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https://it.wikipedia.org/wiki/Varese
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Varese
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la chiesa di San Cassiano in località Avigno, quest'ultima caratterizzata da un affresco trecentesco su una parete esterna.
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Varese
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Degna di nota è infine la chiesa di Sant'Imerio - un tempo dedicata a San Michele Arcangelo - nel quartiere di Bosto, edificio risalente all'XI secolo con affreschi quattrocenteschi e un sarcofago in pietra scolpito dei secoli XI-XII.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Varese
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Varese
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Di particolare interesse storico-artistico è il Sacro Monte di Varese o "Fabbrica del Rosario", importante complesso concepito nel tardo Cinquecento da Giovanni Battista Aguggiari come sistemazione del preesistente percorso pedonale per il santuario di Santa Maria del Monte. Si tratta di una via sacra di circa due chilometri fiancheggiata da 14 cappelle votive che ripercorrono i misteri del Rosario. Realizzate a partire dal 1604 da Giuseppe Bernascone, dal 2003 il complesso è stato inserito con gli altri nove sacri monti di Piemonte e Lombardia nella lista UNESCO del patrimonio dell'umanità. Le cappelle, come i Misteri del Rosario, sono divise in gruppi di cinque, separati tra loro da archi trionfali e da fontane per il ristoro dei pellegrini. Le cappelle sono quattordici, una in meno dei Misteri del Rosario, poiché il santuario – meta del percorso – assume la funzione di quindicesima ed ultima cappella, grazie alla costruzione avvenuta in quegli anni, di un nuovo altare in marmo dedicato alla Incoronazione della Vergine, che racchiude una trecentesca statua lignea, icona oggetto di speciale venerazione.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Varese
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Varese
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Il percorso devozionale si conclude ad oltre 800 metri di altezza nell'abitato di Santa Maria del Monte. Qui spicca il santuario, sorto su una chiesetta di remote origini e realizzato dal 1472 su disegno di Bartolomeo Gadio. Il prezioso interno dell'edificio conserva affreschi di Giovan Mauro della Rovere e Antonio Busca.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Varese
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Varese
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La chiesa, meta del pellegrinaggio, risale al Medioevo e conserva, sotto il presbiterio, una cripta romanica databile intorno all'XI secolo. L'interno è d'impianto barocco, e le navate sono opera di Giovanni Battista della Rovere, del comasco Giovanni Paolo Ghianda, nonché dei fratelli Giovanni Battista e Giovanni Francesco Lampugnani, questi ultimi autori di alcuni affreschi alla XII cappella e nella chiesa dell'Immacolata Concezione, posta a inizio della via Sacra.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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In Sicilia vi sono diverse varianti collegate alla tradizione culinaria rurale che si differenziano anche molto dalla pizza vera e propria. A Palermo è diffuso "u sfinciuni" (lo sfincione), una focaccia morbida con pangrattato, cipolla, caciocavallo e strattu ossia conserva di pomodoro essiccata al sole. A Catania è diffuso l'uso quotidiano della scacciata, in origine, nel XVIII secolo e solo nel periodo natalizio, formata da un primo strato di impasto, tuma, olive ed acciughe sotto sale, dissalate oppure nella versione alla paesana, con patate, salsiccia, broccoli, pepe nero, pomodoro e tuma. In entrambi i casi si chiude con un secondo strato di impasto, e infornata dopo una spennellata di uovo.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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Sempre nel catanese, in particolare nell'area etnea (Viagrande e Zafferana Etnea), si trova la tipica siciliana, un calzone fritto a pasta morbida con ripieno di formaggio, acciughe dissalate, funghi porcini, olive e altri ingredienti. Nel siracusano, specialmente nei comuni di Solarino e di Sortino, si può gustare il pizzolo, una sorta di pizza tonda farcita e chiusa da uno strato superficiale condito con origano, peperoncino e parmigiano o grana grattugiato, mentre nella versione dolce solitamente si utilizzano la crema o la granella di pistacchio, la nutella, e soprattutto il miele di Sortino. Nel messinese, principalmente a Messina, viene prodotto il tradizionale piduni, piccolo calzone fritto o al forno ripieno di verdure, il quale condivide i suoi ingredienti con la focaccia alla messinese, la quale viene tradizionalmente preparata in teglia con verdure, formaggio, pomodoro e acciughe salate. Nel ragusano, in particolare tra Modica e Ragusa, si prepara la focaccia, detta anche scaccia.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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La pizza romana è una pizza tonda dalla pasta molto sottile e croccante. L'impasto viene prodotto con farina di grano tenero tipo 00 o 0, acqua, lievito di birra (oppure lievito naturale), olio d'oliva (oppure olio di semi, per ottenere una pizza più croccante) e sale, in proporzioni tali che risulti duro e consistente, tanto da rendere spesso necessaria la stesura con il mattarello. Diffusasi a partire da Roma solo dopo l'ultimo dopoguerra, si chiama Napoli la variante di condimento con pomodoro, mozzarella e alici. I libri di cucina tradizionale romana sembrerebbero avvalorare che la variante con le acciughe dissalate sia un'usanza propria della capitale; la pizza romana, secondo gli stessi ricettari, dovrebbe comprendere anche basilico tagliuzzato, pecorino e pepe.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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Una particolare specialitá romana è la cosiddetta "pizza bianca", che si presenta come una specie di focaccia senza condimento oltre a sale ed olio, ma che può essere farcita a piacimento.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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La pizza romana non va confusa con la cosiddetta pinsa, una focaccia farcita che gode di una certa notorietà nella capitale. A dispetto di ciò che si tende a credere, tale piatto non ha antiche origini ed è un marchio registrato nel 2001.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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La pizza genovese è una pizza in teglia dalla pasta piuttosto alta e morbida, prodotta con farina di grano tenero, acqua, sale, lievito di birra e, talvolta, un poco di latte. Dopo la lievitazione viene stesa con le mani direttamente nella teglia e cotta in forno, preferibilmente a legna. Deriva dalla focaccia genovese.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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La pizza pisana è una pizza in teglia rotonda con pasta di medio spessore, condita con grana grattugiato o mozzarella, acciughe e capperi.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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La pizza tipicamente marchigiana non si trova nelle pizzerie-ristoranti, dove si prepara un tipo di pizza uguale a quello che si trova in altre parti d'Italia. È nelle panetterie e nei negozi di pizza da vendere al taglio che si prepara ancora la pizza marchigiana tipica, erede dell'antica crescia. Con la crescia ha in comune la presenza di olio di oliva o di strutto nell'impasto, quest'ultimo assente nelle pizze di altre regioni; nella cacciannanze ascolana l'olio d'oliva è d'obbligo. Nelle pizzerie al taglio, si vende al pezzo e non a peso come altrove.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pizza
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Pizza
