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http://it.wikipedia.org/wiki/Principe_della_Chiesa_di_Asti
Principe della Chiesa di Asti.Principe della Chiesa di Asti'" è un titolo nobiliare accordato al vescovo di Asti dal Re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia il 7 luglio 1784, in seguito alla cessione degli ultimi feudi vescovili antico retaggio medievale del potere temporale.La più antica donazione che si conosca alla Chiesa di Asti venne fatta da Ludovico III il Cieco con due diplomi concessi a Pavia nel 18 giugno 901 e 25 febbraio 902.Nel primo diploma, al vescovo Eilulfo venne concessa la proprietà della corte imperiale di Bene Vagienna e tutti i territori annessi, nel secondo diploma, riconfermando i territori precedenti, aggiunse l'abbazia di Borgo San Dalmazzo.Nei secoli seguenti, i vari reggenti che si avvicendarono sul trono d'Italia confermarono ed aumentarono il numero dei dominii vescovili, al punto tale che nel 1041, con il diploma di Enrico III del 26 gennaio, confermò al vescovo Pietro:ottenute dalle donazioni degli imperatori e re precedenti.Il Vescovo-ConteNel XII secolo, il vescovo Oddone III filoimperiale e partigiano dell' antipapa Clemente III, salito sulla cattedra della diocesi astigiana, fu un avversario tenace della contessa Adelaide di Susa, che cercò prepotentemente di impossessarsi del potere civile della città.Con l'aiuto dei "cives" astigiani e dell'imperatore Enrico IV, il vescovo lottò duramente contro di lei per reimpossessarsi dei terreni della diocesi di Asti che negli anni gli erano stati sottratti da Adelaide.Nel 1089 le due parti giunsero ad una tregua in cui il vescovo cedendo i suoi territori più distanti (la contea di Bredulo), riottenne quelli limitrofi (l'abbazia di San Dalmazzo, la pieve di Levadigi e la selva di Banale).Nel 1091 la debole tregua cadde e la contessa incendiò per la seconda volta Asti (la prima era avvenuta nel 1070, al rifiuto da parte degli astigiani dell'imposizione del vescovo Ingone) e se ne impadronì, ma nello stesso anno morì senza lasciare successori diretti.Il vescovo Oddone, a questo punto, beneficiando dei dissidi tra i discendenti di Adelaide, ottenne da Enrico IV, il formale riconoscimento della carica di Vescovo-Conte della città di Asti, ma la successiva nascita del libero comune nel 1095, decretò la fine dell'egemonia vescovile sulla città e sul contado.I contrasti tra vescovo e ComuneNei secoli successivi a più riprese, i successori di Oddone cercarono di ritornare in possesso degli antichi domini feudali della Chiesa di Asti con alterne fortune.Nel 1348, il vescovo Baldracco Malabayla appena insidiatosi sulla cattedra episcopale, per rafforzare la signoria ecclesiastica riunì tutti i diplomi, le concessioni, gli atti pubblici e privati di pertinenza della Chiesa di Asti, convocò tutti i vassalli ecclesiastici e li obbligò a fare atto di sottomissione.La raccolta dei documenti ecclesiastici venne da allora denominata "Libro Verde della Chiesa di Asti".I contrasti con i SavoiaIn seguito alla caduta del Comune di Asti, la città attraversò un periodo di guerre e dominazioni che fecero decadere il potere e l'influenza astigiana sui propri territori.Nel 1531 Carlo V donò la città a sua cognata Beatrice del Portogallo (1504-1538), moglie del duca Carlo III di Savoia.Il residuo di feudi vescovili della Chiesa astigiana generò continui screzi con i duchi sabaudi: Carlo Emanuele I cercò con qualsiasi mezzo di ottenerne il dominio ma più volte la Santa Sede si oppose con fermezza perché considerate "terre buone", ma al contrario i vescovi astigiani le vedevano solamente come un'incombenza.Il nunzio apostolico Riccardi scrivendo al cardinale di Como in merito alla questione affermava che il duca per mettere fine a questa annosa faccenda intendeva:Le contestazioni tra la Chiesa e il duca andarono avanti fino al 10 marzo 1611, dove si stipulò l'accordo che il vescovo Aiazza cedeva a titolo di permuta perpetua al duca Carlo Emanuele I di Savoia ed ai suoi successori i diciassette feudi appartenenti alla Chiesa astense.Il duca per contro, donava al vescovo e ai suoi successori, il feudo di Montechiaro d'Asti con il titolo comitale, Capitanato e diocesi di Asti, e una rendita di duemila aurei l'anno.Nonostante il parere favorevole del vescovo la Santa Sede fu irremovibile e non accettò l'accordo.Principe della Chiesa di AstiA più riprese i successori del vescovo Aiazza tentarono di validare l'accordo con casa Savoia e la richiesta si fece ancora più insistente dal XVIII secolo quando i sovrani sabaudi imposero il diritto di nominare i vescovi per le diocesi nei propri dominii.Finalmente il 7 luglio 1784, il vescovo Caissotti ebbe il nulla-osta della Santa Sede:In controparte, il Re corrispose alla Chiesa di Asti di una rendita annua di 12.000 lire e venne accordato per il vescovo ed i suoi successori il titolo e dignità di Principe.Da quel momento in poi lo stemma dei vescovi astigiani oltre al caratteristico Galero ebbe il diritto di fregiarsi della corona di principe.I feudi così ceduti furono: Castagnito, Castellinaldo, Castello di Menabò, Castellino dei Volti, Cellarengo, Cisterna, Corveglia, Cossombrato, Govone, Magliano Alfieri, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticelli, Piobesi, Piea, Pocapaglia, Salmour (per diritto di decima), Santo Stefano Roero, Santa Vittoria d'Alba, Vezza d'Alba.NoteBibliografiaVoci correlateDiocesi di AstiStoria di AstiTitoli nobiliari
7,016,506
http://guide.supereva.it/case_editrici/interventi/2005/10/230744.shtml
Da non disdegnare, talvolta, qualche trucco del mestiere. "Il tizio della sede di Genova, che mi aveva fatto da guida portandomi in giro per la città, mi offrì la cena piuttosto presto in un ristorante e poi mi accompagnò all'aereoporto. Era previsto un certo ritardo per la partenza del mio aereo (motivi tecnici, ci spiegarono), perciò gli dissi di non rimanere ad attendere. Sapevo che il mattino successivo si sarebbe dovuto alzare presto, per recarsi in auto a Milano per una riunione. Tutto questo c'entra con la storia". "Lo spero", replicò Morris, "non dovrebbe esserci nessun particolare superfluo in una buona storia". "In ogni modo, quel tizio del British Council, J.K. Simpson, non riesco a ricordarmi il suo nome di battesimo, un bel giovane molto cordiale ed entusiasta del suo lavoro, mi disse: 'Va bene, allora la lascio qui, ma se il volo fosse cancellato, mi dia un colpo di telefono e la porterò in un albergo per la notte'. Be', il ritardo aumentò ancora, ma alla fine decollammo, a mezzanotte circa. Era un aereo britannico. Io ero seduto accanto a un uomo d'affari inglese, un commerciante in stoffe di lana, credo..."“Lew aveva adattato a laboratorio una stanzetta della sagrestia. In quel buco da eremita lucidava i candelabri, rimetteva l’olio nelle lampade ed esercitava il suo talento dipingendo su pergamena. Tutti i cartagloria alluminati della chiesa superiore erano opera sua; ed anche gli ornamenti in rosso e oro delle iscrizioni latine invocanti la purezza dell’anima e del corpo. Non che quella appesa sul lavabo della sagrestia: Da, Domine, virtutem manibus meis ad abstergendam omnem maculam, ut sine pollutione mentis et corporis valeam tibi servire”. (Henry Morton Robinson: ‘Il cardinale’, Garzanti, Milano, ‘65 - pag. 103).Pubblicato il 27 ottobre 2005 in: Corso di scrittura creativa
7,513,268
http://www.gamesblog.it/post/1358/una-buona-e-una-cattiva-sul-wii/1
Lucasart ad esempio sembra che stia per avverare il sogno di un’intera generazione (almeno della mia), durante la presentazione di alcuni giochi per PS3 e Xbox360 infatti, i dipendenti della software house hanno ammesso che stanno cercando il modo di sfruttare il controller Wii per un gioco a base di spade laser e folgoratori. Una idea che se ben sfruttata potrebbe portare ad una vera e propria “killer application” e chi vi scrive non nasconde la sua impazienza nel vedere attuato un progetto del genere.
7,815,922
http://www.webmasterpoint.org/news/Clamoroso-colpo-contro-le-carte-di-credito-ignoti-cracker-vedono-i-dati-di-5-milioni-di-utenti_p818.html
Un altro brutto colpo si è abbattuto sul mondo del commercio elettronico e delle transazioni economiche di nuova concezione nelle scorse ore, quando Visa e MasterCard hanno dovuto confermare che un terzo soggetto, il cui nome non è stato rivelato, è stato bucato da cracker capaci di leggere i dati di più di cinque milioni di carte di credito.I due colossi del settore, impegnati in queste ore a far quadrato attorno a questo terzo operatore e difendere il proprio business minacciato da un così clamoroso problema di sicurezza, hanno affermato di non sapere con certezza per quanto tempo i cracker hanno avuto accesso a quei dati. Ma hanno spiegato che si tratta di una cosa che potrebbe riguardare clienti Visa e MasterCard in tutti gli Stati Uniti.Le due aziende, che si impegnano naturalmente a non far pagare un dollaro a coloro che dovessero trovare sui propri conti addebiti imprevisti causati dai cracker, sono ora impegnate nel convincere il pubblico che per il momento nessuna delle informazioni che sono state esposte è stata effettivamente utilizzata in modo fraudolento.Il tentativo di minimizzare il gravissimo evento, destinato a scuotere la fiducia di molti non certo su Visa o MasterCard ma sul complesso dei sistemi transattivi, si scontra naturalmente con i numeri. Sarebbero infatti 3,4 milioni gli account Visa a cui i cracker hanno avuto accesso e circa 2 milioni quelli MasterCard.L"aggressione ha evidentemente seguito direttrici del tutto diverse rispetto a quanto accaduto recentemente in Italia, dove è stato individuato e bloccato un network di truffatori e negozianti che aggiravano certe tutele proprio per lucrare sulle carte di credito.
7,805,108
http://www.tvblog.it/post/14020/sabato-a-torino-e-poi-su-canale-5-amici-la-sfida-dei-talenti
Sabato a Torino (e poi su Canale 5) Amici - La Sfida del Talentopubblicato: giovedì 14 maggio 2009 da ShareSabato 16 maggio alle 21:00, in occasione dei Mediaset Days la due-giorni dedicata al lancio dello switch over in Piemonte del digitale terrestre, in Piazza San Carlo a Torino verrà realizzato Amici - La Sfida del talento, un grande spettacolo condotto da Maria De Filippi con alcuni dei protagonisti del talent show di Canale 5 di tutte le edizioni. Guest star della serata sarà la grande artista Fiorella Mannoia che salirà sul palco e duetterà con i cantanti in gara.Si sfideranno 6 rappresentanti della categoria Canto contro 6 della categoria Ballo per assicurarsi al termine un premio in denaro. I nomi presenti saranno per il CANTO, Giulia Ottonello (vincitrice seconda edizione), Antonino Spadaccino (vincitore quarta edizione), Karima Ammar (seconda classificata nella sesta edizione), Alessandra Amoroso, Luca Napolitano e Valerio Scanu (finalisti dell’ottava).Per quanto riguarda il BALLO ci saranno Anbeta Toromani (seconda edizione), Leon Cino (vincitore della terza), Christo Martinez (sesta edizione), Francesco Mariottini (finalista nella settima) e Alice Bellagamba e Adriano Bettinelli (ottava edizione).I sei contendenti si affronteranno in una sfida dalla quale usciranno due vincitori per ogni rispettiva categoria. I due che prevarranno gareggeranno tra loro per eleggere il vincitore assoluto del Gran Premio del Talento.A giudicare sarà una commissione di giornalisti ed esperti formata da Daniel Ezralow, Mia Michaels (coreografi), Giuseppe Carbone (direttore del Teatro San Carlo di Napoli), Mario Luzzatto Fegiz (Corriere della Sera), Luca Dondoni (La Stampa), Paolo Giordano (Il Giornale) e i rappresentanti delle case discografiche Rudi Zerby (presidente Sony BMG), Marco Alboni (presidente Emi Music), Alessandro Massara (presidente Universal) e Marcello Balestra (direttore artistico Warner Music).Lo spettacolo, ideato e condotto da Maria De Filippi, verrà registrato e trasmesso prossimamente su Canale 5. Una bella occasione dunque per vedere contrapporsi alcuni dei migliori talenti di queste otto edizioni di Amici. E chissà che questo non possa essere un preludio ad un “Campionato di Amici“, la sfida tra i migliori di tutte le edizioni che auspichiamo da un po’ di tempo.adriano bettinelli, alessandra amoroso, alice bellagamba, amici, anbeta toromani, antonino spadaccino, christo martinez, fascino, francesco mariottini, giulia ottonello, gran premio del talento, karima ammar, la sfida dei talenti, leon cino, luca napolitano, maria de filippi, mediaset days, valerio scanuCommento #4 (-6 punti) - 14 mag 2009 - 15:43 - Apri commentoCommento #8 (-6 punti) - 14 mag 2009 - 15:45 - Apri commentoPagina 1 di 3 - Totale commenti: 1351 2 3 Successivi »Nome (richiesto): Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori): URL del vostro sito (opzionale): Volete salvare le informazioni per la prossima volta? Si NoL'Isola dei Famosi 7
7,005,646
http://blog.yachtandsail.it/post/2973/portofino-rolex-trophy-2010-resoconto-dal-campo
Arrivo Giovedì mattina sulla banchina di Santa Margherita per il varo e l’armo della barca sotto una pioggia persistente, operazioni concluse con successo e traino con gommone verso Portofino, l’atmosfera è apocalittica, scrosci continui, un accenno di tromba d’aria al largo e una luce surreale, poi finalmente Portofino che si apre davanti a noi incredibilmente illuminato dal sole, durerà poco ma l’accoglienza è stata di un certo effetto. Alla sera cocktail di benvenuto sulla terrazza dello Yacht Club Italiano che come sempre ha fatto un lavoro egregio e ultime operazioni di registrazione.Venerdì finalmente le regate, per fortuna non piove, il vento è ballerino mal il comitato riesce a piazzare un bel campo che permette lo svolgimento di due prove, che rispetto all’anno scorso è già un incremento del 100%. Bene così. Cena in banchina con tutti gli equipaggi che hanno beneficiato delle uniche 5 ore consecutive di non pioggia dell’ultimo mese, anche qui chiamiamola “fortuna”.Sabato probabilmente la giornata più odiosa per tutti, pioggia costante, freddo e poco vento, due prove disputate ma con buona parte degli equipaggi dei 5.5 e dei Dragoni abbandonati nel mezzo del Tigullio nella bonaccia, questa è stata la pecca più grande dell’organizzazione che ha tardato parecchio prima di organizzare dei traini in porto efficaci, perdonabile ma da non ripetersi. Alla sera cena alla Cervara organizzata da Rolex come da copione dei grandi eventi, voto 10, valeva da sola tutta la pioggia presa in mare.Passiamo ora a qualche considerazione: rispetto all’anno scorso c’erano sicuramente meno barche, si passa da sette 8 Metri a soli due e da tre 12 Metri a soli due (presente in banchina anche French Kiss che per quanto sia barca stupenda era decisamente fuori contesto) ed assenti non giustificati i due J-Class annunciati. Flop imputabile solo parzialmente alla meteo sfavorevole, la situazione è stata comunque salvata dalla presenza dei due 6 Metri e dai cinque 5.5 presenti per la prima volta ma è un aspetto su cui si dovrà lavorare duramente.
7,409,893
http://www.cineblog.it/user/near
ATTENZIONE SPOILER mi aspettavo mooooooooolto di più inutile trailerizzare potenziali robot per poi accantonarli…credevo che la scavatrice a inizio film fosse un componente di devastator..invece era un comune decepticon la scena del deserto (che dovevano raggiungere otimus) tirata all'infinito! Sembrava fatta apposta per perdere tempo…. Le battute dei robot vabbè…non per niente sono americanate (se un giorno faranno il remake della "BIBBIA" faranno dire battutacce anche all'altissimo…) Devastator: ben fatto ma usato poco ..ma mi sono rotolato quando ha mostrato le "palle" :D trama accettabile ma dovevano svilupparla meglio
2,201,913
http://it.wikipedia.org/wiki/Onychogalea_lunata
Onychogalea lunata.Il wallaby dalla coda unghiuta lunato'" ("Onychogalea lunata"' Gould, 1841) è una specie estinta di wallaby. L'aggettivo «lunato» deriva dalla banda bianca che presenta sulle spalle, mentre il nome "Onychogalea" si riferisce alla punta cornea della coda la cui funzione non è mai stata compresa. Questo canguro alto solo una quarantina di centimetri, dal pelo morbido e sericeo, era un tempo molto numeroso nella macchia e nelle boscaglie dell'Australia centrale. Quando correva, portava gli arti anteriori a uno strano angolo e compiva con essi una sorta di moto rotatorio che gli valse il soprannome di «suonatore di organino». Spesso cercava rifugio in alberi cavi, entrandovi alla base e arrampicandosi all'interno fino ad apparire da un'apertura in alto.Questo wallaby rimase comune, perfino nelle regioni agricole del sud-ovest dell'Australia Occidentale, fin quasi al 1900. Da allora la sua popolazione subì un tremendo declino fino al 1908, quando venne catturato l'ultimo wallaby della zona. L'ultimo wallaby catturato vivo fu un esemplare che rimase preso in una trappola per dingo nel Nullarbor Plain nel 1927 o 1928. W.A. Mills lo inviò allo Zoo di Taronga, a Sydney, e, dopo la morte, le sue spoglie finirono al Museo Australiano. La specie sopravvisse nelle regioni più aride dell'areale fino agli anni '50, e si ritiene che si sia estinta verso il 1956, probabilmente a causa della diffusione della volpe rossa.NoteBibliografiaAltri progettiDiprotodontiMammiferi estintiCrescent Nail-tail Wallaby
1,125,343
http://it.wikipedia.org/wiki/Achille_Tazio_%28astronomo%29
Achille Tazio (astronomo).Il nomeFino al 1600, la sua figura era confusa con quella dell’autore del romanzo "Leucippe e Clitofonte", a cui il lessico Suda attribuisce anche un trattato "Sulla sfera". Tuttavia, l’attribuzione di quest’opera scientifica all’Achille Tazio del romanzo era già dall’erudito seicentesco Konrad Gessner ritenuta inconciliabile con gli interessi testimoniati dalle altre opere ascrittegli: Gessner proponeva perciò di ipotizzare un’omonimia in grado di spiegare la confusione, ipotesi oggi comunemente accettata. Del resto, l’assoluta omonimia tra i due autori (accolta da Wilhelm Christ nella sua "Geschichte der griechischen Litteratur", p. 386) ha generato dubbi in altri studiosi (ad esempio Franz Susemihl, "Geschichte der griechischen Litteratur in der Alexandrinerzeit", vol. 1, p. 293), i quali considerano degno di fede solo il nome Achille, ritenendo “Tazio” influenzato dalla confusione della Suda. L’ipotesi è confortata tra l’altro da un passo dello scrittore latino Giulio Firmico Materno ("Matheseos libri", IV 10), in cui si riconosce oggi generalmente un riferimento a questo scrittore, che lo cita col solo nome Achille.EpocaQuanto all’epoca in cui visse, originariamente lo si collocava nel quarto secolo d. C.; più di recente, gli studiosi Erwin Rohde e Hermann Diels ne anticipano la cronologia alla fine del secondo o all’inizio del terzo secolo. Visse comunque sicuramente prima del già citato Giulio Firmico (collocabile tra il 337 e il 346 d. C.): con la datazione di Rohde e Diels concorda la cronologia degli scrittori identificabili citati da Achille, che appartengono alla fine del secondo secolo d.C. Non ci sono pervenute notizie sulla sua vita.OpereDella sua produzione ci sono pervenuti alcuni frammenti del trattato "Sulla sfera", di incerta collocazione (non è possibile determinare con precisione se essi appartengano all’inizio o alla conclusione dell’opera). Il titolo sotto cui questi frammenti ci sono stati conservati li ricollega ad un’altra sua opera, l’"Isagoge in Aratum" (, "Introduzione ad Arato"), che al contrario del trattato "Sulla sfera" ci è pervenuta: essi ci vengono infatti presentati come “tratti dall’"Introduzione" di Achille ai "Fenomeni" di Arato”. All’"Isagoge" di Achille, uno dei commenti più fortunati al poema di Arato, gli studiosi attribuiscono un non scarso valore per la conoscenza del pensiero geografico dell’antichità.BibliografiaVoci correlate
2,644,867
http://it.wikipedia.org/wiki/Pro_Cornelio
Pro Cornelio.L'"Oratio pro Gaio Cornelio" ("Orazione in difesa di Gaio Cornelio"), meglio nota semplicemente come "'Pro Cornelio" o "Pro G. Cornelio"', è un discorso giudiziario pronunciato nel 65 a.C. dall' Marco Tullio Cicerone. Dell'orazione sono pervenuti ad oggi solo scarsi frammenti.L'accusa contro Cornelio fu formulata da alcuni esponenti in vista del partito degli ottimati, tra cui Quinto Cecilio Metello Pio, Quinto Ortensio Ortalo, Lucio Licinio Lucullo e Quinto Lutazio Catulo. All'assistito di Cicerone si rinfacciavano alcune irregolarità che avrebbero segnato proposta di legge sui brogli elettorali che egli aveva avanzato l'anno precedente in qualità di tribuno della plebe. La difesa di Cicerone ebbe tuttavia successo e Cornelio fu assolto. L'oratore arpinate, tramite l'orazione, tentò di guadagnare l'appoggio di Pompeo, cui Cornelio era legato e acquistò al contempo una certa popolarità tra la plebe; non si può tuttavia escludere che Cicerone condividesse gli orientamenti moderati del tribuno, la cui attività era contrapposta a quella demagogica e violenta di Gaio Manilio.NoteBibliografiaOpere di Cicerone
2,218,160
http://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_Foscolo
Ugo Foscolo.IntroduzioneUgo Foscolo è il principale esponente letterario italiano del periodo, a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestano o cominciano ad apparire in Italia le correnti del Neoclassicismo, del Preromanticismo e del Romanticismo.Costretto fin da giovane ad allontanarsi dalla sua patria (l'isola greca di Zacinto, oggi Zante), si sentì esule per tutta la vita, strappato da quel mondo di ideali classici in cui era nato. Errava di terra in terra, privo di fede religiosa in quanto intellettualmente formatosi alla scuola degli Illuministi, incapace di trovare felicità nell'amore di una donna; avvertì sempre dentro di sé un infuriare di passioni, ma, come molti intellettuali della sua epoca, si sentì attratto dalle splendide immagini dell'Ellade, simbolo di armonia e di virtù.La vitaLapide con epitaffio di Ugo Foscolo a Zante (Grecia).Niccolò Ugo Foscolo nacque sull'isola greca di Zante (nota anche come "Zacinto": alla quale dedicherà uno dei suoi 12 sonetti), il 6 febbraio del 1778, figlio del veneziano Andrea Foscolo, medico di vascello, e della greca Diamantina Spathis (1747-1817). Ebbe due fratelli e una sorella, tutti più giovani di lui: Giulio, Rubina (1780-1867) e Gian Dionisio (detto Giovanni, 1781-1801).Il piccolo Niccolò (iniziò a soprannominarsi Ugo dal 1795) proveniva da una famiglia patrizia che nel secolo XVI si era stabilita a Candia e, quando questa cadde in mano ai Turchi (1669), si trasferì nelle isole Ionie, dominio veneziano dal XIV secolo sino alla caduta della Repubblica (1797).Del grande scrittore si sa che aveva un alto concetto di sé nonostante la condizione materiale e sociale relativamente modesta. Nel corso della sua vita fu sempre fedele ad alcuni ideali, come l'amore per la patria, la libertà, la bellezza femminile, l'amicizia. Questi ideali furono come una religione per lui che li chiamò "illusioni", dando a questa parola il valore non di inganno ma di vera esigenza dello spirito. Scrisse nell'"Ortis":Come altri grandi poeti dell'epoca, fra i quali Goethe, Foscolo avvertì la scissione profonda tra gli antichi e i moderni: l'animo dei romantici tende continuamente all'armonia classica. Dal classicismo illuminista Foscolo eredita il materialismo: egli crede nel concreto. L'uomo nasce dalla materia e finisce nella materia. Non crede in alcun "aldilà": l'origine, il significato e la fine dell'esistenza passano per lui solo attraverso la sua opera, la poesia.Foscolo ricorderà sempre la città dove era nato e più volte canterà la sua isola natale. Egli scriveva il 29 settembre del 1808 al cugino prussiano Jakob Salomon Bartholdy:Gli studiTrascorse parte della sua fanciullezza nella Dalmazia e nel 1785 si trasferì con la famiglia a Spalato, dove il padre esercitava la sua professione di medico con un salario modesto, e presso il Seminario arcivescovile di quella città compì come esterno i suoi primi studi, seguito da monsignor Francesco Gianuizzi fino a quando la morte improvvisa del padre, avvenuta nel 1788, lo costrinse a ritornare a Zante dove continuò la scuola e apprese i primi elementi del greco antico dimostrandosi però allievo ribelle alla disciplina e non troppo propenso allo studio.Nei primi mesi del 1789 la madre si trasferì a Venezia con i figli Rubina e Giulio, mentre Ugo e Gian Dionisio (Giovanni) rimasero a Zante, Giovanni presso la nonna materna e Ugo presso una zia fino al 1793 quando, accompagnato dal Provveditore dell'isola, Paolo Paruta, poté raggiungere la madre e i fratelli. Tra il 1793 e il 1797 frequentò le Scuole di San Cipriano a Murano dove Gasparo Gozzi era stato provveditore ed ebbe modo di seguire le lezioni del latinista Ubaldo Bregolini e del grecista G. B. Galliccioli che assecondarono le velleità letterarie del giovane.La linea dei suoi studi fu all'inizio tradizionale, con la lettura dei classici, gli esercizi di traduzione soprattutto da Saffo, Anacreonte, Alceo e Orazio; passò poi a più ampie letture, tra le quali quelle degli autori del Settecento e numerose altre, aiutato nella scelta e nella guida dal bibliotecario J. Morelli che lavorava alla Marciana frequentata assiduamente dal Foscolo.I primi versi e il contatto con la società letterariaNel 1794 trascrisse una quarantina dei suoi componimenti poetici, in parte originali e in parte frutto di traduzioni, che risentivano degli influssi arcadici soprattutto nel metro e nel linguaggio e che inviò all'amico Costantino Naranzi. Nel frattempo venne ospitato, come autore di versi, nell'«Anno poetico» dal classicista gozziano, l'abate Angelo Dalmistro, che era un appassionato della letteratura inglese.Introdotto nei salotti delle nobildonne veneziane, quello della dotta Giustina Renier Michiel e della sua rivale, la bella Isabella Teotochi Albrizzi (prima grande passione amorosa del poeta), conobbe Ippolito Pindemonte e altri poeti di successo come Bertola. Importanti furono anche i contatti che egli ebbe fuori Venezia con il gruppo degli amici bresciani, aperti alle influenze francesi e rivoluzionarie, e con Melchiorre Cesarotti, traduttore dei "Canti di Ossian", del quale seguiva a Padova le lezioni universitarie e al quale, il 30 ottobre del 1795, scrisse allegandogli, per avere un giudizio, la sua prima tragedia, intitolata Tieste, di carattere alfieriano e viva di fervori giacobini.Risale al 1796 un documento della prima formazione letteraria di Foscolo, un ambizioso "Piano di Studi" comprendente "Morale, Politica, Metafisica, Teologia, Storia, Poesia, Romanzi, Critica, Arti" dove il giovane registrava le letture, i primi scritti, gli abbozzi delle opere da scrivere. In esso si trova l'accenno ad un romanzo, "Laura, lettere" che verrà poi assorbito dall'Ortis. Durante l'anno Foscolo scrisse alcuni articoli sul «Mercurio d'Italia» che destarono i sospetti del governo veneto e il giovane per prudenza si rifugiò sui colli Euganei.La delusione e l'esilio a MilanoMa il 17 ottobre di quel 1797 così esaltante terminò con il Trattato di Campoformio con il quale Bonaparte cedeva Venezia (fino a quel momento libera repubblica), all'Austria e il giovane Ugo, pieno di sdegno, dimessosi dagli incarichi pubblici, partì in volontario esilio e si recò a Milano.A Milano conobbe Parini e Monti, che difese dalle accuse che gli si rivolgevano per la sua attività di poeta alla corte romana; si innamorò della moglie di lui, Teresa Pikler; collaborò con Melchiorre Gioia per qualche mese al «Monitore Italiano», un periodico battagliero che venne sospeso dal Direttorio nel 1798 e compose alcuni sonetti; uno di questi, "Te nutrice alle muse, ospite e Dea", gli era stato ispirato dalla proposta fatta al Gran Consiglio dal cittadino Giuseppe Lattanzi perché sostituissero nelle scuole l'insegnamento del Latino con quello del Francese.Il trasferimento a BolognaSenza lavoro e infelice per il travagliato amore per Teresa Pikler Monti, nell'estate del 1798 il poeta si trasferì a Bologna dove iniziò la sua collaborazione a «Il Genio Democratico», fondato dal fratello Giovanni e poi riassorbito dal «Monitore bolognese». Fu per un breve periodo aiutante del cancelliere per le lettere del Tribunale.Iniziò le stampe, fino alla lettera XLV, del romanzo epistolare "Ultime lettere di Jacopo Ortis" che dovette interrompere per l'occupazione di Bologna da parte degli Austro-Russi nell'aprile del 1799; il romanzo vide comunque la luce, a sua insaputa, completato e tagliato in varie parti da Angelo Sassoli, per conto dell'editore Jacopo Marsigli.L'arruolamento nella Guardia NazionaleFoscolo nel frattempo si arruolò nuovamente nella Guardia Nazionale e combatté con le truppe francesi fino alla battaglia di Marengo. Ferito nella battaglia di Cento, venne arrestato durante la fuga e liberato a Modena dalle truppe di MacDonald partecipando in seguito alla battaglia della Trebbia e ad altri scontri.Partecipò alla difesa di Genova assediata, e in questo periodo ripubblicò l'ode "A Bonaparte liberatore" aggiungendovi una premessa nella quale esortava Napoleone a non diventare un tiranno, e modificando l'ottava strofa, per affermare con chiara coscienza l'idea dell'unità d'Italia erede di Roma; tra l'estate e l'autunno del 1800 compose l'ode "A Luigia Pallavicini caduta da cavallo". Dopo la vittoria napoleonica gli vennero dati numerosi incarichi militari, che lo condussero in varie città italiane, tra le quali Firenze dove s'innamorò di Isabella Roncioni.Nel 1801 il Foscolo si recò a Milano dove accolse, nel mese di giugno, il fratello più giovane, Giulio, che gli era stato affidato dalla madre e lo avviò alla carriera militare. (Giulio finirà suicida in Ungheria nel 1838). Il 23 luglio, dopo essersi più volte lamentato perché non riceveva regolarmente la paga militare, inviò al Ministro una lettera nella quale presentava le dimissioni, che però non furono accolte. In compenso ottenne la paga di capitano aggiunto, passando in tal modo al servizio della Repubblica Italiana, e fu incaricato di compilare una parte del Codice militare.L'intensa attività letteraria tra il 1801 e il 1804Gli anni tra il 1801 e il 1804 furono anni di intensa attività letteraria ma anche di grande dolore per la morte del fratello Giovanni che si era ucciso a Venezia l'8 dicembre del 1801 con un colpo di pugnale, sotto gli occhi della madre, per sottrarsi al disonore di non poter pagare una grossa somma persa al gioco e che aveva preso in prestito dalla cassa di guerra.Nel 1802 pubblicò l'"Orazione a Bonaparte" in occasione dei Comizi di Lione e la raccolta di liriche che comprendevano otto sonetti e una ode, rielaborò e portò a termine l' "Ortis", compose l'ode "All'amica risanata" per Antonietta Fagnani Arese, suo nuovo ardente amore, e nel 1803 stampò l'edizione definitiva dei "Sonetti" con l'aggiunta dei quattro più famosi("Alla sera", "A Zacinto", "In morte del fratello Giovanni", "Alla Musa") e l'ode "All'amica risanata" e "A Luigia Pallavicini caduta da cavallo ". Risale allo stesso anno la traduzione e la pubblicazione della "Chioma di Berenice" di Catullo da Callimaco con l'aggiunta di un inno alle Grazie che attribuisce al poeta alessandrino Fanocle accompagnata da quattordici "Considerazioni" che racchiudono i lineamenti principale della sua poetica neoclassica.Gli anni in Francia: 1804-1806Nel 1804, come capitano di fanteria, ottenne di seguire l'armata anti-inglese che si radunava a Valenciennes, in Francia e nella Francia del nord visse fino al 1806. A Valenciennes conobbe una inglese, Lady Fanny Hamilton, dalla quale ebbe una figlia, Mary, che egli chiamerà sempre Floriana, che rivedrà dopo molti anni in Inghilterra e che sarà il conforto dei suoi ultimi anni.Malgrado i continui spostamenti per motivi di servizio, Foscolo riuscì a continuare la sua attività letteraria con alcuni saggi di traduzione dall'"Iliade", con l'epistola in sciolti al Monti, "Se fra' pochi mortali a cui negli anni" e con la traduzione del "Sentimental Journey" di Sterne che l'avrebbe condotto alla stesura, nel 1812, dei sedici capitoletti scritti in una prosa ironico-allusiva della "Notizia intorno a Didimo Chierico".L'incarico all'Università di PaviaNel 1806, fallito il progetto di Napoleone dell'invasione inglese, Foscolo fece ritorno a Milano dopo essere stato a Parigi, dove conobbe il giovane Manzoni, a Venezia dove rivide i familiari e, presso Treviso, la Teotochi Albrizzi. A Padova si incontrò con il Cesarotti e a Verona vide in giugno Ippolito Pindemonte, dai colloqui con il quale nacque l'idea iniziale del carme Dei Sepolcri che, scritto tra l'agosto del 1806 e l'aprile del 1807 fu pubblicato in questo anno, a Brescia, dall'editore Bettoni.Sollevato intanto dagli incarichi militari su interessamento dell'allora ministro Caffarelli, Foscolo si candidò alla cattedra di eloquenza dell'Università di Pavia che si era resa vacante (la cattedra era stata tenuta in precedenza da Vincenzo Monti e in seguito da Luigi Cerretti) e la ottenne il 18 marzo 1808. Qui pronunciò la sua celebre orazione inaugurale, "Dell'origine e dell'ufficio della letteratura", e tenne poche lezioni, perché la cattedra venne subito dopo soppressa da Napoleone, ormai divenuto sospettoso di ogni libero pensiero.Il ritorno a Milano e le difficoltàTornato a Milano ebbe inizio per Foscolo un periodo di difficoltà economiche, reso più amaro dai contrasti con i letterati di regime che non gli risparmiarono polemiche e malevole insinuazioni. Alla rottura con il Monti si aggiunse l'insuccesso della tragedia Aiace che, rappresentata alla Scala il 9 dicembre 1811, non ebbe successo e venne inoltre vietata dalla censura per le allusioni antifrancesi che conteneva.Il soggiorno sereno e produttivo a BellosguardoAbbandonata Milano nell'agosto del 1812, il poeta si trasferì a Firenze per un soggiorno alla villa di Bellosguardo, dove trascorse, fino al 1813, un periodo di intensi affetti, di soddisfazioni mondane e di lavoro creativo.Egli infatti ottenne l'amore della senese Quirina Mocenni Magiotti, frequentò il salotto della contessa d'Albany, l'amica di Alfieri, scrisse la tragedia "Ricciarda" che venne rappresentata a Bologna nel 1813, riprese la traduzione del "Viaggio sentimentale" che pubblicò nel 1813 corredato della "Notizia intorno a Didimo Chierico", tradusse altri canti dell'Iliade e stese alcuni frammenti del poemetto "Le Grazie".Il ritorno a Milano e l'esilio in SvizzeraDopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte a Lipsia, nel novembre del 1813, Foscolo ritornò a Milano e riprese il suo grado nell'esercito per difendere il Regno Italico, ma con l'arrivo in città degli Austriaci nel 1814 egli si rese conto che la sua speranza di una futura Italia indipendente era cosa vana.Ebbe un momento di esitazione quando il governatore austriaco feldmaresciallo Bellegarde gli offrì di collaborare con il nuovo governo dirigendo una rivista letteraria, la futura "Biblioteca italiana". Foscolo accettò e stese il programma della rivista, ma intervenne l'obbligo di giuramento al nuovo regime e, la notte della vigilia, il 31 marzo del 1815, Foscolo lasciò l'Italia e prese la via del volontario esilio per rifugiarsi a Hottinger, in Svizzera.Malgrado le varie peregrinazioni in terra svizzera per sfuggire ai controlli della polizia austriaca, egli riuscì a stampare a Zurigo, nel 1816, le "Vestigia della storia del sonetto italiano", il libretto satirico contro i letterati milanesi "Didimi clerici prophetae minimi Hypercalypseos liber singularis" (l'"Ipercalisse"), la terza edizione dell' "Ortis" e a scrivere gli appassionati "Discorsi sulla servitù d'Italia" che verranno pubblicati postumi.Gli ultimi anni di vita in esilio a LondraTomba di Ugo Foscolo nella Basilica di Santa Croce, a FirenzeNel frattempo l'Austria insisteva nel reclamare la sua estradizione e quando l'ambasciatore d'Inghilterra a Berna, attraverso i buoni uffici di William Stewart Rose a cui Foscolo aveva dedicato l'"Ipercalisse", ebbe l'ordine di rilasciargli, come a nativo jonio, il passaporto per la Gran Bretagna egli, con il denaro ricavato dalla vendita dei suoi libri a Milano e con quello che il fratello Giulio, a quei tempi in Ungheria, gli aveva fornito, poté partire.Il 12 settembre 1816 il poeta giunse a Londra dove trascorse l'ultimo periodo della sua vita fra non lievi difficoltà economiche e morali. Durante il periodo londinese Foscolo si dedicò prevalentemente all'attività editoriale e giornalistica e si impegnò nello studio storico-critico di alcuni momenti, testi e personaggi della letteratura italiana, soprattutto Dante, Petrarca e Boccaccio.Risalgono a questi anni nuovi saggi sulle traduzioni omeriche, la quarta edizione dell'"Ortis" (1817), l'elaborazione delle "Grazie" e le incompiute "Lettere scritte d'Inghilterra" ('16-'18) di cui una parte edita postuma con il titolo il "Gazzettino del bel mondo" e la "Lettera apologetica" anch'essa pubblicata postuma.La vita troppo signorile e alcune speculazioni avventate in affari ridussero però il poeta al dissesto economico tanto che, nel 1824, venne per breve tempo incarcerato per debiti. Liberato, fu costretto a sopravvivere nei quartieri più poveri di Londra, celandosi spesso sotto falso nome per sfuggire ai creditori. Aveva intanto ritrovato la figlia Floriana, che lo assistette con devozione durante i suoi ultimi anni.Povero e debole, Foscolo si ritirò nel piccolo sobborgo londinese di Turnham Green dove, ammalato di idropisia, morì il 10 settembre del 1827 a soli quarantanove anni. Dal cimitero di Chiswick dove fu sepolto, le sue spoglie nel 1871 furono traslate in Santa Croce a Firenze, il tempio delle "itale glorie" che aveva celebrato nel carme "Dei Sepolcri". Del Foscolo ci resta un ricchissimo "Epistolario", documento molto importante della sua vita tumultuosa.OpereFuggendo in Svizzera nel maggio del 1815, il Foscolo affidò i suoi libri e gran parte dei manoscritti a Silvio Pellico il quale li vendette all'amica del poeta Quirina Mocenni Magiotti e inviò il ricavato al Foscolo, nascondendosi, per delicatezza, nell'anonimato. Dalla Magiotti il fondo finì per pervenire alla Biblioteca Nazionale di Firenze, dove è tuttora conservato.L'altro gruppo di manoscritti, formatosi soprattutto durante l'esilio, passò in eredità alla figlia Floriana e poi al canonico spagnolo, esule in Inghilterra, Miguel de Riego, che li vendette a un gruppo di estimatori del Foscolo - tra i quali Gino Capponi - e da questi alla Biblioteca Labronica di Livorno.Altri autografi sono conservati alla Biblioteca Braidense di Milano, alla Universitaria di Pavia, alla Biblioteca di Storia moderna e contemporanea di Roma. Variamente sparse sono le lettere del Foscolo, mentre gli autografi dei "Sepolcri", delle "Odi", dei "Sonetti" e dell' "Ortis" furono a suo tempo distrutti dallo stesso poeta.Componimenti poeticiRomanzi e scritti in prosaOpere teatraliAltri scrittiBibliografia della criticaNoteVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniDrammaturghi italianiPersonalità del RisorgimentoPersonalità dell'ateismoPersonalità legate a MilanoUgo Foscolo
550,962
http://it.wikipedia.org/wiki/M/N_Anna
M/N Anna.La M/N Anna'", chiamata anche "Motonave Anna" (in inglese "S.S. Anne", "St. Anne" o "Steamship Anne", in giapponese サントアンヌ号 "St. Anne Gou"), è una lussuosa imbarcazione da crociera, attraccata al porto di Aranciopoli (Vermilion City), nella regione di Kanto, che compie il suo viaggio una volta l'anno. È presente nei videogiochi Pokémon Rosso, Blu, Giallo, Rosso Fuoco e Verde Foglia.In Oro, Argento e Cristallo la nave viene sostituita dalla M/N Acqua (chiamata anche Nave Veloce), che trasporta gli allenatori dal molo di Olivinopoli (Olivine City), situato a Johto, al porto di Aranciopoli e viceversa (quest'ultimo viaggio avviene solo il mercoledì e la domenica).La nave appare due volte nell'anime, negli episodi 15 e 16, Un'Insolita Crociera (Battle Aboard the St. Anne) e Il Naufragio (Pokémon Shipwreck).Nel videogiocoIn R/B/G/RF/VF, la M/N Anna è una tappa obbligata per il giocatore. Una volta ottenuto il biglietto da Bill, che abita a Miramare, bisogna salire a bordo e, dopo uno scontro con il rivale, aiutare il capitano della nave facendogli passare il mal di mare. Lui ricambierà dando al giocatore la MN 01, contenente Taglio (Cut). Senza questa non è possibile sfidare il capopalestra di Aranciopoli (Lt. Surge) e oltrepassare il percorso 9 per recarsi a Lavandonia (Lavender Town). Non appena il protagonista otterrà l'MN e scenderà dalla nave, essa partirà e non tornerà più ad Aranciopoli.Nell'animeNell'episodio 15, Un'Insolita Crociera (Battle Aboard the St. Anne), Ash sale a bordo della nave grazie ad un biglietto regalatogli dal Team Rocket, poiché il loro capo, Giovanni, vuole rapire i Pokémon dei crocieristi. Sulla nave Ash scambia il suo Butterfree per un Raticate, ma alla fine si pente dello scambio e chiede al gentiluomo fare in modo che entrambi abbiano il Pokémon iniziale. L'uomo accetta e il ragazzo torna ad avere Butterfree in squadra. Al termine dell'episodio la nave sta per affondare.Nell'episodio successivo la nave appare nella prima parte dell'episodio, durante la fuga di Ash e del Team Rocket, che si alleano temporaneamente, unendo le forze dei loro Pokémon per mettersi in salvo. L'episodio termina con il Gyarados di James (evoluzione del Magikarp ottenuto nell'episodio precedente) che, insieme ad altri quattro simili, crea un ciclone capace di spazzare via la zattera su cui si trovano i protagonisti e i loro rivali.CuriositàNoteNavi immaginarie
6,017,781
http://it.wikinews.org/wiki/Il_Governo_incontra_gli_autotrasportatori
Il Governo incontra gli autotrasportatori.Il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, hanno intenzione d'incontrare i rappresentanti sindacali degli autotrasportatoti (in particolare dell'"Unione Nazionale Imprese di Trasporto") nella Sala Verde di Palazzo Chigi.Al momento alcuni tratti autostradali sono sbloccati, benché in minima parte e con un deflusso molto lento del traffico. A Roma la Protezione Civile sta rifornendo la città di latte tramite i propri mezzi (per richiedere il servizio è stato attivato il numero verde 803555), mentre a Palermo vengono rimossi i blocchi al molo Santa Lucia del porto cittadino. Diversa la situazione a Genova, dove centinaia di mezzi tunisini sono bloccati dai colleghi italiani. Problemi per i materiali deperibili si riscontrano in tutto il paese, con grande rischio per gli animali vivi. A Piacenza le locali mense scolastiche non hanno potuto fornire la frutta per il pranzo odierno, mentre la ditta alimentare Barilla ha chiuso i propri stabilimenti.Sempre nella capitale quattro distributori di benzina sono stati riforniti, scortati dalla polizia, nelle zone di Portonaccio, Magliana, Pisana, e Corso Francia. Tuttavia si riscontrano lunghissime code e l'intasamento delle strade circostanti, e gli esercenti non sanno garantire fino a che momento sarà offerto il servizio.
