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1089712 | Nudo (Francesco Baccini) - Nudo è il quarto album del cantautore italiano Francesco Baccini, pubblicato nel 1993 dall'etichetta discografica CGD. Dal titolo dell'album è tratta anche una sua biografia. Tracce # Ho voglia d'innamorarmi - 4:01 # Venticinque dicembre - 3:04 # Rifacciamo il muro di Berlino - 4:42 # E la sera scende giù - 2:05 # Mauro e Cinzia - 4:22 # Portugal - 3:13 (con Patrizio Trampetti) # Nudo - 3:12 # Mani di forbice - 3:46 # Il superpentito - 3:57 # Lei sta con te - 3:57 # Non solo a Roma - 4:21 # Wheels in motion - 4:03 Formazione Francesco Baccini - voce, basso, chitarra, pianoforte, tromba, viola * Glezos - basso, chitarra, tromba, viola, cori * Alfredo Golino - batteria * Rubinho - chitarra acustica * Alessandro Lunati - tastiere * Antonio Bonacchi - violino Classifiche = Classifiche settimanali Classifica (1993) Posizione raggiunta Italia 8 Note Collegamenti esterni |
9097753 | Solfatasi - Le solfatasi sono enzimi della classe delle esterasi che catalizzano la idrolisi degli esteri solfati. Esistono solfatasi con un ampio grado di specificità di substrati, fra i quali si possono includere, ad esempio, gli steroidi, i carboidrati e le proteine. Gli esteri solfati possono essere prodotti da vari alcoli e ammine. In questo ultimo caso, il nome corretto per queste molecole, gli N-solfati, è solfamati. Le solfatasi hanno un importante ruolo ambientale nel ciclo dello zolfo, nella degradazione dei glicosamminoglicani solfatati, dei glicolipidi nei lisosomi e nel rimodellamento dei glicosamminoglicani solfatati nello spazio extracellulare. Con le solfotransferasi, le solfatasi sono i principali macchinari biochimici per la sintesi e degradazione degli esteri di solfato. Importanza Le solfatasi sono riscontrabili tanto in organismo superiori come in organismi inferiori. Nei primi si trovano tanto negli spazi extracellulari come intracellulari. La steroide solfatasa, ad esempio, si può ritrovare in un ampio rango di tessuti dell'organismo, permettendo che gli steroidi solfatati sintetizzati nelle ghiandole surrenali e nelle gonadi possano essere desolfatati posteriormente alla loro distribuzione attraverso il sistema circolatorio. Un gran numero di solfatasi si trovano nei lisosomi. Le solfatasi lisosomali sono capaci di rompere un gran numero di carboidrati solfatati, tra i quali si possono riscontrare i glicosamminoglicano e i glicolipidi. I defetti genetici nell'attività delle solfatasi possono essere provocati a mutazioni genetiche dei geni che codificano la produzione delle solfatasi individuali, e possono provocare certe malattie da accumulo lisosomiale dall'ampio spettro fenotipico, tra i quali si includono defetti dello sviluppo fisico e intellettuale. Struttura tridimensionale Si è dimostrato che le seguenti solfatasi sono strutturalmente relazionate sulla base dell'omologia di sequenza: * Arisolfatasa degli embrioni di ricci di mare * Arisolfatasa d'alga verde * Arisolfatasa A (Cerebrosido-solfatasa) * Arisolfatasa B (N-acetilgalattosamina-6-solfatasa) *Arisolfatasa C (Esteroide solfatasa) * Arisolfatasa D * Arisolfatasa EC * Iduronato 2-solfatasa * Glucosamina-6-solfatasa * N-solfoglucosamina solfoidrolasa * N-solfo-D- glucosammina Proteine umane che contengono attività solfatasi ARSA * ARSB * ARSD * ARSE * ARSF * ARSG * ARSH * ARSI * ARSJ * ARSK * GALNS * GNS * IDS * PIGG * SGSH * STS * SULF1 * SULF2 Note Altri progetti Categoria:Enzimi |
418877 | Rhaphiostylis beninensis - Species: Rhaphiostylis beninensis Rhaphiostylis beninensis (Hook.f. ex Hook.) Planch. ex Benth. *Apodytes beninensis Hook.f. ex Planch. in Hooker's Icon. Pl. 8: t. 778 (1848) **Rhaphiostylis heudelotii Planch. ex Miers in Ann. Mag. Nat. Hist., ser. 2, 9: 391 (1852) **Rhaphiostylis jollyana Pierre in Bull. Mens. Soc. Linn. Paris 2: 1325 (1897) **Rhaphiostylis latifolia Pierre in Bull. Mens. Soc. Linn. Paris 2: 1325 (1897) **Rhaphiostylis scandens Engl. in Bot. Jahrb. Syst. 43: 183 (1909) **Rhaphiostylis stuhlmannii Engl. in Bot. Jahrb. Syst. 17: 72 (1893) **Rhaphiostylis zenkeri Engl. in Bot. Jahrb. Syst. 43: 183 (1909) **Ptychopetalum cuspidatum R.E.Fr. in Wiss. Erg. Schwed. Rhodesia-Kongo-Exp. 1911-1912, 1: 23 (1914) : in J. D. Hooker & G. Bentham in W. J. Hooker, 1849. Niger Fl. 259, t. 28. category:Jules Émile Planchon taxa |
3498016 | Bona (torrente) - La Bona (o Roggia Bona) è un torrente tributario del fiume Sesia. Attraversa la parte sud-orientale della provincia di Vercelli. Toponimo Il torrente assume assume nomi diversi a seconda delle zone che attraversa; nelle tavolette in scala 1:25.000 dell'IGM viene chiamato "canale Bona" tra il ponte della Gardina e la confluenza del canale di Asigliano; "raccoglitore Bona" nei pressi di Asigliano e "torrente Bona" da Caresana alla confluenza nella Sesia. Nei documenti ufficiali della Regione Piemonte è chiamata nel suo complesso "roggia Bona". Corso del torrente In origine la Bona nasceva probabilmente da fontanili presenti nell'area attorno a Desana. Nella sua attuale configurazione prende invece origine da una derivazione della Marcova situata presso il Ponte della Gradina, al confine tra i comuni di Tricerro, Desana e Costanzana. Dirigendosi verso nord-est va a raccogliere il contributo idrico del canale di Asigliano aumentando di molto la sua portata e assumendo l'andamento meandriforme tipico dei corsi d'acqua naturali di pianura. Deviando verso est attraversa l'abitato di Asigliano Vercellese dove riceve da sinistra la roggia Molinara; viene quindi scavalcata dall'ex SS 31 e dall'autostrada A26 e poco a sud di Pezzana riceve, ancora da sinistra, lo scaricatore Rascala. La Bona sfocia infine nella Sesia vicino alla cascina Immacolata, poco a nord-est dell'abitato di Caresana e a poco più di 100 m di quota. Il suo corso viene interrotto da alcune chiuse, gestite dal consorzio Ovest-Sesia, nei punti nei quali sono presenti derivazioni del torrente a scopo irriguo. Le sponde sono per la maggior parte non arginate e colonizzate da vegetazione ripariale arboreo/arbustiva o erbacea e presentano un buon grado di naturalità, anche se la fascia lasciata libera dall'agricoltura intensiva è esigua perché le coltivazioni si spingono a breve distanza dal corso d'acqua. Le poche arginature presenti sono in prevalenza collocate sul tratto del torrente che attraversa l'abitato di Asigliano. Affluenti principali Canale di Asigliano (o Regio Canale di Asigliano): tramite il Naviglio di Tronzano riceve acqua dal Naviglio di Ivrea; confluisce in sinistra idrografica nella Bona nel punto di convergenza tra i comuni di Desana, Asigliano Vercellese e Costanzana.Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007 * Roggia Molinara: nasce nei pressi di Desana e, dopo averne lambito a nord l'abitato, serpeggia tra le risaie andando a confluire nella Bona a Asigliano. * Scaricatore Rascala: a Pezzana raccoglie le acque della Roggia del Principe e le convoglia nella Bona nei pressi del Cascinotto Degrandi. Stato ambientale Il principale fattore di pressione antropica sul corso d'acqua è dato dall'agricoltura intensiva praticata in zona (e in particolare dalla risicoltura). Il monitoraggio dello stato ambientale (indice SACA) dava nel 2002, alla stazione di rilevamento situata nei pressi del cimitero di Caresana, un valore di "Sufficiente". Note Bibliografia Voci correlate Marcova Altri progetti Categoria:Fiumi della provincia di Vercelli Categoria:Affluenti del Sesia |
6141221 | Pratobello - * Pratobello – frazione del comune italiano di Fonni, in Sardegna * Pratobello – brano musicale di Nicolò Rubanu * Rivolta di Pratobello – rivolta popolare antimilitarista messa in atto a Orgosolo nel 1969 |
1970855 | Lerista kennedyensis - Species: Lerista kennedyensis Lerista kennedyensis , 1989: 352 * : R95765, adult ♂, collected by P.G. Kendrick on 28 March 1986. * : “red dunes 200 m west of Merlinleigh Homestead (abandoned), 24°19’S, 115°11’E”. * 2017. . The IUCN Red List of Threatened Species 2017: e.T178197A101745150. . Accessed on 24 November 2023. Category:Peter G. Kendrick taxa |
2476454 | Tim Vergauwen - Carriera Come massimo riconoscimento in carriera vanta la partecipazione, con la Nazionale di calcio a 5 del Belgio, al FIFA Futsal World Championship 1996 nel quale i diavoli rossi sono giunti al secondo turno, nel girone comprendente , e . Vergauwen è stato convocato anche a tre edizioni dello UEFA Futsal Championship: nel 1996 giungendo al bronzo, nel 1999 con l'eliminazione al primo turno e nel 2003 con identico risultato. In totale, ha disputato 88 incontri con la Nazionale di calcio a 5 del Belgio, realizzando 44 reti. Note Collegamenti esterni |
4099594 | Tramon Williams - Carriera professionistica =Houston Texans Williams firmò con gli Houston Texans in qualità di free agent non scelto nel draft il 2 maggio 2006 ma venne svincolato nel corso degli ultimi tagli del roster nella pre- stagione. Green Bay Packers Williams giunse a un accordo contrattuale coi Green Bay Packers il 29 novembre 2006. Dopo essere rimasto inattivo nel corso della stagione 2006, dal 2007 al 2009 si assicurò un posto fisso nel roster giocando come titolare un totale di 20 partite nell'arco di tre anni (19 delle quali nel 2008 e 2009). I suoi progressi furono tali che nel corso della stagione 2009 si assicurò il posto da titolare fisso al lato opposto dell'altro cornerback Charles Woodson, soppiantando Al Harris, infortunatosi a metà stagione. Quello fu il suo primo anno sotto la supervisione del nuovo coordinatore difensivo Dom Capers e dell'allenatore dei cornerback Joe Whitt Jr. Dal momento che Harris non si era completamente ristabilito dall'infortunio al legamento crociato anteriore patito nell'annata precedente, Williams partì nuovamente titolare nella stagione 2010. Dopo un'ottima stagione regolare, Williams iniziò i playoff con un intercetto su Michael Vick nella end zone con 30 secondi rimanenti sul cronometro, assicurando ai Packers la vittoria sui Philadelphia Eagles nel primo turno della off-season. Nella seconda gara di playoff in trasferta contro gli Atlanta Falcons, Williams mise a segno due intercetti nel primo tempo. Il primo dei due salvò i Packers dal subire un probabile touchdown. Successivamente, con un minuto alla fine del secondo quarto e i Falcons intenti a cercare di portarsi nella posizione utile per calciare un field goal, Williams si avventò sul passaggio di Matt Ryan a Roddy White e corse per 70 yard fino a segnare il primo touchdown della carriera. Il 20 gennaio 2011, Williams fu convocato per il suo primo Pro Bowl dopo l'infortunio del cornerback degli Eagles Asante Samuel. A causa della presenza dei Packers nel Super Bowl, dovette però rinunciare. Il 6 febbraio 2011, giorno del Super Bowl XLV, Williams partì come titolare nella vittoria di Green Bay sui Pittsburgh Steelers 31-25 che riportò il Lombardi Trophy nel Wisconsin dopo 14 anni. Nella stagione 2011, Williams giocò come titolare 15 gare terminando l'annata con i propri primati in carriera di tackle (64) e passaggi deviati (22) oltre a 4 intercetti. I Packers conclusero la stagione regolare col miglior record della lega, 15-1, ma non riuscirono a bissare il titolo dell'anno precedente a causa dell'eliminazione da parte dei New York Giants nel divisional round dei playoff. Il 13 settembre 2012, nella seconda gara della stagione contro gli storici rivali dei Chicago Bears, Williams mise a segno due intercetti su Jay Cutler. La sua stagione si concluse giocando tutte le 16 gare come titolare, mettendo a segno 52 tackle e 2 intercetti. Il primo intercetto della stagione 2013, Williams lo fece registrare nella settimana 10 contro gli Eagles mentre il secondo due settimane dopo contro i Lions, ma i Packers furono sconfitti in entrambi i casi. Tornò a mettere a segno un intercetto nella settimana 15 in trasferta contro i Dallas Cowboys coi Packers che passarono da uno svantaggio di 26-3 alla fine del primo tempo alla vittoria in rimonta per 37-36. Fu la prima vittoria di Green a Dallas dalla stagione . Nel primo turno di playoff, i Packers al Lambeau Field disputarono una delle migliori prestazioni dell'anno ma furono infine sconfitti come l'anno precedente dai San Francisco 49ers, in una gara in cui Tramon intercettò Colin Kaepernick. Cleveland Browns Il 16 marzo 2015, Williams firmò coi Cleveland Browns. Green Bay Packers Nel 2018 Williams firmò per fare ritorno ai Green Bay Packers. Palmarès =Franchigia * :Green Bay Packers: Super Bowl XLV * National Football Conference Championship: 1 :Green Bay Packers: 2010 Individuale *Convocazioni al Pro Bowl: 1 :2010 Statistiche Anno Squadra P PT Tack Ast Sack Int Yard Media Max TD PD FF FR 2006 0 0 0 0 0 0 0 0.0 0 0 0 0 0 2007 16 1 17 1 0 1 22 22.0 22 0 4 0 0 2008 16 9 57 5 0 5 78 15.6 39 0 14 2 0 2009 16 10 55 9 1 4 92 23.5 67 0 15 0 0 2010 16 16 57 7 1 6 87 14.5 64 0 20 1 0 2011 15 15 64 11 0 4 92 23.0 43 1 22 0 0 2012 16 16 61 9 0 2 38 19.0 38 0 16 0 0 2013 16 16 83 22 2.5 3 10 3.3 10 0 11 2 0 2014 16 16 71 10 0.0 3 2 .7 2 0 13 0 1 Totale 127 99 465 74 4.5 28 423 - 67 1 102 5 8 Note Altri progetti Collegamenti esterni * Categoria:Sportivi afroamericani |
8088327 | Ørstedsparken - Ørstedsparken è un parco cittadino di Copenaghen situato tra Nørre Voldgade e Nørre Farimagsgade, che appartiene al comune di Copenaghen. Il parco è stato costruito dall'architetto paesaggista Henrik August Flindt tra il 1876 al 1879 e aperto al pubblico il 27 ottobre 1879. Il parco ha sette ingressi e copre un'area di 6,5 ettari, di cui un lago che copre 1,8 m. La struttura è protetta dal 1963 e il suo aspetto è rimasto pressoché invariato. Il parco è - come i giardini di Tivoli, l'orto botanico e Østre Anlæg - costruito su una parte delle mura della città di Copenaghen, poiché copre l'area dal bastione Ahlefeldt alla roccaforte Helmer. Tra questi c'era il bastione di Hahn, dove, nel 1876, fu eretto un monumento con una statua di Hans Christian Ørsted. Ciò ha provocato una certa controversia, quando si pensò che il parco progettato avrebbe avuto il suo nome, cosa che è anche accaduta. Alcune persone dell'ambiente gay di Copenaghen hanno utilizzato l'Ørstedparken per alcuni anni come luogo di appuntamento la sera e la notte. Ciò ha portato anche a diversi assalti (incluse rapine) contro omosessuali, i cosiddetti crimini d'odio. Artikel i Information Monumenti Oltre al monumento di H.C. Ørsted vi sono: * il politico, armatore e direttore della Banca nazionale danese Lauritz Nicolai Hvidt 1777–1856 * la fondatrice della vicina scuola Zahles Natalie Zahle 1828-1913 File:Nathalie Zahle Brandstrup.JPG|Gruppo di sculture in bronzo di Natalie Zahle che visse tra il 1827 e il 1913. Era una sostenitrice dei diritti delle donne e preside di scuola. Il monumento fu costruito da Ludvig Brandstrup ed eretto nel 1916. File:Hans Christian Ørsted statue (full).jpg|Monumento di Hans Christian Ørsted scolpito da Jens Adolf Jerichau e scoperto nel 1876. Strutture e utilizzo Nel 1991, è stato costruito un padiglione del caffè su un sito che si affaccia sul lago. Ospita il Café Hacienda, che serve come sede di dibattiti pubblici la domenica. Ci sono anche due parchi giochi pubblici nel parco, uno sorvegliato e barbecue per uso pubblico. Ci sono spesso eventi all'aperto sui prati, ad es. concerti in estate. Note Altri progetti Collegamenti esterni Da Google Books (Copenhagen, People and Sites, S. 126) Categoria:Parchi cittadini della Danimarca Categoria:Copenaghen |
5401862 | Vincenti - Persone Alfiero Vincenti (...) – attore italiano * Carlo Vincenti (1946-1978) – artista e poeta italiano * Carmela Vincenti (1956) – attrice e conduttrice televisiva italiana * Eleonora Vincenti (1928-2015) – filologa italiana, figlia del germanista Leonello Vincenti * Federica Vincenti (1983) – attrice italiana * Federico Vincenti (1885-1954) – presbitero italiano, riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” * Fiora Vincenti (1928-2009) – scrittrice e giornalista italiana * Francesco Vincenti (1737-1803) – vescovo cattolico italiano * Giacomo Vincenti spesso citato come Vincenci o Vincenzi (... – 1619) – editore musicale italiano operante a Venezia nel XVI secolo * Giovanni Vincenti (1815-1845) – patriota italiano * Ippolito Antonio Vincenti Mareri (1738-1811) – cardinale e arcivescovo cattolico italiano * Leonello Vincenti (1891-1963) – linguista e germanista italiano * Lily Vincenti (1916) – ex attrice italiana * Luciano Vincenti (...) – scenografo e costumista italiano * Massimo Vincenti (1950) – sceneggiatore italiano di fumetti e cartoni animati * Raffaella Vincenti (...) – bibliotecaria e docente italiana * Umberto Vincenti (1957) – giurista italiano, studioso della tradizione giuridica occidentale * Valter Vincenti (1962) – musicista e polistrumentista italiano Altro Fra Vincenti – cortometraggio muto del 1909 diretto da Louis Feuillade * Palazzo Vincenti Mareri – edificio storico di Rieti * Pieve di San Vincenti – edificio religioso nel comune di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena * San Vincenti – frazione del comune italiano di Gaiole in Chianti, nella provincia di Siena Pagine correlate Vincent * Vincenzi * De Vincenti * De Vincentiis |
8396929 | Mazzano (disambigua) - ;Italia * Mazzano – comune della provincia di Brescia * Mazzano – frazione di Negrar di Valpolicella in provincia di Verona * Mazzano Romano – comune della città metropolitana di Roma Capitale |
516436 | Orchis × spuria - Nothospecies: Orchis × spuria *Orchis × spuria , Bot. Zeitung (Berlin) 7: 891. (1849) * * × Orchiaceras × spuria () , J. Bot. (Morot) 6: 108 (1892) ** Orchis × macra , Syn. Fl. Germ. Helv., ed. 2: 789 (1844), nom. illeg. ** × Orchiaceras × weddellii , J. Bot. (Morot) 6: 108 (1892) ** Orchis × jamainii in G.Rouy & J.Foucaud, Fl. France 13: 156 (1912) * (1849) Botanische Zeitung (Berlin) 7: 891. * |
3157982 | Kevin Hansen - Giocava nel ruolo di palleggiatore. Biografia Vita privata Soffre di diabete mellito di tipo 1, malattia diagnosticatagli all'età di 10 anni, per la quale è costretto a sottoporsi ad agopuntura quattro volte al giorno. Palmarès Collegamenti esterni * Categoria:Vincitori di medaglia d'oro olimpica per gli Stati Uniti d'America |
1762319 | Rufio - Musica Rufio – gruppo musicale statunitense Personaggi Rufio – personaggio del film Hook - Capitan Uncino (Hook) del 1991 Persone Rufione () – militare romano del I secolo a.C., ufficiale di Giulio Cesare * Gaio Ceionio Rufio Volusiano – politico romano, console nel 311 * Ceionio Rufio Albino – politico romano, console nel 335 * Rufio Postumio Festo – politico romano, console nel 439 * Rufio Pretestato Postumiano – politico romano, console nel 448 * Rufio Achilio Mecio Placido – politico romano, console nel 481 * Rufio Achilio Sividio – politico romano, console nel 488 * Turcio Rufio Aproniano Asterio – politico romano, console nel 494 * Rufio Magno Fausto Avieno – politico romano, console nel 502 * Rufio Petronio Nicomaco Cetego – politico romano, console nel 504 * Rufio Gennadio Probo Oreste – politico romano, console nel 530 |
38743 | Boonville - Boonville, comunità non incorporata della Contea di Mendocino, California * Boonville, città della Contea di Yadkin, Carolina del Nord * Boonville, capoluogo della Contea di Warrick, Indiana * Boonville, città della Contea di Cooper, Missouri * Boonville, città della Contea di Oneida, New York |
532030 | mutatarum - genitivo femminile plurale del participio perfetto (mutatus) di mutō * (pronuncia classica) vedi mutatus, mutō |
491824 | Neocentrocnemis stali - Synonyms (2): * (, 1881) |
1585883 | Reovirales - Familia: Reovirales * ICTV Virus Taxonomy 2019 |
7925336 | Choir Boy - Choir Boy è un'opera teatrale del drammaturgo e sceneggiatore Tarell Alvin McCraney, debuttata a Londra nel 2012. Trama Un gruppo di giovani studenti afroamericani del liceo Charles R. Drew Prep School for Boys fanno fatica a venire a termini con la loro sessualità e con l'essere neri in un mondo razzista. Il protagonista Pharus Jonathan Young è uno studente brillante che ha ricevuto l'incarico di cantare l'inno della scuola in occasione della cerimonia dei diplomi, ma il compito ricevuto ha attirato su di lui episodi e insulti omofobi. Pharus viene convocato dal preside Marrow per parlare dell'accaduto, ma il ragazzo si rifiuta di rivelare il nome dei bulli per non violare il codice d'onore degli studenti. Il preside arriva addirittura a minacciarlo con l'espulsione dall'istituto, ma Pharus non confessa i nomi. Tuttavia, il giovane ha già pianificato una vendetta personale ai danni degli aggressori. Pharus è infatti il capo coro del coro gospel dell'istituto, un'istituzione antichissima e celebrata, di cui farne parte è motivo di vanto per gli studenti. In quanto capo coro, Pharus ha il diritto di scegliere i suoi coristi e congedare i cantori che non ritiene adattati, e nella prima riunione dell'anno caccia dal coro Bobby, il ragazzo che lo aveva umiliato. Nel corso dell'anno, Pharus deve tenere testa al comportamento aggressivo di Bobby, il nipote del preside, e conciliare gli impegni accademici con quelli del coro. Grazie all'aiuto di Mr. Pendleton, un insegnante bianco, riesce a stringere un'amicizia con gli studenti David, aspirante pastore, ed AJ, il suo compagno di camera atletico e sportivo. Produzioni Il debutto mondiale di Choir Boy è avvenuto al Royal Court Theatre di Londra il 4 settembre 2012 e l'opera è rimasta in cartellone fino al 6 ottobre dello stesso anno. Dominic Cooke curava la regia e il cast comprendeva: Dominic Smith (Pharus), David Burke (Mr Pendleton), Gary MacDonald (preside Marrow), Eric Kofi-Abrefa (Bobbi), Kwayedza Kureya (Junior Davis), Khali Best (Anthony Justin) ed Aron Julius (David Heard). Commissionata dal Manhattan Theater Club, la pièce ha debuttato sulle scene statunitensi il 2 luglio 2013 con la regia di Trip Cullman e un cast che annoverava Jeremy Pope (Pharus), Chuck Cooper (preside Marrow) ed Austin Pendleton (Mr Pendleton). L'allestimento, rimasto in scena fino all'11 agosto, ha ricevuto recensioni molto positive ed è stato candidato all'Outer Critics Circle Award alla migliore opera teatrale. Pope tornò ad interpretare Pharus anche nelle successive produzioni dirette da Cullman all'Alliance Theatre di Atlanta e alla Geffen Playhouse di Los Angeles nel 2014. Nel gennaio 2019, Choir Boy ha debuttato a Broadway con Pope, Cooper e Pendleton nei ruoli precedentemente interpretati sei anni prima, con grandi plausi di critica e pubblico. La pièce è stata candidata a quattro Tony Award, tra cui migliore opera teatrale e migliore attore protagonista in un'opera teatrale a Pope. L'opera è rimasta in cartellone per 72 repliche fino al 10 marzo. Note Collegamenti esterni Categoria:Opere teatrali di Tarell Alvin McCraney Categoria:Opere teatrali del 2012 Categoria:Opere teatrali con tematiche LGBT |
697006 | Lev Isaakovič Šestov - Biografia = La formazione Lev Šestov, nom de plume di Ieguda Lejb Švarcman, nacque il 31 gennaio 1866 a Kiev in una famiglia ebraica. Ebbe un'educazione irregolare, fatta di tanti trasferimenti da una scuola all'altra a causa dei suoi scontri con le autorità. Avrebbe voluto studiare diritto e matematica all'Università di Mosca ma, dopo uno scontro con l'ispettore degli studenti, fu rimandato a Kiev, dove completò i suoi studi. I primi scritti La dissertazione che presentò gli impedì di divenire dottore in legge poiché fu rifiutata, in quanto troppo rivoluzionaria. Nel 1898 entrò a far parte di un circolo di prominenti intellettuali e artisti russi che includeva Nikolaj Berdjaev, Sergej Djagilev, Dmitrij Merežkovskij e Vasilij Rozanov. Šestov contribuì con i suoi articoli al giornale pubblicato dal circolo e, durante questo periodo, completò la sua prima opera filosofica maggiore: Il bene nella dottrina del conte Tolstoj e di F. Nietzsche (1899) (sia Tolstoj sia Nietzsche ebbero, insieme a Dostoevskij, una profonda influenza sulla sua filosofia). Nel 1903 pubblicò una delle sue opere maggiori, La filosofia della tragedia. Dostoevskij e Nietzsche, seguito nel 1905 da Tutto è possibile, dove adottò uno stile aforistico di stampo nietzscheano e accennò ad alcuni temi - religione, razionalismo, scienza - che avrebbe poi sviluppato pienamente in seguito. Il lavoro di Šestov conobbe inizialmente pochi consensi e critica fu anche la più stretta cerchia dei suoi amici che vedevano, nella sua rinuncia a ragione e a metafisica, una deriva verso il nichilismo. I contrasti con i bolscevichi Nel 1908 si trasferì a Friburgo, in Germania, dove visse fino a quando, nel 1910, si trasferì nel villaggio svizzero di Coppet. Furono anni di prolifico lavoro, durante i quali pubblicò La grande vigilia e Le penultime parole. Ritornò a Mosca in piena Prima guerra mondiale, nel 1915, quando suo figlio Sergej fu ucciso in combattimento dai tedeschi. In questo periodo il suo lavoro divenne più attento ai problemi della religione e della teologia. L'avvento dei Bolscevichi al governo rese la vita difficile a Šestov: nel 1919 i Bolscevichi gli imposero di scrivere una difesa della dottrina marxista come introduzione al suo nuovo lavoro Potestas Clavium, senza la quale non sarebbe stato pubblicato. Šestov si rifiutò e ritornò a Kiev, dove insegnò filosofia greca all'università. L'esilio parigino Il disaccordo con il regime sovietico portò Šestov a intraprendere un lungo itinerario lontano dalla Russia che lo condusse in Francia (1921), dove divenne popolare grazie al riconoscimento della sua originalità. Fu invitato a collaborare con riviste di filosofia e, negli anni tra le due guerre, continuò a sviluppare il suo pensiero (componendo tra l'altro un'opera atipica come Sulla bilancia di Giobbe) fino a diventare un filosofo di grande influenza, per quanto non partecipante ai circuiti accademici. Si immerse nello studio dei grandi filosofi, soprattutto Pascal e Plotino, tenendo nel frattempo lezioni alla Sorbona (1925). Nel 1926 incontrò Edmund Husserl, con il quale mantenne una cordiale relazione nonostante le radicali differenze tra le loro filosofie. Nel 1929, durante un viaggio a Friburgo, incontrò Martin Heidegger e intraprese uno studio più approfondito del lavoro di Kierkegaard. Fu per lui una scoperta che lo portò a rendersi conto che le loro filosofie avevano forti somiglianze (per esempio, il rigetto dell'idealismo e la convinzione che la conoscenza umana passi più attraverso il pensiero soggettivo che attraverso la ragione oggettiva e totalitaria). Comunque, Šestov aveva già maturato indipendentemente dal filosofo danese il proprio pensiero e riconobbe in quest'ultimo un "lottatore sconfitto", arresosi prima della fine alla "Necessità", come testimonia Kierkegaard e la filosofia esistenzialista, edito nel 1936, opera fondamentale del proto esistenzialismo. Gli ultimi anni Ammalato, continuò a lavorare intorno alla sua opera capitale, Atene e Gerusalemme, dove spiega perché la ragione debba essere esclusa dalla filosofia. Il metodo scientifico, sostiene, ha reso la filosofia e la scienza incompatibili fra loro. Se la scienza si occupa di osservazioni empiriche, la filosofia al contrario si deve occupare per Šestov di libertà, di Dio, di immortalità: problemi, conclude, dove la scienza è del tutto inutile. Nel 1938 cadde gravemente malato; morì il 19 novembre in una clinica della capitale francese. Volle che durante la sua sepoltura fosse recitato il Kaddish, anche per testimoniare la sua appartenenza carnale ad Israele. Questo particolare è ribadito da Benjamin Fondane. Il pensiero = Una filosofia frammentaria La filosofia di Šestov non presenta unitarietà sistematica, né un insieme coerente di proposizioni e nemmeno un'esposizione teoretica dei problemi filosofici che affronta. Gran parte del suo lavoro è di fatto frammentario, sia nella forma (aforismi, non linearità, più espressività che argomentatività) sia nei contenuti; ogni pagina sembra contraddire la precedente, e sempre Šestov ricerca il paradosso. Questo perché Šestov ritiene che la vita stessa sia, in ultima analisi, profondamente paradossale, impossibile da comprendere attraverso un'indagine logico-razionale. Šestov crede che nessuna teoria possa risolvere il mistero della vita, perciò la sua filosofia non risolve problemi, ma li crea, e prova a rendere l'apparire della vita il più enigmatico possibile. La critica al razionalismo Punto di partenza di Šestov non è una teoria, ma un'esperienza di vita: l'esperienza della perdita, ovvero del venir meno delle certezze, della libertà, del senso. La radice della perdita è ciò che spesso chiama necessità, ma anche ragione, idealismo, fato: un certo modo di pensare (ma anche allo stesso tempo un aspetto reale del mondo) che sottomette la vita a idee, astrazioni, generalizzazioni e così facendo la sopprime, ignorando l'unicità e la vitalità del reale. "Ragione" è l'obbedienza e l'accettazione di "certezze" che ci dicono che determinate cose sono eterne e immutabili, mentre altre sono impossibili. È questo il motivo per cui la sua filosofia è una forma di irrazionalismo, anche se Šestov non si oppone affatto alla ragione o alla scienza, ma soltanto al razionalismo e allo scientismo: la tendenza a considerare la ragione come una sorta di Dio onnipotente e onnisciente. La sua filosofia è anche una forma di personalismo, giacché le persone non possono essere ridotte a idee, strutture sociali o comunità mistiche. Spiega Šestov in Atene e Gerusalemme: :Ma perché attribuire a Dio, al Dio che non ha limiti né di tempo né di spazio, lo stesso rispetto e amore per l'ordine? Perché parlare