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Le varianti tradizionali sono quattro: bianca con il rosmarino, bianca alla cipolla, rossa semplice e rossa con la mozzarella, dove per "bianca" e "rossa" si intende rispettivamente senza e con pomodoro. D'inverno si può trovare anche la saporita pizza coi grasselli. È una preparazione invernale in quanto i grasselli sono i residui della fusione dello strutto e perciò sono disponibili solo in concomitanza con la macellazione del maiale, tra novembre e gennaio. La pizza preparata nelle panetterie è più alta e morbida rispetto a quella delle pizzerie al taglio.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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Sono esposti centinaia di Pupi e manoscritti di fine '800 inizio Novecento, teste e tele di Vasta e Marino, una serie di attrezzi atti alla costruzione dei "pupi", scenografie, foto degli spettacoli. Teatro "Rosario Gargano" c/o Istituto "Angelo Pajno" di Messina, a Gravitelli.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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Messina, città del mito e tragico scenario del terremoto del 1908 che rase al suolo la città, è una delle più «gettonate» città del cinema siciliane.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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I primissimi filmati girati a Messina risalgono alla fine dell'Ottocento e sono stati girati da un operatore della casa Lumière:
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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Made in Italy (Nanni Loy, 1965), (scena riguardante la principale festa religiosa cittadina "La Vara")
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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Lorenzo Perosi ha dedicato alla città di Messina la sua Suite n.4 per ricordare . La composizione sinfonica è stata eseguita in prima assoluta nella stessa città nel 2019, sotto la direzione del M° Giuseppe Ratti.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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Le specialità della cucina messinese sono i piatti a base di pesce e frutti di mare: pesce spada, pesce stocco, cozze, costardelle, neonata e tonno. A base di carne, le braciole (taglio unico e diverso dal resto d'Italia) e il falsomagro. Dolci tipici messinesi sono: la pignolata glassata, il bianco e nero, i cannoli di ricotta con la variante al cioccolato, la cassata siciliana. Tipici anche la focaccia messinese (scarola riccia, acciughe dissalate pepe nero e formaggio tuma), il pane alla disgraziata i rustici (arancini, i pidoni, mozzarelle in carrozza e sfoglie) e la granita, dai gusti vari (fragola, limone, mandorla, gelsi, cioccolato, pistacchio e, molto apprezzata, la granita al caffè con panna) accompagnata dalla tradizionale brioscia. I piatti della tradizione legati alle varie ricorrenze liturgiche sono: i pidoni (una specie di calzoni ripieni di scarola bianca riccia, acciughe sotto sale e scamorza venivano preparati il giorno dell'annunciazione il 25 marzo, ma anche in molte altre occasioni per esempio il giorno di san Giuseppe, il lunedì di Pasqua, il giorno dell'immacolata, la vigilia di natale, il giorno di santo Stefano). U ciusceddu (piatto a base di carne bovina tritata, ossi di vitello, ricotta fresca, uova, pangrattato formaggio maiorchino, pomodori, cipolla sedano e prezzemolo), era d'uso prepararlo il giorno di Pasqua e la pasta 'ncaciata (gli ingredienti per la preparazione sono: carne bovina, un pollo novello, fegatini, carne magra bovina tritata, uova, salame sant'Angelo di Brolo, scamorza, formaggio pecorino stagionato, pangrattato, melanzane, salsa di pomodoro, cipolla, pasta del tipo corta liscia, prezzemolo, basilico, strutto, sale e pepe nero macinato). Questo piatto tipico era consuetudine preparalo il 15 agosto festa dell'Assunta una festa molto sentita nella città di Messina dove viene portata in processione la Vara, una maestosa macchina votiva di forma piramidale, alta circa 14 metri e dal peso di circa 8 tonnellate.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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Presso il quartiere fieristico si è svolta fino al 2012 la grande campionaria internazionale (ogni anno, dal 1 al 15 agosto) e numerose altre manifestazioni fieristiche di settore nel corso dell'anno.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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La Fiera di Messina è la più antica del mondo fu fondata il 2 aprile 1296 da Federico II d'Aragona il quale consentì che i messinesi, per quindici giorni l'anno, aprissero una fiera sgravata dagli obblighi tributari.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Messina
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Messina
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Con l'ultima campionaria nel 2012 si è conclusa la fiera che a più ripresa ha avuto più di settecento anni di vita.Il complesso fieristico è stato definitivamente chiuso e demolito al suo posto sorgerà il prosieguo della passeggiata a mare
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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A Lugano ha sede la squadra del Lugano Tigers, campione svizzero per 8 volte. Nel 2010-11 ha partecipato alla fase a gruppi di Eurochallenge.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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Vi hanno sede la squadra della Pallavolo Lugano che milita nella prima lega maschile (terza divisione nazionale), vincitrice di due titoli nazionali (2013, 2014), e la squadra del Volley Lugano che milita in LNA, la massima serie femminile, dal 2015.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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A Lugano ha sede l'Aussie Rules Lugano prima squadra di football australiano fondata in Svizzera. Partecipa ai campionati organizzati dall'All Italia.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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La squadra di hockey su prato è stata due volte campione svizzero di lega nazionale B e campione in coppa svizzera nel 1981.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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La squadra dell'Unihockey Club Lugano è la prima squadra nata in Ticino e milita nel campionato di terza lega. Ha conquistato 1 campionato ticinese, 6 secondi posti e 1 terzo posto, 1 coppa Ticino, 1 titolo regionale di prima lega, 1 di seconda lega, 1 titolo regionale juniori C, 2 titoli regionale juniori D, 1 stagione in Lega Nazionale B, 1 semifinale di coppa svizzera.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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La palestra Fight Gym di Canobbio offre varie discipline quali Pugilato, Savate, Kick Boxing, Grappling, ju jitsu, MMA.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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A Lugano si è disputato dal 1999 al 2010 un importante torneo ATP Challenger Series a livello mondiale. Ha vinto il premio come miglior Challenger ed è stato premiato da Marat Safin.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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Dall'11 al 14 settembre 1997 si è disputata la Finale di Coppa del Mondo di Tiro a segno. Tutte le discipline olimpiche erano rappresentate (pistola e carabina) alle distanze di 10, 25 e 50 m. Alla manifestazione erano qualificati diversi campioni olimpici.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lugano
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Lugano
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Il 30 gennaio 2006 la fiaccola olimpica, sulla strada dei Giochi olimpici invernali di Torino è transitata da Lugano con una manifestazione seguita da un grande pubblico. Tedofori famosi hanno portato la fiaccola: una tra i tanti Michela Figini, vincitrice della medaglia d'oro nella discesa libera alle Olimpiadi invernali di Sarajevo del 1984.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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La parola democratia comparve per la prima volta in Europa quando nel 1260 fu pubblicata la traduzione in latino del trattato la Politica di Aristotele, curata dai monaci domenicani.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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Il concetto di democrazia fu ampiamente dibattuto durante l'Illuminismo. Molto significativo, tra gli altri, il contributo di Jean-Jacques Rousseau, per il quale il potere che spetta al popolo sarebbe inalienabile e non rappresentabile: la democrazia o è diretta o non è.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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Montesquieu nel suo scritto "Lo spirito delle leggi" (1748) enuncia la teoria della separazione dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario), applicabile in via teorica a tutte le forme di governo, anche non democratiche, e .