438,412
http://it.wikipedia.org/wiki/Colla_di_pesce
Colla di pesce.La colla di pesce è una gelatina essiccata in fogli, generalmente utilizzata in cucina come addensante, in particolare per la preparazione di dolci.Il nome nasce dalla procedura di produzione originaria della Russia, dove viene prodotta partendo dalla vescica natatoria dello storione e/o pesci affini e dalla cartilagine di pesce; conosciuta anche come "ittiocolla" viene fatta essiccare al sole, ma è poco usata in commercio. Essendo questa costituita in maggior parte da tessuto connettivale e quindi da collagene possiamo considerarla una fonte proteica, ma il valore biologico del tessuto connettivale è del tutto simile a quello della matrice ossea, quindi molto basso. Oggi sul mercato sono presenti principalmente gelatine, impropriamente note come colla di pesce, prodotte prevalentemente utilizzando la cotenna del maiale insieme a ossa e cartilagini anche di origine bovina, che hanno un contenuto proteico rilevante: 86 g per 100 g di prodotto. L’80% della gelatina alimentare di origine animale prodotta in Europa è derivata dalla cotenna del maiale. Il 15% viene ricavato dal bifido bovino, cioè da uno strato sottile presente sotto la pelle. Il rimanente 5% viene ricavato quasi tutto da ossa di maiali e bovini. Le gelatine sono messe in commercio in fogli sottili, trasparenti, inodori e insapori, che posti in acqua rigonfiano, al contrario della ittiocolla che non aumenta di molto il suo volume.Per un accordo tra le maggiori aziende produttrici di gelatina in fogli, il potere gelificante di un foglio è standardizzato: un foglio di gelatina gelifica nella stessa maniera la stessa quantità di acqua in modo da presentare, indipendentemente dal peso e dalla marca, lo stesso potere addensante per foglio. Sarà preoccupazione del confezionatore dosare il peso del singolo foglio per ottenere questo comportamento standard. Normalmente sei fogli di gelatina riescono a gelificare 500 ml (mezzo litro) di acqua; usando invece 8-9 fogli, otteniamo una gelatina molto più solida che è possibile tagliare con il coltello.Preparazione della colla di pesceLe scaglie trasparenti vanno lasciate in acqua per circa 24 ore prima dell'uso. Dopo aver fatto decantare l'acqua in eccesso si scioglie a bagnomaria.Impieghi non alimentariOltre che per la preparazione di cibi, la colla di pesce può essere utilizzata come colla per legno, oppure in lavori di restauro per fare aderire la foglia d'oro al bolo, e persino per fissare i capelli come fosse un gel, per esempio per creare "creste" o altre acconciature particolari. Le colle raffinate o gelatine sono prodotte sempre da ritagli di pelle o di ossa, ma lavorate con particolare accuratezza.NoteAdditivi alimentariIsinglass
755,990
http://it.wikipedia.org/wiki/Glacier_National_Park_%28Stati_Uniti%29
Glacier National Park (Stati Uniti).Il Glacier National Park'" è un parco nazionale degli Stati Uniti situato nel Montana, al confine con le province canadesi dell'Alberta e della Columbia Britannica. Il parco racchiude due catene montuose, oltre 130 laghi, oltre 1.000 specie di piante e centinaia di diverse specie di animali. Questo vasto ecosistema si estende su oltre 4.000 chilometri quadrati di territorio ed è stato definito come la "summa dell'ecosistema continentale", una regione di aree protette di oltre 44.000 chilometri quadrati.StoriaIn base a ritrovamenti archeologici, i nativi americani arrivarono nell'area del parco per la prima volta circa 10.000 anni fa. Molte tribù indiane si sono succedute come dominatrici della regione in cui si trova il parco oggi, tra le quali i Cheyenne e i Piedi neri, di cui esiste una riserva ai confini orientali del parco.La Spedizione di Lewis e Clark passò a soli 80 chilometri da questa regione nel 1806, mentre una serie di esplorazioni più approfondite venne condotta durante tutto l'arco del XIX secolo, fra le quali vale la pena ricordare quelle dell'ingegnere ferroviaro John Frank Stevens. Proprio quest'ultimo nel 1891 fece si che la compagnia ferroviaria "Great Northern Railway" passasse il Continental Divide lungo il Marias Pass, costeggiando tutta l'area dei ghiacciai. Proprio per stimolare l'uso di tale ferrovia, la compagnia chiese al Congresso degli Stati Uniti di preservare la zona istituendo un parco nazionale, per la tutela delle foreste e dei ghiacciai. L'11 maggio del 1910 venne ufficialmente istituito il Glacier National Park.C'è un'unica strada che penetra all'interno del parco, costruita nel 1932 e conosciuta col nome di "Going-to-the-Sun Road", o più semplicemente "Sun Road" ("la strada del sole"). Oggi questa strada, che supera il Passo Logan a 2.033 metri, è considerata un luogo storico degli Stati Uniti.Il Glacier National Park confina con il Waterton Lakes National Park in Canada: nel 1932 i due parchi vennero uniti per formare il Parco internazionale della pace Waterton-Glacier, il primo Parco della pace del mondo, creato per simboleggiare l'amicizia e la fratellanza fra le due popolazioni confinanti. Nel 1976 e nel 1979 i parchi vennero designati Riserva della biosfera dalle Nazioni Unite, e nel 1995 entrarono a far parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.Nel 2003 vasti incendi ridussero in cenere quasi il 10% del parco, interessando anche le foreste situate al di fuori dei suoi confini.Il parco ospita circa 2 milioni di visitatori ogni anno, anche se pochi di questi si avventurano lontano dalla strada principale o dai numerosi alberghi costruiti intorno ad essa. In previsione del centenario della sua fondazione si stanno svolgendo molti lavori all'interno di tutta l'area del parco, per restaurare sia la vecchia strada che le costruzioni del primo terzo del XX secolo.Un altro modo di visitare il parco è prendendo il treno Amtrak Empire Builder, che costeggia tutto il parco passando per il Marias Pass ed effettua varie fermate proprio per favorire i giri turistici.I ghiacciaiIl Glacier National Park è dominato da montagne che vennero scavate profondamente dai ghiacciai dell'ultima glaciazione, quasi completamente scomparsi nel corso degli ultimi 15.000 anni.Nel corso del XIX secolo vennero descritti e catalogati circa 150 ghiacciai, molti dei quali vennero anche fotografati. A metà del XX secolo, il confronto di queste fotografie con riprese recenti permise di capire che essi si erano notevolmente ridotti in estensione, alcuni addirittura si erano completamente sciolti. Sotto è mostrata una prova fotografica di questo ritiro, basata su quattro riprese successive del Ghiacciaio Grinnell, eseguite negli anni compresi fra il 1938 e il 2005Oggi restano solo solo 27 ghiacciai, destinati a scomparire completamente se il riscaldamento globale dovesse continuare a questi ritmi (le stime più pessimistiche parlano del 2021, ma quasi tutti gli studiosi sono d'accordo nel dire che entro il 2030 tutti i ghiacciai del parco saranno completamente sciolti).Altri progettiCollegamenti esterniAree naturali protette degli Stati UnitiPatrimoni dell'umanità negli Stati UnitiMontanaGlacier National Park (U.S.)
7,218,309
http://www.06blog.it/post/7618/riapriamo-lambra-jovinelli-un-appello-al-comune-ed-alle-candidate-alle-regione-per-la-rinascita-dello-storico-teatro-romano
Ad ogni modo se il teatro riaprirà potrebbe cambiare tutto. O quasi. Qualcuno, come lo stesso Mollicone, ha infatti dato la colpa alla Dandini per la cattiva gestione del passato. “Il teatro - ha detto - è stato gestito male dalla direttrice artistica, Serena Dandini, che ha fatto delle scelte artistiche discutibili”. Un riferimento ai vari Luttazzi e Guzzanti invisi da Silvio Berlusconi e da tutta la destra? Probabile anche se c’è da dire che in realtà le scelte della Dandini hanno spesso portato al tutto esaurito e che a causare la chiusura del teatro non sono stati gli spettacoli di scarsa attrattiva ma i costi eccessivi dell’affitto.
1,342,195
http://it.wikipedia.org/wiki/Convitto_nazionale
Convitto nazionale.Il Convitto nazionale'" fu un'istituzione che permise dall'unità d'Italia in poi, per circa un secolo, la frequenza dei licei, agli alunni dei piccoli centri periferici, permettendo così anche l'accesso all'università. Mai formalmente aboliti, hanno visto la loro funzione modificarsi in seguito al cambiamento della situazione sociale, di una più agevole mobilità con i mezzi pubblici e privati e nel progressivo decentramento scolastico.La situazione di partenzaIn Italia in molte regioni i corsi scolastici erano un appannaggio esclusivo delle organizzazioni cattoliche: Alcuni ordini come i Gesuiti, gli Scolopi, i Barnabiti, i Somaschi avevano lunghe tradizioni di collegi, che si rivolgevano in prevalenza all'educazione dei figli delle famiglie nobili o dell'alta borghesia, ma con alcune lodevoli eccezioni in cui erano aperte anche a persone di estrazione più umile.Solo in pochi casi, ad esempio a Parma, la tradizione era di collegi retti da laici.Con l'unità si tentò di sottrarre alla Chiesa questo quasi monopolio e si moltiplicarono le istituzioni di Convitti nazionali, in molti casi anche materialmente collocati in edifici prima appartenuti ad enti ecclesiastici e "demanializzati" dopo le leggi eversive I convitti nazionali rappresentarono l'aspetto più interessante in materia di istruzione e, sia pure in misura insufficiente, permisero una certa mobilità sociale.I rettoriPer tradizione a chi dirige un convitto nazionale spetta il titolo di "rettore".La "rete dei convittiNei momenti del loro massimo fiorire, i convitti costituirono una rete molto articolata e suddivisa nelle diverse province.Per i convitti passò praticamente tutta la classe "dirigente" italiana nei diversi aspetti: culturali artistici, politici.Alcuni degli allievi (ad esempio Gabriele d'Annunzio, allievo del Cicognini di Prato o Giuseppe Mazzini, allievo del Colombo di Genova) vengono ancora ricordati proprio per la loro esperienza di convittori.Elenco dei convitti nazionaliIn genere i Convitti nazionali erano dedicati o ai re di Casa Savoia o a "glorie locali". Catania, Sassari e Prato lo avevano dedicato ai fondatori preunitari. Un caso particolare è Parma in cui la "fondatrice" era la "vecchia" duchessa.Convitti nazionali|
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http://it.wikipedia.org/wiki/Watten_%28gioco%29
Watten (gioco).Il Watten'" è un popolare gioco di carte assai diffuso in Alto Adige, ma anche in Austria e Baviera, dove però viene giocato con regole leggermente diverse e con numerose varianti locali. In ladino il gioco si chiama "batadù" (o "battadù").Il nome del gioco deriverebbe dal verbo italiano "battere".Il gioco viene praticato non solo occasionalmente tra amici ma anche in veri e propri tornei che si tengono molto numerosi. Il 12 dicembre 1997, a Telfs, è stato fondato il "Tiroler Watterverein" ("Associazione tirolese dei giocatori di Watten").Le carteLe carte che si usano per questo gioco sono normalmente le carte che si utilizzano anche per il gioco Mao Mao ("Salzburger Karten"). Il mazzo è quindi formato da 33 carte (nella versione tirolese, mentre è da 32 nella versione bavarese, dove non si usa il "Weli") suddivise in 4 semi: foglie ("Laab"), cuori ("Herz"), ghiande ("Oachl"), palle ("Schell"), dal 7 al 10 e con le figure dell' "Unter" (Sottufficiale), dell' "Ober" (ufficiale), del Re e l'Asso. La 33esima carta è il "Weli".Regole del giocoA "Watten" si gioca normalmente in quattro, divisi in due coppie. Si può però anche giocare in sei, sempre divisi in due squadre. Tecnicamente è anche possibile giocare in due o in otto.Le regole qui descritte sono quelle maggiormente seguite in Sudtirolo. Esistono tuttavia delle lievi varianti territoriali, per cui conviene sempre discutere brevemente le regole prima di iniziare una partita con persone con cui non si gioca abitualmente.Il mazziere mescola le carte e le fa tagliare al giocatore posto alla sua destra.Si distribuiscono quindi prima 3 e poi 2 carte a testa in senso orario, per un totale di 5 carte per giocatore. Il mazziere può guardare la prima e l'ultima carta del mazzo, come aiuto alla sua chiamata.La fase iniziale del gioco consiste in un accordo tra il mazziere e il giocatore posto alla sua sinistra. Il mazziere deve scegliere tra le sue carte uno tra i 4 semi, e l'altro giocatore uno dei valori delle carte che ha in mano. Normalmente sia il mazziere che il giocatore alla sua sinistra sceglieranno il seme ed il valore per loro più vantaggioso, ovvero quello più presente nelle loro carte.I due giocatori, senza farsi scorgere dai loro compagni, si fanno vedere a vicenda la carta scelta. Si va così a creare il "Rechten" ("buono"), ovvero la seconda carta più alta del gioco, determinata dal valore ("Schlog") e dal seme ("Trumpf") scelti dai due giocatori.La carta con il valore massimo in assoluto è però il "Guate" ("buonissimo"): ovvero la carta dello stesso seme con il valore successivo (ad esempio se il "Rechte" è il 9 di "Schell", il "Guate" sarà il 10 di "Schell"; se viene chiamato un asso il "Guate" è il sette dello stesso colore).Gli altri due giocatori saranno ignari del valore e del seme scelto e dovranno cercare di capirlo dal decorso del gioco, cercando di aiutare il rispettivo compagno. Esiste tutta una serie di strategie e mosse attese per facilitare l'intuizione da parte dei partner. In ultima istanza sono però le carte a determinare la strategia da seguire. Non sono ufficialmente ammessi scambi di informazioni tra i giocatori.Dopo o prima di questa fase iniziale, i due giocatori chiamati a scegliere possono proporsi a vicenda una delle seguenti due alternative all'inizio del gioco vero e proprio, se la scelta effettuata non li aggrada:La proposta deve essere effettuata da uno dei due giocatori e accettata dall'avversario, altrimenti si inizia il gioco direttamente.Inizia il primo turno il giocatore alla sinistra del mazziere. Nei turni successivi inizia chi ha preso la mano precedente.L'ordine di presa delle carte è il seguente:Il "Weli" è una carta particolare: se viene chiamato da chi sceglie il valore è l'unico "Schlog" del gioco e non esiste il "Guate". Viene seguito nell'ordine di presa dal colore chiamato, in ordine descrescente di valore delle carte. Se non viene chiamato, il "Weli" è generalmente considerato il valore più basso del seme di "Schell" (secondo alcune varianti è il più piccolo tra i "Trumpf", ovvero vale come più piccola tra le briscole).I due giocatori che conoscono il valore ed il colore chiamato, e solo loro, sono obbligati a rispondere a colore o in alternativa a prendere se la mano viene aperta da qualsiasi giocatore con il colore chiamato. Tale obbligo esiste anche qualora la mano venga iniziata con il "Weli", se questo è stato chiamato. Non si é obbligati a cedere il "Rechte" o il "Guate" nel caso la mano fosse stata aperta con un "Trumpf".Lo scopo del gioco è quello di riuscire a fare 3 "Stiche", ovvero fare almeno tre prese su cinque. Una gioco è quindi vinto da chi fa almeno tre prese, ma le partite si compongono di più mani, con il valore di ognuna che è normalmente di 2 punti. La partita finisce quando una coppia raggiunge il punteggio di 18 punti (in alcune località 15).Ogni gioco vale normalmente 2 punti, ma ogni giocatore può in qualsiasi momento rilanciare il valore della partita, incrementandone il valore di una unità. Questo avviene chiamando "Drei", ovvero tre, che saranno poi i punti in palio per chi vincerà la mano, ovvero farà 3 prese. La squadra avversaria è quindi chiamata a decidere se continuare la partita ("hebn", it. tenere), il cui punteggio è ora di 3 punti, oppure abbandonare la partita ("gian", it. andare), regalando così 2 punti alla squadra avversaria. Può anche rilanciare immediatamente chiamando "Vier" (it. quattro), portando a 4 la posta in gioco, e così via. Il bluff ha una certa importanza nel gioco. Essendo ignote le carte che si hanno, anche tra compagni, è possibile un rilancio anche in assenza di carte tali da vincere la partita. Ci si espone però al rischio di un ulteriore rilancio. Il rilancio non dev'essere effettuato immediatamente, ma può avvenire anche più tardi, o per studiare la situazione o per aspettare il momento più opportuno.Si può rilanciare la partita sempre, tranne quando la squadra ha raggiunto o superato il valore di 16 punti (se si gioca fino a 18, 13 punti se la partita va fino ai 15), ovvero si trovi nella condizione di "gstrichen" ("Strich" in tedesco vuol dire linea e l'aggettivo "gschtrichen" viene dal fatto che quando una coppia raggiunge i suddetti punti i loro punti, scritti nel corso della partita in una tabella una sotto l'altra, vengono "tagliati" da una linea verticale). In questo caso la squadra che è "gschtrichen" non può rilanciare il valore della partita, e se lo fa perde due punti e la mano finisce. Nel caso in cui la squadra svantaggiata si trovi ad un punteggio inferiore di minimo 4 punti rispetto alla squadra che è "gschtrichen", la partita ha da subito un valore di 4 punti (da "hebn" da parte della squadra avversaria prima di giocare la prima carta se il giocatore "gschtrichen" ha chiamato "Schlog", prima di buttare la propria carta se il giocatore ha chiamato "Trumpf").BibliografiaNoteVoci correlateCollegamenti esterniGiochi di carte
827,421
http://it.wikipedia.org/wiki/Nigritella
Nigritella.Nigritella Tolgo: es:Nigritella"Nigritella" Rich., 1817 è un genere di piante Spermatofite Monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae, dall’aspetto di piccole erbacee perenni dalla tipica infiorescenza sub-conica.EtimologiaIl nome del genere ("Nigritella") deriva dal latino e si riferisce al colore scuro dei fiori della specie tipo ("Nigritella nigra"). In dialetto nei comuni dell'Agordino è conosciuta come "dèi".DescrizioneI dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.Sono piante erbacee non molto alte (massimo 30 cm). La forma biologica prevalente è geofita bulbosa (G bulb'"), ossia sono piante perenni che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. Sono orchidee terrestri in quanto contrariamente ad altre specie, non sono “epifite”, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.RadiciLe radici sono di tipo fascicolato e secondarie da bulbo, e sono posizionate nella parte superiore dei bulbi.FustoFoglie.InfiorescenzaL'infiorescenza è una breve spiga terminale con una forma intermedia tra globosa e piramidale (o anche una forma di tipo ovoidale) con molti piccoli fiori appressati e non contorti sull'asse (il labello si trova nella posizione originaria superiore). I fiori si trovano alle ascelle di brattee lunghe più o meno come i fiori stessi. Le brattee possono essere verdognole o arrossate. La spiga è lunga 1 – 3 cm.FioreI fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo). Il colore dei fiori varia a seconda della specie dal rosa tenue (quasi biancastro) al rosso cupo, violaceo scuro, sovente quasi nero. Altra caratteristica unica è un delicato profumo che ricorda molto il cioccolato alla vaniglia (sono tra le orchidee più profumate del territorio italiano).FruttiIl frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.RiproduzioneLa riproduzione di queste piante (a seconda delle specie) può avvenire in tre modi:Diffusione e habitatLa diffusione di queste orchidee è fondamentalmente europea. L'habitat che prediligono sono i pascoli alpini e le praterie rase alpine e subalpine anche a fondo sassoso con substrato calcareo e bassi valori nutrizionali del terreno. Da un punto di vista fitosociologico frequentano le comunità vegetali del Nardetum, del Seslerietum, del Semperviretum e del Festucetum. Vivono in prevalenza nelle Alpi e negli Appennini (più raramente) a quote oscillanti tra i 1000-1300 e i 2500-2700 di altitudine.Tutte le “nigritelle” spontanee della flora italiana vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione di questi fiori relativamente allo specifico areale alpino.Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).SistematicaLe Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie. Il genere "Nigritella" non è molto numeroso e comprende solamente alcune piccole orchidee terricole, a distribuzione prevalentemente Eurasiatica.Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale).La posizione tassonomica di questo genere è in via di definizione in quanto alcuni botanici lo considerano indipendente, mentre altri riuniscono le sue specie al genere affine "Gymnadenia" (sezione "Nigritellae" (Rich.) O.Gerbaud & Quentin, essendo l'altra sezione "Gymnadeniae"). Le incertezze sono dovute oltre che alle differenze morfologiche tra i due generi considerate fondamentali da alcuni botanici o di poca importanza da altri, ma anche dovute da alcune analisi filogenetiche a favore della fusione dei due generi che però non sono state convalidate da ulteriori ricerche.Anche in passato questo genere ha avuto diverse collocazioni. Il primo botanico a interessarsi delle piante di questo genere è stato il biologo svedese Linneo (1707 – 1778) che le ha sistemate nel genere "Satyrium"; quindi sono state assegnate al genere "Orchis" dal medico e naturalista italiano Giovanni Antonio Scopoli (1723 – 1788), ma anche al genere "Habenaria" dal botanico scozzese Robert Brown (1773 – 1858). L'attuale denominazione è stata definita dal botanico francese Louis-Claude Marie Richard (1754 – 1821) nel 1817.Il numero cromosomico delle specie di questo genere varia da 2n = 40 a 2n = 80. Quindi alcune “nigritelle” sono tetraploidi con conseguente aumento della possibilità di generarsi nuove varietà.VariabilitàQuesto è un genere morfologicamente instabile, le diverse denominazione che ha finora ha avuto ne è una prova. La variabilità si manifesta soprattutto nei colori e nella forma dell'infiorescenza, ma anche in alcune caratteristiche più profonde (il numero cromosomico o il tipo di riproduzione). La capacità di ibridazione è alta anche con altri generi e questo aumenta ancor di più le difficoltà di classificazione.Specie spontanee italianePer meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della nostra flora) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche.Altre due specie sono state individuate nelle Alpi, ma non sono riconosciute dalla maggioranza dei botanici:Altre specieFuori dall'Italia (ma in Europa) sono presenti le seguenti altre specie (questa lista è riconosciuta valida dalla "World Checklist" dei Kew Gardens, ma nell'ambito del genere "Gymnadenia"):IbridiL'ibridazione intergenerica è spesso frequente con il genere affine "Gymnadenia". In questo caso il labello degli ibridi diventa leggermente trilobo (è intero nel genere "Nigritella", mentre è decisamente trilobo nel genere "Gymnadenia") e diretto in avanti obliquamente; l'infiorescenza è più allungata (una via intermedia tra i due genere: in "Gymnadenia" può arrivare oltre i 25 cm).Altri generi di ibridazione possono essere: "Pseudorchis" e "Orchis".SinonimiIl genere "Nigritella" ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:Generi simili"Gymnadenia" è il genere che più si avvicina a quello di questa voce (vedi “Sistematica”), differisce comunque per le seguenti caratteristiche:UsiGiardinaggioL'unico interesse per queste orchidee è nel giardinaggio rustico o alpino. Hanno bisogno di una terra un po' sabbiosa, in posizioni soleggiata ma fresche al riparo della pioggia battente.Altre notizieIn tutte le aree della penisola italiana è una genere protetto, quindi ne è vietata la raccolta.NoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniOrchidaceaeNigritella
1,183,488
http://it.wikipedia.org/wiki/Torre_di_Buranaccio
Torre di Buranaccio.La Torre di Buranaccio'" si trova lungo la fascia costiera del comune di Capalbio, proprio sulla sponda del Lago di Burano. La torre costiera è quella situata più a sud lungo il litorale tirrenico della Toscana.Cenni storiciL'attuale fortificazione venne costruita attorno alla metà del Cinquecento, nel luogo dove sorgeva probabilmente una preesistente struttura di epoca medievale.La torre costituiva l'avamposto difensivo più meridionale dello Stato dei Presidii e si trovava proprio ai confini con il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa.Nei secoli successivi la fortificazione ha subito alcuni interventi di ristrutturazione che, però, hanno mantenuto pressoché intatto l'originario aspetto.Aspetto attualeLa Torre di Buranaccio richiama gli elementi stilistici della più imponente Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano.La struttura difensiva costiera si articola su tre livelli, presentando una sezione quadrata che poggia su un possente basamento a scarpa, con il quale viene messa in contiguità attraverso una cordonatura; le pareti si presentano prevalentemente rivestite in pietra e si caratterizzano per un notevole spessore che varia tra i 2 e i 3 metri.La parte alta presenta un coronamento di mensole piuttosto larghe e sporgenti che costituiscono la base della terrazza sommitale, priva di merlature, ove originariamente si articolava probabilmente il ballatoio. Dall'interno della terrazza si eleva, ad uno dei quattro angoli, una piccola struttura posticcia in muratura a sezione rettangolare.BibliografiaVoci correlateTorri costiere dello Stato dei Presidii|BuranaccioTorri costiere di Capalbio|Buranaccio
526,778
http://it.wikipedia.org/wiki/La_lupa
La lupa."'La lupa"' è una novella di Giovanni Verga. Fu inclusa nella raccolta "Vita dei campi" e pubblicata presso Treves nel 1880. È molto interessante la tipologia del personaggio femminile che Verga dà a "La Lupa": una tipologia femminile molto diversa dagli altri personaggi femminili in altre novelle del Verga. È una donna quasi stregonesca e demoniaca con un'alta voracità sessuale.Il grande successo spinse Verga a ricavarne un dramma teatrale in un atto, con lo stesso titolo, che fu rappresentato per la prima volta al Teatro Gerbino di Torino il 26 gennaio 1896.Dal dramma verghiano sono stati tratti due film: uno "La lupa" del 1953 diretto da Alberto Lattuada; un altro del 1996 interpretato da Monica Guerritore, "La lupa", per la regia di Gabriele Lavia.CuriositàNel 1894 Giacomo Puccini progettò di comporre un'opera sulla novella di Verga. A questo scopo fece anche un viaggio in Sicilia, ma alla fine rinunciò sostenendo che non riusciva a provare simpatia per i personaggi.Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniNovelle di Giovanni Verga|Lupa
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ljudmyla_Mychajlivna_Pavli%C4%8Denko
Ljudmyla Mychajlivna Pavličenko.Pavličenko fu una studentessa brillante nei suoi primi anni. Quattordicenne, andò a vivere a Kiev, capitale della Repubblica Sovietica d'Ucraina, coi genitori. In quella città si abbonò a un'associazione di tiro a segno, e sviluppò notevoli capacità di tiro. In quel periodo lavorava come operaia addetta allo sminuzzamento dei minerali alle Industrie Arsenal di Kiev.Nel giugno del 1941, in un periodo in cui Pavličenko studiava storia alla Università di Kiev, la Germania Nazista mosse guerra all'Unione Sovietica (vedi anche Operazione Barbarossa), in seguito alla quale si arruolò quasi immediatamente. All'ufficio arruolamento, richiese di unirsi alla fanteria e di conseguenza fu assegnata alla 25° Divisione Fucilieri dell'Armata Rossa, e divenne una delle 2000 cecchine sovietiche, di cui solo 500 sopravvissero alla guerra (si deve specificare che nell'Armata Rossa le donne venivano coscritte e in guerra mandate in prima linea come gli altri soldati; quindi, anche se non si fosse arruolata volontariamente, sarebbe stata comunque fatta combattere).Come tiratrice, uccise i primi due soldati nemici presso Beljajevka, usando un fucile Mosin-Nagant, riadattato per il tiro di precisione con un'ottica da 3.5 ingrandimenti.Il soldato Pavličenko combatté circa 80 giorni presso Odessa, dove le si attribuirono 187 soldati nemici uccisi e le vennero conferiti svariati avanzamenti di grado. Quando i tedeschi presero controllo della città, la sua unità venne fatta ripiegare per affrontare il nemico a Sebastopoli, in Crimea. Secondo i rapporti del "Voensovet" (Stato Maggiore) del Fronte Meridionale sovietico nel maggio 1942, il tenente Pavličenko aveva eliminato 257 soldati tedeschi e dell'Asse, e alla fine del conflitto tale numero aumentò fino a 309 soldati nemici, tra cui 36 tiratori scelti.Si narra che la Pavličenko avesse trovato sul campo di battaglia il registro delle uccisioni di uno dei cecchini tedeschi che aveva freddato, e che il conto delle sue vittime fosse superiore a 500.Francobollo in onore di Ljudmyla Mychajlivna PavličenkoNel giugno 1942, fu ferita da un colpo di mortaio. Poiché ormai era un'eroina, le fu negato il permesso di continuare a combattere meno di un mese dopo la guarigione della ferita, e di conseguenza fu trasferita nelle retrovie. Fu inviata in Canada e negli Stati Uniti per una visita di propaganda, e divenne la prima cittadina dell'Unione Sovietica ad essere ricevuta da un Presidente degli Stati Uniti d'America. Franklin D. Roosevelt e sua moglie le diedero il benvenuto alla Casa Bianca, e in seguito la Pavličenko fu invitata da Eleanor Roosevelt in un vero e proprio "tour" di conferenze in tutti gli Stati Uniti per raccontare la propria esperienza. Fece un'apparizione alla International Student Assembly a Washington, D.C., dove fu acclamata come un'eroina, e si recò a New York City per un ciclo di discorsi, interviste e conferenze. In Canada, le fu regalato un fucile Winchester con ottica di precisione, che oggi è esposto al Museo Centrale delle Forze Armate, a Mosca.Dopo la promozione al grado di Maggiore, la Pavličenko non tornò in combattimento, ma divenne istruttore di riconosciuta bravura, capace di addestrare centinaia di tiratori sovietici fino alla fine della guerra. Nel 1943, fu insignita della Stella d'Oro di Eroe dell'Unione Sovietica. Dopo la guerra, riuscì a laurearsi all'Università di Kiev e iniziò una carriera come storico. Dal 1945 al 1953, fu assistente ricercatore del Quartier Generale della Marina Sovietica, ruolo nel quale fu coinvolta all'interno di una lunga serie di conferenze e congressi. In seguito, fu membro attivo del Comitato Sovietico Veterani di Guerra.Ljudmyla Pavličenko è oggi sepolta al cimitero di Novodevičij di Mosca.Onorificenze e medaglieAltri tiratori scelti sovieticiPersonalità sovietiche della Seconda guerra mondialeEroi dell'Unione SovieticaLyudmila Pavlichenko
2,341,364
http://it.wikipedia.org/wiki/Jelly_belly
Jelly belly.Le jelly belly sono delle caramelle di gelatina statunitensi a forma di fagiolo da cui anche il nome "jelly beans".Storia .Nel 1976 un produttore stufo delle solite caramelle con i soliti gusti ebbe l'idea di creare nuovi tipi di caramelle in gelatina. Nello stesso anno si crearono i primi otto gusti con aromi naturali:Ora i gusti sono 50. Il nome è derivato dal fatto che sono caramelle morbide (Jelly) e panciute (belly). Nel 1983 la NASA nella missione Challenger mandò una confezione di Jelly belly nello spazio. Ora la diffusione di queste caramelle è mondiale.IngredientiRicettario Jelly Belly =.inoltre ci si può sbizzarrire con le mescolazioni con la fantasia...Gusti orridi =.Alcune gelatine sembrano accostarsi a dei gusti un po' strambi e stravaganti, ecco alcuni esempi:Altri gustiUn francobollo del 1920 dedicato ai confetti Jelly BeansTra gli altri gusti vi sono:Jelly belly ai gusti sportivi, Jelly belly senza zucchero,Jelly belly gusti soda, frappè e nuovi gusti in rodaggio.NoteCuriositàIl protagonista del videogioco A Boy and His Blob cambia forma quando mangia una Jelly belly, trasformandosi diversamente a seconda del gusto.Voci correlateCollegamenti esterniCucina degli Stati Uniti d'AmericaJelly bean
1,510,212
http://it.wikipedia.org/wiki/Colosseo
Colosseo.Il Colosseo visto dalla via dei Fori ImperialiIl Colosseo al crepuscolo, con in evidenza la strutturaIl Colosseo raffigurato sulla moneta da cinque centesimiIl Colosseo'", originariamente conosciuto come "'Anfiteatro Flavio'" o semplicemente come "Amphitheatrum", è il più famoso anfiteatro romano, ed è situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più grande e importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi.L'anfiteatro fu edificato su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole (adattamento del Colosso di Nerone), si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche.Era usato per gli spettacoli gladiatòri e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica). Esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ellittica e sulla complessità dei sistemi costruttivi. Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.L'edificio forma un'ellisse di 527 m di circonferenza, con assi che misurano 187,5 m per 156,5 m. L'arena all'interno misura 86 m per 54 m, con una superficie di 3.357 m². L'altezza attuale raggiunge i 48,5 m, ma originariamente arrivava ai 52 m.Il Colosseo, come tutto il centro storico di Roma, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980. Nel 2007 il complesso è stato anche inserito fra le "Sette meraviglie del mondo moderno" nell'ambito di un controverso concorso.StoriaCostruzioneIl foro romano sulla destra e sullo sfondo il Colosseo, in basso l'isola Tiberina, da un diorama del museo della Civiltà Romana all'EUR.Il Colosseo in una mappa della Roma medioevaleLa sua costruzione iniziò nel 72 sotto l'imperatore Vespasiano, della dinastia flavia. I lavori vennero finanziati, come altre opere pubbliche del periodo, con il provento delle tasse provinciali e il bottino del saccheggio del tempio di Gerusalemme (70 d.C.). L'area scelta era una vallata tra la Velia, il colle Oppio e il Celio, in cui si trovava un lago artificiale (lo "stagnum" citato dal poeta Marziale) fatto scavare da Nerone per la propria "Domus Aurea". Questo specchio d'acqua, alimentato da fonti che sgorgavano dalle fondazioni del Tempio del Divo Claudio sul Celio, venne ricoperto da Vespasiano con un gesto "riparatorio" contro la politica del "tiranno" Nerone che aveva usurpato il terreno pubblico, e destinato ad uso pubblico, rendendo così evidente la differenza tra il vecchio ed il nuovo principato.Vespasiano fece dirottare l'acquedotto per uso civile, bonificò il lago e vi fece gettare delle fondazioni, più resistenti nel punto in cui sarebbe dovuta essere edificata la cavea. Vespasiano vide la costruzione dei primi due piani e riuscì a dedicare l'edificio prima della propria morte nel 79. L'edificio era il primo grande anfiteatro stabile di Roma, dopo due strutture minori o provvisorie di epoca giulio-claudia (l'"amphiteatrum Tauri" e l'"amphiteatrum Caligulae") e dopo ben 150 anni dai primi anfiteatri in Campania.Il figlio e successore di Vespasiano, Tito, aggiunse il terzo e quarto ordine di posti e inaugurò l'anfiteatro con cento giorni di giochi, nell'80. Poco dopo, il secondo figlio di Vespasiano, l'imperatore Domiziano, operò importanti modifiche, completando l'opera "ad clipea" (probabilmente degli scudi decorativi in bronzo dorato), aggiungendo forse il "maenarium summum" e realizzando i sotterranei dell'arena: dopo il completamento dei lavori non fu più possibile tenere nell'anfiteatro delle naumachie (rappresentazioni di battaglie navali), che invece le fonti riportano per l'epoca precedente.Contemporaneamente all'anfiteatro vennero costruiti alcuni edifici di servizio per i giochi: i "ludi" (caserme e luoghi di allenamento per i gladiatori, tra cui sono noti il "Magnus", il "Gallicus", il "Matutinus" e il "Dacicus"), la caserma del distaccamento dei marinai della "Classis Misenensis" (la flotta romana di base a Miseno) adibiti alla manovra del "velarium" ("castra misenatium"), il "summum choragium" e gli "armamentaria" (depositi delle armi e delle attrezzature), il "sanatorium" (luogo di cura per le ferite dei combattimenti) e lo "spoliarum" o spogliatoio.L'epoca imperialeNerva e Traiano fecero dei lavori, attestati da alcune iscrizioni, ma il primo intervento di restauro si ebbe sotto Antonino Pio. Nel 217, un incendio, innescato presumibilmente da un fulmine, fece crollare le strutture superiori; i lavori di restauro fecero chiudere il Colosseo per ben cinque anni, dal 217 al 222; in questo periodo i giochi si trasferirono al Circo Massimo. I lavori di restauro furono iniziati sotto Eliogabalo (218-222) e portati avanti da Alessandro Severo, il quale rifece il colonnato sulla "summacavea". L'edificio venne riaperto nel 222, ma solo sotto Gordiano III i lavori poterono dirsi conclusi. Un altro incendio causato da un fulmine fu all'origine dei lavori di riparazione ordinati dall'imperatore Decio nel 250.Iscrizione apposta da Decio Mario Venanzio Basilio per celebrare i restauri del Colosseo, effettuati a sue spese dopo un terremoto ()Dopo il sacco di Roma del 410 ad opera dei Visigoti di Alarico, sul podio che circondava l'arena venne incisa un'iscrizione in onore dell'imperatore Onorio, forse in seguito a restauri. Onorio proibì i "ludi gladiatorii" e da allora fu adibito alle "venationes". L'iscrizione venne successivamente cancellata e riscritta per ricordare grandi lavori di restauro dopo un terremoto nel 442, ad opera dei "praefecti urbi" Flavio Sinesio Gennadio Paolo e Rufio Cecina Felice Lampadio. Costanzo II lo ammirò sommamente. Altri restauri a seguito di terremoti si ebbero ancora nel 470, ad opera del console Messio Febo Severo. I restauri continuarono anche dopo la caduta dell'impero: dopo un terremoto nel 484 o nel 508 il "praefectus urbi" Decio Mario Venanzio Basilio curò i restauri a proprie spese.Le "venationes" proseguirono fino all'epoca di Teodorico. Abbiamo i nomi delle più importanti famiglie senatorie dell'epoca di Odoacre iscritte sui "gradus": tale usanza è molto più antica, ma periodicamente i nomi venivano cancellati e sostituiti con quelli dei nuovi occupanti (anche a seconda del diverso grado tra "clarissimi", "spectabilis" e "illustres"), per cui restano solo quelli dell'ultima redazione prima del crollo dell'impero.Iscrizione di papa Pio IX del 1852 che ricorda restauri eseguiti sul lato verso l'Esquilino.Dal Medioevo all'epoca modernaDopo l'abbandono fu adibito nel VI secolo ad area di sepoltura e poco dopo venne utilizzato come castello; sotto papa Leone IV venne gravemente danneggiato da un terremoto (847 circa). A lungo utilizzato come fonte di materiale edilizio, nel XIII secolo fu occupato da un palazzo dei Frangipane, che venne successivamente demolito, ma il Colosseo continuò ad essere occupato da altre abitazioni. I blocchi di travertino furono sistematicamente asportati nel XV e XVI secolo per essere riutilizzati in nuove costruzioni, e blocchi caduti a terra furono ancora utilizzati nel 1634 per la costruzione di palazzo Barberini e nel 1703, dopo un altro terremoto, per il porto di Ripetta.Benvenuto Cellini, nella sua "Autobiografia", raccontò di una spettrale notte tra demoni evocati nel Colosseo, a testimonianza della fama sinistra del luogo.Il Colosseo con le edicole della "via crucis". Incisione di Piranesi (1750 circa).Nel corso del giubileo del 1675 assunse il carattere di luogo sacro in memoria dei molti martiri cristiani qui condannati al supplizio. Nel 1744 papa Benedetto XIV vi fece costruire le quindici edicole della "via crucis", e nel 1749 dichiarò il Colosseo chiesa consacrata a Cristo e ai martiri cristiani.Epoca contemporanea: i restauri ottocenteschiLiberato in due grandi riprese, con gli scavi diretti da Carlo Fea, commissario per le antichità, nel 1811 e 1812 e con quelli di Pietro Rosa (1874-1875), agli inizi dell'800, oltre ad essere oggetto dei più fantasiosi progetti di riuso fino alla metà del '700, il Colosseo era staticamente compromesso, dopo esser stato per secoli abitato, adibito a luogo di culto cristiano ed utilizzato come cava di travertino. Uno dei principali e più evidenti problemi era l'interruzione brusca dell'anello più esterno nei lati in corrispondenza delle attuali via di San Giovanni in Laterano e via dei Fori Imperiali che furono non a caso oggetto dei restauri più importanti.L'intervento di Raffaele SternDopo l'istituzione di una commissione straordinaria da parte del papa Pio VII, i primi restauri furono iniziati dopo il 1806, anno in cui un violento terremoto compromise la statica dei due lati liberi dell'anello più esterno. Il terremoto aveva particolarmente aggravato la situazione del terzo anello sul lato ovest dove, a causa di conci ormai pericolanti, era richiesto un intervento di emergenza. Dopo che i conci furono puntellati vennero così immediatamente montati i ponteggi per la creazione di uno sperone che facesse da contrafforte e Raffaele Stern ipotizzò due diverse modalità di intervento che dovevano passare sotto il vaglio dell'Accademia di San Luca: "per via di togliere", che passava per l'eliminazione della parte di attico e delle arcate del terz'ordine danneggiate, ipotesi che fu scartata dall'Accademia di San Luca, e "per via d'aggiungere", ipotesi poi effettivamente realizzata che prevedeva l'aggiunta di uno sperone d'emergenza in laterizio. Le prime due arcate per ogni ordine vengono dunque tamponate e viene realizzato uno sperone rustico in laterizio privo delle forme architettoniche delle arcate esistenti frutto dell'emergenza e della necessità di attuare una soluzione quanto più economica e veloce possibile. Anche i conci puntellati, caricati successivamente di significato romantico e descritti come bloccati nell'atto della caduta, sono in realtà solo il frutto di un intervento di emergenza. Stern aveva inizialmente pensato di tinteggiare lo sperone, poi ironicamente chiamato “stampella”, di un intonaco color travertino per evitare l'eccessivo contrasto con le parti autentiche, ma la tinteggiatura non fu mai realizzata.L'intervento di Giuseppe ValadierGiuseppe Valadier, che si era già occupato del Colosseo nel 1815 con un “"Progetto per chiudere decentemente l'Anfiteatro Flavio"” con delle cancellate, si occupa nel 1823 del recupero dell'anello perimetrale nel lato verso i fori.La differenza sostanziale fra l'impostazione del restauro di Stern e quello che va a realizzare Valadier è che mentre il primo è realizzato sotto il pericolo di un imminente crollo, l'altro può essere realizzato in tutta calma.L'intervento sarà dal punto di vista statico un nuovo sperone ma in questo caso Valadier avrà il tempo di realizzare delle arcate del tutto identiche alle originali. L'aggiunta è interamente in mattoni, realizzata in materiale diverso rispetto all'originale per motivi economici e non per una volontà di differenziazione, ad eccezione della basi e dei capitelli in travertino realizzati in maniera identica e con lo stesso livello di definizione degli originali. Anche in questo caso per non impattare troppo con la preesistenza l'aggiunta in laterizi doveva essere tinteggiata con una scialbatura color travertino mai realizzata.L'opera viene celebrata da Valadier come al pari di nuova architettura, a dieci anni dall'inizio dei lavori, in “"Opere di Architettura ed Ornamento"”, dove descrive ed illustra minuziosamente i lavori a patire dalla costruzione delle impalcature alla fine del restauro, come una delle sue più grandi opere.I lavori di Gaspare Salvi e Luigi CaninaDagli anni trenta fino alla conclusione dei lavori avvenuta a metà del secolo, i lavori passarono sotto la direzione di Gaspare Salvi e Luigi Canina.Il primo intervento di Salvi riguarda la parte più gravemente compromessa dell'intera costruzione rimasta in piedi: il terzo anello sul lato dell'attuale via San Gregorio. Su delle basi in travertino Salvi costruisce un completamento con archi in laterizio su imposte in travertino dai quali partono degli speroni che ricollegano la parte di nuova costruzione alla parte antica che viene così staticamente assicurata. In nuovi archi sono segnalati da mattoni bipedali disposti radialmente. I riempimenti dei muri radiali vengono realizzati in travertino al primo ordine ed in laterizio negli ordini superiori mentre i pilastri