sempre di "totale unità"? Se Dio ama gli uomini, che bisogno ha di subordinare gli uomini alla sua volontà divina e di privarli della loro stessa volontà, la cosa più preziosa che ha donato loro? Non esiste alcuna necessità. Di conseguenza, l'idea di una totale unità è un'idea assolutamente falsa (...). Non è vietato per la ragione parlare di unità, o anche di più unità, ma essa deve rinunciare all'idea di unità totale. Attraverso questo attacco all'autoevidenza, Šestov rimanda al fatto che siamo tutti allo stesso modo soli con la nostra sofferenza e che non possiamo essere aiutati dagli altri, né tanto meno dalla filosofia. Ed è questo il motivo per il quale non ha elaborato un sistema filosofico organico. La penultima parola Ma la perdita, la disperazione, è solo la "penultima" parola. L'ultima parola non può essere detta in un linguaggio umano, né può essere catturata in una teoria. La filosofia di Šestov inizia con la perdita, il suo intero pensiero è disperato, ma Šestov tenta di individuare qualcosa oltre alla perdita e oltre alla filosofia. È ciò che chiama "fede": non una credenza, non una certezza, ma un altro modo di pensare che si soffermi nel mezzo del dubbio e dell'insicurezza più profondi. È l'esperienza che "tutto è possibile" delineata da Dostoevskij ne I fratelli Karamazov. L'opposto della necessità non è il caso o l'accidente, ma la possibilità: che esista un Dio che dia una libertà senza limiti o muri invalicabili. Šestov riafferma che dobbiamo continuare a combattere contro il caso e contro la necessità, anche se un esito vittorioso non è affatto garantito. E proprio nel momento in cui tutti gli oracoli sono ridotti al silenzio, allora noi dovremmo abbandonarci a Dio, colui che solo può sostenere l'anima sofferente. Atene e Gerusalemme Non soltanto nell'omonima opera principale, ma in tutto il pensiero di Šestov ricorre l'immagine, metaforica come gran parte del suo pensiero, del contrasto tra Atene e Gerusalemme, a volte anche definiti come i due piatti della bilancia che misura il valore della vita umana. Atene, per Šestov, è la visione del mondo dominata dalla razionalità: per riprendere Hegel, è quella dove è reale soltanto ciò che è razionale, misurabile, verificabile; è il mondo visto con gli occhi della scienza, retto dalla logica e dalla matematica. Ma, per quanto non intuitivamente, Šestov insiste nell'affermare che questa visione del mondo è soltanto una delle possibilità, indubbiamente utile per la vita quotidiana, ma del tutto insufficiente per placare le ansie di senso dell'uomo. Ad essa, contrappone Gerusalemme, il regno di ciò che c'è di più prezioso (il to timiòtaton di Plotino): l'emozione, il sentimento, l'amore, il paradosso, la fede, perfino l'arbitrio e il capriccio. Non c'è nessun motivo per investire tutto su un piatto solo, argomenta Šestov, e men che mai su quello di Atene La fortuna Il pensiero di Šestov, pur originale e ricco di spunti, non conobbe una vasta diffusione, anche se tra i suoi estimatori si contano nomi di spicco della cultura europea del Novecento. I primi ad apprezzarne il valore furono, naturalmente, i filosofi e teologi russi coevi, come Nikolaj Berdjaev e Sergej Bulgakov. Importante fu anche il suo lascito in Francia, dovuto soprattutto alle pagine che dedicarono a Šestov Albert Camus (che sul suo pensiero elaborò una sezione de Il mito di Sisifo), Benjamin Fondane, Emil Cioran e Gilles Deleuze; in Inghilterra la sua fortuna è legata soprattutto all'interessamento di D.H. Lawrence. Attualmente è attivo un gruppo di studiosi, facenti capo a Ramona Fotiade, che si occupano di divulgare il pensiero di Sestov e ne editano contributi critici, anche attraverso una rivista: Cahiers Léon Chestov. Opere tradotte in italiano Il sapere e la libertà, traduzione di E. Valenziani, prefazione di A. Del Noce, Bocca, Milano, 1943 *Parmenide incatenato, traduzione di E. Valenziani, Bocca, Milano, 1944 *La notte di Getsemani, a cura di Enrico Emanuelli Rosa e Ballo, Milano, 1945; *Concupiscentia irresistibilis : Della filosofia medioevale, traduzione di E. Valenziani, prefazione di A. Del Noce, Bocca, Milano, 1946 *Le rivelazioni della morte : Dostojevskj - Tolstoi, traduzione di E. Valenziani, Fussi, Firenze, 1948 *La filosofia della tragedia. Dostoevskij e Nietzsche, a cura di Ettore Lo Gatto, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1950; poi Costantino Marco, Lungro di Cosenza, 2004, con una nota di Sergio Givone; nuova cura e traduzione, nonché prima edizione annotata criticamente, di Luca Orlandini, Nino Aragno Editore, Torino, 2017; *Sulla bilancia di Giobbe. Peregrinazioni attraverso le anime, traduzione di Alberto Pescetto, con un saggio di Czesław Miłosz, Adelphi, Milano, 1991; *Contra Husserl : tre saggi filosofici, a cura di Ferruccio Déchet, Guerini, Milano, 1994; *Apoteosi della precarietà, a cura di Raffaella Faggionato, Trauben, Torino, 2005; *Atene e Gerusalemme. Saggio di Filosofia Religiosa, traduzione di Alessandro Paris, Bompiani, Milano, 2005 *L' eredità fatale : etica e ontologia in Plotino, a cura di Valentina Parisi ; introduzione di Giuseppe Riconda, Ananke, Torino, 2005 *Potestas Clavium, a cura di Glauco Tiengo ed Enrico Macchetti, traduzione di Enrico Macchetti, Bompiani, Milano, 2009; *Kierkegaard e la filosofia esistenziale, a cura di Glauco Tiengo ed Enrico Macchetti, traduzione di Enrico Macchetti, Bompiani, Milano, 2009; *Shakespeare e Turgenev, a cura di Glauco Tiengo ed Enrico Macchetti, traduzione di Enrico Macchetti, Bompiani, Milano, 2010; *Gli inizi e le fini, a cura di Fabrizio Volpe, Carmagnola, Arktos, 2011; *Speculazione e rivelazione, a cura di Glauco Tiengo ed Enrico Macchetti, traduzione di Enrico Macchetti, Bompiani, Milano, 2011; *Edmund Husserl : ricordo di un filosofo, traduzione di Andrea Oppo, Castelvecchi, Roma, 2014; *L' idea di bene in Tolstoj e Nietzsche : filosofia e predicazione, traduzione di Bachisio Oppo e Andrea Oppo, Castelvecchi, Roma, 2014; *La notte del Getsemani : saggio sulla filosofia di Blaise Pascal, traduzione di Giovanni Caviglione, Luni, Milano, 2014; *Parmenide incatenato : le fonti delle verità metafisiche, traduzione di Giovanni Caviglione, Luni, Milano, 2016; Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Esistenzialisti Categoria:Ebrei russi |
1322238 | Walter Till - Walter Till (born 1956), Austrian botanist. Category:Botanists Category:Taxon authorities |
513987 | Cantone di Foix-Rural - Il Cantone di Foix-Rural era una divisione amministrativa dell'arrondissement di Foix. A seguito della riforma approvata con decreto del 18 febbraio 2014, che ha avuto attuazione dopo le elezioni dipartimentali del 2015, è stato soppresso. Composizione Comprendeva i comuni di: * Arabaux * Baulou * Bénac * Le Bosc * Brassac * Burret * Celles * Cos * Ferrières-sur-Ariège * Freychenet * Ganac * L'Herm * Loubières * Montgaillard * Montoulieu * Pradières * Prayols * Saint-Jean-de-Verges * Saint-Martin-de-Caralp * Saint- Paul-de-Jarrat * Saint-Pierre-de-Rivière * Serres-sur-Arget * Soula * Vernajoul Note Collegamenti esterni Statistiche sul sito dell'INSEE Foix-Rural |
63847 | Begonia squarrosa - Species: Begonia squarrosa Begonia squarrosa Liebm. * Vidensk. Meddel. Dansk Naturhist. Foren. Kjøbenhavn 1852:7. 1853 * USDA, ARS, National Genetic Resources Program. Germplasm Resources Information Network - (GRIN) [Online Database]. Category:Frederik Michael Liebmann taxa |
7584959 | Murder Rooms. Gli oscuri inizi di Sherlock Holmes - Murder Rooms. Gli oscuri inizi di Sherlock Holmes (Murder Rooms: Mysteries of the Real Sherlock Holmes) è una serie televisiva britannica interpretata da Ian Richardson, Robin Laing e Charles Edwards trasmessa dalla BBC tra il 2000 e il 2001. In Italia è stata editata in DVD dalla Mondo Home Entertainment nel 2006 e trasmessa da Rai 2 nel 2012. Trama Il giovane Arthur Conan Doyle, fuori dalle raffinate aule dell'Università di Edimburgo, sta imparando le sue prime nozioni sul mondo del crimine. Nel 1878, proprio quando si sta allontanando dagli studi per entrare nel mondo dell'investigazione, incontra il brillante Dr. Joseph Bell. Entrambi assistono la polizia locale nella risoluzione dei casi più raccapriccianti. Doyle rimane affascinato dalla straordinaria capacità di pensiero di Bell, migliore di quella dei detective più esperti, e della sua astuzia, superiore a quella dei criminali più abili. Proprio il Dr. Bell sarà l'ispirazione del personaggio di Sherlock Holmes. Personaggi e interpreti Dr. Joseph Bell, interpretato da Ian Richardson. * Arthur Conan Doyle, interpretato da Robin Laing nel primo episodio e da Charles Edwards nei restanti quattro. Episodi = Il metodo Il metodo (The Dark Beginnings of Sherlock Holmes) - diretto da Paul Seed - (trasmesso il 4 e 5 gennaio 2000, su BBC Two) Il giovane Arthur Conan Doyle, sta imparando le sue prime nozioni sul mondo del crimine, finalmente quando pronto decide di allontanarsi dagli studi ha l'occasione di lavorare con il Dottor Joseph Bell seguendo i più raccapriccianti casi e scoprendo che in lui qualcosa sta cambiando. Gli occhi della paziente Gli occhi della paziente (The Patient's Eyes) - diretto da Tim Fywell - (trasmesso il 4 settembre 2001, su BBC One) La città è spaventata da un mostruoso ciclista che si muove a piede libero rapendo ed uccidendo molte persone. Arthur Conan Doyle e il Dottor Joseph Bell sono sulle sue tracce e finalmente pensano di poter svelare il mistero quando proprio una paziente del dottore viene rapita. La sedia del fotografo La sedia del fotografo (The Photographer's Chair) - diretto da Paul Marcus - (trasmesso il 18 settembre 2001, su BBC One) Dalle acque del Tamigi affiorano alcuni cadaveri di uomini e donne asfissiati, riportanti contusioni intorno alla gola, alle caviglie, al torace e alla base del cranio. Tutte le vittime erano malati terminali e il principale sospettato, per il Dottor Joseph Bell e Arthur Conan Doyle, è un frequentatore dell'occulto. Il mistero delle ossa Il mistero delle ossa (The Kingdom of Bones) - diretto da Simon Langton - (trasmesso il 25 settembre 2001, su BBC One) Quando l'apertura di un'antica mummia porta alla luce inaspettatamente il corpo di un giovane gentleman dell'epoca contemporanea, per il Dottor Joseph Bell e Arthur Conan Doyle si presenta un nuovo caso di omicidio. Dall'autopsia arriva la conferma che il cadavere è in effetti la vittima di un brutale assassinio. Le loro ricerche li porteranno sulle tracce di un collezionista d'arte canadese che sembra essere interessato al mistero della mummia. Lo stratagemma del cavallo bianco Lo stratagemma del cavallo bianco (The White Knight Stratagem) - diretto da Simon Langton - (trasmesso il 2 ottobre 2001, su BBC One) Una donna si suicida e due uomini che la conoscevano muoiono in circostanze misteriose. Arthur Conan Doyle e il Dottor Joseph Bell seguono due piste diverse ma un poliziotto, vecchia e sgradita conoscenza di Bell, sposa la teoria di Doyle costringendo il dottore a desistere. Sarà la fine del caso e l'inizio di nuovi dubbi e sospetti. Distribuzione L'episodio pilota della serie è stato trasmesso in due puntate in Gran Bretagna, nel gennaio del 2000, anticipando di qualche mese la produzione e l'uscita degli altri quattro episodi. È stato trasmesso su BBC Two ma, visto il successo riscontrato, i restanti episodi sono stati trasmessi su BBC One. Negli Stati Uniti è stato distribuito col titolo Dr. Bell and Mr. Doyle. La serie è stata editata prima in DVD dalla Mondo Home Entertainment nel 2006 ed è stata trasmessa in prima visione da Rai 2 nell'agosto 2012. In seguito è stata replicata anche da alcune emittenti locali. Collegamenti esterni Categoria:Serie televisive di Sherlock Holmes |
226 | Anni 100 - Eventi, invenzioni e scoperte Personaggi Altri progetti 01 |
1029970 | Wojciech Walkusz - Wojciech Walkusz, Canadian carcinologist * Department of Fisheries and Oceans, Manitoba, Canada Category:Taxon authorities Category:carcinologists |
34362 | Riverside (Singapore) - Riverside è un distretto della città di Singapore.Da sapereRiverside è la zona centrale di Singapore, adagiata sulla sponda settentrionale del fiume che la attraversa e corrisponde alla zona in cui arrivò Sir Thomas Stanford Raffles all'inizio dell'Ottocento e dove fondò la colonia, ed è qui che si trovano anche i palazzi governativi. La sponda sud invece è caratterizzata dai grattacieli ed è sede delle istituzioni finanziarie e delle grandi banche. In questa zona si trova anche il centro della vita notturna della città, in particolare nei locali lungo Boat Quay, Robertson Quay e Clarke Quay.Come orientarsi Come arrivareIl modo migliore per raggiungere Riverside è prendere la metro MRT e scendere alle stazioni di Raffles Place e Clarke Quay. Non ci sono mezzi convenienti sul versante ovest del fiume, in questo caso dovete camminare o usare altri mezzi come autobus o le barche.Come spostarsiLa zona di Esplanade/Merlion/Boat Quay è davvero molto bella e l'ideale per una passeggiata o un po' di jogging. Di giorno può fare molto caldo, la sera invece è più fresca e ventilata e si può ammirare la stupefacente skyline. In nave Usate le Singapore River Cruises per visitare il centro città. Si trovano lungo le rive del fiume, non serve prenotare e una corsa semplice costa 3$.Cosa vederethumb|Sir Stamford Raffles messo in posa Il nucleo storico di Singapore, ovvero la zona coloniale fondata dagli inglesi, e i suoi palazzi storici purtroppo sono stati andati quasi del tutto perduti e sostituiti da immensi grattacieli a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso. Sono rimasti solo alcuni edifici governativi e luoghi di culto risalenti al XIX secolo. Se siete alla ricerca di quel passato allora vi conviene spostarvi verso l'isola di Penang, in Malesia. Monumenti * Musei thumb|L'Asian Civilisations Museum Edifici storici * Altro *Cosa fareLa zona lungo il fiume è ottima per passeggiate, caratterizzata da giardini, ponti ed edifici storici, con in più una vita notturna vivace e divertente nell'area di Clarke Quay e Boat Quay. * Se volete qualcosa di più emozionante andate a Clarke Quay: * Fare jogging lungo il fiume è un ottimo modo per fare esercizio e ammirare la città, ma se volete pagare per un po' di aria condizionata ci sono altre opzioni nei pressi della stazione MRT di Raffles Place. * *AcquistiCi sono centri commerciali vicino alla stazione MRT City Hall. Chi è davvero appassionato di shopping però deve andare a Orchard Road. * *Come divertirsiA Singapore la vita notturna si concentra attorno al fiume, in particolare a Boat Quay, e Clarke Quay. Meno conosciute sono le zone di Circular Road e Robertson Quay. I bar e i pub vanno e vengono quindi dovrete cercare voi il posto più in voga del momento. Tutte queste aree si raggiungono a piedi l'una dall'altra. Bar e pub thumb|Singapore Sling * * Cafe * Nightclubs Nei seguenti nightclub conviene arrivare presto o si dovrà fare una lunga coda. In teoria è richiesto un documento d'identità, ma raramente viene controllato.Dove mangiarePer mangiare ci sono opzioni per ogni gusto e prezzo. Fate attenzione però: in questa zona i ristoranti tendono ad essere più cari. Nella zona ovest del fiume, attorno a Robertson Quay, vive una grossa comunità giapponese e i loro ristoranti sono ottimi. Prezzi modici thumbnail|Lau Pa Sat,noto anche come Telok Ayer Market * Prezzi medi Prezzi elevati thumb|300px|Ristoranti e bar a Boat Quay Se non volete badare a spese e cenare ammirando il panorama recatevi nella zona di Boat Quay, Clarke Quay e Robertson Quay, sul lungofiume si trovano numerosi ristoranti. Evitate però i ristoranti che ricorrono ai procacciatori per attirare i turisti, specie a Boat Quay. * Molto buono anche CHIJMES (30 Victoria St), l'antico convento del Sacro Bambino Gesù, oggi trasformato in un elegante ristorante vicino al Raffles Hotel.Dove alloggiareA meno che non siate pazzi per lo shopping e vogliate passare il tempo nei centri commerciali di Orchard Road, Riverside è uno dei posti migliori dove alloggiare. Prezzi modici Ci sono diversi ostelli attorno a South Bridge Road, e China Town, con stanze singole e camerate. Quelli più cari hanno anche aria condizionata, wifi e colazione. * Prezzi medi Ci sono diversi hotel di medio livello attorno a Havelock Road all'estremità occidentale del fiume, non la zona migliore per lo shopping o altro.. SBS bus 51 da Havelock Rd porta a Chinatown, Clarke Quay and Orchard. In centro il bus va a nord per Eu Tong Sen Road/Hill Street, e torna a sud via North/South Bridge Road. Prezzi elevati thumb|Raffles Hotel di notte Oltre ai seguenti guardate anche quelli di Marina Bay, dove se ne trovano di più. Ci sono altri hotel di lusso lungo il fiume. * *Come restare in contatto Informazioni utili= Lavanderie * |
4165730 | Scottish Third Division 2012-2013 - La Scottish Third Division 2012-2013, nota anche come Irn Bru Scottish Football League Third Division per motivi di sponsorizzazione, è stata la 19ª edizione del torneo e ha rappresentato la quarta categoria del calcio scozzese. Squadre I campioni Alloa Athletic erano stati promossi nella categoria superiore, ed erano stati sostituiti dallo Stirling Albion che aveva chiuso ultimo nella Scottish Second Division. Un'altra promozione era disponibile attraverso i play-off, che tuttavia erano stati vinti dalla squadra di Seconda Division degli Albion Rovers, che in tal modo era rimasta nel suo torneo. Clamorosamente, in seguito al fallimento estivo della loro vecchia società, i hanno fatto il loro debutto in questa divisione. In conseguenza di ciò, gli Stranraer sono stati promossi in Seconda Division il 13 luglio dopo che i club della Scottish Football Association hanno votato che i Rangers, già espulsi dalla Scottish Premier League, dovessero ripartire dal più basso torneo targato Scottish Football League. Non c'è retrocessione da questa che è l'ultima divisione professionale, in quanto il calcio professionistico scozzese ha un carattere legale privatistico che non può essere perso sul campo, ma solo a causa di un irreparabile fallimento societario. Squadre partecipanti Squadra Località Stadio Annan Athletic Annan Galabank Berwick Rangers Berwick-upon-Tweed Shielfield Park Clyde Cumbernauld Broadwood Stadium East Stirlingshire Stenhousemuir Ochilview Park Elgin City Elgin Borough Briggs Montrose Montrose Links Park Rangers Glasgow Ibrox Stadium Peterhead Peterhead Balmoor Queen's Park Glasgow Hampden Park Stirling Albion Stirling Forthbank Stadium Classifica Squadra 1\. 83 36 25 8 3 87 29 +58 2\. 59 36 17 8 11 52 28 +24 3\. 56 36 16 8 12 60 54 +6 4\. 49 36 14 7 15 59 55 +4 5\. 49 36 13 10 13 67 69 −2 6\. 47 36 12 11 13 60 68 -8 7\. 45 36 12 9 15 59 58 +1 8\. 43 36 11 10 15 54 65 -11 9\. 40 36 12 4 20 42 66 −24 10\. 29 36 8 5 23 49 97 −48 Legenda: : Campione di Third Division e promosso in Second Division 2013-2014. : Ammesse ai playoff per la Second Division ma lì battuti dall'East Fife. Note: :Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. Play-off promozione Ai play-off partecipano la 2ª, 3ª e 4ª classificata della Third Division (Peterhead, Queen's Park, Berwick Rangers) e la 9ª classificata della Second Division 2012-2013 (East Fife). Semifinali= =Finale= Collegamenti esterni Categoria:Campionato scozzese di calcio |
6354155 | Uzunmeşə - Uzunmeşə è un comune dell'Azerbaigian situato nel distretto di Quba. Conta una popolazione di 196 abitanti. Categoria:Comuni del distretto di Quba |
132345 | 2046 (film) - 2046 è un film del 2004 scritto e diretto da Wong Kar-wai. È il sequel di Days of Being Wild e In the Mood for Love e segue le vicende di Chow Mo-wan dopo la relazione con Su Li-zhen (mostrata in In the Mood for love), mischiato ad alcuni elementi di fantascienza. Trama Uno scrittore, distrutto dalla delusione di aver perso l'unico amore della sua vita, cerca nella memoria e nelle altre donne brandelli della donna che non avrà mai più. 2046 è un posto, un tempo, un libro, il numero di una camera d'albergo, la stessa in cui Tony Leung e Maggie Cheung si vedevano in In the Mood for Love. Produzione Per completare il film ci sono voluti quattro anni poiché all'epoca la produzione fu chiusa a causa dell'epidemia SARS nel marzo 2003. Tra gli attori spiccano le prove di Tony Leung, Faye Wong, Takuya Kimura e Zhang Ziyi, oltre alle brevi apparizioni di Maggie Cheung (protagonista di In the Mood for Love) e Gong Li. Distribuzione Il film fu presentato in concorso al Festival di Cannes 2004, dove venne però proiettato con un montaggio non definitivo. Nella versione cinese alcune scene di sesso sono state tagliate di circa 100 secondi. Accoglienza 2046 ha l'84% delle recensioni positive su Rotten Tomatoes, basandosi su 106 recensioni. Riconoscimenti Nomination alla Palma d'Oro al Festival di Cannes 2004. *Miglior attore (Tony Leung), miglior attrice (Zhang Ziyi), miglior fotografia (Christopher Doyle), migliori costumi e trucco, miglior direzione artistica e miglior colonna sonora (Shigeru Umebayashi) all'Hong Kong Film Awards 2005. *European Film Awards per il miglior film internazionale 2004. * Miglior film straniero ai New York Film Critics Circle Awards 2004. *Migliore scenografia e migliore colonna sonora al Golden Horse Film Festival 2004 di Taiwan. *Miglior film straniero al Festival internazionale del cinema di San Sebastián 2004. Note Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Film ambientati a Hong Kong Categoria:Film ambientati in Cina Categoria:Film di fantascienza Categoria:Film diretti da Wong Kar-wai Categoria:Film drammatici Categoria:Film erotici Categoria:Film melò Categoria:Film sentimentali |
748578 | Cantone di Bagnolet - Il Cantone di Bagnolet è una divisione amministrativa dell'arrondissement di Bobigny. A seguito della riforma complessiva dei cantoni del 2014 è passato da 1 a 3 comuni. Composizione Prima della riforma del 2014 comprendeva il solo comune di Bagnolet. Dal 2015 comprende i comuni di: *Bagnolet *Les Lilas *Romainville Note Collegamenti esterni Statistiche sul sito dell'INSEE Bagnolet |
3582696 | Franco Vázquez - Biografia Nato a Tanti, il giocatore è cresciuto e ha vissuto a Villa Carlos Paz, in provincia di Córdoba. Nel 2012 ha ricevuto il premio "Sportivo dell'anno" e l'onorificenza di ambasciatore della città di Villa Carlos Paz. Mediagol.it È soprannominato El Mudo (in lingua italiana il muto) "El Mudo" Franco Vázquez hizo su primer gol en el Rayo Vallecano mundod.lavoz.com.ar perché è un giocatore timido, riservato e poco loquace Napolinrete.net. Possiede la cittadinanza italiana perché la madre è di Padova e perché la nonna paterna è di Casorate Sempione in provincia di VaresePalermo, Vazquez apre alla Nazionale: "Mia mamma è di Padova..." Gazzetta.it. Proprio in virtù delle sue origini ha scelto di giocare per la Nazionale italiana, decisione che è stata poi rettificata nell'agosto del 2016 quando ha dichiarato di sentirsi argentino e di sperare nella convocazione della Selección; cosa che poi è avvenuta due anni più tardi grazie al fatto che ha indossato la maglia azzurra soltanto in amichevoli.Vazquez, dietrofront alla maglia dell'Italia: "Mi sento argentino". E Bauza: "Lo seguiamo e può essere convocato" Fantagazzetta.com Caratteristiche tecniche Paragonato a Javier Pastore,Genoa e Napoli: Lotta per Franco Vazquez Calciomercato.com è un trequartistaSampdoria, occhi su Vazquez Tuttomercatoweb.com dotato di estro ed eleganza, grande tecnica di base, visione di gioco ed un ottimo piede sinistro, che gli permettono di essere decisivo come uomo assist.La Gazzetta dello Sport, 30 agosto 2011. Non è velocissimo, ma riesce ugualmente a mettere a segno una grande quantità di dribbling, grazie alla sua tecnica cristallina. Temibile nei contropiedi, possiede un ottimo tiro dalla distanza ed è bravo a lanciare a rete i compagni, nonché nella protezione della palla per far salire la squadra. Tatticamente è in grado di giocare anche da seconda punta nel 4-4-2, nel ruolo di esterno sinistro di centrocampoVazquez, dove inserirlo? Palermo24.net e in quello di regista. Il tecnico Giuseppe Iachini, nella seconda parte della stagione 2013-2014 al Palermo, lo ha schierato talvolta nel ruolo di mezzala.Vazquez, il jolly del Palermo: "Il nuovo ruolo mi piace" Palermo24.net Carriera = Club = Inizi e Belgrano Dopo un biennio (2003-2005) giocato in età giovanile al Barrio Parque, nel 2005 passa al Belgrano. Nella Stagione 2007/08 disputa 4 partite senza segnare alcuna rete, in prima SquadraSchede analitica di Franco Damian Vazquez - a cura di Football.it nella Primera B Nacional. Nella Stagione successiva, viene aggregato stabilmente in prima Squadra nella Primera B Nacional, dove gioca il primo incontro il 28 febbraio 2009 nella partita pareggiata per 2-2 in trasferta contro il Los Andes, entrando in campo al 74' al posto di Martín Pautasso.Los Andes-Belgrano 2-2 Soccerway.com Alla seconda apparizione, nell'incontro casalingo perso per 3-0 contro l'Independiente Rivadavia, gioca per la prima volta da titolare venendo sostituito al 75'.Belgrano- Independiente Rivadavia 0-3 Soccerway.com Segna il primo gol in carriera il 29 maggio 2009 contro l'Atlético de Rafaela, realizzando al 91' la rete che permette alla sua squadra di vincere per 2-1.Belgrano-Atlético de Rafaela 2-1 Soccerway.com Nella stagione regolare ottiene 15 presenze in campionato, di cui 8 come titolare (solo 2 portate a termine) e le altre 7 da subentrato, chiudendo in seguito l'annata con le due partite di spareggio promozione che la sua squadra non riesce a sfruttare per salire di categoria contro il Rosario Central (0-1) (1-1).Franco Vázquez » Relegation Primera 2008/2009 Nella stagione 2009-2010 le presenze in campionato salgono a 31, con 4 reti all'attivo, mentre nella stagione successiva le presenze nella stagione regolare del campionato sono 30 (con 7 gol realizzati), più le 2 partite di play-off che stavolta, a differenza di due anni prima, la sua squadra vince venendo promossa in massima serie a discapito del River Plate che invece retrocede. Esordisce in massima serie il 6 agosto 2011, nella partita pareggiata per 1-1 sul campo dell'All Boys valida per la prima giornata di campionato.All Boys-Belgrano 1-1 Soccerway.com Alla seconda giornata, disputata il 18 agosto, arriva la sua prima realizzazione in Primera División, segnando al 56' la rete che permette alla sua squadra di pareggiare per 1-1 contro il Club Olimpo.Belgrano-Club Olimpo 1-1 Soccerway.com Si congeda dal pubblico argentino con un gol contro l'Arsenal di Sarandí, decisivo per la vittoria per 1-0; in questa partita ha giocato con la fascia di capitano. Chiude l'anno solare con 18 presenze e 3 reti in massima serie; ha collezionato in tutto 102 presenze e 15 reti con la maglia del Belgrano. Palermo e prestito al Rayo Vallecano Il 1º settembre 2011 la società italiana del Palermo annuncia il suo acquisto – a partire da gennaio 2012 – per 4,53 milioni di euro.Un Palermo che investe Palermocalcio.it Il 29 dicembre 2011 arriva a Palermo per sostenere le visite mediche.Vazquez a Palermo: "Felice di essere qui" Palermocalcio.it Il 3 gennaio 2012 viene ufficialmente ingaggiato, firmando un contratto fino al 30 giugno 2016.Primi due colpi. Ingaggiati Mehmeti e Vazquez Palermocalcio.itTutti i trasferimenti - Palermo Legaseriea.it Debutta sia in Serie A che con la maglia rosanero alla prima partita utile, ovvero nella 17ª contro il Napoli (vittorioso per 1-3), giocando titolare e lasciando il campo a Edgar Álvarez all'inizio del secondo tempo.Palermo-Napoli 1-3 Palermocalcio.it Titolare anche nella partita successiva, gioca poi cominciando dalla panchina per un totale di 14 presenze quasi tutte da subentrato. Il 27 agosto passa in prestito alla società spagnola del Rayo Vallecano Franco Vázquez nuevo jugador del Rayo Rayovallecano.esVazquez al Rayo Vallecano Palermocalcio.it per giocare con più continuità.HOTEL HILTON - Palermo, Vazquez al Rayo: c'è la firma Tuttomercatoweb.com Esordisce sia con il Rayo Vallecano che nel campionato spagnolo alla nona giornata entrando al 74' della partita persa per 5-0 in casa contro il Barcellona.Rayo Vallecano-Barcellona 0-5 Transfermarkt.it Mette a segno il suo primo gol con la maglia del Rayo Vallecano nella gara interna contro il Levante della 17ª giornata di campionato vinta per 3-0. El "Mudo" Vázquez marcó un gol para el Rayo, en la goleada frente al Levante playfutbol.infobae.com Nella seconda parte di stagione è utilizzato soprattutto come rincalzo, restando spesso in panchina e chiudendo l'annata con 18 presenze in campionato (con 3 gol) e una in Coppa del Re. Ritorno al Palermo Torna a vestire la maglia del Palermo il 17 agosto 2013 in occasione della partita del terzo turno di Coppa Italia persa 1-0 contro l'Hellas Verona.Palermo-Hellas Verona 0-1 Palermocalcio.it Non viene inserito nella lista, come da nuovo regolamento, per il campionato di Serie B,Esclusiva TMW - Palermo, il reintegro di Aronica una formalità: la situazione Tuttomercatoweb.com tornando a disposizione alla riapertura della suddetta lista. Esordisce dunque in campionato in Palermo- (0-0) della prima giornata di ritorno, entrando in campo al 76' al posto di Valerio Verre.Palermo-Modena 0-0 Palermocalcio.it Il 10 marzo 2014 segna il suo primo gol con la maglia del Palermo nella partita Juve Stabia-Palermo (0-3) della 28ª giornata. Il 3 maggio 2014, dopo la vittoria contro il Novara per 1-0 in trasferta grazie a un suo gol, ottiene la promozione in Serie A – con annessa vittoria del campionato – con cinque giornate d'anticipo. Salta le ultime due partite del campionato per