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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In tempi più recenti è celebre la definizione che ne diede Abramo Lincoln nel suo discorso a Gettysburg (1863): la democrazia è «il governo del popolo, da parte del popolo, per il popolo». Questa definizione è stata ripresa nell'introduzione alla costituzione francese del 1958 (Quinta Repubblica).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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L'etimologia della parola, in greco, si trova nel sintetico "municipalità" (l'insieme o l'assemblea di persone che hanno diritti politici) e "stato" (potere, autorità, sovranità). Il termine indica "lo stato in cui il potere è nelle mani dell'assemblea dei detentori dei diritti politici". Quindi:
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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la democrazia è quella forma di governo dove la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo, generalmente identificato come l'insieme dei cittadini che ricorrono in generale a strumenti di consultazione popolare; la sovranità può anche essere esercitata incrociando i due sistemi. Il popolo che esercita questa sovranità ha diritti politici, perché appunto è "demos".
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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la democrazia include coloro che sono eletti e il popolo, quindi tutti e due hanno diritti politici in quanto sono "demos"; i primi in quanto parte del popolo, e il secondo perché include il soggetto della parola democrazia.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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la terminologia "demos" riguarda un popolo che ha diritti politici, oppure questi diritti riguardano solo coloro che tramite un'assemblea esercitano questi diritti.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia
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Democrazia
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Nella democrazia partecipativa si raccolgono tutti quegli strumenti utili che forniscono informazioni stimolando la collaborazione tra cittadini e rappresentanti, ma di per sé questa forma di democrazia non contempla strumenti per attribuire potere legislativo ai cittadini (es. e-democracy tramite Web 2.0).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo
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Abramo
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Bermant, C. and M. Weitzman. 1979. Ebla: A Revelation in Archaeology. New York, New York: Times Books.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo
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Bimson, J. J. 1980. Archaeological data and the dating of the patriarchs. In Essays on the Patriarchal Narratives, eds. A. R. Millard and D. J. Wiseman, pp. 59–92. Leicester, United Kingdom: IVP. Retrieved from http://www. biblicalstudies.org.uk/epn_3_bimson.html.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo
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Freedman, D. N. 1978. The real story of the Ebla tablets: Ebla and the Cities of the Plain. Biblical Archaeologist 41, no. 4:143–164.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo
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Gelb, I. J. 1977. Thoughts about Ibla: A preliminary evaluation. Syro-Mesopotamian Studies 1, no. 1:1–30.
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Abramo
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Gelb, I. J. 1981. Ebla and the Kish civilization. In La Lingua di Ebla, ed. L. Cagni, pp. 9-73. Napoli.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo
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Abramo
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R. Guitton, Il Principe di Dio. Sulle tracce di Abramo, LED Edizioni Universitarie, Milano, 2009, ISBN 978-88-7916-399-6
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo
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Abramo
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Habermehl, A. 2011. Where in the world is the Tower of Babel? Answers Research Journal 4:25–53. Retrieved from http://www.answersingenesis.org/articles/arj/v4/n1/where-is-tower-babel.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo
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Abramo
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Halley, H. H. 1965. Halley’s Bible handbook. 24th ed. Grand Rapids, Michigan: Zondervan. Hamilton, V. P. 1990. Genesis 1-17. Grand Rapids, Michigan: William B. Eerdsmans.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Cosenza
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Cosenza
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Tra i secondi tipici spiccano vruacculi i rapa e sazizza (broccoli di rapa fritti con olio di oliva, sale e peperoncino insieme alla salsiccia cosentina), le costolette d'agnello alla cosentina, le mazzacorde alla cosentina preparate con interiora di agnello o capretto. Rari i piatti a base di pesce, essendo Cosenza una città dalla tradizione culinaria contadino-montanara: il secondo per antonomasia è il baccalà alla cosentina con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe e il baccalà fritto.
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Il dolce più tipico di Cosenza, è la "Varchiglia" che risale al 1303 ed era preparato dalle suore, le Carmelitane Scalze. Il dolce è a base di mandorle, zucchero e cioccolato e ha la tipica forma a barca da cui probabilmente prende il nome affondando le sue origine nella tradizione spagnola. I dolci cosentini del periodo natalizio sono i Turdiddri e le Scaliddre (il primo è una specie di gnocco dolce, fritto, a base di farina, anice e olio, solitamente ricoperto di miele o di miele di fichi (altro prodotto tipico della città), le seconde sono dei dolci fritti dei quali la pasta viene arrotolata a mo' di piccola scala grazie a un apposito bastoncino di legno e poi ricoperte con il "gileppo" che è in sostanza della glassa di zucchero. Da menzionare anche le Chinuliddre (altro tipo di dolce fritto, a forma di piccolo calzone, ripieno di mostarda di uva o cioccolata preparato soprattutto nel periodo natalizio). Dolce tipico della festa di San Giuseppe del 19 marzo è la Zeppola, mentre tipici del periodo pasquale sono i cuculi che affondano le proprie origini nella Magna Grecia. Ricco di storia anche il "pallone di fichi”, pietanza di origine contadina in cui i frutti semi-secchi vengono cotti al forno e poi avvolti in foglie di albero di fico a formare una piccola palla.
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I principali eventi, talvolta di rilievo nazionale e internazionale, che si svolgono nella città di Cosenza, sono i seguenti:
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Fiera di San Giuseppe (marzo): istituita da Federico II di Svevia nel 1234, la fiera si tiene per una decina di giorni quando centinaia di espositori di diverse nazionalità si dispongono nelle principali strade, insieme a diversi eventi di intrattenimento che animano tutto il periodo. In occasione della Fiera di San Giuseppe, inoltre, si tiene un festival musicale chiamato San Giuseppe Rock e la Fiera In mensa (o "festa dell'accoglienza") dedicata ai migranti;.
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Festa del cioccolato (ottobre): la Festa del Cioccolato è un evento enogastronomico istituito nel 2002 che si svolge per quattro giorni sull'isola pedonale di Corso Mazzini attraverso la sinergia tra pubblico e privato con la presenza annuale di oltre cinquanta espositori artigiani e maestri cioccolatieri provenienti da tutto il territorio nazionale. La manifestazione richiama ogni anno migliaia di visitatori, e si caratterizza anche per una connotazione sociale oltre a momenti di intrattenimento, moda e presentazione di artisti. L'edizione del 2019 ha registrato circa 200.000 presenze.
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Festa delle Invasioni (luglio): il Festival delle Invasioni è un festival urbano che si svolge a luglio nel centro storico bruzio dal 1998. Il Festival rientra tra i 10 migliori eventi storicizzati a carattere internazionale della Regione Calabria, anche per la sua vocazione di appuntamento di turismo culturale e nelle varie edizioni ha ospitato numerosi artisti internazionali.
