source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Leggendo cose sulla canzone di Bruno Mars e Anderson .Paak che avevo citato pochi giorni fa, ho scoperto che esiste per un genere musicale (cose di black music leggera del secolo scorso) la definizione di "Quiet storm", dal nome di una canzone di Smokey Robinson, con tutto un valore culturale e sociale. La storia non ha condiviso molto con me il giudizio che segue, ma ho sempre pensato che Wouldn't it be good fosse uno dei pezzi migliori tra quelli che affollarono le classifiche pop degli anni Ottanta dominati dalla musica britannica degli anni Ottanta. Anni molto ripresi, riscoperti, conservati, ma trascurando di celebrare Wouldn't it be good quanto meritava, mi pare. Per riprovare a convincervi, e segnalarvi anche l'assolo che non era niente male, approfitto di avere trovato un video di lui invecchiato che la rifaceva con un'orchestra nel 2019 a Leeds. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Un’altra canzone degli U2. Però questa è quella speciale, indimenticabile.
Meetup è un sito internet il cui scopo è facilitare l’incontro – incontro in senso concreto: vedersi in un posto – tra persone che hanno interessi comuni. È stato aperto nel 2002, nell’era precedente a Facebook e Twitter: oggi lo chiameremmo con ogni probabilità semplicemente social network. Questa definizione generale, comunque, vale per i 180 paesi in cui esistono gruppi fondati con Meetup eccetto uno: l’Italia. In Italia per la maggior parte delle persone dire “Meetup” equivale a dire il nome di un partito politico ben preciso – il Movimento 5 Stelle – e questo per la società ha rappresentato allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio. La sede di Meetup si trova sulla Broadway a New York, a un passo da Downtown Manhattan: due piani fatti esattamente come immaginiamo le sedi delle grandi società di internet americane – open space enormi, divani, tavoli da ping pong, una gran cucina, frigoriferi pieni di bibite e birre da cui attingere liberamente, monitor su cui girano informazioni sulla piattaforma in tempo reale – e una terrazza meravigliosa che dà su Downtown e la Liberty Tower. I dirigenti della società parlano volentieri con i giornalisti – la storia di Meetup è la storia di un successo – ma quando se ne trovano davanti uno italiano, sorridono e neanche gli lasciano finire la domanda: portano in alto le mani, ruotano gli occhi, lo sanno.
Il problema italiano di Meetup. Il servizio per creare gruppi di interesse online è usato da 20 milioni di persone in tutto il mondo, ma qui è ormai il sinonimo di un partito politico ben preciso.
Mercoledì 24 febbraio il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato a Milano “Human Technopole”, il progetto per un centro di ricerca che dovrebbe sorgere in una parte dell’area utilizzata per EXPO 2015 (è il progetto che Renzi ha definito “petaloso“). Questa settimana il piano è stato duramente criticato dalla senatrice Elena Cattaneo, scienziata e direttrice del Centro di ricerca sulle cellule staminali dell’università degli studi di Milano, ed oggi è tornato a parlarne anche l’oncologo ed ex-ministro della sanità Umberto Veronesi, che invece ha parlato del progetto in modo più positivo. Che cos’è “Human Technopole” Nelle intenzioni del progetto, sarà un centro di ricerca sui temi della salute e dell’invecchiamento le cui strutture dovrebbero occupare un’area di circa 30mila quadrati, sul milione in totale occupato da EXPO 2015. Il centro sarà gestito dall’Istituto italiano di tecnologia (IIT) in collaborazione con tre università milanesi: Politecnico, Statale e Bicocca, cui si aggiungeranno altri istituti di ricerca. Il governo investirà nel progetto 1,5 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Il centro si occuperà soprattutto di studi sul genoma umano e sarà diviso in sette unità, come quella per la ricerca sull’alimentazione e quella sulle nanotecnologie. Dovrebbe ospitare in tutto 1.500 persone, tra ricercatori, tecnici e studenti.
I dubbi sul progetto per il dopo-EXPO. Perché i ricercatori italiani sono divisi sulla scelta del governo di costruire sul sito dell'Esposizione un polo per la ricerca scientifica da 1,5 miliardi di euro.
Il governo Monti si prepara ad approvare il primo decreto relativo alla cosiddetta spending review, la revisione e razionalizzazione della spesa pubblica affidata, tra gli altri, al commissario Enrico Bondi. Mario Sensini sul Corriere della Sera di oggi racconta a che punto siamo e spiega che a questo decreto ne seguiranno altri due. Soltanto dal primo pacchetto di tagli ci si aspetta un risparmio di 10 miliardi di euro. Secondo Repubblica, invece, il primo decreto potrebbe contenere anche un blocco delle tariffe fino al 2013. Su tutti i giornali si parla di malumori da parte di ministeri e sindacati. ROMA — Una spending review in tre atti. «La revisione della spesa pubblica non è un’operazione una tantum, ma un processo, e non si esaurirà certo con il decreto di fine settimana» spiegano a Palazzo Chigi al termine di una giornata frenetica, tutta dedicata alla messa a punto del primo intervento di riduzione della spesa. «Al quale — aggiungono le stesse fonti della Presidenza del Consiglio — ne seguiranno altri». Uno prima della fine dell’anno, probabilmente insieme alla legge di stabilità, la ex legge finanziaria, all’inizio di ottobre. L’altra, che potrebbe essere l’ultimo atto del governo Monti prima delle elezioni politiche, nella primavera del 2013.
Spending review, ci siamo. In settimana arriverà il primo decreto per la revisione della spesa pubblica, probabilmente ne seguiranno altri, racconta il Corriere della Sera.
Un gruppo internazionale di ricercatori è riuscito per la prima volta a far crescere cellule umane all’interno di embrioni di scimmia. È un nuovo importante progresso in una tecnica sperimentata da tempo, che un giorno potrebbe essere sfruttata per studiare più facilmente gli effetti dei farmaci o per far sviluppare negli animali organi umani da utilizzare nei trapianti. Questa tecnica per sviluppare “embrioni chimera” è osservata con interesse dalla comunità scientifica, ma si porta dietro non poche implicazioni etiche. I dettagli del nuovo importante risultato sono stati pubblicati da poco sulla rivista scientifica Cell. I ricercatori hanno inserito all’interno degli embrioni di scimmia alcune cellule staminali umane, quindi con la capacità di differenziarsi in tessuti cellulari con varie funzioni, e li hanno poi tenuti sotto controllo per osservarne la crescita.
Il primo embrione di scimmia con cellule umane. Un nuovo importante progresso nella creazione di "embrioni chimera" porta con sé implicazioni etiche su questo tipo di ricerche.
Klaus Lange è un signore tedesco di 74 anni, politologo in pensione, scrittore, analista, e adesso anche presunta spia. Lange è stato fermato martedì all’aeroporto di Monaco di Baviera dalla polizia tedesca dopo essere tornato da un soggiorno in Italia: è accusato di aver passato, in cambio di denaro, informazioni riservate al governo cinese. All’arresto hanno collaborato anche i servizi segreti italiani che fanno capo all’Aisi, l’Agenzia informazioni e sicurezza interna. Lange, infatti, fa da tempo base anche in Italia, dove a Gais, paese di 3.700 abitanti in provincia di Bolzano (Alto Adige), ha aperto una sede del suo centro studi, l’Institute for Transnational Studies. Per capire come si sia arrivati al fermo e all’accusa di spionaggio, bisogna fare un salto indietro di una ventina d’anni. Lange allora era uno stimato politologo, consulente dell’Hanns Seidel Stiftung di Monaco, una fondazione molto famosa in Germania, finanziata dalla CSU, il ramo bavarese della CDU, il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel. Lange si occupava soprattutto di Asia, Russia e area balcanica. Forniva però anche informazioni a pagamento, in quegli anni, al Bundesnachrichtendienst, l’agenzia di intelligence esterna della Repubblica federale tedesca.
Una storia di spionaggio tra Germania, Cina e Italia. Il tedesco Klaus Lange, che da più di dieci anni frequenta l'Alto Adige, è accusato di passare informazioni riservate alla Cina.
A partire dallo scorso 17 dicembre Tumblr, una popolare piattaforma di “microblog” di proprietà di Yahoo, ha rimosso tutti i contenuti pornografici che ospitava, pubblicati dagli utenti. La decisione era stata presa dopo che a novembre l’app del sito era stata cancellata dall’App Store di Apple, in seguito alla scoperta che alcuni contenuti pedopornografici avevano superato il sistema che filtra cosa è vietato pubblicare sul sito. La società decise di rimediare modificando radicalmente il suo regolamento e impedendo agli utenti di pubblicare materiale pornografico di qualsiasi tipo, foto di genitali, foto di donne con i capezzoli scoperti, e qualsiasi video, illustrazione o gif che potesse essere considerata “per adulti”. Sono state escluse dal divieto le immagini artistiche (a meno che non mostrino atti sessuali), le immagini a scopo di protesta politica, le foto di bambini appena nati e le foto di donne che allattano al seno.
Tumblr senza il porno non è più Tumblr. In tre mesi, da quando ha vietato la pubblicazione di contenuti per adulti, ha perso circa il 30 per cento del suo traffico mensile.
A Cannes oggi 21 maggio è il giorno in cui Quentin Tarantino presenta il suo attesissimo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, con protagonisti Brad Pitt e Leonardo DiCaprio, che finora non avevano mai recitato insieme. Del film si parla da mesi, anche perché nelle intenzioni di Tarantino sarà il suo penultimo film prima di mettersi a fare altro. È quindi comprensibile che abbia attirato la maggior parte delle attenzioni di chi si occupa del festival, rubando un po’ la scena ad altri film presentati in concorso oggi, come il sudcoreano Gisaengchung di Bong Joon Ho. Tra quelli da fotografare e fotografati c’erano quindi DiCaprio, Pitt, Tarantino e Margot Robbie (sempre nel cast di C’era una volta a Hollywood), ma anche Fanny Ardant, Isabelle Huppert ed Elle Fanning, che è un membro della giuria. E Chiara Ferragni. Sempre martedì è stato presentato nella sezione Un Certain Regard il film d’animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia, dell’illustratore italiano Lorenzo Mattotti, tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati. A seguire ne trovate una scena.
Le foto di martedì a Cannes. Con Brad Pitt, Leonardo DiCaprio, Quentin Tarantino, Margot Robbie ed Elle Fanning.
Il metabolismo di un gruppo di 34 persone che per due anni ha mantenuto un regime di restrizione calorica – cioè ha mangiato meno di quanto facesse in precedenza – è rallentato. È il risultato del più grande esperimento di questo tipo mai fatto con le persone e potrebbe significare che mangiare meno faccia invecchiare più lentamente, anche se per saperne di più ci vorranno altri studi. L’esperimento in questione è stato fatto all’interno di un programma finanziato da un’agenzia del ministero della Salute americano che si chiama CALERIE: sta per “Comprehensive Assessment of Long term Effects of Reducing Intake of Energy”, cioè “Valutazione completa degli effetti a lungo termine della restrizione calorica”. È stato pubblicato il 22 marzo sulla rivista Cell Metabolism. In totale hanno partecipato allo studio 53 persone (di cui 36 donne) con età compresa tra i 21 e i 50 anni; erano divise in due gruppi, uno di 34 che si è sottoposto alla restrizione calorica, uno di 19 che invece ha fatto da gruppo di controllo continuando ad alimentarsi come faceva prima. La restrizione calorica a cui le persone del primo gruppo si sono sottoposte era del 15 per cento: significa che è stato ridotto il loro consumo di calorie del 15 per cento, senza però che venissero private delle quantità indispensabili di nutrienti. Alla fine del primo e del secondo anno dell’esperimento tutti i partecipanti si sono sottoposti a una serie di test per misurare il metabolismo, cioè l’insieme di meccanismi con cui i corpi usano l’energia che assumono attraverso il cibo, e gli indicatori biologici dell’invecchiamento.
Mangiare meno fa invecchiare più lentamente? uno studio americano dice che la restrizione calorica fa rallentare il metabolismo e quindi forse anche alcuni processi d’invecchiamento.
41 migranti che erano a bordo della nave Diciotti hanno presentato un ricorso per chiedere un risarcimento al governo italiano. Da quanto hanno riferito fonti del ministero dell’Interno all’ANSA, uno studio legale ha presentato ricorso al Tribunale civile di Roma a nome di 41 dei 177 migranti, tra cui un minore, che lo scorso agosto erano stati costretti a rimanere per giorni a bordo della nave militare Diciotti, in condizioni fisiche e psicologiche molto precarie. I migranti hanno chiesto al governo italiano tra i 42mila e i 71mila euro come risarcimento per essere stati trattenuti sulla nave. Per aver impedito ai migranti sulla Diciotti di sbarcare, il ministro dell’Interno Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona a scopo di coazione, omissione di atti d’ufficio e arresto illegale: il Senato dovrà decidere se concedere l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti.
41 migranti che erano a bordo della nave Diciotti hanno chiesto un risarcimento al governo italiano.
La nascita di Futuro e Libertà per l’Italia, il nuovo gruppo parlamentare dei finiani, ha sancito la scissione all’interno del PdL e per numerosi berlusconiani la fine del ruolo di garanzia istituzionale di Fini. Negli ultimi giorni molti esponenti del Popolo della Libertà, come Sandro Bondi e Maurizio Lupi, hanno suggerito a Gianfranco Fini di seguire in particolare l’esempio di Sandro Pertini e offrire le proprie dimissioni da Presidente della Camera. L’episodio cui fanno riferimento i membri del PdL risale al luglio del 1969. Sandro Pertini era stato eletto alla Presidenza della Camera l’anno precedente al primo scrutinio con 364 voti e il sostegno del Partito Socialista Unificato (PSU), che dal ’66 aveva associato PSI e PSDI. In seguito agli scarsi risultati elettorali e ad alcune divisioni interne il 5 luglio la componente socialista e quella socialdemocratica decisero di nuovo strade autonome.
Il precedente di Pertini. È stato rispolverato dal PdL per chiedere le dimissioni del presidente della Camera, ma senza dire che allora vennero rifiutate.