squalifica chiudendo la stagione con 18 presenze in campionato (con 4 reti) e la già citata partita di Coppa Italia. Il 15 settembre 2014 segna il suo primo gol in Serie A con la maglia del Palermo, in occasione della sconfitta 2-1 in casa dell'Hellas Verona. Nella gara contro la Lazio, dopo l'uscita dal campo di Édgar Barreto, prende per la prima volta al braccio la fascia di capitano del Palermo. Il 21 dicembre, nella gara della 16ª giornata, segna la prima doppietta in carriera nel 3-3 esterno contro l'Atalanta. Il 16 gennaio 2015 rinnova il contratto fino al 30 giugno 2019."MUDO", LA STORIA CONTINUA. VAZQUEZ ROSANERO FINO AL 2019 Palermocalcio.it Il 14 febbraio 2015 segna la sua settima rete in campionato nel 3-1 contro il Napoli, eguagliando il proprio record di marcature in un'unica edizione di un campionato fatto registrare la prima volta nella stagione 2010-2011 al Belgrano nella seconda serie argentina. Conclude la stagione totalizzando 10 reti in campionato (tre in meno del compagno di reparto Paulo Dybala). Nella stagione seguente Vàzquez si dimostra nuovamente un leader importante della squadra (orfana del partente Dybala andato alla Juventus) formando la coppia d'attacco titolare con Alberto Gilardino. Realizza il primo gol stagionale nel lunch match contro il Bologna il 18 ottobre 2015. In questa stagione segna 8 gol in 38 partite, di cui 2 in Coppa Italia 2015-2016, contribuendo alla salvezza della squadra rosanero ottenuta all'ultima giornata. Complessivamente con il Palermo ha messo insieme 109 presenze e 22 gol. Il trasferimento al Siviglia Il 16 luglio 2016 per 15 milioni di euro viene ceduto al Siviglia con cui firma un contratto quinquennale. L'esordio stagionale con la società spagnola avviene in occasione della Supercoppa UEFA: Vázquez parte titolare e segna anche il primo gol per il Siviglia, ma la competizione verrà vinta dal Real Madrid per 3-2. Dopo aver giocato sia l'andata che il ritorno della finale di Supercoppa di Spagna persa contro il Barcellona, esordisce in campionato con la società andalusa il 20 agosto. Segnando e offrendo un'ottima prestazione nella spettacolare vittoria per 6-4 contro l'Espanyol. Il 14 settembre esordisce in Champions League allo Juventus Stadium nel match pareggiato per 0-0 contro la Juventus. Gode della fiducia di Jorge Sampaoli e gioca con continuità. Totalizzerà 38 presenze complessive. Trenta in campionato, condite da 7 goal. Da segnalare le doppiette nel derby perso contro il Malaga (4-2) e contro l'Osasuna (5-0) nell'ultima giornata di campionato. La stagione seguente inizia in maniera negativa per un infortunio al ginocchio. Fa il suo esordio stagionale il 17 settembre, contro il Girona Futbol Club, fornendo l'assist a Luis Muriel per lo 0-1 definitivo. Torna al goal il 26 novembre, contro il Villarreal Club de Fútbol. Rilanciato dal nuovo tecnico Vincenzo Montella, torna titolare esprimendosi a grandi livelli. Il 7 febbraio realizza il goal del definitivo 2-0 nella semifinale di Coppa del Re 2017-2018 contro il Leganés, contribuendo con un'ottima prestazione alla conquista della finale, persa a Madrid contro il Barça (5-0). Il 26 luglio 2018 segna il suo primo goal in Europa League contro gli ungheresi dell’Újpest (4-0 per gli andalusi). Il 12 agosto perde la finale di Supercoppa di Spagna contro il Barcellona (2-1) ed il 19 agosto apre le marcature nella prima giornata di campionato (1-4) al Rayo Vallecano. Conclude la stagione con 3 goal in campionato e 3 in Europa League, andando a segno contro Standard Liegi e Slavia Praga. Il 30 agosto, pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, sblocca la partita contro il Celta Vigo, segnando il suo ventesimo goal con la maglia del Siviglia. Nella stagione successiva, caratterizzata dal blocco al campionato a causa della pandemia di COVID-19, il 21 agosto 2020 vince l’Europa League; nel corso della competizione ha siglato 2 goal in 10 presenze. Si tratta del primo titolo vinto da Vázquez con gli andalusi, ottenuto dopo aver perso quattro finali (una di Coppa del Re, due di Supercoppa di Spagna ed una di Supercoppa UEFA). Nel mese di settembre perde la finale di Supercoppa UEFA 2020 contro il Bayern Monaco. Segna il suo primo goal stagionale il 17 marzo 2021, due minuti dopo il suo ingresso in campo, di tacco contro l’; per tutta la stagione Vazquez era rimasto ai margini della rosa giocando solo sporadici spezzoni di partita. Parma Il 29 giugno 2021, Vázquez viene acquistato dal , in Serie B, a parametro zero, firmando un contratto biennale con un'opzione sul rinnovo. Il 15 agosto seguente, esordisce con i ducali nella partita dei trentaduesimi di Coppa Italia, persa in casa col Lecce, mentre il 12 settembre successivo segna il primo gol, nella trasferta in casa del Pordenone, vinta per 4-0. Pur in una stagione non esaltante per gli emiliani, chiusa al dodicesimo posto in classifica, riesce a mettere a segno 14 reti che lo laureano capocannoniere stagionale della squadra. Cremonese Rimasto svincolato al termine della stagione 2022-2023, il 17 luglio 2023 Vázquez si unisce alla , sempre in Serie B, con cui firma un contratto annuale, con opzione per un ulteriore rinnovo.Il 14 agosto segna la sua prima rete all'esordio ufficiale, nella sfida contro il Crotone nel primo turno di Coppa Italia, vinta per 3-1 dopo i tempi supplementari. Il 27 ottobre trova il primo gol in campionato, nel successo per 2-1 in casa del Cittadella. Nazionale Il 21 marzo 2015 è stato convocato dall'allora CT della nazionale italiana Antonio Conte in vista delle partite del 28 marzo seguente contro la (valida per le qualificazioni agli Europei 2016) e del 31 marzo contro con l' (amichevole).Prima convocazione per Valdifiori, Eder e Vazquez. Dopo il Mondiale torna Barzagli Figc.it Debutta in azzurro nella seconda partita sostituendo Éder al 60'.Italia-Inghilterra 1-1: il tabellino Gazzetta.it Successivamente ha concesso un'intervista alla rivista sportiva argentina El Gráfico, dichiarandosi argentino e non italiano, pronunciando testuali parole: "Mi sento argentino. Quando ho avuto la possibilità di giocare con l'Italia, l'ex CT dell'Argentina mi ha chiuso la porta e quindi ho accettato la chiamata del selezionatore italiano". Il 17 agosto 2018 Vázquez riceve la convocazione di Lionel Scaloni, neo-CT della Selección argentina. In virtù dell'articolo 17 dello statuto FIFA, il quale consente ad un giocatore di cambiare Nazionale qualora con la prima avesse disputato solamente gare amichevoli, Vázquez accetta la convocazione, dichiarando ancora una volta di essersi "sempre sentito argentino". Debutta in maglia Albiceleste Il 7 settembre successivo, nell'amichevole vinta 3-0 contro il Guatemala. Statistiche = Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 27 ottobre 2023. Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti 2007-2008 Belgrano BN 4 0 - - - - - - - - - 4 0 2008-2009 Belgrano BN 15+2Play- off.Relegation Primera. 1+0 - - - - - - - - - 17 1 2009-2010 Belgrano BN 31 4 - - - - - - - - - 31 4 2010-2011 Belgrano BN 30+2Play-Off.Relegation Primera. 7+0 - - - - - - - - - 32 7 2011-gen. 2012 Belgrano PD 18 3 - - - - - - - - - 18 3 Totale Belgrano 98+4 15 - - - - - - 102 15 gen.-giu. 2012 Palermo A 14 0 CI 0 0 - - - - - - 14 0 2012-2013 Rayo Vallecano PD 18 3 CS 1 0 - - - - - - 19 3 2013-2014 Palermo B 18 4 CI 1 0 - - - - - 19 4 2014-2015 Palermo A 37 10 CI 1 0 - - - - - - 38 10 2015-2016 Palermo A 36 8 CI 2 0 - - - - - - 38 8 Totale Palermo 105 22 4 0 - - - - 109 22 2016-2017 Siviglia PD 30 7 CR 0 0 UCL 5 0 SU+SS 1+2 1+0 38 8 2017-2018 Siviglia PD 30 4 CR 7 1 UCL 7 0 - - - 44 5 2018-2019 Siviglia PD 34 3 CR 5 0 UEL 123 presenze nei preliminari. 3 SS 1 0 52 6 2019-2020 Siviglia PD 31 3 CR 1 1 UEL 10 2 - - - 42 6 2020-2021 Siviglia PD 15 1 CR 2 0 UCL 4 0 SU 1 0 22 1 Totale Siviglia 140 18 15 2 38 5 5 1 198 26 2021-2022 B 34 14 CI 1 0 - - - - - - 35 14 2022-2023 B 35 10 CI 1 0 - - - - - - 36 10 Totale Parma 69 24 2 0 - - - - 71 24 2023-2024 B 11 1 CI 1 1 - - - - - - 12 2 Totale carriera 446 80 23 3 38 5 5 1 512 89 Cronologia presenze e reti in nazionale = Argentina Italia Palmarès = Competizioni nazionali * :Palermo: 2013-2014 Competizioni internazionali * :Siviglia: 2019-2020 Note Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Italo-argentini Categoria:Sportivi italo-argentini Categoria:Calciatori italiani oriundi Categoria:Calciatori della Nazionale italiana Categoria:Calciatori della Nazionale argentina |
97156 | Monetazione meccanica - thumb|upright=0.8|Pressa del 1831 Il termine monetazione meccanica (al torchio o al bilanciere) è usato per descrivere monete che sono prodotte da una qualche tipo di macchina, anziché manualmente battendo con il martello i tondelli metallici fra i due conii (monetazione al martello) oppure per fusione (monetazione fusa). La prima macchina conosciuta per produrre le monete sembra sia la pressa a vite, che si ritiene sia stata inventata da Leonardo da Vinci nel XV secolo. Il bilanciere moderno fu inventato nel 1641 da Nicolas Briot e perfezionato da Jean-Pierre Droz. Le prime monete al tornio prodotte in Inghilterra risalgono ai primi anni 60 del 1500, ma la monetazione al tornio non sostituì completamente la monetazione al martello fino al 1662. Galleria d'immagini Image:Milling of coins.jpg|Un torchio per la produzione di monete. Sono rappresentati i due conii. Image:Coin edge enscription mill.jpg|Un torchio che permette di imprimere il contorno della moneta. Categoria:Monetazione |
212388 | ingrommarono - terza persona plurale dell'indicativo passato remoto di ingrommare :*: |
9020572 | La Couronne (1768) - La Couronne, successivamente ridenominata Ça Ira dopo la rivoluzione francese, era un vascello di linea da 80 cannoni della marine royale. Fu nave ammiraglia flotta francese alla battaglia di Martinica nel 1780. Partecipò alla battaglia di Ouessant (1778) e poi alla battaglia delle Saintes (9-12 aprile 1782). Durante le guerre rivoluzionarie francesi prese parte alla battaglia di Capo Noli nel 1795 dove fu catturata da capitano inglese Horatio Nelson. Incorporata nella Royal Navy come preda di guerra, a causa dei gravissimi danni riportati in combattimento venne declassata a nave ospedale andando persa per incendio il 12 aprile 1796. Storia Nel 1766 il ministro della marina Étienne François de Choiseul diede inizio a un piano di potenziamento della marine royale al fine di contrastare efficacemente la potenza navale della Gran Bretagna.. L'incarico per la costruzione di un nuovo vascello presso l'arsenale navale di Brest fu affidato all'ingegnere capo progettista Antoine Groignard. Per realizzare la nuova nave furono necessarie duemilacinquecento querce per un totale di 300.000 piedi cubi di legname di eccellente qualità e ben stagionato. Il nuovo vascello fu varato con il nome di La Couronne nel maggio 1768, e alle prove in mare si dimostrò subito dotato di eccellenti qualità nautiche, veloce e molto manovriero. Nel 1777 fu sottoposto a Brest ad un ammodernamento che interesso il 70% del vascello. Appena completati i lavori la situazione con la Gran Bretagna precipitò e portò i due paesi alla guerra. Nel luglio 1778 vi fu un primo scontro tra alcune fregate nel canale della Manica, cui seguì alcune settimane dopo la battaglia di Ouessant che vide contrapposte la squadra navale dell'ammiraglio inglese Augustus Keppel e quella francese del conte d'Orvilliers, forte di 30 vascelli di linea, tra cui il La Couronne e 16 fregate. Successivamente alzò la sua insegna sul La Couronne l'ammiraglio Luc Urbain de Bouëxic, conte de Guichen che salpò per le Indie Occidentali alla testa di 21 navi.. Il 16 aprile 1780, mentre incrociava nei pressi di Santo Domingo, la squadra francese impegnò combattimento contro quella inglese del contrammiraglio George Brydges Rodney, forte di 21 navi. La battaglia terminò con una vittoria tattica degli inglesi, che catturarono cinque navi nemiche, ma la flotta inglese non fu più in grado di arrecare danni alle colonie francesi.Sul diario di bordo Rodney scrisse: la bandiera britannica non è stata adeguatamente difesa e sostenuta cercando di addossare la colpa sui propri comandanti di nave, i quali a loro volta definirono con disprezzo il loro ammiraglio come: un vecchio imbecille gottoso..... Rimasto danneggiato nel combattimento il La Couronne rientrò a Brest dove nell'aprile 1781 fu sottoposto a lavori di riparazione, durante i quali fu gravemente danneggiato da un incendio. name L'ordine per la ricostruzione della nave arrivò nel mese di giugno, e nel mese di agosto lo scafo era già pronto per ricevere la copertura in rame riprendendo il mare il 18 settembre, ricostruita in soli tre mesi di lavori. L'8 aprile 1782 partì al seguito della flotta dell'ammiraglio François Joseph Paul de Grasse da Saint Pierre, nella Martinica. La squadra navale comprendeva 35 vascelli di linea, sei tra fregate e corvette, che dovevano scortare un corpo di spedizione alla conquista dell'isola della Giamaica. Sopravvissuto alla battaglia delle Saintes (9-12 aprile 1782), in cui fu al comando del capitano di vascello Mithon de Genouilly, il La Couronne rientrò in Europa, e logorato da due anni di attività nell'Oceano Atlantico poi fu assegnato alla flotta del Mediterraneo di stanza a Tolone. Nel 1784 vennero eseguiti importanti lavori di riparazioni che comportarono una completa ricostruzione. Dopo lo scoppio della rivoluzione francese del 1792, e l'avvento della repubblica, il vascello fu ridenominato Ça Ira, con riferimento al canto rivoluzionario Ah! ça ira.. Nel 1794 entrò a far parte della squadra navale del contrammiraglio Pierre Martin che fu incaricata di portare aiuto alle rivolte contro gli inglesi scoppiate in Corsica.. Forte di 18 navi la squadra francese salpò da Tolone, e all'alba del 13 marzo impegnò combattimento vicino a Capo Noli con la squadra navale inglese dell'ammiraglio William Hotham.. Durante le concitate fasi della battaglia il Ça Ira, al comando del capitano Louis-Marie Coudé, urtò violentemente la prua del vascello Victoire con gli alberi delle due navi che si impigliarono in un disastroso groviglio di sartiame che provocò la caduta degli alberi di parrocchetto e di quello di gabbia del Ça Ira. La fregata inglese Incostant, al comando di Thomas Fremantle ne approfittò per scaricare una bordata contro il vascello francese che provocò una strage tra i membri dell'equipaggio del Ça Ira intenti a tagliare le manovre degli alberi abbattuti. La scafo del vascello francese sbandò di molto, tanto che gli artiglieri non poterono più aprire i portelli dei cannoni della fiancata, mentre quelli dell'altro lato finirono per puntare troppo in alto. Il comandante della Incostant ne approfittò per scaricare un'altra bordata contro il vascello francese che a sua volta rispose centrando l'Incostant e provocandogli, insieme al tiro alla fregata Vestale da poco sopraggiunta, una falla sotto la linea di galleggiamento. Poco dopo arrivò sulla scena il vascello inglese da 64 cannoni Agamemnon al comando di Horatio Nelson che con una precisa manovra si pose a poppa della nave francese.. Con un preciso tiro in successione effettuato con le carronate del castello di prua l'Agamemnon distrusse, bordata su bordata, il giardinetto del Ça Ira nonostante quest'ultimo rispondesse con i propri cannoni di poppa, ma il suo tiro si rivelò sempre alto, in quanto i pezzi utilizzavano speciali proiettili riempiti di liquido incendiario nel tentativo di incendiare l'alberatura della nave nemica. Dopo due ore e mezza di combattimento il Ça Ira era ridotto a uno scafo galleggiante, con gli alberi spezzati, vele e sartiame strappati e parte del castello di poppa demolito. Il sopraggiungere dell'imponente nave ammiraglia francese, il vascello da 120 cannoni Sans Coulotte , seguito dal resto della flotta, impedirono a Nelson di catturare il Ça Ira. All'alba del 14 marzo il Ça Ira era a rimorchio del vascello Censeur, anch'esso molto danneggiato, con le due navi che stavano arrancando distanziate dal resto della squadra di Martin. Il vascello Agamemnon si avvicinò alle due navi francesi iniziando a cannoneggiarle, mentre esse si difendevano come potevano. Dopo essere stato raggiunto dai vascelli Illustrious e Courageux e da quattro fregate, Nelson costrinse alla resa in Censeur, che aveva a bordo 350 morti, e il Ça Ira che ne aveva 300.. Ridotto a un pontone galleggiante il Ça Ira fu trainato in Corsica, presso la baia di San Fiorenzo, dove venne smontata gran parte dell'artiglieria e vennero liberati i relativi ponti al fine di utilizzare il vascello come nave ospedale. Il 12 aprile 1796 il vascello prese fuoco, con l'incendio che partito dai ponti inferiori divampò subito incontrollato da prua a poppa e nel giro di 20 minuti le fiamme divennero altissime. Tagliato il cavo dell'ancora il Ça Ira fu preso a rimorchio dalle scialuppe e trainato verso la riva, mentre l'equipaggio di quasi 600 persone riusciva a mettersi in salvo, con la perdita di soli quattro marinai. Il Ça Ira affondò in circa mezz'ora a mezzo miglio dalla costa. Il 27 maggio il suo comandante, Charles Dudley Pater, fu sottoposto a corte marziale sul vascello Victory ma scagionato da ogni accusa relativa alla perdita della propria nave. Nel 1988 è stata scoperta una mappa del XIX secolo, che indicava la posizione del relitto, effettivamente scoperto l'anno successivo e poi indagato. Dal 1990 al 1995 il relitto del Ça Ira è stato soggetto ad una indagine archeologica sottomarina intrapresa da Tech Sub , un'organizzazione senza scopo di lucro. Note = Annotazioni = = Fonti = Bibliografia ;Periodici * Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Vascelli della Marine Royale Categoria:Vascelli della Royal Navy Categoria:Relitti |
4967573 | Max Mack - Biografia Figlio di un cantore, Mack era di famiglia ebraica. Dal 1906, lavorò come attore presso lo Stadttheater di Eisenach. Nel 1911, il regista Viggo Larsen lo prese con sé, facendolo assumere dalla casa di produzione Vitascope dove, nello stesso anno, Mack debuttò nella regia, diventando uno dei registi tedeschi più prolifici negli anni che vanno dal 1912 fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1913, ancora prima di Stellan Rye con il suo Lo studente di Praga, Mack affrontò il tema del doppio in Der Andere interpretato da Albert Bassermann, cui venne affidato il ruolo di uno schizofrenico. Il film viene considerato il primo film d'autore tedesco. Nello stesso anno, Mack portò al successo il thriller dai risvolti di commedia Wo ist Coletti?. Nel 1916, Mack pubblicò insieme a Ewald André Dupont uno dei primi libri di teoria cinematografica, Die zappelnde Leinwand. Passò anche alla produzione, fondando nel 1917 una sua propria casa di produzione, la Max Mack-Film GmbH. Nel 1928, partecipò ai primi esperimenti tedeschi di cinema sonoro con il lungometraggio Nur am Rhein… che affrontava il tema allora molto attuale dell'occupazione del Reno, un film che si distaccò volutamente dal dilagante genere sentimentale in voga all'epoca dedicato al grande fiume. La maggior parte della carriera di Mack si svolse all'epoca del muto. Alla salita al potere dei nazionalsocialisti, il regista, diventato non gradito al regime per le sue origini ebraiche, decise di emigrare in Inghilterra. Nel 1935, il suo Be Careful, Mr. Smith ebbe un buon successo, ma per Mack il lavoro nel cinema era ormai alla fine. Scrisse un libro di memorie, With a Sigh and a Smile. A Showman Looks Back in London e si dedicò alla famiglia. A Londra, aveva sposato una vedova benestante e negli anni seguenti, si prese cura con lei della loro figlia disabile. Max Mack morì all'età di 88 anni a Londra, il 18 febbraio 1973. Filmografia =Regista= 1911 *Ein seltener Fall (1911) *Gehirnreflexe (1911) 1912 *Coeur-As (1912) *Die Falle *Blinde Liebe *Lebensbilder *Die lieben Freunde *Die gelbe Rasse *Die Hochzeitsfackel *Hungrige Hunde (1912) *Die Zigeunerin (1912) *Die Liebe siegt (1912) *Die Launen des Schicksals (1912) *Der stellungslose Photograph (1912) *Dämon Eifersucht (1912) *Im Übermut (1912) *Das Bild der Mutter (1912) *Ein Kampf im Feuer (1912) *Strandratten *Das Ende vom Liede (1912) *Zweimal gelebt 1913 *Der Andere (1913) *Die dunkle Stunde *Maja (1913) *Der Mutter Augen *Wo ist Coletti? *Buckelhans *Endlich allein *Wenn die Glocken läuten *Die blaue Maus *Der König *Die Berliner Range *Die Tango-Königin *Frau Hanni *Der letzte Tag 1914 *Die Welt ohne Männer *Das Paradies der Damen *Die Perle *Die blaue Maus - 2. Teil *Der große Diamant *Sein eigner Mörder *Ein seltsamer Fall *Urteil des Arztes 1915 *Kehre zurück! Alles vergeben! *Das achte Gebot (1915) *Hans und Hanni *Der Katzensteg (1915) *Arme Maria - Eine Warenhausgeschichte *Robert und Bertram, die lustigen Vagabunden (1915) *Zwei glückliche Paare *Pension Lampel (1915) *Nur eine Lüge *Nahira *Die Erkenntnis *Der Schuß im Traum 1916 *Das Wiegenlied (1916) *Der Sumpf *Das Geständnis der grünen Maske *Die Sektwette *Adamants letztes Rennen *Fritzis toller Einfall *Die Lieblingsfrau des Maharadscha (1916) *Die aus dem Jenseits kam... *Der Fakir im Frack *Das tanzende Herz (1916) 1917 *Der lebende Tote (1917) *Das Rätsel der Stahlkammer (1917) *Der Fall Hirn (1917) *Die schwarze Loo, co-regia di Louis Neher (1917) *Diebe und Liebe (1917) *Der karierte Regenmantel (1917) 1918 *Die Nichte des Herzogs , co-regia di Danny Kaden (1918) *Othello (1918) *Weh dem, der erbt (1918) *Wanderratten (1918) *Sein Weib (1918) *Opfer um Opfer (1918) *Hochzeit machen, das ist wunderschön (1918) *Er soll dein Herr sein (1918) *Er oder er (1918) *Die feindlichen Nachbarn (1918) *Der preisgekrönte Dackel (1918) *Der geprellte Don Juan (1918) *Das Mädel aus Tausendundeiner Nacht (1918) *Dagny und ihre beiden Männer (1918) *Brüder (1918) 1919 *Sündiges Blut (1919) *Der Sohn der Magd (1919) *Verrat und Sühne (1919) *Matrimonium Sacrum (1919) *Gottes Mühlen mahlen langsam (1919) *Freie Liebe (1919) *Die Tänzerin Adina (1919) *Die Lieblingsfrau des Maharadscha - 2. Teil (1919) *Der grüne Skarabäus (1919) *Der Flimmerprinz (1919) *Das Raritätenkabinett (1919) 1920 *Figaros Hochzeit (1920) 1921 *Die Lieblingsfrau des Maharadscha - 3. Teil (1921) *Die große und die kleine Welt (1921) *Die Geheimnisse von Berlin, 4. Teil - Berlin Fröbelstraße. Im Asyl für Obdachlose (1921) *Die Geheimnisse von Berlin, 3. Teil - Berlin-Moabit. Hinter Gitterfenstern (1921) 1922 *Die Tragödie im Hause Bang (1922) *Die Modegräfin (1922) *Die Schneiderkomteß (1922) *Das Geheimnis der Gräfin Herta (1922) 1923 *Die Fledermaus (1923) *Quarantäne *Das schöne Mädel (1923) 1925 *Vater Voss (1925) *Der ungebetene Gast (1925) *Das Mädchen mit der Protektion (1925) 1926 *Die Fahrt ins Abenteuer (1926) 1927 *Ein Tag der Rosen im August... (1927) *Steh' ich in finstrer Mitternacht (1927) 1928 *Ich hatte einst ein schönes Vaterland (1928) *Ein Tag Film (1928) 1929 *Der Kampf der Tertia (1929) *Autobus Nr. 2 (1929) 1930 *Nur am Rhein ... (1930) 1932 *Aafa-Kunterbunt I (1932) *Aafa-Kunterbunt II (1932) *Ludwig Manfred Lommel (1932) *Aafa- Kunterbunt III (1932) 1933 *Variete Nummer 7 (1933) *Tausend für eine Nacht (1933) 1935 *The Wigan Express (1935) *Be Careful, Mr. Smith (1935) *Mack's Comedies (1935) Sceneggiatore *Coeur-As, regia di Max Mack (1912) *Der Andere, regia di Max Mack (1913) *Freie Liebe, regia di Max Mack (1919) *Die Fledermaus, regia di Max Mack (1923) Attore *Japanisches Opfer, regia d Adolf Gärtner (1910) *Die Pulvermühle , regia di Viggo Larsen (1910) *Vergebens, regia di Walter Schmidthässler (1911) *Dienertreue, regia di Walter Schmidthässler (1911) *Die weiße Sklavin - 3. Teil , regia di Viggo Larsen (1911) *Ihr Jugendfreund, regia di Walter Schmidthässler (1911) *Madame Potiphar , regia di Viggo Larsen (1911) *Die Ballhaus-Anna, regia di Walter Schmidthässler (1911) *Opfer der Untreue , regia di Viggo Larsen (1911) *Gehirnreflexe, regia di Max Mack (1911) *Coeur- As, regia di Max Mack (1912) *Die Falle *Die schwarze Katze 1. Teil *Hungrige Hunde, regia di Max Mack (1912) *Die Liebe siegt, regia di Max Mack (1912) *Die Launen des Schicksals, regia di Max Mack (1912) *Dämon Eifersucht *Das Bild der Mutter *Ein Kampf im Feuer *Das Ende vom Liede, regia di Max Mack (1912) *Die dunkle Stunde *Maja, regia di Max Mack (1913) *Der Mutter Augen *Buckelhans *Ein seltsamer Fall *Hans und Hanni *You Belong to Me , regia di Alfred L. Werker (1934) Collegamenti esterni * Max Mack su Murnau Stiftung Categoria:Produttori cinematografici tedeschi Categoria:Cinema muto tedesco Categoria:Pionieri del cinema |
9313557 | Qualificazioni al campionato mondiale di beach soccer 2021 - CONMEBOL - Il torneo sudamericano di qualificazione al Campionato mondiale di beach soccer 2021 è stato disputato dalle nazionali sudamericane dal 26 giugno al 14 luglio 2021, e vi hanno partecipato un totale di 10 squadre nazionali. Formula e regolamento Le qualificazioni consistono in due fasi: *Fase a gironi: Le 10 nazionali rimanenti sono sorteggiate in due gruppi di cinque squadre. Le prime due classificate di ogni girone avanzano alla fase finale, le rimanenti disputano gli incontri di classificazione. *Fase ad eliminazione diretta: Le 4 nazionali rimanenti sono sorteggiate in un torneo ad eliminazione diretta. Le prime tre classificate si qualificano al campionato mondiale. Fase a gironi = Gruppo A Squadra P.ti G V P GF GS DR 12 4 4 0 0 0 29 11 +18 9 4 3 0 0 1 18 13 +5 5 4 1 1 0 2 15 20 -5 3 4 1 0 0 3 11 14 -3 0 4 0 0 0 4 5 23 -18 Gruppo B Squadra P.ti G V P GF GS DR 11 4 3 1 0 0 12 6 +6 9 4 3 0 0 1 14 11 +3 4 4 1 0 1 2 11 10 +1 3 4 1 0 0 3 10 8 +2 0 4 0 0 0 4 4 16 -12 Fase a eliminazione diretta = Tabellone = Classifica finale Squadre qualificate alla Campionato mondiale di beach soccer 2021 Rank Team 4 5 6 7 8 9 10 Squadre qualificate al campionato mondiale Le seguenti squadre si sono qualificate al Campionato mondiale di beach soccer 2021: Qualificate Miglior risultato 7ª 2019 2º posto (2006) 11ª 2019 Campione (2006, 2007, 2008, 2009, 2017) 5ª 2019 Quarti di finale (2017) Collegamenti esterni * 2021 Categoria:Calcio nel 2021 |
4655876 | Alessandro Ossicini - Biografia Nacque da Cesare, antifascista, già dirigente dell'Azione Cattolica e fondatore del Partito Popolare Italiano (1919), e da Paola Bianca Torriglia, una patrizia ligure, insieme ad Adriano e a sei sorelle. Nel 1946 Alessandro sposò Vittoria Borgogno, conosciuta durante la partecipazione, come partigiano, alla liberazione della Capitale. Ebbero otto figli; quattro maschi e quattro femmine. Si laureò con lode in matematica e fisica nel 1944 all'Università La Sapienza di Roma. Iniziò il suo percorso accademico sotto la guida di Giovanni Sansone ottenendo la libera docenza in analisi matematica nel 1958; professore ordinario già nel 1966, dall'anno successivo iniziò ad insegnare, presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università La Sapienza, Complementi di matematica, corso tenuto sino a quando, nel 1991, si ritirò per gravi problemi di salute. Morì nel 1999. Ricerche La sua attività di ricerca lo ha visto collaborare, tra gli altri, con i colleghi Aldo Ghizzetti e Francesco Rosati; tra gli argomenti studiati si ricordano le serie di Fourier, i polinomi ortogonali, la trasformata di Laplace ed il cosiddetto "calcolo simbolico" per l'analisi dei circuiti elettriciLa trasformazione di Laplace ed il calcolo simbolico degli elettrotecnici: su questi due ultimi punti scrisse nel 1971, in collaborazione con Aldo Ghizzetti, "Trasformata di Laplace e calcolo simbolico", classico sull'argomento. Pubblicazioni Costruzione di formule di quadratura di tipo Gaussiano, in Annali di Matematica Pura ed Applicata, Dicembre 1966, Volume 72, Springer-Verlag. * Quadrature formulae, con Aldo Ghizzetti, Basilea, Birkhäuser Verlag, 1970. * Trasformate di Laplace e calcolo simbolico, con Aldo Ghizzetti, Torino, UTET, 1971. * Sull'esistenza e unicità delle formule di quadratura gaussiane, con Aldo Ghizzetti, Roma, IAC-CNR, 1975. Note Bibliografia Andrea Ossicini, Stefano Ossicini e Miodrag M. Spalević, Remembering Alessandro Ossicini. Kragujevac J. Math. 24 (2002) pagg. 7–18. Collegamenti esterni * Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma Categoria:Professori della Sapienza - Università di Roma |
6007253 | Tyrrhena Fossae - Le Tyrrhena Fossae sono una struttura geologica della superficie di Marte. Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Fossae di Marte |
488850 | Prolasso del funicolo ombelicale - Il prolasso del funicolo (o cordone) ombelicale è una grave emergenza ostetrica e si manifesta con i sintomi di una severa sofferenza fetale. Eziologia Le cause del prolasso di funicolo ombelicale possono essere molteplici e fra le più significative ricordiamo gravidanza gemellare, amnioressi intempestiva, prematurità, polidramnios. Patogenesi Una o più anse di funicolo si insinuano davanti alla parte presentata al momento del parto, la stessa di conseguenza esercita una pressione sul funicolo provocando la sofferenza fetale. Si parla di prolasso di funicolo quando l'ansa presentata è a membrane rotte mentre si parla di procidenza di funicolo quando le membrane sono integre, tuttavia nella pratica medica è comune riassumere prolasso e procidenza nella definizione di prolasso di funicolo. Esami di laboratorio e strumentali Il monitoraggio cardiotocografico mostra un'evidente bradicardia e senza manovre di emergenza si giunge in breve tempo alla morte del feto. Trattamento L'unica soluzione efficace per eliminare o quantomeno ridurre le drammatiche conseguenze di un prolasso di funicolo (morte del nascituro o paralisi cerebrale infantile) è quella di espletare il parto nel minor tempo possibile, generalmente ricorrendo ad un parto cesareo d'emergenza. Altri progetti Categoria:Ostetricia |