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La Primavera del Cinema Italiano (aprile): festival cinematografico istituito nel 2007, che culmina con la cerimonia di consegna del Premio Federico II (statuetta che rappresenta l'ottagono, simbolo della storia della città di Cosenza) ai protagonisti del cinema;
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Moda Movie (maggio): il progetto nasce nel 1997 per celebrare la relazione tra il mondo della moda e quello del cinema e delle arti, su un tema diverso di anno in anno. Gli appuntamenti comprendono un concorso internazionale riservato a giovani fashion designer e uno per giovani registi autori di cortometraggi, oltre a workshop, convegni di studi, mostre e installazioni;
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Gradinate in scena (settembre): evento di moda e spettacolo istituito nel 1997 nel centro cittadino; le scalinate di via Alimena si trasformano per l'occasione in una passerella di moda dove non manca anche la riflessione culturale (nel 2010 per esempio sono state ricordate le vittime del nazismo e lo sterminio degli ebrei);
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Tra gli anni settanta e gli anni ottanta, la BMW consolidò sempre più il suo ruolo di costruttore fino ad assumere rilevanza mondiale. Il nuovo presidente dell'azienda divenne nel 1970 Eberhard von Kuenheim che promosse con pieno successo la crescita tecnologica e produttiva della BMW; von Kuenheim mantenne il ruolo di massimo dirigente della società fino al 1993 e ebbe un ruolo decisivo nel processo di sviluppo costante a livello globale del marchio bavarese, promuovendo soprattutto il livello qualitativo e ingegneristico dei suoi prodotti. Il 1972 vide la nascita della Motorsport, che di lì a pochi anni legherà strettamente con la BMW e firmerà le versioni di punta di ogni modello. Ma soprattutto, nell'ambito di un processo di razionalizzazione della gamma, vide la luce la prima generazione della Serie 5, a cui faranno seguito le varie Serie 3, Serie 6 e Serie 7, solo per citare quelle più vicine dal punto di vista temporale. Nel quadro dei programmi di potenziamento dell'azienda il 1973 venne inaugurato il nuovo centro dirigenziale centrale a Monaco nel famoso grattacielo Vierzylinder. Nello stesso anno vide la luce la prima BMW sovralimentata di serie, ossia la 2002 Turbo: la soluzione della sovralimentazione mediante turbocompressore rimarrà però confinata a sporadiche applicazioni per i successivi trent'anni. Invece avrà ripercussioni ben più visibili la crisi petrolifera del 1973, anche la BMW ne avvertirà gli effetti molto meno rispetto ad altri costruttori: se alla fine del 1973 furono prodotte 197.446 autovetture con una forza lavoro pari a 27.737 unità ed un giro di affari di oltre 2,6 miliardi di marchi, un anno dopo il personale venne ridotto di quasi 2.000 dipendenti a fronte di circa 8.500 autovetture in meno e di un giro di affari sceso di 118 milioni di marchi. Ma già alla fine del 1975 si tornò a salire, e anche con più vigore di prima, visto che il numero di dipendenti, le autovetture prodotte e il giro d'affari si portarono a livelli ben superiori a quelli raggiunti due anni prima. Furono comunque necessari alcuni tagli anche alla gamma BMW: la vittima "eccellente" di questi tagli fu proprio la 2002 Turbo, tolta di listino nel novembre 1974, a cui fece da contraltare, due mesi dopo, il lancio della 1502, versione di base di una Serie 02 ormai prossima al pensionamento, sostituita dalla prima generazione della Serie 3.
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A quel punto, raggiunta una buona salute finanziaria, le mire della BMW divennero espansionistiche: se in Francia, in Italia e in Belgio venne creata una fitta rete di servizi di assistenza post-vendita, in Sudafrica venne creato uno stabilimento per l'assemblaggio in loco di modelli BMW e si cercò di rafforzare la presenza della Casa tedesca negli USA, uno dei mercati di riferimento per marchi come la BMW e come la sua rivale storica, la Mercedes-Benz. La fine del decennio conobbe altri due acuti recanti il marchio dell'Elica: nell'autunno del 1978 venne lanciata la M1, prima BMW di serie a recare la storica "M" della Motorsport di Jochen Neerpasch, che contribuì alla realizzazione di questa inedita berlinetta vestita da Giugiaro e spinta da un vigoroso 6 cilindri in linea da 3,5 litri e da 277 CV di potenza massima. Fu la prima BMW in grado di competere ad armi pari con certe granturismo nate in Emilia-Romagna e fin da subito divenne oggetto delle attenzioni dei facoltosi appassionati che potevano permettersene una. In tre anni ne vennero prodotti 460 esemplari. La seconda grande notizia giunse un anno dopo il lancio della M1: nell'autunno del 1979, la BMW raggiunse i 3 milioni di autovetture prodotte nel solo secondo dopoguerra.
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Gli anni '80 furono caratterizzati da un ulteriore grado di evoluzione tecnologica, o meglio, di completamento sul piano tecnologico, in particolare per quanto riguardava i motori: il decennio si aprì con il debutto della M535i, versione di punta della gamma E12, che fece da apripista per la successiva M535i derivata dalla successiva generazione della Serie 5, e dalla quale deriverà la primissima M5. Tutti modelli griffati con la "M" della Motorsport e quindi caratterizzati da una marcata impronta sportiva, che ribadirono una volta di più la filosofia produttiva della Casa dell'Elica. Nel frattempo, venne potenziata la rete di distribuzione e di assistenza in Spagna, mentre si cercò di penetrare in un mercato come quello giapponese. I risultati in Giappone non si fecero attendere: fra il 1982 ed il 1990 le immatricolazioni aumentarono vertiginosamente fino diventare sei volte quelle registrate durante il primo anno di presenza della BMW nel mercato nipponico. Nel 1982 Herbert Quandt morì, lasciando al figlio Stefan una cospiscua eredità, fra cui il 17,4% del pacchetto azionario della BMW. Nel settembre del 1983 vi fu un altro passo avanti per il completamento della gamma motori: nacque infatti il primo motore diesel marchiato BMW, un'unità da 2443 cm³ sovralimentata mediante turbocompressore e con 115 CV di potenza massima. Tre anni dopo, lo stesso motore fu proposto anche in versione aspirata con potenza massima di 86 CV. I due motori debuttarono rispettivamente sotto il cofano delle BMW 524td e 524d e furono il frutto di tre anni di studi presso lo stabilimento BMW di Steyr, in Austria, stabilimento inaugurato nel 1980. Nel 1984 venne inaugurato un ulteriore nuovo stabilimento a Ratisbona, in modo da far fronte alla sempre crescente richiesta di vetture da parte del mercato. Sempre nello stesso anno, il motore da 3,5 litri già utilizzato per spingere la M1 venne rivisitato ulteriormente e portato da 277 a 286 CV di potenza massima. Così configurato, tale motore finì per equipaggiare la M635 CSi, versione di punta della prima Serie 6. Vi fu quindi un alternarsi di progressi sul piano tecnologico, ampliamenti delle reti di distribuzione e di assistenza ed anche nascite di nuovi stabilimenti, sia per l'assemblaggio delle vetture, sia per la progettazione e lo sviluppo di motori. Ma non solo: altre innovazioni tecnologiche vennero introdotte dalla Casa bavarese in quella metà degli anni '80: nel 1985 debuttò infatti la 325ix, prima BMW a trazione integrale.