Lo scorso novembre al Salone centrale delle esibizioni del Maneggio, a Mosca, non lontano dal Cremlino, una mostra ha raccontato la storia della dinastia di Ivan il Terribile: i Rjurikidi, che governarono il territorio russo per circa 700 anni, a partire dall’anno 862. La mostra è stata organizzata dalla Società Storica della Russia Imperiale, un’istituzione rifondata nel 2012 da Vladimir Medinskij e alla cui inaugurazione era presente il presidente russo Vladimir Putin. Secondo Medinskij, che è ministro della Cultura, la diffusa denominazione dello zar di Russia Ivan IV come “il Terribile” fu una mossa della propaganda dei paesi occidentali. La traduzione di Ivan Groznyj, dice, è pretestuosa: “groznyj” deriva da “groza” che ha il doppio significato di “tempesta” e “minaccia”: una traduzione più corretta quindi sarebbe “Ivan il Minaccioso”, oppure “Ivan il Rigoroso”. Per Medinskij «è la stessa differenza che c’è tra un ratto e un criceto». Ivan IV nacque a Mosca nel 1530, da Basilio III e Elena Glinskaja. Entrambi i genitori morirono quando era ancora molto piccolo. La sua infanzia trascorse tra le lotte per il potere che si fecero i membri dell’alta aristocrazia russa, i boiardi. A quattordici anni eliminò il capo della famiglia Šujskij che governava il Granducato di Russia in quel momento. A sedici anni venne incoronato Zar di Russia. Ivan IV fu il primo ad usare il titolo di Zar, vale a dire “Cesare”, sostenendo di avere discendenza romana e definendo Mosca una Terza Roma. Morì nel 1584.
Ivan il non tanto Terribile. Alcune mostre in Russia stanno riadattando il racconto della storia nazionale, suggerendo analogie tra il passato e la politica attuale del presidente Putin.
Il prossimo 26 agosto saranno vent’anni dalla pubblicazione del primo disco dei Pearl Jam, band che condivise con i Nirvana il ruolo principale nella nascita e il successo del grunge e che mentre i Nirvana perdevano il loro leader e divo Kurt Cobain – suicida con un colpo di fucile in testa nel 1994 – proseguì in una ormai lunga e tuttora creativa carriera. Il ventennale prevede diverse celebrazioni (anche un festival organizzato dalla stessa band) tra le quali l’uscita di un film documentario intitolato “Twenty” e diretto da Cameron Crowe, regista con assidue frequentazioni nel mondo del rock (a cominciare da “Almost famous” in cui raccontò i propri inizi come giornalista musicale negli anni ruggenti del rock). Il documentario sarà presentato al festival di Toronto il 10 settembre. Esiste una colonna sonora, naturalmente, e oggi è stato presentato un trailer che si apre con la partecipazione di David Lynch.
I vent’anni dei Pearl Jam. Cominciano le celebrazioni per il ventennale dall'uscita di Ten: online il trailer del documentario diretto da Cameron Crowe.
Nell’ultima settimana in Italia sono stati registrati 81.939 nuovi casi di positività al coronavirus, il 6,1 per cento in meno rispetto ai sette giorni precedenti. È il dato più basso da inizio ottobre, quando è cominciata la seconda ondata dell’epidemia. L’andamento settimanale dei contagi è in costante calo dalla metà di gennaio, molto probabilmente per effetto delle misure restrittive che già da inizio dicembre avevano limitato gli spostamenti delle persone. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. I contagi e i decessi sono in calo e la situazione sta migliorando un po' ovunque, ma non in Umbria, in Abruzzo e in provincia di Bolzano.
Lunedì 13 marzo, a più di un anno dall’inizio della discussione in Commissione e dopo quattro rinvii, alla Camera dei Deputati è iniziata la discussione generale del progetto di legge sul cosiddetto testamento biologico. La discussione generale ha regole ben precise e consiste in una spiegazione generale di un testo che è il risultato di un lavoro (in questo specifico caso durato molto a lungo) svolto in commissione. Durante lo svolgimento della seduta, sui social network sono cominciati a circolare dei video che mostravano l’aula vuota accompagnati da commenti molto critici. La “notizia” è stata poi ripresa dai tg e oggi le foto dei banchi vuoti sono finite sulle prime pagine di alcuni giornali accompagnate da titoli che parlano in modo negativo di “aula deserta”. Repubblica, per esempio, dice che erano presenti solo 22 deputati, parla di “fuga” e poi spiega che al disegno di legge (che è il risultato dell’unione di più proposte presentate dai vari partiti e sul quale, almeno alla Camera, dovrebbe esserci un’ampia maggioranza) sono stati presentati 750 emendamenti. La Stampa dice che «c’era più gente fuori da Montecitorio, che nella sua austera aula» e che «la battaglia così sentita sui media era solo un’eco attutita dal silenzio che può fare una stanza del genere quando dentro ci sono venti deputati al massimo».
Perché c’era l'”aula deserta” durante la discussione della legge sul testamento biologico. Secondo diversi giornali è stata una "fuga" sintomo di disinteresse, ma i deputati si difendono dando spiegazioni regolamentari e tecniche.
Ieri il consiglio comunale di New York City ha votato l’abolizione della Cabaret Law, una legge del 1926 che rendeva illegale ballare in tutti i locali della città che non avevano una licenza speciale, molto difficile da ottenere. Perché l’abolizione sia effettiva è necessaria solo la firma del sindaco Bill de Blasio, che ha già detto di essere favorevole. La Cabaret Law fu introdotta a New York nel 1926, durante l’epoca del proibizionismo, in cui il consumo di alcolici era illegale in tutti gli Stati Uniti. La legge ai tempi non proibiva solo di ballare nei locali sprovvisti di licenza da cabaret, ma anche di cantare e di suonare: l’obiettivo era contribuire al controllo dei locali che servivano alcool di contrabbando, ma secondo molti la legge fu usata soprattutto per reprimere la nascente scena jazz nel quartiere di Harlem, dove per la prima volta il pubblico era formato sia da bianchi che da neri.
A New York presto non sarà più illegale ballare nei locali. Una legge del 1926 sarà abolita nelle prossime settimane: oggi si può ballare legalmente solo in 118 locali su 25.000.
Google ha reso disponibile Allo, la nuova applicazione per scambiarsi messaggi su Android e iOS che aveva annunciato all’inizio dell’estate. L’app è in fase di distribuzione nella maggior parte del mondo e potrà essere scaricata anche in Italia, ma alcune sue funzioni saranno disponibili solo in inglese per i primi tempi. In passato Google ha sperimentato numerosi sistemi per le chat, ma senza ottenere risultati soddisfacenti e tali da fare concorrenza a Facebook, che con i suoi WhatsApp e Messenger controlla buona parte del mercato delle app per scambiarsi messaggi, usate ogni giorno da miliardi di persone. Allo arriva dopo l’esperienza fallimentare di Hangouts, la soluzione pensata da Google per racchiudere in un unico sistema i suoi vari servizi per le chat e che non ha mai avuto un successo particolare. La nuova app ha molte cose in comune con WhatsApp e con il nuovo Messaggi di iOS 10, quindi niente di mai visto, ma offre anche la possibilità di utilizzare un assistente virtuale basato su Google: si chiama Google Assistant e potrebbe contribuire molto al successo di Allo. Com’è fatta Allo A prima vista, Allo non è molto diversa dalle altre app per i messaggi. Dopo avere installato l’applicazione, come per WhatsApp, la registrazione avviene tramite il proprio numero di cellulare e chi vuole può collegare il suo account Google, in modo da avere più servizi e ottenere informazioni migliori e personalizzate con l’assistente automatico. Allo può essere usata esclusivamente su smartphone e per ora non è previsto che ne siano realizzate versioni per computer, in controtendenza rispetto alle altre app di messaggistica che ormai da tempo hanno versioni per lo meno web delle loro applicazioni, per un utilizzo più pratico quando non si ha il telefono vicino. Google non ha piani precisi su un’estensione del servizio su altri dispositivi, e questo potrebbe complicare la sua diffusione.
Google ci prova di nuovo con Allo. Come funziona la nuova app per i messaggi con cui Google proverà a far dimenticare i suoi insuccessi con le chat.
Erik Bauersfeld, attore di radiodrammi e doppiatore famoso per aver doppiato il personaggio dell’ammiraglio Ackbar in Star Wars, è morto domenica 3 aprile nella sua casa di Berkley, in California: aveva 93 anni. Ha dato la notizia il suo manager, Derek Maki, che in un comunicato ha spiegato che la morte di Bauersfeld è avvenuta per “cause naturali”. Bauersfeld era nato il 28 giugno 1922 a Brooklyn. Il personaggio dell’ammiraglio Ackbar comparve per la prima volta nel terzo capitolo della saga originale di Star Wars, Il ritorno dello jedi, uscito nel 1983: era un alieno dalle sembianze di una specie di grosso anfibio – della razza dei Mon Calamari, a voler essere precisi – ed era un comandante dell’Alleanza Ribelle (cioè i buoni, che combattono contro l’Impero Galattico di Darth Vader). Bauersfeld dava solo la voce ad Ackbar: l’attore nel costume era invece Timothy M. Rose. Nonostante avesse un ruolo piuttosto marginale nel film, il personaggio dell’ammiraglio Ackbar fu uno dei personaggi secondari più apprezzati della saga, e diventò famosissimo per la battuta “It’s a trap!” (È una trappola!) che dice durante la battaglia sulla luna boscosa di Endor, verso la fine del film. La battuta divenne anche un popolare meme online.
È morto Erik Bauersfeld, la voce dell’ammiraglio Ackbar di Star Wars. Cioè quello che disse la famosissima battuta “It's a trap!”, diventata anche un meme: aveva 93 anni.
È stata diffusa oggi la lista delle nomination per gli Emmy Awards 2018, i premi sulla stagione televisiva americana che si assegnano ogni anno. I nominati sono stati scelti tra le serie e i programmi andati in onda negli Stati Uniti dal giugno 2017 al maggio 2018; la cerimonia di premiazione sarà il 17 settembre al Microsoft Theatre di Los Angeles. L’anno scorso i premi più importanti andarono a The Handmaid’s Tale, Veep e Big Little Lies. Game of Thrones – che è andata in onda l’estate scorsa ed è quindi in nomination quest’anno – è stata la serie più nominata ma è andata molto bene anche Westworld: hanno avuto rispettivamente 22 e 21 nomination. È anche la prima volta dopo 17 anni che HBO non è il network con più nomination (per programmi o attori). Quest’anno il maggior numero di nomination (112) è andato a Netflix.
Le nomination per gli Emmy Awards 2018.
Mercoledì 15 gennaio Marissa Mayer, l’amministratore delegato (CEO) di Yahoo, ha annunciato il licenziamento di Henrique De Castro, direttore operativo (COO) e il secondo dirigente più importante nella società dopo il CEO. È la decisione più incisiva assunta da Mayer per quanto riguarda i manager dal 2012, anno in cui ha assunto l’incarico di guidare Yahoo dopo avere lasciato Google. La conclusione dei rapporti con De Castro era stata ipotizzata da diverse settimane, ma non ci si aspettava una fine così drastica. Kara Swisher di Re/code, di solito molto bene informata sulle vicende che interessano Yahoo, ha pubblicato il messaggio interno che Mayer ha inviato a tutti i dipendenti per aggiornarli sulla vicenda. A differenza di quanto avviene di solito in questi casi, con comunicati ambigui e molto diplomatici, Mayer ha chiaramente scritto di avere assunto personalmente la decisione di licenziare De Castro.
Il “numero due” di Yahoo è stato licenziato. Il direttore operativo Henrique De Castro ha lasciato la società per decisione del CEO Marissa Mayer, che lo aveva assunto meno di due anni fa offrendogli decine di milioni di dollari.
Ieri lo staff di Twitter ha comunicato di aver subito nei giorni scorsi un grave attacco informatico. Lo staff ha fatto sapere che l’attacco a Twitter è stato bloccato quasi subito, ma che comunque gli autori potrebbero aver avuto accesso agli username, agli indirizzi e-mail, alle password e ad altre informazioni di circa 250 mila account. Anche il New York Times e il Wall Street Journal hanno comunicato recentemente di aver subito diversi attacchi negli ultimi mesi e, almeno nel caso del NYT, sembra che l’origine degli attacchi sia cinese. Come misura precauzionale, Twitter ha fatto sapere che le password di questi 250 mila account sono state azzerate. Gli utenti che hanno avuto gli account attaccati hanno ricevuto, o riceveranno tra breve, una email in cui gli verrà comunicato che è necessario cambiare la password per avere di nuovo accesso a Twitter. Nella stessa mail si invitano gli utenti a non utilizzare i siti che promettono di procurare nuovi followers: questi siti, infatti, potrebbero danneggiare o compromettere gli account di chi li usa.
Twitter è stato attaccato. E questa volta non sono stati dei "dilettanti", hanno scritto quelli del sito: circa 250 mila password potrebbero essere state rubate.
La differenza di dimensioni tra un panda gigante adulto e un suo cucciolo non finirà mai di stupirci: l’esemplare di 10 giorni fotografato questa settimana nello zoo di Tokyo, ad esempio, è grande più o meno quanto il piccolo ghiro che spunta tra le mani di un uomo nel parco naturale del Warwickshire, nel Regno Unito. A Edimburgo c’è stata invece la 177esima Royal Highland Show, uno degli eventi più importanti che si tengono in Scozia, durante il quale vengono esibiti gli esemplari più belli che vivono nelle fattorie. Tra le foto di animali più belle della settimana ce n’è una che arriva proprio da lì. A volte si dice che cani e padroni si somigliano: in questo caso, mucca e padrona hanno più o meno lo stesso taglio di capelli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Damigelle azzurre, lupi in libertà e fenicotteri fotografati a Bergamo, tra le foto di animali più belle della settimana.
«Lo considero il mio primo libro», ha detto Jonathan Safran Foer con un’affermazione che, presa alla lettera, non ha senso. Eccomi è infatti il quarto libro di Foer: è un mattone, lungo il doppio rispetto ai suoi precedenti lavori, e un grandissimo sforzo letterario, che racconta la storia di quattro generazioni di padri e figli, primo romanzo di Foer in oltre dieci anni e il primo a essere ambientato nella sua città natale, Washington DC. «Per me è un libro breve, veloce, di quelli che si leggono d’un fiato», ha raccontato. Eccomi parla di divorzio, di Israele, della zona nord di Northwest (uno dei quadranti in cui è suddivisa Washington) e di sexting, e «per scriverlo ci sono voluti 10 mesi, o venticinque anni», ha detto Foer, alludendo al fatto che il libro ha richiesto le esperienze di una vita e meno di un anno al computer. Foer è uno dei romanzieri più importanti di Washington, ma vive a Brooklyn. Seduto in un bar vicino alla sua casa nel quartiere newyorkese di Boerum Hill, sembra molto più giovane dei suoi 39 anni, ma si comporta come se fosse decisamente più vecchio. È gentile e risponde a tutte le domande – anche a quelle a cui non vorrebbe – ma spesso parla in modo enigmatico, come se prendere le cose alla lontana fosse più interessante. «Considero il mio primo libro come un’esperienza», ha detto Foer, ricordando quanto fu sorpreso di aver scritto Ogni cosa è illuminata. Il libro – molto apprezzato dalla critica – racconta il viaggio di un giovane americano in Ucraina alla ricerca della donna che salvò suo nonno dai nazisti. Foer ricorda quant’era stupito mentre guardava il manoscritto sputato fuori da una stampante comune quando era ancora uno studente a Princeton, dove la scrittrice Joyce Carol Oates gli fece da mentore. «Il secondo libro fu una reazione al primo», ha detto Foer parlando di Molto forte, incredibilmente vicino, che racconta la storia di bambino di nove anni in cerca di risposte dopo la morte del padre negli attacchi alle Torri gemelle dell’11 settembre. Dopo essere stato rifiutato da diversi agenti ed editori, il primo romanzo fu pubblicato nella primavera del 2002, facendo diventare Foer molto famoso. Le sue opere diventarono successi di critica, bestseller e film (nella trasposizione cinematografica di Molto forte, incredibilmente vicino ci sono Tom Hanks e Sandra Bullock). Anche il suo saggio del 2009 Se niente importa – un’indagine sulla produzione alimentare americana e il racconto del suo essere vegetariano – è stato apprezzato e ha venduto bene.