6930668 | Jandrei - Biografia Jandrei ha origini italianehttps://m.tuttomercatoweb.com/amp/serie-a/genoa-jandrei-inizio-in- italia-difficile-gioco-di-andreazzoli-divertente-1269872, . Caratteristiche tecniche Portiere abile tra i pali e tecnicamente, è dotato di un buon senso della posizione e vede tra i suoi punti di forza la reattività nelle uscite e la bravura nell’impostazione del gioco.JANDREI, IDENTIKIT DEL PROSSIMO (?) PORTIERE DELLA SAMP sampgeneration.it Carriera = Club = Carriera in Brasile Cresciuto nell'Goleiro já foi dispensado no Inter, sofreu com desemprego e era só a 3ª opção. Hoje, é titular e está invicto na Chape espn.com.br, nel 2014 si trasferisce al , con cui però non riesce ad imporsi come titolare nel ruolo.STORIE SUDAMERICANE: L’ESPLOSIONE IMPROVVISA DI JANDREI agentianonimi.com Dopo un periodo trascorso da svincolato, viene tesserato dall'Vale vaga na final diariodosul.com.br, con cui conquista la promozione nella massima serie del Campionato Catarinense. Il 1º marzo 2017 passa in prestito alla , esordendo in Série A il 14 maggio, in occasione del pareggio contro il , offrendo una buona prestazione.Corinthians- Chapecoense 1-1 transfermarkt.itO frenesi de Jandrei: em um ano, de esquecido a titular no Brasileirão globo.com Dopo aver conquistato il posto da titolare, il 15 novembre viene riscattato, firmando un contratto valido fino al 2021.2021!!! Jandrei e Arthur Caike tem vínculos renovados por mais quatro temporadas. chapecoense.com Nelle prime due stagioni disputate con il Verdão do Oeste si mette in mostra come uno dei migliori portieri del campionato, diventando il primo giocatore nella storia del Brasileirão a disputare 76 partite consecutive.De sem divisão a um dos goleiros mais regulares do Brasil chapecoense.com Passaggio al Genoa, prestito all'Atletico Paranaense Il 5 gennaio 2019 si trasferisce al Genoa. Debutta con il grifone il 9 marzo 2019 nella sconfitta per 1-0 contro il Parma in sostituzione dell'infortunato Ionuț Radu. Quella è stata la sua unica gara in Serie A con il club ligure (con cui ha disputato anche una partita in Coppa Italia contro l'Ascoli) che il 13 febbraio 2020 lo cede in prestito all'Atletico Paranaense. Santos Il 23 agosto 2021 risolve il contratto con il Genoa e il giorno dopo torna in Brasile firmando un contratto annuale con il . Statistiche = Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 12 luglio 2021. Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti 2017 Chapecoense A 38 -49 CB 1 0 CL+CS 2+3 -4 + -4 RS+CSB 0+1 0 + -1 45 -58 2018 Chapecoense A+A1/CAT 38+16 -50 + -6 CB 4 -2 CL 2 -2 - - - 60 -60 Totale Chapecoense 92 -105 5 -2 7 -10 1 -1 105 -118 gen.-giu. 2019 A 1 -1 CI - - - - - - - - 1 -1 2019-2020 A 0 0 CI 1 -2 - - - - - - 1 -2 2020-2021 Athl. Paranaense A1/PR+A 1+4 -1+-3 CB 0 0 CL 2 -1 - - - 7 -5 ago. 2021 A 0 0 CI 0 0 - - - - - - 0 0 Totale Genoa 1 -1 1 -2 - - - - 2 -3 2021-2022 Santos A1/SP+A 0 0 CB 0 0 CL - - - - - 0 0 Totale carriera 98 -110 6 0 9 -11 1 -1 114 -126 Palmarès :São Paulo: 2023 * :São Paulo: 2024 Note Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Italo-brasiliani |
955035 | Neophyllotocus xanthipennis - Species: Neophyllotocus xanthipennis Neophyllotocus xanthipennis , 1957 [accessed on March 11, 2017] Category: Extant species |
383112 | sfilacciante - sing # participio presente di sfilacciare :*: |
128507 | azzeruole - f pl # plurale di azzeruola ; az | ze | ruò | le |
7705347 | Distretto di Laocheng - Il distretto di Laocheng () è un distretto della Cina, situato nella provincia di Henan e amministrato dalla prefettura di Luoyang. Altri progetti Categoria:Contee dell'Henan |
6410835 | Qədirli (Tovuz) - Qədirli è un comune dell'Azerbaigian situato nel distretto di Tovuz. Conta una popolazione di 1.469 abitanti. Collegamenti esterni Qədirli su GEOnet Names Server Categoria:Comuni del distretto di Tovuz |
5531329 | Heimana Paama - Carriera =Club= =Nazionale Ha collezionato 6 presenze con la maglia della propria Nazionale. Collegamenti esterni Categoria:Calciatori tahitiani Categoria:Calciatori della Nazionale tahitiana |
2972706 | Bundesautobahn 524 - La Bundesautobahn 524, abbreviata anche in BAB 524, è una breve autostrada tedesca della lunghezza di 5 km che collega la città di Duisburg all'autostrada BAB 52. Dal 2013 è collegata all'autostrada BAB 59. Percorso BAB 524 Tipo n° uscita Indicazione km Corrispondenze Strada europea Tratto in costruzione 3 Duisburg Rahm 10,0 4 Lintorf 12,9 5 Dreieck Breitscheid 14,9 Voci correlate Autostrade in Germania * Autobahn (autostrada) Altri progetti Collegamenti esterni 524 |
249777 | spadroneggiante - sing # participio presente di spadroneggiare :*: |
3880327 | Marija Fëdorovna Nagaja - Biografia Marija era la figlia dell'Okol'ničij Fëdor Fëdorovič Nagoj. Suo zio era l'ambasciatore russo in Crimea, un diplomatico e stretto collaboratore del re, Atanasio Fëdorovič NagojФлоря Б. Н. Иван Грозный, che apparentemente contribuì al matrimonio con Ivan IV. Matrimonio Nel 1580 sposò Ivan IV, diventando l'ottava moglie, e nel 1582 gli diede un figlio, Dmitrij. Nel 1582, lo zar suggerì alla regina Elisabetta d'Inghilterra di sposare la sua parente Mary Hastings e di divorziare dalla moglie Marija, ma questi piani non arrivarono mai a buon fine. Marija non era favorita da suo marito e solo la nascita di suo figlio ha risparmiato il suo esilio dalla corte. Più tardi, il nuovo zar Fëdor I proibì al clero di ricordare il nome del suo fratellastro Dmitrij durante i servizi religiosi per il semplice fatto che era nato nel settimo matrimonio e quindi era illegittimoСкрынников Р. Г. Россия накануне смутного времени.. Dopo la morte dello zar, nel 1584, a Marija non fu concessa alcuna proprietà nelle volontà del defunto zar, ma lasciò delle rendite a suo figlio, a cui fu concessa la città di Uglič, e sia lei che suo figlio furono messi sotto la tutela dei boiardiNatalia Pushkareva, Women in Russian History: From the Tenth to the Twentieth Century,. Mentre la reggenza del nuovo zar, Boris Godunov, concedeva a Marija un assegno, fu comunque obbligata a lasciare la corte e la capitale e partire con suo figlio e i suoi fratelli per raggiungere la città di suo figlio, Uglič. Nel 1591, suo figlio Dmitrij morì a Uglič, a causa di un attacco epilettico. Una commissione fu istituita da Godunov per indagare sulla morte di suo figlio, e Marija e i suoi fratelli sostennero la voce che suo figlio fosse morto a causa di un complotto politico commesso da Godunov e sostenne una rivolta che attaccò i boiardi che sostenevano Godunov. Furono tuttavia chiamati a Mosca, dove Marija e i suoi parenti furono accusati di "negligenza criminale" e, di conseguenza, i suoi fratelli furono incarcerati, mentre lei fu fatta suora nel monastero di Beloozero. Nel 1604, c'erano voci secondo le quali Marija aveva incontrato il Falso Dimitri, che posava come figlio, fu chiamata da Godunov, che la interrogò, ma lei negò di aver incontrato Dmitrij e fu rimandata al convento. Nel 1605, dopo l'ascesa del falso Dmitrij, Marija lo legittimò come pretendente identificandolo come suo figlio che era tornato a Mosca. Tutti i membri della sua famiglia furono liberati, reintegrati nei loro incarichi e si riappropriarono delle loro proprietà confiscate. Nel 1606, il Falso Dmitrij fece esumare il corpo di suo figlio Dmitrij nella speranza di dimostrare che era il corpo di un altro. Questo atto, tuttavia, offese Marija, ne rinnegò il riconoscimento come suo figlio con il sostegno dei boiardi, minando così la sua legittimità come zar. Il 3 luglio 1606 accolse a Mosca le spoglie giunte da Uglič dello zarevic Dmitrij, che fu proclamato santo. Morte La data della sua morte non è nota con esattezza. Sulla sua lapide conservata al Cremlino è indicato il 1611 quale anno di morte, ma si ipotizzano date differenti. Note Altri progetti Categoria:Coniugi degli zar di Russia Categoria:Storia della Russia |
583135 | abnoctaverint - terza persona plurale dell'indicativo futuro anteriore attivo di abnoctō # terza persona plurale del congiuntivo perfetto attivo di abnoctō ; ăb | nŏc | tā | vĕ | rĭnt * * vedi abnoctō |
1775450 | Catasetum × tapiriceps - Nothospecies: Catasetum × tapiriceps Catasetum × tapiriceps , Gard. Chron., ser. 3, 3: 136 (1888) * * Catasetum × cupuliforme , Garden (London, 1871-1927) 46: 435 (1894) ** Catasetum macrocarpum var. aurantiacum , J. Orchidées 5: 250 (1894) ** Catasetum macrocarpum var. flavescens ex , J. Orchidées 5: 239 (1894) ** Catasetum macrocarpum var. lindenii , Gard. Chron., ser. 3, 16: 306 (1894) ** Catasetum maculatum var. flavescens , J. Orchidées 5: 239 (1894) ** Catasetum × magnificum , Garden (London, 1871-1927) 46: 435 (1894) ** Catasetum × obrienianum , Garden (London, 1871-1927) 46: 435 (1894) ** Catasetum × revolutum , J. Orchidées 5: 303 (1894) ** Catasetum × splendens , J. Orchidées 5: 302 (1894) ** Catasetum × splendens var. album & , Lindenia 10: 49 (1894) ** Catasetum × splendens var. aliciae & , Lindenia 10: 53 (1894) ** Catasetum × splendens var. atropurpureum & , Lindenia 10: 51 (1894) ** Catasetum × splendens var. aurantiacum , Orchid Rev. 2: 356 (1894) ** Catasetum × splendens var. aureum , J. Orchidées 5: 303 (1894) ** Catasetum × splendens var. flavescens , Orchid Rev. 2: 357 (1894) ** Catasetum × splendens var. lindenii , Orchid Rev. 2: 356 (1894) ** Catasetum × splendens var. lucianii , Orchid Rev. 2: 356 (1894) ** Catasetum × splendens var. maculatum , Orchid Rev. 2: 356 (1894) ** Catasetum × splendens var. obrienianum , Orchid Rev. 2: 356 (1894) ** Catasetum × splendens var. regale , Garden (London, 1871-1927) 46: 435 (1894) ** Catasetum × splendens var. viride , Orchid Rev. 2: 356 (1894) ** Catasetum × apertum , Bull. Misc. Inform. Kew 1895: 284 (1895) ** Catasetum × lindenii , J. Orchidées 5: 365 (1895) ** Catasetum × lucianii, J. Orchidées 5: 365 (1895) ** Catasetum macrocarpum var. luteopurpureum , J. Orchidées 5: 315 (1895) ** Catasetum maculatum var. luteopurpureum , J. Orchidées 6: 12 (1895) ** Catasetum × mirabile , J. Orchidées 5: 355 (1895) ** Catasetum × quadricolor , J. Orchidées 6: 73 (1895) ** Catasetum × semiroseum , Wiener Ill. Gart.-Zeitung 20: 415 (1895) ** Catasetum × splendens var. eburneum , Orchid Rev. 3: 86 (1895) ** Catasetum × splendens var. mirabile , Orchid Rev. 3: 85 (1895) ** Catasetum × splendens var. punctatissimum , Orchid Rev. 3: 85 (1895) ** Catasetum × splendens var. rubrum & , J. Orchidées 6: 267 (1895) ** Catasetum × splendens var. worthingtonianum , Orchid Rev. 3: 336 (1895) ** Catasetum × albopurpureum , Lindenia 11: 48 (1896) ** Catasetum macrocarpum var. luteorosum , Lindenia 11: 48 (1896) ** Catasetum × splendens var. acutipetalum , Lindenia 11: 48 (1896) ** Catasetum × splendens var. aureomaculatum , Ill. Hort., sér. 6, 3: 91 (1896) ** Catasetum × splendens var. grignanii , Semaine Hort. 1: 418 (1897) ** Catasetum × splendens var. lansbergianum , Semaine Hort. 1: 418 (1897) ** Catasetum × splendens var. rubiginosum , Lindenia 12: 57 (1897) ** Catasetum × splendens var. albopurpureum in & , Fl. Bras. 3(5): 414 (1902) ** Catasetum × splendens var. revolutum (Cogn.) in & , Fl. Bras. 3(5): 415 (1902) ** Catasetum × splendens var. semiroseum () in & , Fl. Bras. 3(5): 415 (1902) ** Catasetum × cabrutae , Revista Fac. Agric. Univ. Centr. Venezuela 1: 204 (1953) = = * 1996. Revista Brasileira de Horticultura Ornamental. Campinas, Brazil 2(2): 64, figs. 1-2. Category:Heinrich Gustav Reichenbach taxa |
601 | Priapulida - Ordines (6): † † \---- Classes: †Palaeoscolecida \---- Genera incertae sedis (1): † Priapulida , 1906 * & 1996\. The phylogeny, classification and zoogeography of the class Priapulida. I. Phylogeny and classification. Zoosystematica Rossica 4(2): 219–238. * & 1897\. Les Vermidiens. Traités de Zoologie concréte 5: 1–372. * 1961. Phylogeny of Priapulida. Science 133: 879–880. * |
1181421 | Rhodope - Rhodope è un genere di molluschi nudibranchi della famiglia Rhodopidae. Tassonomia Comprende le seguenti specie: * Rhodope crucispiculata * Rhodope marcusi * Rhodope placozophagus * Rhodope roskoi * Rhodope rousei * Rhodope transtrosa * Rhodope veranii - specie tipo Note Bibliografia Collegamenti esterni Categoria:Rhodopidae |
6444075 | Pippo Molino - Biografia Figlio del celebre disegnatore e giornalista Walter Molino, ha compiuto gli studi musicali con Franco Donatoni al Conservatorio di Milano, dove ha poi insegnato. Ha fondato a Milano il centro di ricerca di musica contemporanea "Arcipelago Musica" ed è stato direttore artistico del Teatro Sociale di Rovigo. Autore di rubriche musicologiche per la RAI, ha scritto un Manuale di Armonia Tonale (Curci, 1999). Opere principali Litanie per orchestra (1979). *Il canto ritrovato per orchestra (1980). *Coro primo per 3 voci e 10 strumenti (da T.S. Eliot) (1985). *Frammento A-B-C-D (1984, 1985, 1986, 1993) per chitarra. *Concerto per flauto e archi (2002), Itinerario 1-2-3-4, per pianoforte (2006-2008). *Musica per La Piccola Speranza, melologo teatrale a cura di Andrea Carabelli (2012) (da Charles Péguy). Riferimenti discografici Nel tempo, Gianluca Ruggeri percussioni, CD RCA. *Replay II, Carlo Levi Minzi pianoforte, CD Rugginenti. *Quintetto, Quintetto Scarponi, CD Tirreno. *Harmonien, Gruppo Fiati Musica Aperta, direttore Vittorio Bonolis, CD Tirreno. *Frammento C, Piero Bonaguri chitarra, CD Ways & Work. *Itinerario 1, Fabio Trippetti pianoforte, CD Albumblatt 1. *Itinerario 1, Bruno Canino pianoforte, CD Niccolò. Note Bibliografia * * Collegamenti esterni Categoria:Compositori di musica contemporanea Categoria:Compositori Ricordi |
7720658 | Biologia sperimentale - La biologia sperimentale è l'insieme delle tecniche scientifiche sperimentali utilizzate in biologia per comprendere il funzionamento alla base dei fenomeni viventi. Il termine è utilizzato in contrapposizione a quello di biologia teorica, che è interessata alla modellizzazione matematica e teorica dei sistemi viventi. Data la complessità dei sistemi analizzati, la biologia è principalmente una scienza sperimentale. Tuttavia, grazie al recente aumento della potenza computazionale, sta pian piano diventando possibile svolgere simulazioni dei fenomeni biologici e dunque trovare soluzioni approssimative e validare i modelli matematici formulati. I metodi utilizzati nella biologia sperimentale sono molteplici e di diversa natura ad esempio molecolari, biochimici, biofisici, microscopici, microbiologici. Esempi di tecniche utilizzate in biologia sperimentale Clonaggio *Cromatografia * Dicroismo circolare * Elettroforesi * Elettroporazione * Ibridazione fluorescente in situ * Microscopia elettronica * Microscopia ottica * Northern blot * Reazione a catena della polimerasi *Sequenziamento del DNA * Southern blot * Spettroscopia * Ultracentrifugazione * Western blot Biologia |
4579547 | Gran Premio motociclistico di Catalogna 2013 - Il Gran Premio motociclistico di Catalogna 2013 è stata la sesta prova del motomondiale del 2013. Si è svolto dal 14 al 16 giugno 2013 sul circuito di Catalogna, ed ha visto vincere: la gara della classe MotoGP da Jorge Lorenzo, quella della Moto2 da Pol Espargaró e quella della Moto3 da Luis Salom. MotoGP Jorge Lorenzo vince la gara con la Yamaha YZR-M1 del team Yamaha Factory Racing, ottenendo la sua seconda affermazione consecutiva dopo quella del GP d'Italia, portando a tre le sue vittorie stagionali, realizzando la ventiseiesima in carriera nella classe MotoGP e quarantasettesima nel motomondiale. Secondo sul traguardo Dani Pedrosa, riesce a prevalere nel confronto in seno al team Repsol Honda, con il compagno di squadra Marc Márquez terzo a completare il podio. Con questa vittoria Lorenzo riduce lo svantaggio in campionato dal primo in classifica, Dani Pedrosa, a soli 7 punti. Dietro al trio di piloti spagnoli, conclude in quarta posizione Valentino Rossi, mentre Aleix Espargaró si conferma ancora una volta migliore dei piloti con motociclette CRT, ottavo assoluto con la ART del team Power Electronics Aspar. Ben Spies e Hiroshi Aoyama entrambi infortunati (il giapponese durante le prove libere), vengono sostituiti rispettivamente da Michele Pirro e da Javier Del Amor. Arrivati al traguardo Pos. Nº Pilota Squadra Motocicletta Giri Tempo Griglia Punti 1º 99 Jorge Lorenzo Yamaha Factory Racing Yamaha YZR-M1 25 43min 06s 479ms 3º 25 2º 26 Dani Pedrosa Repsol Honda Honda RC213V 25 +1.763 1º 20 3º 93 Marc Márquez Repsol Honda Honda RC213V 25 +1.826 6º 16 4º 46 Valentino Rossi Yamaha Factory Racing Yamaha YZR-M1 25 +5.874 7º 13 5º 6 Stefan Bradl LCR Honda Honda RC213V 25 +26.756 10º 11 6º 38 Bradley Smith Monster Yamaha Tech 3 Yamaha YZR-M1 25 +32.228 11º 10 7º 4 Andrea Dovizioso Ducati Team Ducati Desmosedici 25 +32.692 9º 9 8º 41 Aleix Espargaró Power Electronics Aspar ART GP13 25 +58.615 12º 8 9º 5 Colin Edwards NGM Mobile Forward Racing FTR MGP13 Kawasaki 25 +1:03.142 16º 7 10º 51 Michele Pirro Ignite Pramac Racing Ducati Desmosedici 25 +1:09.774 14º 6 11º 9 Danilo Petrucci Came IodaRacing Project Ioda-Suter MMX1 25 +1:24.377 18º 5 12º 71 Claudio Corti NGM Mobile Forward Racing FTR MGP13 Kawasaki 25 +1:33.679 19º 4 13º 68 Yonny Hernández Paul Bird Motorsport ART GP13 25 +1:45.355 21º 3 14º 67 Bryan Staring Go&Fun; Honda Gresini FTR MGP13 Honda 25 +1:50.745 22º 2 15º 77 Javier Del Amor Avintia Blusens FTR MGP13 24 +1 giro 24º 1 16º 52 Lukáš Pešek Came IodaRacing Project Ioda-Suter MMX1 24 +1 giro 23º Ritirati Nº Pilota Squadra Motocicletta Giri Griglia 8 Héctor Barberá Avintia Blusens FTR MGP13 15 15º 17 Karel Abraham Cardion AB Motoracing ART GP13 10 17º 35 Cal Crutchlow Monster Yamaha Tech 3 Yamaha YZR-M1 5 2º 69 Nicky Hayden Ducati Team Ducati Desmosedici 5 5º 29 Andrea Iannone Energy T.I. Pramac Racing Ducati Desmosedici 4 8º 14 Randy de Puniet Power Electronics Aspar ART GP13 1 13º 19 Álvaro Bautista Go&Fun; Honda Gresini Honda RC213V 0 4º 70 Michael Laverty Paul Bird Motorsport PBM 01 0 20º Moto2 Pol Espargaró vince la gara con la Kalex Moto2, dopo aver ottenuto il giorno precedente anche la pole position, riuscendo a battere solo per pochi centesimi Esteve Rabat, con il team Tuenti HP 40 che realizza una doppietta, portando entrambi i suoi piloti sui due gradini più alti del podio. Per Espargaró si tratta della seconda vittoria stagionale, undicesima in carriera nel motomondiale, che lo porta a trentacinque punti di distacco dal capoclassifica Scott Redding. Completa il podio Thomas Lüthi, terzo sul traguardo con la Suter MMX2 del team Interwetten Paddock. In questa classe, limitatamente a questa gara, corrono due wildcard: Dani Rivas e Hafizh Syahrin, entrambi su Kalex. Anthony West nel Gran Premio di Francia 2012 era risultato positivo a controlli antidoping, per tale motivo il 31 ottobre 2012 dopo il GP d'Australia è stata presa la decisione di annullare il risultato ottenuto in Francia e di squalificarlo per un mese, cosa che non gli ha permesso di partecipare all'ultima tappa del campionato 2012, a Valencia. In seguito, il 28 novembre 2013, vengono annullati tutti i suoi risultati ottenuti nei 17 mesi successivi al GP di Francia della stagione precedente, fra cui quello di questa gara. Arrivati al traguardo Pos. Nº Pilota Squadra Motocicletta Giri Tempo Griglia Punti 1º 40 Pol Espargaró Tuenti HP 40 Kalex Moto2 23 41min 17s 307ms 1º 25 2º 80 Esteve Rabat Tuenti HP 40 Kalex Moto2 23 +0.081 3º 20 3º 12 Thomas Lüthi Interwetten Paddock Suter MMX2 23 +6.264 10º 16 4º 45 Scott Redding Marc VDS Racing Kalex Moto2 23 +9.061 2º 13 5º 30 Takaaki Nakagami Italtrans Racing Kalex Moto2 23 +10.597 4º 11 6º 4 Randy Krummenacher Technomag carXpert Suter MMX2 23 +11.577 8º 10 7º 5 Johann Zarco Came Iodaracing Project Suter MMX2 23 +15.569 6º 9 8º 77 Dominique Aegerter Technomag carXpert Suter MMX2 23 +28.280 14º 8 9º 36 Mika Kallio Marc VDS Racing Kalex Moto2 23 +28.352 12º 7 10º 3 Simone Corsi NGM Mobile Racing Speed Up SF13 23 +28.461 15º 6 11º 54 Mattia Pasini NGM Mobile Racing Speed Up SF13 23 +28.892 11º 5 12º 63 Mike Di Meglio JiR Moto2 TSR 6Marchiata ai fini del campionato costruttori come MotoBi. 23 +31.215 24º 4 13º 52 Danny Kent Tech 3 Tech 3 Mistral 610 23 +31.318 17º 3 14º 49 Axel Pons Tuenti HP 40 Kalex Moto2 23 +31.757 29º 2 15º 60 Julián Simón Italtrans Racing Kalex Moto2 23 +33.190 16º 1 16º 18 Nicolás Terol Aspar Team Suter MMX2 23 +34.092 20º 17º 9 Kyle Smith Blusens Avintia Kalex Moto2 23 +44.392 18º 18º 55 Hafizh Syahrin Petronas Raceline Malaysia Kalex Moto2 23 +48.517 27º 19º 27 Dani Rivas TSR Motorsports Kalex Moto2 23 +48.563 32º 20º 72 Yūki Takahashi Idemitsu Honda Team Asia Moriwaki MD600 23 +48.719 22º 21º 17 Alberto Moncayo Argiñano & Gines Racing Speed Up SF13 23 +53.765 31º 22º 7 Doni Tata Pradita Federal Oil Gresini Suter MMX2 23 +1:13.330 33º 23º 88 Ricard Cardús NGM Mobile Forward Racing Speed Up SF13 23 +1:21.740 26º Ritirati Nº Pilota Squadra Motocicletta Giri Griglia 14 Ratthapark Wilairot Thai Honda PTT Gresini Suter MMX2 22 28º 81 Jordi Torres Aspar Team Suter MMX2 17 7º 23 Marcel Schrötter Desguaces La Torre SAG Kalex Moto2 17 13º 97 Rafid Topan Sucipto QMMF Racing Speed Up SF13 9 34º 11 Sandro Cortese Dynavolt Intact GP Kalex Moto2 7 9º 15 Alex De Angelis NGM Mobile Forward Racing Speed Up SF13 7 5º 19 Xavier Siméon Desguaces La Torre Maptaq Kalex Moto2 2 19º 24 Toni Elías Blusens Avintia Kalex Moto2 1 21º 96 Louis Rossi Tech 3 Tech 3 Mistral 610 0 23º 44 Steven Odendaal Argiñano & Gines Racing Speed Up SF13 0 30º Squalificato Nº Pilota Squadra Motocicletta Giri Griglia 95 Anthony West QMMF Racing Speed Up SF13 18 25º Moto3 Terza vittoria stagionale (quinta in carriera nel motomondiale) per lo spagnolo Luis Salom, seconda consecutiva dopo quella ottenuta al GP d'Italia, che taglia il traguardo per primo, dopo aver ottenuto il giorno precedente anche la pole position. Podio completato da altri due spagnoli alla guida anche loro di una KTM RC 250 GP, con Álex Rins secondo e Maverick Viñales terzo. Con questa vittoria Salom si porta in testa alla classifica piloti con cinque punti di vantaggio su Viñales. Andrea Migno e Kevin Hanus partecipano a questa gara grazie all'assegnazione di due wildcard. Arrivati al traguardo Pos. Nº Pilota Squadra Motocicletta Giri Tempo Griglia Punti 1º 39 Luis Salom Red Bull KTM Ajo KTM RC 250 GP 22 41min 15s 331ms 1º 25 2º 42 Álex Rins Estrella Galicia 0,0 KTM RC 250 GP 22 +0.211 2º 20 3º 25 Maverick Viñales Team Calvo KTM RC 250 GP 22 +0.634 5º 16 4º 12 Álex Márquez Estrella Galicia 0,0 KTM RC 250 GP 22 +3.993 4º 13 5º 7 Efrén Vázquez Mahindra Racing Mahindra MGP3O 22 +6.243 6º 11 6º 44 Miguel Oliveira Mahindra Racing Mahindra MGP3O 22 +9.295 3º 10 7º 8 Jack Miller Caretta Technology - RTG FTR M313 22 +13.164 8º 9 8º 10 Alexis Masbou Ongetta-Rivacold FTR M313 22 +21.174 10º 8 9º 63 Zulfahmi Khairuddin Red Bull KTM Ajo KTM RC 250 GP 22 +21.240 16º 7 10º 61 Arthur Sissis Red Bull KTM Ajo KTM RC 250 GP 22 +21.598 11º 6 11º 32 Isaac Viñales Ongetta-Centro Seta FTR M313 22 +21.726 7º 5 12º 41 Brad Binder Ambrogio Racing Suter MMX3 22 +21.756 12º 4 13º 89 Alan Techer CIP Moto3 TSR3C 22 +21.828 15º 3 14º 99 Danny Webb Ambrogio Racing Suter MMX3 22 +21.879 21º 2 15º 5 Romano Fenati San Carlo Team Italia FTR M313 22 +22.071 22º 1 16º 19 Alessandro Tonucci La Fonte Tascaracing FTR M313 22 +22.218 14º 17º 4 Francesco Bagnaia San Carlo Team Italia FTR M313 22 +28.119 32º 18º 65 Philipp Öttl Tec Interwetten Moto3 Racing Kalex KTM 22 +34.915 27º 19º 17 John McPhee Caretta Technology - RTG FTR M313 22 +34.948 20º 20º 58 Juanfran Guevara CIP Moto3 TSR3C 22 +35.026 24º 21º 77 Lorenzo Baldassarri Go&Fun; Gresini FTR M313 22 +35.110 18º 22ª 22 Ana Carrasco Team Calvo KTM RC 250 GP 22 +35.352 28ª 23º 29 Hyuga Watanabe La Fonte Tascaracing FTR M313 22 +46.632 29º 24º 3 Matteo Ferrari Ongetta-Centro Seta FTR M313 22 +46.733 30º 25º 16 Andrea Migno GMT Racing FTR M313 22 +46.776 31º 26º 57 Eric Granado Mapfre Aspar Kalex KTM 22 +1:12.896 25º 27º 86 Kevin Hanus Thomas Sabo GP Honda NSF250R 22 +1:29.331 33º Ritirati Nº Pilota Squadra Motocicletta Giri Griglia 84 Jakub Kornfeil Redox RW Racing GP Kalex KTM 12 17º 11 Livio Loi Marc VDS Racing Kalex KTM 4 13º 23 Niccolò Antonelli Go&Fun; Gresini FTR M313 3 9º 9 Toni Finsterbusch Kiefer Racing Kalex KTM 0 19º 31 Niklas Ajo Avant Tecno KTM RC 250 GP 0 23º 53 Jasper Iwema RW Racing GP Kalex KTM 0 26º Non partiti Nº Pilota Squadra Motocicletta 66 Florian Alt Kiefer Racing Kalex KTM 94 Jonas Folger Mapfre Aspar Kalex KTM Note Altri progetti Collegamenti esterni |
2517378 | Gene Guglielmi - Biografia = Il periodo beat Figlio del noto marciatore Alighiero Guglielmi, si trasferisce con la famiglia prima ad Alessandria e poi a Calolziocorte, in provincia di Lecco, dove compie gli studi e si avvicina da adolescente alla musica. Nel 1955 fu tenuto a Cresima dal celebre tenore Mario Del Monaco che accetto' di fare da padrino al bambino, partecipando con lui alla trasmissione RAI "Anche oggi è domenica" presentata da Elda Lanza negli studi milanesi di Corso Sempione. Nel 1965 dopo le prime serate nei locali della zona del lecchese e della bergamasca, partecipa al Premio Romagna, Festival interregionale per cantanti di musica leggera, classificandosi al secondo posto. In quella occasione fu accompagnato da Claudio Golinelli col quale fondò a Imola il “GK Group”, gruppo attivo per un breve periodo. Il concorso canoro romagnolo, gli consentì di essere notato da alcune case discografiche milanesi tramite il Maestro Giorgio Fallabrino. Sempre in quel periodo ebbe modo di frequentare Enrico Intra che si esibiva con Franco Cerri nel locale di Milano "La Buca d'Este", dove eseguì durante le pause dello spettacolo i suoi primi brani. Inizia a scrivere canzoni ispirandosi alla musica beat, ottenendo grande visibilità quando partecipò come concorrente, insieme a tutta la famiglia come da regolamento, alla trasmissione televisiva Giochi in famiglia, presentato da Mike Bongiorno. In alcune puntate il presentatore concede a Gene di presentare brani di sua composizione e in breve tempo arriva un contratto discografico con la CAR Juke Box, l'etichetta fondata da Carlo Alberto Rossi.Il suo primo 45 giri viene presentato in molte trasmissioni radiofoniche e televisive, tra cui Settevoci, condotta da Pippo Baudo, ottenendo molto successo, in particolar modo con la canzone I capelli lunghi, che diventa una delle canzoni-simbolo di quell'epoca. Oltre che per la musica, diviene noto per i suoi celebri occhialini rotondi, e nello stesso anno gli viene assegnato il premio La barchetta d'argento come miglior personaggio televisivo del 1966.Il successo fu tale che anche il Carnevale di Viareggio gli dedicò un Carro mascherato insieme a Mike Bongiorno.Partecipò inoltre ad alcuni Caroselli pubblicitari per Cynar, con Ernesto Calindri, e Invernizzina. Sempre come personaggio comparirà in alcuni fotoromanzi con Mike Bongiorno e Stefania Careddu e in trasmissioni televisive Rai con Gino Bramieri in “Eccetera Eccetera” (1967)insieme a Raffaella Carrà, dove fu trasmessa la sua “ La luna, le stelle, il mare” e in“Scarpette rosa” con Carla Fracci, entrambe con la regia di Vito Molinari. Anche il secondo disco presentato nella trasmissione radiofonica Per voi giovani, condotta da Renzo Arbore, riscuote un buon successo, soprattutto per E voi, e voi, e voi, cover di Et moi, et moi, et moi del cantautore francese Jacques Dutronc, con un testo di Guglielmi che tuttavia non è una traduzione letterale dell'originale,insieme a “Mini,Mini,Mini”, partecipando ancora alla trasmissione di Pippo Baudo “Settevoci”. Continua poi la carriera con altre incisioni in cui ha modo di collaborare con grandi personaggi della musica leggera italiana come Giorgio Calabrese (che scrive per lui i testi di La luna, le stelle, il mare e Preghiera beat, su musica di C.A.Rossi) Alberto Testa, Alceo Guatelli e gli autori televisivi Gustavo Palazio, Guido Clericetti, Leo Chiosso, Ezio Leoni (che diventa suo produttore alla Ri-Fi) insieme a Gianfranco Intra.Incide Il fiore bianco, 100 volti, Il ditone (cover di You Make Me Real dei Doors), Il paese che dico io, Ada: è grande il nostro amor, e Lasciami ballar con te, scritta da Marino Marini. Sempre nel periodo della produzione discografica Rifi record, incide Angelina riproposta poi nel 1996 in un suo cd per la Giallo record e nel 1973 Riccioli sulla fronte di Guatelli-Chiosso, ripresa anche da Giulio Di Dio nel 1974. Gli anni '70: i Questions A metà degli anni '70 mette a frutto la laurea in architettura, diventando poi docente universitario, ma continua l'attività artistica, pubblicando nel 1977 il libro Poesie della risacca. Nel 1978 forma i Questions, gruppo costituito, oltre che da Guglielmi, da Mauro Ciardi (cantante con qualche incisione come Domiziano), il chitarrista Albino Puddu e le cantanti Laura Castagna e Rosy Caruso, che si dedica alla disco music (anche se in molti pezzi vi sono influenze rock, dovute ai trascorsi di Puddu). Con i Questions incide tre 45 giri per la Fremus (l'etichetta dei fratelli Franco e Mino Reitano) e per la Durium, vincendo nel 1981 il Festival di Riva del Garda Telerassegna di Primavera della Canzone italiana, con Devil, che rimane il loro brano più conosciuto, arrangiato da Maurizio Bassi, presentato in molte trasmissioni televisive, tra cui Discoring e Popcorn. Dopo lo scioglimento del gruppo, Guglielmi abbandona per alcuni anni l'attività. Il ritorno Torna alla musica