di restauro vengono realizzati tutti in mattoni. Alla morte di Salvi, Canina prende in mano la direzione dei lavori risolvendo sullo stesso lato un problema di strapiombo verso l'interno della parte più alta della costruzione che viene assicurata ai contrafforti in mattoni di nuova costruzione da dei tiranti in ferro.L'ultimo grande intervento è operato sul lato a nord, verso l'attuale via degli Annibaldi, che era il più conservato ad eccezione dell'attico che presentava uno strapiombo di oltre 60 centimetri fuori dall'asse. Era dunque necessario costruire un sostegno per la parte più esterna strapiombante. Viene così costruito verso l'interno un abbozzo di quart'ordine nel secondo anello nel quale vengono affondate delle catene binate che hanno il compito di assicurare la parte d'attico non più in asse.Il Novecento ed i lavori contemporaneiFra il 1938 e il 1939 furono completamente scavate le strutture sotterranee dell'arena, in parte alterate dalle ricostruzioni.Nel 2007 il complesso è stato inserito fra le "Sette meraviglie del mondo moderno".Origini dell'attuale nomeNelle vicinanze era presente una statua colossale di Nerone in bronzo, dalla quale deriva il nome Colosseo, attestato a partire dal Medioevo e legato anche alle dimensioni colossali dell'edificio.Dopo l'uccisione di Nerone, la statua venne rimodellata per raffigurare "Sol Invictus", il dio Sole, aggiungendo intorno alla testa i raggi della corona solare. Il Colosso venne quindi spostato dalla sua originale collocazione, l'atrio della "Domus Aurea" per far posto al tempio di Venere e Roma sotto Adriano, nel 126. Il sito del basamento della statua colossale dopo lo spostamento è attualmente segnato da un moderno basamento in tufo.Tuttavia la colossale statua di Nerone venne abbattuta in età imperiale ed è difficile che se ne serbasse il ricordo nel VI secolo. Il bolognese Armannino Giudice, nel XIV secolo sosteneva che il Colosseo fosse il principale luogo pagano del mondo. Secondo la sua interpretazione «il Colosseo era diventato la sede di alcune sette di maghi ed adoratori del demonio. A chi si avvicinava veniva chiesto: "Colis Eum?" (cioè adori lui?, intendendo il diavolo) a cui bisognava rispondere "Ego Colo"». Il papa Benedetto XIV fece esorcizzare il Colosseo e lo consacrò alla memoria della passione di Cristo e di tutti i santi.Descrizione dell'edificioFacciata esternaIl Colosseo era circondato da un'area di rispetto pavimentata in travertino.La facciata esterna (alta fino a 48,50 metri) è in travertino e si articola in quattro ordini, secondo uno schema tipico di tutti gli edifici da spettacolo del mondo romano: i tre registri inferiori con 80 arcate numerate, rette da pilastri ai quali si addossano semicolonne, mentre il quarto livello (attico) è costituito da una parete piena, scompartita da paraste in corrispondenza dei pilastri delle arcate. Nei tratti di parete tra le lesene si aprono 40 piccole finestre quadrangolari, una ogni due riquadri (nei riquadri pieni dovevano trovarsi i clipei bronzei), e immediatamente sopra il livello delle finestre vi sono collocate tre mensole sporgenti per ogni riquadro, nelle quali erano alloggiati i pali di legno che venivano utilizzati per aprire e chiudere il "velarium", il telo di copertura che riparava gli spettatori, manovrato da un distaccamento di marinai della flotta di Miseno e probabilmente ancorato a terra alla serie di cippi inclinati che ancora oggi è visibile, in parte, esternamente al limite della platea basamentale in travertino (visibili quelli sul lato verso il Celio).Al secondo e terzo livello gli archi sono bordati da una parapetto continuo, in corrispondenza del quale le semicolonne presentano un dado come base.Le semicolonne e le lesene dei quattro ordini hanno a partire dal basso capitelli tuscanici, ionici, corinzi e corinzi a foglie lisce. I primi tre ordini ripetono la medesima successione visibile sulla facciata esterna del teatro di Marcello.Le raffigurazioni monetarie ci tramandano la presenza di quattro archi alle terminazioni delle assi dell'ellisse della pianta, ornati da un piccolo protiro marmoreo.Cavea e accessi per il pubblicoAll'interno la càvea con i gradini per i posti degli spettatori era interamente in marmo e suddivisa, tramite "praecinctiones" o "baltea" (fasce divisorie in muratura), in cinque settori orizzontali ("maeniana"), riservati a categorie diverse di pubblico, il cui grado decresceva con l'aumentare dell'altezza. Il settore inferiore, riservato ai senatori e alle loro famiglie, aveva gradini ampi e bassi che ospitavano seggi di legno ("subsellia"); sulla balaustra del podio venivano iscritti i nomi dei senatori a cui i posti inferiori erano riservati.Seguivano il "maenianum primum", con una ventina di gradini di marmo, il "maenianum secundum", suddiviso in "imum" (inferiore) e "summum" (superiore), ancora con circa sedici gradini in marmo, e infine il "maenianum summum", con circa undici gradini lignei all'interno del portico colonnato che coronava la cavea ("porticus in summa cavea"): i resti architettonici di quest'ultimo appartengono ai rifacimenti di epoca severiana o di Gordiano III. Sui gradini sotto il colonnato prendevano posto le donne, alle quali, da Augusto in poi, fu sempre vietato di mescolarsi ad altri spettatori. Il posto peggiore era sul terrazzo sopra il colonnato, solo con posti in piedi, destinato alle classi infime della plebe.Verticalmente i settori erano scanditi da scalette e dagli accessi alla cavea ("vomitoria"), ed erano protetti da transenne in marmo (risalenti ai restauri del II secolo).Alle due estremità in corrispondenza dell'asse minore, precedute esternamente da un avancorpo, si trovavano due palchi riservati agli alti personaggi ospitati nei due palchi oggi scomparsi. Uno, a forma di "S", era destinato all'imperatore, ai consoli e alle vestali; l'altro al "preafectus urbi" e a altri dignitari.Gli spettatori raggiungevano il loro posto entrando dalle arcate loro riservate. Ciascuna delle 74 arcate per il pubblico era contraddistinta da un numerale, inciso sulla chiave di volta, per consentire agli spettatori di raggiungere rapidamente e ordinatamente il proprio posto. Da qui si accedeva a scale incrociate che portavano a una serie simmetrica di corridoi anulari coperti a volta. Immettono ciascuna in un ampio settore comprendente tre cunei, scompartito da pilastri. Il percorso aveva le pareti rivestite in marmo e presentava una decorazione a stucco sulla volta, ancora quella originale di epoca flavia. Il palco meridionale, che ospitava l'imperatore, aveva anche un altro accesso più diretto, attraverso un criptoportico che dava direttamente all'esterno.Dodici arcate erano riservate ai Senatori e immettevano in corridoi che raggiungevano l'anello più interno: da qui con una breve scala si raggiungeva il settore inferiore della cavea. Anche questi passaggi erano rivestiti di marmo.Le altre arcate davano accesso alle numerose scale a una o due rampe che portavano ai settori superiori. Le pareti erano qui rivestite di intonaco, anche sulle volte.Arena e ambienti di servizio sottostantiL'arena ellittica (86x54 metri) presentava una pavimentazione parte in muratura e parte in tavolato legno, e veniva ricoperta da sabbia, costantemente pulita, per assorbire il sangue delle uccisioni. Era separata dalla cavea tramite un alto "podium" di circa 4 metri, decorato da nicchie e marmi e protetto da una balaustra bronzea, oltre la quale erano situati i sedili di rango.Sotto l'arena erano stati realizzati ambienti di servizio, articolati in un ampio passaggio centrale lungo l'asse maggiore e in dodici corridoi curvilinei, disposti simmetricamente sui due lati. Qui si trovavano i montacarichi che permettevano di far salire nell'arena i macchinari o gli animali impiegati nei giochi e che, in numero di 80, si distribuivano su quattro dei corridoi: i resti attualmente conservati si riferiscono ad un rifacimento di III o IV secolo.Le strutture di servizio erano fornite di ingressi separati:StrutturaVisuale del Colosseo dall'Arco di CostantinoL'edificio poggia su una piattaforma in travertino sopraelevata rispetto all'area circostante. Le fondazioni sono costituite da una grande platea in tufo di circa 13 m di spessore, foderata all'esterno da un muro in laterizio.La struttura portante è costituita da pilastri in blocchi di travertino, collegati da perni: dopo l'abbandono dell'edificio si cercarono questi elementi metallici per fonderli e riutilizzarli, scavando i blocchi in corrispondenza dei giunti: a questa attività si devono i numerosi fori ben visibili sulla facciata esterna. I pilastri erano collegati da setti murari in blocchi di tufo nell'ordine inferiore e in laterizio superiormente. La struttura era sorretta da volte e archi, sfruttati al massimo per ottenere sicurezza e praticità. All'esterno è usato il travertino, come nella serie di anelli concentrici di sostegno alla cavea. In queste pareti anulari si aprono vari archi, decorati da paraste che li inquadrano. Le volte a crociera (tra le più antiche del mondo romano) sono in "opus caementicium" e spesso sono costolonate tramite archi incrociati in laterizio, usato anche nei paramenti. I muri radiali, oltre i due ambulacri esterni, sono rafforzati da blocchi di tufo.Un complesso sistema di adduzione e smaltimento idrico consentiva la manutenzione dell'edificio e alimentava le fontane poste nella cavea per gli spettatori.GiochiVisuale del Colosseo dal Colle OppioIl Colosseo ospitava i giochi dell'anfiteatro, che comprendevano: lotte tra animali ("venationes"), l'uccisione di condannati da parte di animali feroci o altri tipi di esecuzioni ("noxii"), e i combattimenti tra gladiatori ("munera").Per l'inaugurazione dell'edificio, l'imperatore Tito diede dei giochi che durarono tre mesi, durante i quali morirono circa 2.000 gladiatori e 9.000 animali. Per celebrare il trionfo di Traiano sui Daci vi combatterono 10.000 gladiatori.Gli ultimi combattimenti tra gladiatori sono testimoniati nel 437, ma l'anfiteatro fu ancora utilizzato per le "venationes" (uccisione di animali) fino al regno di Teodorico il Grande: le ultime vennero organizzate nel 519, in occasione del consolato di Eutarico (genero di Teodorico), e nel 523, per il consolato di Anicio Massimo.CollegamentiAltri anfiteatri di RomaIl primo anfiteatro in muratura di Roma fu quello costruito da Statilio Tauro nel 29 a.C., che tuttavia aveva probabilmente gran parte dei gradini in legno. Si trattava di una struttura privata, che continuò ad essere gestita dalla famiglia proprietaria e non venne mai utilizzata per i giochi pubblici. Andò probabilmente distrutto nel grande incendio del 64 e la sua originaria collocazione è tuttora argomento di discussione.Un anfiteatro in legno venne edificato nel 57 da Nerone (come ci tramanda Tacito), forse nello stesso luogo di una struttura costruita da Caligola e mai completata.Un ulteriore anfiteatro, l'unico ad essere pervenuto a noi oltre al Colosseo, è l'anfiteatro Castrense.NoteBibliografiaFonti primarieFonti secondarieVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniAnfiteatri di RomaRoma R. XIX CelioSette meraviglie del mondo modernoColosseum
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http://it.wikipedia.org/wiki/Data_della_creazione
Data della creazione.Molte culture e religioni fissano la data della creazione del mondo'" ad una data ben precisa, desunta dalla propria mitologia o dai propri libri sacri. È interessante confrontare queste date con quelle che risultano dalla moderna scienza:Ebraismo e cristianesimoFino al XIX secolo circa la grande maggioranza degli ebrei e dei cristiani credeva nella verità letterale del racconto della Bibbia, e quindi anche che il mondo fosse stato creato da Dio nell'arco di soli sei giorni. Al giorno d'oggi a sostenere questa posizione restano soltanto i cosiddetti creazionisti.Diversi autori hanno ricostruito l'età del mondo dalle indicazioni della Bibbia, ottenendo risultati diversi:MayaIl calendario maya pone l'inizio dell'attuale era del mondo al 6 settembre del 3114 a.C. Ciascuna era dura esattamente 1872000 giorni (pari a circa 5125 anni) e l'attuale è la quarta. Calcolando a ritroso si ottiene quindi come data d'inizio della prima era il 29 novembre 18490 a.C.InduismoSecondo l'induismo Purana, la creazione avvenne 155 miliardi di anni fa (50 "Anni di Brahma").Ma non c'é un vero inizio nemmeno nell'induismo.Buddhismo e New AgeIl buddhismo e la New Age affermano che l'universo esiste da sempre e per sempre, senza inizio né fine, anche se la terra e altri oggetti celesti hanno inizio e fine.Tabella riassuntivaNoteBibliografiaBibbia ebraicaBibbia cristianaDating Creation
1,938,461
http://it.wikipedia.org/wiki/Titolazione_amperometrica
Titolazione amperometrica.Per titolazioni amperometriche'" si intende tutte quelle titolazioni che vengono messe in pratica utilizzando un rivelatore del punto finale che sfrutta i principi dell'amperometria.Queste si dividono in due tipi: le "'monoamperometriche'" e le "'biamperometriche'". Entrambe le tecniche necessitano di strumentazioni comuni che sono: becher, buretta, elettrodi, potenziostato e amperometro.Titolazioni monoamperometricheApparato strumentaleGli elettrodi necessari per questo tipo sono: un elettrodo di lavoro, un elettrodo di riferimento e un elettrodo ausiliario. Tra gli elettrodi di lavoro e di riferimento viene imposta una ddp che corrisponde alla corrente limite di diffusione relativa ad una specie presente in soluzione.La corrente prodotta viene registrata tra quello di lavoro e quello ausiliario.Curve di titolazioneA seconda dell'attività agli elettrodi delle varie sostanze (al potenziale imposto) si possono avere diverse curve di titolazione.Analoghi ragionamenti si possono fare in quei casi in cui sia il prodotto di reazione ed essere attivo all'elettrodo. In queste curve il punto finale viene individuato dalla netta variazione di pendenza delle curve. Esiste però un caso in cui la differenza di pendenza è molto lieve e non sfruttabile a fini analitici, ma il punto finale coincide con l'intersezione con l'ascissa. Si tratta del caso in cui:Titolazioni biamperometrichePrincipi teoriciLa biamperometria è un particolare tipo di amperometria che utilizza due elettrodi con una certa fem applicata. Durante la titolazione avremo una certa corrente che circola nella soluzione, fino ad arrivare al punto finale, nel quale punto la corrente, corrisponderà a 0. Possiamo avere diversi casi che dipendono dalle caratteristiche di reversibilità, irreversibilità delle coppie redox. Ad esempio la coppia I2/I− è reversibile, mentre S2O32−/S4O62− è una coppia irreversibile. Avremo perciò una corrente che, dopo il p.f. rimane a 0 nonostante le aggiunte di tiosolfato. L’unica condizione necessaria per l’applicazione del metodo è che ci sia almeno la presenza di un sistema reversibile prima o dopo il punto finale della titolazione.Apparato strumentaleÈ più semplice delle monoamperometriche in quanto è composto di solo due microelettrodi identici (inerti) a cui è fissata una ddp che varia tra 100 e 200 mV. Viene registrata una corrente quando in soluzione è presente una "coppia reversibile" (la velocità del trasferimento elettronico è così veloce che la corrente dipende dalla diffusione). La mancanza di un elettrodo di riferimento permette di ridurre i volumi di lavoro.Curve di titolazioneSe nella soluzione è presente l'analita in un solo stato di ossidazione non si registra corrente tra gli elettrodi se si aggiunge un titolante redox si avrà la formazione di una coppia redox che, se reversibile, darà luogo ad una corrente; questa cresce fino ad un massimo che si ha quando le concentrazioni delle specie ridotta e di quella ossidata sono uguali (punto di metà titolazione). Successivamente la corrente diminuisce fino al minimo (punto finale) e aumenta di nuovo per aggiunta di altro titolante (coppia redox del titolante).Utilizzi delle titolazioni amperometricheIl campo di applicazionde del metodo è compreso tra 10−2 e 10−5 M, la selettività è piuttosto scarsa e la si ottiene scegliendo il potenziale di lavoro. Rispetto alla voltammetria sono metodo molto più precisi e accurati, dovuto anche al fatto che le curve presentano ampi tratti lineari a occorrono meno punti per una buona regressione lineare e, soprattutto, possono essere registrati lontano dal punto equivalente dove la variazioni di attività sono inferiori.Rispetto ai classici indicatori colorimetrici sono molto più precise e accurate. Vengono utilizzate come indicatori in molte titolazioni redox, come la bromatometria e, soprattutto, la iodometria.BibliografiaTecniche elettroanaliticheAmperometric titration
1,808,503
http://it.wikipedia.org/wiki/Code_noir
Code noir.Il Code noir'" (dal francese: "'Codice nero'") è una raccolta di una sessantina di articoli promulgati nel 1685 da Luigi XIV di Francia riguardanti le disposizioni sulla vita degli schiavi neri nelle colonie francesi. Aveva anche come obiettivo l'espulsione degli ebrei.Il preambolo del "Code noir" fa apparire la nozione di «schiavo» come un fatto, senza darne né l'origine né la legittimazione. Generalmente il Codice considerava lo schiavo come una persona senza diritti simile ad un oggetto.L'articolo 44 parlava esplicitamente di schiavi come «"meubles"». Venivano proibiti i matrimoni tra schiavi senza il consenso del padrone e, dal 1724, tra bianchi e neri. La condizione di schiavo veniva ereditata dalla madre: ad esempio se una donna schiava concepiva da un uomo libero, il nascituro aveva la condizione di schiavo; nel caso opposto il bambino era libero.Venivano i casi in cui allo schiavo si poteva applicare la pena di morte, segnalati dall'articolo 38, per aver picchiato il padrone, per il furto di un cavallo o di una mucca o per il terzo tentativo di fuga. Le punizioni, come l'incatenamento, i colpi di bastone o di frusta, nelle condizioni indicate dal Codice, potevano essere liberamente interpretate dal padrone. D'altro canto se lo shiavo poteva lamentarsi, la sua testimonianza non aveva valore giuridico. Concretamente le condanne ai padroni per maltrattamenti e uccisione degli schiavi furono assai rare. Benché il testo obbligava il padrone a nutrire e a vestire gli schiavi, quest'ultimi non potevano coltivare un appezzamento di terra. Non potevano portare con sé armi.Il Codice incoraggiava il battesimo degli schiavi, la necessità di un'educazione e una sepoltura cattolica, poiché i redattori pensavano che i neri avessero un'anima da salvare.Il codice nero nella Louisiana franceseIl "code noir" della Louisiana, emanato nel 1724, calcò quello del 1685, destinato alle Antille francesi. Come nelle Antille, il Codice venne applicato fin dove andava bene ai padroni, con la passiva complicità delle autorità locali. Benché non ci fossero matrimoni misti in Louisiana, proibiti proprio dal "Code", non mancarono tuttavia forme di concubinaggio tra padroni bianchi e schiave nere, dando nascita ad una piccola popolazione di mulatti. I padroni, contravvenendo al Codice, permisero ai loro schiavi di allevare maiali o volatili e coltivare un pezzetto di terra e talvolta di possedere delle armi, dando una certa libertà di azione.Voci correlateCollegamenti esterniNuova FranciaSchiavismoCode Noir
242,090
http://it.wikipedia.org/wiki/Peg_del_mio_cuore_%28film_1922%29
Peg del mio cuore (film 1922)."'Peg del mio cuore"' è un film del 1922, diretto dal regista King Vidor e interpretato dall'attrice teatrale Laurette Taylor, che aveva portato al successo la versione teatrale del lavoro di J. Hartley Manners.Nel 1933, Robert Z. Leonard firmerà un remake con Marion Davies nel ruolo di Peg.TramaLa madre di Peg era una nobildonna inglese che è stata ripudiata dalla propria famiglia per aver sposato un povero contadino irlandese. Ora Peg viene mandata in Inghilterra dai Chichester, che trattano la ragazza con sufficienza se non con disprezzo. L'unico suo amico è Jerry, un ragazzo che vive vicino in una tenuta confinante. Peg scopre che i Chichester sopportano a malapena la sua presenza solo per interesse, perché lo zio paga per la sua permanenza in Inghilterra. Delusa da tutto, Peg torna in Irlanda. Resta disillusa anche dal comportamento di Jerry, che scopre essere un nobile, sir Gerald Adair, e non un ragazzo qualunque come lui le ha fatto credere fino a quel momento. Ma Jerry, innamorato di Peg, la raggiunge e riesce a convincerla a sposarlo.La critica"La critica cinematografica" 10-25 giugno 1924La brillante e graziosa commedia di A. Manners, tenuta, ormai, in repertorio da ogni buona compagnia drammatica che si rispetti, è stata con molta grazia e vivacità trasportata sullo schermo, dove si è arricchita di tutte quelle scene che il teatro non può dare. Sicché può dirsi ch'essa ha acquistato anziché perdere nella trasposizione, ed è stata vista con diletto da quanti la conoscevano e da quelli a cui era ignota. Ha contribuito largamente a questo successo la geniale e spigliata interpretazione di Lauretta Taylor, già mirabile creatrice sul palcoscenico dell'interessante Peg e nuovissima conoscenza del cinematografo. Decorosa ed elegante la messa in scena e buona la fotografia.Uscite del filmCollgamenti esternifilm drammaticifilm mutifilm muti statunitensifilm tratti da opere teatraliPeg o' My Heart (1922 film)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Bloodflowers
Bloodflowers."'Bloodflowers"' è l'undicesimo album da studio del gruppo inglese The Cure, pubblicato il 14 febbraio 2000. Ha raggiunto, in Italia, l'8° posto dell'Hit Parade ufficiale, risultando il 110° album complessivamente venduto nel corso del 2000.Il disco"Bloodflowers" giunge dopo quattro anni di silenzio della band e viene introdotto da Robert Smith come l'ultimo disco della band. Un tale annuncio viene più o meno seriamente detto dall'inizio degli anni novanta per ogni album, ma questa sembrava la volta effettiva, per vari motivi: la fine imminente del rapporto con la Fiction, l'etichetta di sempre, il calo di popolarità e di vendite dell'ultimo "Wild Mood Swings", le aspirazioni soliste latenti: Robert voleva lasciare alla grande, sentiva che "Wild Mood Swings" non avrebbe rappresentato degnamente i Cure come ultima opera. Decide quindi di registrare un ultimo album: le prime demo si orientano verso atmosfere complicate, elettroniche (un'eco si sentirà in "Possession", registrazione di quel periodo uscita solamente nella raccolta di b-sides "Join the Dots" e in "Wrong Number", dalla raccolta "Galore"), poi però Robert scrive, verso la fine del 1997, "Out Of This World", e tutto cambia. Capisce che quella è la direzione da seguire: un disco molto soft, dove la base di ogni canzone è costituita dalla chitarra acustica. Nasce così "Bloodflowers", etichettato da Robert come la continuazione naturale del filone tanto amato dai fan, quello costituito da "Pornography" e "Disintegration", tanto da costituire insieme ad essi la "trilogia dark" della band.Il tema ricorrente dell'album è l'invecchiamento, l'abbandono: emblematiche sono la già citata "Out of This World" ("Quando guarderemo indietro a tutto questo [...] ci ricorderemo come ci si sente a essere così vivi?"/"Un'ultima volta prima che sia finita [...] Un'ultima volta prima che sia tempo di andare"), "The Last Day of Summer" ("L'ultimo giorno d'estate non è mai stato così vecchio/L'ultimo giorno d'estate non è mai stato così freddo") e "There Is No If..." ("'Se tu muori hai detto muoio anch'io hai detto"). Pezzo un po' a parte è "Maybe Someday", che per stessa ammissione di Robert riguarda i suoi sentimenti riguardo la situazione della band e la fine del gruppo ("No non lo farò mai più, non voglio fingere/Se non può essere come prima devo farlo finire").Musicalmente l'album riprende i toni cupi e sommessi di "Disintegration", però ne è come l'evoluzione: alcuni hanno descritto questo album come un "Disintegration" invecchiato". I pezzi sono tutti lenti, dall'evoluzione iperlavorata e stratificata (questo è visto come un difetto da qualche fan), con accesi toni malinconici e dalla lunghezza sostenuta; solo una traccia ("There Is No If...") su nove è sotto i cinque minuti.La "trilogia dark" è stata riproposta dal vivo a Berlino (e Bruxelles) nel novembre 2002, per essere documentata in un DVD, chiamato "Trilogy", inteso come il testamento finale dei Cure. I fatti hanno poi smentito questa intenzione.L'album è stato candidato al premio "Best Alternative Album" ai Grammy Awards del 2001; il premio è però andato a "Kid A" dei Radiohead.TracceTutte le canzoni di Smith (testi) - Smith, Gallup, Bamonte, Cooper, O'Donnell (musiche).La versione su LP contiene la traccia bonus "Coming Up" (6:25), anche presente nelle edizioni australiana e giapponese.FormazioneSingoliContrariamente a ogni album precedente, non è stato estratto nessun singolo commerciale da "Bloodflowers". Sono tuttavia usciti in via promozionale per le radio, senza video di accompagnamento o b-sides, "Out of This World" e "Maybe Someday" nel gennaio 2000.NoteBloodflowers
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http://it.wikipedia.org/wiki/Labbro
Labbro.In anatomia, labbra'" è un termine usato per indicare l'orlo che contorna alcuni orifizi; comunemente designa i due orli muscolomembranosi sovrapposti che si trovano all’esterno della bocca. Il termine è usato anche per definire gli orli esterni della vagina (labbra e piccole labbra).In chirurgia il termine labbro viene usato per indicare i margini di una ferita o di un'incisione.Anche se meno usato in senso lato le "'labbra'" sono tutti gli orli che contornano un materiale. Quando questi materiali perdono la forma propria nella parte delle labbra, ad esempio per tensione meccanica o riscaldamento, si dicono slabbrati.Labbra della boccaLe labbra di una bocca femminileLe labbra della bocca sono definite con i nomi "labbro superiore" e "labbro inferiore".Esse sono rivestite dalla pelle e sono composte da muscoli, dalla toniaca sottomucosa, dalla tonaca mucosa, da ghiandole, vasi sanguigni e nervi. Possono essere divise in tre parti: parte cutanea, orlo rosa, parte mucosa. La prima corrisponde alla superficie anteriore del labbro: il suo epitelio e cheratinizzato, vi è la presenza di numerose ghiandole sebacee e sudoripare, le papille della sottomucosa hanno un'altezza modesta. La parte mucosa corrisponde al margine dorsale del labbro: l'epitelio è di tipo molle, non sono presenti né ghiandole sebacee né sudoripare, le papille hanno un'altezza decisamente maggiore rispetto alla parte cutanea. L'orlo rosa infine, può essere considerato come una parte di transizione fra quella mucosa e quella cutanea. Presenta infatti caratteristiche intermedie, quali l'altezza delle papille, un epitelio paracheratinizzato, e la presenza di rare ghiandole sebacee, ma non di sudoripare.I nervi motori provengono dal facciale; i sensitivi sono forniti dal sottorbitario, dal mentoniero e dal buccinatorio.La vascolarizzazione è fornita dalle arterie labiali, sottomentoniera, infraorbitale, buccinatoria, mentoniera e traversa della faccia. Le vene sono tributarie della facciale anteriore e della sottomentoniera.Le patologie a cui sono soggette le labbra della bocca sono ferite, infezioni e tumori oltre al labbro leporino.Aspetto SocialeEssendo ricche di terminazioni nervose sensoriali, le labbra sono un elemento non trascurabile della vita di relazione dell'uomo; sia nel bacio che in altre pratiche sessuali si coinvolgono le "labbra", sia quelle della bocca che quelle della vagina.Attualmente dipingersi le "labbra della bocca" con il rossetto una pasta grassa tipicamente rossa, è molto comune nella cultura occidentale, e di conseguenza anche nelle culture che a questa si ispirano. Questo comportamento serve ad identificare la "femminilità", sia si tratti di quella di una donna che di un uomo che si reputi donna, come nel caso dei travestiti, mentre questa pratica solitamente non è contemplata dagli uomini nella cultura europea. In altre culture colori e disegni e i loro significati possono notevolmente variare: ad esempio in alcune culture africane sono gli uomini che, in particolari occasioni, si dipingono le labbra di un colore nero.Come estremizzazione del comportamento attuato dando il rossetto si sta diffondendo tra le donne occidentali la pratica di fare operazioni chirurgiche estetiche alle labbra della bocca, allo scopo di aumentarne il volume ed il turgore.Tutte queste usanze sono tutte la conseguenza dell'importanza che viene data alle labbra, attraverso il filtro dei costumi sociali, come mezzo di espressione di uno stato sociale, di propensione alla sessualità, di atteggiamento amoroso.BoccaLip
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http://it.wikipedia.org/wiki/Contrada_Pievania
Contrada Pievania.La Contrada Pievania è una delle sette contrade partecipante al Palio di Buti, un paese che si trova nella provincia di Pisa e ogni anno, la terza domenica del mese di gennaio viene disputato il Palio, una corsa di cavalli. La contrada è gestita da un consiglio formato dai contradaioli con un capocontrada, un vice capocontrada un presidente,un cassiere, la commissione tecnica, uno o due rappresentanti al Seggio, un segretario e i consiglieri.Storia della ContradaLa contrada Pievania è nata nel 1960, anno in cui il paese fu diviso in sette contrade per partecipare al Palio di Buti dal 1961 in poi. I colori sono il celeste crociato di bianco ed è situata nel centro del paese e la sua chiesa è la Pieve di San Giovanni Battista. La Contrada Pievania vanta fino ad ora cinque vittorie, la prima nel 1961 con il cavallo Busillo montato dal fantino Ricci Antonio, nel 1963 con il cavallo Paola montato dal fantino Romoletto, nel 1987 e 1988 con il cavallo November montato dal fantino Ercolino e nel 1996 con il cavallo Try My Disco montato dal fantino Vincenzo Foglia.Iniziative della ContradaLa contrada Pievania organizza da molti anni la Sagra della Bruschetta nel mese di giugno presso il parco Danielli, situato nel cuore della contrada. La sagra nacque nel 1983 quando la contrada decise di organizzare una merenda per i bambini preparando delle bruschette, fu un bel successo e allora la contrada decise fare una sagra con le bruschette. Nel 2009 la Sagra Della Bruschetta è giunta alla ventunesima edizione.Contrade del Palio di Buti
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http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_D._O%27Brien
Michael D. O'Brien.RomanziMichael D. O'Brien, scrittore canadase autodidatta, è meglio conosciuto per la sua serie di romanzi di tema apocalittico complessivamente chiamata "The Children of the Last Days" («I Bambini dei Giorni Ultimi»). La prima opera di tale serie, divenuta bestseller, è "Il Nemico" (il cui titolo originale è "Father Elija: An Apocalypse"), stampato per la Ignatius Press nel 1996, che narra la storia dell'avvocato ebreo David Schäfer, sopravvissuto all'Olocausto e in seguito divenuto frate carmelitano con il nome di Padre Elia. Nella trama, ambientata negli anni contemporanei, sono incluse le caratterizzazioni di un Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e di un Pontefice che -considerando l'anno di stampa del romanzo- rassomigliano da vicino l'ex-prefetto Joseph Ratzinger e il precedente papa Giovanni Paolo II, e affidano a Padre Elia una missione capitale per il destino del mondo e dell'uomo, ovvero il confronto e il tentativo di conversione di colui che è considerato l'Anticristo, in modo da rimandare la probabile e ormai prossima Apocalisse. Uno degli intrighi dell'Anticristo, caratterizzato come un misterioso Presidente d'Europa ammirato da tutto il mondo, coinvolge il ritrovamento di un manoscritto perduto di Aristotele "Sulla giustizia" nella sua versione averroista. Tutta la serie di romanzi di O'Brien, oltre a "Il Nemico", è incentrata sul tema degli «ultimi tempi» descritti e profetizzati nei Vangeli, e Padre Elia/David Schäfer appare in diversi di questi romanzi come protagonista: è ad esempio ne "Il Libraio" che viene narrata l'adolescenza di Schäfer quale unico membro della sua famiglia miracolosamente sfuggito alla deportazione nazista per merito del libraio Pawel Tarnowski, suo salvatore e figura chiave dell'intera serie di romanzi. Si può inoltre notare come gli argomenti, i concetti e la trama de "Il Nemico" presentino molte affinità con il romanzo "Il Padrone del mondo" di Robert Hugh Benson, e lo stesso O'Brien rende manifesti gli spunti intellettuali presi dal "Signore degli Anelli", dalla "Divina Commedia", dai "Promessi sposi" nonché dalle opere catechetiche e apologetiche di Sant'Agostino, San Giustino martire, Tertulliano e dell'intera tradizione patristica e scolastica.SaggiGli articoli, saggi e conferenze di O'Brien tendono a concentrarsi sulla sua visione di una civiltà occidentale in immane declino e in corsa verso quello da lui definito come «Nuovo Totalitarismo». Il saggio più noto di O'Brien, "Un paesaggio con draghi: la battaglia per la mente di tuo figlio", stampato sempre per la Ignatius Press nel 1994 e descritto come controverso dal suo stesso editore, presenta l'analisi di come la contemporanea letteratura e cultura per bambini sia stata progressivamente sradicata dall'etica cristiana per essere immessa entro un'ideologia neopagana in cui il bene e il male sono sfumati e non più chiaramente definiti. Il saggio di O'Brien avanza le sue critiche o il suo scetticismo verso innumerevoli opere di fantasia, da "Eragon" di Paolini a "Il cavaliere dei draghi" di Cornelia Funke fino a "Harry Potter" della Rowling e ai "Dragonieri di Pern" di Anne McCaffrey. Una delle ipotesi fondamentali del saggio è che, a monte di una millenaria e perlopiù univoca tradizione di simboli, ogni opera di fantasia che intenda presentare la figura del drago come simpatetica al bene invece che al male contiene implicitamente un nucleo anticristiano, cioè orientato a scardinare l'opposizione cristiana fra Cristo (rappresentato dall'agnello o dal leone) e Satana (rappresentato appunto dal drago o dal serpente). Dall'innumerevole (e forse innumerabile) lista di opere letterarie, cinematografiche e televisive additate da O'Brien come nocive per la formazione morale e spirituale dei bambini, che avverrebbe appunto mediante un'educazione simbolistica deviata, rimarrebbero invece escluse "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien, "Le Cronache di Narnia" di C.S. Lewis e le varie opere fantastiche (ad esempio "La principessa e il Goblin") di George MacDonald per il loro ordine simbolico ed etico radicato nella tradizione cristiana: attuando un confronto fra l'opera della Rowling e quella di Tolkien, ad esempio, O'Brien afferma che «"la Rowling ritrae la vittoria di Harry come frutto di una conoscenza e di un potere esoterico. Questo è Gnosticismo. Tolkien ritrae invece la vittoria di Frodo come frutto di umiltà, obbedienza e coraggio in una condizione di radicale sofferenza. Questa è Cristianità"».Attività artisticaO'Brien è anche un artista, più precisamente un pittore che dipinge in stile neo-bizantino con un'interpretazione contemporanea; i suoi dipinti sono spesso venduti per oltre 10.000 dollari l'uno, e alcuni di questi suoi dipinti appaiono anche sulle copertine di ogni suo libro.NoteBibliografiaVoci correlateCollegamenti esterniScrittori cattolici|O'Brien, Michael D.Scrittori canadesi|O'Brien, Michael D.Saggisti canadesi|O'Brien, Michael D.Pittori canadesi|O'Brien, Michael D.Michael D. O'Brien
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http://www.tvblog.it/post/10592/ascolti-tv-di-sabato-13-settembre-2008-miss-italia-recupera-in-finale-e-vince-la-serata-alexander-lungo-e-deludente/33
Ascolti Tv di sabato 13 settembre 2008: Miss Italia recupera in finale e vince la serata. Alexander, lungo e deludentepubblicato: domenica 14 settembre 2008 da ShareNella finale Miss Italia si riprende lo scettro di regina della serata. Il suo diretto competitor, la prima tv Alexander con Collin Farrell, non arriva ai due milioni e mezzo di telespettatori (15,15%). Coloro invece che hanno seguito la conclusione della kermesse presentata da Carlo Conti che ha visto la vittoria della siciliana Miriam Leone sono stati cinque milioni seicentomila (34,72%). La serata finale è stata però la meno seguita di tutti i tempi: l’anno scorso i telespettatori furono 6.222.000 con una share del 32,57%.Buona ripartenza per la serie Cold Case che in prima tv su Raidue totalizza due milioni e mezzo (11,54% - 12,54%) di media nei due episodi superando su Italia 1 il cult di animazione Shrek 2, fermo a due milioni centomila (10,32%). Bene anche per Ulisse, il programma di Raitre condotto da Alberto Angela che con un milione settecentomila (8,82%) prevale su Criminal Intent, la serie di Rete 4 arrivata a poco meno di un milione e mezzo (5,88% - 7,45%).Nell’access prime time Veline si conferma quale programma di successo come tutta l’estate. Sono stati quattro milioni seicentomila (22,30%) i telespettatori che hanno visto arrivare in finale la trevigiana Lisa Monti ma, cosa da non sottovalutare, il programma condotto da Ezio Greggio ha superato in sovrapposizione l’anteprima di Miss Italia che per l’occasione è iniziato alle 20:30 ed è arrivato a soli tre milioni settecentomila.Da segnalare nel pomeriggio l’ottimo risultato per le Prove del Gran Premio d’Italia di Formula 1 che totalizzano oltre quattro milioni trecentomila telespettatori.(29 Voti | Media: 3.07 su 5)1658 commentiArticoli similiAscolti Tv Giovedì 2 settembre 2010: Il peccato e la vergogna con 5,7 mln (28,53%) batte Montalbano in replica. Il Tg La7 di Mentana vola all'8,38% del 03 set 2010Ascolti Tv Mercoledì 1 settembre 2010: esordio boom per Il peccato e la vergogna al 27,01% e 5,6 mln, I Promessi Sposi all'11%, record per Velone. I provini di X Factor 4 al 12% del 02 set 2010Ascolti Tv Martedì 31 agosto 2010: vince Un medico in famiglia 6 (17,21%, 21,33%) su Sbirri (17,45%). Tg La7 con Mentana tiene il 6,64%, Da Da Da vola a 6 mln del 01 set 2010Ascolti Tv Lunedì 30 agosto 2010: Boom per per il Tg La7 con Enrico Mentana al 7,3% e 1,5 mln. In prime time pareggio tra SuperQuark e Juno, bene Castle e Chuck del 31 ago 2010Ascolti Tv Domenica 29 agosto 2010: in 4,5 mln per la Moto GP (21,36% sugli ind., 24,63% sul target comm.le). Un medico in famiglia 6 al 13,7% e al 18,8%, F1 al 47,27% del 30 ago 2010alexander, ascolti, ascolti 13 settembre 2008, ascolti tv 13/09/2008, auditel, cold case, criminal intent, dati ascolto, dati auditel, lisa monti, media settimanale, miss italia, settimana auditel, shrek 2, ulisse(Inserisci un commento - Nascondi commenti anonimi)14 set 2008 - 23:27 - #161114 set 2008 - 23:29 - #161214 set 2008 - 23:40 - #161314 set 2008 - 23:54 - #161414 set 2008 - 23:55 - #161514 set 2008 - 23:58 - #161615 set 2008 - 00:15 - #161715 set 2008 - 00:51 - #161815 set 2008 - 00:59 - #161915 set 2008 - 01:47 - #162015 set 2008 - 01:50 - #162115 set 2008 - 01:51 - #162215 set 2008 - 09:04 - #162315 set 2008 - 09:47 - #162415 set 2008 - 09:51 - #162515 set 2008 - 09:55 - #162615 set 2008 - 09:56 - #162715 set 2008 - 09:56 - #162815 set 2008 - 09:57 - #162915 set 2008 - 09:57 - #163015 set 2008 - 09:57 - #163115 set 2008 - 09:58 - #163215 set 2008 - 09:59 - #163315 set 2008 - 10:00 - #163415 set 2008 - 10:00 - #163515 set 2008 - 10:01 - #163615 set 2008 - 10:01 - #163715 set 2008 - 10:02 - #163815 set 2008 - 10:03 - #163915 set 2008 - 10:04 - #164015 set 2008 - 10:05 - #164115 set 2008 - 10:05 - #164215 set 2008 - 10:08 - #164315 set 2008 - 10:09 - #164415 set 2008 - 10:09 - #164515 set 2008 - 10:10 - #164615 set 2008 - 10:11 - #164715 set 2008 - 10:11 - #164815 set 2008 - 10:12 - #164915 set 2008 - 10:12 - #1650Pagina 33 di 34 - Totale commenti: 1658« Precedenti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Successivi »Ballando con le stelle 6Cos'hai visto ieri sera?Game/Quiz ShowGrande Fratello 10Grande Fratello 9I Cesaroni 4L'Isola dei FamosiL'Isola dei Famosi 7L'onore e il rispettoLa Pupa e il Secchione 2
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http://guide.supereva.it/console/interventi/2007/03/288228.shtml
Dopo una lunghissima attesa, finalmente anche su PC, IL capolavoro videoludico della generazione di console a 128 bit è pronto ad essere istallato anche sui nostri hard disk. Capcom non si è mai contraddistinta per porting "stellari" su PC ma in questo caso stiamo parlando del Gioco con la G maiuscola. Ed allora spegnete la luce e pronti a spaventarvi: Resident Evil 4 è di nuovo tra noi!!!Voi come iniziereste la recensione del gioco che considerate come il miglior titolo uscito per le console a 128 bit e che dopo un numero smisurato di ritardi è finalmente arrivato anche su PC? Io ho iniziato chiedendolo a voi, un escamotage per uscire dall’empasse di fronte ad un foglio bianco da riempire con le mie considerazioni su quello che reputo essere l’incarnazione perfetta di come dovrebbe essere il divertimento digitale interattivo. Umilmente non posso che ringraziare calorosamente Shinji Mikami (che da qualche settimana ha lasciato Capcom e fondare uno studio indipendente… speriamo bene…) e tutto il suo staff per aver creato IL gioco di questa generazione di console (e per, induzione, IL gioco di sempre, nei limiti di paragoni fra titoli usciti anche a distanza di oltre 20 anni) e trasposto ora anche su PC. Vediamo di scoprire allora gli ingredienti perfetti di questo Resident Evil 4 su Personal Computer…Che la serie orrorifica di Capcom iniziasse a perdere colpi, lo dicono gli stessi programmatori all’interno del filmato presente nel bonus disc della versione da collezione per Gamecube. Ed allora, era decisamente il caso di rivoluzionare un brand che comunque possiede un fascino del tutto inalterato. RE4 è un action-shooter puro, in cui gli elementari enigmi e le situazioni simil laser – game sono solo delle leggere varianti per arricchirlo di leggere sfumature e contaminazioni. Qui siamo di fronte ad una giocabilità “semplice” nel senso più nobile del termine, dove la scelta di non poter sparare e camminare simultaneamente è stata così ben studiata che non ci sarà alcun problema di frustrazione (anzi, forse qualcuno potrebbe lamentarsi dell’eccessiva facilità…) o di sensazione limitativa. Il gameplay di Resident Evil 4, secondo la mia modesta opinione, rappresenta perfettamente quello che un videogioco dovrebbe essere, dove l’appeal cinematografico si amalgama all’esperienza interattiva, dove l’abilità non è tanto nell’imparare ad usare 40 pulsanti diversi o realizzare combo da 10 tasti ma nella manualità stessa di mirare e sincronizzare i vari movimenti, dove la libertà di azione nel risolvere una determinata situazione non diventa “anarchia”.Preferisco non darvi alcuna anticipazione sulla trama per non rovinarvi la sorpresa, vi dico solo che le scelte che hanno portato a delle ambientazioni completamente inedite e, per la prima volta, alla non esclusività della lingua inglese durante il gioco rendono ancora più affascinante l’esperienza interattiva. Oltretutto su PC, come su Playstation2, una volta finito il gioco, avremo modo di giocare 5 livelli di Separate Ways, ovvero la storia parallela con protagonista l’affascinante Ada e che svelerà tanti misteri irrisolti per chi ha giocato la versione su Gamecube. L’unica cosa di cui ci si può lamentare nei confronti di Resident Evil 4 è che dopo circa 20 ore (tempo notevolissimo per un action e soprattutto di questo calibro e arricchito oltre da Separate Ways, da alcuni minigiochi sbloccabili e dalla possibilità di rigiocarlo a livello più difficile) purtroppo, finisce ed è un vero peccato perché io avrei voluto continuare a giocare ed esplorare questo autentico mondo virtuale per ancora decine e decine e decine di ore. Resident Evil 4 anche su PC, dove potremo giocare con il pad o con la tastiera, rimane IL gioco. Stop.E adesso passiamo alla questione più spinosa: il porting audiovisivo. Dunque, Capcom come sempre non si è molto sforzata per la conversione su PC ed infatti ha portato il titolo in modo assolutamente letterale dalla versione PS2 (e non quella Gamecube purtroppo). Fortunatamente il frame rate non soffre di alcuna incertezza e mostra una fluidità continua. Si può anche aumentare la risoluzione ma poi purtroppo il fatto che il titolo sia stato pensato per la TV a tubo catodico e non per un monitor si fa ancora più evidente (così come accade per i filmati). Ci troviamo comunque di fronte a degli scenari di immensa grandezza, a degli effetti speciali e luce di singolare bellezza, ad un numero spropositato di elementi interattivi su schermo e costruzioni poligonali (enormi mostri, elementi meccanici) curati in ogni aspetto. Aggiungete un set di animazioni semplicemente splendido, una varietà letteralmente incredibile di ambientazioni e capirete perchè è stato un vero piacere rigiocarlo per l’ennesima volta anche grazie all’ottimo accompagnamento sonoro (musicale e dei dialoghi rimasti in inglese, e non solo, ma con i sottotitoli in italiano).CONCLUDENDO…Pubblicato il 6 marzo 2007 in: Recensioni PC