Quanto c’è di Foer nel suo nuovo romanzo. Molto anche se non è autobiografico, ha detto al Washington Post, con cui ha parlato anche di ebraismo, di famiglia e di come scrivere sia «noioso».
Venerdì il Tribunale dei ministri di Catania ha disposto l’archiviazione dell’indagine che era stata aperta dalla Procura di Roma contro Matteo Salvini per i fatti che nel gennaio 2019 coinvolsero la nave Sea Watch 3 al largo delle coste di Siracusa. Salvini era stato accusato di sequestro di persona (per la seconda volta, dopo il caso Diciotti), perché aveva negato lo sbarco di 47 migranti a bordo della nave della ong tedesca Sea Watch. Il governo italiano aveva autorizzato la nave a entrare in acque territoriali italiane a causa delle cattive condizioni del tempo, ma poi per dieci giorni non le aveva affidato un “porto sicuro” dove attraccare.
Il Tribunale dei ministri di Catania ha archiviato l’indagine in cui Matteo Salvini era accusato di sequestro di persona per il caso della Sea Watch 3.
La direttrice finanziaria (CFO) dell’azienda tecnologica cinese Huawei, Meng Wanzhou, è stata arrestata in Canada su richiesta degli Stati Uniti, che ne hanno chiesto l’estradizione. Meng è anche la figlia del fondatore di Huawei. L’arresto è avvenuto il primo dicembre scorso ma la notizia è stata diffusa dalle autorità canadesi nella serata del 5 dicembre, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo i media statunitensi, Huawei avrebbe violato l’embargo commerciale imposto dagli Stati Uniti all’Iran, vendendo prodotti per le telecomunicazioni che utilizzano brevetti statunitensi sotto licenza. La vicenda rientra nei difficili rapporti di Huawei con il governo degli Stati Uniti e, più in generale, nella cosiddetta “guerra commerciale” avviata dal presidente statunitense Donald Trump contro la Cina e i suoi prodotti. Meng è una persona molto importante all’interno di Huawei, in cui lavora dal 1993. Il suo arresto è avvenuto a Vancouver mentre stava attendendo una coincidenza tra due voli. Le accuse nei suoi confronti sono state formulate dalla procura dell’Eastern District di New York, ma né il dipartimento di Giustizia né la stessa Huawei hanno fornito molti altri dettagli.
La direttrice finanziaria di Huawei – e figlia del capo – è stata arrestata. Su richiesta degli Stati Uniti che ora ne chiedono l'estradizione: sembra c'entri la violazione delle sanzioni contro l'Iran.
Matt Ames ha 47 anni, è originario della Florida, porta avanti un dottorato al Virginia Tech ed è appassionato di arte e storia. L’anno scorso acquistò in un negozio dell’usato di Roanoke, una città della Virginia, alcune scatolette di latta contenenti vecchi negativi per circa 10 dollari. Quando li ha stampati, Ames ha scoperto di avere per le mani circa 500 fotografie scattate negli anni Trenta, per lo più in Italia (a Napoli, soprattutto, ma anche qualcuna altrove). Tra le tante immagini ce ne sono alcune che documentano la visita di Adolf Hitler a Napoli nel 1938, come parte di uno dei suoi viaggi in Italia per rafforzare i rapporti del Terzo Reich con il regime fascista. Ames ha pubblicato parte delle fotografie sulla sua pagina Facebook, senza ricevere particolare attenzione per circa cinque mesi. A fine aprile un amico gli ha suggerito di mettersi in contatto con il sito di fotografia PetaPixel per raccontare la sua storia e, dopo la pubblicazione di un articolo sul tema, le foto hanno iniziato a circolare molto online e a essere riprese da diversi siti in giro per il mondo. Il set di immagini è stato messo in vendita su eBay.
Fotografie italiane degli anni Trenta. Un americano ha comprato dei vecchi negativi, li ha sviluppati e ci ha trovato dentro centinaia di immagini scattate soprattutto a Napoli (e c'è anche Hitler).
Guardatevi intorno. In qualsiasi momento della giornata abbiamo addosso o vicino a noi decine, forse centinaia, di formidabili invenzioni: cose che prima non esistevano e che grazie a un’intuizione, un’idea geniale o a volte banale, si sono trasformate in qualcosa che ci consente di sorvolare un intero oceano in otto ore, o che ci serve per ascoltare la musica o che ancora esaurisce la sua funzione nel prendere polvere su una mensola, che a sua volta è un’invenzione (i tasselli, le viti, le staffe, i mattoni del muro su cui è inserita). Ogni giorno usiamo decine di cose senza renderci conto che hanno una storia, che un giorno qualcuno le ha inventate – prima non c’erano, dopo sì – trasformando un’idea in qualcosa di concreto. Per celebrare l’invenzione, l’inventiva e gli inventori, il New York Times Magazine ha messo insieme nel suo ultimo numero una serie di invenzioni e la loro storia. Ne abbiamo scelte venti, dal preservativo alle bevande dietetiche, passando per i tornelli e il bianchetto: la storia di ogni oggetto si legge cliccando sulla foto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Chi ha inventato cosa. Lo speciale del New York Times Magazine sulla storia di alcune delle cose che ci sono più familiari (il bancomat? la chiave? la ola? il preservativo?).
Aretha Franklin, considerata da molti la più importante cantante di tutti i tempi, è “gravemente malata” e potrebbe morire presto. La notizia è stata data ieri da Associated Press, che ha parlato con una persona vicina alla famiglia di Franklin a Detroit, ed è stata poi confermata da un giornalista locale e amico di Franklin, che ha scritto su Twitter di aver ricevuto informazioni dalla famiglia. Non si hanno informazioni più precise sulle condizioni di Franklin, per volontà della famiglia. Franklin, che ha 76 anni, era in cura da tempo dopo essere stata operata nel 2010 per un tumore. Nel 2017 aveva annunciato che avrebbe presto smesso di fare concerti per dedicarsi solo alla registrazione di dischi. Quest’anno aveva dovuto cancellare su ordine dei medici due concerti in programma da tempo.
Aretha Franklin è “gravemente malata”. Lo hanno detto alla stampa due fonti vicine alla sua famiglia.
Giovedì lo sceneggiatore americano Aaron Sorkin ha anticipato in un’intervista con la giornalista Tina Brown alcuni dettagli del film che sta scrivendo sulla vita di Steve Jobs, il cofondatore di Apple. La sceneggiatura si basa sulla biografia di Jobs scritta da Walter Isaacson, i cui diritti sono stati acquistati da Sony Pictures Entertainment. L’intervista è avvenuta nell’ambito dello Hero Summit, un evento organizzato a Washington dal sito di notizie online Daily Beast e dal settimanale Newsweek – entrambi diretti da Brown – in cui scrittori, giornalisti, storici e altre personalità hanno raccontato le storie e i comportamenti coraggiosi di soldati americani sul fronte. (Cosa c’è nella biografia di Steve Jobs)
Aaron Sorkin e il film su Steve Jobs. Ha spiegato in un'intervista che sarà costituito da sole tre scene ispirate alla vita del cofondatore di Apple.
Da quando il 27 novembre 2017 il principe Harry d’Inghilterra annunciò il fidanzamento con l’attrice americana Meghan Markle, iniziò a farsi strada una divisione tra i sudditi e tra gli appassionati della Corona britannica di tutto il mondo. C’era chi preferiva loro – più giovani e moderni – e chi restava fedele al principe William, secondo discendente in successione al trono britannico dopo il padre, il principe Carlo, e a sua moglie Kate Middleton, più classici e vicini ai costumi tradizionali della famiglia reale. La rivalità, com’era facile immaginare, è cresciuta nel tempo e poco più di un mese fa il sito Buzzfeed aveva confrontato titoli e articoli di giornali britannici per mostrare l’impari trattamento che riservavano a Meghan Markle, di origine afroamericana, rispetto a Kate Middleton, bianca e inglese. Un articolo appena uscito sul New York Times ha analizzato in modo dettagliato e insieme spiritoso la popolarità delle due coppie attraverso i loro account Instagram, scoprendo che molto probabilmente c’è qualcosa che non torna: «un’attività evidentemente sospetta dei followers» di William e Kate.
La lotta tra @KensingtonRoyal e @SussexRoyal per il dominio di Instagram. Il New York Times – e non un tabloid – ipotizza una specie di complotto perché l'account di Harry e Meghan rimanga meno seguito di quello di William e Kate.
La Corte di Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora per il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, indagato nella nota inchiesta sul presunto sistema truccato di affidi di minori in provincia di Reggio Emilia. Carletti era stato posto agli arresti domiciliari il 27 giugno, e tre mesi dopo il tribunale del Riesame aveva ridotto la misura cautelare all’obbligo di dimora nel comune di residenza, Albinea. I suoi avvocati avevano comunque chiesto alla Cassazione di esprimersi sulla legittimità della misura. La Procura di Reggio Emilia contesta a Carletti, eletto col Partito Democratico, i reati di ufficio e falso ideologico: secondo i magistrati avrebbe affidato alcuni spazi comunali in maniera non regolare a un’associazione coinvolta nell’inchiesta. Ad ogni modo, Carletti non è indagato nel filone principale dell’inchiesta.
La Corte di Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora per il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti.
Ieri si è tenuto il primo giorno di concerti al festival di Glastonbury, il più importante festival musicale d’Europa. I concerti proseguiranno fino a domenica 28, distribuiti sui sei palchi principali e sulle decine di zone minori attrezzate per esibizioni e performance: già da due giorni, però, migliaia di persone sono arrivate alla Worthy Farm di Pilton, in Inghilterra – la sede storica del festival – per sistemarsi nelle aree attrezzate per il campeggio. Ieri si sono esibiti fra gli altri gli Alabama Shakes, i Libertines e i Motörhead. La serata è stata invece chiusa dai Florence + the Machine, che hanno sostituito gli headliner originali della serata, i Foo Fighters (che due settimane fa hanno dovuto rinunciare al concerto per via di un infortunio del cantante Dave Grohl). Stasera si esibiranno fra gli altri Burt Bacharach e Pharrell Williams, mentre chiuderà la serata Kanye West. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto del primo giorno di concerti a Glastonbury. Hanno suonato fra gli altri i Motörhead e i Florence + the Machine, in mezzo a un sacco di gente allegra e molto fango.
Alcuni utenti di Reddit si sono accorti che c’è un video di 5 secondi, in formato MP4, che se riprodotto su iPhone blocca il telefono fino a quando non viene spento e riacceso. Si tratta di un video il cui file danneggiato intralcia il funzionamento degli iPhone: mostra quello che sembra essere un video di magia, ma il contenuto non sembra avere relazione con i suoi effetti. La redazione di The Verge ha fatto delle verifiche su alcuni iPhone con sistema operativo iOS 10.1 – l’ultimo aggiornamento disponibile – e anche su alcuni dispositivi su cui sono state installate versioni beta di iOS 10.2: in tutti i casi il video ha bloccato i telefoni. Gli iPhone non si bloccano appena riprodotto il video ma circa 10 secondi dopo; il video, inoltre, blocca i telefoni solo quando viene mandato come link, non quando il file viene scaricato sul telefono. Dopo essere stati spenti – tenendo premuti contemporaneamente il tasto di accensione e il tasto home – e riaccesi i dispositivi riprendono a funzionare normalmente. Non è la prima volta che un bug di questo tipo viene scoperto negli iPhone: l’anno scorso ad esempio c’era una stringa di testo che disattivava la app iMessage, quella per mandare SMS e messaggi via internet. Per ora Apple non ha detto nulla per spiegare questo nuovo problema, ma si consiglia di non riprodurre nessun video MP4 di cui non si conosce l’origine.
C’è un video che fa bloccare gli iPhone. È in formato MP4 e dura 5 secondi: se riprodotto blocca il telefono finché non viene spento e riacceso.
Sabato notte la Camera ha votato diversi articoli ed emendamenti sul disegno di legge costituzionale che contiene le riforme costituzionali. Il voto è arrivato dopo tre giorni molto difficili in Parlamento, con scontri, ostruzionismo e scambio di insulti tra le varie forze politiche. Nella giornata finale, tutte le opposizioni sono uscite dall’aula, compresa Forza Italia, il partito con cui il presidente del Consiglio Matteo Renzi si era accordato per votare la riforma in discussione. Si è trattato, in altre parole, della prima “prova dei fatti” della fine del cosiddetto “patto del Nazareno”. Ora i prossimi passaggi del disegno di legge rischiano di essere molto più complicati. La questione principale è se Renzi ha o meno i numeri per far approvare le riforme da solo. Le riforme costituzionali Quelle che vengono in genere indicate come “riforme costituzionali” sono in realtà il “DDL Boschi” – dal nome del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi – cioè il disegno di legge costituzionale che prevede la modifica del Senato in modo da eliminare il bicameralismo perfetto (cioè, in sostanza, se il DDL sarà approvato, le leggi non dovranno più essere approvate da entrambi i rami del parlamento e il governo riceverà la fiducia soltanto dalla Camera), l’abolizione del CNEL e la modifica del Titolo V della Costituzione.
Renzi può fare da solo sulle riforme costituzionali? con il voto di sabato Forza Italia sembra avere chiuso con il "Patto del Nazareno": i prossimi passaggi e un po' di conti.
Lunedì 29 luglio il sindaco di Roma Ignazio Marino ha annunciato che dalle 5.30 di sabato 3 agosto, via dei Fori Imperiali sarà chiusa al traffico automobilistico. La pedonalizzazione, per ora solo parziale, sarà celebrata con una festa promossa dal Comune nella notte tra sabato e domenica, la Notte dei Fori, che prevede una serie di concerti e spettacoli. Marino ha detto più volte che la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali fa parte di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di realizzare, nelle ambiziose parole del sindaco, «il parco archeologico più grande di tutto il pianeta».
La pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Cosa prevede il progetto del sindaco di Roma, Ignazio Marino, per cambiare una delle strade più famose del mondo.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
Le piccole spese dei consiglieri regionali lombardi. Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella raccontano sul Corriere che cosa c'è nella lunga lista di spese che sono al centro di un'inchiesta giudiziaria.
Come ogni domenica, la lista dei 10 articoli più letti sul Post in questa settimana, insieme ai 3 video più visti e i 3 post più letti dai nostri blog. – Tutte le nuove nomine del governo Monti I nomi, le facce e le storie dei nuovi ministri, viceministri e sottosegretari.
Sunday Post. Le cose più lette sul Post di questa settimana, dall'Egitto a Montecitorio, da Stanley Kubrick a Britney Spears.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 251 casi di contagio da coronavirus e 47 morti, secondo i dati diffusi giovedì dalla Protezione Civile che registra anche due casi di ricalcolo, in Abruzzo e in Sicilia. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 161, scendendo di 7 unità dopo l’incremento di ieri. Le persone testate con tampone a oggi sono 2.987.294, 28.570 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.363, per un totale di 181.907. #LNews @GiulioGallera “Dei 157 casi di oggi, 94 sono determinati dalla positività al test sierologico. Si tratta quindi di persone con sintomatologia pregressa, il cui esito del tampone è risultato ‘debolmente positivo'".
Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia. Sono stati confermati 251 nuovi casi e 47 decessi. I ricoverati in terapia intensiva scendono nuovamente, a 161.
Nella notte tra venerdì e sabato sono state arrestate due persone accusate di avere lanciato lo scorso 3 aprile due bombe incendiarie contro una struttura del centro vaccinale di via Morelli a Brescia. Secondo l’ANSA, le due persone coinvolte hanno 51 e 52 anni, sono entrambe bresciane e farebbero parte di un gruppo “no vax”. Nella notte sono state eseguite anche perquisizioni in provincia di Verona, nei confronti di alcuni conoscenti delle due persone arrestate. L’attacco incendiario non aveva causato feriti, ma aveva portato a qualche danno a un tendone dell’area mensa per gli operatori sanitari.
Sono state arrestate due persone accusate dell’attacco incendiario dello scorso 3 aprile in un centro vaccinale a Brescia.
All’inizio della crisi da coronavirus uno dei settori per cui si temevano le peggiori conseguenze economiche, insieme a quelli della ristorazione e del turismo, era quello immobiliare. In Cina a febbraio, in Europa tra marzo e aprile, negli Stati Uniti nei mesi seguenti il mercato della compravendita di abitazioni si è praticamente paralizzato con i lockdown imposti dai governi. Nei mesi successivi, con le previsioni di crescita del PIL in forte calo in tutto il mondo, molti analisti hanno previsto che il mercato immobiliare sarebbe crollato come dopo la crisi finanziaria del 2008. A maggio, la Banca Centrale Europea scrisse nel suo bollettino economico che “L’incertezza causata dalla pandemia potrebbe avere effetti anche maggiori e più duraturi sull’attività [immobiliare, ndr], in quanto potrebbe incoraggiare le famiglie e gli investitori a rinviare le transazioni immobiliari fino a quando non sarà trovata una soluzione medica efficace per la Covid-19”. La Banca d’Inghilterra, nello stesso periodo, previde un calo dei prezzi delle abitazioni del 16 per cento, il peggiore dalla crisi finanziaria.
Come sta andando il mercato immobiliare con il coronavirus. Per ora non c'è stato il tracollo che molti temevano e i prezzi delle case sono in aumento: ma bisogna vedere come andrà l'economia nei prossimi mesi.
Stamattina nel centro di Torino alcuni uomini a volto coperto a bordo di un furgone hanno cercato di rapire una donna. Tutto è iniziato intorno alle 11 nei pressi di piazza San Carlo, la più importante della città. La Stampa scrive che – in base alle testimonianze – tre uomini di grossa corporatura e a volto coperto sono scesi da un furgone e hanno aggredito una coppia, brandendo delle pistole: l’uomo è riuscito a scappare, mentre la donna è stata chiusa nel furgone e portata via. Sempre secondo la Stampa, il furgone è stato fermato circa due chilometri più a est «dopo un inseguimento a folle velocità per la città». Repubblica scrive che «a bordo del mezzo gli uomini della squadra mobile e delle volanti hanno trovato tre uomini di origine straniera, proveniente dall’est Europa». Le condizioni della donna e le ragioni del rapimento non sono ancora note. VIDEO Esclusivo La Stampa, il #rapimento della donna in centro a #Torino filmato in diretta https://t.co/Z4en6DrRzD pic.twitter.com/Gxb88EFosF
Stamattina nel centro di Torino alcuni uomini a volto coperto a bordo di un furgone hanno tentato di rapire una donna.
Ci sono alcuni attori che nella loro carriera hanno fatto così bene e così tante volte una certa cosa che finiscono per esserne associati per sempre: ed esiste una precisa categoria di personaggio autorevole, anziano, misterioso, laconico e serio che è diventato ormai “un tipo alla Max von Sydow”. Dal suo esordio nel 1951 a oggi, in quasi settant’anni, l’attore svedese più celebre della storia del cinema ha fatto una miriade di film, e in una miriade di questi ha fatto personaggi simili tra loro: il vecchio religioso, il contadino piegato dalla fatica, il padre affranto dal lutto, l’anziano saggio e un po’ criptico. Von Sydow nacque il 10 aprile 1929 a Lund, in Svezia, e oggi compie novant’anni: in buona parte passati – come dice lui stesso – a fare personaggi simili e ad annoiarsi un po’. Ma è anche per questa sua familiare ripetitività che è diventato uno dei più ammirati attori viventi. È probabile che non ci sarebbe mai stato il Max von Sydow che conosciamo senza Ingmar Bergman, ma si potrebbe sostenere facilmente anche il contrario. Il regista svedese fu quello che lo lanciò alla ribalta del cinema mondiale, dopo averlo conosciuto negli anni Cinquanta a Malmö. Von Sydow si era trasferito dopo essersi diplomato alla scuola di arte drammatica di Stoccolma, e si stava facendo conoscere come straordinario attore teatrale. Bergman era famoso da pochi anni, e prima di fargli fare un film diresse von Sydow a teatro: nel 1957 però gli diede il ruolo da protagonista nel Settimo Sigillo, il celebre film in cui interpreta un cavaliere impegnato in una partita a scacchi contro la morte. Era praticamente un esordio per von Sydow, che aveva avuto una parte secondaria in un film di sei anni prima: ma fu in quel momento che la sua carriera cambiò definitivamente, così come quella di Bergman.
I serissimi 90 anni di Max von Sydow. Di cui quasi settanta da attore sempre ammiratissimo, che fosse con Ingmar Bergman o dentro "Game of Thrones".
Forbes, autorevole rivista americana di finanza ed economia, ha calcolato quanto l’uscita al cinema di cinque film ha influenzato le vendite dei libri da cui sono stati tratti. In generale il risultato è un aumento delle copie vendute, anche se in diversa misura e per diverso tempo. Forbes ha raccolto i dati delle vendite dei libri negli Stati Uniti nei tre mesi precedenti e nei tre mesi successivi all’uscita dei film; i dati sono stati forniti da Nielsen BookScan, una delle più importanti società di monitoraggio del mercato editoriale. I libri e i film presi in considerazione sono: L’uomo di Marte di Andy Weir, da cui è stato tratto Sopravvissuto – The Martian diretto da Ridley Scott; Città di carta, il dramma adolescenziale di John Green che ha ispirato l’omonimo film con protagonisti Cara Delevingne e Nat Scott; il bestseller Cinquanta sfumature di grigio della scrittrice inglese E. L. James, portato al cinema da Sam Taylor-Johnson; Maze Runner – la fuga scritto nel 2010 da James Dashner, e l’omonimo film diretto da Wes Ball; e Insurgent scritto nel 2012 da Veronica Roth con il relativo film diretto da Robert Schwentke.
Quanto incide sulle vendite di un libro l’uscita di un film tratto dal libro? lo ha calcolato Forbes guardando le vendite di cinque romanzi prima e dopo l'uscita della trasposizione cinematografica.
Il “Jova Beach Party”, il tour estivo di Jovanotti nelle spiagge di tutta Italia, si è concluso sabato sera all’aeroporto Linate di Milano, che dal 27 luglio è chiuso per lavori di ristrutturazione e che riaprirà il 27 ottobre. Il concerto si è svolto tra la pista commerciale e lo spazio erboso. Non ci sono numeri ufficiali sulle presenze, ma i giornali parlano di 80-100 mila persone. Inizialmente la tappa a Linate non era prevista nel tour ed è stata aggiunta dopo la cancellazione di quella ad Albenga, in provincia di Savona, a causa dell’erosione delle spiagge per le mareggiate. La tappa di Linate è stata quindi organizzata in sei settimane, con un palco raddoppiato a 330 metri di lunghezza e molti ospiti, tra cui Tommaso Paradiso, che ha appena lasciato il gruppo Thegiornalisti, e il gruppo Takagi & Ketra, il DJ Benny Benassi e il rapper Salmo.
L’ultima tappa del “Jova Beach Party”, a Linate. Ha chiuso il tour di Jovanotti, che ha cantato con Tommaso Paradiso e con l'astronauta Luca Parmitano dallo spazio.
Mentre il Senato discuteva e si apprestava a votare la sua decadenza da senatore, Silvio Berlusconi davanti a Palazzo Grazioli si è rivolto a qualche centinaio di sostenitori.
L’ultimo discorso di Berlusconi da senatore. Le foto della manifestazione a Palazzo Grazioli, mentre il Senato votava la decadenza.
Per sopravvivere alla concorrenza e mantenere i conti in ordine, Yahoo prosegue nel suo lavoro di riorganizzazione interna. Dopo aver annunciato il licenziamento di quasi 600 dipendenti, il 3% della propria forza lavoro, la società ieri ha approvato un piano per tagliare e chiudere i propri servizi online meno redditizi. Stando alle prime indiscrezioni, confermate velatamente dalla stessa Yahoo, il taglio dei rami secchi dovrebbe anche interessare Delicious, il sito web per archiviare e condividere gli indirizzi delle pagine online di cui non si vuole perdere traccia (bookmark). La notizia della chiusura di Delicious ha messo in allarme le centinaia di migliaia di iscritti al servizio, che da anni utilizzano il sito web per gestire i loro bookmark e averli sempre a disposizione online. Quello di Delicious è uno dei servizi di bookmarking più longevi della Rete. Nato nel 2003 da un’idea di Joshua Scachter, fu acquisito da Yahoo nel 2005, probabilmente per una ventina di milioni di dollari, quando la società del motore di ricerca navigava ancora in buone acque. Yahoo lasciò sostanzialmente immutato il servizio senza investire particolari risorse per migliorarlo, salvo alcuni aggiustamenti alla grafica per rendere più semplice la gestione dei bookmark. Alla fine del 2008 il sistema poteva vantare oltre cinque milioni di iscritti e circa 180 milioni di indirizzi web indicizzati.
Yahoo vuole chiudere Delicious. Come salvare anni e anni di archivi, links e bookmarks.
Enrico Letta, deputato del PD ed ex presidente del Consiglio, è stato intervistato domenica sera da Fabio Fazio durante Che tempo che fa, su Raitre. Letta ha parlato del suo nuovo libro – Andare insieme, andare lontano – e ha detto di avere intenzione di dare le dimissioni da parlamentare per accettare l’offerta di dirigere la scuola di affari internazionali dell’Istituto di studi politici di Parigi, una prestigiosa università francese. Letta ha detto però si dimette “dal Parlamento, non di certo dalla politica”.
Il video di Enrico Letta a Che tempo che fa, ieri sera. Ha detto che si dimetterà da parlamentare per dirigere la scuola di affari internazionali di una prestigiosa università francese.
La Diciotti, la nave della Guardia costiera che nella notte ha preso a bordo i 67 migranti soccorsi lunedì da un rimorchiatore battente bandiera italiana al largo delle coste della Libia, sta andando verso l’Italia, ma non è ancora chiaro se potrà attraccare. Nelle ultime ore si era diffusa la notizia che il comando delle Capitanerie di porto aveva dato l’autorizzazione per l’approdo – notizia che sembrava confermata – ma il ministero dell’Interno italiano non ha ancora comunicato il nome del porto interessato e le divisioni interne al governo hanno reso l’intera situazione ancora più incerta. Della vicenda si parla da ieri sera, perché il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si è rifiutato di far attraccare sia il rimorchiatore che la Diciotti in un porto italiano, una cosa che non era mai successa prima d’ora. La vicenda era iniziata lunedì sera, quando la nave Vos Thalassa, che appartiene a una società privata e gestisce la sorveglianza di una piattaforma della compagnia petrolifera francese Total, era intervenuta in soccorso di una barca di migranti in difficoltà all’interno della SAR libica, cioè della zona di soccorso in mare in cui è responsabile il governo di Tripoli (la SAR libica è stata creata da poco meno di due settimane). Salvini aveva rifiutato l’approdo in Italia di Vos Thalassa, perché l’intervento del rimorchiatore era avvenuto quando le motovedette libiche erano già state allertate ed erano in procinto di occuparsi dei migranti. Vos Thalassa era però stata più rapida ed era arrivata per prima sul luogo del naufragio, caricando a bordo 67 migranti.
La nave della Guardia costiera con a bordo 67 migranti sta andando verso l’Italia. Non è chiaro se lo sbarco sia stato autorizzato o no: ci sono notizie contrastanti, anche per le divisioni interne al governo.
Aggiornamento: Juno partito, alle 18,25. Aggiornamento: il countdown (4 minuti) riparte alle 18,21.
Il lancio di Juno verso Giove, in streaming. La navicella è partita da Cape Kennedy per il suo viaggio di cinque anni.
Mercoledì 26 giugno è cominciata ufficialmente l’edizione 2013 del Festival di Glastonbury e alla Worthy Farm di Pilton, l’area che lo ospita, sono arrivati i primi spettatori delle migliaia che partecipano al festival ogni anno. I concerti veri e propri cominceranno venerdì 28 giugno e proseguiranno fino a domenica, distribuiti sui sei palchi principali e sulle decine di zone minori attrezzate per esibizioni e performance (non ci sono solo i concerti). Per i primi due giorni il programma è meno denso e lascia a chi arriva il tempo di montare le tende e sistemarsi nelle gigantesche aree attrezzate per il campeggio, accendere fuochi, conoscersi. I biglietti per l’edizione di quest’anno, la 43esima della storia del festival, sono finiti in pochi minuti, quando ancora il programma non era stato confermato. Al festival, che esiste in forme molto diverse dal 1970, parteciperanno più di 150.000 persone nell’arco di cinque giorni.
Le prime foto di Glastonbury. I concerti importanti iniziano venerdì: gli spettatori intanto arrivano e montano le tende, saltano i falò, fanno amicizia.