negli anni '90, dopo esser stato riscoperto dai gruppi beat della nuova ondata, come Gli Avvoltoi (con cui nel 2008 inciderà su 45 giri due versioni di I capelli lunghi e E voi, e voi, e voi). Pubblica quindi alcuni cd con nuovi brani per etichette come la Giallo Records e Azzurra Music, di cui uno realizzato insieme al gruppo lariano dei Potage); nell'album Rinascimento mette in musica alcune celebri poesie della letteratura italiana del '300 e del 400 (da Ben venga maggio di Angelo Poliziano a Erano i capei d'oro a l'aura sparsi di Francesco Petrarca). Nel 1998 viene ospitato da Fabio Fazio e Marino Bartoletti nella trasmissione televisiva su Rai2Quelli che il calcioe successivamente da Paolo Limiti nel programma Alle due su Rai uno.Nello stesso periodo riprende anche l'attività dal vivo, riproponendo i vecchi e i nuovi successi ed esibendosi, tra l'altro come ospite alla'"Festa della Musica" di Faenza per etichette indipendenti e la critica giornalistica di settore gli assegna la Targa “Cascina Smeralda” alla carriera,per il suo contributo nella divulgazione della musica popolare. Partecipa sempre come ospite a due edizioni del Festival beat di Salsomaggiore Terme, la prima nel 2008 con Gli Avvoltoi e la seconda nel 2011 con I Tubi Lungimiranti. Nel 2011 viene pubblicato il volume "Al di qua e al di là del Beat"scritto con Umberto, Bultrighini e Claudio Scarpa, per l'editore Carabba. Nel 2012 partecipa al noto " Talk show" televisivo "18 e 20" prodotto da TV Parma e condotto da Andrea Villani. Nel 2009 pubblica il suo nuovo album, Le lavandaie di Maggie. Nel 2015 in occasione del “Music Day”,XII Giornata Internazionale del Collezionismo musicale,tenutosi a Roma,riceve la Targa “alla carriera artistica”. Nel 2018 ritorna sul mercato discografico con dieci songs contenute nel vinile La vita è un sogno, con il gruppo bolognese de Gli Avvoltoi,ripreso l’anno successivo anche in compact disc,contenente la canzone “ Marta” che diventa un nuovo successo estivo. La sua attività artistica è proseguita in questi ultimi anni con diversi Tours tra i quali ricordiamo "Quando la poesia diventa musica (2002-2004), "Al di qua al di là del Beat"(2010-2013), " Rinascimento"(2013).La collaborazione con i Tubi Lungimiranti si concretizza anche in diversi Reading poetici tratti dal suo volume " Poesie della Risacca" edito nel 1977. Nel 2013 ha concepito per la città di Lecco la rassegna " Beat ritrovato" organizzata dal Centro di Cultura " Aldo Paramatti" in collaborazione con l'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti, attraverso una serie di iniziative dedicate a Mostre d'arte, concerti e incontri pubblici, culminati nel Convegno " Beat ritrovato" al quale hanno partecipato esperti come Claudio Scarpa, Umberto Bultrighini, Gianni Daldello, Gianni Oliva, Dario Salvatori, Paolo Gulisano e lo stesso Guglielmi. Nel 2016 si esibisce al "Beatles Day"di Brescia e in agosto come ospite al "Sanremo Beat"summer festival presso il Teatro dell'Ariston. In settembre viene invitato al "Festival Beat" di Milano, per il cinquantesimo del movimento, insieme ai principali artisti italiani. Nel 2017 è ospite nella prima edizione dell'"Ancona beat festival"e nel 2018 e nel 2019 ne assumerà anche la direzione artistica. Sempre nel 2018 partecipa a Milano, come relatore e interprete, alla manifestazione "50 anni dal 68"organizzata da "Bezzecca Lab"in collaborazione con il "Giardino delle culture" e il Comune di Milano, insieme ai principali studiosi ed esponenti della controcultura del periodo, tra i quali ricordiamo Nicola Del Corno, Gianni De Martino, Silla Ferradini. Si esibisce come ospite al "Festival Beat di Primavera 2018"di Alessandria, ricevendo pubblico riconoscimento, della sua attività artistica, da Mike Stax, famoso "front men" del New Beat californiano. Nel novembre 2018, a cura di Archivio Bergamasco, Centro studi e ricerche bibliografiche e documentarie, viene invitato al concerto “Il mondo così non va”.Viaggio nel beat bergamasco, organizzato presso l’Auditorium di Santa Caterina a Bergamo,in occasione del Convegno “ Attorno al Sessantotto. Alle radici del movimento di protesta degli anni sessanta a Bergamo, presso “Spazio Viterbi”della Provincia, dove partecipa anche come relatore. È stato invitato come ospite nel dicembre del 2019 alla trasmissione di Red Ronnie “Il Barone Rosso”. Dal 2016 ha concepito insieme ad Alvin Alborghetti, la trasmissione settimanale "Lecco Beat", per il canale on line "Lecco Channel". Onorificenze e premi meriti artistici Barchetta d’argento Lecco (1966) * Targa “Odeon club”,personaggio televisivo Ghedi (1968) * Targa 1 Premio Festival di Riva del Garda,Telerassegna Rai di primavera della Canzone italiana (1981) * Targa Rivista musicale " Ballo in due" Milano (1998) * Targa “Cascina Smeralda”,premio della critica giornalistica,Pontestura (1998) * Medaglione di "San Martino",Benemerenza civica Città di Calolziocorte (2002) * Targa Città di Alessandria(2002) * Medaglia d'argento benemerito del Comune di Bergamo(2008) * Medaglia d’argento Lions Club Val San Martino (2012) * Targa d'onore Città di Salvatore Monferrato (2013) * Targa alla carriera,Music Day,XII Giornata del collezionismo musicale Roma (2015) * Targa di pubblico riconoscimento Comune di Lecco (2017) Discografia ;Album in studio *1997 - Ab urbe condita (con i Potage, SAF 002, Giallo Record) *2000 - Cieli di Lombardia (Azzurra Music, TBP1529) *2003 - Rinascimento (SAF 047 Giallo Record, seconda edizione nel 2016) *2008 - Le lavandaie di Maggie (MFF 048 Crotalo-Giallo Record) * 2018 - La vita è un sogno (come Gene Guglielmi e Gli Avvoltoi, NLM229 LM, Record-Crotalo; * 2019- La vita è un sogno con due bonus, edizione in vinile (NLM231 LM Record-Crotalo) Partecipazioni * 2012 - Tubi Lungimiranti - Qui e adesso (BG02, Haildon) ;Raccolte * 1996 - 1969 Gene Guglielmi (mini CD, FS 1010/2, Giallo Record) * 1998 - Note d'autore (SAF 024, Giallo Record) * 2005 - Hits 18 (SAF 048, Giallo Record) * 2008 - Gene Guglielmi (mini CD, MFF Crotalo) *2011 - Al di qua, al di là del beat (split con I Tubi Lungimiranti, Carabba editore) ;Singoli *1966 - I capelli lunghi/La luna, le stelle, il mare (JN 3423JB) *1967 - Mini mini mini/E voi e voi e voi (CR Jnp 1023 JB) *1968 - I Want You for Me/Il paese che dico io (GS3 GSC) *1970 - Il ditone/Ada: è grande il nostro amor (RFN.NP16414) *1971 - Il fiore bianco/Cento volti (RFN NP16456) *1972 - Devil's Gone/Angelina (Promo Rifi) *1973 - Colpa delle fragole/Riccioli sulla fronte/Amo le ragazze di periferia (Promo Rifi) *1979 - Truck Driver/Dany Go (con i Questions) *1979 - Sons and Lovers/Sons and Lovers (con i Questions, FDP019 FREMUS) *1981 - Devil/Darling (con i Questions, MRA 110 DURIUM) *1982 - Tre minuti/Milena (con i Questions, MRA121 MISTER-DURIUM) *2008 - I capelli lunghi/E voi, e voi, e voi (con Gli Avvoltoi, FYRS 8002 SKPMZ) Singoli split *1966 - La luna, le stelle, il mare/I capelli lunghi/Preghiera beat/Quando vedrò (C.A.Rossi editore) *1966 - La luna,le stelle,il mare/Quando vedrò,Se tu non fossi qui (Mina) La ballata del cavallo (J. Sentieri) (JB) *1966 - I capelli lunghi,La luna le stelle,il mare (con Salvatore Vinciguerra, Anna Lenzi) JB *1967 - Mini,Mini,Mini (con I Monelli, J.Sentieri ,i Rilevati) JB *1968 - E voi e voi e voi (con I Monelli, J.Sentieri, Rossano) JB *1968 - Mini,Mini,Mini/E voi e voi e voi (C.A.Rossi Editore) Antologie con altri * 1993 - Quei favolosi Anni '60 n.1-n.7-n.10-n.12 Fabbri Ed. * 1995 - Alto volume 1967-1975 FA 115/2 Giallo Record * 1997 - Magic Beatpop Vol.7’ 52 OSM019 On Sale Music * 1998 - '70 Italiana DCD11410 Dig It International * 1998 - Una rotonda d'estate Le Parc 201 * 2011 - Primavera Beat - Il Disco 2007/2009 * 2012 - Gli Avvoltoi storia di un gruppo ridicolo Astro 013 * 2015 - Una Hofner rosso mefitico. A Speedy Angel con affetto (con i Potage) * 2017 - Paradise of Garage Comps:Atto di Forza#31-100 italian Beat * 2020 - “ Melodie nel 2020”,MFF 088 Crotalo Edizioni Musicali (contiene Marta) Bibliografia Guido Ardini, "Un capellone in famiglia", in "BIG il settimanale giovane", n. 47 - Anno II 1966, pagg. 64-65 * Berto Giorgieri, Esprime nelle proprie canzoni la "mistica" della filosofia beat, in ABC, anno VII, n.50, 1966 * "Il capellone di Mike diventa cantautore", Discosette, Settimanale di tutta la musica, n. 4, Roma, 1966 * " Canta con l'atmosfera", "Il Giorno dei ragazzi"inserto domenicale del quotidiano anno x n.48, 1967, copertina * " Gene Guglielmi, "IO& LEI, ovvero: io e la mia coscienza " in " Ciao Amici"Anno v n.19, 1967, pagg. 39-40-41 * "La grande raccolta per la gioventù", Edizioni Panini, Modena, 1968, pag.39 * "Le sofferenze di Gene", articolo redazionale su Settimanale "ABC", n.50, 11 dicembre 1970 * Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Guglielmi, Gene, di Dario Salvatori, pag. 822 * Ursus (Salvo D'Urso), Manifesto beat, edizioni Juke Box all'Idrogeno, Torino, 1990; alla voce Gene Guglielmi, pag. 67 * Fausto Airoldi, "Gene Guglielmi, l'Anima Profonda della Beat", in "Dentro Milano", Segnale Italia divisione editoriale, Milano, 1990, pag.41 * Luciano Ceri- Ernesto De Pascale, "Mondo Beat" musica e costume nell'Italia degli anni Sessanta, Edizioni i Fuori Tema, Bologna, 1993 * Fabrizio Capra "Gene Guglielmi due, il ritorno" in "Note che corrono", Edizioni Contrasto, Alessandria, 2007, pag. 11 * Franco Dassisti, "Bergamo di note", Grafica & Arte, 1999, pagg. 176, 178, 179, 338 * Ugo Boccasile e Franco Rangone, "(io) lui, gli altri& la musica, 1967-1986", Ed. IGrafismiBoccassi, Alessandria, 2003, pag. 267 * Dario Salvatori, "Il grande dizionario della canzone italiana", Rizzoli editore, Milano 2006, pagg. 174 e 483 * Roberto Iurza, "Il Beat cos'è", Puleio Press, Milano, 2006, vedi pag. 139 * Amilcare Spriano, "San Salvatore Monferrato ricorda" , i GrafismiBocassi Editore, Alessandria, 2006 * Tiziano Tarli, "Beat italiano" dai capelloni a Bandiera Gialla, Castelvetro ed. Roma, 2005/2007 * Andrea Mingardi, "Permette un ballo signorina?", Mondadori, Milano, 2007, pag. 324 * Enzo Mottola, "Bang- Bang!" Il Beat italiano a colpi di chitarra, Bastogi editrice italiana, Foggia, 2008 * Claudio Scarpa, Quel ragazzo che ha indicato la strada, pubblicato su Vintage! nº 7, marzo 2009, pagg. 62-67 * "18 anni di Festiival Beat", a cura di Luca Frazzi, Tzunami edizioni, Milano, 2011, pagg. 84, 148, 149 * Paolo Gulisano, "Beat ritrovato" in "Nuovo Ciao Amici", Lanuvio (Roma), 2013, pagg. 44-45 * Claudio Scarpa, "Ma che cover abbiamo noi...", con prefazione di Gene Guglielmi, edito per conto Associazione Culturale "Nuovo Ciao Amici-Omaggio a Giancarlo Di Girolamo" Roma 2016, pagg.6-8-38 * "Il Salvatori 2017.Il Dizionario della Canzone", di Dario Salvatori, Edizioni Clichy, Firenze 2016-2017, pagg.250-483-784 * “Il mondo così non va”.Viaggio nel beat bergamasco, pubblicazione in occasione del Convegno “Attorno al Sessantotto”,Archivio Bergamasco, Strenna 2018, pagg.11-14. * Paolo Trezzi,”La vita è un sogno: il nuovo vinile del lecchese Gene Guglielmi “ Resegone Online,11 marzo 2019 Collegamenti esterni Categoria:Gruppi e musicisti del Piemonte |
150546 | lendena - f sing # lendine, uova di pidocchio (piögg) ; lén | de | na * lendenon * piögg L'Italia dialettale, Volume 50, Arti Grafiche Pacini Mariotti, 1987, pag. 116. |
6076725 | Kantatie 43 - La Kantatie 43 (in svedese Stamväg 43) è una strada principale finlandese. Ha inizio a Uusikaupunki e si dirige verso nord-est, dove si conclude dopo 75 km nei pressi del Harjavalta. Percorso La Kantatie 43 attraversa, oltre i comuni di partenza e di arrivo, i comuni di Laitila e Eura. Voci correlate Strade principali in Finlandia Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Strade principali in Finlandia |
1372788 | Paratoxidium pollicis - Species: Paratoxidium pollicis , 1943: 204 Mauritius. * , 1943. The Scaphidiidae of Mauritius. Mauritius Institute Bulletin 2(3): 177–209. [original description: p. 204] Category: Joseph Lucien Jean Vinson taxa |
1242291 | Lycophidion irroratum - Species: Lycophidion irroratum Lycophidion irroratum (, 1819) * : 946.1.14.30, collected by T.E. Bowdich between April 1817–October 1818. * : “Fantee [=Fanti]”, Ghana. Coluber irroratus in , 1819: [original combination] * Metoporhina irrorata — , 1858: 198 [subsequent combination] * Lycophidion irroratum — , 1868: 426 [subsequent combination] * * 2021. . The IUCN Red List of Threatened Species 2021: e.T13290840A13290851. . Accessed on 11 May 2023. Category:William Elford Leach taxa |
3885331 | Ministro capo della Finlandia - Il ministro capo della Repubblica di Finlandia (pääministeri in finlandese, mentre è statsminister in svedese, cioè letteralmente ministro di Stato) è il capo del governo finlandese, dopo la riforma del 1918 che sostituì il Senato con il Consiglio di Stato e trasformò la carica di "vicepresidente della divisione economica del Senato" con quella di ministro capo. Dal 20 giugno 2023 il ministro capo è Petteri Orpo del Partito di Coalizione Nazionale {{F}} Storia Prima dell'entrata in vigore della nuova Costituzione era il presidente che sceglieva i seggi del Consiglio di Stato e nominava il gabinetto di governo che comunque doveva avere una maggioranza parlamentare. Dopo la dichiarazione di indipendenza del 6 dicembre 1917, la Finlandia ha avuto 74 governi, i più lunghi sono stati quelli di Paavo Lipponen, sia il primo che il secondo sono, infatti, durati 1.464 giorni. Funzioni Il ministro capo è a capo del Consiglio di Stato, risponde dell'operato del governo al presidente e al Parlamento, coordina l'azione economica del governo, la politica estera e quella amministrativa e può essere sfiduciato dal Parlamento. Con la nuova Costituzione approvata nel 2000 il presidente, al termine delle elezioni, nomina il ministro capo dopo che i partiti si sono accordati sulla composizione del nuovo Consiglio di Stato e sul programma di governo. Il Parlamento deve ratificare la nomina presidenziale con una votazione a maggioranza assoluta. Se il candidato non riceve la fiducia dal Parlamento il presidente procede a nuove consultazioni. Il presidente può rinominare lo stesso candidato anche la seconda volta. Se al termine di tre consultazioni nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta si passa alla quarta consultazione dove basta la maggioranza relativa. La facoltà di sciogliere le Camere nell'ordinamento finlandese è del presidente. Elenco Altri progetti Collegamenti esterni Finlandia |
11741 | I rosacrociani Lezione 4 - QUARTO INCONTROÈ arrivato il momento di tornare alla Genesi biblica. Mi piacerebbe fare una veloce indagine fra di noi qui presenti, per chiedere che cosa pensiamo siano, e a che cosa servano, i testi sacri delle religioni, e la nostra Bibbia in particolare. Di certo la maggioranza pensa che si potrebbe vivere benissimo anche ignorandola, e che la sua funzione sia solo quella di dettare delle regole a chi volesse diventare religioso. Bene, non è così! La Bibbia è un libro che ci riguarda tutti, perché parla di quella facoltà che ci contraddistingue in quanto esseri umani: la Creatività, che è quella stessa energia con la quale fu creato ed è mantenuto l'Universo: l'Energia Creatrice. La Bibbia è un testo di istruzione, che ci indica la strada per il nostro avanzamento e la nostra evoluzione. Purtroppo una interpretazione parziale e ignorante del vero significato del racconto della Genesi ha indotto uomini di Chiesa e cosiddetti moralisti in generale a ritenere l'energia implicata nella sessualità come qualcosa di brutto e di sporco, da allontanare e con cui non avere nulla a che fare. Niente di più sbagliato: proprio perché essa è una fase della forza più sacra dell'universo, deve essere rispettata, approfondendone la conoscenza e tenendo conto del suo aspetto superiore, che va coltivato e fortificato rispetto al suo aspetto inferiore, che ne rappresenta la fase complementare. Ma abbiamo comunque a che fare con essa: la questione è riconoscerla per ciò che realmente è e quindi non abusarne né denigrarla. Analizziamo questo racconto, così come descritto nella Genesi, vedendo chi ne sono i protagonisti e riprendendo da dove lo avevamo lasciato: Eden. Che l'ambiente e i suoi abitanti siano in relazione reciproca, ormai lo abbiamo già detto, e l'Eden non fa eccezione: era l'ambiente adatto all'uomo di allora, e l'uomo di allora era l'abitante adatto a quell'ambiente. L'Eden, cioè il pianeta Terra dell'Epoca Lemuriana, come è chiamata in esoterismo, non era uguale alla Terra d'oggi: tutto era molto più etereo, compreso l'uomo. Adamo ed Eva. Genesi 1:27 ”Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò”. Come già accennammo, “l'uomo” qui è “Adamo”, perciò “Adamo è maschio e femmina”. Non si sfugge, ed è questo che si deve comprendere. Adamo, la prima umanità (“li” creò), era maschio-femmina, cioè era androgino. La cosiddetta formazione della donna, di Eva, avviene più avanti, e descrive la separazione dell'unica Forza Creatrice in individui sessuati portanti ciascuno solo una delle due polarità che la costituiscono: la nascita del sesso, cioè dell'energia “scissa”. L'uomo creato “che era cosa molto buona” e che doveva “soggiogare la terra” nutrendosi dell'erba e di frutta, era un essere androgino. Questo significa che la propagazione avveniva all'interno di un singolo individuo, che aveva la facoltà di moltiplicarsi senza richiedere l'ausilio di un essere complementare. La maggior parte delle piante di oggi usa lo stesso metodo. Quello che doveva però compiere l'uomo era di sviluppare la mente, e per fare questo doveva costruirsi un cervello, cioè uno strumento che gli consentisse di usare l'energia creatrice non più solo per concepire figli, ma anche per concepire pensieri. Una polarità dell'energia fu allora innalzata lungo la colonna vertebrale per costruire il cervello, mentre l'altra polarità rimase a livello strettamente fisico. Si creò così il primo essere sessuato, capace di esprimersi nei due mondi, sia pure limitatamente a causa della unica polarità che gli permetteva di farlo in ciascuno di essi. Fu Eva il primo essere sessuato, e il famoso racconto della “costola” – che però andrebbe tradotta meglio come “lato, polarità” – riguarda la sua nascita in quanto essere sessuato, cioè scisso, diviso. Angeli. Una volta formata l'umanità sessuata, occorreva fare incontrare gli individui maschili con quelli femminili, in modo che unendo le rispettive polarità tornassero a formare un'unità creatrice feconda compiendo l'atto generativo. Questo compito veniva svolto dagli Angeli, esseri di un passo più avanti dell'umanità, che nei periodi stagionali propizi la conducevano in grandi templi costruiti per questo scopo. Allora l'uomo stava ancora scoprendo la dimensione fisica, e la religione di allora cercava di svelargliela, così come quella di oggi cerca di svelare in noi l'esistenza dei piani oggi invisibili, quelli superfisici. Allora avevamo la coscienza ancora nei piani sottili, e obbedivamo agli Angeli senza ostacolarli, mentre diventavamo consapevoli del piano materiale solo nel momento dell'accoppiamento, risvegliandoci all'esistenza di un “altro”, quasi una novità di allora per la coscienza tutta interiore che possedevamo. Da questo deriva il significato di “conoscere” in senso biblico. Il capo degli Angeli, Colui che aveva la responsabilità di guidare l'umanità, era Jehovah, uno degli Elohim. È lui il Dio dell'Antico Testamento, “che è il Signore e che dà la vita”, che ci viene presentato dal versetto 4b del secondo capitolo: Genesi 2:4b ”Quanto il Signore Dio fece la terra e il cielo…”. La traduzione comune cerca di minimizzare questa differenza aggiungendo il termine “Signore” alla parola “Dio” già usata fino a quel punto, ma la differenza è sostanziale: passiamo da “Elohim” di Genesi 1:1, a “Jehovah” di Genesi 2:4b. È Jehovah che conduce l'umanità con la Legge tramite il Timore di Dio, l'azione necessaria per una umanità bambina che ancora non sa guidarsi da sola. L'uomo dell'Eden era un essere docile e obbediente, senza alcuna potenzialità di opporsi alla sua Guida celeste. Lucifero. Questa potenzialità però era presente negli Angeli, più avanzati, fra i quali ad un certo punto si verificò la disobbedienza: il secondo in ordine di evoluzione si ribellò a Jehovah, tentando di usurparne l'autorità. Perché l'ha fatto? Forse non lo sapremo mai completamente; una teoria dice che alcuni esseri angelici non riuscirono ad adattarsi alle nuove condizioni del periodo della Luna – nel quale essi raggiunsero il livello evolutivo corrispondente all'umano – contraddistinte dall'elemento liquido, e perciò lo rifiutarono. L'esito di questa lotta si ripercosse in tutto il sistema solare e nei regni inferiori agli Angeli, così come le conseguenze delle nostre azioni attuali in quanto uomini si ripercuotono nei regni animale, vegetale e minerale della Terra. I pianeti cambiarono addirittura le loro orbite, e questi spiriti caduti, i seguaci di Lucifero, che persero la battaglia, trovarono sede nel ferroso pianeta Marte. La loro posizione di “irregolari” li fece degenerare, e ad un certo momento ebbero bisogno anch'essi di uno strumento per esprimersi ad un livello più denso di quello puramente eterico che abitavano prima. Questo strumento lo individuarono in quell'organo di conoscenza che l'uomo (la classe ad essi immediatamente inferiore) andava sviluppando: il cervello. L'uomo doveva diventare il loro strumento per impedirne l'arresto evolutivo. Entrarono quindi nella colonna che collegava gli organi sessuali dell'uomo al cervello in costruzione, e se avessero impedito l'innalzamento anche della seconda corrente dell'Energia Creatrice (come sarebbe dovuto accadere col tempo), avrebbero trattenuto l'uomo nel piano materiale per continuare ad utilizzarlo per il loro fine. Il serpente biblico rappresenta proprio la colonna vertebrale, dalla quale gli spiriti Luciferici suggerirono all'uomo di disobbedire agli Angeli, praticando l'accoppiamento sessuale in tutti i periodi dell'anno. L'uomo così acuì la propria concentrazione e conoscenza del piano fisico, e per questo Lucifero (“portatore di luce”) ha questo nome, fino però a perdere del tutto quella dei piani più sottili. Il tipo di conoscenza che l'uomo sviluppò è quella superficiale e riflessa caratteristica del sistema nervoso volontario e dell'emisfero cerebrale sinistro, perché la “luce” che abbiamo ottenuto non è quella diretta e solare, ma quella percepita all'interno del cervello grazie alle connessioni controllate dalle forze luciferiche. Vediamo come la Bibbia ci presenta questo racconto. Il frutto dell'“albero della conoscenza del bene e del male” non è altro che l'uso dell'Energia Creatrice senza il rispetto del potere che essa cela, e l'istigazione luciferica consiste nella passionalità che ci spinge ad un suo “consumo” ignorante. È tipico dell'uomo uscito dalla caduta l'uso di energie potentissime in modo distruttivo, perché egli se le trovò a disposizione prima di avere maturato la conoscenza necessaria al loro saggio uso. Genesi 3:3 Del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. È la realtà, perché fino ad allora l'uomo non si accorgeva neppure di passare, quando un corpo era diventato inutilizzabile, ad un altro nuovo, perché la sua coscienza era concentrata nei piani della vita e non in quello fisico. Genesi 3:4 Ma il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Ma anche questo è vero, perché la morte è solo un'illusione e con la propagazione si rinasce sempre in un nuovo corpo. Genesi 3:5 Dio sa che, quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male. Questa tentazione non era un inganno: l'uso della sessualità fuori dalle leggi naturali ebbe proprio l'effetto di farci conoscere il mondo, e di farci sperimentare ciò che altrimenti non avrebbe avuto per noi alcun senso: il bene e il male, cioè la libertà di scelta e le sue inscindibili conseguenze. Con questa facoltà infatti “diventeremo come gli Dei”, cioè capaci di creare qualcosa di nuovo, di non già previsto prima. Genesi 3:22 Jehovah disse allora: “Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male”. Dio stesso riconobbe questo fatto! Ma quali furono le conseguenze di tutto ciò? L'uomo “si accorse di essere nudo”: ecco apparire la coscienza incentrata sul piano fisico; e fu cacciato dall'Eden: la Terra eterica scomparve, e si ritrovò solo (“nel deserto del mondo”) privato della guida degli esseri superiori che fino ad allora provvedevano al suo bisogno. Il timore che il tipo di conoscenza che avrebbe sviluppato lo conducesse un giorno ad utilizzare in forma egoistica e distruttiva le potenti energie creatrici, consigliò agli Angeli di nascondergli “l'Albero della Vita”, che rappresenta appunto queste forze. E tuttora esse ci sono, fortunatamente, celate; solo quando avremo superato i problemi della caduta e dato prova di saggezza, queste forze torneranno ad esserci disponibili. Libertà di scelta unita all'ignoranza sono il binomio peggiore possibile, e da esso deriva tutto il male del mondo. Da allora l'egoismo prese sempre più il sopravvento, e man mano che perdevamo contatto con le guide divine, e si sviluppava l'egoismo, la situazione fisica ed energetica del pianeta e dell'uomo andò sempre più deteriorandosi. Jehovah cercò di porvi rimedio usando le modalità che Egli è chiamato a svolgere: un Dio che incute timore e si fa sentire, dall'esterno, con le Sue Leggi che reclamano obbedienza. Dirigere l'umanità era il Suo compito fin dal principio. Ne possiamo descrivere le conseguenze in questo modo: IGNORANZA DELL'UOMO LEGGE ESTERNA A CUI OBBEDIRE CIECAMENTE PECCATO CAUSATO DALL'IGNORANZA E DISOBBEDIENZA CASTIGO KARMA NEGATIVO. l'azione Jehovitica perciò non era adatta alla nuova situazione inattesa che l'intervento luciferico aveva causato, e le sue modalità non erano sufficienti, così come non sono sufficienti le misure adatte a controllare la beata ignoranza di un bambino quando questi comincia a crescere e ad avere nuove esigenze ed esperienze. Per comprendere appieno le contromisure che le Gerarchie presero, dobbiamo riferirci a quanto la scienza esoterica afferma (per certi aspetti confortata dalle ipotesi scientifiche) sulla modalità di formazione dei pianeti. Essi sono originati dalla loro stella madre quando una parte degli abitanti della stella – nel nostro caso il Sole – diventano ritardatari rispetto all'ondata vitale principale che vi evolve, provocando un rallentamento vibratorio nei propri corpi. Quando lo scienziato moderno cerca la vita nel cosmo, non si rende conto che sta cercando, in realtà, la forma vivente terrestre in altri luoghi dello spazio. Ci saranno certamente altri pianeti con caratteristiche simili alla Terra, ma ciò non significa che solo in essi sia possibile la vita: vi è possibile un forma vivente come quella terrestre, ma la vita è presente ovunque nell'universo, adattandosi a condizioni molto diverse dalle nostre, anche in “forme” non percepibili ai nostri sensi fisici, Sole compreso. Per consentire a se stessi di sopravvivere, e non intralciare gli altri abitanti più evoluti che continuano ad aver bisogno di vibrazioni più rapide, i suddetti abitanti del Sole vengono allora confinati in uno dei poli, dove formano una specie di incrostazione sulla superficie solare, perché in detta posizione la velocità di rotazione e vibrazione è inferiore. Questa incrostazione comincia quindi ad interagire col resto del globo, e per inerzia prende a muoversi con un movimento circolare verso l'equatore. Quando lo raggiunge, la sua velocità di rotazione relativa è massima, e ne viene espulsa ad una velocità tale da stabilizzarsi in un'orbita direttamente proporzionale alla differenza di vibrazioni con la stella stessa. Assume così l'orbita più adatta alle esigenze degli spiriti che la abitano, ed è a questo punto che la luce, dapprima costituente del corpo di quegli abitanti, diventa una sorgente esterna, e nella Genesi avviene il famoso: “Fiat lux”, la cosiddetta creazione della luce. Quanto detto vale naturalmente anche per la nostra Terra. Va detto che tale distanza dalla stella madre dovrebbe rappresentare una situazione provvisoria, fino a quando non ci sviluppassimo in modo tale da poter ritornare alla fonte solare. La irregolarità della nostra situazione, come conseguenza dell'intervento luciferico sull'umanità, ad un certo punto rischiò invece di alterare l'orbita terrestre a causa dell'indurimento e cristallizzazione eccessivi e delle vibrazioni sempre più basse che vi si registravano, facendoci allontanare ancora più dal Sole e perdendo definitivamente di vista la possibilità di recuperare la “luce” iniziale. Ciò a lungo andare avrebbe provocato la distruzione del pianeta e dei suoi abitanti. Di quale “luce” parliamo noi umani, quando usiamo questa parola? Il processo percettivo ci dà, in realtà, solo una illusione (ottica, olfattiva, tattile, acustica, ecc.), perché esso ci mostra una realtà circostante che si avvera dentro noi stessi, nel cervello, a rappresentazione della realtà vera, che ci rimane sconosciuta. Il mondo come crediamo di conoscerlo – tanto da basare su questa conoscenza tutte le nostre certezze – non esiste, o almeno non è detto che esista così come lo percepiamo, perché esso deriva dal processo percettivo che nasce dentro di noi a seguito di una elaborazione fisiologico/animica di stimoli che provengono da fuori. È questa la “luce” portataci da Lucifero attraverso il sistema nervoso e i processi sensoriali comuni. Il solo modo di vedere la realtà davvero è quello di abbinare a questi processi, utili per la vita quotidiana, anche