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http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_di_Rupescissa
Giovanni di Rupescissa.BiografiaGiovanni di Rupescissa nasce intorno al 1300-1310 nel villaggio di Marcolès, pochi chilometri a sud di Aurillac, nella regione francese dell'Alvernia. Nonostante diverse ricerche siano state condotte e diverse ipotesi avanzate negli ultimi due secoli, non si sa quasi niente della sua famiglia di provenienza. Egli stesso non parla mai, nelle sue opere giunte fino a noi, della sua famiglia.Intorno al 1328 comincia gli studi di filosofia a Tolosa, ma già nel 1332 entra nel noviziato dell'ordine francescano; dopo avere continuato gli studi a Tolosa per altri cinque anni, nel 1340 viene assegnato alla comunità del convento di Aurillac. Non c'è motivo per pensare che sia stato ordinato prete. Nell'anno 1340 egli avrebbe ricevuto la sua prima rivelazione profetica, che gli permise di comprendere il significato di un capitolo dell'Apocalisse di Giovanni.Pochi anni dopo, tuttavia, per Giovanni di Rupescissa inizia l'esperienza del carcere: dal dicembre 1344 al dicembre 1345 egli viene recluso nella prigione del convento di Figeac per ordine del Ministro provinciale dei Francescani, Guglielmo Farinier.Dagli scritti di Rupescissa non emerge con chiarezza il motivo per cui egli viene incarcerato, oltretutto in un regime assai duro dal punto di vista sia materiale sia spirituale. È probabile che i superiori francescani, e Guglielmo Farinier in modo particolare, lo abbiano incarcerato con l'accusa di essere eretico. Ad ogni modo, diventa difficile discernere tra le accuse formali mosse contro Giovanni di Rupescissa (la pratica dell'alchimia commista a magia? l'eresia? la predicazione di falsità?) e le vere cause della sua incarcerazione. Dalla lettura delle sue opere, tuttavia, emergono alcuni dettagli che ci possono far pensare a una vicinanza di Rupescissa alla linea degli Spirituali e forse addirittura al Beghinismo. È dunque per lo meno lecito il sospetto che il vero motivo della carcerazione di Rupescissa e soprattutto dell'avversione dei suoi superiori nei suoi confronti sia da cercare più nelle sue posizioni in materia di povertà e di obbedienza, che nella sua attività di profeta e visionario.Tra il 1345 e il 1347 Giovanni di Rupescissa è sballottato tra le prigioni dei conventi del Languedoc: Martel (attuale regione Midi-Pyrénées), Brive, Donzenac, Limoges e Saint-Junien (tutti nel Limosino), Cahors, Montcuq, Penne, Saint-Antonin e Tolosa (ancora nell'attuale Midi-Pyrénées). È credibile che i continui trasferimenti nascondessero anche l'intenzione di impedire al recluso di stabilire relazioni significative con i frati delle comunità che lo ospitavano: intorno a lui veniva creata la fama di "fantasticus", di visionario, forse di pazzoide, ma ben pochi avevano modo di stabilire con lui rapporti di amicizia o forse anche di conoscenza autentica.Nel 1346 è sottoposto a processo per eresia, ma l'inquisitore, il domenicano Giovanni des Moulins, constata la sua ortodossia: il frate non è eretico; ciononostante i Francescani si rifiutano di rimetterlo in libertà: Rupescissa rimane detenuto nel convento di Tolosa, e poi, sino al 1349, incarcerato in un sottoscala del dormitorio del convento di Rieux (una quarantina di chilometri a sud-ovest di Tolosa). Forse questa sua condizione di isolamento, almeno per una volta, insieme ad una complessione fisica che ha dimostrato una incredibile resistenza, risulta a suo vantaggio: intanto che la peste miete strage intorno e dentro al convento, egli scampa.Nell'agosto 1349 avviene una svolta nella vita di Rupescissa: per l'ennesima volta viene trasferito, questa volta è destinato alla prigione di Castres (regione Midi-Pyrénées, vicino ad Albi); invece, egli riesce a convincere il frate che dovrebbe accompagnarlo alla sua nuova destinazione a lasciarlo andare fino alla Sede papale, ad Avignone, dove vorrebbe esporre le sue ragioni e chiedere giustizia.Qualche mese dopo, in ottobre, Giovanni di Rupescissa si presenta davanti al concistoro pubblico presieduto da papa Clemente VI: si apre un processo che durerà circa un anno; nel frattempo però egli non viene riconsegnato all'ordine francescano, ma resta incarcerato nella prigione pontificia, da dove comunque ha modo di accedere a diversi libri e di comporre le sue opere. Nel novembre dello stesso anno 1349, su ordine del cardinale Guglielmo Curti, termina di redigere il "Liber Secretorum Eventuum", un repertorio delle sue visioni e profezie.Sicuramente gli anni Cinquanta del XIV secolo sono quelli in cui registriamo la più intensa produzione di testi da parte di Giovanni di Rupescissa: il Commentario all'Oracolo di Cirillo; il "Liber lucis" che si diffuse anche con il titolo "De confectione veri lapidis philosophorum"; un altro testo di alchimia, il "De quinta essentia"; "De oneribus orbis".Pur vivendo in carcere, Rupescissa è molto conosciuto, viene contattato da diverse autorità ecclesiastiche, probabilmente la sua voce giunge fino al Papa. Egli è anche al corrente delle principali decisioni della politica ecclesiastica del tempo, né gli sfuggono le drammatiche vicende della Guerra dei Cento Anni in corso o delle conseguenze della grande peste di pochi anni prima.Nel 1356 egli scrive il "Liber Ostensor", la sua opera principale, che sarà conclusa, dopo un lavoro che non può che essere stato febbrile considerando la mole del Liber, in cento giorni. Nel 1356 Rupescissa redige anche un altro testo profetico, più breve: il "Vade mecum in tribulatione". Queste due opere, però, sembrano essere le ultime di Giovanni di Rupescissa, almeno tra quelle giunte a noi; e siccome la principale fonte di informazioni biografiche su Rupescissa si trova proprio nei suoi trattati, ciò che sappiamo di lui dopo il 1356 si fa molto più indistinto. Nel 1360 lo incontra lo storico francese Jean Froissart che parla di lui nelle sue "Chroniques".Nel luglio 1366 sicuramente Giovanni di Rupescissa è già morto (il suo nome compare nei libri contabili della Curia: si versa del denaro come rimborso delle spese effettuate per il "«quondam fratri Johanni de Rupescisa, ordinis minorum, qui detinebatur captus in palatio Avinionis, de fide suspectus»", per il fu fra' Giovanni di Rupescissa, dell'Ordine dei Minori, che era detenuto come prigioniero nel palazzo di Avignone, sospettato in materia di fede).Alcuni storici del passato hanno tramandato informazioni abbastanza confuse e contraddittorie sulla morte di Rupescissa: per qualcuno egli sarebbe morto sul rogo ad Avignone, mentre per altri avrebbe predicato addirittura a Vienna e a Mosca e sarebbe poi rientrato in patria nonagenario. Molto probabilmente si tratta di sovrastrutture leggendarie accumulatesi nel corso dei secoli.Fortuna di Giovanni di Rupescissa dopo la sua morteGli scritti di Giovanni di Rupescissa conobbero ben presto una discreta diffusione: a lui si ispirò il frate e scrittore catalano Francesc Eiximenis che modificò l'interpretazione delle profezie di Rupescissa, attribuendo ai sovrani di Aragona il ruolo escatologico positivo che invece Rupescissa attribuiva ai sovrani di Francia.Un anonimo lollardo, in carcere in Inghilterra per la sua adesione al movimento di riforma della Chiesa iniziato da John Wyclif, commentando l'Apocalisse, ricordava che gli scritti di Giovanni di Rupescissa, insieme con quelli di Pietro di Giovanni Olivi, erano stati distrutti a Oxford e Salisbury per ordine dei vescovi.Il "Vade mecum in tribulatione" si diffuse rapidamente in Europa, soprattutto in ambienti in cui la protesta sociale o religiosa montava tra le popolazioni: così nella Francia della Grande Jacquerie, nel 1358, quando l'operetta, tradotta in francese, veniva copiata a Parigi; ugualmente a Praga, tra il 1400 e il 1424, quando diverse compilazioni e rielaborazioni si sarebbero diffuse prima in ambienti attenti al tema della Riforma della Chiesa, e poi durante l'esperienza taborita, il momento più radicale della Riforma hussita.In Spagna, prima dell'espulsione degli Ebrei nel 1492, alcuni Giudei di Segovia calcolavano la data della venuta del Messia a partire dagli scritti di un certo fray Juan de Rozas Ysla: alcuni studiosi hanno ipotizzato che si trattasse proprio di Giovanni di Rupescissa. Rupescissa fissava la data per la venuta di un anticristo intorno al 1365: gli Ebrei di Segovia aggiornavano di un secolo questa profezia e naturalmente vedevano nell'Anticristo che i Cristiani temevano il Messia atteso dal popolo ebraico.Opere profeticheSicuramente la principale attività di Giovanni di Rupescissa fu la scrittura. Dalla lettura delle sue opere abbiamo notizia di molti titoli. Soltanto una piccola parte di queste opere è giunta fino a noi, solitamente attraverso la testimonianza di pochissimi manoscritti.Possiamo elencare le seguenti opere di Giovanni di Rupescissa di argomento profetico o apocalittico:- "Commentum in oraculum beati Cyrilli"- "De oneribus orbis": commentario della profezia “Vae mundo in centum annis” composta forse dal catalano Arnaldo da Villanova- " Vade mecum in tribulatione" (sono state individuate due redazioni dell'opera, entrambe attribuibili direttamente a Rupescissa: una più breve, e un'altra più lunga, decisamente più diffusa).Per non trascurare nulla della produzione di Rupescissa dovremmo anche citare un brevissimo commento ad alcune profezie tratte dalla Prophetia Merlini di Goffredo di Monmouth; probabilmente qualcuno aveva chiesto al frate una spiegazione e questi aveva risposto per iscritto.Sta suscitando un certo scalpore tra gli studiosi di profezie medievali la recente scoperta, da parte dello studioso francese Sylvain Piron, di un'altra opera di Giovanni di Rupescissa: il "Sexdequiloquium", che si credeva perduto per sempre fin quando è stato ritrovato un manoscritto in Lorena che ci tramanda il testo di quest'opera del profeta francescano.Moltissime sono le altre opere di Giovanni di Rupescissa, ora perdute: di esse conosciamo soltanto i titoli.Giovanni di Rupescissa alchimistaGiovanni di Rupescissa non fu soltanto veggente e commentatore di profezie: il suo nome viene citato anche nella storia dell'alchimia.Sono soltanto due le sue opere di alchimia giunte fino a noi: un trattato "De quinta essentia" e il "Liber lucis". Queste opere conobbero una diffusione sicuramente maggiore rispetto alle opere "profetiche": si conoscono circa duecento manoscritti del "De quinta essentia", il "Liber lucis" venne tradotto in inglese, italiano, tedesco e catalano nel XV secolo, e ancora in francese, svedese e ceco nel XVI. Entrambe le opere furono anche pubblicate a stampa nel XVI secolo.Non abbiamo a disposizione notizie sulla formazione alchemica del frate francescano, ma con grande probabilità l'inizio di essa risaliva agli anni degli studi a Tolosa.Il trattato "De quinta essentia" si colloca a metà strada tra l'alchimia e la farmacia: è infatti dedicato soprattutto alla ricerca della «cosa creata, opportuna all'uso degli uomini, che possa preservare dalla putrefazione il corpo che è soggetto a corruzione». Per raggiungere questo obiettivo grande importanza rivestono i medicamenti a base di alcol, preparati secondo la teoria dei quattro elementi, delle complessioni e dei temperamenti umorali, mediante distillazioni ripetute di sostanze di origine organica.Il "Liber lucis" affronta invece uno dei temi tipici dell'alchimia: il procedimento per trasformare in oro i metalli più vili. Naturalmente lo scopo di Giovanni di Rupescissa, forte difensore della assoluta povertà della Chiesa, non era l'arricchimento personale, ma quello di offrire alla Chiesa la possibilità di soccorrere i poveri nei tempi di carestia e spogliazione che presto sarebbero giunti.NoteBibliografiaJean de Roquetaillade
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http://it.wikipedia.org/wiki/HD_68657
HD 68657.HD 68657 è una stella bianco-azzurra nella sequenza principale di magnitudine 5,8 situata nella costellazione delle Vele. Dista 728 anni luce dal sistema solare.OsservazioneSi tratta di una stella situata nell'emisfero celeste australe. La sua posizione è fortemente australe e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero sud, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero nord la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. La sua magnitudine pari a 5,8 la pone al limite della visibilità ad occhio nudo, pertanto per essere osservata senza l'ausilio di strumenti occorre un cielo limpido e possibilmente senza Luna.Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; nell'emisfero sud è visibile anche all'inizio dell'inverno, grazie alla declinazione australe della stella, mentre nell'emisfero nord può essere osservata limitatamente durante i mesi della tarda estate boreale.Caratteristiche fisicheLa stella è una bianco-azzurra nella sequenza principale; possiede una magnitudine assoluta di -0,94 e la sua velocità radiale positiva indica che la stella si sta allontanando dal sistema solare.Voci correlateCollegamenti esterniStelle di classe spettrale BStelle bianco-azzurre di sequenza principale
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http://www.tvblog.it/post/7116/ascolti-tv-i-dati-auditel-di-lunedi-19-novembre-2007/6
pubblicato: martedì 20 novembre 2007 da ShareChiude in bellezza Distretto di Polizia 7 e vince la serata. Liberi di giocare, basso ascolto. Ottimo Voyager vincente su Distraction. Chi l’ha visto evergreen supera anche il film Ticker. Access record a Striscia, seconda serata a Porta a Porta.Chiude senza record di ascolto Distretto di Polizia 7, quest’anno penalizzato più del solito dal cast non perfettamente integrato e anche dalle continue variazioni di palinsesto.Fino a quando la serie andava in onda di giovedì, gli ascolti si erano mantenuti abbastanza buoni arrivando a toccare anche oltre sei milioni; viceversa, spostato al lunedì giorno in cui vanno in onda le seconde parti delle miniserie di Raiuno, ha sofferto ed è arrivato a toccare anche il proprio record negativo inferiore ai cinque milioni di telespettatori.Nonostante quanto detto però, Distretto ieri ha vinto la serata, cosa che al lunedì non accadeva da parecchio tempo prevalendo sulla non irresistibile Liberi di Giocare, in onda con la seconda e ultima parte.La serie prodotta da Pietro Valsecchi ha ottenuto un ascolto di oltre cinque milioni in entrambi gli episodi conclusivi a fronte di poco più di quattro milioni e mezzo per quella interpretata da Isabella Ferrari e Pierfrancesco Favino.Continua il successo di Voyager che vince sulla finale del Gran Premio di Distraction su Italia 1, anche quest’ultimo con un buon riscontro di pubblico, superiore alla media di rete.Chi l’ha visto non mostra segni di crisi e al lunedì si posiziona quasi sempre nei primi posti della graduatoria; ieri ancora ben 3 milioni hanno seguito le indagini presentate da Federica Sciarelli, risultando superiori al film Ticker, in replica su Rete 4.Access a Striscia La Notizia, che inizia la settimana con un nuovo boom di ascolti di oltre otto milioni grazie allo scoop derivante dal presunto taroccamento delle firme nei gazebo di Forza Italia.Il tg satirico di Antonio Ricci è terminato ben oltre l’orario previsto a causa della messa in onda del servizio di Cristiano Militello dalla Scozia: ad Affari Tuoi negli ultimi pacchi c’era quello da 250.000 euro.Iin seconda serata prevale Porta a Porta su Matrix dedicati rispettivamente al Delitto di Perugia e alla nuova formazione politica di Silvio Berlusconi.I dati (proprietà Auditel): (si prega di citare questo sito qualora si riportassero su altri siti e/o blog)STRISCIA LA NOTIZIA Canale 5 8.346 29,47%AFFARI TUOI Rai 1 7.885 28,09%TEMPESTA D’AMORE Rete 4 2.514 9,81%UN POSTO AL SOLE Rai 3 2.744 9,91%PRENDERE O LASCIARE Italia 1 1.852 6,69%8 1/2 La 7 940 3,39%DISTRETTO DI POLIZIA 7 - SFIDA TOTALE Canale 5 5.370 19,45%DISTRETTO DI POLIZIA 7 - NELLA MORSA DELL’INGRANAGGIO Canale 5 5.064 22,59%LIBERI DI GIOCARE Rai 1 4.638 18,48%VOYAGER AI CONFINI DELLA… Rai 2 3.023 11,89%CHI L’HA VISTO ? Rai 3 3.201 12,26%DISTRACTION Italia 1 2.984 13,31%TICKER Rete 4 2.353 9,09%PRES. VOYAGER Rai 2 1.174 4,10%EXIT La 7 866 3,64%BEAUTIFUL Canale 5 4.723 26,50%CENTO VETRINE Canale 5 3.791 25,58%LA VITA IN DIRETTA - II PARTE Rai 1 3.586 28,70%LA VITA IN DIRETTA - I PARTE Rai 1 1.896 20,54%UOMINI E DONNE Canale 5 2.615 24,36%AMICI DI MARIA DE FILIPPI Canale 5 1.771 19,18%I SIMPSON Italia 1 2.470 17,87%VERONICA MARS - CIAO INFEDELTA’ Italia 1 1.319 12,13%L’ITALIA SUL 2 - I PARTE Rai 2 1.840 13,56%L’ITALIA SUL 2 - II PARTE Rai 2 1.502 14,53%FORUM Rete 4 2.031 18,50%FORUM SESSIONE POMERIDIANA Rete 4 1.511 10,62%L’EREDITA’ Rai 1 6.915 28,54%L’EREDITA’ LA SFIDA DEI 6 Rai 1 5.304 27,15%CHI VUOL ESSERE MILIONARIO Canale 5 4.987 23,63%L’ISOLA DEI FAMOSI 5 Rai 2 2.415 10,73%DRAGON BALL GT Italia 1 2.095 8,62%CAMERA CAFE’ Italia 1 1.692 8,35%PORTA A PORTA Rai 1 1.322 19,74%MATRIX Canale 5 1.233 15,60%RE: LA STORIA SIAMO NOI - RINO VIVE Rai 2 1.213 13,83%URBAN LEGENDS Italia 1 1.000 15,97%HENRY & JUNE - I BELLI 683 8,96%TG1 ore 20:00 8.793 34,17%TG5 ore 20:00 7.175 27,74%LITTLE MISS SUNSHINE 288NATALE A MIAMI 115LOST (1 ep.) 426LOST (2 ep.) 461COLD CASE 197NCIS 170L’ISOLA DEI FAMOSI PLUS 130AMICI PLUS DAILY 102MEGASTRUTTURE 19Articoli similiAscolti Tv Giovedì 2 settembre 2010: Il peccato e la vergogna con 5,7 mln (28,53%) batte Montalbano in replica. Il Tg La7 di Mentana vola all'8,38% del 03 set 2010Ascolti Tv Mercoledì 1 settembre 2010: esordio boom per Il peccato e la vergogna al 27,01% e 5,6 mln, I Promessi Sposi all'11%, record per Velone. I provini di X Factor 4 al 12% del 02 set 2010Ascolti Tv Martedì 31 agosto 2010: vince Un medico in famiglia 6 (17,21%, 21,33%) su Sbirri (17,45%). Tg La7 con Mentana tiene il 6,64%, Da Da Da vola a 6 mln del 01 set 2010Ascolti Tv Lunedì 30 agosto 2010: Boom per per il Tg La7 con Enrico Mentana al 7,3% e 1,5 mln. In prime time pareggio tra SuperQuark e Juno, bene Castle e Chuck del 31 ago 2010Ascolti Tv Domenica 29 agosto 2010: in 4,5 mln per la Moto GP (21,36% sugli ind., 24,63% sul target comm.le). Un medico in famiglia 6 al 13,7% e al 18,8%, F1 al 47,27% del 30 ago 201019/11/2007, ascolti, ascolti sky, ascolti tg, ascolti tv, auditel, dati ascolto, dati auditelFrance2: Cold Case 7198000 26,1%+ 6520000 25,6%Tf1: Capitaine Casta 6064000 23%France3: Vie privée, vie publique” 4874000 19,4%Pagina 6 di 42 - Totale commenti: 2074« Precedenti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 Successivi »Nome (richiesto): Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori): URL del vostro sito (opzionale): Volete salvare le informazioni per la prossima volta? Si No
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http://it.wikipedia.org/wiki/Magister_equitum
Magister equitum.Il "Magister equitum" ("maestro dei cavalieri") nella Repubblica romana era un grado militare che veniva assegnato e tolto da un dittatore. L'incarico cessava comunque al momento in cui cessava quello del dittatore.Il "magister equitum" era il principale collaboratore del dittatore, il suo luogotenente. La scelta del "magister equitum" era di norma lasciata al dittatore, a meno che un "Senatus consultum" non specificasse, come successe in alcuni casi, il nome della persona che doveva essere nominata. Il dittatore non poteva rimanere senza un "magister equitum" che lo supportasse e quindi se quest'ultimo moriva o usciva dalla carica per un qualsiasi motivo se ne doveva nominare un altro.Al "magister equitum" veniva assegnato lo stesso "imperium" di un pretore e di conseguenza era soggetto solo allimperium" del dittatore. Per questo si considerava necessario che la persona che doveva essere nominata "magister equitum" avesse già ricoperto la carica di pretore, anche se ci furono eccezioni. Il "magister equitum" aveva le stesse insegne del pretore: la "toga praetexta" e la scorta di sei littori.In caso di assenza del dittatore, era il suo rappresentante e aveva quindi i suoi stessi poteri. All'inizio, il "magister equitum" fu, come indica il nome, il comandante della cavalleria, mentre il dittatore comandava le legioni, cioè la fanteria.StoriaEtà repubblicanaIl primo a ricoprire questa carica fu Spurio Cassio Vecellino nel 494 a.C., durante la dittatura di Tito Larcio Flavo. Il "magister equitum" più famoso fu probabilmente Marco Antonio, che ricoprì questa carica durante la prima dittatura di Giulio Cesare. L'ultimo fu invece Marco Emilio Lepido, il futuro Triumviro, che fu nominato da Cesare nel 46, 45 e 44 a.C.Al tempo della "Notitia dignitatum" (nel 400 circa)Questa carica fu di nuovo istituita in età tardoimperiale da Costantino I col compito di comandare la cavalleria imperiale dell'Impero romano d'Occidente. Si trattava del nuovo ruolo di "Magister equitum praesentalis".Ufficiali militari sottoposti al suo controlloQuesto ufficiale militare era a capo di tutte le forze di cavalleria della parte occidentale (parallelamente a quello della fanteria, chiamato "Magister peditum praesentalis"), come segue:Al contrario il "Numerus intra Hispanias", era invece sottoposta al "Magister militum praesentalis per le "Hispaniae".Unità militari controllateAlle sue dipendenze vi erano poi le seguenti unità, secondo la "Notitia dignitatum":NoteBibliografiaVoci correlateIstituzioni e cariche romaneGradi militariMaster of the Horse
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http://www.queerblog.it/post/4147/mary-cheney-e-compagna-a-cena-alla-casa-bianca
L’inserimento delle due ragazze, che hanno cenato alla presenza dell’intera famiglia Cheney, nella lista ufficiale degli invitati, quindi una sorta di riconoscimento ufficiale della loro unione, è salutata positivamente da molti attivisti gay, nonostante venga immediatamente da chiedersi sotto quale voce la Poe sia stata inserita nella lista degli invitati. Presto detto: se le decine di invitati eterosessuali avevano al seguito persone che la lista definiva come “coniuge”, a fianco al nome di Heather Poe era stato segnato un “guest”, ospite di Mary Cheney.I compagni non sposati delle coppie eterosessuali sono stati identificati in quanto tali, non certo come “ospiti” esattamente come vicino ai mariti ed alle mogli, nel caso di coppie sposate, c’è scritto “spouse”. La domanda successiva ed assolutamente pertinente é: se potessero si sposerebbero? Risposta: sì. E non vedete proprio alcun paradosso nel fatto che la compagna della figlia di un vicecapo di stato venga invitata ad una festa ufficiale, e quindi riconosciuta come tale, ma solo in maniera ufficiosa, cosa che, mi dispiace farvelo notare NON avviene per le coppie non sposate etero. Cerchiamo di guardare il cielo e non il dito insomma.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7oise-Ath%C3%A9na%C3%AFs_di_Montespan
Françoise-Athénaïs di Montespan.BiografiaEra figlia di Gabriel de Rochechouart-Mortemart (1600–1675), marchese e poi (1663) duca di Rochechouart, governatore di Parigi, e di Diana de Grandseigne. Nel febbraio 1663 sposò il marchese Louis de Pardaillan de Gondrin di Montespan, cui diede due figli.Nel 1664 venne ammessa a corte come dama d'onore della regina Maria Teresa di Spagna; bella d'aspetto e ricca d'ambizione, nel 1667 riuscì a diventare la favorita del sovrano, anche se questi per diversi anni rifiutò di cessare i rapporti con la precedente amante, Louise de La Vallière.Dalla sua relazione con Luigi XIV Madame de Montespan seppe trarre innumerevoli vantaggi per sé e per i figli da lui avuti (tra cui il duca del Maine, Mademoiselle de Nantes, Mademoiselle de Tours, Mademoiselle de Blois ed il conte di Tolosa).Esercitò una notevole influenza sul re e sulla politica francese del suo tempo ma nel 1680 si trovò pericolosamente coinvolta nel "processo dei Veleni" ed il suo potere decadde lentamente, tramontando poi del tutto a causa dell'influenza esercitata sul sovrano da Jacques-Bénigne Bossuet e dalla marchesa Françoise d'Aubigné di Maintenon.Nel 1691 la Montespan lasciò Versailles e si ritirò nel convento parigino di "Saint-Joseph", da lei stessa fondato.FigliDal marito Luigi Enrico di Pardaillan di Gondrin († 1691), marchese di Montespan, ebbe:NoteAltri progettiAmanti di Luigi XIV di FranciaFrançoise-Athénaïs, marquise de Montespan
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http://it.wikipedia.org/wiki/Io_sono_leggenda_%28film%29
Io sono leggenda (film)."Io sono leggenda" ("I Am Legend") è un film del 2007 diretto da Francis Lawrence, basato sull'omonimo romanzo di Richard Matheson.È il terzo film basato su questo libro, dopo "L'ultimo uomo della Terra" (1964) dei registi Sidney Salkow e Ubaldo Ragona, e ' ("The Omega Man") di Boris Sagal.Il film è uscito il 14 novembre 2007 nelle sale americane e l'11 gennaio 2008 in quelle italiane.TramaAnno 2012. Robert Neville (Will Smith) sembra essere l'unico sopravvissuto a una spaventosa epidemia generata dal virus del morbillo geneticamente modificato e originariamente concepito dalla dottoressa Alice Krippin per combattere il cancro. L'epidemia ha infettato quasi tutti gli esseri umani e gli animali domestici con risultati diversi: la stragrande maggioranza è morta, mentre una piccola percentuale ha subìto una degenerazione simile a quella provocata dalla rabbia, che li ha condotti allo stato di zombi (questa una delle differenze rispetto al testo originale dove si trattava di vampiri) necessitati a nascondersi dai raggi UV. Meno dell'1% della popolazione è risultato completamente immune agli effetti dell'epidemia, ma è stato cacciato e ucciso dagli infetti. Brillante virologo militare, il dott. Neville si è barricato nella sua casa di New York, costruendovi un laboratorio sotterraneo in cui conduce degli esperimenti su cavie animali infette per trovare una cura all'epidemia; solo di giorno può aggirarsi per le strade in cerca di cibo e rifornimenti, dato che gli infetti rimangono nascosti nel buio all'interno degli edifici abbandonati.La Ford Shelby Mustang GT500 guidata dal protagonistaLa sua unica compagnia è il cane Sam (Samantha), della sua piccola figlia Marley, e alcuni manichini con cui si intrattiene quotidianamente a conversare; passa inoltre ore a guardare DVD e programmi televisivi registrati, e attende che qualcuno risponda al suo continuo messaggio radio che invita ogni sopravvissuto a raggiungerlo al porto (alle ore 12:00 di ogni giorno Robert si presenta al luogo stabilito nel messaggio aspettando inutilmente qualcuno). Durante i suoi esperimenti i test su un ratto di laboratorio si rivelano abbastanza promettenti da spingerlo a procedere con i test sui soggetti umani infetti; individuata una loro colonia, intrappola e cattura una di loro, ma l'esperimento sembra fallire portando la donna vicino alla morte. Il giorno dopo, durante il suo consueto giro della città, Robert trova uno dei suoi manichini in mezzo alla strada; avvicinatosi, cade in una trappola evidentemente preparata dagli infetti, e viene attaccato da tre cani che feriscono Sam e la contagiano, costringendo Robert a sopprimerla soffocandola; la notte successiva Robert, scoraggiato dalla non riuscita dei suoi esperimenti, depresso per la morte del cane e ormai convinto di essere l'unico uomo rimasto sulla Terra esce in macchina in piena notte allo scopo di suicidarsi uccidendo il maggior numero di infetti, ma quando tutto sembra perduto l'arrivo di una donna e di un bambino, sopravvissuti e immuni anch'essi, lo salva dall'assalto.I tre si ritirano in casa di Robert, dove Anna (Alice Braga) gli spiega che Dio ha fatto in modo che lo salvasse e le ha detto di mettersi in viaggio per una colonia di sopravvissuti nel Vermont raccontando che il virus non avrebbe resistito al freddo. Anna racconta a Robert la propria avventura, spiegandogli che durante lo scoppio dell'epidemia, lei e un gruppo di altri uomini si trovavano a bordo di una nave ospedaliera della Croce Rossa al largo di San Paolo del Brasile, ma a causa degli approvvigionamenti a terra qualcuno contrasse il virus e lo diffuse all'interno della nave; lei e il bambino sono gli unici sopravvissuti. Fra lei e Robert, che ha visto morire tutti coloro a cui teneva e non ha più fede, scoppia un litigio, interrotto dall'assalto degli infetti, che li avevano seguiti. Il trio è costretto a rifugiarsi nel laboratorio, dove Robert scopre che la donna infetta a cui aveva somministrato il vaccino sta inaspettatamente guarendo. Robert preleva dalla donna un campione di sangue e la consegna ad Anna, affinché possa salvare l'umanità. Per permettere agli altri due di fuggire attraverso un cunicolo sotterraneo, Robert si sacrifica facendosi esplodere insieme agli infetti. Il suo ultimo ricordo è il gesto che sua figlia faceva spesso dicendo «Papà guarda, una farfalla», dopo aver notato sul collo di Anna un tatuaggio di una farfalla (il simbolo della farfalla, vita e innocenza, compare più volte nel film).Terminando con la narrazione di Anna che spiega come, raggiunta la colonia di sopravvissuti nel Vermont, la cura abbia salvato il mondo e permesso all'umanità di ricominciare; la storia di Robert Neville, raccontata da Anna e documentata sulle registrazioni video dei suoi esperimenti, creerà la sua leggenda.Finale alternativoDopo pochi mesi dall'uscita cinematografica, su Internet ha iniziato a circolare un video relativo ad una versione alternativa del finale, forse sostituito con il finale presente nell'edizione cinematografica nelle ultime fasi della post-produzione.La trama è molto diversa: al posto di farsi esplodere con gli infetti, Neville si salva. Il capo degli infetti disegna con le mani una farfalla sul vetro e subito dopo Neville vede sul collo della vampira la farfalla tatuata (e non su quello della ragazza). Cosi rimuove l'ago del vaccino alla donna in cura facendola tornare vampiro e riconsegnandola al capo dei mostri, che aveva interrotto l'attacco.Il capo riprende con sé la donna abbracciandola e baciandola, dimostrando che anche le persone infette, al contrario di quanto credeva Neville fino a quel momento, avevano sviluppato una loro struttura sociale e potevano provare sentimenti. Neville viene quindi lasciato vivo dagli esseri che se ne vanno e, nella scena successiva ambientata in pieno giorno, si allontana da New York con la ragazza ed il bambino sul suo fuoristrada. Non viene mostrato il loro arrivo nella comunità dei sopravvissuti, sulla cui reale esistenza il personaggio di Neville aveva precedentemente posto dei dubbi, che con questo finale potrebbero rivelarsi motivati.Alla luce di questo finale si spiegano meglio anche alcune scene precedenti: in primo luogo, quando il protagonista cattura la donna infetta, un uomo infettato espone il suo viso alla luce del sole, ringhiando contro Neville, da ciò Neville è indotto a fare varie considerazioni sul fatto che i vampiri stiano ormai cominciando ad ignorare il naturale istinto di sopravvivenza e che la de-evoluzione sociale sia ormai completa. Si tratta, però, dello stesso infetto che, più tardi, tenderà una trappola a Neville (trappola molto simile a quella usata dallo stesso Neville) e guiderà l'assalto contro casa sua. Ciò potrebbe far pensare che il protagonista si sia sbagliato nell'interpretare il gesto del maschio, il quale, presumibilmente stava esprimendo la sua rabbia verso colui che aveva catturato una sua compagna ed aveva ucciso tanti membri della sua stessa comunità, quindi non si tratterebbe di una completa de-evoluzione, ma, al contrario, di una forma, per quanto semplice e quasi animalesca, di socialità e l'aggressività dei "cacciatori del buio" risulterebbe così una reazione ai comportamenti del protagonista, che infatti si scusa, piuttosto che un comportamento irrazionale.Inoltre in questo finale alternativo si vedono alcune scene presenti nel trailer, ma poi assenti nel film distribuito nelle sale. Il finale, insieme ad altro materiale inedito è stato inserito nell'edizione DVD.ProduzioneL'idea originaria di riproporre per il grande schermo il romanzo di Matheson risale al 1995, quando la Warner Bros ne acquistò i diritti cinematografici con l'intenzione di farlo dirigere da Ridley Scott e di assegnare la parte di protagonista a Arnold Schwarzenegger, ma così non fu per problemi di budget troppo alto.Le riprese del film sono iniziate ufficialmente il 23 settembre 2006: esse si sono svolte per la maggior parte a New York e dintorni mentre alcune scene sono state effettuate in New Jersey; le riprese in generale si sono concluse il 31 marzo 2007. Il budget per la realizzazione del film è stato di circa 150.000.000 $.CastCameoÈ presente un cameo dell'attrice inglese Emma Thompson nel ruolo della dottoressa Alice Krippin (non accreditato), che all'inizio del film viene intervistata in TV a proposito del vaccino nella cura del cancro tramutatosi poi nel devastante virus, denominato appunto Morbo di Krippin.Colonna sonoraIncassiIl film ha riscosso un grande successo: in Italia ha incassato 13.857.000 €, in Usa 256.227.000 $ e in tutto il mondo ben 585.349.010 $, risultando mondialmente il film con il miglior incasso del weekend 4-6 gennaio 2008 e piazzandosi al secondo posto fra i maggiori successi di Will Smith.RiconoscimentiDopo aver ottenuto un notevole successo economico, ha ricevuto una buona accoglienza in numerose premiazioni cinematografiche:Citazioni e riferimentiCitazioni di altre opereCitazioni di aziendeSimbolismoNel film compaiono più volte riferimenti alla farfalla come simbolo.Il significato simbolico della farfalla corrisponde alla vita e all'innocenza, ed è più volte inserito in alcuni contesti cruciali del film. Presso l'antica Grecia la farfalla simboleggiava la fuoriuscita dell'anima dal corpo di una persona, ed in effetti si può identificare tale aspetto nella trasformazione da uomo a mutante.Prequel"I Am Legend: Awakening" è il titolo di lavorazione del prequel in fase di studio con uscita cinematografica prevista nel 2011. Alla regia è riconfermato Lawrence, su sceneggiatura di D.B. Weiss e Will Smith in contratto per riprendere la parte di Neville. La trama è ambientata a NYC e Washington DC, e narra degli avvenimenti di poco antecedenti all'espansione della pandemia e del ruolo chiave avuto da Neville a riguardo.Differenze tra film e libroCuriositàNoteAltri progettiCollegamenti esterniFilm drammaticiFilm horror fantascientificiFilm catastroficiFilm ambientati a New YorkFilm tratti da opere di Richard MathesonI Am Legend (film)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Acquaviva_%28San_Marino%29
Acquaviva (San Marino).Acquaviva'" è un "castello" della Repubblica di San Marino di 2.005 abitanti (stime 2009) ed un'estensione di 4,86 km².GeografiaConfina con i castelli di Borgo Maggiore e Città di San Marino e con i comuni italiani di San Leo (IT-RN) e Verucchio (IT-RN).StoriaLa leggenda vuole che la grotta della rupe della Baldesserona sia stato il primo rifugio di San Marino.Deve il suo nome ad una importante sorgente ai piedi del Montecerreto, su questo colle sorgeva anticamente la corte di Stirvano dove fu redatto nell'885 il "Placito Feretrano", il più antico documento della repubblica di San marino, la leggenda inoltre narra che la rupe della Baldasserona fu il primo rifugio di San Marino e San Leo. Nel 1243 venne venduto a San Marino da Guido Lambertizio da Cerreto.CurazieEconomiaA valle di Acquaviva, presso il confine con l'Italia sorge la curazia (frazione) di Gualdicciolo, dove vengono prodotti i liquori di maggior parte della produzione nazionale sammarinese.SportNel suo territorio, è presente una delle piste da moto-cross più rinomate al mondo, quella della Baldasserona'".La squadra di calcio del castello è la S.S. Virtus, vintrice di un Trofeo Federale nel 1988Amministrazione castelloGemellaggiVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniCastelli di San MarinoAcquaviva (San Marino)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Urbanistica_partecipata
Urbanistica partecipata.L'urbanistica partecipata mette in evidenza nei progetti il ruolo dei cittadini in forma libera o associata.La complessità dei sistemi sociali ha accentuato l'interdipendenza degli attori del territorio e indebolito la rappresentatività di partiti e organizzazioni sindacali mentre si sono rafforzate le forme dirette di rappresentanza sociale come comitati di quartiere, movimenti ambientalisti, gruppi di consumatori, movimenti giovanili, organizzazioni non governative, produttori del terzo settore ed altri che perseguono obiettivi specifici e settoriali.L'urbanistica partecipata implica che le istituzioni locali si orientino verso un nuovo concetto di governo del territorio che miri a coinvolgerne tutti gli attori (governance) seguendo un modello di sistema aperto, adattivo e reversibile. Alle sedi tradizionali degli eletti quali consigli comunali, regionali, circoscrizionali, si possono affiancare sedi formali ed informali di confronto e orientamento come tavoli sociali, laboratori di quartiere, cabine di regia, piani strategici, che hanno lo scopo di mettere a confronto interessi territoriali in forma diretta, delegando successivamente alla democrazia rappresentativa il compito di recepire o respingere le indicazioni assunte (metodo bottom up).Storia e legislazioneUn denominatore comune delle azioni di urbanistica partecipata è la sostenibilità ambientale degli interventi di pianificazione da promuovere tramite forum con gli attori del territorio per svolgere azioni condivise come indicato dall'Agenda del ventunesimo secolo (Agenda 21) ratificata in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro su ambiente e sviluppo indetta dall'ONU nel 1992.Le linee d'intervento sono state rivisitate successivamente nella conferenza di Johannesburg nel 2002 e in ambito europeo nelle conferenze di Aalborg (1994 e 2004) nel corso delle quali i governi locali partecipanti hanno sottoscritto gli "Aalborg Committments".Inoltre sono state emanate due direttive europee:Tali indicazioni sono in gran parte recepite nel TUEL (Testo Unico degli Enti locali) e nei numerosi regolamenti comunali della partecipazione approvati negli ultimi anni da numerose amministrazioni pubbliche.L'urbanistica partecipata ha una sua ragion d'essere anche come risposta alla sindrome NIMBY ("Nothing in My Back Yard"), che si manifesta ogni volta che un gruppo di cittadini organizza proteste e gruppi di pressione contro delle trasformazioni territoriali che possono peggiorare le condizioni dell'ambiente nel quale vivono. Assume particolare rilievo quando i cittadini ritengono che sia compromessa o migliorabile la qualità dello spazio pubblico.Tecniche e strumenti.Il grado di coinvolgimento dei cittadini è determinato dagli obiettivi, dalla forza dei gruppi organizzati e dalla volontà dei decisori politici.S. Arnstein ha definito nel 1969 una scala della partecipazione che costituisce un punto di partenza per tutti i numerosi studi successivi.In generale si individuano quattro gradi di coinvolgimento progressivo: informazione, consultazione, collaborazione, autogestione. Secondo gli obiettivi che si intendono raggiungere possono essere utilizzate diverse metodologie, tecniche e strumenti: fogli informativi, questionari, cataloghi di scelte, forum, anche telematici, sedi di informazione e dibattito come Urban Center o Case della città.Nei casi più impegnativi e controversi si ricorre a forme di consultazione quali i referendum popolari, previsti dal TUEL (Testo Unico Enti Locali) e riportati nei Regolamenti comunali. Per la consultazione si stanno diffondendo sperimentazioni che fanno riferimento alle esperienze di democrazia diretta o deliberativa.Nell'ambito della collaborazione progettuale, le tecniche tendono a costruire una comune consapevolezza degli scenari possibili che si profilano, in modo che ciascun partecipante possa decidere se orientarsi nella difesa dei propri interessi o proiettarsi nella comprensione delle ragioni dell'altro.Una tecnica validata dalla Commissione Europea, è il metodo EASW (European Awereness Scenario Workshop). Altri metodi sono spesso mutuati da analoghe pratiche di tipo aziendale dedicate alla valorizzazione delle competenze professionali e all'efficacia dei processi decisionali in condizioni di complessità (brain storming, action planning, open space technology).I metodi orientati ad una visione territoriale di scenario assumono denominazioni come planning for real, future search, Oregon model, ecc..Nel caso di vari programmi di pianificazione urbana quali i contratti di quartiere, i patti territoriali, i programmi di recupero urbano, i PRUSST(Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio) gli attori del territorio svolgono un ruolo attivo di promotori, investitori, gestori, fruitori attraverso una concertazione che prevede accordi privilegiati con gli investitori (stockholders) e talvolta estesi anche ad organizzazioni Sindacali e alla comunità locale (stakeholders).Alcune imprese, nel definire la loro strategia industriale, coinvolgono anche la comunità locale per poter attribuire all'impresa i valori positivi che emergono con il consenso degli stakeholders.Tali indicazioni sono contenute nel Libro Verde dell'Unione Europea che promuove la RSI (Responsabilità sociale d'impresa, luglio 2001) come un'opportunità d'innovazione gestionale, strumento di competitività e di attivazione di partnership locali.Collegamenti esterniurbanisticasociologiamovimenti
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http://www.autoblog.it/post/13202/scontro-fra-giganti-porsche-911-turbo-corvette-z06-e-nissan-gt-r
La 911 Turbo viene elogiata per il solito, proverbiale equilibro e per la meticolosità offerta dalla produzione tipicamente teutonica: interni confortevoli e senza una sbavatura. Il motore, sei cilindri contrapposti per 3,6 litri di cilindrata, ha la stessa progressione di un “treno merci”, anche se non le viene risparmiato un accenno di turbo lag in allungo. Il comportamento dinamico, nonostante la trazione integrale, viene macchiato da una leggera perdita di aderenza all’anteriore.La GT-R, giapponese terribile, splende fra i cordoli, spinta da un motore pazzesco e da una trazione integrale efficace come poche. I due turbo, più piccoli rispetto alla Porsche, assicurano un tiro costante, fin dai minimi giri: il propulsore viene addirittura criticato per la sua perfezione, tradotta in apatia, che non permette di vivere le stesse emozioni offerte dalle avversarie. Il comportamento dinamico risente, come già anticipato, di un sistema awd prossimo alla perfezione, capace di riscrivere nello slalom i valori registrati dalla Ferrari Enzo. Il tutto, non ultimo, ad un prezzo di poco superiore alla metà dei 135,000 dollari richiesti per la tedesca.