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Ma la forte spinta della BMW sul piano tecnologico non si esaurì qui, ma anzi, nel 1986 vi fu una grossa novità rappresentata dalla prima generazione dell'M3, una berlina sportiva nata sulla base della contemporanea Serie 3 e che con il passare degli anni e delle generazioni finirà per mettere in ombra la stessa M5. La prima M3 fu equipaggiata con un motore specifico, progettato attingendo soluzioni derivate dall'esperienza della Casa bavarese nella Formula 1, dove la BMW aveva debuttato già nel 1982. Intanto, la gamma si espanse ulteriormente con l'arrivo delle nuove versioni scoperte: nel 1985 fu lanciata la 325i Cabrio, prima cabriolet dopo l'uscita di scena della versione "scoperta" sulla base della Serie 02. Due anni dopo, nel 1987, debuttò il primo motore V12 della Casa bavarese, un'unità da 5 litri che va ad equipaggiare la seconda generazione della Serie 7 e che andò a rafforzare l'immagine di ammiraglia della grossa berlina BMW, in modo da porla sullo stesso piano della contemporanea Classe S, sua rivale naturale. Due anni dopo, nel 1989 debuttarono la futuristica Z1 e la lussuosa prima generazione della Serie 8. Mentre la prima fu una roadster su base E30 con contenuti innovativi, come ad esempio le portiere a scomparsa che si aprivano rientrando all'interno della scocca, la seconda novità fu invece una grossa coupé su base E32 che sostituì la prima Serie 6 ed alzò l'asticella del livello di prestigio ed esclusività delle coupé BMW, in quanto equipaggiata anch'essa con motori V8 e V12 (ma non più con motori a 6 cilindri).
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Gli anni '80 si conclusero nel migliore dei modi per la Casa dell'Elica: per la prima volta fu raggiunto e superato il traguardo del mezzo milione di vetture annuo e le vetture vennero richieste da ogni angolo del mondo. I tempi di profonda crisi parvero ormai un lontano ricordo. Non solo, ma già poco tempo dopo la caduta del Muro di Berlino (novembre 1989) il mercato divenne abbastanza ricettivo anche nell'ormai ex-Germania Orientale e ciò grazie anche al fatto che la BMW si mosse con lungimiranza insediandosi già nel corso del 1990 a Dresda nell'ex-stabilimento Melkus, dove aprì un centro di assistenza. Sempre nel 1990, venne stipulato un accordo con la Rolls-Royce per la produzione di motori aeronautici in comune, visto che anche la Casa inglese era da tempo attiva nella produzione di tale tipologia di propulsori. Tale joint-venture, denominata BMW Rolls-Royce Aeroengines GmbH, avrebbe fatto da apripista per la successiva acquisizione del marchio di Crewe da parte della BMW. Ma ciò sarebbe successo anni dopo. Nel frattempo, in autunno vi fu il debutto sul mercato della terza generazione della Serie 3, con diverse novità sia sul piano stilistico che su quello tecnico. Tale presentazione, riservata solo alla stampa, si tenne presso il circuito francese di Miramas.
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La Casa bavarese fu a quel punto una realtà industriale molto in salute dal punto di vista finanziario e le cospicue risorse economiche permisero la progettazione, o meglio, la sperimentazione di tecnologie alternative già in quegli anni. Per questo, al Salone di Francoforte del 1991 venne presentata la E1, una vettura elettrica con ingombri da utilitaria e motore da 44 CV. Tale vettura rimase allo stadio di prototipo, ma fu tra i primi ad aprire la strada alla possibilità di utilizzare la trazione elettrica per l'automobile. Ciononostante, uno dei massimi capolavori di ingegneria di quel periodo firmati dalla BMW fu un V12 da 6,1 litri per 627 CV di potenza massima. Tale motore, peraltro, non venne montato su nessun modello BMW, bensì nell'hypercar McLaren F1, introdotta nel 1992. L'anno seguente, Eberhard von Kuenheim lasciò dopo oltre due decenni il ruolo di massimo dirigente della BMW pur mantenendo l'incarico di responsabile del consiglio di sorveglianza; il nuovo presidente dell'azienda divenne Bernd Pischetsrieder che mantenne la direzione fino al 1999 sviluppando, non sempre con pieno successo, i programmi di espansione mondiale.
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Nel 1994, la Casa bavarese acquisì il Gruppo Rover dalla British Aerospace (detentrice dell'80% del pacchetto azionario) e dalla Honda (che invece possedeva il restante 20% e produceva vetture congiuntamente all'ormai ex-colosso britannico). Sempre nello stesso anno, la BMW inaugurò due stabilimenti nel continente americano: uno in Carolina del Sud, precisamente a Greer, non lontano da Spartanburg. Furono le Serie 3 destinate al mercato USA i primi modelli ad uscire dalle linee dello stabilimento BMW statunitense. Il secondo stabilimento BMW oltreoceano fu quello messicano di Toluca, in realtà suddiviso in due impianti, uno per la produzione di autovetture e l'altro per la produzione di motociclette. La volontà di espandere la propria gamma anche in fasce di mercato fino a quel momento inesplorate portò la BMW a lanciare la sua prima vettura di segmento C, ossia la Serie 3 Compact. Questo fu uno dei primi flop nella storia della Casa tedesca, in quanto la vettura, derivata direttamente dalla normale Serie 3 E36, mancò di una sua personalità precisa, risultando così semplicemente come una "Serie 3 dei poveri", con la sua carrozzeria a due volumi e mezzo che peraltro stava cominciando a riscuotere sempre meno consensi fra il pubblico, a favore invece delle cosiddette carrozzerie hatchback.
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Le mire espansionistiche della BMW in tutto il mondo raggiunsero il massimo del fervore nel 1995, quando venne siglato un accordo per l'assemblaggio di motociclette in Indonesia, venne rilevato un centro di design automobilistico negli States, aperti nuovi stabilimenti in Brasile e persino in Vietnam, più la costituzione di una rete di vendita nelle Filippine. Intanto vennero lanciate la nuova roadster Z3, prodotta anch'essa a Greer, negli USA, e la quarta generazione della Serie 5. Sempre nel 1995, la collaborazione fra BMW e Rolls-Royce si estese al comparto automobilistico: cominciò quindi la fornitura di componentistica BMW verso lo stabilimento di Crewe e già all'inizio del 1995 venne realizzata la concept car Bentley Java sfruttando il pianale della Serie 8 (il marchio Bentley in quella metà di decenni apparteneva ancora alla Rolls-Royce). Alla fine del 1996 vennero prodotte quasi 645.000 vetture a marchio BMW, mentre la Z3 venne proposta anche in una particolare carrozzeria coupé con portellone posteriore verticale, che però non riscosse il successo sperato nonostante la sua indubbia valenza tecnica. Nell'ottobre del 1997 cominciarono le trattative fra la BMW ed il gruppo Volkswagen, entrambe intenzionate ad acquistare la divisione automobilistica della Rolls-Royce, fino a quel momento di proprietà del gruppo Vickers. Tali trattative durarono sei mesi, fino al marzo 1998, quando divenne chiaro come queste si sarebbero concluse. Fu però solo nel luglio 1998, che la BMW riuscì effettivamente ad acquisire il marchio della Rolls-Royce, ma inizialmente non poté ottenere i diritti sulla mascotte della Casa inglese (la statuetta denominata "Spirit of Ectasy") e sulla forma del radiatore, che invece vennero ceduti al gruppo VW. Solo alcuni anni dopo, come si vedrà, si riuscì a raggiungere un accordo con la Volkswagen. Tuttavia, il controllo della fabbrica di Crewe passò sotto il controllo del colosso di Wolfsburg, per cui la situazione non fu ancora delle più facili e per questo motivo, per quanto riguarda la Rolls-Royce, si tende storicamente a considerare il periodo fra il 1998 e il 2003 come gestito dalla Volkswagen, pur essendo il marchio appartenente alla BMW e pur essendo la Casa bavarese a fornire i propri motori.