Dal 10 al 14 maggio a Torino si è tenuto il Salone del Libro, la più nota fiera dell’editoria italiana e quella con la storia più lunga: 144.386 persone lo hanno visitato, secondo i dati diffusi dal Salone; più di 170mila se si considerano anche gli eventi del Salone Off, che si sono tenuti in contemporanea in giro per la città. È un buon risultato di partecipazione considerando che nel 2017, quando per via della “sfida” con la fiera milanese Tempo di libri c’era stato un particolare coinvolgimento di case editrici e cittadinanza, i visitatori erano stati 143.815. Maurizia Rebola, direttrice del Circolo dei lettori di Torino e responsabile dell’organizzazione dell’edizione 2018 del Salone, ha detto al Post che oltre ai risultati di partecipazione, anche quelli economici sono buoni: «Noi quest’anno chiuderemo in attivo. Non in pari, in attivo». Lo scorso anno non era andata così, nonostante l’alta partecipazione. I debiti si erano andati ad aggiungere ai precedenti problemi finanziari della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, l’ente che dal 1994 si occupava dell’organizzazione del Salone, e che lo scorso dicembre, proprio per questi problemi, è stato messo in liquidazione. Il Salone però ci sarà anche l’anno prossimo: è già stato annunciato che l’edizione 2019 si terrà dal 9 al 13 maggio, anche se ancora non si sa chi si occuperà delle questioni gestionali. Dei contenuti sarà responsabile la Fondazione per la Cultura Torino, che già quest’anno ha lavorato insieme al Circolo dei lettori.
Com’è andato il Salone del Libro di Torino. L'edizione 2018 si è chiusa con un maggior numero di visitatori e, a differenza di quella dello scorso anno, con i conti in attivo.
Una delle cose che si dice più spesso riguardo a Lenny Bruce è che se non ci fosse stato lui, non ci sarebbero stati neanche Richard Pryor, George Carlin o Bill Hicks, alcuni dei più grandi comici americani della seconda metà del Novecento. Non possiamo saperlo, di certo c’è però che nessun’altra persona nella storia della stand up comedy, la comicità tipicamente statunitense in cui un comico recita un monologo da solo davanti al pubblico, è stato più importante di Bruce nell’aprire la strada alle cose che i comici potevano dire su un palco. Bruce ebbe una carriera breve, tra l’inizio degli anni Cinquanta e la metà dei Sessanta, e diventò famoso per il suo linguaggio molto volgare e per la sua satira sociale giudicata oscena e irrispettosa, che gli costò moltissimi arresti e processi. Morì di overdose a Hollywood il 3 agosto 1966, cinquant’anni fa. Bruce era nato in una famiglia di origini ebraiche il 13 ottobre 1925 a Mineola, nello stato di New York, e il suo vero nome era Leonard Alfred Schneider. Suo padre era inglese e vendeva scarpe, mentre sua madre era una ballerina: divorziarono quando Bruce aveva 5 anni, e lui passò l’infanzia vivendo con vari parenti e traslocando spesso, finché nel 1942 si arruolò nella Marina. Durante la Seconda guerra mondiale prestò servizio nel Mediterraneo, e un giorno nel 1945 fece uno spettacolo sulla sua nave travestito da donna. Gli ufficiali si arrabbiarono, e lui fu congedato. Tornò negli Stati Uniti e si trasferì a New York, dove provò a inserirsi nel mondo dello spettacolo, con l’obiettivo di diventare un comico. Alla fine degli anni Quaranta cominciò a fare i suoi primi spettacoli nei night club, anche grazie ai contatti della madre: faceva monologhi e imitazioni, e sviluppò in fretta uno stile caratterizzato da humour nero e battute oscene, che suscitarono fin da subito critiche e rimproveri.
E se non ci fosse stato Lenny Bruce? morì oggi, 50 anni fa, uno dei più importanti comici americani di sempre, che con la sua satira per l'epoca oscena aprì la strada a tutti quelli venuti dopo.
Martedì 2 aprile, sei autorità per la difesa della privacy di altrettanti paesi europei hanno avviato una serie di istruttorie contro Google, accusata di non rispettare pienamente le regole sulla protezione dei dati personali dei propri utenti. L’iniziativa è stata assunta dalla Francia insieme con Italia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna. È una delle prime azioni coordinate in Europa di questo tipo e metterà alla prova la capacità delle singole autorità per la privacy di collaborare tra loro, trovando soluzioni unitarie per confrontarsi con una società tra le più grandi, ricche e potenti su Internet. La questione delle indagini sulla presunta violazione delle leggi sulla privacy da parte di Google risale a circa un anno fa, quando la società annunciò una nuova serie di regole per la gestione dei dati personali dei propri utenti. Google uniformò le norme sulla privacy dei vari propri servizi, prevedendo anche la possibilità di condividere le informazioni dei singoli utenti attraverso servizi diversi come quello di posta Gmail e quello per vedere i video YouTube. Da allora la decisione è stata criticata a più riprese perché, secondo i detrattori, consente a Google di mettere insieme molte più informazioni sui propri singoli utenti, di conoscere meglio i loro gusti e di conseguenza di mostrare loro annunci pubblicitari molto più personalizzati.
Le indagini europee su Google. Le autorità per la privacy di Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna - tutte insieme - l'accusano di aver violato le regole sulla riservatezza.
Ieri sera è stato annunciato il cast del nono film della saga di Star Wars, che uscirà nei cinema nel dicembre 2019. Il film sarà l’ultimo della terza trilogia, iniziata nel 2015 col Risveglio della Forza e proseguita l’anno scorso con Gli ultimi Jedi. Fra le altre cose, è stato confermato che nel film sarà presente in alcune scene anche la principessa Leia, interpretata da Carrie Fisher, morta per un malore nel dicembre 2016. J.J. Abrams, il regista del nono film, ha spiegato che per mostrare Leia verranno utilizzate delle scena girate per Il Risveglio della Forza – il settimo film – e mai mostrate: «non avremmo mai potuto sostituirla o usare la computer grafica. Con la benedizione e l’assenso di sua figlia Billie abbiamo trovato un modo per onorare il lascito di Carrie».
Carrie Fisher, morta due anni fa, sarà presente in alcune scene del prossimo film di Star Wars.
Lunedì 6 giugno l’UNESCO ha pubblicato la lista di opere e luoghi candidati a diventare nel 2017 “Patrimoni dell’Umanità”. Il governo italiano, con l’appoggio di numerose associazioni imprenditoriali, ha proposto “l’arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani”. La pizza nel mondo è uno dei principali simboli dell’Italia e del cosiddetto “Made in Italy”, ma come ha notato l’Economist questa settimana non esiste nessuna grande catena di pizzerie di origine italiana: sono gli americani di Domino’s Pizza e Pizza Hut che ottengono i maggiori profitti dalla produzione di pizza. Lo stesso discorso vale per il caffè espresso, forse la vera bevanda nazionale italiana: la catena più grande di caffetterie al mondo è Starbucks, mentre nel consumo casalingo sono gli svizzeri di Nespresso ad aver trasformato l’espresso in un business planetario. Come scrive l’Economist, l’ossessione italiana per la pizza e gli altri prodotti della “qualità italiana” dice molto sui problemi della nostra economia: siamo i migliori nel richiedere tutele di prodotti tipici – 924 prodotti italiani sono “garantiti” dall’Europa, contro 754 prodotti francesi e 361 prodotti spagnoli – ma non siamo altrettanto bravi a vendere questi prodotti. Uno degli elementi di cui un produttore ha bisogno è una catena di distribuzione in grado di raggiungere tutto il mondo, ma non esiste nessuna catena internazionale di questo tipo che sia italiana. Persino dentro i nostri confini quasi un terzo del mercato è in mano ai francesi di Carrefour e Auchan. Il caso di Eataly, la catena di supermercati che vende prodotti di alta qualità, è stato molto celebrato: ma per quanto di successo ha comunque un fatturato di 400 milioni e difficilmente può competere con i colossi della grande distribuzione, che hanno fatturati nell’ordine delle decine di miliardi di euro.
La sacralità del “made in Italy” è una rovina. Lo dice l'Economist, con buoni argomenti: la nostra ossessione per le tradizioni ci ha reso conservatori e protezionisti.
La duchessa Camilla non sembra molto a suo agio, mentre muove due burattini durante una delle sue tante visite ufficiali. Ma tra le persone famose che valeva la pena fotografare questa settimana c’è anche gente che sembra divertirsi di più: come l’importante politico britannico George Osborne in una scuola materna di Londra. C’è poi un uomo che è uscito dopo sette anni da un ospedale psichiatrico, al centro di un caso molto discusso, e il presidente del Venezuela con un naso da clown. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Duchesse e pupazzi. E un capo di Stato con un naso da clown, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Oggi, venerdì 20 ottobre, esce il numero di novembre di IL, il magazine mensile del Sole 24 Ore. Si parla di comunismo 100 anni dopo la rivoluzione bolscevica, ma anche dei locali hipster della nuova San Pietroburgo. Il direttore Christian Rocca nei giorni scorsi ha anticipato sul sito della rivista alcuni contenuti del numero in uscita: 1917-2017, la rivoluzione bolscevica 100 anni dopo. Paul Berman riflette sul «centenario di un’assurdità logica e delle sue conseguenze», mentre Anna Zafesova osserva che nella Russia di oggi Putin non celebra Lenin, giudicando i fatti di ottobre di 100 anni fa «uno dei tanti sconvolgimenti vissuti dal nostro Paese». A corredo di queste analisi, IL pubblica Uscita di sicurezza, il lunghissimo saggio con cui Ignazio Silone racconta la sua drammatica uscita dal Partito Comunista negli anni Trenta. È stato pubblicato per la prima volta nel 1949 in The God that Failed, e in Italia l’anno successivo in Il Dio che è fallito, assieme alle testimonianze di altri intellettuali di sinistra disillusi dal comunismo, da André Gide a Arthur Koestler.
Un po’ di pagine del nuovo numero di IL. Si parla di comunismo 100 anni dopo la rivoluzione bolscevica, ma anche dei locali hipster della nuova San Pietroburgo.
La versione russa di Wikipedia oggi non è accessibile. I suoi responsabili l’hanno oscurata per protestare contro una legge in discussione presso la Duma, la camera bassa del Parlamento, che potrebbe rendere più semplice e capillare l’applicazione delle censure su Internet da parte delle autorità governative russe. Domani il provvedimento sarà esaminato una seconda volta dai parlamentari ed entrerà in vigore dopo la terza lettura, la cui data non è ancora stata stabilita. Al posto della sua classica homepage con le voci enciclopediche e il motore di ricerca, la versione russa di Wikipedia mostra una pagina bianca con il proprio logo oscurato da una banda nera. C’è anche un breve testo, che spiega le ragioni della sospensione del sito. Un link rimanda a un post del blog della sezione russa di Wikimedia, la fondazione che tra le altre cose si occupa della gestione dell’enciclopedia online, dove sono forniti altri dettagli sulla protesta di oggi.
Oggi Wikipedia in Russia è oscurata. L'enciclopedia protesta contro una proposta di legge in discussione alla Duma che renderebbe più semplice la censura online.
I Radiohead domenica sera hanno pubblicato su internet il loro nuovo disco, A moon shared pool, che era stato annunciato tre giorni prima ed era stato anticipato da due video pubblicati la settimana precedente. I Radiohead hanno messo in vendita il disco solo sul sito della band e su iTunes, e in streaming su Apple Music e Tidal, e non su Spotify. Il disco fisico sarà venduto da giugno, in formati diversi dedicati a fans e collezionisti. La lista delle canzoni ha detto subito un paio di cose, una grande e una piccola. Quella grande è che molte erano già note, risalenti a periodi diversi della storia della band, spesso suonate in concerto ma mai pubblicate (salvo una, in un live del 2001, in versione differente). La piccola è un’apparente bizzarria che è difficile immaginare sia una coincidenza: la tracklist è in ordine alfabetico, come a confermare la non sequenzialità e unitarietà del disco. Invece, musicalmente, A moon shaped pool ha un’identità molto omogenea, e molto distinta dal precedente disco dei Radiohead. E sta ricevendo molti apprezzamenti soprattutto dai vecchi appassionati della band: come se ci fosse bisogno di un gran bel disco di belle canzoni nel solco delle belle canzoni dei Radiohead, piuttosto che di ulteriori sperimentazioni e sovversioni. Questi sono un po’ di prime impressioni e appunti sulle canzoni una per una.
Com’è il nuovo disco dei Radiohead. Molte vengono da lontano, molte sono belle: un po' di storie, appunti, e prime impressioni.
Il 27 giugno Google ha aggiornato con nuove immagini a una più alta risoluzione le sue mappe satellitari, quelle che si posso vedere su Google Maps e Google Earth. Le immagini sono state scattate dal satellite Landsat 8, lanciato in orbita nel 2013 (se nell’ultimo periodo avete cambiato macchina è possibile che nel vialetto di casa vediate quella nuova). Fino al 2013 le fotografie di Google Earth e Google Maps erano state fatte da Landsat 7: meno potente e più lento di Landsat 8, il quale fa anche il doppio delle foto del suo predecessore. Dal 2003 Landsat 7 aveva avuto un problema di hardware e la conseguenza era stata che certe fotografie avevano delle fastidiose linee diagonali che le attraversavano e ne rovinavano la qualità. Per scegliere quali foto di Landsat 8 caricare online, Google ha analizzato un petabyte di immagini: cioè un milione di gigabyte di immagini, più di 700mila miliardi di pixel. Google ha spiegato che «per mettere le cose in prospettiva, 700mila miliardi è un numero settemila volte superiore a quello delle stelle della Via Lattea e di settanta volte superiore al numero stimato di galassie nell’Universo». Google Maps è invece usato da un miliardo di persone ogni mese e The Atlantic lo definisce «il più diffuso atlante mai creato»: le nuove immagini sono già disponibili per alcuni utenti, altri le vedranno entro questa settimana. Landsat 7 e Landsat 8 fanno parte di un programma congiunto della NASA e dello USGS (United States Geological Survey): è attivo dal 1972 e serve soprattutto a monitorare i cambiamenti della superficie terrestre, dovuti all’impatto dell’uomo e ai cambiamenti climatici.
Google ha aggiornato Maps, con immagini più definite, più nitide e più belle. Le ha scattate il satellite Landsat 8, lanciato in orbita nel 2013, e sono già disponibili per alcuni utenti.