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http://www.travelblog.it/tag/hotel+torino
A seguire troviamo Vitamina M (Via Belfiore 10, 100 euro a notte), Alla Buona Stella (Via del Carmine 10, 100 euro), La Casa di Flora (Via le Chiuse 85, 60 euro a notte), Terres d’Aventures (Via Santa Maria 1, 100 euro), Saluzzo Paesana 1718 (Via del Carmine 1, 80/115 euro), La Piazzetta (Largo Saluzzo 36, 70 euro), L’Orso Poeta (Corso Vittorio Emanuele II, 110 euro) un’oasi deliziosa con due stanze arredate con mobili antichi e dipinte con colori pastello, non lontano dai Murazzi.Un’oasi di quiete dove i sensi si appagano: i profumi della campagna saturano l’aria, suoni ancestrali e densi silenzi accarezzano l’udito. Lo sguardo si culla seguendo i voli dell’ airone bianco e del nibbio. Gli odorosi frutti del nashi punteggiano colorati i bordi dei campi di camomilla e melissa e, poco oltre, le antiche cascine assistono maestose allo spettacolo mutevole che la natura offre nel lento fluire delle stagioni.Un hotel dove rilassarsi godendo dei raffinati allestimenti delle camere, da cui si accede direttamente alla Cascina Settecentesca appartenuta a Re Vittorio Emanuele II che ospita il centro benessere del relais. Una piscina e il ristorante Gemma di Rosa, illuminato da ampie vetrate che spaziano sul giardino, completano l’offerta del Bella Rosina, articolata in 21 camere, disposte su due piani e suddivise tra relax, privilege, exclusive, junior suite, suite e corner suite.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Danielle_Moonstar
Danielle Moonstar.Danielle Moonstar'", conosciuta anche come "'Psyche'" e successivamente come "'Mirage'", è un personaggio dei fumetti creato dallo scrittore Chris Claremont (testi) e Bob McLeod (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione è in "Marvel Graphic Novel" n. 4: "The New Mutants" (1982).È una supereroina mutante, che ha iniziato la sua carriera nei Nuovi Mutanti, per poi diventare una degli X-Men.Biografia del personaggioDanielle è una nativa americana (precisamente, una Cheyenne) ed è nata a Boulder, in Colorado. Tra tutti i mutanti nativi americani ha più di altri conservato il rapporto con la sua cultura di origine.Come tutti i mutanti i suoi poteri si mostrarono durante la pubertà e una delle prime manifestazioni dei suoi poteri fu una visione dei suoi genitori morti uccisi da un orso demoniaco. Poco dopo i suoi genitori, terrorizzati, la cacciarono e lei andò a vivere con suo nonno, Aquila Nera. Il nonno la spedì poi alla "Xavier School" affinché imparasse a controllare i suoi poteri.DecimationDopo Decimation Danielle perse i suoi poteri, tuttavia è stata assunta da Hank Pym e Tony Stark come psicologa nel progetto "L'Iniziativa": viene infatti incaricata di assistere un giovane mutante chiamato Trauma a controllare il suo potere di trasformarsi nella più grande paura di chi gli sta vicino.Successivamente si riunsce agli X-Men a San Francisco, dove diventa istruttrice dei Giovani X-Men assieme a Sunspot.PoteriInizialmente i poteri di Moonstar consistevano nella capacità di materializzare psionicamente le più grandi paure di chi le stava vicino. Danielle però non era in grado di controllare questa abilità, perciò la cosa le creò non pochi problemi. Successivamente imparò a gestire meglio i propri poteri e scoprì di avere anche altre capacità di natura psionica, tra queste una forma di telepatia, che le permetteva di comunicare mentalmente con gli animali di tipo superiore (mammiferi ed uccelli), questa abilità si rivelò molto utile per comunicare con la sua amica Wolfsbane, nei momenti in cui lei era trasformata nella sua forma animalesca; in seguito Moonstar mostrò la capacità di creare armi tangibili costituite di energia psionica, anche se al prezzo di grande sforzo e dispendio di energie. Tali armi (ad esempio frecce o pugnali) quando colpiscono un avversario gli fanno percepire un dolore reale di tipo psichico, pur non avendo conseguenze sul piano fisico. Per un certo periodo di tempo Moonstar venne trasformata in una Valchiria del reame divino di Asgard.Mutanti MarvelDanielle Moonstar
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http://it.wikipedia.org/wiki/Diadochi
Diadochi.I Diadochi'" (in latino: "Diadochi"; dal greco: Διάδοχοι, "diádochoi", "successori") nella storia ellenistica furono i generali macedoni che alla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) si contesero il controllo del suo impero in sei guerre dei Diadochi. Al termine dei conflitti era nato attorno al Mediterraneo un sistema politico che durò fino all'arrivo dei Romani e che fu la culla dell'Ellenismo, con la diffusione della cultura greca anche presso popoli non greci.I "Diadochi" propriamente detti sono i generali di Alessandro, mentre i loro figli e discendenti prendono più propriamente il nome di Epigoni'" (greco: Επίγονοι, "Epigonoi", "discendenti").Nel Regno di Grecia il titolo di "Diadoco" era riservato al principe ereditario e successore presuntivo alla corona.Cronologia degli eventiStoriaAlessandro Magno morì il 10 giugno 323 a.C. a Babilonia: sul letto di morte diede il proprio anello con sigillo reale al suo amico Perdicca e avrebbe detto, secondo la tradizione, che il regno sarebbe dovuto andare al più forte dei suoi generali. Tuttavia, non specificò chi dei suoi generali fosse il più forte. Forse non riuscì a dirlo per via della fortissima febbre, oppure, addirittura, non lo sapeva.Così tutti i suoi comandanti, veterani della guerra di conquista dell'Oriente, si trovarono a dover decidere chi di loro sarebbe succeduto ad Alessandro.Perdicca voleva attendere per vedere se Rossane, la sposa di Alessandro che era incinta e prossima al parto, avrebbe dato alla luce un figlio maschio che potesse succedere ad Alessandro: Perdicca intendeva prendere poi la reggenza per questo bambino e regnare in sua vece, ottenendo a questo scopo il sostegno nella cavalleria dell'esercito macedone, nella quale la nobiltà aveva un peso maggiore. Sorse invece il dissenso tra le file della fanteria, in particolare della falange macedone, che, in una assemblea militare, decise di proclamare re il fratello minorato di Alessandro, salito al trono col nome di Filippo III Arrideo. Poco dopo Rossane diede alla luce un maschio e Perdicca e i principali comandanti, col consenso di Filippo III, convinsero l'esercito ad accettare che anche il bambino fosse proclamato re, col nome di Alessandro IV.A nome del figlio di Alessandro, Perdicca diede inizio ad una spartizione delle satrapie dell'impero tra i generali, allo scopo di tenerli lontani dalla capitale Babilonia. La cosiddetta spartizione di Babilonia portò alla seguente spartizione dei poteri: Antipatro, che aveva una certa influenza su Perdicca, tenne il titolo di stratega d'Europa col controllo della Macedonia e della Grecia, Tolomeo ebbe l'Egitto, Lisimaco ricevette la Tracia, Eumene di Cardia la Cappadocia e la Licia, mentre Panfilia e Pisidia andarono ad Antigono Monoftalmo; Cratero, inizialmente trascurato, fu nominato rappresentante di entrambi i re, mentre Seleuco divenne il comandante della cavalleria di "élite" degli Eteri.Il reame di Alessandro fu in effetti spartito tra i suoi generali, ma rimase pur sempre un unico impero dal punto di vista formale. Del resto i Diadochi, sebbene consci che il loro accordo non sarebbe stato di lunga durata, dovevano prima sopprimere le rivolte intestine scoppiate a seguito della morte di Alessandro, come la ribellione di soldati greci in Battria e quella di Atene in Grecia; la sconfitta di Atene fu inoltre un segnale importante che l'età delle "poleis" era finita e che il futuro sarebbe stato segnato dai regni dei Diadochi e dalle confederazioni degli stati greci.Ostilità fra i diadochiPoco dopo i conflitti laboriosamente soppressi tornarono ad accendersi: Perdicca dovette affrontare una coalizione composta da Antipatro, Cratero, Antigono e Tolomeo, che non intendevano accettarne la supremazia; in particolare è possibile che Tolomeo pensasse già di separare il proprio territorio dall'impero e formare un regno indipendente. Nel 321 a.C. Perdicca morì, ucciso da alcuni suoi ufficiali, mentre aveva tentato di entrare in Egitto con l'aiuto di Eumene ed era stato bloccato dalla piena del Nilo; quello stesso anno i Diadochi tennero il congresso di Triparadiso, che affidò la reggenza del regno a nome dei due re ad Antipatro; questi cedette la satrapia di Babilonia a Seleuco, uno degli ufficiali responsabili della morte di Perdicca, e incaricò Cratero di eliminare Eumene, che però lo sconfisse e uccise.Morto Antipatro nel 319 a.C., il regno di Macedonia passò al generale Poliperconte, il quale però dovette fronteggiare le pretese di Cassandro, figlio di Antipatro. Nel 318 a.C. Poliperconte concesse agli Ateniesi la restaurazione della democrazia, ma l'anno successivo Cassandro occupò la città instaurandovi il governo del tiranno Demetrio del Falero. Nel 316 a.C. Cassandro fece ricostruire Tebe, sanando la ferita della distruzione voluta da Alessandro quasi vent'anni prima. Nello stesso anno, Antigono Monoftalmo eliminò Eumene assumendo il controllo dell'Asia Minore, mentre nel 315 a.C. scacciò Seleuco da Babilonia ed ottenne il dominio su tutta l'Asia.Nel 312 a.C. Tolomeo sconfisse Demetrio I, figlio di Antigono Monoftalmo, nella battaglia di Gaza e permise a Seleuco, esule in Egitto, di rientrare a Babilonia e ricostituire il suo dominio in Asia. L'anno successivo i Diadochi tentarono di stabilizzare la situazione riconoscendo provvisoriamente le posizioni acquisite da ciascuno negli anni precedenti, in attesa della maggiore età del figlio di Alessandro, il quale avrebbe dovuto salire al trono. Per eliminare un simile pretendente, Cassandro non esitò a fare assassinare il ragazzo (311 a.C.).Nel 309 a.C., sconfitto Poliperconte, Cassandro si assicurò il regno di Macedonia ed il controllo della Grecia. Tuttavia, nel 307 a.C., Demetrio Poliorcete occupò Atene ponendo fine al governo di Demetrio del Falero e restaurando la democrazia.Nel 306 a.C. Demetrio Poliorcete sconfisse la flotta egiziana a Salamina di Cipro e suo padre Antigono colse l'occasione per proclamarsi re, ponendosi in questo modo al di sopra degli altri Diadochi e mirando alla riunificazione dell'impero sotto di sé. Gli altri Diadochi replicarono proclamandosi a loro volta re delle regioni sotto il loro controllo: Tolemeo I in Egitto, Seleuco I in Mesopotamia e Persia, Lisimaco in Tracia ed Asia Minore, Cassandro in Macedonia.Nel 301 a.C., Seleuco e Lisimaco inflissero una dura sconfitta nella battaglia di Ipso ad Antigono Monoftalmo, che cadde sul campo, e a Demetrio Poliorcete. I territori dell'impero di Alessandro erano allora così spartiti: Cassandro regnava su Macedonia e Grecia, a Lisimaco andarono Tracia e Asia Minore occidentale, a Seleuco Siria, Babilonia e Asia Minore orientale, a Tolomeo l'Egitto, la Celesiria, la Fenicia e la Palestina. Demetrio si ritirò nelle isole costituendo una potentissima flotta con cui proseguì la guerra.Cassandro morì nel 298 a.C. lasciando i figli a contendersi il trono di Macedonia. Cominciava ad estinguersi la generazione dei Diadochi e subentrava quella dei loro figli, i cosiddetti Epigoni.Nel 294 a.C. Demetrio Poliorcete occupò nuovamente Atene sottraendola al controllo della Macedonia ed installandovi una propria guarnigione. Tuttavia, pochi anni dopo, nel 288 a.C., Lisimaco e Pirro, re dell'Epiro, sconfissero Demetrio costringendolo alla fuga dalla Grecia ed Atene, sotto la guida di Olimpiodoro si rese nuovamente indipendente. Il regno di Macedonia fu inizialmente spartito tra i due vincitori, poi Lisimaco riuscì a scacciare Pirro rimanendo unico sovrano.Lisimaco entrò presto in urto con Seleuco I e i due si affrontarono a Curupedio nel 281 a.C. dove Lisimaco fu sconfitto ed ucciso, permettendo a Seleuco I di unificare i suoi domini asiatici alla Macedonia.La riunificazione dei due regni durò poco poiché nello stesso anno Seleuco I fu assassinato da Tolomeo Cerauno, un esule dell'Egitto tolemaico che si era posto al suo servizio, il quale si installò sul trono di Macedonia. La sua usurpazione terminò due anni dopo, nel 279 a.C. quando i Celti invasero la Macedonia e la Grecia saccheggiando il santuario di Delfi. Tolomeo Cerauno cadde in battaglia affrontando gli invasori e così il trono di Macedonia finì nelle mani di Antigono Gonata, figlio di Demetrio Poliorcete, il quale assicurò il regno di Macedonia alla dinastia degli Antigonidi; questi ultimi regnarono fino alla conquista romana.EreditàAlla fine dell'età dei diadochi si erano stabilizzati tre grandi regni ellenistici: la Macedonia sotto i successori di Antigono (gli Antigonidi), l'impero dei Seleucidi in Siria, Mesopotamia e Persia e l'Egitto (sotto i Tolomei).Questi stati, definiti Successori, furono il nucleo dell'Ellenismo, diffondendo la cultura e la civiltà greca nel mondo conosciuto e nei territori dell'est.Ogni stato ebbe il medesimo destino:NoteDiadochi|Diadochi
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http://it.wikipedia.org/wiki/Lockheed_U-2
Lockheed U-2.Il Lockheed U-2 (battezzato "Dragon Lady") è un aereo statunitense da ricognizione ad alta quota equipaggiato con macchine video e fotocamere, fabbricato dalla Lockheed.Essendo un aereo monoposto, il pilota stesso deve verificare il soggetto inquadrato, prima di azionare la fotocamera. Ciò avviene tramite l'obbiettivo, che è posto nella parte alta della consolle di comando del velivolo. Ne esistono anche delle varianti per lo spionaggio elettronico.SviluppoLe origine dello sviluppo del Lockheed U2 risalgono al 1952 quando la USAF bandì un concorso per la costruzione di un nuovo ricognitore ad alta quota. Tra i velivoli presi in considerazione ci furono l'X-16 sviluppato dalla Bell, l'M-195 sviluppato dalla Fairchild ed il RB-57D sviluppato dalla Martin. Solo successivamente anche la Lockheed presentò un proprio progetto elaborato da Kelly Johnson, che portava la sigla CL-282. Il progetto di Johnson si basava sul caccia intercettore F-104 opportunamente modificato, del quale venne inizialmente riutilizzato anche il motore jet successivamente sostituito da un Pratt & Whitney J57.Inizialmente ignorato, il progetto di Johnson fu in seguito al centro delle attenzioni della USAF ma anche da parte di molti membri civili della commissione incaricati di scegliere il migliore tra i progetti presentati. Primo tra tutti a prestare notevoli attenzioni al progetto di Johnson fu Edwin Herbert Land che presentò il progetto al direttore della CIA Allen Dulles. Dopo aver ricevuto l'approvazione anche dal presidente Eisenhower la Lockheed ricevette l'incarico di fornire un primo lotto di 20 velivoli per il valore di 22,5 milioni di dollari. Gli apparecchi ricevettero in seguito la sigla U-2 che indicava in modo generico il loro ruolo (cfr Designazione degli aerei USA).Il primo volo avvenne il 4 agosto 1955. Una versione maggiorata del U-2 chiamata U-2R si alzò in volo il 28 agosto 1967. Nel 1980 fu poi sviluppata una versione migliorata denominata TR-1A della quale furono prodotti 27 esemplari fino al 1987. La bontà del progetto U2 è dimostrata dal fatto che questo aereo è "sopravvissuto" a quasi sessant'anni di storia aeronautica, nel periodo di attività dell'U2 sono entrati ed usciti di servizio aerei come l'SR 71 e l' F-117.L'U2 fu eccezionalmente venduto, oltre che all'USAF ed alla NASA, anche all'Aeronautica Militare di Taiwan, che lo utilizzò per i voli di ricognizione sulla Cina.Incidenti internazionaliL'U-2 è in servizio operativo da più di 40 anni e la sua notorietà deriva anche dall'essere stato al centro di numerose crisi internazionali durante la guerra fredda. Ad esempio fu grazie alle missioni di ricognizione dell'U-2 che venne scoperto il dispiegamento a Cuba dei missili balistici sovietici con testata nucleare, fatto che innescò la gravissima crisi dei missili di Cuba del 1962. Durante ulteriori ricognizioni sull'isola, il 27 ottobre 1962, un U-2 venne abbattuto nello spazio aereo cubano; il pilota R. Anderson morì.La parte posteriore dell'U-2 di Anderson esposto all'Avana.In precedenza, il 1º maggio 1960 un altro aereo-spia U-2, pilotato da Gary Powers, fu abbattuto durante una missione in prossimità della città siberiana di Sverdlovsk, causando la cosiddetta Crisi degli U-2. I dettagli di questo episodio, che influenzò a lungo in modo negativo le relazioni fra Stati Uniti ed Unione Sovietica, risultano ancora oggi poco chiari. Si sa però che il primo ministro sovietico, Nikita Chruščëv, nel periodo immediatamente precedente a questo accadimento, aveva avuto parole molto dure nei confronti della difesa anti-aerea, incapace di abbattere i fastidiosi aerei spia U-2 che regolarmente sorvolavano punti nevralgici del paese.Di conseguenza, nell'occasione del volo di Gary Powers, i militari sovietici furono molto risoluti nella loro azione: mentre due coppie di MiG-21 erano pronte a decollare e un Sukhoi Su-9 tentava inutilmente l'intercettazione, ben 16 missili (del modello che la NATO chiama SA-2) furono lanciati da terra contro il bersaglio.Da parte occidentale non si è mai affermato che l'U-2 venne colpito; si è ipotizzato però che sia stato danneggiato gravemente dallo spostamento d'aria provocato da quella raffica di esplosioni ad alta quota, costringendo il pilota a lanciarsi. La salva di missili colpì anche un caccia MiG-19 che non aveva fatto in tempo ad allontanarsi dall'area, uccidendone il pilota Sergej Safronov, in seguito decorato con l'Ordine della Bandiera Rossa.Il premier Chruščëv si dimostrò soddisfatto, avendo ottenuto la vittoria che aspettava da tanto tempo, e avendola per di più ottenuta nel giorno delle celebrazioni del 1º maggio, la festa più importante del calendario sovietico.Fonti russe attestano altri cinque abbattimenti in territorio cinese di U-2 in forza a Taiwan.Altri incidentiL' U-2 ha provveduto, in tempo di pace, a raccogliere informazioni per le agenzie di investigazione un po' in tutto il mondo e, anche se ormai quasi superato dalla ricognizione satellitare, è stato ancora utile in varie occasioni, tra cui nell'operazione Desert Storm.Si è a conoscenza anche di incidenti avvenuti ad alcuni esemplari di questo aereo:Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniAerei militari statunitensiAerei militari dal 1946 al 1960Guerra freddaCrisi|Missili di CubaLockheed U-2
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http://it.wikipedia.org/wiki/Viale_del_tramonto
Viale del tramonto."'Viale del tramonto"' è un film drammatico diretto da Billy Wilder con William Holden, Gloria Swanson ed Erich von Stroheim.La sceneggiatura venne scritta dallo stesso Wilder in collaborazione con Charles Brackett e D.M. Marshmann Jr.; non nasconde una forte critica ai cinici meccanismi e alle stravaganze di Hollywood, in particolare dello "star system".Apprezzato dalla critica fin dalle prime proiezioni, il film ricevette 11 nomination agli Oscar, vincendo tre statuette. Uscito il 4 agosto 1950 negli Stati Uniti è ancora oggi uno dei film più noti e apprezzati del cinema americano.Nel 1989 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al dodicesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al sedicesimo posto.TramaLa vicenda narrata nel film ci viene presentata con un lungo flashback del protagonista, Joe Gillis, giovane soggettista di Hollywood, il cui cadavere galleggia nella piscina di una villa sul Sunset Boulevard, a Los Angeles. Il racconto in prima persona da parte di un morto fu un paradosso narrativo che aveva però una giustificazione poetica, poiché il film si poneva come grande omaggio al cinema del passato.Il racconto di Gillis inizia spiegando come, sei mesi prima, fuggendo dagli emissari di una società finanziaria che volevano sequestrargli l'automobile come pagamento per i suoi debiti, egli trova casualmente rifugio nella villa di Norma Desmond, una cinquantenne ex-diva del cinema muto, ritiratasi a vivere in solitudine. La villa è immensa, ma ha un che di fatiscente come se fosse abbandonata. Accolto dal maggiordomo Max, Gillis viene scambiato dalla Desmond per uno dei necrofori incaricati del funerale della propria scimmietta.Incuriosito dalla grottesca circostanza e dalla decadenza dell'ambiente, Gillis fa la conoscenza dell'attrice, che vive ormai di ricordi, attorniata da centinaia di sue fotografie e nel totale disprezzo per il cinema moderno, che considera rovinato e corrotto dall'avvento del sonoro e del Technicolor. Poiché sogna un ritorno alla celebrità, la Desmond impone a Gillis di visionare lo "script" di un film di cui lei ha curato la stesura, incentrato sul personaggio di Salomè, e per questo lo ospita e lo trattiene nella sua isolata e sfarzosa dimora. Le intenzioni dell'attrice vanno però al di là di un semplice rapporto di lavoro: essa, infatti, s'innamora di Joe, lo lusinga con costosi regali, ma viene da lui rifiutata e, durante il party di capodanno, in un impeto d'ira Gillis la colpisce e fugge dalla villa.Rifugiatosi in casa di un amico, vi incontra la giovane fidanzata di questi, Betty Schaefer, una ragazza conosciuta tempo prima negli uffici della Paramount. Durante la serata, Gillis telefona a Max, maggiordomo della Desmond, per farsi spedire indietro i propri effetti personali, ma scopre che l'attrice ha tentato il suicidio. Sconvolto, il giovane si precipita al suo capezzale, promettendole di amarla.Da questo punto in avanti Gillis conduce una doppia vita: passa le giornate nella villa in compagnia della Desmond mentre, di sera, esce di soppiatto per recarsi agli studios della Paramount e scrivere insieme a Betty il soggetto per un film. Quando Betty gli confessa, però, il suo amore per lui e gli chiede di sposarlo, Joe rimane turbato e se ne va senza darle una risposta. Norma, scoperto il motivo delle misteriose uscite notturne di Gillis, ormai al culmine della pazzia e rosa dalla gelosia, telefona a Betty raccontandole della doppia vita di Joe. Questi la scopre durante la conversazione e invita la ragazza a recarsi alla villa di Sunset Boulevard per chiarire la faccenda. Quando la ragazza arriva, Gillis le spiega della sfarzosa vita che conduce con la matura Norma; scioccata e affranta, la ragazza fugge in lacrime. Gillis si reca dunque in camera, intenzionato a fare i bagagli e ad andarsene; Norma lo insegue fino in giardino e gli spara tre colpi di pistola, uccidendolo. Il corpo senza vita di Joe cade nella piscina.Si torna così all'inizio della vicenda, sul bordo della piscina. All'arrivo della polizia, Norma Desmond appare completamente estraniata dalla realtà e non comprende cosa stia succedendo veramente. Allora il fido maggiordomo Max, che si scopre essere suo pigmalione e primo marito, le dice che sono arrivati gli operatori del cinegiornale, per la produzione del film del suo rientro nel cinema. La diva, credendo che ci sia il suo regista Cecil B. DeMille pronto a filmarla, scende allora maestosamente le scale e, circondata dai reporter, si sente la diva acclamata di un tempo. Dopo aver ringraziato tutti i presenti, guardando la cinepresa pronuncia la famosa battuta finale:Il tema"Viale del tramonto" è uno dei più bei film di Hollywood sul divismo e sul cinema del passato. Norma Desmond incarna un fantasma che sia il pubblico che lo "studios system" sembrano aver dimenticato, quello degli ex-divi, un tempo acclamati come semidei e ora ridotti a relitti abbandonati. Non a caso, la vita attuale di Norma Desmond ha qualcosa di funereo, di fatiscente, ma ha anche un fascino sublime, che strega il protagonista come anche lo spettatore.Durante la scena della proiezione privata, Joe scopre tutta la potenza del cinema muto e la forza espressiva del primo piano, perdute con l'avvento del sonoro. "Non avevamo bisogno di parole, avevamo dei volti!" dice Norma a Joe. Il film mostra quindi con ambiguità sia la grandezza del divismo, sia i suoi orrori: Norma uccide Joe in preda alla pazzia e, mentre viene portata via dagli infermieri e dai poliziotti, essa crede di andare a girare in studio.La scelta del castA causa di numerose defezioni, la scelta degli attori non fu facile per Wilder. Il ruolo di Joe Gillis fu affidato inizialmente a Montgomery Clift, il quale ruppe il contratto due settimane prima dell'inizio delle riprese; fu quindi contattato Fred MacMurray, che non accettò di interpretare un personaggio con le caratteristiche di un gigolò; fu quindi proposto Marlon Brando, che la produzione scartò in quanto non abbastanza conosciuto. Gene Kelly firmò un pre-accordo ma la MGM, che aveva con lui un contratto di esclusiva, oppose il veto. William Holden fu dunque la classica scelta di ripiego, peraltro tenacemente contrastata da Wilder. Paradossalmente, Wilder scritturò successivamente Holden per altri suoi film, e fra loro proseguì una fruttuosa collaborazione professionale.Altrettanto difficile fu la scelta dell'attrice protagonista, che si volle cercare tra vere dive del cinema muto; Mae West fu la prima a declinare, in quanto si giudicava troppo giovane per la parte, poi Mary Pickford diede forfait dopo che la sua richiesta di apportare alcune modifiche alla sceneggiatura, a tutela della propria immagine, venne rifiutata. Successivamente Pola Negri fu scartata a causa del suo forte accento polacco, mentre Greta Garbo non prese neppure in considerazione la proposta; solo alla fine fu contattata Gloria Swanson, diva del muto che negli ultimi quindici anni aveva girato un solo film e la cui situazione, dunque, aveva molti parallelismi con quella del suo personaggio, così come Erich von Stroheim, nei panni del maggiordomo ed ex-regista Max.Altri tre divi del cinema muto, Buster Keaton, Anna Q. Nilsson e H.B. Warner, furono scelti per interpretare camei nei ruoli dei pochi amici di Norma Desmond (visibili nella scena della partita a bridge).La sceneggiatura e le ripreseGià nel 1948 Wilder e Brackett avevano iniziato a lavorare al film, non rimanendo però soddisfatti del risultato; determinante fu la collaborazione con D.M. Marshan Jr., un ex-giornalista di "Life" che aveva colpito i due autori per lo stile con cui aveva recensito in quell'anno "Il valzer dell'imperatore". Fonte d'ispirazione per gli autori fu la vicenda di Mabel Normand, un'attrice morta nel 1930, travolta da uno scandalo nel 1922 poiché sospettata dell'omicidio del suo collega e amante William Desmond Taylor. Dai nomi dei due personaggi ebbe origine il nome di Norma Desmond.Quando iniziarono le riprese solo un terzo della sceneggiatura era stata stesa. Wilder desiderava vedere che cosa sarebbe scaturito dall'alchimia fra gli attori, prima di decidere diversi particolari della storia. Originariamente il film iniziava in una camera mortuaria, dalla quale il cadavere di Gillis raccontava la sua storia. La scena non ebbe successo: durante un'anteprima ad Evanston, nell'Illinois, il pubblico scoppiò a ridere. Fu dunque elaborata l'idea della piscina.Il critico Richard Corliss paragonò il personaggio di Norma Desmond a quello di Dracula perché seduttrice e assassina, mentre la figura di Max è associata a "Il fantasma dell'opera" di Gaston Leroux. Wilder rifiutò l'etichetta di commedia nera per "Sunset Boulevard".Elemento di notevole importanza nel film, girato completamente in bianco e nero, sono le luci, per le quali Wilder contattò John F. Seitz, che era già stato suo collaboratore per "La fiamma del peccato". Particolare attenzione fu data, sotto questo punto di vista, alle scene del funerale della scimmia della Desmond e della proiezione privata del film. Particolarmente difficile fu la preparazione della scena in cui, dal fondo della piscina, si vede il cadavere di Gillis galleggiare sull'acqua: un primo esperimento fu fatto con una cinepresa che venne immersa nell'acqua con la protezione di una speciale scatola, ma Wilder non ne fu soddisfatto; la soluzione definitiva fu dunque quella di piazzare sul fondo della piscina uno specchio, e filmare il riflesso del corpo galleggiante di Gillis-William Holden. Questo secondo tentativo ebbe successo, anche per l'effetto distorto che le immagini dei poliziotti sul bordo della grande vasca assumevano nello specchio.Per dare all'abitazione di Norma Desmond l'aspetto di un luogo in decadenza, Wilder chiese inoltre ad alcuni cineoperatori di soffiare della pietra pomice sbriciolata sull'obiettivo della cinepresa, prima del ciak.Nella versione italiana, Joe Gillis giunge a casa dell'amico e questi lo presenta come sospettato di spionaggio; nell'originale, però, egli veniva presentato come sospettato di avere ucciso la Dalia Nera.L'oggettistica originaleLe fotografie che ricoprono le pareti della casa di Norma Desmond provenivano dalla collezione di Gloria Swanson; un particolare curioso riguarda il film trasmesso nella sala proiezioni della villa della Desmond, che nella finzione vedeva protagonista la stessa diva: si tratta de "La regina Kelly" (1927), con la stessa Swanson protagonista e diretto peraltro da Erich von Stroheim, rimasto poi incompiuto proprio a causa del licenziamento del regista da parte dell'attrice, che era anche produttrice, e poi per l'avvento del sonoro. Il film era inedito all'epoca e le immagini apparse in "Viale del tramonto" furono per decenni le uniche mai mostrate al pubblico.Durante la visita agli studi Paramount, la Desmond viene accolta dal regista Cecil B. DeMille, nel ruolo di se stesso, il quale sta effettuando delle riprese. La sequenza è stata filmata sul vero set del film cui il regista stava lavorando all'epoca: "Sansone e Dalila". La grande limousine di proprietà della Desmond è un'Isotta-Fraschini degli anni venti.Le reazioni e i premiIl film provocò grande malcontento nello show-business: Louis B. Mayer sottolineò il disappunto che provava nel vedere Wilder criticare l'industria che gli dava da vivere. Mae Murray, diva del muto, contemporanea della Swanson, si dichiarò offesa dal personaggio di Norma Desmond.Di parere opposto furono i critici: tra gli altri, "Time" lodò il film, definendolo "il lato peggiore di Hollywood raccontato nel modo migliore". Il film fu proiettato al Radio City Music Hall per sette settimane, nel corso delle quali guadagnò oltre un milione di dollari e divenne un grande successo anche grazie alla tournée di Gloria Swanson, che visitò 33 città statunitensi per promuovere la pellicola.Il film ottenne undici nomination ai Premi Oscar 1951, vincendone tre (per la scenografia, per la colonna sonora di Franz Waxman e per la sceneggiatura) e perdendo così il confronto con il grande favorito "Eva contro Eva", di Joseph L. Mankiewicz, che vinse sei statuette. Vinse inoltre quattro Golden Globe nelle categiorie film drammatico, attrice (Gloria Swanson), regia e colonna sonora.NoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esternifilm drammaticiGolden Globe per il miglior film drammaticoSunset Boulevard (film)
350,681
http://it.wikipedia.org/wiki/America%27s_Best_Comics
America's Best Comics."America's Best Comics" (conosciuta anche come "ABC") è un marchio editoriale statunitense della Wildstorm, che pubblica storie di personaggi creati dallo scrittore Alan Moore.La storiaLa "ABC" è nata nel 1999 da un'idea proposta a Moore dal fondatore della Wildstorm Jim Lee quando era ancora alla Image. Successivamente la Wildstorm venne venduta alla DC Comics all'insaputa di Moore: su Internet si parlò molto delle eventuali reazioni di Moore, dato che quest'ultimo aveva giurato anni prima che non avrebbe mai più lavorato per la DC.In base all'intervista che Moore ha rilasciato a George Khoury nel libro "The Extraordinary Works of Alan Moore", quando Lee lo vide per la prima volta dopo la vendita, l'imponente figura di Moore che reggeva il suo bastone da passeggio dalla testa di serpente lo impressionò a tal punto che era sicuro che Moore (ancora ignaro di tutto) lo avrebbe bastonato fino a renderlo privo di sensi. Moore all'inizio fu riluttante all'idea di continuare, ma alla fine decise di accettare la situazione, in quanto aveva promesso lavoro a molti suoi amici artisti della defunta linea Awesome Comics di Rob Liefeld. Nella stessa intervista, Moore ha affermato che era meglio rimangiarsi un principio per un bene maggiore piuttosto che non avere affatto dei principi nella vita.Alcuni titoli erano stati pensati da Moore per la casa editrice Awesome Comics. Tra questi "The League of Extraordinary Gentlefolk" il primo abbozzo di quella che sarebbe divenuta dopo "La Lega degli Straordinari Gentlemen".Alla base di "Promethea" ci sarebbero anche le idee non utilizzate per Glory uno dei progetti abortiti dopo il fallimento della casa editrice di Rob Liefeld.Le collaborazioniSotto quest'etichetta, Moore ha creato molte serie apprezzate da pubblico e critica.Alcuni "spin-off" sono stati scritti da altri autori, come Peter Hogan ("Terra Obscura"), Rick Veitch (') e Steve Moore (che ha scritto "Tom Strong's Terrific Tales" insieme ad Alan Moore).Tra i disegnatori che contribuiscono regolarmente alle serie ci sono Kevin O'Neill, Chris Sprouse, Rick Veitch, J.H. Williams III, Gene Ha, Zander Cannon, Kevin Nowlan, Hilary Barta, Melinda Gebbie, Jim Baikie, Yanick Paquette e Art Adams.Tutto il lettering della linea "ABC" è realizzato da Todd Klein, con l'eccezione de "La Lega degli Straordinari Gentlemen" di cui si occupa Bill Oakley.Fumetti pubblicati dalla "ABC"Serie e miniserieSpecialiRistampeLa fine della "ABC"Moore ha annunciato che con il trentaduesimo numero di "Promethea" l'universo "ABC" si scontrerà con l'Apocalisse e finirà di esistere; a quel punto lui si ritirerà. Nonostante quest'annuncio sono attese ancora alcune storie scritte da Moore, tra cui un altro volume della "Lega degli Straordinari Gentlemen" e due speciali da 64 pagine di "Tomorrow Stories", che offrono un saluto finale ad alcuni dei personaggi "ABC".Al di fuori di Moore la linea "ABC" continua realizzata da altri scrittori.Pubblicazione italianaIn Italia le serie "ABC" sono pubblicate dalla casa editrice Magic Press dal 2000 sulla collana bimestrale "America's Best Comics" e su volumi brossurati.Voci correlateCollegamenti esterniFumetti WildstormAmerica's Best Comics
7,111,165
http://guide.supereva.it/sceneggiatura/interventi/2008/04/327206.shtml
Gli attori iniziano passando tra il pubblico. Una ragazza con jeans, maglietta con scritta “Corriere della Sera” e cappellino, un bicchierino in mano, si ferma davanti a uno spettatore e dice: “Sono una famiglia povera con figli e senza soldi, una piccola moneta” e insiste, spingendo verso l’uomo il bicchierino. Intorno silenzio. L’uomo non fa una piega. La ragazza si sposta e ripropone la frase ad altre persone del pubblico. C’è imbarazzo: non si capisce se sia finzione o realtà. Del resto l’imbarazzo sembra lo stesso che si prova in metropolitana.
567,547
http://it.wikipedia.org/wiki/Mazinkaiser
Mazinkaiser.è una serie di OAV giapponesi pubblicata nel 2001, basata sulla serie televisiva "Mazinga Z" di Go Nagai e sui suoi seguiti.L'opera pare costituire un capitolo a sé, ignorando totalmente le vicende di "UFO Robot Goldrake": in essa infatti i personaggi si muovono in una sorta di cronologia parallela rispetto alla saga degli anni settanta.La serie di "Mazinkaiser" è decisamente più varia nei toni rispetto a quelle precedenti e beneficia del progresso tecnologico maturato dal 1970 a oggi: spariscono quindi i computer a schede perforate tipici delle prime serie di Nagai.A puntate molto cupe e drammatiche si alternano episodi violenti e d'azione o, al contrario, caricaturali-demenziali, anche con una discreta carica erotica. La psicologia dei personaggi non è particolarmente approfondita, come del resto lo sviluppo della trama in sé.Nei sette episodi e nel mediometraggio "Mazinkaiser contro il Generale Nero" si esaurisce una serie che, in realtà, vuole essere più un tributo al lavoro di Go Nagai, che una ripresa della saga.EpisodiMangaIl 30 marzo 2007 la visual ha rilasciato un piccolo manga di "Mazinkaiser", realizzato da Go Nagai ed inedito in Italia. La storia altri non è che un prologo all'intera serie, narrandoci come Koji si sia impossessato di Mazinkaiser, ma lo svolgimento è totalmente differente da quello visto nell'anime, fornendo anche alcuni interessanti colpi di scena.Allegato al manga era presente un modellino Revoltech della ditta giapponese Kaiyodo.Esistono tuttavia altri manga inediti di "Mazinkaiser", come quello disegnato da Naoto Tsushima, per i quali visual ha espresso l'intenzione di volerli pubblicare in futuro.NoteBibliografiaVoci correlateCollegamenti esterni.Anime per titoloMangaMazingaOriginal anime videoMazinkaiser
7,708,632
http://www.polisblog.it/post/620/allincasso-le-cambiali-elettorali-di-berlusconi-e-bossi/1
Sono in molti a presentarsi agli sportelli. Per primi, gli imprenditori (o la Confindustria se più aggrada): fisco, riduzione dell’invadenza dello Stato nell’economia, taglio dei “lacci e lacciuoli” della pubblica amministrazione, revisione del Welfare, flessibilità, museruola ai sindacati. Le cambiali rilasciate dai vincitori delle elezioni alle imprese e ai poteri forti, pronte ad essere portate all’incasso, avranno come conseguenza il riacutizzarsi dello scontro sociale. Non (proprio) nel senso tradizionale di lotta di classe, operai contro padroni, poveri contro ricchi, comunisti contro democratici.Questo sistema di figure non esprime più l’egemonia nel conflitto sociale e politico. Se non fosse stato così la sinistra non sarebbe stata spazzata via. Sarà battaglia per la “qualità” della vita e dei valori. C’è poi la cambiale rilasciata alla Chiesa, cui non interessa che i vincitori facciano professione di fede e si attengano a comportamenti devoti. I nodi sono altri: rapporto Stato- gerarchia, ruolo delle altre religioni, normative istituzionali sui temi etici, formazione scolastica, ruolo della famiglia e della donna, biotecnologie.La terza cambiale riguarda il Nord, occupato trionfalmente da Bossi. Il nordismo, che aveva trovato nel 2001 (Lega distrutta dal voto di quel 13 maggio) la sua sede naturale nel partito di Berlusconi, torna ad essere “affare” di Bossi. La cambiale non la presentano solo gli imprenditori (basta tasse, Roma ladrona, federalismo fiscale, fuori i sindacati) ma i semplici cittadini alla ricerca di sicurezza, contrari all’immigrazione di massa, uniti nel voler far pulizia dei “diversi”, specie se furfanti e delinquenti, comunque destabilizzatori della loro pacifica esistenza.Il Pd ha perso perché non ha saputo unificare e guidare le forze (trasversali) che erano disponibili ad appoggiare la strategia chiara di un “rinnovamento nella continuità” (la gente teme il salto nel buio!), la strategia di un liberalismo frutto di diritti e doveri, di poche regole applicate senza sconti, di riforme capaci di legare la libertà con la giustizia. Ha perso anche perché ha perso colore e sapore. Tutti uguali. Nel tutti uguali meglio chi ride di chi piange. Ma, si sa, ride bene chi ride ultimo. L’Italia resta un Paese smarrito, nei valori, negli ideali, nel futuro. Forse Berlusconi e Bossi proprio per questo hanno vinto. Al peggio non c’è mai fine.