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Gli anni '90 si conclusero con un ulteriore passo in avanti nella progressiva diversificazione della gamma BMW, questa volta al di fuori delle classiche nicchie di mercato per sconfinare invece nel settore dei SUV di fascia alta. Le sinergie con il gruppo Rover permisero di creare una base meccanica che miscelava il pianale della contemporanea Serie 5 con la meccanica della Range Rover, a quel punto giunta alla sua seconda generazione. Il risultato fu la X5, svelata al Salone di Detroit del 1999, la capostipite di una famiglia di SUV via via sempre più articolata nel corso degli anni a venire. Sicuramente uno dei risultati di maggior rilievo, assieme alle future generazioni di Mini, fra quelli scaturiti dall'acquisizione del gruppo Rover. Per il resto, infatti, la collaborazione si rivelò decisamente insoddisfacente, tanto che alla fine degli anni '90 si cominciò a cercare un compratore per il gruppo britannico. Tale decisione ebbe anche conseguenze al vertice del gruppo BMW: al CEO Pischetsrieder fu attribuita la responsabilità di aver compiuto un passo falso come quello di aver comprato l'intero gruppo Rover, un'operazione effettivamente fallimentare viste le grandi perdite finanziarie verificatesi sul finire del decennio e del secolo. Fu così che, sempre nel 1999, Pischetsrieder lasciò la guida del gruppo BMW: al suo posto giunse Joachim Milberg. Assieme a Pischetsrieder si dimise anche Wolfgang Reitzle, responsabile delle vendite e membro del consiglio di amministrazione durante gli anni '90.
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Colesterolo
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Nella quarta tappa lo squalene viene convertito in colesterolo. La molecola dello squalene, lineare, viene ciclizzata per formare il lanosterolo. Il lanosterolo viene, infine, convertito in colesterolo, tramite spostamento o rimozione di gruppi metilici.
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Colesterolo
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L'enzima chiave (enzima regolatore) della sintesi del colesterolo è la 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA-reduttasi (HMG-CoA reduttasi), presente nella membrana del reticolo endoplasmatico.
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Colesterolo
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La biosintesi del colesterolo è regolata dalla concentrazione intracellulare di isoprenoidi, lanosterolo, colesterolo, ossisteroli e da alcuni ormoni, in primo luogo insulina e glucagone. Un'elevata concentrazione intracellulare di isoprenoidi (farnesil-pirofosfato) e di steroli (colesterolo e, soprattutto, lanosterolo) inibisce l'enzima HMG-CoA riduttasi, bloccando la biosintesi di nuovo colesterolo. In caso di carenza di colesterolo l'emivita dell'HMGCoA riduttasi è di oltre 12 ore, mentre nel caso opposto l'emivita è inferiore a 1 ora circa. Anche il carciofo e l'aglio bloccano la sintesi del colesterolo per inibizione della HMG-CoA reduttasi; l'aglio inibisce anche la lanosterolo-14alfa-demetilasi. L'insulina stimola la sintesi endogena di colesterolo, mentre il glucagone la inibisce.
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Questi fattori di controllo creano un meccanismo di feedback negativo tra assorbimento intestinale e sintesi endogena di colesterolo: in questo modo la quantità di colesterolo sintetizzato è inversamente proporzionale alla quantità di colesterolo assunto con la dieta. Tuttavia l'efficienza del meccanismo di feedback varia ampiamente tra gli individui. Ad esempio, nel lavoro di McNamara, a cui si riferisce il grafico riportato a fianco, a fronte di un aumento del contenuto in colesterolo della dieta, gli individui cosiddetti compensatori mostravano una riduzione della sintesi del 26%, mentre per i soggetti non-compensatori la riduzione era del 12%; in questo studio i non-compensatori erano circa il 30% della popolazione esaminata.
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Colesterolo
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Basandosi sui markers di assorbimento degli steroli (sitosterolo, campesterolo e colestanolo) e di markers di sintesi del colesterolo (derivati del lanosterolo, come latosterolo e desmosterolo), è stata proposta una classificazione degli individui in «alti assorbitori/bassi sintetizzatori» e «bassi assorbitori/alti sintetizzatori». Hoenig (2006) ha proposto che il rapporto colestanolo/colesterolo venga utilizzato per classificare gli individui in 3 fenotipi: assorbitori (alto rapporto), sintetizzatori (basso rapporto) e fenotipo misto. L'utilità pratica di questa classificazione, soprattutto alla luce di una possibile guida alla terapia ipocolesterolemizzante (ezetimibe vs statine), non è stata dimostrata.
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Colesterolo
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La più comune sindrome genetica da difetto dei processi di biosintesi del colesterolo è la sindrome di Smith-Lemli-Opitz (SLOS), una sindrome rara (1 su 20.000÷50.000 nati) dovuta a deficit dell’enzima 7-deidrocolesterolo reduttasi.
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Colesterolo
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Visto che il colesterolo, come tutti i grassi, non è solubile nel sangue, per il trasporto ematico deve essere "imballato" in complessi aggregati, sferici o discali, di trasporto (lipoproteine plasmatiche). Questi aggregati consistono essenzialmente di:
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Colesterolo
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Le lipoproteine plasmatiche vengono classificate in base al loro peso specifico, che varia da <0,98 a 1,17 g/cm3 e che dipende dalla loro composizione lipidica (maggiore è il contenuto lipidico, minore è il peso specifico). Secondo il peso specifico si distinguono le seguenti classi di lipoproteine plasmatiche: chilomicroni, VLDL (very low density lipoproteins), IDL (intermediary density lipoproteins), LDL (low density lipoproteins), HDL2 e HDL3 (high density lipoproteins).