Ieri il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiuso con un discorso sobrio e pacificatore “Piazza Grande”, la manifestazione – organizzata all’Ex Dogana di San Lorenzo, a Roma – con cui ha presentato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. «Non credo nel tempo delle abiure», ha detto Zingaretti riferendosi alla gestione del partito da parte di Matteo Renzi: «Dobbiamo aprire una nuova stagione, che non significa rinnegare o cancellare ma discutere della nostra storia». Le primarie per scegliere il nuovo segretario del PD si terranno il prossimo 10 febbraio, dopo il congresso del partito. Zingaretti è considerato un esponente della sinistra del partito, ma oggi è appoggiato da una vasta coalizione che comprende anche gran parte della sua area centrista. Domenica mattina sul palco di “Piazza Grande” era intervenuto Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio, che insieme all’ex ministro Dario Franceschini è uno dei suoi principali alleati. Sia Zingaretti che Gentiloni hanno detto che il partito deve rimanere unito e deve tornare a combattere le diseguaglianze che hanno diviso la società ed eroso il consenso del PD.
Il discorso con cui Nicola Zingaretti si è candidato a segretario del PD. Il presidente del Lazio – oggi il favorito – ha ricordato l'importanza dell'unità e ha evitato di attaccare direttamente i suoi rivali.
Gli Emirati Arabi stanno pensando di mettere al bando il BlackBerry perché faciliterebbe troppo la libertà d’espressione. Il telefono ha avuto molto successo ultimamente e moltissime persone hanno iniziato a usarlo soprattuto perché consente di comunicare agilmente via Messenger. Il problema è che il server dell’applicazione ha sede in Canada e non può essere controllato localmente. Per questo le autorità governative hanno iniziato a temere che si possa affermare sempre di più come strumento d’opposizione e di protesta. Quasi un milione di persone hanno un BlackBerry negli Emirati Arabi, nella maggior parte dei casi si tratta di manager e uomini d’affari ma negli ultimi tempi lo smartphone si è diffuso molto anche nel resto della popolazione proprio a causa del successo dell’applicazione di Messenger. Secono Reuters molte persone hanno iniziato a usarlo sempre di più per esprimersi liberamente anche sui temi dei diritti civili, politici ed economici. Una tendenza che ha colto di sorpresa il governo, che ora cerca di correre ai ripari con la scusa della sicurezza: «Ma quale rischio sicurezza», dice l’analista politico Ibtisam al-Qitbi «questo è solo un segnale del fatto che stiamo andando verso un regime ancora più severo e restrittivo».
Perché gli Emirati Arabi hanno paura del BlackBerry. Facilita troppo le comunicazioni, rendendole irrintracciabili dal governo: l'applicazione di Messenger potrebbe essere bloccata presto.
Durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi iniziata stasera alle 21.30, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha annunciato la nomina di Anna Maria Tarantola a nuovo presidente della RAI. I criteri Sui criteri che hanno portato a questa scelta Monti ha detto:
Anna Maria Tarantola presidente RAI. Il governo Monti ha scelto il vicedirettore generale della Banca d'Italia e ha annunciato una serie di "limitate ma essenziali" modifiche alla governance.
Aggiornamento, 6 giugno 2012 – Il Senato ha respinto, con 169 voti contrari, 109 favorevoli e 16 astenuti, la richiesta degli arresti domiciliari per Sergio De Gregorio, senatore del PdL, fatta dai magistrati della procura di Napoli. La giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato aveva invece dato parere favorevole all’arresto, lo scorso 9 maggio. — — —
Di cosa è accusato Valter Lavitola. L'ex latitante è coinvolto in tre indagini e per una di queste è stato chiesto l'arresto di un senatore del PdL, vecchia conoscenza del centrosinistra.
Tempo di esami di maturità (e di terza media) e la lista delle cose più lette sul Post di questa settimana ne risente. Scompare o quasi la politica, salvo quella estera, con il risultato delle elezioni in Grecia. – Le tracce degli esami di maturità Le tracce della prima prova, il tradizionale tema di italiano, e quelle della seconda prova, con l’altrettanto tradizionale dibattito – matematica allo scientifico era difficile? e la versione di Aristotele? – sono state le cose più lette di questa settimana.
Sunday Post. Le 13 cose più lette del Post di questa settimana: è tempo di esami, e si vede.
Atlantic Wire sta portando avanti da qualche mese Media diet, una rubrica in cui viene chiesto alle “persone che sembrano ben informate” cosa leggono durante una giornata. Avevamo già segnalato il pezzo su Clay Shirky, uno dei più stimati esperti della Rete. Oggi è il turno di Chris Anderson, direttore dell’edizione americana di Wired e autore dei due libri La coda lunga e Gratis. Considerato come Shirky uno dei più grandi pensatori sulle nuove tecnologie, recentemente Anderson ha ricevuto però diverse critiche, anche per via di articoli come quello sull’ultimo provocatorio numero di Wired, Il web è morto. In ogni caso, è senza dubbio interessante capire come si muove online uno che probabilmente conosce internet come le proprie tasche. In linea con l’articolo sulla morte della rete di cui dicevamo, Anderson afferma di non avere preferiti e di non andare quasi mai sui siti — a parte i suoi, Wired, DIY Drones e BookTour.com — ma di usare quasi esclusivamente i lettori di feed, Twitter e le mail. La prima cosa che fa la mattina è aprire Google Reader e leggere i feed, che sono sistemati in ordine di importanza e divisi in tre categorie: economia (incentrata sulle imprese, non sulle borse), media e robotica. I suoi feed di economia: Silicon Valley Insider, il blog Wired Epicenter, Fastcompany.com.
Che cosa legge Chris Anderson. Il direttore dell'edizione americana di Wired racconta quali sono le sue abitudini di informazione quotidiana.
Il medico e giornalista scientifico James Hamblin, che da tempo anche sui giornali si occupa di igiene e pulizia personale, ha scritto un articolo sull’Atlantic per spiegare che lavarsi troppo non fa bene, poiché danneggia le popolazioni di microorganismi “buoni” che vivono sulla nostra pelle. Partendo dalla premessa che non sembra essere il momento più adatto per mettere in discussione il lavarsi – e in ogni caso non si parla delle mani, dei genitali e delle ascelle – Hamblin scrive che la pandemia potrebbe essere un’occasione per capire quali pratiche di pulizia siano per noi salutari e quali meno. L’altra premessa è che la concezione di pulizia si è evoluta nel tempo, arrivando oggi ad offrire dozzine di prodotti mirati per genere, età e tipo di pelle. Ma è anche aumentata l’incidenza delle reazioni immuno-correlate della pelle, come eczema o psoriasi, nonostante l’esistenza di nuovi farmaci e prodotti per curarle. Sappiamo anche che ci sono batteri con i quali conviviamo e che sono utili al nostro organismo.
Lavarsi troppo fa male? non parliamo delle mani, ovviamente, ma di quasi tutto il resto: saponi e cosmetici possono danneggiare i nostri sistemi di difesa.
La cantante gallese Duffy ha raccontato di essere stata rapita, drogata e violentata per diversi giorni, senza spiegare esattamente quando sia successo, ma facendo capire che l’interruzione della sua carriera – ferma dal 2015 – sia legata a questo. Duffy, che ha 35 anni e il cui nome completo è Aimee Anne Duffy, era diventata famosa nel 2008 con il suo disco di debutto, Rockferry. Il suo secondo disco – Endlessly – era uscito nel 2010 e da allora Duffy non ha più pubblicato nessuna canzone, limitandosi a partecipare nel 2015 al film Legend.
La cantante gallese Duffy ha raccontato di essere stata rapita, drogata e violentata per diversi giorni.
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a trent’anni di carcere per omicidio a Veronica Panarello, la madre di Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso nel 2014 in provincia di Ragusa. Del caso Stival si occuparono per settimane tutti i giornali nazionali. Panarello era stata condannata in primo grado nel 2016, e in secondo grado nel 2018. In questi anni si è sempre detta innocente. Panarello si trova già in carcere a Torino.
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a trent’anni di carcere per omicidio a Veronica Panarello, la madre di Loris Stival.
Alle elezioni politiche di oggi ci saranno parecchie novità nel modo di votare rispetto al recente passato. Per esempio si voterà per un giorno soltanto (era dal 2001 che non accadeva alle politiche), troveremo di nuovo i nomi dei candidati sulla scheda elettorale e infine, per via di un nuovo meccanismo antifrode, non metteremo più personalmente la scheda nell’urna, ma sarà il presidente del seggio a farlo per noi. Le modifiche sono state introdotte dalla nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, un sistema misto proporzionale e maggioritario per certi versi simili al vecchio Mattarellum (qui trovate una spiegazione completa di come funziona il nuovo sistema). Il tagliando antifrode La novità più visibile introdotta dalla legge elettorale sarà il cosiddetto “tagliando antifrode”, un meccanismo per cui non sarà più l’elettore a inserire personalmente la scheda nell’urna. Funziona così: una volta entrato nel seggio, l’elettore riceverà una scheda con un codice identificativo riportato su una parte rimovibile. Il presidente del seggio annoterà sul suo registro questo codice accanto a quello dell’elettore. Una volta espressa la sua preferenza, l’elettore riporterà la scheda chiusa al presidente del seggio, il quale controllerà che il codice della scheda corrisponda a quello annotato sul registro, che rimarrà visibile anche sulla scheda chiusa. A quel punto rimuoverà il tagliando con il codice, in modo da eliminare la possibilità di risalire all’identità di chi ha espresso il voto, e inserirà la scheda nell’urna.
Oggi non metteremo la scheda nell’urna, per via del tagliando antifrode. È un nuovo sistema introdotto per evitare il voto di scambio, e potrebbe rendere ancora più macchinose le operazioni di voto.
L’astronauta Scott Kelly ha una controfigura: suo fratello gemello, identico a lui, l’astronauta in pensione Mark Kelly. E mentre nei prossimi dodici mesi Scott farà la storia, vivendo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) più a lungo di qualsiasi altro astronauta americano, Mark sarà qui sulla Terra e sarà sottoposto a degli esami medici. A marzo la NASA manderà sulla ISS per un anno Scott Kelly, che vivrà insieme all’astronauta russo Mikhail Kornienko con cui lavorerà a 500 esperimenti. Poiché un normale viaggio spaziale dura circa sei mesi, gli stessi fratelli Kelly saranno a loro volta un esperimento: daranno alla NASA la possibilità di capire meglio in che modo lunghi periodi nello Spazio influenzino gli astronauti. L’obiettivo è quello di prepararsi per una eventuale missione che porti gli uomini su Marte. Julie Robinson, scienziata della NASA del programma per la stazione spaziale, ha detto: «Questo ci permetterà di dare una prima occhiata a cosa succede ai loro corpi dai sei ai dodici mesi. Vogliamo scoprire quali rischi potrebbero esserci». Viaggiare nello Spazio per lunghi periodi di tempo può avere conseguenze strane e bizzarre. Le ossa diventano più deboli, i muscoli perdono massa e la gravità vicina allo zero può perfino far diventare più alta una persona. Al ritorno da una missione nel 2011, per esempio, Scott Kelly aveva notato di essere diventato più alto del suo gemello. «È durato abbastanza da poter stare in piedi vicino a mio fratello e guardarlo un pochino dall’alto verso il basso», ha detto allo Houston Chronicle. I fratelli sono parte del “Twins Study” della NASA, che osserva come i gemelli in ambienti estremamente diversi cambiano nel tempo. I ricercatori confronteranno i sistemi immunitari dei fratelli, i loro tempi di reazione, la loro vista e lo stato di salute del loro cuore, tra le altre cose, utilizzando campioni di sangue, urina e altri sistemi. Questo aiuterà a capire come potrebbe essere cambiato nello spazio il DNA di Scott Kelly.
Lo studio della NASA sui gemelli. Scott e Mark Kelly verranno studiati per capire come compiere lunghe missioni nello Spazio, in previsione dei viaggi su Marte: uno rimarrà sulla Terra, l'altro passerà un anno sulla ISS.
Diverse regioni italiane hanno da molti anni un problema con i danni causati alle coltivazioni e agli allevamenti dai cinghiali e altri animali selvatici, ma il numero di questi animali ora è in forte aumento rispetto al passato: diverse giunte locali hanno approvato delibere per cercare di risolvere il problema, ma da una parte gli agricoltori le giudicano insufficienti e dall’altra parte gli animalisti protestano. Dalle pagine dei giornali italiani, la storia è finita anche sul New York Times. I cinghiali riescono a colonizzare rapidamente aree molto estese di territorio perché si riproducono con velocità e facilità: quando raggiungono il sesto mese di età sono già in grado di riprodursi, in media una madre partorisce una decina di piccoli. Sono spesso portatori di malattie e sono anche particolarmente aggressivi. Di giorno è molto raro vederli in giro, mentre di notte raggiungono i campi coltivati per nutrirsi. Hanno un peso che va dai 45 ai 70 chilogrammi, ma sono stati catturati esemplari anche molto più grossi. Il cinghiale appartiene alla fauna selvatica tutelata dalla legge: erano praticamente scomparsi nei primi decenni del Novecento e sono stati via via reintrodotti illegalmente per la caccia. La caccia dei cinghiali è consentita per tre mesi all’anno ed è vietata all’interno dei parchi e delle aree protette. L’ISPRA (l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) nel 2015 ha stimato che in tutta Italia sia stato superato il milione di esemplari.
La Toscana ha un problema: i cinghiali. Sono aumentati moltissimo facendo danni all'agricoltura e agli allevamenti, ma una nuova legge regionale per contenere il problema è contestata dagli animalisti.
Pochi giorni fa nel Consiglio comunale di Roma è accaduta una cosa piuttosto rara: una norma – una norma molto importante, per giunta – è stata approvata all’unanimità. Visto che da giorni si fa un gran parlare di larghe intese, di accordi bipartisan per risolvere i problemi più pressanti del paese, il fatto potrebbe avere qualche rilevanza. Anche perché, come scrive Miriam Mafai sulle pagine romane di Repubblica, Roma avrebbe bisogno di interventi incisivi su diversi fronti. Ora, in una città come Roma, dove i servizi sociali sono sempre più scadenti, le strutture per l’infanzia sempre più scarse, le strade sempre più sporche e dissestate, i trasporti urbani sempre più difettosi, ci piacerebbe che venissero studiate e approvate dalla maggioranza in concordia con l’opposizione, misure adatte a migliorare la vita quotidiana di noi romani, delle nostre famiglie, dei nostri bambini. I temi i problemi che angustiano la nostra vita quotidiana, che la rendono sempre più difficile, che logorano la nostra salute e la nostra pazienza, sono ben presenti alla nostra attenzione ed alla attenzione- mi auguro- di chi ci governa. E saremmo pronti a salutare, con convinzione e persino con entusiasmo, piccole o grandi intese tra maggioranza e opposizione raggiunte per risolvere, o avviare a soluzione, i problemi della nostra città.
Prove tecniche di larghe intese. A Roma il consiglio comunale ha approvato all'unanimità l'aumento del numero di consiglieri comunali e assessori.