1,839,020
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dello_Spirito_Santo_dei_Napoletani
Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani.La chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani'" è una chiesa di Roma, nel rione Regola, situata in Via Giulia.StoriaNel catalogo delle chiese di Pio V questa chiesa è chiamata "S. Aura in strada Iulia", e vi era annesso un monastero di monache. Era dedicata a sant'Aurea, martire d'Ostia. Nel 1572, ridotta in cattivo stato, la chiesa (con il monastero) fu affidata alla Confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani che la spianarono e vi fecero costruire la nuova chiesa dedicata allo Spirito Santo (1574).Nel XIV secolo fu chiamata anche "Sant'Eusterio", come risulta dal catologo dall’anonimo di Torino, che dice: "Ecclesia s. Austerii de campo Senensi habet unum sacerdotem".La chiesa venne dunque riedificata, su disegno di Domenico Fontana o forse Ottaviano Mascherino alla fine del Cinquecento. All’inizio del Settecento subì una profonda trasformazione ad opera di Carlo Fontana. Altri radicali restauri furono effettuati intorno alla metà dell'Ottocento da Antonio Cipolla che ricostruì la facciata (1853), con portale e rosone scolpiti; e, all’interno, la cantoria e l’abside, donando alla chiesa l'aspetto attuale.Chiesa nazionale del Regno delle Due Sicilie, per cinquant'anni, dal 1934 e fino al 1984 (anno in cui, con una solenne cerimonia, furono traslate in Santa Chiara a Napoli), ospitò le salme di re Francesco II delle Due Sicilie, della regina Maria Sofia e della loro unica figlioletta, la principessa Maria Cristina Pia, che vi riposava dal 1870.Per trent'anni la chiesa è stata chiusa a causa di gravi infiltrazioni d'acqua. Il degrado si impadronì del luogo di culto che sembrava ormai non più recuperabile, dato l'abbandono e le crepe che minacciavano la stabilità dell'edificio.Nel 1980 fu nominato rettore mons. Natalino Zagotto che diede inizio immediatamente al difficile e a prima vista impossibile compito di restaurare e ripristinare la chiesa. Il radicale intervento di consolidamento strutturale e restauro architettonico, progettato e diretto dall'architetto Giuseppe D'Emilio e realizzato dal responsabile esecutivo ing. Maurizio Pouchain, ha riportato l'edificio all'antico splendore. Nel Natale del 1986 la chiesa fu riaperta al culto per rinascere a nuova vita.DescrizioneL'interno è a navata unica con cappelle laterali. Tra le opere principali, vi sono:La chiesa dal 2005 ospita il "Christus Patiens", un grande crocifisso, opera dell'artista contemporaneo Antonio Nocera.Si possono inoltre ammirare le nuove vetrate dell'abside e del rosone sulla facciata, dono di benefattori, realizzate dal maestro Oscar Guarnieri.FontiBibliografiaAltri progettiChiese di Roma|Spirito Santo NapoletaniChiese di Roma del XVI secolo|Spirito Santo NapoletaniChiese di Roma (rione Regola)|Spirito Santo NapoletaniRoma R. VII Regola
708,978
http://it.wikipedia.org/wiki/Antimatter
Antimatter.Gli Antimatter'" sono una band irlandese/inglese formata nel 1998 da Duncan Patterson (precendente bassista e compositore degli Anathema) e da Mick Moss.Storia del gruppoLa band registra nel 1999 un demo ma questo non ha molta fortuna, tanto che quasi due anni dopo si presenta la prima etichetta, la Icon records. Con questa registrano e debuttano con l'album "Saviour". Successivamente l'apporto dell'etichetta sembra non essere sufficiente per il gruppo e Duncan Patterson inaugura la sua etichetta personale Strangelight Records proprio con gli Antimatter, lasciando massima creatività al gruppo.I primi album degli Antimatter, "Saviour" e "Lights Out", si focalizzano su una linea vocale melodica, un'elettronica dark ed i bilanciamenti sul confine tra il gothic e il trip hop, mentre gli altri lavori "Planetary Confinement" e "Leaving Eden" accompagnano più di un acustico basato su un suono di Melancholic Rock, ormai abbandonate le fredde e cupe atmosfere elettroniche per ritornare al vero suono degli strumenti.Poco dopo l'ultimazione dell'album "Planetary Confinement", Patterson lascia la band. Moss ha continuato e ha realizzato il progetto del quarto album "Leaving Eden", nei primi mesi del 2007.DiscografiaCollegamenti esternigruppi musicali heavy metalAntimatter (band)
7,801,409
http://www.travelblog.it/post/5631/previsioni-del-traffico-di-autostrade-per-litalia
Repubblica informa che il grande esodo di fine luglio per le vacanze 2008 è cominciato ieri pomeriggio. L’Osservatorio di Milano stima 8 milioni di veicoli in circolazione, in particolare lungo le direttrici di traffico dal Nord verso il Sud Italia. E Autostrade per l’Italia risponde con un nuovo servizio video online: le previsioni del traffico.Oltre a queste vere e proprie “previsioni del tempo” interamente dedicate alla rete autostradale, è comunque possibile controllare le informazioni sul traffico in tempo reale, sia attraverso il sito internet sia chiamando il numero gratuito, l’840 04 2121. Continuando la navigazione nella sezione “organizza il tuo viaggio”, è possibile calcolare distanze e tariffe per il viaggio e controllare le condizioni metereologiche prima di mettersi in viaggio.
2,653,910
http://it.wikipedia.org/wiki/Liselotte_Pulver
Liselotte Pulver.È stata impiegata talvolta, specie in gioventù, in ruoli mascolini. Nonostante la varietà di ruoli interpretati, è ricordata essenzialmente per le numerose commedie che valorizzavano il suo solare sorriso.Nella sua carriera è stata attiva anche in televisione. Il debutto nel cinema avvenne nel 1950 partecipando a due film: "Anime nella tormenta" ("Föhn" nell'originale distribuito nella Germania Ovest) e "Swiss Tour", co-produzione Svizzera-USA, a fianco di Simone Signoret.BiografiaFiglia di Fritz Eugen Pulver, ingegnere, e della moglie Germaine, dal 1945 frequentò la scuola commerciale. Diplomatasi nel 1948, lavorò come modella frequentando contestualmente corsi di recitazione al conservatorio di Berna, sua città natale. Dopo aver interpretato piccoli ruoli per lo Stadttheater Bern (il teatro cittadino), fu scritturata per il rinnovato Schauspielhaus Zürich, uno dei più prestigiosi teatri di lingua tedesca di Zurigo.CarrieraIl ruolo con cui conobbe il successo nel cinema fu, nel 1954, quello della co-protagonista Vreneli in "Uli, der Knecht", tratto dal romanzo dell'autore svizzero Jeremias Gotthelf. Memorabile è rimasta poi, all'interno del cinema statunitense, l'interpretazione che dette della segretaria sexi di James Cagney nel film diretto da Billy Wilder's "uno, due, tre!".Liselotte Pulver nel 1971 fotografata assieme all'uomo politico Willy Brandt, all'epoca Cancelliere federaleDal 1978 al 1983 ha lavorato nella versione tedesca di "Sesame Street". Fra i film gli altri interpretati figurano "Tempo di vivere" (1958), "Intrigo a Parigi", a fianco di Jean Gabin (1964), "Le armi e l'uomo", del 1958, presentato in concorso al Festival di Cannes 1959 e nominato all'Oscar al miglior film straniero. A fine anni cinquanta è stata interprete anche del film tedesco sulla saga dei Buddenbroock.Ai Golden Globe 1964 è stata candidata al Golden Globe per la migliore attrice non protagonista per il film "I guai di papà", dove fu diretta da Jack Arnold. Ha avuto anche un riconoscimento del cinema tedesco, il premio Bambi. Nel 1961 ha fatto parte della giuria del Festival di Cannes.Fra i riconoscimenti ottenuti figura anche il premio onorario Bavarian Film Awards assegnatole nel 1999.Vita privataNel 1961 Pulver sposò all'attore tedesco Helmut Schmid conosciuto l'anno prima sul "set" di "Gustav Adolfs Page". La coppia ha avuto due figli, Marc-Tell (nato nel 1962) e Melisande (nata nel 1967 e morta suicida nel 1989). Il marito è morto nel 1992 a causa di un infarto. Vive a Perroy, nel Canton Waadt, sulle sponde del lago di Ginevra.Filmografia parzialeAutobiografieBibliografiaNoteAltri progettiCollegamenti esterniLiselotte Pulver
209,324
http://it.wikipedia.org/wiki/Cordonata_%28Roma%29
Cordonata (Roma).La Cordonata'" è una strada in pendio, formata da larghi elementi trasversali in pietra o mattoni ("cordoni") che la rendono simile ad una scalinata. La più famosa cordonata ("Cordonata capitolina") si trova a Roma, nel rione di Campitelli. Essa collega piazza del Campidoglio con la sottostante Piazza d'Aracoeli, e fu progettata da Michelangelo Buonarroti nel XVI secolo su commissione di Papa Paolo III, nell’ambito dei lavori di risistemazione del Campidoglio.La cordonata capitolina, di facile accesso e transito poiché pensata anche per il transito di uomini a cavallo, si allarga leggermente verso l’alto, dove sono poste le grandi statue dei Dioscuri, Castore e Polluce, ed il gruppo scultoreo conosciuto come "I Trofei di Mario".Due statue di leoni ornano la scalinata alla base, mentre a metà scalinata è posta la statua del capopopolo Cola di Rienzo, realizzata da Girolamo Masini nel 1887 proprio vicino al posto dove fu giustiziato.Nel 1998 la scalinata è stata sottoposta a lavori di restauro durati circa un anno.Nel Centro storico di Roma, un'altra cordonata si trova nelle vicinanze del Palazzo del Quirinale, nel rione Trevi, e dà il nome alla via omonima ("Via della Cordonata").Fra le altre cordonate romane, notevole quella che unisce Viale Europa alla Basilica dei Santi Pietro e Paolo, all'EUR.Altri progettiMonumenti di RomaRoma R. X CampitelliCordonata
2,664,670
http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Benson
Richard Benson.Personaggio controverso del panorama musicale e televisivo italiano, nella sua carriera ha condotto diverse trasmissioni radiofoniche a sfondo musicale; in televisione, è saltuariamente ospite di programmi varietà.Durante i concerti, inoltre, è spesso oggetto di insulti e lanci di oggetti sul palco.BiografiaCarriera musicaleNato a Woking nel 1945, presso Londra, Richard Benson si trasferisce a Roma nel 1965. Nel 1966 fonda il suo primo gruppo, i "Tre Corse", con cui vince un festival di musica per esordienti organizzato presso Woking East. Nel 1967 entra negli "Atomi", il gruppo che accompagna Mike Lidell, poi forma gli "Artificial Paradise", che arrivano secondi classificati nella sezione gruppi del "Festival di Primavera". Nel 1968, con il gruppo "The Light", organizza una serie di concerti nelle scuole occupate di Roma. Si avvicina al rock progressive nel 1970 col gruppo "Una Strana Famiglia". Nel 1970 fonda, assieme ad altri musicisti, il gruppo Buon Vecchio Charlie, esponente minore della scena progressive rock italiana di quel periodo, tra le cui fila militavano alcuni componenti della futura band di supporto di Claudio Baglioni. Un unico album, omonimo del gruppo e con musica quasi interamente strumentale, fu inciso nel 1971 dalla piccola casa discografica veneziana "Suono". Tuttavia l'album non fu distribuito e solo nel 1990 ne venne realizzata un'edizione limitata su cd dalla "Melos", mentre nel 1999 fu ripubblicato dalla "Akarma" con due nuove tracce e anche su LP, riscuotendo un certo successo fra gli appassionati del genere, soprattutto all'estero.Nel 1972 il gruppo si scioglie e alcuni suoi componenti entrano a far parte dei Libra. Richard Benson continua a suonare come solista e partecipa, nello stesso anno, al festival di villa Pamphili, primo di una serie di eventi live come il "Festival di Palermo". Nello stesso anno conduce uno spazio nella trasmissione radiofonica "Per Voi Giovani" ideata da Renzo Arbore dal nome "Novità 33 Giri", proponendo novità discografiche. Suona poi come turnista con i gruppi "L'era D'Acquario" e i "Rovescio Della Medaglia".Nel 1984 pubblica un 45 giri Renegade (Golden Sound), caratterizzato da suoni electro-metal. Nel 1987 produce e partecipa alla compilation Metal Attack (RCA Italia - Talent)con 5 pezzi: da sottolineare la sua performance canora nella canzone Exotic Escape di un gruppo battezzato "East". Pubblica poi due videocassette didattiche per insegnare a suonare la chitarra: "Lezioni di chitarra rock, metal, rock-blues, guitar tricks" (1995), che accenna alla sua tecnica personale del "Pick Fall", e "La velocità d'esecuzione nella chitarra metal progressive" (1998) per le edizioni "PlayGame Music". Nel 1998 pubblica anche il disco "Animal Zoo", cimentandosi nell'italo disco sulla scia di Simonetti Kasso.Nel 1992 è in tour con il gruppo napoletano "Targhe Alterne" in numerose date all'Alpheus di Roma e in giro per l'Italia, presentando brani di Jimi Hendrix, Deep Purple e Pink Floyd. Del 1999 è l'ultimo disco realizzato in studio, "Madre Tortura", che contiene due degli autentici manifesti del Benson-pensiero: "Madre Tortura" (ribattezzata "Madre Parrucca" dai fan) e "Gerarchie infernali" (solo recitata). Completano l'album i due strumentali "Adagio in re" e "C'è ancora un colore nella notte".È nella seconda metà degli anni novanta che Richard Benson raggiunge, probabilmente, l'apice della sua carriera musicale e della sua popolarità come chitarrista. In questi anni si esibisce spesso dal vivo in molti dei locali più prestigiosi di Roma e il suo show è ancora incentrato esclusivamente sulle canzoni, con la presenza di alcuni momenti di recitazione trasgressiva (amplessi simulati, ferite sul corpo più o meno reali) a fare da corollario alla musica. Il suo aspetto estroso contribuisce alla popolarità del personaggio: onnipresenti giubbetti di cuoio indossati a torso nudo, parrucca dai lunghi capelli neri a celare la calvizie (qualcuno sostiene sia sofferente di alopecia, ipotesi realistica per il fatto che lo stesso Benson si disegna sempre le sopracciglia e non mostra peluria sul torace perennemente scoperto), occhiali scuri di varie fogge e un linguaggio molto volgare. Il repertorio è composto dai suoi brani storici "Madre tortura", "Adagio in re" e "Gerarchie infernali", dalle cover di "A Whiter Shade Of Pale" dei Procol Harum e "Another Brick In The Wall" dei Pink Floyd e dal blues "C'è ancora un colore nella notte". A questi farannoo seguito, solo nell'ultimo anno, "La vita è il nemico", "Tema per l'America" e la semi-sconosciuta "Donna solo per un taglio".Carriera televisiva, giornalistica e cinematograficaRichard Benson partecipa al film "Il segreto di Santa Vittoria" (1969) con Anthony Quinn, Anna Magnani, Virna Lisi e Giancarlo Giannini, per la regia di Stanley Kramer.Inizia a lavorare come giornalista musicale nel 1972 per la rivista "Ciao2001". Scrive poi per "Chitarre" e per altre testate musicali come "Super Sound", occupandosi della recensione di dischi progressive metal e di metal tecnico.Gli anni tra il 1975 e il 1977 vedono Richard nella veste di talent scout, produttore, giornalista e opinionista musicale sia in Italia che all'estero, nonché showman, dj, cantautore e presentatore televisivo nelle tv romane GBR, Tvr Voxson, PTS, TVA40 e Nuova Tele Regione. Nel 1978 conduce su TVA40 la trasmissione "Scala A interno 5", che viene apprezzata da critica e pubblico. L'anno successivo crea e conduce "Ottava nota" nella quale presenta novità discografiche appartenenti a quei generi musicali non diffusi dai maggiori canali di comunicazione con lo scopo di far conoscere quella musica che altrimenti resterebbe confinata ad un pubblico di nicchia.Nel 1981 partecipa alla realizzazione del film "L'inceneritore" del regista Pierfrancesco Boscaro assieme a Flavio Bucci e Ida Di Benedetto, interpretando il ruolo di un capobanda di malavitosi ed occupandosi della colonna sonora. Nel 1985 è nel cast di "Quelli della notte", il popolare programma televisivo diretto da Renzo Arbore, nel ruolo del "metallaro".Nel 1990 conduce su Radio Rock sei puntate dedicate in modo specifico alle chitarre e alla tecnica chitarristica. Nel 1992 il regista Carlo Verdone lo ha voluto accanto nella pellicola "Maledetto il giorno che t'ho incontrato", in cui interpreta se stesso nell'improbabile trasmissione "Juke-box all'idrogeno", dove esegue il "Carillon infernale" (una delle sue personali tecniche chitarristiche) e disquisisce con lo stesso Verdone su Jimi Hendrix.Nel 2003 è impegnato per 12 puntate nel circuito nazionale come opinionista per la trasmissione della RAI "I solati", un'appendice satirica de "L'isola dei famosi", nella quale inveisce contro Adriano Pappalardo (è nota una certa rivalità fra i due). Dal 2004 conduce sull'emittente locale romana TeleVita ch65 un nuovo programma, "Cocktail Micidiale", poi rinominato semplicemente "Richard Benson" in seguito all'abbandono del co-conduttore e amico Gianni Neri. Durante la trasmissione, Benson asserisce ripetutamente di essere una sorta di confidente personale di molti degli artisti che presenta (dichiarazioni peraltro mai confermate).Agli inizi del 2007 è più volte ospite su RaiDue alla trasmissione "Stile Libero Max", dove giudica alcuni artisti esclusi dall'imminente Festival di Sanremo. Uno di questi artisti di nome Francesco Boccia si presentò davanti a Benson con una canzone intitolata "Cucciolo", provocando esagerate reazioni da parte di Benson. La scena risultò talmente divertente che Boccia ricantò il brano in un'altra occasione, fingendosi un cantante heavy metal; la canzone "Cucciolo" fu interpretata anche da Den Harrow che, ospite della trasmissione, la presentò come il suo nuovo singolo.Subisce anche lo scherzo di Max Giusti (stesso conduttore de "I Solati") che millanta di avere i Dream Theater ospiti in studio. Lo scherzo consiste in un finto forfait in diretta a causa di un problema di aerei, facendo spuntare come sostituto un gruppo "di pari livello", il Giardino dei Semplici. Facile immaginare l'ira di Benson. Tuttavia Benson, in alcuni casi, non ha esitato a complimentarsi con alcuni artisti che, seppur lontani dai suoi gusti musicali, egli riteneva dotati di talento: si è infatti complimentato con la cantante Lighea e con il già citato Den Harrow (subito dopo aver finto un'arrabbiatura per via della canzone "Cucciolo") a cui ha voluto stringere la mano e complimentarsi per i suoi successi passati.Giovedì 20 marzo 2008 fa il suo esordio alla conduzione del suo primo vero e proprio programma radiofonico, la nuova conoscenza di Bruno Comanducci lo instrada verso un percorso ancor più ridondante della visibilità locale televisiva,la nuova possibilità è appunto quella di poter trasmettere in un orario importante...(drive-time)...l'ascolto c'è, mancano però le telefonate in diretta dei suoi fans sicuramente messi in soggezione dal forte carisma di Benson, l'emittente romana Radio Spazio Aperto, con la trasmissione dal titolo "Ultimi!- Richard Benson Come Shock Elettrico", che comincia ad andare in onda ogni giovedì dalle 19:30 alle 21. Benson è affiancato in studio dalla sua compagna Ester Esposito e mantiene il suo consueto stile ed i suoi consueti argomenti anche in questa nuova avventura, che è però arricchita anche dall'interazione, attraverso messaggi sms e telefonate in diretta, con fans ed ascoltatori.Il 24 aprile 2008 partecipa come ospite alla trasmissione "Lo Show Più Buono Che Ci Sia" in onda su All Music: durante la trasmissione il conduttore Gip ha intervistato Richard, e lo stesso Richard ha elencato tutte le sue pseudo vicissitudini, come ad esempio la storia di Marilyn Manson.Il 24 luglio 2008 sul suo sito ufficiale è stato pubblicato questo comunicato:"L'avvocato Gianni Neri, avv. del comune di Roma e del Vaticano, professore all'università di Roma e con due studi legali a suo carico ha raggiunto Richard Benson nella sua villa a New York, per discutere la ripresa delle trasmissioni su TeleVita prevista per mercoledì 10 settembre alle ore 22.00. Richard Benson avrà copertura mondiale, nessun paese escluso, tramite il satellite fornito dal consiglio d'amministrazione di N-tv. Le trasmissioni potranno essere riviste sullo streaming mondiale tramite internet. Gianni Neri diventa sia collaboratore in video sia finanziatore in consociazione con il gruppo finanziario e manageriale di Richard Benson"; come facile da presagire la trasmissione non ha nessuna copertura televisiva mondiale ma solo nella zona di Roma e dintorni, visto che TeleVita ch65 non è presente sul satellite né in streaming su internet.Il 5 settembre 2008 Richard è ritornato in tv su TeleVita ch65 con la sua trasmissione intitolata "Per Corde E Grida", in onda tutti i venerdì alle 21:25 e i mercoledì alle 22:00. Il 19 settembre 2008 ha dedicato la puntata al nuovo album dei Metallica, intitolato Death Magnetic.Il 9 ottobre 2008 è stato ospite della trasmissione "Un Giorno Speciale" in onda su Radio Radio e in contemporanea su Radio Radio TV su SKY canale 915, Richard ha raccontato i soliti aneddoti sui suoi concerti e le sue storie di vita vissuta, rispondendo alle domande del conduttore Francesco Vergovich.Il 14 maggio 2009 è stato ospite insieme a Giovanni Lindo Ferretti della trasmissione Chiambretti Night in onda su Italia 1. Durante la serata ha confessato di essere stato un grande fans dei Krisma (ospiti fissi in studio), dei quali ha esposto brevemente, ma in maniera molto approfondita, la biografia. Richard Benson infatti, nonostante il suo personaggio possa far supporre il contrario, non interpreta lo stereotipo del metallaro intransigente, che detesta qualunque musica al di fuori del rock; al contrario, si mostra molto rispettoso verso gli artisti che, secondo la sua opinione, dimostrino il loro talento, indipendentemente dal genere musicale.L'incidenteNel 2001 è vittima di un grave incidente che lo costringe ad una difficile riabilitazione. Comincia a girare la voce che si tratti di un tentativo di suicidio: si sarebbe gettato nel Tevere da Ponte Sisto, a Roma, impattando però sulla struttura di cemento anziché sull'acqua, dopo un volo di 30 metri (). Sembra che le motivazioni siano dovute a depressione derivante da un'artrosi alle mani che gli ha impedito, col passare del tempo, di suonare con la velocità e la tecnica degli anni precedenti. Altri sostengono che abbia tentato di suicidarsi per debiti o per una delusione amorosa. Quest'ultima ipotesi non sembra però molto fondata poiché Benson frequenta Ester Esposito dal 1996, e i baristi del Bar Santa Croce hanno affermato di continuare a vederlo a intervalli regolari seduto nei posti esterni del bar proprio insieme ad Ester. Negli ultimi anni è iniziata a girare la voce che dal ponte abbia visto un gattino affogare nel Tevere e si sia gettato per salvarlo. In televisione Benson racconta di essere caduto dalla moto, ma in un'intervista a "xL", inserto de "la Repubblica", dichiara che la verità sulla storia dell'incidente è che qualcuno ha tentato di ucciderlo, ma non precisa chi.Il ritorno e i suoi showDopo il lungo periodo di riabilitazione motoria, nel 2002 si presenta per la prima volta dopo l'incidente al locale romano Alpheus nello spettacolo acustico "Paradiso In Inglese, Inferno In Italiano", seguito da molti concerti a Roma e dintorni accompagnato da vari musicisti: D.G.M., Richard Bona (Pat Metheny), Max Smeraldi, Stefano Diamanti e Andrea Mingoli.Nel 2003 continua i suoi concerti e la diffusione su internet di estratti audio/video accresce la sua popolarità (appare un suo profilo nella comunità di MySpace). Suona anche come guest nel disco di "Der Bekannte Post Industrielle Trompeter", progetto sperimentale di Flavio Rivabella, che in passato ha collaborato con Mushroom's Patience, per l'etichetta romana "Misty Circles". In questo periodo il suo repertorio è costituito quasi sempre dalle medesime canzoni: "Madre Tortura", "Adagio In Re", "Gerarchie Infernali", "A Whiter Shade Of Pale" e "Another Brick In The Wall". Il tutto viene completato da alcuni brani deliranti, improvvisati sia nella musica che nei testi, e da siparietti di teatro ai limiti del grottesco, anche con l'ausilio di donne seminude mostrate come oggetti sessuali. Nei primi concerti dopo la ripresa, ancora visibilmente impacciato nei movimenti, abbandona la chitarra per suonare il basso. Tuttavia, si sente che non ha più lo smalto degli anni precedenti e lo spettacolo inizia a vertere sempre più sul dialogo che sulla musica, complice anche un gruppo di supporto decisamente mediocre. Nonostante questo, ad ogni raro concerto i locali sono sempre stracolmi.Col passare del tempo gli spettacoli si animano, negli intervalli tra i brani e in seguito anche durante i brani, attraverso il botta e risposta con il pubblico, composto soprattutto di pesanti (e reciproci) insulti, dal lancio di rotoli di carta igienica, spazzoloni del water, yogurt, fazzoletti, bicchieri di carta, frutta, corone mortuarie, polli (per il pubblico è diventata quasi un'abitudine tirare polli a Richard nei suoi concerti), ortaggi, ecc. Nel 2003 nasce infatti la Richard Militia, che, unita ai ragazzi della Piazza Vecchia, già presenti ai live degli anni precedenti, forma un gruppo mosso da uno spirito profondamente goliardico. Sono del 2003 due delle sue ultime apparizioni su un palco con lo spettacolo "Il Natale Del Male" e "Bootleg Infernale" (entrambi facilmente scaricabili tramite i diffusi programmi di file-sharing), a cui ha fatto seguito un periodo di assenza dalle scene live di due anni, a suo dire a causa di qualcuno (lui dichiarerà "Le bestie di Satana") che, durante il tour estivo presso la riviera romagnola, gli ha tirato dell'acido muriatico negli occhi. Tale periodo di assenza dai palchi si è concluso il 17 dicembre 2005 con un concerto presso il Coetus Pub di Roma e replicato due giorni dopo, segnando il tutto esaurito in entrambi i giorni di esibizione.Il 6 gennaio 2006 si esibisce all'Alpheus di Roma. Durante il concerto, sul palco sono lanciati diversi oggetti (pallettoni di carta, bottigliette d'acqua, il solito pollo, un limone, un giubbotto di pelle e scopini del water), tanto da costringere Benson ad interrompere l'esibizione poiché colpito ad un occhio. Il 29 gennaio si esibisce all'Alcatraz di Fiumicino, in una gabbia protetta da una rete che però non impedisce il lancio di oggetti come uova, bottiglie di vetro, oltre ad un incessante bombardamento di ortaggi (molti dei lanci vengono effettuati stile basket per saltare la rete), addirittura venne deposta sulla cassa la testa di un porco. Il concerto termina con un Benson amareggiato per il lancio di oggetti pericolosi che ha ricevuto, tra i quali anche un mouse per computer. Il 23 febbraio torna all'Alcatraz di Fiumicino, ma non per un concerto: la serata, infatti, si intitola "Richard Benson Si Racconta". Trattasi di un lunghissimo (quasi quattro ore) dibattito cui hanno partecipato parecchi fans, accorsi nonostante la pioggia incessante caduta sulla capitale nelle ore precedenti. Questa serata è il racconto di parecchi aneddoti e retroscena della sua avventurosa e ormai leggendaria vita.Il 3 marzo Benson torna all'Alpheus per "recuperare" il concerto finito anzitempo il 6 gennaio: in questa serata accorrerà meno gente rispetto al concerto tenutosi nello stesso luogo poco meno di due mesi prima. Controlli all'ingresso e relativi sequestri del più disparato materiale (verdure, polli, uova, palle di carta di giornale ecc. ecc.) danno la "vana" illusione che il concerto si sarebbe svolto regolarmente: per ben due volte, però, Benson è costretto ad abbandonare il palco a causa di lanci (anche violenti) di oggetti e sostanze edibili. Finalmente, dopo la seconda interruzione durata circa quaranta minuti, Benson torna sul palco illuminato a giorno per impedire ai soliti scalmanati lanci di oggetti, per poi suonare pochi pezzi. Il concerto si tramuterà in un ennesimo monologo, palesando ormai le sempre maggiori difficoltà che incontra nell'affrontare un concerto, e, di conseguenza, il suo pubblico. Il 25 giugno 2006 Benson si presenta con due nuovi elementi: il bassista Pinuccio Landro ed il batterista Giovanni Fazzari, i "Richard Benson's Duello Madre". L'alchimia, però, non durerà che un paio di mesi: a causa di divergenze d'opinione, Benson viene prima abbandonato da colui che registra e distribuisce su internet le puntate, e poi dal gruppo. Il duro colpo comunque sembra non aver scalfito il carattere del chitarrista, che, il 27 settembre, annuncia tramite il suo sito ufficiale di essersi trasferito a New York, confessando anche di non voler più suonare in Italia.In un comunicato del 7 ottobre 2006 diramato, a detta di Benson, da New York, lo stesso Benson afferma di essere stato ingaggiato dalla Sony per accompagnare Amy Lee, la cantante del gruppo rock Evanescence, oltre a Kid Rock, famoso cantante americano ed ex di Pamela Anderson per un giro di interviste in Europa, anche se poi la notizia si è rivelata una bufala. Tramite il suo sito ufficiale, Benson diede avviso che il 16 dicembre 2006 avrebbe sposato a Las Vegas l'attrice Caroline Monroe, notizia rivelatasi poi priva di fondamento. Da giugno 2007 lo storico sito ufficiale "Richardbenson.it" è stato oscurato dall'ormai ex collaboratore (e proprietario del dominio) Angelo Carpenelli per problemi di natura economica e soprattutto personale. Attualmente i comunicati di Benson ai suoi fan e le informazioni ufficiali in merito ai suoi show appaiono sul sito "RichardWarriors.com". Il 30 dicembre dello stesso anno Benson torna a esibirsi davanti al suo pubblico all'Alcatraz di Fiumicino, per la prima volta in veste di one-man show, senza suonare alcun brano e dialogando di tutte le sue storie deliranti con i fans per tutta la durata dello spettacolo.Pare che Richard Benson passi gran parte delle sue giornate nel triangolo compreso tra la Stazione Termini, via Giolitti ed il bar Santa Croce, nel quale, in particolare, passa molte delle sue mattinate. Ciò sarebbe confermato dalle persone del posto che lo descrivono come persona calma e riservata nella sua vita privata.L'atteso evento del 15 febbraio 2008 all'Alpheus di Roma si è risolto in un nulla di fatto dal momento che Benson, appena messo piede sul palco, è stato bersagliato da una quantità impressionante di "oggetti" di ogni genere ed ha dovuto annullare l'esibizione dopo aver "risposto al fuoco" lanciando frattaglie e varia carne cruda contro il pubblico (in una intervista rilasciata i giorni seguenti a "Radio Radio TV", Benson avrebbe affermatto di aver portato la carne con sè per tirarsela contro in un determinato momento dello spettacolo, ma vista la situazione, ha deciso di usarla contro il pubblico). Nel frattempo, all'esterno del locale si sono verificati alcuni incidenti (documentati su YouTube). La direzione del locale non ha rimborsato il costo del biglietto.Nello show del 23 marzo 2008 tenutosi all'Alcatraz di Roma, Richard Benson oltre alle sue solite perfomance, ha anche eseguito un memorabile spogliarello al limite della decenza, su YouTube è possibile vedere il video, oltre a tutti quelli degli altri suoi show.Martedì 25 novembre 2008 Richard ha tenuto al Qube di Roma il suo spettacolo dal vivo intitolato "Cristo Canaro". Alcuni sostengono che l'offerta per avere Benson al Qube è la cifra più alta mai stata emessa da un locale romano. Lo show è andato soldout e ha avuto un grosso successo, Benson si è esibito coperto da un triplo strato di reti per impedire lanci di oggetti contro il palco, durante la serata si è esibita una ragazza di nome Sparta che, nei ridotti panni di Catwoman, ha eseguito delle coreografie insieme a Richard.Nel finale dello show Richard ha voluto in qualche modo "immolarsi": si è infatti tolto la maglietta (rivelando un preoccupante calo fisico) e coadiuvato da Sparta (che contemporanemanto lo frustava con un frustino di pelle), si è cosparso il corpo di frattaglie ed altri oggetti precedentemente lanciati sul palco, riscuotendo così una generale ovazione di apprezzamento.Sabato 13 dicembre 2008 all'Alkatraz di Fiumicino, Richard ha tenuto il suo ultimo spettacolo dell'anno, è stato uno show completamente diverso da quello del Qube, c'è stato un continuo dibattito fra Richard e il pubblico mediante un microfono che girava tra la gente presente, lo spettacolo ha ottenuto un riscontro senza precedenti. Il locale era sold out con gente proveniente da varie regioni d'Italia. Lo show è iniziato con Benson che pilotava dei sintetizzatori con suoni agghiaccianti che hanno portato a brani heavy-funk e heavy-fusion blues, insieme ad assoli di chitarra iper veloci. Richard è riuscito a miscelare in un solo pezzo Pink Floyd, Jimi Hendrix e Marilyn Manson. Oltre al dibattito con il pubblico (un microfono girava in mezzo alla gente) è arrivata la ragazza strip chiamata Sparta, che su di un ballo scatenato ha coinvolto pure Benson (per la prima volta senza bastone). Benson non si è risparmiato ed è partito con la sessione acustica, ovvero "Madre Tortura" e "Auschwitz" e un suo nuovo pezzo intitolato "It's A Criminal" che ha avuto un'ovazione inaspettata. Benson non ha voluto reti metalliche che lo dividono dal suo pubblico e dopo lo show è sceso in platea firmando autografi e scattando circa 700 foto insieme ai suoi fans.Sempre nell'ultima parte del 2008 e fino all'inizio del 2009, Richard ha collaborato con il sito "RockCiclopedia.com", prima concedendo in esclusiva un'intervista filmata, poi curando per un breve periodo la video-rubrica musicale ed autobiografica a cadenza settimanale "Psycodeleria"."La storia di "Marlin Manson" ed altre bufale storicheIl personaggio che Richard Benson ha costruito su se stesso è spesso stato alimentato da aneddoti e storie inventate dallo stesso Benson al fine di esaltare la propria carriera. Ecco alcune'" bufale da egli stesso diffuse:CuriositàDiscografiacon i Buon Vecchio CharliesolistapartecipazioniNoteCollegamenti esterniChitarristi rock progressivo|Benson, RichardChitarristi heavy metalChitarristi hard rockChitarristi blues rock
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http://it.wikipedia.org/wiki/Psyclon_Nine
Psyclon Nine.Gli Psyclon Nine'" sono un gruppo industrial/black metal formato nel 2000 in California, nella San Francisco Bay Area. Anche se in realtà il loro genere si potrebbe definire meglio Aggrotech mentre per quanto riguarda la loro natura Black metal è aumentata negli ultimi lavori.BiografiaFurono fondati nel 2000 da Nero Bellum (che per nome d'arte utilizza Marshall Carnage) e Josef Heresy che iniziarono con un progetto denominato "Defkon Sodomy", influenzati da band quali KMFDM o Ministry. Inizialmente decisero di adottare un genere più vicino all'Industrial "classico" e all'Heavy metal ma in album si possono sentire le influenze della musica elettronica di band quali Suicide Commando.PolemicheI componenti del gruppo sono accusati di fare propaganda nazista poiché il nome del gruppo proviene dal nome del gas usato dai nazisti durante l'olocausto: Cyclone B. A queste accuse Nero Bellum risponde dicendo: "le persone che pensano che siamo nazisti sono degli idioti, non voglio che questo tipo di gente ascolti la nostra musica".La band resiste alle accuse grazie al fatto che uno dei fondatori del gruppo - Eric Gottesman - è di origine ebraica e la loro canzone - Requiem for the Christian Era - contiene le parole di una preghiera ebrea.DiscografiaMembri della bandCollegamenti esterniGruppi_musicali_statunitensiGruppi_musicali_industrial_metalGruppi_musicali_black_metalPsyclon Nine
1,986,332
http://it.wikipedia.org/wiki/Cricotiroidotomia
Cricotiroidotomia.La cricotiroidotomia è un intervento chirurgico di apertura della via respiratoria a livello della membrana cricotiroidea, la via respiratoria situata nella regione più anteriore del collo. Rispetto alla tracheotomia risulta meno invasiva e meno utilizzata ma che si utilizza in situazioni gravissime essendo una misura estrema.ProceduraQuesta tecnica prevede che si vada a bucare, con un'incisione verticale, lo spazio immediatamente sotto il pomo d'Adamo e quello al di sopra della cartilagine cricoidea (lunghezza 1,5 cm). Questo taglio da solo non risulta sufficiente e si amplia con un'altra piccola incisione che coinvolge la membrana cricotiroidea, e ancora con un piccolo dilatatore o in assenza con un il manico del bisturi stesso (la tenica Seldinger). altra tecnica utilizzata è la DiGiacomoImmediatamente si provvede a far penetrare l'ago cannula sottile (la misura utilizzata è 15) il cui compito è quello di far ventilare il paziente, l'aria deve quindi sia entrare che uscire dalle due estremità così create. La durata va da pochissimi secondi a due minuti circa, in base alla tecnica impiegata (tecnica percutanea con ago, inserimento di microcannula o mini cricotiroidotomia, cricotiroidotomia chirurgica d’urgenza, ecc.).Nei bambiniNei bambini fare una tracheotomia d'urgenza è più complicato che nell'adulto, perché la conformazione anatomica della trachea del bambino fino ai 12 anni è particolare: la parte alta è molto più larga, per cui passano facilmente degli oggetti estranei che i bambini usano portare alla bocca, ma a livello della cartilagine cricoide c'è un brusco restingimento che blocca un eventuale corpo estraneo. Praticando una cricotirotomia il bambino si salva, mentre una tracheotomia si potrebbe mettere a tutto lume sulla trachea il corpo estraneo e impedirebbe completamente il passaggio dell'aria.Negli adultiNell'adulto questo non succede vista la diversa conformazione anatomica per cui l'eventuale corpo estraneo va a bloccarsi più in basso, magari a livello di un bronco. Questo escluderà dalla ventilazione un polmone ma l'altro, rimasto pervio, permette di intervenire con maggiore calma che nel bambino.UtilizziSolitamente viene utilizzata quando una persona sta soffocando o nei casi di trauma facciale.Confronto con la tracheotomiaConfrontando tale tecnica con la tracheotomia, la tecnica di chirurgia standard in casi simili, si osserva:NoteBibliografiaVoci correlateProcedure chirurgicheProcedure in medicina d'urgenzaCricothyrotomy
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http://it.wikipedia.org/wiki/Gianluca_Franchini
Gianluca Franchini.CarrieraCresciuto nell'Avellino, vi esordisce in Serie B nella stagione 1989-1990 e vi rimane per altre due stagioni raccogliendo 54 presenze e 1 rete in serie cadetta.Nel 1992 viene acquistato dal Parma dove alla prima stagione in Serie A raccoglie 4 presenze, vince una Coppa delle Coppe e veste la maglia dell' in un'occasione (vantando però 3 convocazioni). La stagione successiva è mandato in prestito alla Reggiana, fresca di prima promozione in massima serie, e vive un anno da titolare con ben 30 presenze al suo attivo. Torna al Parma, ma non viene mai utilizzato in partite ufficiali e allora nel 1995 nuovo prestito, stavolta all'Ancona in B.Torna nuovamente dai parmigiani, ma dopo pochi mesi viene ceduto all'Ischia allora in C1. La stagione successiva si unisce alla Fidelis Andria dove rimane tre stagioni, le prime due in B e l'ultima in C1.Passa quindi nel 2000 all'Alessandria dove rimane per due anni e mezzo prima di trasferirsi nel gennaio 2003 alla Lodigiani fino a fine stagione.Seguono tre stagioni all'insegna del riavvicinamento a casa e della discesa di livello: prima al Latina in C2, poi alla Viribus Cisterna Montello in Eccellenza ed infine alla VJS Velletri dove chiude la propria carriera.PalmarèsCollegamenti esterni
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http://it.wikipedia.org/wiki/Frank_Keeping
Frank Keeping.Le OlimpiadiLe polemiche sul suo dilettantismoKeeping lavorava come cameriere presso l'ambasciata britannica in Grecia. Vi furono delle obiezioni riguardo al fatto che egli, così come Edward Battell, lavoravano per vivere. Questo fa si che "essi non siano gentiluomini quindi non possono essere amatori". Infatti le due cose sono, per alcuni studiosi, strettamente collegati; ad esempio, Mike Price sostiene che "i gentiluomini non erano pagati quindi sono veri amatori. I lavoratori devono essere pagati e quindi perdono qualsiasi caratteristica di dilettantismo. "Le gareKeeping partecipò alle gare di ciclismo delle prime Olimpiadi moderne che si svolsero ad Atene nel 1896.Vinse la medaglia d'argento nella 12 ore su pista. Questa fu una corsa a due tra lui e l'austriaco Adolf Schmal, che era conosciuto per lo più come schermidore, in quanto gli altri cinque ciclisti che partecipavano alla competizione si ritirarono durante la gara. I due, dopo che rimasero da soli nel gareggiare per la vittoria, si fermarono per una pausa per 10 minuti. Keeping seguiva Schmal, che non gli consentiva di recuperare il giro guadagnato all'inizio della corsa. Questo distacco rimase immutato fino al traguardo, con l'autriaco che sopravanzò l'inglese per soli 333,3 m, appunto un giro (295,3 km contro 294,94 km).Partecipò anche alla cronometro su pista, gara vinta dal francese Paul Masson, classificandosi al quinto posto, in 27".NoteCollegamenti esterniBritannici vincitori di medaglia d'argento olimpicaFrank Keeping
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http://it.wikipedia.org/wiki/F.I.V._Edoardo_Bianchi
F.I.V. Edoardo Bianchi.La F.I.V. Edoardo Bianchi'", conosciuta semplicemente come "'Bianchi'", è una fabbrica di biciclette, automobili e motociclette, fondata a Milano nel 1885 da Edoardo Bianchi.StoriaNata come piccola officina per la costruzione e riparazione di velocipedi, l'attività dell'azienda si espanse, nel 1899, ai settori dei veicoli motorizzati con la produzione di autovetture e motocicli sotto la ragione sociale di "'Fabbrica Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi'". Nel 1914 produsse infatti 45.000 biciclette, 1.500 moto e 1.000 automobili.La Bianchi si dedicò alle corse ciclistiche e a quelle del motociclismo: tra i suoi alfieri più importanti si annovera Tazio Nuvolari. Notevole fu anche la costruzione di veicoli ad uso militare durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra la Bianchi contribuì alla ricostruzione e alla motorizzazione dell'Italia con la "Bianchina", motoleggera di 125 cc, e l' "Aquilotto", piccolo motore ausiliario da applicare alle biciclette.La parte relativa alla costruzione delle quattro ruote, dopo una prima unione di forze con Fiat e Pirelli che diede vita all'Autobianchi nel 1955, venne totalmente ceduta ai due soci nel 1958.Nel 1959 alla Bianchi arriva come capo dell'Ufficio Tecnico Lino Tonti: con lui la Casa milanese riprende un certo vigore: dalla sua matita sorgeranno le 250-350-500 bicilindriche bialbero che segnano il ritorno della Bianchi ai Gran Premi (1960), la "MT61", motocicletta destinata all'Esercito Italiano, lo scooter "Orsetto 80" e la "Sila 175", motoleggera di intonazione sportiva.Con la crisi delle vendite motociclistiche negli anni sessanta la Bianchi entra in una grave crisi finanziaria, che sfocerà, alla fine del 1964, nella dichiarazione di liquidazione della società. La produzione delle moto passerà alla "Bianchi Velo", il ramo ciclistico della Casa di viale Abruzzi, che nel 1967 sarà rilevata dalla Piaggio. Con le rimanenze di magazzino l'attività prosegue sino al 1970.La Bianchi oggiDal maggio 1997 la Bianchi è entrata a far parte del gruppo svedese Cycleurope AB, la più importante azienda mondiale del settore ciclistico. I marchi del gruppo Bianchi si sono aggiunti a quelli di Cycleurope, creando un raggruppamento unico sul mercato delle bicicletta per ampiezza dell'offerta e capillarità della distribuzione a livello mondiale.È fra i marchi più prestigiosi per la produzione di bici da corsa, che furono usate da grandi campioni del passato a partire da Giovanni Gerbi ("il diavolo rosso"), Costante Girardengo, Fausto Coppi, Felice Gimondi, Marco Pantani fino a Danilo Di Luca.La produzione della Bianchi non si limita alla realizzazione di biciclette da gara nel "Reparto Corse", ma anche di bici da passeggio, mountain bike e BMX.Simbolo dell'azienda è il particolare colore con cui venivano e vengono tuttora prodotte le bici, un verde acqua chiamato spesso "celeste Bianchi".Altri progettiCollegamenti esterniAziende di Treviglio|BianchiCase automobilistiche italianeCase automobilistiche per nomeCase motociclistiche italianeCase motociclistiche per nomeProduttori di biciclette italiani|BianchiProduttori di biciclette per nome|BianchiCase automobilistiche del passato italianeBianchi Bicycles
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http://www.02blog.it/post/6810/il-manifesto-per-milano-del-corriere-della-sera
Cosa ci dice nel concreto se non aggiungere pessimismo a pessimismo, scetticismo a scetticismo. Quali dati porta? Su cosa si appoggia a parte su una circostanziata denuncia di uno dei più usurati luoghi comuni dell’ andazzo generale italiano: la mancanza di meritocrazia? E una frase come: “bisogna farli emergere (i nuovi comportamenti virtuosi ndR) per non cadere sempre nell’elogio del tempo passato”, quale senso può avere se solo pochi paragrafi prima si è ricordato come la sanità milanese fosse eccellente…cinquecento anni fa e si è citato, ad esempio di intellettuali coraggiosi, Verri e Beccaria. Perché non Sant’Agostino a questo punto mi chiedo?Il manifesto prosegue indicando una serie di cose da fare/cose da evitare se si vuole trasformare l’ “allarme Milano” in una “speranza Milano” tipo l’evitamento di principi di affiliazione professionale per cui Milano si “allontana dal modello che deriva dalla sua storia e si avvia a modelli di stampo mafioso”. Ma, soprattutto, e qui si scade nel grottesco (ricordando l’esortazione a non perseguire nell’elogio del tempo passato di appena poche righe prima) l’invito a seguire l’esempio del Vescovo Ambrogio (III sec. D.C.) che ci insegnava a: “vivere bene per mutare i tempi”.Il testo prosegue con invettive più o meno di questo livello, verso un’intangibilità crescente, una totale assenza di riflessioni sul merito delle questioni, una totale mancanza di proposte. Un bellissimo panegirico esortativo indegno di Cicerone ma che nel concreto ci dice poco o nulla di quelle che sono le questioni che premono ai milanesi e all’Italia tutta per compiere finalmente un salto di competitività che ci slanci nel XXI secolo con una ventina d’anni di ritardo (se va bene, iniziando oggi un progetto, ci vorrebbero dieci anni per rimetterci in pari).Alcuni temi che mi vengono in mente, della cui urgenza probabilmente gli “intellettuali, artisti, imprenditori etc” che hanno steso il manifesto sono probabilmente all’oscuro per ragioni vuoi sociali, vuoi anagrafiche sono ad esempio quelli legati agli investimenti per dotare Milano di una Wi-Fi degna di questo nome. Nel manifesto si accenna vagamente a nuove professionalità, internet è sicuramente una miniera in questo campo e lo sarà sempre più in futuro: quindi adeguata formazione all’utilizzo della rete come strumento sociale e professionale (i test di informatica nelle Università sono ridicoli, fermi a Excel e Acces).Creazione di una rete di trasporti efficiente che riconosca adeguatamente quelle che sono le necessità anche sociali di chi utilizza i mezzi pubblici (quindi orari di servizio più elastici nelle ore notturne, maggiore copertura delle periferie). Progetti di decentramento e costruzione di una vita di quartiere autentica che a Milano non esiste più, fatti venti metri fuori dal centro si ha immediatamente la sensazione di trovarsi in quartieri dormitorio. Civilizzazione e responsabilizzazione del cittadino a partire dalle scuole dell’obbligo che non può che passare attraverso un’ adeguata gratificazione, sia professionale sia economica, di quelli che sono i primi formatori del cittadino, ovvero maestri e professori.Costruzione di un’autentica rete ciclabile che si ponga come alternativa tanto ai mezzi che all’utilizzo delle auto. Riorganizzazione dei piani urbanistici e dei flussi di traffico. Incentivi alla vita culturale autentici e non palliativi rendendosi conto che per vita culturale si intendono, nel 2010, fenomeni a 360 gradi e non la qualità del programma de La Scala o dei maggiori teatri. Infatti è esattamente a causa di questo pensiero miope ed elitario che a Milano le proposte culturali che provengono dal basso o che sono eccentriche rispetto alla gente bene, nascono e muoiono nello spazio di pochi mesi.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Sultanato_di_Siria