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Colesterolo
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I chilomicroni sono prodotti dall'epitelio intestinale, durante la fase prandiale: il colesterolo e gli altri lipidi assorbiti vengono "assemblati", insieme ai lipidi neosintetizzati, con le apolipoproteine e secreti sotto forma di chilomicroni. Questi, in seguito all'idrolisi da parte della lipoprotein-lipasi presente sulla superficie delle cellule endoteliali, cedono trigliceridi (in forma di acidi grassi e glicerolo) ai tessuti periferici e, come "chilomicroni rimanenti" ricchi di colesterolo, portano il loro contenuto al fegato.
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Omosessualità
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Nel corso degli anni il termine "omosessualità" ha assunto connotati sempre più neutri, anche se il concetto in sé continua a essere considerato un tabù in alcune culture. Negli anni cinquanta e sessanta una parte del movimento di liberazione omosessuale ha cercato di allontanare l'attenzione dal concetto di "sessualità", contenuto in questa parola, sostituendola con omofilia (dal greco omoios e filìa "affetto fraterno"). "Omofilia" è però caduto in disuso, ed è oggi usato solo all'interno della comunità omosessuale, o da persone anziane, o per riferirsi specificamente a quel periodo storico ("il movimento omofilo degli anni Cinquanta"). Con lo stesso intento di ricondurre l'attenzione all'ambito dei sentimenti più che a quello della sessualità negli ultimi anni è stata introdotta anche l'espressione "omoaffettività".
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Omosessualità
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In particolare la parola omosessualità ha sostituito, secondo le intenzioni del suo creatore, termini usati nel passato come l'antico "sodomia" o "sodomiti", il cinquecentesco "vitio nefando", "inversione sessuale" (coniato nel 1870 da Arrigo Tamassia) e altri che avevano connotazioni moralmente negative o indicavano deviazioni patologiche della sfera sessuale (invertiti, pervertiti). Ha inoltre dato al linguaggio corrente un'alternativa ai termini dialettali (culattoni, recchioni), che hanno sempre in sé un significato denigratorio o spregiativo.
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Omosessualità
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La nascita del movimento di liberazione omosessuale ha imposto in tutto il mondo il termine nato dal gergo omosessuale statunitense gay, inizialmente usato soprattutto per gli uomini omosessuali, ma da qualche anno usato frequentemente anche per parlare di donne lesbiche. In origine letteralmente "gaio", ma con connotazioni sessuali già nel tardo ottocento, viene usato nello slang omosessuale già negli anni '20 del XX secolo e sul finire degli anni '40 appare in pubblicazioni di psicologia.
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Omosessualità
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Un'ala del movimento di liberazione omosessuale (o "movimento LGBT") si autodefinisce inoltre queer.
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Omosessualità
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Nel caso di omosessualità fra donne si parla di lesbismo. Il termine deriva dall'isola di Lesbo, che fu patria della poetessa Saffo.
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L'omosessualità negli animali si riferisce alla documentata evidenza di un comportamento omosessuale, bisessuale o transgender negli animali non-umani. Tali comportamenti includono rapporti sessuali, corte, affetto, accoppiamento e omogenitorialità. Comportamenti omosessuali e bisessuali sono diffusi nel regno animale: una ricerca del 1999 di Bruce Bagemihl dimostra che il comportamento omosessuale viene osservato in almeno 1500 specie, a partire dai primati agli acantocefali, ed è ben documentata per 500 specie. Il comportamento sessuale animale ha differenti forme, anche nella stessa specie. Le motivazioni e le implicazioni di questi comportamenti non sono ancora stati ben compresi, dacché molte specie debbono ancora essere ben studiate. Secondo Bagemihl, “il regno animale lo fa con molta più diversità sessuale – tra cui omosessualità, bisessualità e sessualità non produttiva – di quanto la comunità scientifica e la società abbiano voglia di ammettere.”
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Omosessualità
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Uno dei casi più famosi, in quanto ampiamente pubblicizzato dai mass media, è stato quello riguardante Roy e Silo, la coppia di "pinguini gay" dello zoo newyorkese.
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Omosessualità
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L'OMS definisce l'omosessualità una variante naturale del comportamento umano, ma non ha preso posizione rispetto alla possibile causa di tale variabilità.
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Omosessualità
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Definire chi sia la persona omosessuale non è cosa agevole. L'omofobia, del resto, contribuisce a generare talvolta e in alcune culture una situazione sociale pesante in cui le stesse persone omosessuali rifiutano per prime, almeno in pubblico, la definizione di "omosessuale".
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Voltaire
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È di questo periodo la pubblicazione della tragedia Oreste (1750), considerata una delle opere minori del teatro di Voltaire, completata poco dopo l'abbandono della Prussia. In particolare da allora visse nel piccolo centro di Ferney, che prenderà il suo nome (Ferney-Voltaire). Qui riceveva numerose visite, scriveva e si dedicava alla corrispondenza con centinaia di persone, che in lui riconoscevano il "patriarca" dell'Illuminismo.
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Voltaire
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Tra le persone che vennero a visitarlo a Ferney, oltre a Diderot, Condorcet e d'Alembert, vi furono James Boswell, Adam Smith, Giacomo Casanova, Edward Gibbon. Nello stesso periodo cominciò la più feconda fase della produzione voltairiana, che univa l'Illuminismo e la fiducia nel progresso col pessimismo dovuto alle vicende personali e storiche (prima fra tutto il disastroso terremoto di Lisbona del 1755, che minò la fiducia di molti philosophes nell'ottimismo acritico). Voltaire dedica al sisma tre opere: il Poema sul disastro di Lisbona, il Poema sulla legge naturale (scritto precedentemente ma rivisto e allegato al primo) e alcuni capitoli del Candido.
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Voltaire collaborò all'Enciclopedia di Diderot e D'Alembert, alla quale partecipavano anche d'Holbach e Jean-Jacques Rousseau. Dopo un buon inizio, e un parziale apprezzamento dei philosophes per le sue prime opere, quest'ultimo si distaccò presto, per le sue idee radicali in politica e sentimentali sulla religione, dal riformismo e dal razionalismo degli enciclopedisti; inoltre Rousseau non accettava le critiche alla sua città fatte da d'Alembert e Voltaire stesso nell'articolo "Ginevra", che avrebbe scatenato nuovamente le autorità svizzere contro i due filosofi. Voltaire cominciò a considerare Rousseau come un nemico del movimento, oltre che una persona incompatibile col proprio carattere (a causa della paranoia e gli sbalzi d'umore dell'autore del Contratto sociale) e, pertanto, da screditare con i suoi scritti come veniva fatto con gli anti-illuministi espliciti. In una lettera a un componente del Piccolo Consiglio di Ginevra, contraddirebbe le sue affermazioni tolleranti e assai più note, quando inviterebbe i governanti di Ginevra a condannare Rousseau con la massima severità.
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In realtà Voltaire rispose ad alcuni attacchi diretti proprio da Rousseau (notoriamente litigioso e che lo riteneva reo di non averlo difeso dalla censura), e che istigava i ginevrini, nella Lettere scritte dalla montagna, dopo aver affermato che Voltaire era l'autore del Sermone dei cinquanta (una scandalosa opera anonima che denunciava la falsità storica del Vangelo), di colpirlo direttamente se volevano "castigare gli empi", anziché perseguire lui stesso.