la vista chiaroveggente, che esclude la consueta catena percettiva. Lo sprofondare nella materialità ci ha “aperto gli occhi” al mondo esterno, all'altro, ma ci ha dato una visione solo superficiale, esteriore, alienandoci dalla visione della “vera luce”, che è la sola a poter cogliere l'essenza delle cose e degli esseri. La percezione riflessa, inoltre, è quella che ha fatto nascere il pensiero dialettico, tutto incentrato sugli aspetti meramente quantitativi della realtà. La sola azione jehovitica non era sufficiente a risolvere il problema, perché era adatta ad esseri docili e obbedienti, cosa che però non corrispondeva più alla realtà. I valori della religione jehovitica sono l'OBBEDIENZA e l'INNOCENZA, e sono i valori predicati da tutte le religioni non Cristiane, perché connessi con la fase jehovitica. Che il Cristianesimo popolare rivendichi ancora questi valori è una dimostrazione che esso non è, in realtà, il Vero Cristianesimo che l'umanità attende, quella religione solare che la ricondurrà verso il recupero della “luce” perduta. Nella situazione d'oggi, non solo dette virtù non sono più praticabili, ma non sono più nemmeno auspicabili, perché destinate a quegli esseri docili e inconsapevoli che dobbiamo ormai considerare più arretrati rispetto all'uomo uscito dall'Eden. Il passaggio dalle religioni jehovitiche al Vero Cristianesimo è stato progressivo nella storia, e il Cristo si è incarnato nel momento in cui l'umanità avrebbe cominciato a saper cogliere ed esprimere nuovi valori. Si creò allora la necessità di questi nuovi valori, e di un ambiente più puro che potesse consentire di iniziare la via verso il ritorno al Padre. In ciò consiste il Piano di Salvezza che lo Spirito del Cristo compì per noi. Questi nuovi valori, rispettosi della dignità che con dolore l'umanità poteva ora raggiungere, sono la LIBERTÀ e la sua complementare RESPONSABILITÀ. Il Cristo appartiene all'ondata vitale superiore agli Angeli, cioè agli Arcangeli, dei quali Egli è lo Spirito più evoluto. Ricordiamo che gli Arcangeli furono umani nel periodo del Sole, e perciò sono molto abili ad usare la sostanza del piano del desiderio, così come noi stiamo diventando i più abili ad usare la materia fisico-chimica; non impararono però mai ad usare le sostanze eterica e fisica, perché non possedettero mai un veicolo formato di dette sostanze. D'altra parte, l'azione del Cristo doveva essere del tutto differente rispetto a quella di Jehovah: come Questi appariva potente e terribile allo scopo di guidare una umanità ignorante e recalcitrante, il Cristo invece doveva consentire all'uomo di maturare dentro di sé, interiormente, quelle forze – che l'esoterismo chiama il Cristo Interiore e il Cristianesimo popolare Gesù Bambino – che sole possono risvegliarlo allo spirito e permettergli di vincere le pulsioni luciferiche che lo legano alla terra. Il Cristo ebbe perciò bisogno di una cooperazione per adempiere alla sua Missione, che Gli venne fornita dall'essere umano più evoluto: Gesù di Nazareth, ultimo anello di una catena di discendenza che era stato educato ed allevato dagli Esseni proprio con questo scopo. Nessun altro uomo ha mai sviluppato corpi fisico e vitale così puri come quelli di Gesù, che poterono perciò essere “abitati” dai veicoli superiori del Cristo durante i tre anni della Sua Missione fra noi. È una bella consolazione sapere che per risolvere i “nostri” (in quanto umanità) problemi, anche l'umanità stessa, tramite Gesù, ha partecipato! Nei vangeli sembra che i due termini con i quali viene chiamato (o chiama se stesso) il Cristo-Gesù, siano intercambiabili. Possiamo ora dire che “Figlio di Dio” si riferisce al Cristo, il Grande Spirito Solare capo degli Arcangeli, mentre “Figlio dell'Uomo” vuole riferirsi a Gesù, che ha conquistato e costruito dentro di sé il Cristo bambino: primizia di una possibilità che ognuno di noi coltiva dentro se stesso. Lo Spirito del Cristo entrò nei veicoli inferiori di Gesù all'atto del battesimo nel Giordano: Giovanni 1:29,32 Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato davanti, perché era prima di me”. Giovanni rese testimonianza dicendo: “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui”. In queste tre affermazioni attribuite a Giovanni il Battista è racchiuso tutto il mistero della Salvezza. (1) Lo Spirito è sceso dal cielo come una colomba su Gesù: è il momento in cui lo Spirito del Cristo penetra nei veicoli di Gesù uomo, il momento cruciale di tutta l'evoluzione del genere umano, e anche dei regni inferiori. Questa frase ci racconta della incarnazione del Cristo in Gesù uomo. (2) Un uomo è passato avanti a Giovanni: il Cristo appartiene ad un'onda di vita precedente la nostra, cioè agli Arcangeli, perciò “era prima di Giovanni” da questo punto di vista, ma nella storia dell'uomo è apparso “dopo” di Giovanni. Questa frase ci racconta del superamento della Legge (ricordate? Mosè-Elia-Giovanni Battista, quali rappresentante della Legge, che viene “superato” dall'Amore portato dal Cristo): (3) L'Agnello che toglie il peccato dal mondo: questa frase la mettiamo in relazione con la situazione planetaria della Terra, e qui ci soffermiamo un momento. Da quel momento fatidico che abbiamo esaminato, nel quale lo Spirito del Cristo abitò nei corpi di Gesù, Egli preparò le condizioni per entrare nel nostro pianeta e prendere su di Sé la sua orbita. Ciò si verificò all'atto dell'episodio che i Vangeli ci raccontano come la crocifissione: il grande Spirito Solare “inchiodò” Se stesso nella materia planetaria. In quel momento la Sua Luce abbagliò l'intero pianeta, cosa che viene descritta come un'oscurità, tanto fu accecante quella luce, e in un attimo innalzò le vibrazioni planetarie. Ma sarebbe contrario alla Sua Missione compiere il lavoro al posto nostro: Egli tolse il peccato “dal mondo”, ma non cancellò il karma individuale di ognuno di noi. Ci dà però la materia prima affinché noi possiamo fare la nostra parte del lavoro. Da quel momento la storia cambiò veramente, non solo tramite una convenzione come è quella del calcolo della data, ma iniziò a maturare nella coscienza degli uomini una nuova visione, che ci sta portando a dare più importanza all'aspetto amorevole, della difesa del più debole, anziché continuare a concepire la forza come unico diritto. Prende ora il sopravvento la religione interiore, che deve soppiantare quella esterna, utile per individui ancora non maturi internamente, e che hanno pertanto necessità di qualcuno che ancora gli accompagni e guidi. Questo aspetto è molto chiaro nei Vangeli, e tanto importante che è descritto nello stesso modo sia in Matteo, che in Marco e in Luca. Leggiamo insieme: Matteo 27:50,51 E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo… Marco 15:37,38 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso. Luca 23:44,45 Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Che cos'è il velo del tempio? È quella separazione che nel tempio ebraico (ma in tutti i templi antichi c'è qualcosa che gli corrisponde), che permetteva solo al Gran Sacerdote di entrare nel Santo dei Santi, perché solo a lui era consentito avere un contatto con la Divinità, e poi riferire al resto del popolo. In pratica, il velo era il simbolo di una religione esteriore, nella quale il sacerdote fa da tramite con la Divinità, perché nessun altro individuo è in grado di entrare direttamente in contatto con Dio. All'atto della crocifissione “il velo del tempio si squarciò”: ecco allora che questa separazione viene, dal Cristo, eliminata: da quel momento ciascuno di noi è autorizzato (cioè ha la possibilità di farlo), di formare un contatto interiore con Dio. È la fine delle religioni come vengono di solito concepite. In Giovanni 1:17 leggiamo: “La Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo”. Col sacrificio Cristico alla legge del karma si affiancò quella del perdono, che non è contraddittoria rispetto ad essa, ma complementare, perché lo scopo del karma non è castigare, ma insegnare, e se noi comprendiamo e riconosciamo gli errori commessi, dando prova di averne imparato la lezione, non ci sarà bisogno del cosiddetto “castigo divino”, perché lo scopo della Divinità non è la vendetta, ma il nostro avanzamento. Da allora, Egli concentra la Sua attenzione ogni anno, a Natale, sul nostro pianeta, donandogli tutta la Sua energia affinché possa continuare a rimanere sulla sua orbita. Questo è un immenso sacrificio per quel grande Spirito Solare quale è, tuttavia Egli continuerà a svolgere questo compito fino a quando l'uomo – grazie a Lui – sarà in grado di liberarsi dalla stretta del materialismo. È proprio questo influsso annuale che i più sensibili percepiscono nella Stagione Santa, e che si traduce nel desiderio di fare doni ed opere buone. L'umanità svilupperà così sempre più la coscienza del retaggio divino che l'attende, non dovrà più sottomettersi a leggi e dettami incompresi, ma sentirà la legge interiore come un dovere da seguire. Chi pretende di fare a meno della legge esterna, infatti, deve prima avere risvegliato quella interiore, la quale è molto più esigente della prima. Non ci basterà più essere “giustificati”, cioè obbedienti pedissequamente alla legge, ma vorremo mettere tutti noi stessi al servizio del bene e degli altri, per il solo motivo che è bene agire bene, e senza attenderci pertanto nessun'altra ricompensa che non sia la gioia di aver compiuto ciò che sentiremo come il nostro dovere. Ecco il Vero Cristianesimo. Possiamo adesso comprendere appieno l'episodio evangelico del giovane ricco: Matteo 19:16… Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?”. Egli rispose: “…Se vuoi entrare nella vita osserva i comandamenti”… Il giovane gli disse: “Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?”. Gli disse Gesù: “Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi,dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni, e seguimi”. Udito questo, il giovane se ne andò triste, poiché aveva molte ricchezze. Svilupperemo allora altre conseguenze, riparatrici rispetto a quelle delle religioni jehovitiche. Vediamo di elencarle affiancandole a queste ultime che già abbiamo esaminato: Religioni jehovitiche Cristianesimo esoterico IGNORANZA diventa CONSAPEVOLEZZA LEGGE ESTERNA diventa LEGGE INTERIORE PECCATO diventa ESPERIENZA CASTIGO diventa INSEGNAMENTO KARMA diventa LIBERTÀ. Il Secondo Avvento. Fra tutte le grandi tradizioni religiose, la religione Cristiana, anche nella sua forma popolare, è la sola che non è rivolta al passato, ma che guarda al futuro, perché non parla di un Dio che deve venire, ma di un Dio che è già venuto, e che deve ritornare: il Secondo Avvento. Vediamo di comprendere questo concetto fondamentale, che racchiude in sé la soluzione alle domande che rimarrebbero altrimenti sospese, e che chiudono, inoltre, anche la Bibbia, che termina con la Nuova Gerusalemme descritta nell'Apocalisse, ultimo suo Libro. Priva del Nuovo Testamento la Bibbia non dà conto della conclusione di quanto è descritto nel Vecchio Testamento: solo con le scritture Cristiane essa trova il suo logico esaurirsi. L'azione del Cristo non può tuttavia trovare la sua conclusione e il suo buon esito, senza la cooperazione del genere umano. Richiede ed esige un suo miglioramento e un suo avanzamento di coscienza, per il solo motivo che in ciò si realizza il suo scopo: “Non sapete voi che siete Dei?”. Fino a quando l'uomo non sarà pronto, il sacrificio del Cristo cosmico, che non consiste nella sola messa in croce, cosa non certo unica nella storia, continuerà a sostenere il nostro pianeta e a fornirci dell'elemento spirituale – l'Amore – necessario alla sua conquista. Il Cristo ha, in un certo senso, fatto una scommessa per l'umanità; possiamo essere certi che questa scommessa sarà vinta, ma quanto durerà e la facoltà di anticiparla dipendono solo da noi stessi. Marco 13:32 Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre. Non sarà una Chiesa ad ottenere il risultato e a realizzare il Secondo Avvento, cioè il grande Giorno di Liberazione descritto nell'Apocalisse da Giovanni, perché una organizzazione e una struttura, qualsiasi essa sia, appartiene alla logica e al mondo delle religioni jehovitiche. Il passo decisivo potrà effettuarsi solo quando singoli individui avranno maturato in se stessi la coscienza e la consapevolezza richieste; quando avranno saputo innalzare, col solo sistema possibile: lo stile di vita adatto, anche la seconda corrente della sacra Energia Creatrice. Allora avrà un senso e un significato la profezia di Geremia: Geremia 31:31… Ecco verranno giorni – dice il Signore – nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda io concluderò un'alleanza nuova. Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, un'alleanza che essi hanno violato, benché io fossi il loro Signore. Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò nel loro cuore. Allora sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato. Ciascuno di noi, quindi, è chiamato a questo compito: non vi è “piccolo” o “grande” in esso, ma ognuno è indispensabile. Conoscere questi insegnamenti fa ora di noi delle persone responsabili. Noi diciamo che i nostri corsi li divulghiamo gratuitamente, ed è vero; ma solo dal punto di vista pecuniario. Essi non sono affatto gratuiti, perché il fatto stesso di conoscerli ci mette nella posizione di correggere il nostro stile di vita e la coscienza con cui facciamo le cose, anche le più piccole di tutti i giorni. Si possa noi avvicinare la formazione del Cristo interiore, la “Luce che illumina ogni uomo”, come Giovanni lo ha chiamato. Se vogliamo metterci nelle condizioni migliori per questo compito, propongo una semplice ricetta composta di soli tre ingredienti: (1) Mettersi in sintonia con l'influsso Cristico, in modo da far risuonare dentro di noi, come un diapason, l'energia che Egli infonde sul nostro pianeta. Il momento migliore per iniziare è quello di questo periodo, l'apice del quale sarà raggiunto a Natale. La Preghiera è lo strumento da utilizzare [Padre Nostro]. (2) Praticare nella nostra vita quotidiana l'Amore e il Perdono. Il perdono non vale solo verso gli altri, ma prima di tutto verso se stessi: ricordiamo che lo scopo della vita sulla Terra è l'insegnamento, non il castigo. L'esame di coscienza scientifico [Retrospezione] è lo strumento da utilizzare. (3) Cercare in tutte le situazioni di far prevalere l'aspetto che unifica, anziché quello che distingue e divide, coltivando il pensiero intuitivo (sim-belle) al posto di quello analitico (dia-belle). Il controllo del pensiero [Concentrazione/Meditazione] è lo strumento da utilizzare. |
171113 | Pseudocanthon - Species: Pseudocanthon , 1887 * : Pseudocanthon Canthon perplexus LeConte, 1847 by monotypy [accessed on April 7, 2017] |
3756245 | Oratorio di Santa Marta - * Oratorio di Santa Marta a Ceriana *Oratorio di Santa Marta a Craveggia * Oratorio di Santa Marta a Fara Novarese * Oratorio di Santa Marta a Milano Pagine correlate Chiesa di Santa Marta |
493382 | Barobata - Species: |
142811 | taccole - f pl # plurale di taccola :*: |
536197 | acceleraturos - accusativo maschile plurale del participio futuro (acceleraturus) di accelerō * (pronuncia classica) vedi acceleraturus, accelerō |
330146 | Ancinus jarocho - Species: Ancinus jarocho Ancinus jarocho Rocha-Ramírez, Chávez-López & Peláez-Rodríguez, 2010 =cited sources * ; ; 2010: Ancinus jarocho (Isopoda: Sphaeromatidea: Ancinidae), a new species from the central Gulf of Mexico, Mexico. Zootaxa, 2397: 61–68. Preview |
177958 | deudas - f pl #plurale di deuda |
3793479 | Samuel Wowoah - Caratteristiche tecniche Durante la sua carriera è stato utilizzato in più ruoli. Oltre ad essere stato un terzino sinistro che non disdegnava la fase offensiva, ha giocato anche da centrocampista e da attaccante. Carriera =Club Wowoah cominciò la carriera con la maglia dell'Örebro nel campionato di Allsvenskan, per poi passare all'Hertzöga BK nella seconda serie nazionale (1997) e successivamente al Motala, sempre in seconda serie (1998). In vista della stagione 1999 si trasferì al Djurgården, squadra che al termine di quell'anno retrocesse in Superettan. Nel 2000 il club conquistò immediatamente la promozione in Allsvenskan anche grazie alle sue 11 reti, che lo resero il miglior marcatore stagionale del Djurgården. Wowoah iniziò il campionato 2001 all'Halmstad, formazione campione di Svezia in carica, in cui però non ebbe una stagione particolarmente positiva. Complice il poco spazio a disposizione ad Halmstad, nel corso del campionato 2002 il giocatore fece ritorno dunque al Djurgården, dove tornò ad essere schierato in attacco. La stagione 2004 la disputò in prestito in Norvegia, allo Stabæk. Esordì nella Tippeligaen il 12 aprile 2004, sostituendo Stian Ohr nella sconfitta per 2-0 in casa dell'Odd Grenland. Il 23 maggio segnò la prima rete norvegese, nel successo per 0-2 sul Fredrikstad. Nel marzo del 2005 diventò un giocatore dell'IFK Göteborg, a seguito della firma di un contratto di un anno con opzione per un'annata ulteriore. Le sue stagioni con i biancoblu furono effettivamente due, poi ebbe una breve esperienza con i ciprioti dell'Enosis Neon Paralimni. Tornò a giocare in Svezia nel 2008 con l'ingaggio da parte dell'Örebro. Rimase per 6 stagioni, le sue ultime da professionista, Nel 2014 scese a giocare nella quarta serie nazionale con il Karlslunds IF, ma a partire dal successivo mese di giugno assunse anche il ruolo di capo allenatore del club, oltre a quello di giocatore. Sebbene le sue ultime partite da giocatore risalgano al 2015, negli anni a seguire egli rimase nel club mantenendo il ruolo di capo allenatore. Palmarès =Giocatore= Competizioni nazionali * :Djurgården: 2002, 2003 * :Djurgården: 2002, 2004 * :Djurgården: 2000 Note Altri progetti Collegamenti esterni * |
637718 | Pteris macilenta - Species: Pteris macilenta Pteris macilenta in , Voy. Astrolabe 1: 82 (1832). * Litobrochia macilenta () , J. Bot. (Hooker) 4: 163 (1841). ** Pteris pendula , Trans. New Zealand Inst. 20: 218 (1888). *** Pteris macilenta var. pendula () , Man. New Zealand Fl. (1906). Category:Achille Richard taxa |
8862894 | Ponte di Pratantico - Il Ponte di Pratantico è un viadotto monumentale che attraversa il Canale maestro della Chiana in Toscana, nei pressi della frazione di Pratantico a ovest della città di Arezzo lungo la SS69. Storia Prima della costruzione del viadotto, sullo stesso tratto di strada esisteva un ponte in muratura di dimensioni più modeste, il quale fu soggetto a molteplici interventi di restauro fra il 1864 e il 1878 per danni causati dalle piene della Chiana. Fu una frana che lo fece definitivamente crollare nel 1883, riducendolo a passerella per transito pedonale e di piccoli carri. Dopo aver iniziato una causa legale per risarcimento danni contro lo Stato italiano, responsabile della manutenzione del Canale della Chiana, nel 1922 la Provincia di Arezzo ottenne dei fondi da destinare alla sua ricostruzione. La delibera ufficiale per la ricostruzione fu emessa nel 1923, con il progetto dell'ingegnere dipendente dell'ente provinciale Giuseppe Donato Paoli. La costruzione del ponte durò dal 1924 al 1932 e fu inaugurato il 28 ottobre alla presenza di autorità locali e nazionali. Il progetto costò 4.230.000 Lire. Considerato un'opera di architettura e di ingegneria all'avanguardia per l'epoca, il giorno dell'inaugurazione fu ufficialmente filmato dall'Istituto Luce, il video fu poi distribuito in tutta Italia, e fu visitato frequentemente dai professori e dagli studenti del Politecnico di Milano. Il viadotto non registrò danni durante la Seconda guerra mondiale. In anni più recenti il viadotto è stato oggetto di un restauro conservativo, in quanto opera sottoposta a vincolo artistico, reso necessario dallo stato di degrado della struttura. Durante tali lavori di restauro, occorsi fra il 2006 e il 2009, seguendo i ricordi di una persona anziana della zona, accanto ad un pilastro è stata ritrovato un ordigno inesploso lanciato da un aereo alleato nel 1944. L'importanza storica del viadotto è data dall'aver rappresentato fino al 1964, anno in cui fu aperto il tratto dell'Autostrada del sole tra Arezzo e Valdarno, il principale collegamento stradale fra le città di Arezzo e Firenze. Descrizione Il viadotto ha la struttura di un ponte ad arco, è lungo 295 m e alto 30 m ed è supportato da 14 arcate. La misura della distanza fra i due pilastri degli archi, detta anche luce, è di 11 m in 12 arcate, di 24 m nell'arcata laterale che sovrasta un canale di irrigazione secondario e di 40 m nell'arcata centrale posta sopra il Canale della Chiana. I pilastri minori sono fatti di conglomerato cementizio, mentre i due principali di cemento armato, entrambi poggiano su blocchi di calcestruzzo. L'intera struttura è rivestita di pietra lavorata. Note Bibliografia Tiziana Nocentini, Il ponte di Pratantico, Un'opera dell'ingegno italiano, Edizioni Giorgio Vasari, 2011. Voci correlate Sentiero della bonifica Categoria:Ponti della provincia di Arezzo Arezzo |
5494995 | Festa della Madonna della Consolazione - La festa di Santa Maria Madre della Consolazione, o più comunemente chiamata festa della Madonna della Consolazione, ma universalmente nota ai reggini come Festa Marònna, è il principale evento religioso e civile della città di Reggio Calabria. È celebrata in onore della compatrona della città. La festa prende avvio la mattina del secondo sabato del mese di settembre con la processione della Sacra Effigie, che dalla Basilica dell'Eremo viene portata alla Basilica Cattedrale. Una seconda processione, che segue un percorso nel centro storico cittadino, avviene il martedì immediatamente successivo. Alla Festa religiosa si affiancano celebrazioni civili, organizzate dall'Amministrazione Comunale. Le origini La prima processione del quadro della Madonna della Consolazione è datata 1636. Il dipinto che oggi viene portato in processione è opera del reggino Nicolò Andrea Capriolo, che lo realizzò nel 1547. Nel 1532, infatti, i frati Cappuccini si trasferirono presso l'attuale Basilica dell'Eremo, dove al tempo sorgeva una piccola cappella dedicata proprio alla Madonna della Consolazione, con all'interno una icona della Vergine oggi andata perduta. Fu il nobile Camillo Diano, vista la realizzazione di una nuova chiesa del Convento, a commissionare al Capriolo la realizzazione di un nuovo quadro, di dimensioni maggiori, con raffigurati anche san Francesco e sant'AntonioL'icona più piccola, di proprietà dello stesso Diano, venne da lui trasportata a Malta presso un palazzo di sua stessa proprietà, e successivamente venne trafugato dalle truppe Napoleoniche. La devozione dei reggini verso la Madonna della Consolazione si consolida a metà del Cinquecento. Nel 1567-1577, infatti, una tremenda pestilenza flagellò la città. Si racconta che al frate cappuccino Antonino Tripodi, in preghiera devota di fronte al quadro, apparve proprio la Madonna che annunciava la fine dell'epidemia. Ne seguì un pellegrinaggio collettivo del popolo reggino, che si recò in massa alla Basilica dell'Eremo per ringraziare la Vergine Maria. Seguirono poi altre pestilenze (1636, 1656, 1672) che rafforzarono la devozione e il legame dei cittadini di Reggio verso la Madonna della Consolazione e la Sacra Effigie. Il 24 giugno 1657 con un atto notarile rogato presso il notaio Cristoforo Latella, la città di Reggio si impegnò ufficialmente ad offrire ogni anno un cero votivo in occasione della festa, e con Decreto della Santa Congregazione dei Riti del 26 agosto 1752 la Madonna che raffigura il dipinto fu dichiarata "Patrona della città". Il terremoto che nel 1693 colpì la Sicilia, risparmiò Reggio Calabria. In segno di ringraziamento, il popolo reggino portò ancora una volta in processione l'Effigie, cui vennero aggiunte: una cornice in argento donata proprio dai cittadini; due corone in argento donate dall'Amministrazione, e un velo di raso color cremisi (il colore della città) dono del Capitolo. La devozione alla Madonna della Consolazione si è rinnovata nel corso dei secoli successivi anche, e soprattutto, in concomitanza con eventi di natura tragica come altre pestilenze (1743-1744, 1836-1847, 1854), terremoti (1696-1719, 1908) e periodi di siccità. Nel 1982 il quadro venne trafugato dall'Eremo, ma venne ritrovato dopo pochi giorni proprio nei pressi della Basilica. La processione Ogni secondo sabato di settembre il dipinto è portato in processione dai "portatori della Vara". La Vara è di ingenti dimensioni: alta 5 metri, pesa oltre 12 quintali. Il percorso seguito va dalla Basilica dell'Eremo, nella parte alta della città, fino al Duomo, percorrendo a piedi circa 3,5 km con un dislivello di 158 metri, attraversando nella fase finale il corso Garibaldi, principale direttrice del centro cittadino. Il dipinto viene portato dentro la Cattedrale con la tradizionale e suggestiva "volata", l'ultima fatica dei portatori, che consiste nel fare di corsa l'ultimo tratto della processione, dall'inizio della Piazza del Duomo fin davanti alla scalinata della Cattedrale, sotto il peso della Vara. A conclusione dei giorni di festa, il martedì successivo di ogni anno il quadro viene nuovamente portato in processione sul Corso Garibaldi, per poi rientrare alla Cattedrale dove vi rimane fino al mese di Novembre, momento in cui la Vara con il quadro vengono riportati alla Basilica dell'Eremo con una terza processione. Il dipinto di Andrea Capriolo Il dipinto è opera del reggino Nicolò Andrea Capriolo del 1547, di dimensioni 129,5 cm. (in larghezza) e 135 cm. in altezza. Molto spesso nei testi vengono indicate le dimensioni esatte di un quadrato di 120 cm. x 120 cm. Tuttavia le dimensioni esatte sono appunto 129,5 cm. e 135 cm. esclusa la cornice di ferro. Raffigura la Vergine seduta in trono che sorregge Gesù bambino tra san Francesco con una croce e nella mano destra il libro della Bibbia (nelle poche righe del libro, riportate dall'autore del dipinto, è possibile leggere: "IN PRINCIPIO CREAVIT DEUS C(A)ELUM TERRA AUTEM ERAT INANIS ET VACUA", ossia: "In principio Dio creò il cielo, la terra invece era senza vita e vuota"), e sant'Antonio di Padova con il giglio ed il libro della scienza teologica. In alto due angeli incoronano la Vergine con in mano una palma. La monumentale "Vara" è in lamina d'argento sbalzato su anima di legno, opera eseguita tra il 1824 e il 1831. Note Bibliografia * Voci correlate Reggio Calabria * Duomo di Reggio Calabria * Basilica dell'Eremo * Madonna della Consolazione Collegamenti esterni * Festa Categoria:Festività cattoliche della Calabria Festa |
4525829 | Fontanile Boldirone - Il Fontanile Boldirone (Buldiròn in dialetto corbettese) è un fontanile della Lombardia, situato nel comune di Corbetta, nella frazione di Soriano. Storia Già citato nel Cinquecento, venne rivalutato dopo un periodo di lunga decadenza sul finire del XVIII secolo per interessamento dei nobili che ne detenevano la proprietà delle acque, la marchesa Margherita Isimbardi (5/7) ed il nobile Signorino Borri (2/7). I due predetti, assieme al conte Carlo Frisiani, furono protagonisti di numerosi lavori di ampliamento e ripristino della falda acquifera che interessarono l'area dal 1786 con una ripartizione dei costi a seconda degli utilizzatori. Con l'ingresso del Frisiani nella contesa, la quota degli Isimbardi venne dimezzata in un primo tempo e successivamente venne venduta completamente a Carlo Frisiani. Esso attraversa ancora oggi i terreni delle cascine Cantalupa e Cantalupetta per poi portarsi a sud del paese, quasi al confine con Albairate. Bibliografia M. Comincini, Un paese pieno di canali, Biessezeta, Mazzo di Rho, 2008 Categoria:Fontanili e risorgive della Lombardia |
1668894 | Erynnis mercurius - Speciesː Erynnis mercurius Erynnis mercurius , 1926ː 141. ː Mexico. ː ♂ USNM, #39987 images. ♦ Thanaos mercurius Dyar, 1926ː 141; ♦=Erynnis brizo mülleri Draudt, 1923; Evans, [1953]ː 207; Bridges, 1994ː VIII.41. ♦ Erynnis mercurius [Dyar]; Warren, Davis, Grishin, Pelham & Stangeland. 2012. ★Warren, Davis, Grishin, Pelham & Stangeland. 2012ː Interactive Listing of Butterflies of America. Category:Harrison Gray Dyar taxa Category:USNM |
281933 | infornavamo - prima persona plurale dell'indicativo imperfetto di infornare :*: |
8700763 | Xanthopoulos - * Callisto II Xanthopoulos – Patriarca ecumenico di Costantinopoli * Charalampos Xanthopoulos – ex calciatore greco * Isidoro II Xanthopoulos – arcivescovo ortodosso greco * Niceforo Callisto Xanthopoulos – monaco cristiano e storico bizantino * Vasilīs Xanthopoulos – cestista greco |
1915714 | Jiale Zhou - Jiale Zhou, Chinese entomologist * China Agricultural University, Beijing, China =2023 Category:Taxon authorities Category:entomologists |