Da giovedì 26 gennaio Facebook ha reso accessibile la nuova funzione “Storie” agli utenti che usano Facebook in Irlanda da dispositivi mobili iOS e Android. Facebook ha in programma di allargarne la disponibilità al resto del mondo nei prossimi mesi. È una funzione che permette di condividere con i propri amici un insieme di contenuti, come immagini e video, che scompaiono automaticamente dopo 24 ore, in modo simile a quello che accade con le “Storie” di Snapchat e Instagram (qui trovate una breve guida a quello di cui stiamo parlando). Un portavoce di Facebook ha detto al sito Mashable che la nuova funzione è ancora in fase di sperimentazione. Al momento non è previsto che le Storie di Facebook circolino all’interno di gruppi chiusi, come avviene per le Storie di Snapchat. Le Storie appariranno in cima alla pagina, in una serie di cerchi ognuno con la foto di un proprio contatto. Toccando il cerchio si accede alla Storia creata dal proprio amico o dalla propria amica. Le storie appariranno nella timeline principale di Facebook soltanto se l’utente deciderà di condividerle.
Anche Facebook avrà le Storie. È in fase di sperimentazione una funzione identica a quella molto popolare di Snapchat e Instagram.
Dal 26 aprile torneranno in vigore le cosiddette zone gialle, ovvero le zone d’Italia con il rischio di contagio da coronavirus più basso: in queste zone riapriranno bar e ristoranti all’aperto. Lo ha annunciato venerdì il presidente del Consiglio Mario Draghi, anticipando i contenuti di un provvedimento che verrà probabilmente approvato dal Consiglio dei ministri la prossima settimana. Dal 26 aprile sia nelle zone gialle che in quelle arancioni tutte le scuole riapriranno in presenza, mentre nelle zone rosse saranno aperti in presenza gli asili nido e le scuole fino alla prima media, e le altre classi delle scuole medie e superiori riapriranno in parte in presenza e in parte a distanza: nella conferenza stampa di presentazione delle misure il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva detto che nelle zone rosse le scuole avrebbero riaperto in presenza fino alla terza media, ma sul sito del governo è scritto invece che riapriranno solo fino alla prima media.
Cosa riapre dal 26 aprile. Nelle zone gialle ristoranti e bar potranno far servizio all'aperto anche a cena, e molte scuole ricominceranno le lezioni solo in presenza.
Venerdì 20 dicembre, a pochi giorni dal 45esimo anniversario dello storico scatto fotografico che ritrae quella specie di alba spettacolare della Terra vista dalla Luna (la foto è chiamata solitamente in inglese “Earthrise”), la NASA ha pubblicato un video che ricostruisce quel giorno della missione dell’Apollo 8, la vigilia di Natale del 1968, e i momenti concitati in cui i tre membri dell’equipaggio – Jim Lovell, Bill Anders e Frank Borman, i primi uomini in orbita intorno alla Luna – si ritrovarono di fronte a quello spettacolo.
La storia della foto scattata dall’Apollo 8. La più celebre foto della Terra scattata dallo Spazio: la NASA ha pubblicato un bel video che racconta quei momenti a bordo dell'Apollo 8.
Anche se per chi lavora non è un giorno di vacanza, il 4 novembre è un giorno di festa in Italia: si celebra la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, una festa molto sentita fino a qualche decina di anni fa e che oggi è meno nota. II 4 novembre è l’anniversario del cosiddetto armistizio di Villa Giusti del 1918, e in Italia si fa coincidere generalmente l’armistizio con la fine della Prima guerra mondiale. L’armistizio fu firmato a Padova il giorno prima, il 3 novembre 1918, da Italia e Impero austro-ungarico. L’Italia all’epoca era alleata con la Triplice Intesa formata da Francia, Russia e Regno Unito. Le trattative per l’armistizio erano cominciate qualche giorno prima, il 29 ottobre, durante la battaglia di Vittorio Veneto: l’ultimo scontro armato tra l’Italia e l’Impero austro-ungarico. Il comandante delle forze armate italiane, il generale Armando Diaz, comunicò con un bollettino la fine della Guerra e la vittoria: «La guerra contro l’Austria-Ungheria che l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. […] I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza». In realtà l’armistizio non fu un successo per l’Italia: gli accordi iniziali prevedevano per l’Italia l’annessione di Trentino, Tirolo meridionale, Venezia Giulia, l’intera penisola istriana (esclusa Fiume), una parte della Dalmazia, alcune isole dell’Adriatico, le città albanesi di Valona e Saseno e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, oltre alla conferma della sovranità su Libia e Dodecaneso; le nazioni della Triplice Intesa però decisero di non concedere all’Italia tutti i territori promessi: questa è la ragione per cui Gabriele D’Annunzio parlò di “vittoria mutilata“.
Da dove viene la festa del 4 novembre. È nata con la Prima guerra mondiale, e si festeggia una vittoria che non fu proprio un gran successo.
Intorno alle dieci e mezza di sabato sera c’è stata una fuga nel panico di centinaia di persone che si erano radunate in piazza San Carlo, a Torino, per seguire la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Tra le 600 e le 700 persone sono rimaste ferite ma le cause degli incidenti non sono ancora state chiarite: secondo l’ipotesi che circola di più, la fuga — avvenuta dopo il terzo gol segnato dal Real Madrid — sarebbe stata causata dall’esplosione di uno o più petardi, scoppiati in mezzo alla folla in un angolo della piazza. Secondo Angelo Sanna, questore di Torino, a scatenare il panico “potrebbe essere stato un petardo, fatto esplodere forse in modo incosciente”. Diverse persone che erano presenti in piazza, però, hanno raccontato di aver sentito urlare “bomba” e di non avere udito nessuna esplosione. Secondo altre versioni sarebbero cedute delle transenne o alcune ringhiere, provocando un boato simile a quello provocato da un’esplosione. È stato un falso allarme, comunque: non è esplosa nessuna bomba in piazza San Carlo e le persone ricoverate sul posto o in ospedale hanno riportato ferite e contusioni provocate da cadute, tagli — per via della grande quantità di bottiglie di vetro presenti a terra — o dalla pressione della calca.
Le foto di piazza San Carlo a Torino dopo il falso allarme durante Juventus-Real Madrid. Un falso allarme ha provocato una fuga nel panico dalla piazza dove i tifosi stavano guardando la partita: circa 600 persone sono rimaste ferite, la maggior parte lievemente.
Uber ha annunciato di avere prodotto profitti per 2,5 miliardi di dollari nel primo trimestre dell’anno, dopo anni in netta perdita. Il risultato è stato però ottenuto grazie alla vendita di due divisioni a società concorrenti, quindi con un apporto di denaro straordinario rispetto al solito. La società ha dichiarato di avere ottenuto l’equivalente di circa 2,9 miliardi di dollari in azioni dalla vendita delle sue attività nel Sud-est asiatico a Grab e grazie a una fusione di alcune attività con Yandex in Russia. Senza i ricavi derivati dai due accordi, Uber avrebbe perso circa 304 milioni di dollari nell’ultimo trimestre. Il dato avrebbe comunque costituto una perdita pari alla metà rispetto allo stesso periodo del 2017.
Uber ha chiuso un trimestre in attivo, ma è merito della vendita di alcune sue attività.
Conoscerete forse la teoria del complotto per cui Marilyn Monroe venne uccisa dalla CIA perché sapeva troppo: John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti e pare suo amante, le aveva rivelato che gli alieni esistevano e avevano visitato più volte la Terra. Lo stilista americano Jeremy Scott ha scherzosamente rielaborato la teoria per la nuova collezione di Moschino immaginando che l’aliena fosse Jackie Kennedy, moglie del presidente e icona di moda degli anni Sessanta. Da qui la collezione a lei dedicata, piena di tailleur e cappellini come quelli che portava abitualmente, solo non con colori pastello ma accesi e in contrasto tra loro; e sempre da qui viene la faccia colorata di blu, giallo e arancio di alcune modelle. Tra loro hanno sfilato anche le sorelle Gigi e Bella Hadid, e Kaia Gerber, la figlia 16enne di Cindy Crawford, che più di tutte ha impersonato Jackie Kennedy, o forse la versione di Jackie Kennedy interpretata da Natalie Portman nel film Jackie. Scott ci ha infilato anche un messaggio politico quando ha detto «Non sono contrario agli alieni, non costruirei un muro», alludendo all’attuale presidente americano Donald Trump e alla sua intenzione di costruire una barriera lungo il confine col Messico per bloccare l’immigrazione (“alien” in inglese si usa anche per parlare degli immigrati).
La sfilata di Moschino, tra alieni e Jackie Kennedy. Piena di coloratissimi tailleur anni Sessanta e con una critica alla politica di Donald Trump.
Da venerdì 1 agosto a domenica 3 si è svolto al Grant Park di Chicago il Lollapalooza, il celebre festival musicale ideato nel 1991 dal cantante dei Jane’s Addiction Perry Farrell. Il festival era alla sua decima edizione a Chicago e ha attirato un pubblico di più di 300 mila persone per assistere ai concerti di 130 artisti: tra gli altri, Outkast, Lorde, Eminem, Kings of Leon, Lykke Li, The Avett Brothers e Glen Hansard. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto più belle del Lollapalooza. Domenica è finito il celebre festival musicale di Chicago, con Eminem, Lorde e gli Outkast, tra gli altri.
Dal 19 giugno al 6 ottobre Palazzo Reale a Milano ospita la mostra Preraffaelliti – Amore e desiderio, che raccoglie le opere del gruppo artistico fondato a Londra nel 1848 da sette studenti e guidato in particolare da Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt. Erano molto giovani, tutti attorno ai vent’anni, e volevano ribaltare le regole della pittura e dell’arte del tempo e sfidare le convenzioni dell’Inghilterra Vittoriana in cui vivevano. Il nome si richiama ai cosiddetti “primitivi”, artisti italiani del tardo Medioevo e primo Rinascimento antecedenti all’arrivo di Raffaello, adorato dai pittori dell’epoca, che proponevano soggetti impeccabili e alla moda in ambienti impostati. Erano una piccola setta, una sorta di collettivo che firmava tutte le opere con la sigla PRB (Pre-Raphaelite Brotherhood), furono la prima avanguardia moderna. La mostra ripropone circa 80 opere della grande collezione preraffaellita conservata alla Tate di Londra, a partire da quelle più famose, come l’Ofelia di Millais, Amore d’aprile di Arthur Hughes, Lady of Shalott di John William Waterhouse e i tanti ritratti di donne dai capelli rossi di Dante Gabriel Rossetti. Oltre ai sette artisti fondatori, ne sono rappresentati altri 11 che si avvicinarono al movimento successivamente. L’esposizione è suddivisa in otto sezioni tematiche che raccontano l’interesse del movimento per il Medioevo e i temi religiosi, nonostante fosse fatto in prevalenza di atei; il realismo, l’attenzione alla natura e lo studio scientifico dell’anatomia umana; l’ideale della bellezza e dell’amore romantico; la fase estetizzante e infine il successo ottenuto negli anni Ottanta. È stata curata da Carol Jacobi, responsabile delle acquisizioni e delle mostre per l’arte britannica tra il 1850 e il 1915 alla Tate; e da Maria Teresa Benedetti, una delle maggiori storiche dell’arte italiane. Potete comprare il biglietto online sul sito di Palazzo Reale e su TicketOne.
La bellezza inventata dai Preraffaelliti. È quella tornata di moda negli ultimi anni, come racconta la mostra a Milano dedicata al gruppo di artisti nato a Londra 170 anni fa.
Il 9 settembre Diego Bianchi, cioè Zoro, ha intervistato Massimo D’Alema alla festa dell’Unità di Ostia. Su Youtube sono stati caricati i video di alcuni degli scambi più interessanti tra i due, dal caso Penati al caso Totti – D’Alema è un noto tifoso della Roma – passando per la bizzarra storia dell’onorificenza vaticana apparsa la settimana scorsa su un paio di giornali. Il caso Penati
Zoro intervista D’Alema. Dal caso Penati al caso Totti, passando per i privilegi fiscali della Chiesa e la storia dell'onorificenza vaticana ricevuta nel 2006.
Che una carriera nata a Sanremo, esplosa a Sanremo, costellata di partecipazioni a Sanremo, in mezzo a mille trasformazioni estetiche a Sanremo, passasse pure per una umiliante esclusione a Sanremo alla prima serata, stava nel percorso romanzesco delle cose. Anna Oxa non è Roberto Vecchioni, certo, ma anche lei una manciata di canzoni memorabili in curriculum ce l’ha, stando alla lista di Luca Sofri (il peraltro direttore del Post) in Playlist, La musica è cambiata. Anna Oxa (1961, Bari) Nella parte più recente della sua ormai longeva carriera, si è buttata sulle cover, vanamente: genere da rappresentanti di commercio all’autogrill. Se avesse trovato il coraggio, la band e l’impresario giusto, avrebbe fatto un gran bel disco unplugged, mettendo insieme la sua voce e la manciata di belle canzoni che ha cantato in tutti questi anni, minate da arrangiamenti disdicevoli e apparizioni sanremesi sopra le righe. Un’emozione da poco (Oxanna, 1978) “Pensare che vivrei benissimo anche senza”. Pensare che a Sanremo fece scandalo perché arrivò conciata un po’ punk (ma poi arrivò ben seconda). Che poi la canzone era punk come mia nonna Ernestina e anzi era bella (l’aveva scritta Fossati): soprattutto dove fa “no io non vedo più la realtà, né quanta tenerezza ti dà”.
Otto belle canzoni di Anna Oxa. Eliminata da Sanremo al primo vocalizzo, il Post racimola i suoi meriti.
Negli anni, case di moda come Louis Vuitton, Gucci e Prada hanno avuto molto successo grazie anche alle loro borse e borsette: tutte con grandi e riconoscibili loghi, spesso ripetuti più volte. Sempre più clienti negli ultimi tempi stanno però scegliendo borse e borsette diverse da quelle classiche vendute da Louis Vuitton, Gucci e Prada: si stanno diffondendo sempre di più borse di basso profilo, senza logo, pensate per clienti che cercano qualcosa di ricercato, difficile da trovare, e non, come prima, chiaramente riconoscibile e identificabile. L’alta moda sta affrontando un momento storico in cui si stanno affermando il gusto personale e l’individualità, a scapito del conformismo. Ma gli esperti dicono che l’inclinazione verso prodotti di lusso più discreti è motivata anche da ragioni di altro tipo: sempre più persone ritengono infatti inappropriato e pacchiano usare borse che con i loro loghi ostentano anche il loro valore, di solito superiore ai mille euro. «È evidente che in casi come questo le persone non vogliono mostrare la loro ricchezza in modo così vistoso», ha detto Sarah Quinlan, che si occupa di marketing per MasterCard Advisors e per lavoro analizza gli schemi e le dinamiche di acquisto dei consumatori.