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Nonostante lo stesso Voltaire gli avesse offerto ospitalità a Ferney dopo le accuse subite per l'opera Emilio, ricevette da Rousseau in cambio diverse accuse, terminando in insulti reciproci.
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Voltaire dal canto suo si vendicò allora con la lettera in cui affermava che il vero "blasfemo sedizioso" era Rousseau e non lui, invitando ad agire con «tutta la severità della legge», cioè bandirne le opere "sovversive", senza tuttavia affermare esplicitamente di condannare il collega alla pena capitale.
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Nel pamphlet I sentimenti dei cittadini Voltaire, mettendola in bocca a un pastore calvinista, scrive una delle frasi "incriminate" («occorre insegnargli che se si punisce leggermente un romanziere empio, si punisce con la morte un vile sedizioso») e afferma che «si ha pietà di un folle; ma quando la demenza diventa furore, lo si lega. La tolleranza, che è una virtù, sarebbe in quel caso un vizio».. Vi rivela, poi, alcuni fatti disdicevoli della vita di Rousseau, come la povertà in cui faceva vivere la moglie, i cinque figli lasciati all'orfanotrofio e una malattia venerea di cui soffriva.
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Per questo dissidio umano e intellettuale sono interessanti anche le lettere scambiate direttamente tra due filosofi: in una missiva sul Discorso sull'origine della diseguaglianza di Rousseau, in polemica col primitivismo del ginevrino, Voltaire gli scrisse che «leggendo la vostra opera viene voglia di camminare a quattro zampe. Tuttavia, avendo perso quest'abitudine da più di sessant'anni, mi è purtroppo impossibile riprenderla». Dal canto suo, sentimenti contrastanti erano in Rousseau (nel 1770 sottoscrisse una petizione per innalzare a Voltaire un monumento). Già nel 1760 Rousseau aveva attaccato Voltaire a causa dell'articolo su Ginevra e per non aver preso le sue parti nel dissidio con d'Alembert:
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In una lettera privata del 1766 al segretario di Stato di Ginevra, Voltaire però negò che lui fosse l'autore de I sentimenti dei cittadini, probabilmente basato sulle confidenze degli ex amici di Rousseau (Diderot, Madame d'Epinay, Grimm):
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Sionismo
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Le principali organizzazioni sioniste accettarono la proposta (rifiuti provennero dai gruppi più estremisti che puntavano alla costituzione di una "Grande Israele", comprendente tutto il territorio mandatario e parte delle nazioni confinanti), mentre gli arabi palestinesi e i Paesi arabi la rifiutarono. L'Agenzia ebraica dichiarò quindi l'indipendenza dello Stato d'Israele, che venne attaccato lo stesso giorno da Siria, Egitto, Iraq e Giordania in quella che fu la guerra arabo-israeliana del 1948, vinta dalle forze israeliane e che si concluse con una sequenza di armistizi, ma nessun trattato di pace. In seguito alla guerra, Israele conquistò un territorio più ampio di quello assegnato dalle Nazioni Unite, mentre la Giordania annesse la Cisgiordania e l'Egitto occupò la striscia di Gaza. Gerusalemme restò divisa tra Israele e Giordania, assetto territoriale che rimase intatto fino alla guerra dei sei giorni. Lo Stato di Israele venne riconosciuto alla nascita dalle Nazioni Unite e da buona parte dei Paesi del mondo, ma la totalità dei Paesi arabi rifiutò di fare altrettanto.
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Sionismo
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Il 23º Congresso sionista, tenutosi a Gerusalemme nel 1951, si aprì simbolicamente davanti alla tomba di Theodor Herzl, che venne traslata da Vienna secondo il suo testamento. Con l'istituzione dello Stato di Israele il Programma di Basilea era stato realizzato e il congresso ridefinì quindi i compiti del movimento nel Programma di Gerusalemme, che identificò come principale obiettivo il consolidamento del nuovo Stato. Per quanto riguardava il rapporto fra Stato di Israele e Organizzazione sionista, il congresso approvò una risoluzione che chiedeva allo stato di riconoscere l'organizzazione come organo rappresentativo del popolo ebraico in materia di partecipazione organizzata della diaspora alla costruzione di Israele. Nel 1952 la Knesset approvò una legge in tal senso. Nel 1950 lo Stato israeliano riconobbe con la legge del ritorno il diritto di qualsiasi ebreo del mondo di stabilirsi in Israele e ricevere la cittadinanza israeliana.
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Sionismo
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Il termine "sionismo" deriva dal nome del monte Sion, il primitivo nucleo della città di Gerusalemme. L'espressione fu coniata nel 1890 dall'editore ebreo austriaco Nathan Birnbaum nella sua rivista Selbstemanzipation, la quale riprendeva il titolo di un libro di Leon Pinsker del 1882. Il sionismo è quindi definito come il movimento obiettivo alla costituzione di un'entità statale ebraica specificamente in Palestina. Altri movimenti nazionalisti ebraici attivi nel XIX secolo furono il territorialismo, senza preferenze sul luogo e che trovò il suo massimo rappresentante in Israel Zangwill, e l'autonomismo, che chiedeva l'autonomia politica degli ebrei (soprattutto aschenaziti) nei loro tradizionali territori di insediamento dell'Europa centrale e orientale, idea fatta propria soprattutto dal movimento ebraico socialista del bundismo. Il movimento territorialista e autonomista furono poi marginalizzati dal sionismo. Il sionismo si divise nel corso all'inizio del XX secolo in varie correnti; oltre a quello di ispirazione liberale, soprattutto tra i sionisti dell'Europa orientale si diffusero il sionismo socialista e il sionismo religioso. In Palestina nacque poi il sionismo revisionista.
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Sionismo
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I sionisti tendevano a rifiutare la lingua yiddish e le lingue nazionali europee, a favore della rinascita dell'antica lingua ebraica, tradizionalmente riservata solo all'ambito liturgico, come madrelingua, grazie agli sforzi di Eliezer Ben Yehuda nell'orale, di Mendele Moicher Sforim nella prosa e di Haim Nachman Bialik nella poesia. Nella prima metà del XX secolo si diffuse tra alcuni intellettuali sionisti la cosiddetta negazione della diaspora, consistente nell'assimilazione di elementi della cultura mediorientale, e il canaanismo, ideologia nata in seno al sionismo revisionista che esaltava l'identità culturale semitica che legava gli ebrei alle altre popolazioni del Medio oriente. Il movimento sionista non vedeva originariamente come un problema la presenza della popolazione araba in Palestina, sostenendo che essa avrebbe tratto giovamento dall'immigrazione di europei in vasta scala, che avrebbe rivitalizzato la regione, e credendo che comunque la popolazione araba non costituisse in nessun modo un popolo con una propria identità nazionale, in quanto si sarebbe integrata, sempre secondo sionisti, nel nascituro stato (Herzl, Congresso di Basilea).
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Sionismo
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Il sostegno al sionismo aumentò generalmente tra gli ebrei di tutto il mondo nel periodo successivo all'Olocausto.
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