5351031 | William Eliot, II conte di St. Germans - Biografia Era l'ultimogenito di Edward Craggs-Eliot, I barone Eliot, e di sua moglie, Catherine Elliston. Frequentò il Pembroke College, Cambridge. Fu segretario della legazione a Berlino (1791-1793), segretario dell'ambasciata (1793-1794) e ministro plenipotenziario presso L'Aia e dal 1796 ministro plenipotenziario per l'Elettore Palatino e la dieta di Ratisbona. È un deputato per St. Germans (1791-1802) e per Liskeard (1802-1823) e servì come Lord dell'Ammiragliato (1800-1804) e sottosegretario di stato agli affari esteri (1804-1805). Nel 1823 succedette il fratello ed entrò alla Camera dei lord. Matrimoni = Primo matrimonio Sposò, il 30 novembre 1797, Lady Georgina Augusta Leveson-Gower (13 aprile 1769–24 marzo 1806), figlia di Granville Leveson-Gower, I marchese di Stafford. Ebbero quattro figli: * Edward Eliot, III conte di St. Germans (29 agosto 1798–7 ottobre 1877) * Lady Caroline Georgina Eliot (27 luglio 1799-aprile 1865) * Lady Susan Caroline Eliot (12 aprile 1801–15 gennaio 1835) * Lady Charlotte Sophia Eliot (28 maggio 1802–8 luglio 1839) Secondo matrimonio Sposò, il 13 febbraio 1809, Letitia À Court (?-20 gennaio 1810), figlia di Sir William Pierce À Court, non ebbero figli. Terzo matrimonio Sposò, il 7 marzo 1812, Charlotte Robinson (1790-3 luglio 1813), figlia del tenente generale John Robinson, non ebbero figli. Quarto matrimonio Sposò, il 30 agosto 1814, Susan Mordaunt (?-5 febbraio 1830), figlia di Sir John Mordaunt, non ebbero figli. Morte Morì il 19 gennaio 1845. William Eliot, 02 conte di St. Germans William Eliot, 02 conte di St. Germans Categoria:Nati in Cornovaglia Categoria:Deputati britannici |
9707934 | Scuola eclettica - La Scuola eclettica (Eclettici, o Eclectici, in greco: Ἐκλεκτικοί) era un'antica scuola di medicina nell'antica Grecia e Roma. Erano così chiamati perché selezionavano da ogni scuola le opinioni che sembravano loro più probabili. Sembra che fossero un ramo della Scuola metodica, e pare siano stati fondati da Archigene. Alcune opinioni di questi medici si trovano nei frammenti conservati da Galeno, Oribasio, Aezio, ecc. ma le dottrine che adottarono rimangono sconosciute. Una scuola strettamente correlata era quella degli Episintetici (Episynthetici), così chiamati perché ammassavano in modo (episyntithêmi) e adottavano per le proprie opinioni scuole diverse e persino opposte. Sembra che sia stata fondata da Agatino di Sparta, allievo di Ateneo e maestro di Archigene, verso la fine del I secolo. L'unico altro medico antico di cui si ha notizia come appartenente a questa scuola è Leonida di Alessandria, vissuto forse nel III secolo. Poco si sa delle opinioni di questi medici e dei loro principi. Bibliografia William Smith, (1857), Dictionary of Greek and Roman Antiquities, pp. 387-8, 412-3. Categoria:Medicina nell'antichità |
790690 | Storia del Venezuela - thumb|upright=1.8|Cristoforo Colombo scoprì la costa orientale del Venezuela nel suo terzo viaggio (linea in giallo) La storia del Venezuela ha inizio in età pre-colombiana e durante il lungo periodo di colonizzazione spagnola (fra la fine del XV e gli inizi del XIX secolo). Tuttavia le origini della sua conformazione come entità politica differenziata e indipendente vanno ricercate nel processo di emancipazione dalla Spagna (iniziato nel 1810) e nella guerra vittoriosa combattuta successivamente contro gli antichi dominatori a fianco di altri paesi ispanici come la Colombia e l'Ecuador.Otto sezioni dedicate alla Storia del Venezuela (in spagnolo) Il periodo spagnolo Il Venezuela venne scoperto da Cristoforo Colombo nel 1498, anche se iniziò ad essere effettivamente colonizzato dalla Spagna negli anni venti del Cinquecento. All'arrivo dei primi contingenti iberici, le popolazioni indigene, appartenenti soprattutto a due grandi gruppi etnici, gli Aruachi e i Caribe, erano in massima parte agricoltori e cacciatori e vivevano in piccoli villaggi sparsi lungo la costa e lungo il corso del fiume Orinoco. Gli spagnoli stabilirono il loro primo insediamento permanente nell'odierna città di Cumaná (1521). Alcuni anni dopo il capitano Juan de Ampíes fondò, sulla costa occidentale del Venezuela il centro di Coro (1528). Un piano di sfruttamento intensivo del Venezuela previsto da Carlo V d'Asburgo e finanziato dai banchieri Welser, che si chiamò Piccola Venezia ebbe breve durata (1529-1546) e non riuscì mai veramente a concretizzarsi. Ancora a metà del XVI secolo nell'odierno Venezuela gli europei erano solo poche migliaia su una popolazione complessiva di circa cinquecentomila abitanti. L'apertura delle miniere d'oro nell'attuale stato di Yaracuy indusse i colonizzatori ad introdurre la schiavitù, inizialmente mediante lo sfruttamento delle popolazioni indigene, successivamente con schiavi importati dall'Africa. Nel contempo si andava sviluppando l'allevamento di bestiame, favorito da un territorio costituito da vaste estensioni pianeggianti, i llanos. La società che si sviluppò in seguito era assimilabile a quella latifondista ancien régime con reminiscenze ancora feudali e dominata da una classe dirigente formata, in massima parte, da proprietari terrieri spagnoli o di origine spagnola, che amministravano i propri latifondi e da una burocrazia proveniente direttamente dalla Spagna addetta alla riscossione delle imposte e allo sfruttamento dei monopoli della corona (miniere in particolare). Durante il XVI secolo e XVII secolo, le province che costituiscono l'odierno Venezuela vennero per lo più trascurate. Il vicereame del Perù (situato nei territori precedentemente occupati dalle capitali dell'impero Inca), da cui tali province dipendevano, era interessato a sfruttare le miniere d'oro ed argento del territorio, trascurando lo sviluppo dell'agricoltura, dell'allevamento e dei commerci locali. Nel XVIII secolo le zone costiere conobbero un relativo benessere economico grazie alle piantagioni di cacao, sorrette dal lavoro di numerosissimi schiavi africani. Molti di essi vennero impiegati anche nei vasti latifondi di proprietà dei ricchi criollos, per lo più originari della penisola iberica. Nella prima metà del Settecento la provincia del Venezuela passò sotto la giurisdizione del Vicereame di Nuova Granada appena creato (1717). La provincia venne poi trasformata nella Capitaneria generale del Venezuela nel 1776. Per alcuni decenni la Compañía Guipuzcoana de Caracas esercitò di fatto un vero e proprio monopolio del commercio con l'Europa. Il diciannovesimo secolo: l'indipendenza Ragioni non molto dissimili da quelle che avevano spinto le tredici colonie anglosassoni del Nord America a combattere vittoriosamente contro i dominatori britannici, spinsero l'aristocrazia creola venezuelana, con l'appoggio della massima parte della popolazione, a liberarsi della sudditanza nei confronti della Spagna. I primi fermenti di insofferenza iniziarono a prendere forma fin dalla fine del XVIII secolo, esplodendo in tutta la propria gravità nel secondo decennio del secolo successivo. Le contemporanee guerre Napoleoniche in Europa avevano indebolito la Spagna che era caduta fin dal 1808-1809 sotto l'egemonia francese. Il 5 luglio 1811 il popolo venezuelano proclamò la propria indipendenza dal paese iberico che a sua volta rifiutò di riconoscerla. Il 26 marzo 1812 (Giovedì santo) alle 4:37 p.m. il Venezuela subì un violento terremoto (7,7 gradi della scala Richter di magnitudo): esso causò danni estesi a Caracas, La Guaira, Barquisimeto, San Felipe e Mérida. Il numero stimato delle vittime fu di 15 000–20 000 decessi, oltre a incalcolabili danni materiali. Dopo numerosi anni di guerra, nei quali perse la vita gran parte della popolazione bianca locale, il Venezuela riuscì definitivamente ad avere la meglio sugli spagnoli e sulle forze che li appoggiavano (1821), grazie alle grandi doti militari e politiche del suo figlio più famoso: Simón Bolívar. Il Venezuela, insieme agli odierni stati di Colombia, Panama ed Ecuador, fece parte della Repubblica di Gran Colombia fino al 1830, anno in cui se ne separò, costituendo uno stato a sé stante. La maggior parte della storia venezuelana del XIX secolo fu caratterizzata da regimi dittatoriali dei numerosi caudillos locali e da lunghi periodi di instabilità politica che spesso si tradussero in turbolenze sociali anarcoidi che costituirono un freno allo sviluppo del paese. A partire dal 1870 il Venezuela subì una crescente centralizzazione economica e politica, prima con il presidente Antonio Guzmán Blanco (1870-1888) poi con Cipriano Castro (1899-1908). Entrambi fondarono il proprio potere su una fitta rete di alleanze con i caudillos e i latifondisti locali. Il ventesimo secolo A Cipriano Castro Juan Vicente Gómez (1908-1935) pose le basi di un esercito di professionisti con una struttura di comando centralizzato. Tale istituzione contribuì a rafforzare ulteriormente i poteri presidenziali che se da una parte permisero al paese di vivere, fino alle soglie della seconda guerra mondiale, un periodo di relativa stabilità politica, dall'altra impedirono che il Venezuela potesse svilupparsi soddisfacentemente sotto il profilo sociale e civile. I proventi ottenuti dallo sfruttamento del petrolio (che iniziò ad essere estratto fin dagli anni venti del Novecento), invece di contribuire ad elevare il basso tenore di vita della popolo venezuelano finirono in tal modo per arricchire le grandi compagnie petrolifere statunitensi e un ristretto numero di latifondisti, uomini d'affari e burocrati locali. A Gomez successe Eleazar López Contreras. Costui ristabilì alcune libertà democratiche, promulgando nel 1936 una costituzione di ispirazione liberale che però limitava in vario modo l'azione delle organizzazioni e dei partiti di sinistra. Nel 1941 López Contreras venne sostituito dal generale Isaías Medina Angarita, che rafforzò la tradizionale alleanza con gli USA e la Gran Bretagna, dichiarando guerra all'Asse. Medina Angarita rese inoltre operativa un'imposta sul reddito già elaborata dal suo predecessore, rielaborò il vetusto codice civile in vigore nel paese, intraprese un'intensa lotta all'analfabetismo e pose le basi per una prima, timida normativa concernente la previdenza sociale. Tuttavia, malgrado tali norme tendessero a ridurre le forti sperequazioni sociali, la politica riformista di Medina Angarita non riuscì a incontrare il favore delle masse che nel 1945 appoggiarono l'ascesa al potere del socialdemocratico Rómulo Betancourt. Il comando venne tuttavia assunto da una giunta militare fino a quando Rómulo Betancourt e il proprio partito, la "AD" (Acciòn Democratica) ottennero la maggioranza dei seggi in un'assemblea costituente che nel 1946 promulgò la nuova Costituzione del paese. Un noto scrittore, Rómulo Gallegos, candidato del partito di Betancourt, divenne il primo presidente del Venezuela eletto democraticamente. Nel giro di otto mesi Gallegos venne però spodestato da un golpe militare capeggiato da Marcos Pérez JiménezVita di Marcos Perez Jimenez (in spagnolo), che venne a sua volta sostituito nel 1958. Il dittatore Perez Jimenez fece immigrare nel Venezuela -tra il 1952 ed il 1958- oltre un milione di europei (tra i quali 330.000 italiani), che svilupparono enormemente l'economia specialmente della capitale Caracas e cambiarono la struttura sociale della nazione, che aveva appena sette milioni di abitanti nel 1953Università di Genova: Caratteristiche etnico-somatiche di Caracas e del Venezuela nel 1981 (in spagnolo). Dopo quest'ultimo evento e il progressivo scemare degli interessi militari nella vita politica del paese, il Venezuela ha beneficiato, per circa un quarantennio, di governi civili e democratici. L'elezione di Rómulo Betancourt, che fu presidente dal 1958 al 1964, decretò l'inizio di questa "nuova era". A partire dagli anni sessanta e fino al 1998 l'AD e il partito democristiano COPEI (comitato di organizzazione politica elettorale indipendente) si alternarono alla guida del paese. Tale sistema bipartitico prese in nome di puntofijismo, ed il Venezuela godette di un periodo aureo tra il 1968 ed il 1978 che lo elevò al livello di maggior sviluppo nell'intera America Latina. Ma il 27 febbraio 1989, a seguito di una lunga congiuntura economica particolarmente sfavorevole, esplosero nel paese numerosi disordini con morti e feriti. L'allora presidente Carlos Andrés Pérez (membro del partito AD), al suo secondo mandato, decise di sospendere temporaneamente i diritti costituzionali dei cittadini. Vennero impiegati da parte delle forze armate mezzi di coercizioni violenti per contrastare le agitazioni e si sfiorò la guerra civile. Tale agitato periodo è passato alla storia come Caracazo. Qualche anno più tardi (1992) fu persino ordito un complotto per sopprimere Carlos Andrés Pérez. Il tentativo rivoluzionario, capitanato fra gli altri anche da Hugo Chávez, fallì. Nel 1998 lo stesso Chávez venne però eletto presidente e con la propria ascesa al potere ebbe definitivamente termine l'era del bipartitismo (sia AD che COPEI assunsero, da allora, un ruolo assolutamente secondario nella scena politica venezuelana). Hugo Chávez e la rivoluzione bolivariana L'elezione di Chávez nel 1998 determinò una nuova era della politica venezuelana, la cosiddetta "quinta Repubblica": una nuova Costituzione, un nuovo nome (República Bolivariana de Venezuela), e nuove relazioni tra le classi sociali ed economiche del paese. Nel 1999 il popolo venezuelano ha approvato il referendum per la nuova Costituzione. I sostenitori di Chávez, dopo essersi organizzati in assemblee di partito locali chiamate circulos bolivarianos (in italiano: circoli bolivariani), definiscono il progetto simboleggiato dal presidente revolución bolivariana (in italiano: rivoluzione bolivariana). Costoro mettono in evidenza gli sforzi realizzati dal governo per una più equa ripartizione del reddito a favore delle classi meno abbienti. I detrattori di Chávez lo accusano invece di essere un demagogo e di aver impoverito il paese con una politica fortemente nazionalista che ha determinato l'allontanamento dei capitali stranieri dal Venezuela e l'isolamento internazionale. Il presidente ha dovuto fronteggiare pertanto forti opposizioni alle proprie politiche. Nel 2001 venne indetto uno sciopero nazionale dei lavoratori, seguito da un tentativo di colpo di Stato nell'aprile del 2002 e da un altro sciopero generale delle classi lavoratrici nel dicembre dello stesso anno. Quest'ultimo ha causato la chiusura della compagnia nazionale petrolifera (PDVSA) per due mesi con gravi conseguenze per l'economia venezuelana. Nell'agosto 2004 Chávez ha indetto un referendum per la propria riconferma. Il 59% dei votanti si è espresso a suo favore. Il risultato è stato contestato da uno studio statistico di Roberto Rigobón (MIT) e Ricardo Hausmann (Università di Harvard), che sostengono di aver trovato prove statistiche per cui il voto sarebbe stato manipolato. D'altro canto il Centro Carter e l'Organizzazione degli Stati americani hanno certificato il referendum come rappresentativo della volontà popolare, e lo stesso Jimmy Carter (molto criticato per questo) lo ha definito sicuramente più serio degli scrutini effettuati in Florida nel corso delle elezioni presidenziali americane del 2000. Il presidente Chávez è stato rieletto alla fine del 2006 e del 2012, tra il progressivo deterioramento della situazione socio-economica del Venezuela. Chávez è morto il 5 marzo 2013, ed è stato sostituito dal suo delfino Nicolás Maduro, dopo elezioni non esenti da contestazioni. Note Bibliografia * Luciano Vasapollo, Chávez presente! La resistenza eroica della rivoluzione bolivariana, Edizioni Efesto, Roma 2018. Voci correlate Colonizzazione europea delle Americhe * Simón Bolívar * Impero spagnolo * Carlos Andrés Pérez * Venezuela Altri progetti Collegamenti esterni |
362890 | strippavo - prima persona singolare dell'indicativo imperfetto di strippare :*: |
404721 | snebbierò - prima persona singolare dell'indicativo futuro di snebbiare :*: |
248791 | rovesciasse - terza persona singolare del congiuntivo imperfetto di rovesciare :*: |
264039 | chinato - m sing # (di bevanda) che ha china al suo interno # curvato o rivolto in basso # participio passato di chinare ; chi | nà | to * (di bevanda) deriva da china * (voce verbale) * (rivolto in basso) abbassato, piegato, curvato, chino, reclinato * alzato, sollevato, dritto, eretto. :*: * |
5214323 | RaShaun Allen - Carriera professionistica =Seattle Seahawks Dopo non essere stato scelto nel Draft NFL 2014, Allen il 9 maggio firmò coi Seattle Seahawks. Debuttò come professionista subentrando nella settimana 7 contro i St. Louis Rams. Dopo essere stato svincolato, tra il 3 e l'11 novembre fece parte della squadra di allenamento dei Minnesota Vikings, salvo tornare a far parte del roster attivo di Seattle il giorno successivo dopo l'infortunio occorso a Zach Miller. Palmarès = Franchigia * National Football Conference Championship: 1 :Seattle Seahawks: 2014 Statistiche Partite totali 1 Partite da titolare 0 Ricezioni 0 Yard su ricezione 0 Touchdown 0 Statistiche aggiornate alla stagione 2014 Note Collegamenti esterni |
6248133 | Jacksonville (Georgia) - Jacksonville è un comune degli Stati Uniti d'America, situato nello Stato della Georgia, nella Contea di Telfair. Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Comuni della Georgia (Stati Uniti d'America) |
1517854 | Alan F. Mitchell - Alan Mitchell (1922–1995), British botanist. Category:Taxon authorities Category:Botanists |
8919156 | Marcia del Palio - La Marcia del Palio (comunemente chiamata anche Squilli la fe') è un antico inno che accompagna il corteo storico che precede il Palio di Siena. Tra una sosta e l'altra, infatti, mentre le Comparse sfilano al rullo del "passo della Diana"; i musici di Palazzo suonano la marcia del Palio mentre i trombetti del Comune eseguono gli squilli della festa sulle chiarine d'argento. Storia La Marcia del Palio fu composta dal Maestro Pietro Formichi intorno al 1880 per la banda municipale della città di Siena, che allora dirigeva congiuntamente alla scuola di musica annessa. Da un punto di vista musicale si tratta di una composizione in 2/4 per fanfara, ovvero per formazioni bandistiche dotate esclusivamente di ottoni, creata originariamente priva di un accompagnamento cantato. Il testo, scritto dal poeta Idilio dell'Era e modificato dal Monsignore Bruno Ancilli, venne infatti aggiunto solo successivamente. La Marcia fu eseguita per la prima volta nel corteo storico del 2 luglio 1885 ed ancor oggi è suonata in Piazza del Campo e nelle vie cittadine, durante il passaggio del corteo dalla Prefettura al Casato, dalla Fanfara di Palazzo, che sfila all’inizio della passeggiata storica, dietro ai Mazzieri ed al vessillifero della Balzana, ed è composta da 12 tamburini, 18 chiarine e 30 musici con ottoni vari. Gli squilli dei trombetti di palazzo per il Carroccio, invece, risalgono al 1904 e sono opera di Salvatore Giaretta. Negli anni la Marcia del Palio ha raggiunto un tale livello di apprezzamento da parte della cittadinanza senese da essere diventato ormai un inno della città, cantato abitualmente anche al di fuori del Palio di Siena, in occasione di competizioni sportive delle squadre locali di calcio e di basket, insieme al Canto della Verbena. Testo I versi della Marcia del Palio scritti da Idilio dell'Era e rivisti da Bruno Ancilli. Squilli la fe'! S'armi e vinca l'onore di te, dolce fiore, Siena gentil! Mille vessilli scintillano al sol, sventola il bianco col nero color, passano i duci dagli alti cimier! Ecco di Siena si desta il valor. Ridono le bianche trifore del maggior palazzo antico. Fremono, snelli, i barberi nell'entrone senese avito. Ecco il segnal! Già la gran pista è aperta: i barberi in gruppo, al canape van. Fuggono veloci nella polvere, arde in ognun la gloria! Freme e grida il popolo agitandosi! Ecco il segnal: vittoria! Siena dal dolce idioma e dall'amato ostello: Siena, tu sei di Roma specchio gentile e bello. Note Bibliografia Virgilio Grassi, Le Contrade di Siena e le loro feste - Il Palio attuale, Siena, Edizioni Periccioli, 1972. * Sergio Profeti, Il segreto della mossa, Siena, Edizioni Sunto, 1985. * William Heywood, Nostra donna d'agosto e il Palio di Siena, Siena, Protagon Editori Toscani, 1993, ISBN 978-88-8024-002-0. |
6067390 | Bretagne Classic Ouest-France 2016 - La Bretagne Classic Ouest-France 2016, ottantesima edizione della corsa e valida come ventitreesima prova dell'UCI World Tour 2016 categoria 1.UWT, si è svolta il 28 agosto 2016 su un percorso di 247 km, con partenza e traguardo a Plouay. La vittoria fu appannaggio del belga Oliver Naesen, il quale completò il percorso in 5h58'46", alla media di 41,308 km/h, precedendo l'italiano Alberto Bettiol e il norvegese e campione uscente Alexander Kristoff. Sul traguardo di Plouay 129 ciclisti, su 199 partenti, portarono a termine la competizione. Squadre e corridori partecipanti {|class="wikitable" style="font-size:95%;width:360px;text-align:center;" N. Cod. Squadra 1-8 KAT Team Katusha 11-18 CDT Cannondale-Drapac 21-28 FDJ FDJ 31-38 AST Astana Pro Team 41-48 TLJ Team Lotto NL-Jumbo 51-58 BMC BMC Racing Team 61-68 IAM IAM Cycling 71-78 ALM AG2R La Mondiale 81-88 DDD Team Dimension Data 91-98 LTS Lotto Soudal 101-108 MOV Movistar Team 111-118 EQS Etixx-Quick Step 121-128 OBE Orica-BikeExchange Ordine d'arrivo (Top 10) Corridore Squadra Tempo 1 Oliver Naesen IAM 5h58'46" 2 Alberto Bettiol Cannondale a 2" 3 Alexander Kristoff Katusha a 5" 4 Michael Matthews Orica s.t. 5 John Degenkolb Giant s.t. 6 Maciej Paterski CCC s.t. 7 Daniel Hoelgaard FDJ s.t. 8 Giacomo Nizzolo Trek s.t. 9 Matteo Trentin Etixx s.t. 10 E. Boasson Hagen Dimension s.t. Collegamenti esterni Categoria:Ciclismo nel 2016 Categoria:Grand Prix de Ouest-France |
273831 | stabilizzeresti - seconda persona singolare del condizionale presente di stabilizzare :*: |
560150 | Loggia del Grano - La Loggia del Grano di Firenze si trova in piazza del Grano, all'angolo tra via de' Neri e via de' Castellani (con affaccio laterale anche su via del Castello d'Altafronte), sul retro della Galleria degli Uffizi e a pochi passi da piazza della Signoria. La loggia appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. Storia thumb|left|Busto di Cosimo II Il mercato di Orsanmichele fu dismesso per la devozione popolare verso la Madonna e sant'Anna, che trasformò la loggia delle granaglie in un luogo di culto. Fin dal 1356 venne allora scelto un luogo vicino palazzo Vecchio, dove già si svolgeva un mercato delle erbe e uno vinicolo. Per l'occasione venne deciso di creare un nuovo edificio, detto il "Palco" o la "Munizione del grano", che sacrificò alcune case dei Foraboschi, dei Talani, dei Filipetri e dei Fogni. Il "Palco", che a giudicare dalla pianta del Buonsignori non doveva avere niente di monumentale, era affidato agli Ufficiali della Torre, magistratura atta al controllo degli edifici pubblici, di cui restano ancora oggi gli stemmi sotto il loggiatoBargellini-Guarnieri, cit., p. 317.. Il Seicento La loggia odierna fu iniziata nel 1619 dell'architetto Giulio Parigi su commissione del granduca Cosimo II, come mercato del grano, un ruolo che in passato era stato ricoperto anche dalla chiesa di Orsanmichele. Qui infatti, già dal 1359, si svolgeva la vendita delle granaglie, ed era ormai necessario da sostituire la precedente struttura oramai inadatta alle necessità cittadine con un edificio qualificato (in ragione dell'importanza oramai assunta dalla zona prossima al Palazzo Vecchio), e comunque sempre destinato a mercato coperto e, al piano superiore, a deposito del grano. Tutti i giorni non festivi quindi, al riparo delle ampie arcate, si svolgeva la compra-vendita del grano, alla presenza e sotto la diretta sorveglianza degli "Ufficiali della Grascia". Questi cosiddetti "grascini" controllavano la qualità e la quantità del grano e delle biade, le regolarità dei prezzi e delle contrattazioni che iniziavano all'ora nona dietro il segnale degli stessi ufficiali. Si aveva molta cura che il mercato del grano non subisse alterazioni di sorta in quanto il pane, alimento base per eccellenza almeno per i ceti meno abbienti sul quale ruotava l'intera organizzazione dei pasti, fosse assicurato a tutti. Ai fornai che avessero "artefatto e guastato" il pane era comminato addirittura il carcere o il bando dalla città. Legato al ricordo della Loggia è il vecchio detto fiorentino "a tutto spiano" che indica un'azione compiuta con totale abbondanza, cioè al massimo della misura. E lo "spiano" era appunto la misura della quantità del grano che ogni mese gli Ufficiali della Grascia o dell'Abbondanza assegnavano ai fornai per la panificazione: se non c'erano carestie o particolari scarsità del prodotto la quantità erogata con profusione era appunto quella a "tutto spiano", mentre in caso contrario veniva ridotta a mezzo spiano o anche di meno. L'architetto Parigi "fece un vago, e comodo loggiato d'ordine Toscano, e forse il più bello che si veda per tali effetti: la loggia è scompartita in sei divisioni, avente quattro pilastri, e otto colonne. Un'altezza proporzionata, che la sveltisce, a fronte dell'ordine stesso che deve curvare, la rende oltremodo bella, e degna di servire per esempio di lavori di simil genere" (Follini-Rastrelli). Gli stessi Vincenzio Follini e Modesto Rastrelli, a sottolineare il pregio della fabbrica, ne forniscono l'immagine da un'incisione in rame, precisando che sul fondo del loggiato erano stati ricollocati alcuni elementi provenienti dal più antico edificio, noto come Palco del Grano: "si osservano ancora alla parete in alto le tre Armi, del Popolo, della Città, e di Parte Guelfa; e vi è nel mezzo l'Insegna dello Staio: come pure si vedono le due torri, impresa de' Capitani di Torre, che presiedevano a tali vendite". Presso la loggia del Grano si riuniva una delle potenze festeggianti: il Reame della Spiga. Nuove funzioni Già nel 1690 però la loggia perse il suo ruolo in favore del nuovo Granaio dell'Abbondanza in Oltrarno, e da allora subì spesso trasformazioni e cambi di uso. Vi fu aperta una tipografia e fu la sede della redazione del giornale Il Monitore Toscano. Nel 1868, oramai creati nuovi e più funzionali mercati, l'edificio fu soprelevato e, occupando ulteriori spazi dell'edificio adiacente, trasformato in teatro dall'architetto friulano Andrea Scala (come un tempo si leggeva su una targhetta in marmo all'esterno della loggia trascritta da Bigazzi), su commissione dell'attore Tommaso Salvini, al tempo proprietario dell'immobile, intitolato prima teatro della Loggia e quindi, alla sua scomparsa, teatro Salvini. Ciò comportò l'inglobamento in un palazzo di dimensioni più grandi che nel 1910 divenne il caffè concerto "Folies Bergère", poi dal 1935 fu trasformato nel Cinema Varietà Imperiale, ristrutturato negli anni 1953-57 dagli architetti Nello Baroni e Maurizio Tempestini, assumendo il nome di Cinema Edison e poi Capitol. Per un certo periodo la loggia, nei primi anni novanta, ha ospitato un mercatino etnico, poi un ristorante, poi una libreria su bancarelle all'aperto. Dal 14 dicembre 2022 è sede dei grandi magazzini Coin, già situati presso l'ex-Bazar Bonaiuti in via de' Calzaiuoli. Descrizione thumb|La Fontana del Mascherone La loggia ha tre fornici sul lato frontale e due su quelli laterali, chiusi da cancellate. Gli archi, ingentiliti da voluta nella chiave d'arco, sono retti da colonne tuscaniche e, agli angoli, da pilastri coperti da bugnato. Oltre i marcadavanzale e il mezzanino (dalle finestre rettangolari profilate in pietra) si apre il piano ottocentesco, con grandi finestre ad arco scandite da paraste ioniche. Una cornice in pietra disegna i profili degli archi continuando orizzontalmente all'altezza dell'imposta e intersecando le paraste a metà altezza. Anche qui ricorre, accresciuto, il motivo della voluta in pietra al centro degli archi. Più in alto il cornicione, composto da un'ampia fascia di cornici a diverso aggetto, oltre il quale si vedono gli oculi, pure profilati in pietra, del sottotetto. La copertura è a capanna, sopra un ulteriore cornicione, con grande finestra timpanata al centro. Il busto di Cosimo II, armato e con la croce di Santo Stefano, indicato dall'iscrizione come Egenorvm Patri ("Padre dei bisognosi") e posto sull'arco mediano che guarda a via de' Neri, è di Chiarissimo Fancelli (secondo Filippo Baldinucci). La fontana marmorea all'angolo, per lo più segnalata dalla letteratura come opera dello stesso Fancelli, è in realtà ricordata nel Follini-Rastrelli come più tarda, "quasi moderna". Nonostante i suoi tratti tardomanieristi (si veda la fontana dello Sprone alla quale si ispira) risulta in effetti inaugurata nel 1764, per iniziativa del governo della Reggenza lorenese. L'ingegnoso scalpello dell'artista, ha connotato l'opera con un vivacissimo atteggiamento beffardo della grossa faccia deforme, dando alle fluenti linee che convergono verso la sottostante tazza di raccolta dell'acqua, una forma di barba fra l'immaginario fantastico e quello reale. Fu restaurata nell'estate del 2014, nell'ambito del progetto FLIC (Florence I Care) promosso dal Comune di Firenze. Lapidi Due lapidi nel loggiato ricordano la struttura più antica della loggia. La prima è con le insegne dei Capitani di Torre (che soprintendevano al mercato dei cereali), del giglio fiorentino e della croce del Popolo. ~~P~~ PARTE DELLI SPETTABILI SIGRI O TTO DI BALIA DELLA CITA DI FI RENZE SI PROIBISCE CHE SOTO LA LOGIA DELLA PIAZA DEL GRAИO E ATORИO A DETA PA ИOИ SI POSA FARE SPORCITIE DI SORTE ALCVИ A A BRACIA X SOTO PEИA DI Δ X E T RATI 2 DI FVИE ИEMEИO GIOCA RE LA PALA ИE A QVASIVOGLIA ALTRO GVOCO SOTO LE MED ESIME PEИE COИTRAFCEИDO Traslitterando in italiano corrente: "Per parte degli spettabili Signori Otto di Balia della città di Firenze si proibisce che sotto la loggia della piazza del Grano né attorno a detta piazza si possa fare sporcizie di sorte alcuna a braccia dieci sotto pena di scudi dieci e due tratti di fune; nemmeno giocare alla palla o a qualsivoglia altro gioco sotto le medesime pene contraffacendo". Poco distante si trova una lapide medesima, con pure lo stemma dei Capitani di Torre, tra della Parte Guelfa e dello staio colmo di grano. P PARTE DELLI SPETTABILI SIGRI OT DI BALIA DELLA CITTÀ DI FIRENZ SI PROIBISCE CHE SOTTO LA LOGIA DELLA PIAZA DEL GRANO NE ATORN A DETA P· NO SI POSSA FARE SPORCI ZE DI SORTE ALCVNA A BRACIA X · SOTTO PENA DI · ΔDI · X E TRATI · 2 · DI FVNE NE MENO GOCARSI SOTT LE MEDESIME PENE CONTRAFACEND La traslitterazione è: "Per parte degli spettabili Signori Otto di Balia della città di Firenze, si proibisce che sotto la loggia della piazza del grano, né attorno a datte piazza, non si possa fare sporcizie di sorte alcuna a braccia dieci sotto pena di scudi dieci e dtratti due di fune; nemmeno giocarsi, sotto le medesime pene". Note Bibliografia , VI, 1795, pp. 227–229; * , pp. 157–158, n. 9; * , p. 138, n. 306; * , IV, 1846, p. 421; * , pp. 177–178; * , pp. 206–207; * , pp. 60–61; * , p. 251; * (1909) 1908, p. 9; * , n. 339; * (1915) 1914, pp. 81–83; * , p. 85; * , pp. 144–145, n. XIV; * , p. 170; * , n. 339; * , pp. 241–242, nn. 467-471; * , pp. 182–183; * , II, 1977, pp. 317–318; * , p. 215; Cresti 1982, pp. 44–45; * , pp. 71–72; * , pp. 114–118; * , I, p. 142; * , I, p. 418; *Luciano Artusi, Tante le acque che scorrevano a Firenze, itinarario tra i giochi d'acqua delle decorative fontane fiorentine, Semper, Firenze 2005. * , pp. 396–397; * , Stefania Galante, p. 428, n. 155; * , pp. 200–201, n. 276. Voci correlate Orsanmichele (ex-Loggia del grano fiorentina) * Granaio dell'Abbondanza Altri progetti Collegamenti esterni Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL). Grano |