I loghi dell’alta moda stanno diventando un problema? ai clienti piace sempre meno ostentare i marchi, e grandi gruppi come Louis Vuitton, Gucci e Prada ne stanno facendo le spese.
Daniele Farina, deputato di Sinistra Italiana, si è dimesso dall’incarico di relatore della legge per la legalizzazione della cannabis per protestare contro le modifiche che il testo ha subito durante il suo lungo esame nelle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali (qui potete ascoltare l’intervista che ha dato oggi a Radio Radicale). «Purtroppo il testo che andrà in aula», ha scritto Farina in una nota, «non risponde alle richieste e alle aspettative su questo tema. Un testo molto distante dalla discussione pubblica di questi anni nel nostro Paese e dalle esperienze concrete ormai diffuse in diversi Stati del mondo. Per queste ragioni ho ritenuto di presentare le dimissioni da relatore». Il testo originale della legge era stato formulato da un gruppo formato da 220 parlamentari di tutti i partiti. Lo scorso luglio però le commissioni riunite hanno deciso di stralciarlo e di portare al voto in aula soltanto la parte che riguarda l’uso terapeutico della cannabis, lasciando invece in commissione tutta la parte sulla legalizzazione vera e propria. È quindi un testo dalla portata molto ridotta. Come ha scritto Repubblica, infatti:
Il relatore della legge per la legalizzazione della cannabis si è dimesso per protestare contro le modifiche subite dal testo.
Nella raccolta degli animali fotografati in settimana ci sono alcuni gorilla dello zoo di San Diego, che ha fatto sapere che tre suoi esemplari sono risultati positivi al coronavirus: i gorilla vivono in un branco di otto e lo zoo ha deciso di non dividerli dal resto del gruppo, ma non ha fatto sapere i nomi degli animali positivi. Tutti hanno sintomi come naso che cola e letargia, e i positivi al coronavirus sono stati individuati dopo che due di loro avevano iniziato a tossire. Il resto delle foto prevede invece cani da pastore ungheresi (di razza kuvasz), una farfalla arancio, una volpe e la sua preda, centinaia di oche delle nevi e un po’ di animali alle prese con il freddo: cavalli tra la neve e scimmie che si scaldano a vicenda stando vicine. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Kuvasz, oche, farfalle e cartonati di cani allo stadio, tra gli animali da fotografare in settimana.
Claudio Scajola, 66 anni, ex ministro e a lungo importante dirigente del centrodestra, è stato arrestato. La Repubblica e il Corriere della Sera scrivono che è stato arrestato a Roma dalla direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria, accusato di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, ex parlamentare calabrese di Forza Italia e imprenditore condannato per corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa: fu arrestato nell’agosto del 2013 dopo un mese di latitanza a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e liberato a ottobre. Era di nuovo latitante ed è stato arrestato nell’ambito della stessa operazione, insieme alla moglie e alla madre. Matacena avrebbe valutato la possibilità di trasferirsi in Libano, con l’aiuto di Scajola. Il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, ha spiegato in una intervista a SkyTG24 che indagando su Matacena sono state scoperte alcune conversazioni telefoniche con Scajola. L’ex ministro e altre persone “si sono prodigate affinché Matacena potesse sottrarsi all’esecuzione della pena”.
Claudio Scajola è stato arrestato. È accusato di aver favorito la latitanza di un imprenditore ed ex parlamentare calabrese.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 403 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 254.636 dall’inizio della pandemia. I morti totali registrati sono 35.405, cinque in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 58 (lo stesso numero di ieri) e quelle in altri reparti 834 (24 in più di ieri). Le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 32.687, per un totale dall’inizio dell’epidemia di 4.509.997 e 7.642.059 tamponi effettuati. – Leggi anche: Cosa succede quando arriva una notifica da Immuni
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 18 agosto.
Leonardo Cazzaniga – ex medico anestesista ed ex viceprimario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, in provincia di Varese – è stato condannato in primo grado all’ergastolo dalla corte d’Assise di Busto Arsizio, nel processo in cui era accusato per le morti sospette di 15 persone. Cazzaniga era stato arrestato nel novembre 2016 ed era accusato di omicidio volontario tramite la somministrazione di alte dosi di anestetici e altri farmaci. La tesi della difesa era che fossero cure palliative. Cazzaniga è stato condannato per 12 omicidi: quelli di dieci pazienti, e quelli del marito e del suocero della sua ex compagna, l’infermiera Laura Taroni, che lo scorso luglio era stata condannata in appello a 30 anni di carcere per gli omicidi del marito e della madre, in concorso con Cazzaniga: era stata assolta per l’omicidio di suo suocero, mentre Cazzaniga oggi è stato assolto per quello della madre di Taroni, così come per quelli di altri due pazienti dei quali era accusato. Altri quattro medici sono stati condannati a pene più lievi.
L’ex viceprimario di Saronno Leonardo Cazzaniga è stato condannato all’ergastolo per il caso delle morti sospette in ospedale.
“Un Watergate italiano”: ad astrarsi e giudicare l’Italia come se fosse – o dovesse essere – un paese normale, le parole del senatore del PD Luigi Zanda non suonerebbero come un’evocativa trovata di comunicazione. Suonerebbero semplicemente come la verità, un’esatta definizione di quello che potrebbe essere imputato al capo del governo Silvio Berlusconi. Se fosse vera, infatti, la ricostruzione sarebbe questa: il Presidente del Consiglio avrebbe ricevuto personalmente un uomo che non conosceva e da lui avrebbe accettato una registrazione giudiziaria coperta da segreto, passandola poi a suo fratello perché ne pubblicasse il contenuto sul quotidiano di sua proprietà, essendo il contenuto – una telefonata privata del capo del partito di opposizione – imbarazzante per la stessa opposizione. E promettendo al donatore del nastro: «La mia famiglia gliene sarà eternamente grata».
“Un Watergate italiano”. Se confermata, la ricostruzione della gestione del nastro Fassino-Consorte da parte dei fratelli Berlusconi varrebbe da sola le dimissioni del Presidente del Consiglio.
I sommozzatori hanno recuperato i corpi di altri 17 migranti, ma hanno dovuto interrompere le ricerche dopo qualche ora a causa del brutto tempo. Le operazioni sono state quindi sospese. Domenica sono stati recuperati i corpi di altre 83 persone: il bilancio ufficiale del naufragio al momento è quindi di almeno 211 morti e 155 sopravvissuti. Secondo le testimonianze di diversi migranti sulla nave c’erano in tutto 518 persone, quindi ci sarebbero ancora 152 persone disperse. Si prevede che siano necessarie almeno due altre giornate di lavoro per recuperare gli altri corpi che si trovano ancora all’interno dell’imbarcazione, ad alcune decine di metri sott’acqua vicino alle coste dell’Isola dei Conigli. Il maresciallo Antonio D’Amico racconta sul Corriere della Sera di oggi: “Una volta giù a trenta metri si intravedono i corpi che emergono da ogni apertura dell’imbarcazione. Una quantità di corpi esagerata. Dagli oblò li vediamo fluttuare nell’acqua. Abbiamo raccolto quelli adagiati sul fondo e quelli impigliati nei locali di coperta”.
Lampedusa 5 giorni dopo. I migranti morti ora sono almeno 211, i dispersi quasi 160: intanto si discute di cosa fare della legge Bossi-Fini e di come coinvolgere l'Unione Europea.
Sabato 30 gennaio su Repubblica Corrado Augias ha risposto nella sua rubrica quotidiana a una lettera inviata da una lettrice. Nel suo commento Augias ha raccontato il suo sbigottimento per una email che lui stesso aveva ricevuto da ENEL e in cui, con un misto di italiano e inglese pieno di errori, gli veniva chiesto di inserire la sua password per ottenere un rimborso di circa 90 euro a cui aveva diritto. Augias non si era probabilmente accorto che l’email ricevuta non arrivasse da ENEL – la grande azienda italiana che distribuisce gas ed energia elettrica e con cui molti hanno rapporti di servizio – ma da qualcuno che stava cercando di ottenere con l’inganno, spacciandosi per ENEL, informazioni riservate: una password, per esempio, o un numero di carta di credito. Augias ha ricevuto e commentato quella che tecnicamente si chiama una email di phishing. La difficoltà di Augias nel rendersi conto di quello che si trovava davanti va capita: le email di phishing – anche se spesso sono molto grossolane – sono fatte apposta per sembrare delle comunicazioni legittime da parte di un mittente noto. Di solito ricalcano graficamente le comunicazioni ufficiali di qualche grande azienda – da ENEL a Google, a una banca – riproducendone (o cercando di riprodurne) il logo e lo stile. Il loro scopo è quello di ingannare il ricevente per truffarlo o spingerlo a cliccare su qualche link in modo che sul suo computer possa essere scaricato un malware, cioè un programma informatico che può provocare danni al computer o raccogliere e trasmettere dati importanti.
Come riconoscere le mail che cercano di fregarvi. Per quanto diventiamo più attenti ed esperti, può sempre capitare una distrazione: un po' di consigli per stare accorti.
Alla Camera dei deputati sono in corso le dichiarazioni di voto al disegno di legge sulla riforma della scuola chiamato dal governo “La Buona Scuola”. Nella seduta notturna di ieri, martedì 19 maggio, si era concluso il voto sugli emendamenti. Davanti a Montecitorio sono in corso manifestazioni e proteste. Una volta approvata, la riforma passerà poi all’esame del Senato. Il ddl “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” era stato presentato lo scorso 27 marzo in Parlamento, dopo una consultazione pubblica che era durata diversi mesi e aveva coinvolto quasi due milioni di persone, secondo i dati del governo. Dopo l’approvazione alla Camera la proposta dovrà passare all’esame del Senato.
Il voto finale alla Camera sulla riforma della scuola in streaming. La diretta da Montecitorio sulla riforma chiamata dal governo “La Buona Scuola”.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
La lunga notte di Berlusconi. Marco Damilano riferisce i conti della vigilia e racconta com'è andato il giorno prima.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 531 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi venerdì dalla Protezione Civile, e 50 nuovi morti (al cui conteggio mancano però i morti in Lombardia, che non sono stati comunicati). In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 229.858 casi accertati e 32.785 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 553, 19 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.447.912, 55.824 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.639, per un totale di 140.479. #LNews #coronavirus #CoronaVirusUpdate
Le notizie di domenica sul coronavirus. I casi accertati sono 531 in più di ieri e i morti sono 50 (ma la Lombardia non ha comunicato il dato sui morti).
Già ne aveva parlato ieri al Manifesto: oggi il sindaco di Torino Sergio Chiamparino è protagonista di una nuova intervista, al Riformista, a proposito di Fiat e del referendum di Mirafiori, in cui rafforza le sue opinioni a favore dell’accordo e delle iniziative di Sergio Marchionne, con espressioni assai più forti e solidali di quelle che nel Partito Democratico erano costate molte critiche al sindaco di Firenze Matteo Renzi (di cui Chiamparino dice “è uno su cui puntare per il futuro”). E aggiunge parole molto severe sul PD e sulla sinistra in generale. Come ha ben spiegato Marchionne, le auto che vanno vendute sulla “piazza” internazionale hanno bisogno di essere prodotte con modalità e tempi coerenti con la domanda dei mercati.
Chiamparino con Marchionne: «Merita un tappeto rosso». Nuova intervista del sindaco di Torino dalla parte dell'ad di Fiat e dell'accordo, oggi sul Riformista.
La multinazionale giapponese Sony ha annunciato di aver comprato dall’americana AT&T il sito di streaming Crunchyroll. L’acquisizione costerà a Sony 1,175 miliardi di dollari, pari a circa 971 milioni di euro. Crunchyroll è stato fondato nel 2006 da alcuni studenti dell’università di Berkeley, in California, ed è diventato nel giro di pochi anni uno dei più popolari siti al mondo per guardare anime (le serie animate giapponesi). Nel 2018 era stato acquistato da AT&T, che ne aveva lasciato il controllo alla sua sussidiaria Warner Media. Sony ha fatto sapere che ora Crunchyroll verrà controllato da Funimation, una sua sussidiaria specializzata nella distribuzione di anime e altri prodotti giapponesi nel mercato nordamericano.
Sony ha comprato il sito di streaming di “anime” Crunchyroll.
Tra oggi e domani si voterà in Senato la legge di bilancio in cui domenica scorsa la commissione Finanze ha introdotto, con un voto all’unanimità, la cosiddetta “web tax”, cioè un’imposta pensata per riportare in Italia almeno una parte delle tasse che oggi vengono eluse da alcune grandi società digitali come Facebook e Google. Una volta approvata dal Senato, la legge di bilancio passerà all’esame della Camera: se dovesse essere approvata nella stessa forma, la “web tax” entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2019. Secondo le intenzioni degli autori della legge, un gruppo di senatori e parlamentari del PD, la “web tax” potrebbe portare fino a un miliardo di euro di gettito aggiuntivo entro i prossimi anni. La legge è stata molto criticata, sia da coloro che sostengono che non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi, sia da coloro che si oppongono a questo tipo di tassazione, perché la ritengono troppo distorsiva del mercato. Secondo la maggioranza degli esperti e delle istituzioni internazionali, però, l’elusione fiscale è diventata oramai un problema impossibile da non considerare. Secondo uno studio del Parlamento europeo, le grandi società eludono ogni anno al fisco europeo circa 70 miliardi di euro.
La “web tax” italiana funzionerà? il Senato ha approvato in commissione una nuova norma per provare a far pagare più tasse in Italia alle grandi società digitali: come funziona e cosa se ne dice.
È in programma per venerdì 28 settembre un nuovo sciopero di 24 ore del personale di volo della compagnia aerea Ryanair in Italia, Portogallo, Spagna, Belgio, Paesi Bassi e Germania. Per il momento Ryanair ha cancellato preventivamente 190 voli, l’otto per cento del traffico totale previsto per quel giorno (2.400 voli). Le persone che potrebbero avere problemi a lasciare o raggiungere i paesi europei coinvolti nello sciopero, secondo una stima della compagnia, saranno circa 30.000 (su 450.000). Su questa pagina del sito di Ryanair trovate tutte le informazioni utili: se il vostro volo sarà cancellato verrete avvisati con un SMS e un’e-mail, innanzitutto; gli altri possono viaggiare tranquilli. Ryanair Pre-Cancels Under 190 Of 2,400 (8%) Scheduled Flights On Fri 28th Sept: https://t.co/yErvVaCLgm
Lo sciopero di Ryanair di venerdì coinvolgerà almeno 30.000 passeggeri. Durerà 24 ore e colpirà i voli da e per Italia, Portogallo, Spagna, Belgio, Paesi Bassi e Germania: per ora ne sono stati cancellati 190.