Sultanato di Siria.Il Sultanato di Siria'" o "'Sultanato di Damasco'" è stato un dominio costituito dai Turchi selgiuchidi in Siria nell'XI-XII secolo.StoriaTutush I e la creazione del sultanatoIl sultanato venne creato nella seconda metà del Mille da Tutush I, fratello del gran sultano dell'Impero selgiuchide, Malik Shah I. Questi occupò la Siria, sottraendola al controllo dei locali principi arabi e dei signorotti turchi già insediativisi. Nel 1079, Tutush, per affermare il proprio potere, fece assassinare l'emiro selgiuchide di Damasco, Aziz, rendendo la città la propria Capitale.Nel 1085 il sultano si rivolse contro i propri cugini settentrionale i Selgiuchidi del Sultanato di Nicea, che egli sconfisse ad Aleppo, dove insediò quale atabeg Aq Sunqur, il capostipite degli Zengidi, e ad Antiochia, dove cadde lo stesso sultano niceno Suleyman I.Tutush divenne dunque l'unico signore delle terre comprese tra l'Egitto fatimita e Aleppo. Dopo la morte del fratello Malik Shah, nel 1092, e la guerra di successione tra i nipoti Mahmud I e Barkiyaruq, Tutush tentò di estendere ulteriormente il proprio potere a scapito dei Selgiuchidi dell'Iran, ma, tradito da Aq Sonqur di Aleppo, mosse contro di questi, uccidendolo nella battaglia di Tell al-Sultan (1094) e prendendo il diretto controllo della Siria settentrionale.Divisione e caduta del regnoDopo la morte di Tutush, nel 1095, il sultanato non gli sopravvisse. Venne diviso tra il figlio minore Duqaq, cui spettava l'eredità, che si insediò a Damasco, e il figlio maggiore Ridwan, che, ribellatosi al fratello, prese Aleppo. La guerra civile conseguente alla suddivisione del regno e la debolezza dei due signori portarono ad un crescente potere dei loro governatori, gli atabeg. I Selgiuchidi di Siria non furono dunque in grado di opporsi validamente all'aggressione fatimita nel sud e, soprattutto, a quellafranca della Prima Crociata (1098-1099), che portò in pochi anni l'intera fascia costiera della Siria-Palestina nelle mani dei Latini, che vi insediarono tre stati: il Regno di Gerusalemme, la Contea di Tripoli e il Principato di Antiochia.Nel 1104 la morte di Duduq portò al potere a Damasco l'atabeg Toghtigin, che vi insediò un'autonoma dinastia, quella dei Buridi, immediatamente riconosciuta dal califfo di Baghdad, che approfittava della debolezza dei Selgiuchidi per liberarsi della loro tutela. Nel 1113, invece, nel nord la morte di Ridwan portò al potere il figlio Alp Arslan, ancora minorenne, che venne posto sotto la reggenza dell'atabeg Lulu. Dopo la morte di Alp Arslan nel settembre del 1114, la città passò nelle mani dell'ortuqide Ilghazi, ponendo così fine alla dinastia selgiuchide di Siria.BibliografiaVoci correlateStoria della SiriaImperi
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http://it.wikipedia.org/wiki/HD_189733
HD 189733.HD 189733'" è un sistema stellare che dista circa 63 anni luce dalla Terra nella costellazione della VolpettaComponete A"'HD 189733 A'" è una nana arancione e possiede almeno un pianeta extrasolare.La stella si trova ad appena 0,3º ad est della famosa Nebulosa Manubrio (M27), ha una magnitudine apparente di 7,7, tipo spettrale K.È osservabile già con l'ausilio di un binocolo.Sistema planetarioFinora intorno a HD 189733 A è stato individuato un pianeta extrasolare, HD 189733 b. Il pianeta è un gigante gassoso più grande del 15% rispetto a Giove, ma è molto più vicino alla sua stella che orbita in circa 2 giorni.Nel 2007, tramite analisi spettrometriche, è stata annunciata la presenza di vapore acqueo nell'atmosfera del pianeta. È il secondo pianeta extrasolare in cui ci sono state trovate evidenze di acqua.Nonostante il pianeta non sia abitabile, visto che la temperatura atmosferica raggiunge i 1000° C, la scoperta di acqua aumenta la probabilità che un tale elemento essenziale per la vita possa trovarsi anche in pianeti più simili alla Terra.ProspettoSegue un prospetto dei componenti del sistema planetario di HD 189733 A, in ordine di distanza dalla stella.Componente BLa compagna "'HD 189733 B è una nana rossa. Orbita attorno ad A con un periodo di 3200 anni, ad una distanza di 216 UA.NoteCollegamenti esterniStelle con pianeti extrasolariStelle di classe spettrale KStelle di classe spettrale MStelle binarieVariabili BY DraconisVariabili a transito planetarioNane rosseHD 189733
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http://peppoz.splinder.com/archive/2005-02
Sul sentiero gira lentamente nel lettore, riportandomi risate, sole e mare, tempo desiderato e musica ascoltata da lontano, allegria contagiosa. Fuori, dopo una giornata di sole, una bufera di neve prende il testimone e azzanna la folla in giro per l'ultimo rigurgito di carnevale, la sfilata di mezza quaresima. Nell'aria coriandoli alieni e schiuma anacronica. Non sono uscito, non ne avevo voglia. Meglio stare al caldo, con un libro, a sorseggiare un tè. Magari un Pai Mu Tan. Non è qui che vorrei essere, ma il luogo ha poca importanza.Ci sono le lettere alle persone a cui vuoi bene, quelle che scorrono veloci, ogni sera, nelle quali versi sempre un po' d'amore. Poi ci sono quelle a persone a cui vuoi bene uguale, ma da cui, le combinazioni del caso, ti hanno fatto allontanare. Diciamo del caso, perché stasera non vuoi essere troppo duro con te stesso. (prego sostituire troppo duro con realista). Vi siete allontanati non solo fisicamente, questo sappiamo che non conta. (avrei dovuto usare la seconda persona singolare). La cosa buffa è che sai che ha capito il malitenso che ci è stato, sai che l'ha capito veramente, che non l'ha detto solo per cortesia. Ecco, chiamamolo malinteso, ma qualsiasi etichetta volessimo dargli, sai che la questione è finita nel momento in cui è nata. Un po' dopo, a dire il vero, giusto il tempo che hai impiegato a scusarti. Il punto è che pensi si sia rotto quel gingillo. Lo pensi solo tu, questa persona, se la conosci bene, non lo pensa. E tu la conosci bene, non mentirti. Confidi nel fatto che ti voglia bene, che stia ancora aspettando quella lettera che le hai promesso, ormai più di un semestre fa. Probabilmente ha capito che non le hai ancora scritto perché ci stai lavorando sopra. Non alla mail, ché l'hai iniziata tante volte, esattamente lo stesso numero di volte che l'hai cestinata. Stai lavorando su di te.- Sequenze belle, bellissime, tre o quattro minuti in tutto.- Angelina, con quel terribile accento, quella erre che quasi quasi ti fa passare la voglia (quasi eh!).- Affrettato, nel raccontare la storia di Alessandro.- Lento, però, in alcune parti.- Le porte di Babilonia, uguali a come le immaginavo (ma non è possibile, devo averle già viste da qualche parte.)- La battaglia di Gaugamela, praticamente raccontata come un polverone, ché un Dario così lo battevo pure io, ad occhi chiusi con un braccio legato dietro la schiena.- Alcune sequenze finali, con i colori saturi che ricordano un regista orientale, ma uno di quelli di serie G.- L'ossessione per l'omosessualità, che rischia di scivolare in un assurdo tentativo di compensare Troy (ché se ricordo bene Alex di donne, splendide, ne ha avute a pacchi).- Roxana, invece, uguale uguale a quella del libro, ma uguale proprio (appunto).- Ed in fine, il fuoco sacro di Alessandro, che Oliver Stone rischia di raccontare quasi come un povero pazzo.Insomma, leggete Aléxandros di Valerio Massimo Manfredi sicuramente più cinematografico.See ya.Potrebbe sembrare che ho avuto un infanzia triste, tutt'altro. Mi sono divertito tanto, e contro gli eventi, mi diverto ancora. Ma a stento ricordo momenti in cui mi sono travestito. Be', ne ricordo tre a dire il vero, e tre su 32 non sono tanti. Quella volta che ci vestimmo da Gesù, dodici apostoli e donne al seguito, ed andammo a dispensare benedizioni e mangiare pizze in un locale chiamato Il Cenacolo, penso che esista ancora. Ed io, che, il pomeriggio, dicevo per telefono a Maria Maddalena che avevo fatto una ricerca storico agiografica e lei che mi chiedeva cosa c'entrasse la geografia. Rapporto difficile con le signorine, eh? Quella volta che chiesi tutto in prestito a mio cugino anestesista, ma dimenticai la mascherina, e quindi un chirurgo con la maschera da verniciatore non fa bello, ma tanto non se ne accorse nessuno (o nessuno me lo fece notare). E la terza, che mi annerii la faccia con il nerofumo (sapevo che facesse venire melanomi, ma sapevo anche che, insomma, non è che vada girando annerito tutti i giorni), e urlai per tutta la piazza la parodia di Alfio Müschio. Già, chi se lo ricorda?Faceva caldo, tanto caldo, anche perché avevo la febbre alta. Non avevamo la tv, la casa al mare non era nostra, e portarci una tv appresso non era cosa. Non ricordo dove mio padre avesse scovato un posto per vedere le partite. Si, perché era l'anno dei mondiali, quelli dell'82. Bellissima quella contro il Brasile, valeva una finale. Vidi anche quella contro la Polonia. Non ricordo come fosse quel posto dotato di tv, c'erano tante persone, ricordo solo che, a malincuore, mio padre e mio nonno mi lasciarono a casa, quel giorno. Non che fossi solo, c'erano mia madre e mia sorella con me, ed anche una radio.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Thing
Thing.Un thing'" o "'ting'" (antico norreno, antico inglese ed islandese: "þing"; altre lingue scandinave moderne: "ting") era l'assemblea di governo delle società germaniche, costituita dalle persone libere della comunità e presieduta da alcuni lögsögumaður. Il termine viene ancora usato nei nomi ufficiali degli istituti politici e legislativi degli stati nord-europei.EtimologiaIl termine antico norreno, antico frisone ed antico inglese "þing", che significa "assemblea", ha un'origine identica all'odierno inglese "thing", al tedesco "Ding", all'olandese "ding" ed all'odierno scandinavo "ting", che significano "oggetto". Tutti derivano dal proto-germanico *"þengan" che significa "momento scelto", ed alcuni suggeriscono un'origine dal proto-indoeuropeo *"ten-", "stretch", nel senso di "periodo di tempo per un'assemblea". L'evoluzione del termine "thing" da "assemblea" ad "oggetto" è parallelizzata all'evoluzione del latino "causa" (nel senso di processo) nel moderno francese "chose", nell'italiano e spagnolo "cosa" e nel portoghese "coisa".In inglese il termine viene citato a partire dal 685 o 686, con l'antico significato di "assemblea", in seguito si riferisce ad un'entità o materia (prima dell'899), e quindi come atto, azione o evento (a partire circa dal 1000). Il significato di possesso personale, comune nel plurale (forse influenzato dall'antico islandese "things" che significava "oggetti, articoli o valori"), appare la prima volta nel medio inglese attorno al 1300.Società vichinga e medievaleNella cultura scandinava di clan pre-cristiani, i membri di un clan erano obbligati a vendicare torti fatti nei confronti di parenti morti o feriti. Nasceva la necessità di una struttura giudicante che potesse evitare faide tribali ed anarchia sociale. Sappiamo dalle culture germaniche settentrionali che queste istituzioni furono i thing, nonostante assemblee simili vengono citate da altri popoli germanici.Il thing era l'assemblea di persone libere di uno stato, una provincia o una centena "(hundare/härad/herred)". Di conseguenza esistevano una gerarchia di thing, in modo che quelli locali fossero rappresentati ad un livello più alto, per una provincia o una zona. Presso il thing, venivano risolte le dispute e prese le decisioni politiche. Il luogo in cui si svolgevano era solitamente lo stesso usato per rituali religiosi o per il commercio.Il thing si riuniva ad intervalli regolari, legiferava, eleggeva i capi ed i re, e giudicava secondo la legge, memorizzata e recitata dal "Lögsögumaður" (il giudice). I negoziati del thing erano presieduti dal Lögsögumaður e dal capo o dal re. In realtà il thing era dominato dai membri più influenti della comunità, i capi-clan e le famiglie potenti, ma in teoria la regola era "una testa, un voto". Un famoso incidente si ebbe quando Þorgnýr il Lögsögumaður disse al re svedese Olof III che erano le persone ad avere il potere in Svezia, e non il re. Il re capì di non avere potere contro il thing e cedette. I più famosi thing in Svezia erano il Thing di tutti gli Svedesi, il Thing di tutti i Geati ed il Thing di Lionga.L'isola di Gotland, ad esempio, ospitò nel tardo medioevo venti thing, ognuno dei quali era rappresentato presso il thing dell'isola chiamato "landsting" dal proprio giudice eletto. Le nuove leggi venivano decise presso il landsting, che prendeva anche altre decisioni riguardo all'intera isola. L'autorità del landsting venne in seguito erosa dopo l'occupazione dell'isola da parte dell'Ordine Teutonico nel 1398. Nel tardo medioevo i thing consistevano di dodici rappresentative dei contadini, proprietari liberi o affittuari.L'assemblea si teneva solitamente in un luogo designato, spesso un campo, come Þingvellir, antico luogo del thing islandese. Il parlamento dell'isola di Man porta ancora il nome del luogo in cui si svolgeva il thing, Tynwald, che etimologicamente corrisponde a "þingvellir". Si possono trovare altri luoghi equivalenti in tutta l'Europa settentrionale; in Scozia, si trova il Dingwall nelle Highlands ed il Tingwall, presente sia nelle Isole Orcadi che nelle Shetland. In Svezia, vi sono molti luoghi chiamati Tingvalla, versione svedese moderna di "þingvellir", mentre l'equivalente norvegese si trova a Tingvoll. A Dublino, Irlanda, il "Thingmote" è una collina alta quindici metri e con una circonferenza di ottanta metri, dove i Norsemen si riunivano per legiferare. Si trovava a sud del fiume, adiacente al castello di Dublino, fino al 1685. "The Thingmote" è il nome di un pub attualmente presente sul luogo.Allo stesso modo in Inghilterra si trova il Thingwall sulla penisola di Wirral. Nello Yorkshire e nell'ex Danelaw inglesi, che come il Wirral si trovano in Inghilterra nord-occidentale, erano soggetti ad invasioni ed insediamenti norreni, si trovavano i wapentakes (altro nome dello stesso istituto), fino a tempi recenti, ed il termine viene ancora usato nei pubblici registri. Molti toponimi che terminano con il suffisso "by"(villaggio), un tempo avevano il proprio law (bylaw) e la giurisdizione era soggetta al wapentake, che spesso si estendeva su un'area chiamata "thorpe" (paesetto). Se esisteva un riding che conteneva il wapentake, il wapentake potrebbe essere semplicemente stata un'assemblea che coordinava il potere del Riding, che nel caso di Jórvík sarebbe stata presieduta dal re in quella che ora è la "King's Square" di York. Il regno di Anglia orientale era sotto il controllo di Danelaw, organizzato in cinque sobborghi. Questi cinque erano fortezze di legge marziale che difendevano la terra dal Regno del Wessex o dai Vichinghi, a seconda di chi regnava; insieme con Lindsey, divisa in tre riding come Yorkshire.Parlamenti nazionali ed attuali istituzioniI parlamenti nazionali di Islanda, Norvegia e Danimarca hanno nomi che incorporano il termine "thing":I parlamenti dei territori autonomi delle isole Åland, isole Fær Øer, Groenlandia ed isola di Man fanno riferimento nel nome a "thing".Il parlamento nazionale svedese, fin dal Medioevo, ha avuto uno stile differente,il Riksdag, che deriva dall'antico termine germanico per designare l'assemblea nazionale, il Reichstag. In Svezia "ting" è il nome usato per indicare un consiglio locale, chiamato Landsting. Questo nome era usato nel Medioevo per indicare i thing che governavano i Landskap, sostituiti dalle contee nel XVII secolo. Il nome "thing" si trova anche nei nomi della giustizia svedese di primo livello, ovvero il Tingsrätt (in finlandese käräjäoikeus), la Corte dei Thing.In modo simile, prima del 1953, il sistema parlamentare danese era il Rigsdag, formato dalle due camere del Folketing (Thing delle Persone) e del Landsting (Thing delle Terre). Il secondo, riservato alle persone agiate, venne abolito dalla costituzione del 1953.Folkting è anche il nome dell'Assemblea degli svedesi di Finlandia, un corpo semi ufficiale che rappresenta i finlandesi di lingua svedese.Inoltre in Norvegia ed in Svezia esistono tre assemblee elettive Sami chiamate Sametinget.Il parlamento norvegese, Storting, è diviso in due camere chiamate Lagting e Odelsting, traducibili in Thing della Legge e Thing dei Lord.Al livello amministrativo inferiore esistono in Norvegia i Fylkesting, Thing della Contea. I nomi delle corti giudiziali norvegesi contengono quasi tutte il prefisso "ting". Il primo livello si chiama Tingrett, parallelo al Tingsrätt svedese, e quattro delle sei corti d'appello norvegesi prendono il nome da storici Thing (Frostating, Gulating, Borgarting e Eidsivating).In letteraturaLa "Njáls saga" descrive numerose faide i cui assassini vengono giudicati in varie assemblee nel corso di molti anni. Il libro contiene dettagli procedurali ed usanze del thing di Althing.NoteVoci correlateScandinaviaDiritto germanicoThing (assembly)
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http://guide.supereva.it/collezionismo/interventi/2009/04/il-fascino-della-divisa-ad-agrigento
Pubblicato il 19 aprile 2009 in: Militaria Filatelia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Alatri
Storia di Alatri.Origini mitologiche.Secondo la mitologia romana il dio Saturno, una volta spodestato da Giove e cacciato dall'Olimpo, sarebbe venuto nelle terre del Lazio e qui avrebbe fondato Alatri'" ed altre città (dette "città saturnie"), dando origine all'età dell'oro. Secondo un'altra leggenda i fondatori di Alatri sarebbero gli antichi ciclopi, ritenuti gli unici in grado di costruirne le possenti mura.Preistoria e protostoriaLe prime testimonianze della presenza umana nel territorio di Alatri risalgono al periodo calcolitico: una tomba a fossa con il relativo corredo funerario, rinvenuta nel 1878 e riferibile probabilmente a popolazioni seminomadi, che praticavano il rito dell'inumazione.Ceramiche appartenenti alla cultura protovillanoviana e teste di animali scolpite nella roccia lavica, scoperte nel 1959 nelle vicinanze del centro storico, testimoniano un successivo stanziamento.La città ernica e la conquista romanaAlatri è uno dei centri della popolazione italica degli Ernici. Intorno alla metà del VI secolo a.C. le quattro città più importanti degli Ernici (Veroli, Anagni, Alatri e Ferentino) si riuniscono in una confederazione (la Lega Ernica), allo scopo di fronteggiare la pressione dei Volsci e dei Sanniti. Secondo alcune fonti la Lega si sarebbe alleata con la Roma di Tarquinio il Superbo già nel 530 a.C.; gli Ernici entrano comunque a far parte del "Foedus Cassianum" nel 484 a.C., 8 anni dopo che questo viene promulgato.I successivi tentativi di espansione di Roma provocano conflitti con la Lega Ernica nel 380 a.C. e nel 362 a.C. Nella successiva rivolta del 306 a.C. Alatri rimane fedele all'alleanza con Roma e ottiene di restare indipendente.Da questo momento la pace tra Roma e Alatri dura ininterrotta, favorendo un benefico sviluppo culturale ed economico. Di fatto per la fedeltà sempre dimostrata ottiene il motto che è tutt'ora nello stemma: "Vetustissima et Fidelissima Civitas Alatrina".A questo periodo si data un piccolo tempio extraurbano di tipo etrusco-italico, i cui resti (terracotte architettoniche ed ex-voto fittili) vengono rinvenuti nel 1882 a circa un chilometro dall'abitato e sono attualmente conservati nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, mentre un modellino in scala 1:10 è stato ricostruito presso il Museo civico di Alatri.RomaFatta finalmente pace con Roma, Alatri conosce un lungo periodo aureo, per nulla turbato dal minaccioso avvicinarsi dell'esercito di Annibale. Tale periodo ha un culmine nel primo quarantennio del II secolo a.C. in coincidenza con il doppio mandato di censore conferito a Lucio Betilieno Varo (viene nominato in un'iscrizione databile intorno al 90 a.C.), al quale si deve l'efficace riorganizzazione urbanistica e amministrativa della città.Con la "Lex Julia de civitate", nel 90 a.C. la città riceve un ordinamento pubblico ispirato alle istituzioni romane ("SPQA"), ottenendo la piena cittadinanza romana e grandi benefici. L'amministrazione viene affidata a un quadrunvirato eletto tra i membri del Senato cittadino.La presenza di cristiani ad Alatri non è documentata prima del 380, ma si può supporre che il Cristianesimo sia arrivato già nell'età apostolica, per la conversione dei membri di un insediamento giudaico che risaliva al 63 a.C. e che fu ripopolato nel 49 dopo la cacciata degli Ebrei da Roma, per ordine di Claudio.La tomba del martire Quinziano nella zona di Chiappitto potrebbe provare la presenza cristiana in città prima del periodo delle persecuzioni, se venisse accertato che quel martire era un fedele del luogo.Alatri può ritenersi una della più antiche diocesi del periodo subapostolico, creata assieme alle altre 48 del "Latium adjectum" in età costantiniana, anche se la prima notizia di un suo vescovo, Pascasio, si avrà solo più tardi.MedioevoDopo la caduta di Roma la città di Alatri subisce un lento processo di decadenza, ed il vescovo diviene l'unica autorità.La città subisce le invasioni barbariche e la sanguinosa guerra tra Odoacre e Teodorico. Le sorti della città sono momentaneamente sollevate dal patrizio romano Liberio che, forte della profonda amicizia prima con Odoacre e poi con Teodorico cerca di tenere estranea la zona alle scorrerie dei barbari. Nel vicino territorio ad oriente di Alatri, Liberio promuove la costituzione, per opera del diacono Servando, del Protocenobio di San Sebastiano, una delle più antiche comunità monastiche d'Occidente, che nel 528 ospita san Benedetto da Norcia e i suoi discepoli Placido e Mauro per una breve sosta durante il loro viaggio da Subiaco a Montecassino.Ma nel 543 Alatri deve subire l'assedio e il saccheggio da parte di Totila e rimane completamente distrutta. L'anno seguente (544) viene inclusa nel Ducato romano, soggetto formalmente all'Impero Bizantino, ma di fatto controllato dal Pontefice.A questa epoca risalgono i primi segni storici della presenza di un vescovo della città, Pascasio, che accompagna a Costantinopoli il papa Vigilio e con lui sottoscrive nel 551 la condanna di Teodoro, vescovo di Cesarea in Cappadocia.Dopo il MilleLa presenza del cardinale Ugone da Alatri dimostra l'importanza che assume questo centro intorno all'anno 1000. Fin dall'XI secolo Alatri diviene infatti un punto di riferimento per i pontefici costretti da varie traversie ad allontanarsi dalla sede apostolica. Sono le conseguenze delle dispute per la conquista del trono di Pietro e le prime avvisaglie della lotta tra papi e imperatori per stabilire la supremazia dei rispettivi poteri.È così che Alatri ospita per due mesi Urbano II, cacciato da Roma dall'antipapa Clemente III. Lo stesso Urbano, ricordato per l'intervento a sostegno della prima crociata, ritornerà ad Alatri nel novembre 1093.Nel 1132 si ha uno degli avvenimenti più sentiti della storia religiosa della città: l’arrivo delle reliquie di papa Sisto I da Roma. Secondo una "Narrazione Historica" del XIV secolo, le reliquie vengono concesse dal Papa agli abitanti di Alife (che sperano così di far cessare la peste che affligge la città) ma la mula che porta il carico, giunta presso Alatri, non vuole più ripartire e le sacre spoglie, per decisione del Vescovo, sono deposte nella Cattedrale. Di fatto da ciò trae origine la particolare usanza, rispettata ancor oggi, secondo cui il vescovo diocesano neo-eletto faccia il suo ingresso in città a cavallo di una mula.L'autonomia comunale e l'espansione territorialeNel 1173 Alatri conquista l'autonomia comunale, in un periodo in cui la nuova forma istituzionale si va diffondendo nel Lazio: la magistratura dei consoli dura fino al 1241, quando viene eletto il primo podestà. I poteri militari e di polizia sono detenuti dai rappresentanti delle "carcìe" (i rioni in cui è suddivisa la città) che fungono da riferimento per il popolo; ma i problemi vengono affrontati dal governo locale, con la collaborazione del vescovo e con l'appoggio del papa.Nel 1186 la città, durante le lotte del papato contro l'impero, deve subire l'assedio dell'esercito germanico guidato da Enrico VI (inviato dal Barbarossa per sottomettere le terre della Chiesa) al quale riesce a resistere. Nei successivi conflitti fra Federico II e il papato, Alatri si mantiene fedele al pontefice stipulando fra l'altro un trattato di mutua difesa con Roma.Nel Duecento il comune alatrino mette in atto una politica di espansione territoriale a danno dei paesi limitrofi: nel 1232 tenta di sottrarre a Collepardo il possesso dei monti attorno a Trisulti; nel 1240, approfittando della politica aggressiva di Federico II, attacca Guarcino. L'anno dopo, Alatri sottomette Collepardo. I collepardesi sono obbligati ad un "ballo sacro" nel giorno della festa del santo patrono alatrino, San Sisto, il mercoledì dopo Pasqua: venticinque abitanti del paese sottomesso sono obbligati a raggiungere Alatri, armati ed accompagnati da un piffero. Dopo aver deposto le armi, ballano in omaggio ai magistrati cittadini e li accompagnano alla cappella del Santo.L'ultimo paese ad essere aggredito è Ferentino, per il Castello di Tecchiena. Il conflitto per questo castello (non è certo se dipendente da Alatri o autonomo), risale al 1188, quando i ferentinati lo danno alle fiamme.In questo periodo sarebbe avvenuto quello che è a tutt'oggi ricordato come il miracolo dell'Ostia incarnata: un'ostia trasformatasi in carne, evento attestato da una bolla di papa Gregorio IX nel 1228.Il contrasto tra il papato e gli ultimi imperatori svevi provoca divisioni fra le famiglie nobiliari locali, che si schierano parte con gli svevi, parte con gli angioini. In tali divisioni emerge la figura del cardinale Gottifredo di Raynaldo, podestà dal 1286, che aiuta la città ad attuare un forte periodo di sviluppo economico, monumentale ed edilizio, di cui ci restano importanti testimonianze.In seguito Alatri sottomette Trivigliano e durante la guerra dei Vespri aggredisce Vico nel Lazio. Ma violente discordie scoppiano tra le fazioni nobiliari della città. Nonostante l'intervento papale, le lotte civili durano fino al 1296, quando la situazione si risolve con un'azione giudiziaria.All'inizio del XIV secolo, a seguito della cattura di papa Bonifacio VIII, Alatri, assieme a Ferentino e diversi baroni dei luoghi, si schiera contro la famiglia dei Caetani; ma nel corso del 1305 il partito nobiliare viene spodestato dagli artigiani e dai mercanti, che passano con i Caetani. Riesce il tentativo di assoggettare Vico, ed anche Frosinone è costretta ad un patto in forza del quale deve partecipare al Parlamento di Alatri e fornire truppe al comune ernico, pur con le proprie insegne.Le dominazioni e le Costituzioni Egidiane: perdita dell'autonomiaLa cattività avignonese del papato coincide con l'inizio di una fase discendente. Alatri nel 1334 subisce la baronia di Francesco De Ceccano, che occupa l'acropoli, venendo però cacciato due anni dopo: da questo momento sulla città alta, distrutte le fortificazioni e le abitazioni civili, resta la sola Cattedrale e la popolazione si concentra nella parte bassa.Le successive "Constitutiones Aegidianae" promulgate da Egidio Albornoz nel 1357 obbligano la città a restituire la signoria su Trivigliano al papato, e quella su Torre ai Caetani. Durante la podestà del cardinale Albornoz l'autonomia comunale va incontro ad una notevole riduzione.Durante lo scisma d'occidente la città, occupata dalle milizie papali, rimane forzatamente fedele a Urbano VI. La presenza delle milizie non impedisce però a Onorato Caetani di entrare in città e catturare quaranta nobili. Gli abitanti, per timore di altre scorrerie, nominano loro signori Adenolfo e Ildebrandino Conti, sottraendo per qualche tempo il potere all'autorità centrale.Nel Quattrocento la cittadina si trova a dover sciogliere una serie di controversie territoriali con Veroli e Frosinone e a sedare il tentativo di Collepardo di tornare all'autonomia: a ciò si aggiunge il dominio durazzesco sulla città da parte di re Ladislao I di Napoli (1408-1414), che divide nuovamente la città in fazioni. Il nuovo papa, Martino V Colonna, approfitta della situazione di sottomissione per infeudare ai suoi familiari i castelli sottoposti ad Alatri.In seguito, salvo la breve signoria di Filippo Maria Visconti nel 1434, la città deve ormai sottostare al diretto potere pontificio, che si fa più soffocante e contribuisce all'inizio di un nuovo periodo di decadenza.Età modernaAlatri condivide i difficili eventi dello Stato della Chiesa nel XVI secolo, in particolare il Sacco di Roma del 1527 e la successiva occupazione spagnola la lasciano impoverita e a dover fronteggiare la peste. La situazione economica si aggrava anche a causa di lunghe lotte con i comuni vicini, non sempre favorevoli: si vede infatti occupata da Cesare di Caietani di Filettino e costretta a pagare tremila scudi per riottenere la libertà. Durante la guerra scoppiata tra Paolo IV e Filippo II re di Napoli, nel 1556, è addirittura occupata militarmente dal duca d'Alba Fernando Álvarez de Toledo.Per sopperire ai bisogni della comunità, interviene il vescovo Ignazio Danti con un riuscito programma di riorganizzazione sociale e religiosa secondo le disposizioni del Concilio di Trento, che culminerà nell'istituzione del Seminario Diocesano. Tuttavia l'evento di maggior rilievo che caratterizza il breve episcopato dell'illustre vescovo scienziato è il ritrovamento nel 1584 dell'urna contenente le reliquie del corpo di San Sisto, nascosta dagli alatrini molti anni prima per paura del saccheggio e della profanazione.Il XVII secolo per Alatri è segnato da due terremoti, nel 1617 e nel 1654, e nuovamente dalla peste, che colpisce la città nel 1656.Nel Settecento viene attuata una riforma delle istituzioni locali, sostituendo i parlamenti con organismi più snelli, sempre formati su base sociale. La città raggiunge nel frattempo gli ottomila abitanti, e nel 1729 viene istituito il Collegio delle Scuole Pie ad opera dei Padri Scolopi.In questo periodo inizia ad affermarsi il concetto di "Ciociaria", inteso come area rurale al sud di Roma dai confini non ben definiti. Tale nome inizierà a diventare per la popolazione alatrense un elemento fondamentale della propria identità culturale.Età contemporaneaConseguenze della Rivoluzione FranceseLa proclamazione della Repubblica Romana nel 1798 suscita un grande fermento in città ed un discreto seguito per le idee giacobine francesi, ed emerge un ceto dirigente filofrancese, abbattuto però, nel luglio 1798, da una ribellione che sfocia in un massacro. Tuttavia, nel riordino politico-amministrativo della provincia pontificia di Campagna e Marittima (che cambia nome in Dipartimento del Circeo), Alatri è elevata a capo cantone di un vasto territorio comprendente Collepardo, Vico nel Lazio, Trivigliano e Fumone.Dal 1809 al 1814 la città subisce il dominio accentratore e anticlericale dell'impero napoleonico, che porterà alla deportazione in Francia di molti dissidenti e del vescovo Giuseppe Della Casa.Alatri, nonostante le lotte interne e contro i francesi, riesce a ripristinare l'autorità papale prima degli altri comuni pontifici, e viene inclusa nella Delegazione di Frosinone.La Restaurazione e il RisorgimentoLa Restaurazione produce un periodo di incertezza politica con lotte per il potere; a ciò si aggiunge il fenomeno del brigantaggio, nel quadro dell'arretratezza generale dello Stato pontificio. Vari i tentativi di migliorare la situazione, anche sotto il profilo culturale, quali l'istituzione di una cattedra di Diritto presso il collegio degli Scolopi e la fondazione di un'"Accademia ernica"; Gregorio XVI (la cui visita in città nel 1843 è l'occasione per lavori di recupero e valorizzazione dell'Acropoli) promuove riforme nell'istruzione ed opere pubbliche, Pio IX nel 1863 provvederà alla costruzione dell'[acquedotto di Trovalle (ancora funzionante). Ma non vengono avviati i provvedimenti più urgenti, di natura economica e sociale. Nel 1830 un tentativo di sommossa popolare finisce con l'arresto dei due popolani promotori.A seguito dell'instaurazione della Seconda Repubblica romana da Alatri partono una decina di volontari, che si uniscono al battaglione Durando per la difesa della Repubblica: seguendo Garibaldi nel tentativo di raggiungere Venezia alcuni cadranno in combattimento, altri resisteranno fino alla fine.Il patriota alatrense Sisto Vinciguerra, avvocato, viene eletto deputato alla Costituente romana. Con il ritorno dell'autorità pontificia deve recarsi in esilio a Genova dove rimane fino al 1871.In seguito all'unificazione della penisola, la popolazione raggiunge i tredicimila abitanti e si attua un potenziamento dei servizi di assistenza.Il primo NovecentoCon l'inizio del XX secolo vi è un certo incremento dell'attività artigiana da cui ha inizio un vivace progresso che con poche interruzioni dura ancora ai nostri giorni. Nello stesso tempo aumenta con rapidità la popolazione e naturalmente si accresce l'area del centro abitato che supera assai presto l'antica cerchia muraria.Fiorisce anche la vita letteraria e politica: si segnalano le figure di Luigi Ceci, socio della Regia Accademia dei Lincei e professore ordinario di storia comparata delle lingue classiche all'università di Roma, di padre Luigi Pietrobono, celebre dantista ed intimo amico di Giovanni Pascoli, nonché quello del canonico Luigi De Persiis, profondo e autorevole storico della città.In questo periodo si assiste a profonde modificazioni socio-culturali che permettono il passaggio da una società pseudo-medioevale ad una moderna. Nel 1917 l'inaugurazione di una rete ferroviaria vicinale, che collega Alatri con Roma, fa cadere l’isolamento in cui si trova la città, fino ad allora lontana dalle principali vie di comunicazione. La stazione di Alatri rimarrà in funzione fino al 1978.Le lotte politiche del primo dopoguerra vengono segnate anche da scontri fra il forte partito cattolico e l’emergente fascismo.La seconda guerra mondiale e il campo delle FraschetteSeguendo le sorti della monarchia italiana, ormai tragicamente vincolata al regime fascista, la città subirà pesanti perdite umane durante la seconda guerra mondiale: un pesante bilancio di vittime, con la rovina di molti monumenti e abitazioni, si ha durante l'occupazione tedesca del 1944. Notevole è il movimento di resistenza.Nel 1941 le autorità militari istituiscono nel territorio di Alatri il campo di concentramento delle Fraschette, dove vengono internati civili italiani e stranieri e prigionieri di guerra, in particolare jugoslavi e greci. Rimane in funzione fino al 19 aprile 1944.Lo sviluppo nel dopoguerraDopo la guerra, anche se l’industrializzazione non prende piede nel territorio, Alatri diviene una città florida economicamente. Sparisce il latifondo, ma anche il tradizionale artigianato, ormai poco produttivo, ma in compenso si potenziano le attività commerciali. La rapida estensione della città fa sì che vaste aree al di fuori del centro storico vengano urbanizzate: in particolare Civette, che diventa una delle zone più popolose della città e il suo decimo rione, e Colleprata, dove sorgono soprattutto ville e case a schiera.Nel 1984 Alatri riceve la visita di papa Giovanni Paolo II, invitato in occasione del 400° anniversario del ritrovamento delle reliquie del patrono San Sisto. È presente l'allora Ministro degli Esteri, Giulio Andreotti. Le autorità cittadine conferiscono al Pontefice la cittadinanza onoraria.Una notevole crisi delle istituzioni comunali, con frequenti cambiamenti di sindaco e giunta, porta a un grave dissesto finanziario nei primi anni novanta. Nel 1994 si ha per la prima volta l'elezione diretta del sindaco, che conferisce la necessaria stabilità alla vita amministrativa della città consentendo così un nuovo sviluppo. Nel frattempo si presenta il fenomeno dell'immigrazione, che pone la necessità di istituire servizi finalizzati all'integrazione dei nuovi arrivati.Il nuovo millennioBibliografiaStoria di Alatri|Storia d'Italia per città|Alatri, Storia di
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http://it.wikipedia.org/wiki/Long_Black_Veil
Long Black Veil.Long Black Veil'" è una canzone country scritta nel 1959 da Danny Dill e Marijohn Wilkin e originariamente registrata da Lefty Frizzell.Il brano narra di un uomo prima accusato e poi impiccato a causa di un omicidio. L'uomo, innocente, decide di non fornire un alibi al giudice perché durante il delitto si trovava con la moglie del suo miglior amico, preferendo quindi morire piuttosto che svelare questo segreto. Il ritornello descrive le visite della donna alla tomba dell'amante avvolta in un lungo velo nero (da cui il titolo del brano).Registrata per la prima volta a Nashville nel 1959 da Lefty Frizzell, il brano raggiunse la sesta posizione nella classifica "Billboard's U.S. Country".Nel corso degli anni è stata oggetto di numerose cover da parte di artisti country, folk e rock. Tra gli altri hanno eseguito la canzone Johnny Cash, The Band e Joan Baez. Nel 2006 è stata cantata da Bruce Springsteen durante il suo Seeger Sessions Band Tour.Pubblicazioni come singoloPubblicazioni in albumBrani musicali di Johnny CashLong Black Veil (song)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Jonathan_Bachini
Jonathan Bachini.CarrieraClubCresce nelle giovanili di Alessandria e Udinese ed esordisce nel 1994 Serie C1 con l'Alessandria. Tornato ad Udine, dopo i prestiti a Juve Stabia e Lecce, esordisce in Serie A il 31 agosto 1997 contro la Fiorentina. Con la maglia bianconera friulana esplode definitivamente, segnalandosi come uno dei migliori esterni del campionato e contribuendo agli ottimi campionati dell'Udinese con decine di assist serviti agli attaccanti Oliver Bierhoff e Marcio Amoroso. Riesce anche a conquistare la maglia della Nazionale.Grazie alle ottime prestazioni arriva nell'estate del 1999 la chiamata della Juventus, che lo acquista per sostituire Angelo Di Livio. Nonostante gli ottimi propositi non si afferma nella squadra di Carlo Ancelotti, in due stagioni disputa solo 13 partite in Serie A e nel gennaio 2001 passa al Brescia in prestito. Nell'estate seguente rientra nell'affare che porta Buffon a Torino e passa al Parma a titolo definitivo. L'esperienza emiliana dura solo pochissimi mesi ed in settembre ritorna a Brescia dove riesce a ritagliarsi gradualmente uno spazio fino alla stagione 05 quando, positivo ai metaboliti della cocaina il 22 settembre, viene squalificato per nove mesi e licenziato dai lombardi. La squalifica viene poi aumentata ad un anno dalla CAF.Nell'estate 2005 viene ingaggiato dal Siena ma viene trovato nuovamente positivo alla cocaina nella gara del 4 dicembre 2005 contro la Lazio ed il Siena rescinde il contratto.Il 30 marzo 2006 viene squalificato a vita, quindi radiato.NazionaleNel 1998 in seguito alle ottime prestazioni di Udine viene convocato dal c.t. Dino Zoff nella Nazionale maggiore, esordendo il 10 ottobre nella vittoria contro la Nazionale Svizzera. Due mesi dopo partecipa all'amichevole contro la selezione World Stars e colleziona la seconda ed ultima presenza in maglia azzurra.Conta anche 4 presenze nella nazionale Under 21 di Rossano Giampaglia.StatisticheCronologia presenze in NazionaleNoteCollegamenti esterniCasi di doping nel calcioPersonalità legate a LivornoJonathan Bachini
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ismail_Haniyeh
Ismail Haniyeh.Primo Ministro dell'Autorità Nazionale Palestinese dopo le elezioni vinte dal suo movimento "Hamās" il 25 gennaio 2006. Venne nominato Primo Ministro il giorno 16 febbraio 2006 e giurò il 29 marzo 2006.Sposato e padre di sette figli, Haniyeh è diplomato in "Lingua e letteratura araba". All'interno del movimento integralista di "Hamās" è stato il braccio destro del fondatore del movimento, Ahmed Yassin, e rappresenta l'ala cosiddetta "pragmatica" di "Hamās" (secondo la rete televisiva del Qatar, Al Jazeera, "Haniyeh, a differenza di qualche altro capo di "Hamās", ha evitato di suggerire la distruzione di Israele"). Ha conosciuto le carceri israeliane per essere stato arrestato in manifestazioni di protesta nel 1987 e nel 1988 e quindi nuovamente arrestato nel dicembre del 1992 e deportato assieme ad altri 451 componenti di "Hamās" e della "Jihād islamica" nel Sud del Libano, tornando poi a Gaza solo a fine 1993, diventando poi preside nell'Università Islamica di Gaza.I suoi rapporti con Israele sono ovviamente pessimi, dal momento che lo Stato ebraico accusa di terrorismo l'organizzazione di "Hamās", già decapitata con azioni "mirate" di omicidio da parte israeliana negli scorsi anni. Ancora nel corso del 2006 il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Strategici israeliano Avigdor Lieberman ha esortato a liquidare fisicamente il Primo Ministro palestinese qualora il soldato israeliano Guilad Shalit, sequestrato da palestinesi, non fosse stato rilasciato o, peggio, se fosse stato ucciso.Nel novembre 2006, dopo mesi di aspre polemiche dovute alle posizioni del Governo circa Israele, Haniyeh ha deciso di dimettersi in seguito a colloqui tra il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmud Abbas ed "Hamās", favorendo così la nascita di un Governo di Unità Nazionale. Il candidato più probabile alla successione era l'ex rettore dell'Università Islamica di Gaza, Mohammed Shbair. Nei primi giorni del mese seguente gli accordi tra "Hamās" e Abū Māzen sono saltati e pertanto Haniyeh non si è dimesso. Inoltre durante una visita al Presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha avuto modo di rivedere le proprie posizioni sullo Stato di Israele dichiarando che non potrà mai essere riconosciuto da "Hamās".Il 15 febbraio 2007, in seguito ad accordi con Abū Māzen, si dimise ricevendo l'incarico di costituire un governo di unità nazionale, grazie all'intermediazione alla Mecca del re dell'Arabia Saudita ʿAbd Allāh. Il 18 marzo seguente prestò giuramento alla cerimonia di insediamento del nuovo esecutivo di unità nazionale. Nonostante ciò le tensioni tra le due anime del Governo divennero sempre più insanabili fino a portare a una situazione di guerra civile a inizio giugno, culminata con la presa della striscia di Gaza da parte di Hamas. Come contromisura, il 14 giugno Abū Māzen considerò decaduto il governo e affidò il giorno seguente l'incarico di formarne uno nuovo a Salam Fayyad, esponente del partito centrista La Terza Via.AffermazioniVoci correlateHamasIsmail Haniyeh
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http://www.lucacoscioni.it/rassegnastampa/perch-conservare-le-cellule-staminali
Raccogliere il sangue del cordone ombelicale: in questi anni in Italia il tema ha suscitato molti dubbi, forse anche per la poca informazione. E perché, spesso, le notizie che si leggono sul Web sono fuorvianti e poco reali. Nel nostro Paese è possibile donare il sangue del cordone ombelicale solo presso le banche pubbliche. La rete di raccolta nel campo della donazione è scarsa, in media al di sotto dell` 1 % dei bimbi nati (con punte dell`1,03 per cento in Lombardia contro lo 0,16 della Sicilia). Lo Stato italiano - attraverso il decreto del 18 novembre 2009 sulla "Conservazione sangue del cordone ombelicale"- consente alle mamme di conservare privatamente il sangue del cordone ombelicale all'estero.La raccolta del sangue del cordone ombelicale è molto importante. Sarebbe bello poter fornire a tutti quanti la possibilità di conservare un patrimonio genetico così importante, e allo stesso tempo poter fornire a chi ne ha bisogno di poterne usufruire. In realtà in Italia vanno sempre più diminuendo le raccolte ad uso donazione. Vi sono stati attacchi da parte delle banche pubbliche o delle associazioni di categoria nei confronti delle banche private a volte giustificati e a volte insensati. Non sarebbe più semplice adottare un azione di controllo nei confronti delle banche private o uffici commerciali al fine di garantire ai genitori che vogliono conservare le proprie cellule la giusta qualità del servizio?I laboratori privati che si occupano del trattamento e della conservazione del sangue del cordone sono molto pochi, non sono da confondere con gli uffici commerciali e si limitano alla vendita di un servizio di crioconservazione. I laboratori privati sono direttamente responsabili di tutto il processo. La cosa fondamentale alla quale devono prestare attenzione, sia gli operatori sanitari che i genitori, sono le caratteristiche della banca che si occuperà della conservazione di una fonte così preziosa. Le bio-banche private devono essere strutturate e seguire le linee guida dettate dalle Good Manufacturing Practices (Gmp) e in conformità con la direttiva 2004/33/Ce e Repertorio Atti n.1770 del 10 luglio 2003 "Linee-guida in tema di raccolta, manipolazione e impiego clinico delle cellule stamina- li emopoietiche (Cse)". I genitori devono prestare particolare attenzione ad alcune cruciali caratteristiche prima di affidarsi a un qualsiasi laboratorio privato per la conservazione privata del proprio sangue del cordone ombelicale.In particolare: il trasporto per il ritiro del campione deve essere operativo ed attivo 365 giorni l`anno festivi inclusi. Il ritiro del campione deve avvenire entro 24 ore dall’ ora del parto. La manipolazione del sangue da cordone ombelicale deve avvenire entro 48 ore come previsto dalle "Linee-guida" dei 2003. Sul campione deve essere verificata la idoneità, determinata dall`assenza di agenti inquinanti e di un buon numero di cellule staminali presenti. Inoltre deve sempre essere presente un’ équipe scientifica altamente qualificata e il laboratorio deve offrire delle garanzie e sicurezze strutturali che garantiscano la crioconservazione per più anni dei campioni nel rispetto delle linee guida Gmp.I laboratori privati o biobanche private sono strutture sanitarie e come tali devono garantire un servizio a tutela della salute del cittadino. Il laboratorio InScientiaFides, è una struttura sanitaria privata certificata Iso e in corso di accreditamento Fact-Netcord. Il laboratorio Inscientiafides, vanta un`équipe scientifica altamente qualificata composta da biologi, ematologi e onco-ematologi pediatrici. Il laboratorio InScientiafides si avvale di un direttore medico interno che valuta le schede di anamnesi e determina l`idoneità alla conservazione. Il trattamento e la crioconservazione viene effettuato nel rispetto delle linee guida Gmp e dell`accreditamento FactNetcord. Il trasporto viene gestito direttamente dal laboratorio e avviene nel rispetto della legge che regola il trasporto di sangue e delle linee guida Fact-Netcord.