817388 | 11067 Greenancy - 11067 Greenancy è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1992, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,9663031 UA e da un'eccentricità di 0,0942653, inclinata di 2,45199° rispetto all'eclittica. Collegamenti esterni Categoria:Corpi celesti scoperti nel 1992 Greenancy |
6907873 | Pirobazìa - La pirobazìa è l'atto di attraversare un letto di braci ancora ardenti, o più raramente un percorso di fiamme, a piedi nudi senza riportare danni o scottature. La parola pirobazia deriva dai termini piro- (che deriva dal greco pŷr pyrós, fuoco ) e -bazia (per indicare acrobazia). Come per vari termini, negli ultimi anni il termine italiano viene talvolta sostituito dal relativo inglese, ovvero firewalkingSecondo la tendenza iniziata negli anni '90 e accelerata nel nuovo millennio di affiancare o sostituire termini italiani con i corrispettivi inglesi. Credenze Nelle culture in cui viene praticato spesso si ritiene che quest'attività sia possibile con l'aiuto di una forza soprannaturale, di una forte fede o di una specifica capacità di concentrazione di un individuo. La pratica della pirobazia è normalmente associata a differenti ambiti quali la crescita personale, il fachirismo ed alcuni riti di iniziazione o religiosi come quello praticato dai Nestinari in Bulgaria e riconosciuto dalla UNESCO patrimonio immateriale dell'umanità. L'effetto spettacolare e l'eccezionalità del gesto, in apparente contrasto con i principi della fisica e della salvaguardia della persona, sono un elemento di forte attrattività e interesse generale. Storia Nonostante le molteplici affermazioni secondo le quali la camminata sui carboni ardenti abbia origini millenarie, sembrano al momento mancare elementi documentali a supporto. Risultano comunque disponibili documenti su questa pratica che rendono plausibile ipotizzare un'origine antica, legata a rituali tribali. Il pirobazìa è praticata come rito tradizionale da: * I clan Sawau dell'isola di Beqa, a sud di Viti Levu nelle Isole Figi. Il fenomeno è stato esaminato nel 1902 quando era già un'attrazione turistica nel testo "Probable Explanation of the Mystery". * Cristiani ortodossi in regioni della Grecia (vedi Anastenaria) e Bulgaria (vedi nestinari), durante alcune feste religiose popolari.Xygalatas, Dimitris, 2012. The Burning Saints. Cognition and Culture in the Fire-walking Rituals of the Anastenaria London: Equinox. .Xygalatas, Dimitris, 2011. "Ethnography, Historiography, and the Making of History in the Tradition of the Anastenaria", History and Anthropology 22 (1): 57–74. In Bulgaria attualmente sarebbero attive solo una quindicina di coppie che portano avanti la tradizione: la danza sul fuoco in Bulgaria infatti viene praticata da una coppia (uomo e donna). * tribù in tutta la Polinesia, documentato in giornali scientifici (con foto e canti) pubblicati tra il 1893 e il 1953. Inoltre questa pratica viene talvolta utilizzata nei seminari aziendali, di lavoro di squadra e nei laboratori di autoaiuto come esercizio di rafforzamento dell'autostima. La pratica Per effettuare la camminata sui carboni ardenti è richiesta la preparazione di un letto di braci che raggiunge temperature intorno agli 800° e le cui dimensioni sono di circa un metro di larghezza per circa tre o quattro di lunghezza. Le braci vengono solitamente prodotte dalla combustione di una pira preparata per consentire che l'esperienza possa aver luogo all'imbrunire, cosa che ne valorizza l'effetto scenico grazie al contrasto tra il bagliore delle braci e l'oscurità dell'ambiente circostante. L'area destinata ad accogliere la pira e successivamente utilizzata per costruire il tappeto di braci risulta solitamente essere un prato o manto erboso. Non ci sono effettivi elementi a supporto che questo possa incidere favorevolmente a preparare i piedi del soggetto o a ridurne gli effetti al termine dell'esperienza. Spiegazioni Esistono diverse e differenti teorie volte a spiegare la pratica della pirobazia, alcune delle quali richiamano determinati aspetti della fisiologia umana e la quantità di tempo in cui i piedi sono a contatto con le braci, che sarebbe insufficiente a indurre bruciature per la loro scarsa capacità di condurre il calore.. Inoltre Jearl Walker ha postulato che camminare sui carboni ardenti con i piedi bagnati possa isolarli in virtù dell'effetto Leidenfrost. Non mancano ipotesi sull'accesso a particolari stati di coscienza alterati o focus interiore, fino ad arrivare ad ipotizzare capacità paranormali. Nessuna di queste trova al momento riscontro in verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico, mentre risultano invece esserci sperimentazioni che hanno screditato alcune di queste tesi come nell'esperimento condotto del professore inglese Richard Wiseman. In Italia la pirobazia è stata oggetto di studio da parte di alcuni membri del CICAP. In particolare Stefano Bagnasco evidenzia come sia nota la possibilità di camminare per alcuni passi su braci senza la presenza di fiamme e con temperature intorno agli 800 °C rimanendo illesi, seppure sia difficile spiegare esattamente il fenomeno per alcuni aspetti pratici, quali la creazione di un modello matematico, in ragione delle molteplici variabili, o di un'analisi empirica vista la numerica di esperimenti che andrebbero condotti. Fattori che prevengono le bruciature * L'acqua ha una capacità termica molto elevata (4.184 J g−1 K−1), mentre le braci ne hanno una molto bassa. Pertanto, la temperatura del piede tende a variare meno rispetto a quella dei carboni. * Solo alcune parti delle braci vengono effettivamente a contatto con i piedi che sono irrorarti da un flusso di sangue che agevola la diffusione del calore. * Quando le braci si raffreddano, la loro temperatura scende al di sotto del punto di infiammabilità, quindi smettono di bruciare non generando nuovo calore. * Durante la camminata i piedi dei praticanti sono in contatto solo per brevi periodi con le braci. Rischi della pratica Il rischio di ustione nella pratica della pirobazia è elevato e impossibile da scongiurare. L'adozione di alcuni accorgimenti, come evitare percorsi eccessivamente lunghi, evitare di correre o saltare sulle braci, sembrano risultare funzionali a ridurne la probabilità pur non potendola escludere. * Hanno riportato ustioni alcuni praticanti che sono rimasti troppo a lungo a contatto con le braci. * Correre sulle braci aumenta il rischio di scottature in quanto il piede affonda maggiormente nelle braci. * Oggetti estranei specie se di metallo possono risultare pericolose e arrecare ustioni, a causa dell'elevata conduttività termica. * La presenza di braci fresche, ossia in una fase iniziale di combustione, possono risultare maggiormente pericolose in quanto possiedono percentuali ancora elevate di acqua avente un'elevata conduttiva termica. * I piedi bagnati possono far aderire ad essi le braci prolungandone i tempi di contatto. Tradizione e finalità I teorici sociali hanno a lungo sostenuto che l'esecuzione di intensi eventi collettivi quali la camminata sui carboni ardenti permane in quanto funzione di base della socializzazione, come la coesione sociale, il team building e così via. Émile Durkheim ha attribuito questo effetto alla nozione teorizzata di esuberanza collettiva, in cui l'eccitazione collettiva si traduce in una sensazione di solidarietà e integrazione.Durkheim E. ‘’The elementary forms of religious life’’. New York: Free Press 1995. Uno studio scientifico condotto durante un rituale di pirobazia nel villaggio di San Pedro Manrique, in Spagna, ha mostrato una sincronizzazione dei ritmi cardiaci tra i praticanti e gli spettatori. In particolare, i livelli di sincronicità dipendevano anche dalla vicinanza sociale. Questa ricerca suggerisce che esiste una base fisiologica per i rituali religiosi collettivi, attraverso l'allineamento degli stati emotivi, che rafforza le dinamiche di gruppo e produce un'identità comune tra i partecipanti.Konvalinka, I., Xygalatas, D., Bulbulia, J., Schjoedt, U., Jegindø, E-M., Wallot, S., Van Orden, G. & Roepstorff, A. 2011. “Synchronized arousal between performers and related spectators in a fire-walking ritual”, ‘’Proceedings of the National Academy of Sciences 108’’(20): 8514-8519Xygalatas, D., Konvalinka, I., Roepstorff, A., & Bulbulia, J. 2011 "Quantifying collective effervescence: Heart-rate dynamics at a fire-walking ritual",Communicative & Integrative Biology 4(6): 735-738 Note Categoria:Discipline circensi Categoria:Fuoco |
282248 | arrotoleresti - seconda persona singolare del condizionale presente di arrotolare :*: |
286696 | Ius primae noctis - Lo ius primae noctis (in italiano: "diritto della prima notte") è una locuzione latina che indica il presunto diritto del signore feudale di sostituirsi al marito nella prima notte di nozze, in occasione del matrimonio di un proprio servo della gleba. In realtà non esistono fonti che dimostrino l'effettiva esistenza di un simile diritto. Talvolta è indicato, in modo improprio, con l'espressione francese droit du seigneur, cioè "diritto del signore", la quale, in realtà, fa riferimento a un'ampia gamma di diritti riconducibili al signore feudatario, inerenti quindi anche alla caccia, alla riscossione di tasse e tributi, all'agricoltura. Non vi sono testimonianze della reale esistenza e diffusione di tale diritto nell'Europa medievale. In particolare, nelle fonti storiche di epoca medievale non ne è rintracciabile alcuna menzione, né da parte delle autorità laiche (re, imperatori), né da parte di quelle ecclesiastiche. Ogni riferimento conosciuto risale, infatti, ad epoche successive. Questo ha portato parte della moderna critica storiografica a derubricare lo ius primae noctis a una sorta di mito moderno relativo all'epoca medievale, la cui fondatezza non si basa su alcuna fonte documentata. Ci sono inoltre prove documentali che mostrano come alcuni dettagli circa certe tasse dovute e certi diritti pretesi, tratti fuori dal loro contesto, furono usati dagli eruditi a partire dal '400 come fonte utile a produrre la leggenda di questa istituzione del brutto tempo ormai andato. Storia thumb|upright=1.3|La Mugnaia del Carnevale di Ivrea: secondo la leggenda, avrebbe approfittato dello ius primae noctis per uccidere il barone che opprimeva la città Se e quanto lo ius primae noctis fosse effettivamente diffuso, e in quale misura i signori feudali ne facessero uso, è stato argomento molto discusso. Secondo la visione che si affermò nell'età moderna, il servo della gleba era legato alla proprietà padronale e i vari aspetti della sua vita erano comunque condizionati dal legame con la terra che coltivava. Di conseguenza, anche al feudatario che possedeva i campi. Anche il matrimonio, come altri aspetti della vita sociale, vi era ricompreso e talvolta, per ottenere il consenso ad esso, doveva versare un tributo. Secondo Régine Pernoud, nel corso del X secolo si istituì l'uso di reclamare un'indennità pecuniaria dal servo che, sposandosi, lasciava il proprio feudo per trasferirsi in un altro. Il "diritto signorile" era pertanto di natura prettamente economica«si stabilì (...) l'usanza di reclamare un'indennità pecuniaria dal servo che lasciava il feudo per sposarsi in un altro e nacque il famoso "diritto signorile" sul quale si sono dette tante sciocchezze» - Régine Pernoud, Luce del Medioevo, p. 52.. La stessa Pernoud riconduce ad interpretazioni «completamente erronee» di lessico giuridico e di simboli con cui il feudatario autorizzava il matrimonio di un servo (che, per questo, abbandonava il proprio feudo e si trasferiva), il travisamento della natura pecuniaria del tributoRégine Pernoud, Luce del Medioevo, p. 52. In Italia esistono comunque diversi luoghi, paesi o città, nelle cui leggende di fondazione viene tuttavia menzionato questo presunto diritto. Tra questi: Fumone, Roccascalegna, Mesoraca, Melissa, Dolceacqua, Sant'Agata di Puglia, Fiuggi, Avigliano, Francavilla in Sinni, Onzo e Montalto Ligure. Per nessuna di queste tradizioni esistono conferme storiche sul fatto che lo ius sia mai stato realmente in vigore. In ogni caso, non si può parlare dello ius primae noctis come di un fenomeno generalizzato del diritto medievale. Oltre all'assenza di riferimenti legislativi ufficiali civili o ecclesiastici va notato come nel medioevo vi furono numerose rivolte dei contadini in occasione delle quali venivano redatte in forma scritta richieste e lamentele dei rivoltosi (vedi, per esempio i dodici articoli della guerra dei contadini tedeschi del 1525). In questi testi non si trovano mai accenni allo ius primae noctis, né a soprusi sessuali d'altro genere.Piero Angela, Alessandro Barbero, Dietro le quinte della storia, Milano, RCS Libri, 2012. ISBN 978-88-17-06147-6 Aspetti giuridici e possibili spiegazioni antropologiche Anche se una parte degli storici contemporanei sostiene che non esista una prova definitiva dell'effettivo esercizio di questa usanza nel Medioevo, persiste comunque un profondo disaccordo riguardo all'origine, al significato e allo sviluppo della diffusa credenza popolare e dell'effettivo significato simbolico legato a questo presunto diritto. Esso viene segnalato a partire dal XIII secolo. Il documento più antico è un accordo scritto fra i monaci benedettini e il signore di Verson, datato al 1247, il quale impegna i servi della gleba residenti nella sua proprietà terriera a corrispondere una tassa al feudatario locale, perché questo rinunciasse ad esercitare il diritto di veto, permettendo di celebrare il matrimonio fra la figlia di un fittavolo con un uomo non residente nel contado., dal minutov24:28. La ricerca storica, però, sottolinea la finzione che spesso caratterizza le opere giuridico-letterarie dell'epoca«Siccome nel Medio Evo tutto si traduceva in una cerimonia, tale diritto diede luogo a gesti simbolici come, ad esempio, posare una mano o una gamba sul letto coniugale, con impiego di particolari termini giuridici che hanno suscitato maliziose o astiose interpretazioni, completamente erronee» - Régine Pernoud, Luce del Medioevo, Milano, Piero Gribaudi Editore, 2007. ISBN 978-88-7152-579-2 - pp. 52, 53., per cui la convinzione che esistesse una pratica generalizzata di questo "diritto" potrebbe essere un mito moderno, che rivelerebbe poco sulla realtà del medioevo. Si ritiene che l'origine di questa credenza risalga al XVI secolo. Il filosofo scozzese Hector Boece riporta il decreto del mitico re scozzese Evenio III secondo cui "il signore delle terre può disporre della verginità di tutte le ragazze che vi abitano"; la leggenda vuole che Santa Margherita di Scozia abbia fatto rimpiazzare lo ius primae noctis con una tassa di matrimonio chiamata merchet. Tuttavia Evenio III non è mai esistito e tutto il racconto di Hector Boece attinge largamente dal mito. Nella letteratura del XIII e XIV secolo e nei codici di legge fondati sul diritto consuetudinario lo ius primae noctis è strettamente correlato alle specifiche tasse di matrimonio dei servi o ex servi. Secondo alcuni antropologi lo ius primae noctis può essere considerato la degenerazione di un rituale arcaico. La verginità era collegata a un tabù molto forte, che poteva essere rimosso solamente da un re/sciamano/personaggio potente. Ogni altro uomo ne sarebbe rimasto danneggiato. Studi recenti vedono nel mito dello ius primae noctis e nei riti carnevaleschi di eliminazione del tiranno ad esso spesso collegati (per es. Ivrea o Castello Tesino), una funzione apotropaica, tipica dei riti di eliminazione del male, e in ultima istanza propiziatoria della fertilitàCuniberti, 1996; Castelli, 1997. Analogie fra diverse culture Uno studioso, Evans, ha sostenuto che lo ius primae noctis potesse essere effettivamente esistito nella tradizione dell'Europa medievale e che potrebbe essere stato simile ai riti di deflorazione dell'antica Mesopotamia o quelli tibetani del XIII secolo.Evans Op. cit. p. 30 Nella letteratura mesopotamica, il diritto della prima notte, ossia il privilegio del signore di deflorare la sposa di un altro uomo, è un topos assai antico, risalente perlomeno al poema epico Gilgameš (2000 a.C. circa). Anche se le descrizioni letterarie dell'antica Mesopotamia e le leggende dello ius primae noctis nell'Europa medievale mettono in evidenza tradizioni culturali molto diverse, si ricongiungono nel fatto che, in entrambi i casi, sono coinvolti personaggi di elevato rango sociale. Erodoto che scrive nel V secolo a.C. nelle Storie IV-168 riporta a proposito dei Libici Adimarchidi: "E al re soli [tra i libici gli Adimarchidi] le vergini che sono in procinto d'accasare presentano: quella che al re stima abbia generato, da questo è deflorata" (traduzione letterale). Marco Polo, ne Il Milione, osservava che nel Tibet del XIII secolo "La gente di queste parti non è avvezza a sposare le ragazze fino a quando queste sono ancora vergini, ma al contrario desiderano che abbiano avuto affari con molti di sesso opposto"; gli studiosi hanno sottolineato l'analogia tra lo ius europeo, l'usanza mesopotamica e quella tibetana, evidenziando però che i tre esempi non rappresentano le istanze di un tiranno che impone la sua volontà ai soggetti femminili, bensì un "rituale di deflorazione", nel quale '"la comunità radunava attorno all'opera di supporto l'individuo", nella fattispecie il defloratore. Anche in zona d'Abruzzo esistono diverse leggende inerenti al sopruso del feudatario con il suo conseguente omicidio da parte di un popolano. Esistono leggende del barone di Archi, del barone Corvo de' Corvis di Roccascalegna (tra le più famose), e del castello Malanotte ridenominato Buonanotte (Montebello sul Sangro). Influenza culturale Esistono varie opere letterarie, musicali, e cinematografiche, nella cui trama lo ius primae noctis ha un ruolo rilevante: * La storia dell'antico eroe irlandese Cúchulainn * Voyages historiques de l'Europe (Volume IV: pagine 140–141), di Claude Jordan, pubblicato nel 1694; la descrizione è simile a quella di Ettore Boezio, ma attribuisce la svolta a Malcolm I di Scozia nel X secolo. * Lorenzaccio (1834), di Alfred de Musset *Pascal Bruno (1838) di Alexandre Dumas père. *Voltaire scrisse nel 1762 la commedia in cinque atti Le droit du seigneur or L'écueil du sage (ISBN 2-911825-04-7), ma fu rappresentata per la prima volta solo nel 1779, dopo la sua morte. * Il matrimonio di Figaro (1778) di Beaumarchais, che ha ispirato l'opera lirica di Mozart Le nozze di Figaro. * Il principe guerriero, film con Charlton Heston * Jus primae noctis, film del 1972 per la regia di Pasquale Festa Campanile e Neri Parenti *Sottovoce, film di Claudio Pazienza (1993), incentrato sulla leggenda del barone De Corvis di Roccascalegna. * I pilastri della Terra, romanzo di Ken Follett * Braveheart - Cuore impavido (1995), film diretto da Mel Gibson tratto dalla storia di William Wallace * Il conte di Melissa, film diretto da Maurizio Anania (2000), tratto dall'omonimo romanzo di Cataldo Amoruso * La serie di romanzi di Aubrey e Maturin di Patrick O'Brian, specialmente L'ammiraglio giallo * Il capitolo VII della prima parte del romanzo 1984 di George Orwell ne riporta una forma adattata al particolare contesto narrativo: * Wyrd Sisters di Terry Pratchett * Un americano alla corte di re Artù (A Connecticut Yankee in King Arthur's Court, 1889) di Mark Twain * Il romanzo La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones si apre col racconto di un brutale diritto di ius primae noctis esercitato da un signore feudale * Magnificat, film di Pupi Avati * Le Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin * Kanashimi no Belladonna (1973), film di Eiichi Yamamoto Luoghi con leggende sullo ius-primae-noctis Molte sono le leggende legate allo ius primae noctis, spesso associate a feste carnevalesche. Di seguito alcuni esempi. * leggenda della Mugnaia di Ivrea, provincia di Torino [XII secolo d.C. circa] * leggenda della Lechera di Rocca Grimalda, provincia di Alessandria * leggenda di della Michetta di Dolceacqua, provincia di Imperia [1300 d.C. circa] * leggenda di Melissa, con Francesco Campitelli [1633 d.C. circa] * leggenda di Biagio delle Castellare, a Castello Tesino (provincia di Trento) [1356 d.C. circa] * leggenda di Montalto Ligure, con il conte Oberto di Badalucco [1200 d.C. circa] * leggenda della famiglia Federici in Val Camonica (provincia di Brescia) * leggenda di Onzo * leggenda di Francavilla in Sinni * leggenda di Avigliano * leggenda di Fiuggi * leggenda di Sant'Agata di Puglia * leggenda di Mesoraca * leggenda di Fumone Note Bibliografia Alain Boureau, The Lord's First Night: The Myth of the Droit de Cuissage, translated by Lydia G. Cochrane, University of Chicago Press, 1998. ISBN 0-226-06742-4. * Jörg Wettlaufer, "The jus primae noctis as a male power display: A review of historic sources with evolutionary interpretation", in Evolution and Human BehaviorVol. 21: No. 2: pages 111–123. Elsevier, 2000. * Hilary Evans, Harlots, whores & hookers : a history of prostitution, Taplinger Pub. Co., 1979 * Alain Boureau, Das Recht der Ersten Nacht. Zur Geschichte einer Fiktion, Düsseldorf, Patmos, 2000, ISBN 3-538-07043-1 oder ISBN 3-491-96002-9 * Jörg Wettlaufer, Das Herrenrecht der ersten Nacht. Hochzeit, Herrschaft und Heiratzins im Mittelalter und in der frühen Neuzeit, Francoforte-New York, Campus, 1998, ISBN 3-593-36308-9 * Franco Castelli, La danza contro il tiranno. Leggenda storia e memoria della "Lachera" di Rocca Grimalda, Comune di Rocca Grimalda, Centro di cultura popolare "G. Ferraro", Accademia Urbense, Ovada (tradizioni popolari), 1996. * Franco Castelli, Grimaldi, Piercarlo (a cura di), Maschere e corpi, Meltemi ed., 1997 * Paolo Cuniberti, Jus Primae Noctis: un rituale di eliminazione?, Alba Pompeia, rivista semestrale di studi storici per Alba e territori connessi, fasc. II 1996, ISSN 0394-9427 * Matilda Joslyn Gage, Woman, Church, and State, 1893, (Capitolo IV: Marquette) Voci correlate Corvo de' Corvis Altri progetti Collegamenti esterni Categoria:Terminologia giuridica latina Categoria:Feudalesimo Categoria:Sessualità nel Medioevo Categoria:Falsi storici sul Medioevo |
6723195 | Star Key - Star Key è una serie televisiva a cartoni animati italiana realizzata dalla Gama Movie Animation in co-produzione con Rai Fiction. La prima serie, composta da 26 episodi, sarebbe dovuta iniziare su Rai 2 nel prime time del 2014 ma a causa di problemi tecnici la serie è stata consegnata a Rai solo nel dicembre del 2016. La serie esordisce poi su Rai Gulp da gennaio 2018 ed altre due serie (da 26 episodi) sono già in produzione. Trama Luce è una ragazza che vive sul pianeta Orion insieme a quelli che crede siano i suoi genitori. Un giorno però scopre di essere la principessa di Nebula, un regno che suo zio, il despota Gorbos, ha conquistato rubando il trono ai suoi genitori e portando il caos nel regno e decide di partire assieme a Mango e Tattoo alla ricerca delle proprie origini usando l'astronave con cui venne portata in salvo anni prima quando Gorbos attaccò. Per riportare la pace dovrà riunire tutti gli elementi che compongono la Star Key, un oggetto magico dai poteri illimitati che Gorbos anni prima ha distrutto facendone disperdere gli elementi. A Luce si opporranno diversi nemici mandati da Gorbos: tra questi la principale è Fedora, la figlia di Gorbos, che vuole riunire anche lei la Star Key per far sì che il regno del padre non venga messo in pericolo dal ritorno della pace e dei legittimi sovrani. L'unica persona in grado di riunire Star Key secondo la leggenda è la principessa nata durante l'eclissi di due lune: essendo entrambe le principesse nate durante l'eclissi entrambe potrebbero riunirla ed usarla. Personaggi ;Luce :Doppiata da: Gaia Bolognesi :Luce è la protagonista della storia nonché legittima principessa di Nebula: s scopre infatti figlia di re Lauros e di sua moglie ossia, i legittimi sovrani spodestati anni addietro. Insieme a Mango, Tattoo e Archimedes partirà in viaggio per riunire tutti gli elementi della Star Key poiché la leggenda dice che soltanto la principessa nata durante l'eclissi di due lune può. ;Lio :Doppiato da: Alessio De Filippis :Lio è il primogenito di Gorbos: di vedute opposte a quelle del padre e della sorella decide di aiutare Luce a rintracciare gli elementi usando la Stella del Destino per guidarne la ricerca. ;Absu :Doppiato da: Stefano Mondini :Absu è il pilota reale di Nebula, ma vive sotto copertura facendo il taxista, e insieme alla moglie ha allevato Luce nascondendole la verità. ;Mango :Doppiato da: Stefano Broccoletti :Mango è il figlio di Absu ed è il fratello "di latte" di Luce. Guiderà l'astronave del padre per cercare gli elementi. ;Tattoo :Doppiato da: Emanuele Ruzza :Miglior amico di Mango, che parte in missione insieme a Luce, Mango, Archimedes e Lio per poter recuperare gli elementi della Star Key che sono stati dispersi per tutta la galassia. ;Archimedes :Doppiato da: Alberto Bognanni :Archimedes è il computer di bordo della Unicorn ossia dell'astronave del padre di Mango usata in missione ed è la stessa con cui venne salvata Luce anni fa. Infatti, la riconosce e lo svela. ;Fedora :Doppiata da: Perla Liberatori :Fedora è la seconda figlia di Gorbos: alleata del padre e nemica sia di Lio che ritiene un traditore sia di Luce. Anche lei è una principessa nata durante l'eclissi di due lune e ha alcuni elementi, e più tardi si rivolta contro il padre. ;Aster :Doppiato da: Guido Di Naccio :Aster è uno dei due sgherri di Fedora. Riesce a trasformare il suo corpo in sabbia per attaccare i suoi nemici. Obbedisce direttamente a lei e le dà retta anche quando disobbedisce al padre. ;Stone :Doppiato da: Stefano Billi :Stone è uno dei due sgherri di Fedora. Stone è interamente fatto di pietra e attacca i suoi nemici picchiandoli. Obbedisce direttamente a lei e le dà retta anche quando disobbedisce al padre. ;Gorbos :Doppiato da: Pierluigi Astore :Gorbos è il fratello minore di Lauros che non sopportava di restare principe in eterno e perciò distrusse la Star Key provocando la dispersione dei suoi elementi e rubando così il trono del re. Intende lasciare il trono a Fedora, confidando che la ragazza, esseno nata come Luce nell'eclissi delle due lune, possa riunire gli elementi della Star Key prima della cugina. ;Lauros :Doppiato da: Fabrizio Temperini :Lauros è il legittimo re di Nebula spodestato anni addietro da suo fratello Gorbos, è padre di Luce. Viene tenuto prigioniero come la moglie per anni ma poi riusciranno ad evadere. ;Alena :Doppiata da: Monica Ward :Alena è la moglie di Lauros, regina di Nebula e madre di Luce. Episodi N° Titolo Prima TV italiana 1 La leggenda degli unicorni 15 gennaio 2018 2 Il fuggiasco 15 gennaio 2018 3 Il primo elemento 16 gennaio 2018 4 La città dei Magami 16 gennaio 2018 5 Il villaggio dei Dormienti 17 gennaio 2018 6 Il tempio della Landa 17 gennaio 2018 7 Il potere di Arkanus 18 gennaio 2018 8 La sfera scrigno 18 gennaio 2018 9 L'oracolo 19 gennaio 2018 10 La competizione galattica 19 gennaio 2018 11 I guardiani del tempio dell'unicorno 20 gennaio 2018 12 La valle dei Sirin 20 gennaio 2018 13 La principessa di Centurion 21 gennaio 2018 14 Ritorno a Nebula 21 gennaio 2018 15 Una vacanza a sorpresa 22 gennaio 2018 16 Il fidanzato di Luce 22 gennaio 2018 17 La città sottomarina 23 gennaio 2018 18 Il giardino incantato 23 gennaio 2018 19 L'albero dello spirito 24 gennaio 2018 20 Il ricatto di Gorbos 24 gennaio 2018 21 L'alchimista 25 gennaio 2018 22 Viaggio nella dimensione misteriosa 25 gennaio 2018 23 La spada del conquistatore 26 gennaio 2018 24 Tradimento! 26 gennaio 2018 25 Fuga dalla Minotaur 27 gennaio 2018 26 Il potere di Star Key 27 gennaio 2018 Colonna sonora Tutta la colonna sonora di Star Key è stata composta da Roberto Belelli e Francesco Sardella, e pubblicata da PinkHouse Music WorX srl. Sigla di apertura * La stella del destino :Testo di Gabrio Marinelli :Interpretata da Arianna Carducci Musica di sottofondo * Lost Key Sigla di chiusura * La profezia di Star Key Note Collegamenti esterni |
244110 | Cratogeomys tylorhinus - Species: Cratogeomys tylorhinus Subspecies: Cratogeomys tylorhinus , 1895 * Category:Clinton Hart Merriam taxa |
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