40,002
http://it.wikipedia.org/wiki/Blu_di_Russia
Blu di Russia.Il Gatto blu di Russia'" (o "'Russian blu'" o "'Blu russo'") è un felino dalle origine sconosciute e dal pelo color blu con sfumature grigie. Circa la sua provenienza, di certo si a solo che da tempi immemori era presente nel nord-ovest della Russia e in special modo nella città portuale di Arcangelo.I marinai che imbarcavano sulle loro navi questo tipo di gatto, con il compito di cacciare i topi, hanno contribuito - probabilmente in maniera inconsapevole - a farlo conoscere in tutto il mondo. Per le sue caratteristiche simili a quelle della lontra, la pelliccia del "Blu di Russia" in passato è stata spesso usata per confezionare capi di abbigliamento, come colbacchi, manicotti, colli per cappotti.La fama della loro bellezza giunse dapprima alla corte di Pietroburgo e poi in quella londinese; si dice che già Pietro il Grande ne possedesse diversi esemplari, così come la regina Vittoria d'Inghilterra. Anche lo zar Nicola II ne possedeva diversi esemplari che lasciava gironzolare per le camere di corte.In Inghilterra il "Blu di Russia" ebbe una grande fortuna tra tutti i gattofili che peraltro lo ribattezzarono con i nomi più vari come: "gatto blu di Malta", "gatto spagnolo" ma anche "Arhangelsk" dal luogo dove erano stati scoperti.Questi gatti non ebbero molto successo alle mostre feline perché surclassati dai loro simili molto più famosi come l'inglese British Shorthair blu e il francese Certosino. Tuttavia il "Blu di Russia" si distingue dallo "Shorthair" per essere più affusolato e sottile e dal "Certosino" per il colore degli occhi (il "Certosino" ha gli occhi giallo arancio mentre il "Blu di Russia" li ha verdi). Il "Blu di Russia" venne riconosciuto come razza a tutti gli effetti solo nel 1912.Con lo scoppio della Prima guerra mondiale la razza del "Blu di Russia" rischiò di estinguersi e gli allevatori inglesi allo scopo di salvare la razza lo incrociarono con i Siamesi bluepoint, ma ottennero dei mici diversi da quelli originali con esemplari molto più esili, pur tuttavia conservando il colore della loro splendida pelliccia molto simile a quella della lontra; cercarono poi di ottenere una razza più robusta che non si allontanasse troppo dall'originale.Gli allevatori statunitensi invece hanno privilegiato incroci che permettessero di ottenere gatti dalle forme più eleganti ma lontani dalla razza originale per via della testa più cuneiforme e orecchie grandi con attaccatura bassa; in ogni caso, il manto di questi incroci è molto più apprezzato.Una curiosa caratteristica del "Blu di Russia" è l'espressione della bocca che si dice richiami in un certo qual modo il sorriso della Gioconda, effetto ancora più evidente nel gatto allevato negli Stati Uniti piuttosto che in quello di allevamento inglese.CaratteristicheGatto timido e tranquillo, non ama il chiasso, i rumori forti e detesta le manipolazioni. Può essere accoppiato con gatti della sua stessa razza oppure con il Nebelung che è la sua variante con pelo più lungo.La testa è cuneiforme con spigoli addolciti, la fronte è piatta e alta, il mento forte con gli angoli della bocca voltati all'insù. Le sue guance sono leggermente gonfie, le orecchie sono grandi, larghe e assottigliate e leggermente arrotondate alle punte, sono coperte di pelo fine e corto, la coda è spessa alla base e snella e assottigliata alla punta, i piedi sono piccoli e arrotondati.Il mantello corto e folto ha un abbondante sottopelo, il colore deve essere di un blu intenso con tonalità chiara; inoltre ogni singolo pelo deve avere punte argentate.I cuccioli fino a un anno di età possono presentare leggere tigrature del manto.Il blu è l'unico colore consentito in questa razza anche se è stato portato avanti un progetto di allevamento in Australia di un "Russo bianco" e in Belgio di un "Russo nero". Il "Russo bianco" ha il pelo bianco con un riflesso argenteo molto luminoso, mentre il "Russo nero" è meno appariscente perché il suo pelo è uniforme e senza sfumature.A volte può nascere tra questi incroci un esemplare "Pointed" con una bellissima e morbida pelliccia bianca ma con muso coda e zampe di colore blu.Il gatto Blu di Russia è un gatto da appartamento.Voci correlateCollegamenti esterniGatti|Blu di RussiaRussian Blue
186,738
http://it.wikipedia.org/wiki/Porto_Vecchio
Porto Vecchio.Porto Vecchio'" (in còrso "Portivechju", in epoca romana "Portus Syracusanus") è un comune francese di 10.326 abitanti situato nel dipartimento della Corsica del Sud nella regione della Corsica.StoriaDi origine genovese, Porto Vecchio è la terza città della Corsica dopo Bastia e Ajaccio e si trova nella parte meridionale dell'isola. Possiede uno dei porti turistici più importanti dell'isola, dopo quello di Ajaccio, ed offre alle barche a vela una baia riparata e circondata da colline di querce da sughero.GeografiaCircondata da una vegetazione tipicamente mediterranea con uliveti centenari, è una delle località turistiche più frequentate dell'isola. Alcune delle spiagge più rinomate della Corsica, come Palombaggia e Santa Giulia, si trovano a pochi chilometri dal paese.Le montagne situate in prossimità della città includono una riserva naturale, la Foresta dell'Ospedale, meta di escursioni.Evoluzione demograficaAltri progettiVoci correlateComuni del dipartimento della Corsica del SudComuni della regione della CorsicaPorto-Vecchio
7,615,526
http://www.motoblog.it/post/5593/sbk-team-klaffi-fuori-dal-mondiale-2007/1
[…] Anno sabbatico anche per il campione del mondo WSBK 2003 Neil Hodgson? Sembra proprio di si. Scaricato dalla Ducati e dall’iridato Troy Bayliss, che sembra averlo rifiutato come compagno di squadra, il pilota britannico vede ridotte al lumicino le proprie possibilità di prendere il via al mondiale Superbike 2007. Dopo la rinuncia del team Klaffi, l’unica speranza rimane un accordo con Fogarty al momento a caccia di sponsor. Secondo Roger Burnett, manager di Hodgson, si potrebbe concludere in tempi brevi se solo “King Carl” mettesse mano al portafogli: “Il 24 Febbraio partirà il mondiale e Neil è ancora senza una moto. Fogarty potrebbe finanziare l’intero progetto con i soldi avuti dalla Petronas negli ultimi 4 anni, ma se lo conosco bene questo non accadrà.” PUBBLICITÀ PUBBLICITÀ Hodgson sarebbe pronto ad autoridursi lo stipendio pur di correre, un pò come accadde lo scorso anno per Carlos Checa in MotoGP. Prosegue Burnett: “La situazione di Neil è davvero frustrante. Le chance di correre diminuiscono sempre di più con il trascorrere dei giorni. L’opzione più concreta resta la sostituzione di un pilota per ragioni tecniche o a causa di un infortunio.” Demoralizzato lo stesso Hodgson:”Dopo due anni negli States sembra che tutti si siano dimenticati di me. E’ davvero incredibile. Eppure sono convinto che se avessi la giusta opportunità potrei vincere nuovamente il titolo mondiale.” Conta più il pilota con la valigia che quello con il manico, triste ma vero… via | Racingworld.it postato da Gianni Calicchio il mercoledì 03 gennaio 2007 in: […]
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http://it.wikipedia.org/wiki/Paoletta_Magoni
Paoletta Magoni.Campionessa olimpica nello slalom speciale femminile alle Olimpiadi di Sarajevo 1984.BiografiaPaoletta Magoni esordì giovanissima nella Coppa del Mondo di sci alpino nello slalom speciale di Piancavallo del 13 dicembre 1980, classificandosi al quattordicesimo posto.Nella prima edizione dei mondiali juniores del 1982 si aggiudicò l'oro nella combinata.Il 17 febbraio 1984 vinse lo slalom speciale dei Giochi Olimpici di Sarajevo, il primo oro olimpico dello sci alpino femminile italiano. Terza a pari merito con la francese Perrine Pelen al termine della prima "manche" con 48"85, la Magoni si impose nella seconda facendo segnare il miglior tempo di manche di 47"62, vincendo la gara con 91 centesimi di vantaggio sulla francese, seconda, e 1"03 su Ursula Konzett del Liechtenstein. Fu una vittoria a sorpresa, dato che la diciannovenne italiana non aveva al suo attivo nemmeno un piazzamento sul podio nelle gare di Coppa del Mondo, dove il suo miglior risultato in carriera fino a quel momento era un sesto posto.Un mese dopo, nello slalom di Jasna in Cecoslovacchia, arrivò anche il primo podio di Coppa del Mondo, un terzo posto. Il 14 gennaio 1985 Paoletta Magoni ottenne la sua prima, ed unica, vittoria in Coppa del Mondo nello slalom di Pfronten, in Germania. Il 9 febbraio vinse la medaglia di bronzo, sempre nello slalom, ai Mondiali di sci alpino 1985 di Bormio, la sola medaglia italiana di quella rassegna iridata.Continuò a gareggiare in Coppa del Mondo fino al termine della stagione 1987-1988, senza ottenere risultati di rilievo mentre alle Olimpiadi di Calgary chiuse settima in speciale.Attualmente lavora nel negozio di Lissone della catena di articoli sportivi SportSpecialist.Suo fratello, Livio Magoni, è stato allenatore della nazionale italiana di sci e attualmente è tecnico della federazione monegasca.Coppa del MondoPaoletta Magoni ha disputato 8 stagioni in Coppa del Mondo (dal 1980-1981 al 1987-1988). Il suo miglior piazzamento in classifica generale è il 24° nel 1985.VittoriePalmarèsBibliografiaCollegamenti esterniPaoletta Magoni
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http://it.wikipedia.org/wiki/Air_%28serie%29
Air (serie)."Air" è una visual novel dello studio Key pubblicata l'8 settembre 2000 per PC e portata, dopo aver ripulito il videogioco dai pochi contenuti hentai, sulle console Dreamcast, PlayStation 2 e PSP.Dal videogioco originale è stato successivamente tratto un manga, due serie televisive anime, un OAV ed un film d'animazione che ripercorrono fedelmente l'intricata trama dell'opera, di stampo questa volta più drammatico.Ciò che colpisce dell'anime è la quasi totale estraneità alla trama dei videogiochi: ci si aspetterebbe infatti di trovarsi di fronte ad una sorta di hentai, ed invece non c'è nulla di tutto questo.TramaLa trama di Air viene spezzata in due linee temporali differenti, una ambientata nel 2000 e una ambientata 1000 anni prima. La particolarità dell'opera è che non vengono presentate in ordine cronologico, andando così a complicare l'intreccio rendendo la storia maggiormente avvincente e misteriosa.L'opera si apre con il giovane Yukito che si guadagna da vivere viaggiando di villaggio in villaggio eseguendo un numero di magia con un pupazzo regalatogli da sua madre. La donna, prima di morire, gli disse inoltre che avrebbe dovuto salvare la creatura alata dal suo destino. In uno dei villaggi Yukito incontra Misuzu Kamio, una ragazza allegra e sbadata che vive con la madre. La giovane non ha amici e soffre di fitte dolorose quando tenta di farsene.Infine riesce a convincere Yukito a fermarsi a casa sua fino al festival del villaggio, in cui il ragazzo potrà guadagnare parecchi soldi con il suo numero.Successivamente ci viene svelata l'origine del male di Misuzu affrontando la storia di Kanna, una creatura alata vissuta mille anni prima. La sua razza, temuta dall'imperatore del Giappone viene tenuta segregata in alcuni templi.Ucciderà Ryūya e vagherà nel cielo senza pace per reincarnarsi sulla terra in continuazione, rivivendo sempre la stessa sorte.VideogiocoIl videogioco originale di Air, tipica visual novel giappone è diviso in tre sezioni: "Dream" (sogno), "Summer" (estate) e "Air" (aria). Ognuno di questi livelli è sbloccabile dopo aver completato quello che lo precede.PersonaggiPersonaggi principaliPersonaggi secondariAnimeEpisodi dell'animeOAVSigle dell'AnimeCollegamenti esterniAnime per titoloFilm d'animazione giapponesiOriginal anime videoSerie televisive animeVideogiochi fantasyVisual novelMangaAir (visual novel)
7,603,016
http://www.lucacoscioni.it/englaro_se_si_vuole_davvero_impedire_al_paziente_di_scegliere_si_abbia_il_coraggio_di_modificare_larticolo_32_della_costituzi
Alcuni mesi fa, il senatore Ignazio Marino faceva notare come, in America, un paziente nelle condizioni di Eluana troverebbe i medici in colloquio aperto con i familiari (se ve ne fossero) del/la paziente nel deciderne le sorti. Questo non e' piu' facile dell'opposto ma e' piu' onesto e cristiano nel senso laico del termine. Faccio notare come anche in Inghilterra, dove sono al momento, esiste una procedura simile, infatti c'e' un modulo di consenso (http://www.rbch.nhs.uk/about_us/foi/part_two/pdf/08policies_procedures/consentform4.pdf) che dice, e traduco testualmente: "Modulo di consenso D: coinvolgimento della famiglia del/la paziente e di altre persone a lui/lei vicine. La responsabilita' finale nel determinare se una procedura medica nei confronti di un paziente in stato d'incapacita' [d'intendere e di volere] sia nel suo miglior interesse e' del medico/sanitario che la intraprende. Tuttavia, e' preferibile consultare persone care al/la paziente (ad esempio sposo/a, compagno/a, famiglia, amici, persona di supporto o sostenitore) a meno che non vi sia una buona ragione per credere che il/la paziente non avrebbe voluto che tali persone venissero consultate o se l'urgenza della situazione non permetta di farlo. 'Il miglior interesse' e' di maggior importanza del 'miglior interesse medico', ed include elementi come il volere e il credo del paziente quando era ancora compus mentis, le sue volonta' attuali, ed il loro benessere complessivo, spirituale, e religioso". Ovviamente in Inghilterra, come in Italia, l'eutanasia e' illegale, e sappiamo che sono passibili di procedure penali coloro i quali assistono un malato a procedimenti eutanasici, persino qualora il malato e l'interessato si siano recati in un centro all'estero (tipo alla Dignitas in Svizzera): la differenza e' che in Inghilterra si concepisce che la sospensione del trattamento medico, sia esso alimentazione e idratazione artificiale od altro, sia in tali casi d'incapacita' non solo concepibile ma un argomento sui quali i dottori non possono pronunciarsi senza consultare i familiari/amici/tutori del paziente (se non in casi di estrema urgenza o in mancanza di tali). Dovremmo batterci affinche' il testamento biologico, o Living Will, venga a significare una situazione come quella cui ho accennato, o quella cui accennava il senatore Marino. Grazie Francesco
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http://www.mobileblog.it/tag/commissione+europea
Dopo l’inchiesta europea sul costo degli SMS, che vedeva l’Italia come fanalino di coda con 11 cent ad SMS contro la media EU di 7,5 cent, arrivano serie di misure dall’Unione Europea per incentivare la comunicazione tra i cittadini comunitari. La Commissione Europea, infatti, ha osservato i prezzi medi e ha deciso di stabilire una serie di tetti per le chiamate e i messaggi in roaming. In futuro spedire un SMS a un amico francese o tedesco dovrà costare al massimo 11 centesimi, contro i 28 centesimi attuali. Un prezzo che, tra l’altro, è più basso rispetto ad alcune tariffe italiane.Anche in Italia la mancanza di concorrenza effettiva penalizza i consumatori che in questa situazione sono i perdenti, pagando tariffe più elevate. […] Soprattutto nella telefonia fissa la concorrenza nei vari Stati membri è ancora in fasce. Appena il 10% degli abbonati è legato a un operatore alternativo, mentre gli operatori incumbent rappresentano ancora quasi il 100% delle quote di mercato. Solo nel Regno Unito e in Danimarca si è iniziato a fare qualche passo nella direzione giusta. Ma c’è ancora molta strada da fare anche nel settore della banda larga, dove gli incumbent rappresentano ancora circa il 55% del mercato. Parlando poi dell’ADSL, in Italia abbiamo una copertura del 100% nelle aree urbane, e appena del 50% fuori delle città. Vorrei che queste lacune non ci fossero, che questi buchi neri nella mappa europea della banda larga venissero meno.Detta così è poco esplicativa, ma rimodellata in questo modo dovrebbe farvi chiarire il problema: Il «liberi tutti» sull’accesso al mobile creerà moltissimi problemi a tutti i gruppi che possiedono solo la rete fissa. Il perché è semplice: il futuro delle telecomunicazioni è la convergenza tra fisso e mobile. Chi ha entrambi (come per esempio Telecom Italia) va sul velluto. E gli stessi operatori mobile, come Vodafone o Wind, non dovranno troppo crucciarsi: rimanendo tutelati sul fronte dell’accesso alla rete fissa, potranno pianificare le loro strategie. Ma chi al contrario, come Tiscali o Fastweb, guarda ai cellulari per espandere il proprio business focalizzato sul fisso avrà seri problemi.
499,405
http://it.wikipedia.org/wiki/Hung_Up
Hung Up."'Hung Up"' è una canzone di Madonna. È il primo singolo estratto dall' undicesimo album in studio della cantante, "Confessions on a Dance Floor".Il brano contiene un campionamento di "Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight)", una hit degli ABBA del '79.Il videoIl video di "Hung Up", realizzato nel periodo di convalescenza di Madonna (il 16 agosto 2005, giorno del suo compleanno, la cantante era caduta da cavallo riportando alcune fratture) e diretto da Johan Renck, vede Madonna che, all'interno di una palestra, esegue alcuni passi di danza: è un'evidente richiamo a "La febbre del sabato sera", mentre la pettinatura della cantante si richiama a Farrah Fawcett. Nella seconda sequenza del video Madonna attraversa la metropolitana londinese per approdare (terza parte) in una discoteca dove, sulla parte del basso tenuto a volume alto, il regista realizza un montaggio ritmico coadiuvato dalle immagini riproposte al rallentatore le quali, contrastate dalla musica che si fa sempre più veloce, creano un forte coinvolgimento nello spettatore, proiettandolo nell'atmosfera sensuale creata dai sinuosi movimenti dei ballerini. Madonna sembra quasi dentro la palla iridescente da discoteca e quest'immagine unita al body color fucsia stile anni Settanta è diventata il simbolo di Confessions on a Dancefloor. Sul finire del video Madonna danza sul Dancing Stage Fusion, un videogioco che insegna attraverso segnali luminosi a ballare seguendo i giusti passi: Madonna ironizzando su questo videogioco, indica come si possa imparare a ballare senza seguire le indicazioni luminose, ma solamente seguendo il ritmo. Il video si chiude in una corale danza dove Madonna, seguita dai suoi ballerini, imposta i passi base da seguire per ballare sulla melodia di "Hung Up".Per realizzare il video la cantante non ha utilizzato una controfigura, e nonostante le recenti fratture grazie ai medicinali ha potuto ballare. Girato dal regista Johan Renck, che aveva diretto anche il video di Nothing Really Matters del 1999, il video di "Hung Up" ritrae con molta semplicità il mondo della sottocultura dance.Il singoloIl brano è uscito nelle radio il 27 ottobre 2005, mentre il singolo il 4 novembre nel Regno Unito e poi in tutto il mondo arrivando ai vertici delle classifiche ovunque (detiene, assieme ad Hips Don't Lie di Shakira, il record mondiale per numero di primi posti in classifica conquistati, in una cinquantina di Paesi), rimanendo per ben 3 settimane alla prima posizione dei singoli più venduti nel Regno Unito e per 14 settimane in Italia. Il singolo ha venduto oltre 9 milioni di copie ed è più venduto di Madonna davanti a "Vogue" del 1990 e 4 Minutes, in collaborazione con Justin Timberlake del 2008.TracceCD singolo australiano (CD 1)CD singolo inglese (CD 1)CD singolo inglese (CD 2)CD maxi singolo americanoEsecuzioni dal vivoNel 2005 Madonna ha cantato "Hung Up" durante la perfomance per il lancio dell'album "Confessions on a Dance Floor" tenuta al "Koko Club" di Londra.Nel novembre 2005 la star ha cantato questo brano agli MTV Europe Music Awards di Lisbona: la performance si apre con Madonna che esce da una grande palla da discoteca.Il brano, in una versione remix di Stuart Price, è stato inserito nella scaletta del "Confessions Tour" del 2006, ed è la canzone che chiude lo show. Questa versione del brano è stata pubblicata sull'album "The Confessions Tour" uscito nel 2007.Nell'aprile 2008 il brano è stato eseguito da Madonna nel mini-tour promozionale per l'album "Hard Candy" in una versione rock e successivamente nello Sticky & Sweet Tour.Andamento nella classifica dei singoli italianiClassificheClassificheVenditeVersioni e remix ufficialiNoteVoci correlateHung Up
2,443,101
http://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_sasanide
Esercito sasanide.L'esercito sasanide (persiano: ارتش ساسانيان, "Artesh-e Sāsānīyān"; pahlavi: سپاه, "Spâh", "esercito") nacque con la riforma introdotta da Ardashir I, primo sovrano sasanide e difese l'"Eranshahr" (il "regno dell'Iran") per oltre 400 anni, fino alla conquista araba.Nel 224/227 Ardashir rovesciò il dominio dei Parti e fondò la dinastia sasanide. Per consolidare il proprio potere riformò l'esercito, creando una forza armata permanente e sotto il suo diretto controllo, i cui ufficiali facevano una carriera separata dai satrapi e dalla nobiltà locale. Ardashir ripristinò le organizzazioni militari achemenidi (da cui i Sasanidi affermavano di discendere), mantenne le formazioni di cavalleria dei Parti e utilizzò nuovi tipi di armature e di tecniche d'assedio.Per tutta la sua esistenza, l'esercito sasanide contribuì a fare dell'"Eranshahr" una delle due "superpotenze" dell'Eurasia occidentale della tarda antichità; oltre a scontrarsi con i Romani a occidente, le forze sasanidi furono principalmente impiegate per la difesa della parte orientale del regno dalle incursioni delle tribù nomadi dell'Asia centrale, come gli Unni bianchi e i Turchi.BibliografiaAntichi eserciti|SasanidiStoria dell'IranSasanidiSassanid army
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http://guide.supereva.it/ristoranti/interventi/2006/09/269262.shtml
Martedì 19 Settembre si parte con i suoni della tradizione mediorientale dei Dounia, con il loro cantante palestinese Faisal Tahel. Mercoledì 20 sarà la volta della musica arabo-andalusa proposta dall’algerino Akim El Sikameya che suoneranno al Cous Cous Live Show in data unica in Italia, come del resto si potranno ascoltare solo a San Vito, Giovedì 21, Dj Klick feat Gnawa Njoum Experience, gruppo rappresentante della nuova generazione della musica Gnawa. Venerdì 22 Settembre sarà la serata musicale di punta del festival con l’esibizione degli Avion Travel, formazione campana vincitrice del Festival di San Remo, reduce da un mini tour di grande successo a New York dove è stata presentata dalla fondazione Arezzo Wave Italia, e attualmente al lavoro insieme a Paolo Conte per la prossima uscita del nuovo album. I Weltlabyrinth, progetto di Tonj Acquaviva (Agricantus) con Rosie Wiederkehr (Agricantus) che si caratterizza per una miscela ambient-sperimentale con incursioni elettro-pop e rock saliranno sul palco sabato 23 per la loro unica data in Sicilia. A chiudere il cartellone musicale del Cous Cous Fest, Domenica 24, sarà Nour Eddine e Traindoxidant, band formata dal marocchino Nour Eddine, polistrumentista e vocalist e da altri quattro straordinari musicisti.Pubblicato il 19 settembre 2006 in: Eventi e cronache
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_di_sviluppo_dei_plastidi
Ciclo di sviluppo dei plastidi.I plastidi derivano da altri plastidi attraverso la scissione binaria, la forma di riproduzione tipica dei procarioti. Dunque non sono in grado di formarsi "ex novo" in una cellula vegetale, questa caratteristica rafforza la teoria endosimbiontica dei plastidi e li accomuna ai mitocondri. Infatti i plastidi possiedono un proprio cromosoma circolare esattamente come i procarioti.OrigineTutti i plastidi derivano dai plastidi dello zigote, che sono stati ereditati a loro volta dalla cellula gametica femminile: l'uovo. Plastidi con difetti genetici nel loro cromosoma possono generare cloroplasti difettosi incapaci di produrre clorofilla. In Mirabilis jalapa (bella di notte) possono formarsi variegature dovuta proprio alla presenza nell'uovo di plastidi mutanti e normali, che segregano casualmente formando sulle foglie chiazze bianche, quando si segregano casulamente plastidi mutanti (difettosi) nelle cellule figlie, e chiazze verdi attraverso la segregazione di plastidi funzionali.Plastidi nei meristemiNei meristemi apicali radicali e nei meristemi caulinare sono presenti dai dieci ai venti proplastidi per cellula. la divisione delle cellule meristematiche e preceduta da una moltiplicazione dei proplastidi al fine che le cellule figlie abbiano lo stesso e identico numero di proplastidi della cellula madre.vi è un ulteriore aumento dei proplastidi che porta poi un aumento del numero dei plastidi per cellula.Il processo di divisione dei plastidi avviene tramite scissione binaria che comincia con un'apertura nella zona mediana che termina con la divisione in due organelli.Il ruolo della luceLa luce ha un ruolo base nel differenziamento dei cloroplasti. In un fusticino di plantula si nota al microscopio ottico, che gli strati più esterni di cellule parenchimatiche contengono prevalentemente cloroplasti, mentre gli strati più interni, non raggiunti dalla luce, si trovano i leucoplasti. Nella parte aerea la pianta abbonda di cloroplasti mentre nella parte sotterranea scarseggiano o ne sono del tutto privi, infatti, nelle radici troviamo soprattutto leucoplasti.EzioplastiSeme viene fatto germogliare al buio svilupperà ezioplasti. Questi plastidi hanno al loro interno, un corpo semicristallino formato da elementi di membrana tubulari, definito come il corpo prolamellare. Una volta sviluppato l'ezioplasto, potrà comunque trasformarsi facilmente entro pochi giorni in un cloroplasto, appena la pianta verrà esposta alla luce.Il corpo prolamellare si disgrega e la membrana si organizza dando luogo al sistema di tilacoidi e grana tipici dei cloroplasti. Questo processo è noto anche come fotoconversione.Voci correlateProcessi cellulari
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http://it.wikipedia.org/wiki/Airbus_A320
Airbus A320.L'Airbus A320 è il modello base della famiglia di aeroplani degli A320. Questa comprende inoltre i modelli più piccoli A319 e A318 ed una versione "allungata", l'A321. Sono tutti aeroplani a medio raggio per l'aviazione civile di passeggeri. La prima consegna di un A320 ebbe luogo nel 1988. L'Airbus A320 fu il primo aeroplano civile con pilotaggio Fly-by-wire esclusivamente digitale. Fino ad oggi i membri della famiglia degli A320 hanno avuto un ottimo successo di vendita, con un totale di oltre 6.000 ordini. La maggiore concorrente dell'Airbus A320 è rappresentata dalla famiglia dei Boeing 737.StoriaDopo il gran successo dell'Airbus A300 e del fratello minore Airbus A310, la Airbus iniziò a sviluppare un nuovo modello che doveva fare da concorrente agli allora leader nel settore mondiale, i modelli a corto e medio raggio Boeing 727 e Boeing 737, e il McDonnell Douglas MD-80. Il nuovo Airbus doveva possedere la stessa capacità e allo stesso tempo causare meno spese di gestione, ed essere prodotto con cabine in lunghezze diverse, in modo da poter offrire una vasta gamma. Le spese di gestione avrebbero dovuto situarsi del 50% al di sotto di quelle di un Boeing 727.L'avvio di tale progetto fu annunciato ufficialmente il 2 marzo 1984. Dopo una fase di sviluppo principale di tre anni, il 14 febbraio 1987, a Tolosa, si poté assistere al roll-out del nuovo velivolo; in quell'occasione furono la Principessa Diana e il Principe Carlo d'Inghilterra ad inaugurare il primo aereo. Già prima della presentazione erano state raccolte 260 ordinazioni e più di 150 opzioni d'acquisto. Il 22 febbraio 1987 ebbe luogo il primo volo. Alla fine del 1988 fu approvato l'aeromobile dotato di propulsori CFM International CFM56; dopo un mese i primi esemplari furono consegnati ai primi clienti, Air France e British Airways. Il servizio di volo fu avviato il 18 aprile 1988.Agli inizi del luglio 2006, la Airbus ha annunciato ufficialmente di voler progettare una versione modificata dell'A320, denominata provvisoriamente "A320 Enhanced".L'assemblaggio finale del modello A320 ha luogo a Tolosa, mentre assemblaggio finale e consegna degli altri membri della famiglia degli A320 ha luogo ad Amburgo-Finkenwerder.TecnologieL'A320 è stato il primo aeroplano civile prodotto in serie esclusivamente con il sistema Fly-by-wire (anche il Concorde disponeva di un sistema Fly-by-wire, ma anche di dispositivi di sicurezza tradizionali e non fu mai prodotto in serie). Ciò significa, che il pilotaggio non funziona solo meccanicamente (ossia tramite leve di pilotaggio), bensì anche con l'ausilio della trasmissione di segnali elettronici. Soltanto le valvole idrauliche dei timoni laterali e dello stabilizzatore vengono controllate in più, per motivi di ridondanza, tramite tradizionali cavi d'acciaio.Inoltre l'A320 è dotato di una cabina di pilotaggio estremamente avanzata e intuitiva, con sei EFIS a colori e un innovativo sidestick di controllo al posto della convenzionale cloche.L'A320 è costruito con un'alta percentuale di materiali compositi per avere un ottimo rapporto leggerezza/resistenza.Caratteristiche comuniSono da notare caratteristiche comuni a diversi componenti della famiglia degli A320. I sistemi di ognuno di essi sono identici, ciò che consente di risparmiare sui costi di manutenzione e di addestramento dei piloti (quindi stesso type rating con tutti i modelli A320). Questo principio si riscontra nei seguenti ambiti: innanzitutto bisogna puntualizzare, che tutti i componenti della famiglia A320 sono in stretta parentela tra di loro, poiché utilizzano stesse componenti, stessi propulsori e cosí via. Oltre a ciò, l'avionica della famiglia degli A320 è essenzialmente la stessa di quella degli A330/A340, e i propulsori CFM International CFM56 vengono impiegati, in varianti leggermente modificate, anche per i Boeing 737 (modelli "Classic" e "NG") e gli A340-200 e A340-300. In più, le compagnie aeree che impiegano tanti di questi modelli (per es. la Lufthansa, che impiega contemporaneamente i 737, gli A320 e gli A340-300), realizzano costi più ridotti in diversi settori, come nell'addestramento dei piloti e l'acquisto e la manutenzione degli aeroplani. Altra caratteristica comune è l'uguaglianza di cockpit degli A320 con gli A330 e gli A340. Un'elaborazione di questa tipologia di cockpit è stata realizzata sugli A380. L'A350 XWB sarà dotato, a sua volta, di un'elaborazione del cockpit degli A380.Versioni baseBasata sugli A320, negli anni novanta fu realizzata, in tempi relativamente brevi, un'intera famiglia di aeromobili con componenti uguali ma con lunghezze della fusoliera e numero di posti per i passeggeri diversi. Tutte le versioni possono essere certificate ETOPS ("Extended-range Twin-egine Operation Performance Standards") dalla durata di 120/180 minuti e possono effettuare quindi voli su zone ove l'aeroporto alternato è appunto ad una distanza pari alla certificazione ETOPS ottenuta. La possibilità di essere certificati ETOPS dipende (ma non solo) dal tipo di componenti installati (generatori, valvole, sistemi Elettro/avionici, componenti idraulici) e generalmente le versioni di Airbus A320 più recenti installano alla produzione tali componenti.A318A318-100L'A318-100 (ufficialmente conosciuti come A318) consiste in un aeroplano bipropulsore con un corridoio nella cabina passeggeri. In una classica suddivisione in due classi (file da 2 posti nella business class e da 3 nella economy), la cabina può contenere fino a 107 passeggeri. Con restringimento degli spazi tra le poltrone e con una sola classe la capienza sale a 117 posti.Grazie all'autorizzazione ETOPS delle turbine, con questo modello si possono effettuare anche le rotte transatlantiche Parigi-Boston o New York-Dublino.L'A318 è il componente più piccolo della famiglia degli A320, nonché il più piccolo Airbus in assoluto.Originariamente era prevista una riduzione dei posti intorno alle 100 unità, tramite la realizzazione di una nuova generazione di aeroplani. Questo programma, chiamato AE31X'", prevedeva un AE316 da 95 posti a sedere e un AE317, che la Airbus avrebbe prodotto in collaborazione con la Alenia Aeronautica e un'altra impresa da fondare, la "Airbus Industrie Asia". Questo progetto internazionale, che avrebbe visto anche la partecipazione di un'impresa cinese e di una del Singapore, fu però archiviato dalla Airbus il 3 settembre 1998 a causa delle scarse prospettive di successo.Indipendentemente da questo progetto, la Airbus continuò a riflettere su una versione più piccola dell'A320, denominata stavolta "A319M5". Dopo aver archiviato ufficialmente il progetto AE31X, altrettanto ufficialmente venne inaugurato nel 1998, al salone aeronautico di Farnborough, il progetto A318. Il primo volo fu effettuato il 15 gennaio 2002. I brevi tempi di realizzazione sono dovuti semplicemente al fatto che l'A318 consiste in una ridotta variazione dell'A319. In seguito, i propulsori PW 6000 forniti dalla Pratt & Whitney causarono dei problemi, in quanto non raggiungevano le prestazioni promesse. Per questo motivo tutti i clienti furono portati a scegliere i propulsori CFM. Una versione migliorata del PW 6000 viene usata dalla fine del 2005 per il collaudo aereo e dovrà ottenere l'autorizzazione alla fine del 2006.Il primo cliente dell'A318 con questo tipo di propulsore fu la LAN Airlines, che ne ordinò 20 esemplari.Al momento (dicembre 2009) il "piccolo Airbus" viene adoperato dalla "Airbus Executive & Private Jets", Air France, British Airways, Frontier Airlines, LAN Airlines, Mexicana e TAROM.A318 EliteNel novembre 2005 la Airbus ha presentato un nuovo membro della famiglia "Airbus Corporate Jetliner", la variante A318 Elite'", una serie di versioni VIP con arredamenti particolarmente lussuosi.A319A319-1000L'A319 è un aereo bipropulsore con un solo corridoio nella cabina passeggeri, 4 porte d'ingresso e 2 uscite d'emergenza (gli apparecchi in versione ad alta densità (A319-111) di alcune compagnie low cost come easyJet ne posseggono 4). La disposizione dei posti è di file a 2 nella Business Class e a 3 nella Economy, che permette di accogliere un totale di 124 passeggeri. Con una disposizione meno spaziosa la capacità sale a 142. Nella versione con 4 uscite d'emergenza ed una sola classe di viaggio, la capacità massima è di 156 posti.Il programma A319 fu avviato nel 1993, il primo volo fu effettuato il 25 agosto 1995. L'impiego di brevi tempi di realizzazione è stato raggiunto, in quanto l'A319 altro non è che una variante dell'A320.A319CJ/ACJL'A319CJ, o "'Airbus Corporate Jetliner'" (abbrev. ACJ), è un business jet basato originariamente sull'A319. Venne mantenuta la concezione di base del modello originale, è però possibile montare serbatoi supplementari effettuando delle modifiche nel compartimento merci. Ciò permette all'aereo di coprire distanze fino a 11.100 km. Il Governo Italiano e Brasiliano dispongono di un ACJ come aereo. Gli interni possono essere scelti tra le varianti offerte dalla Airbus o su misura tramite imprese specializzate. In virtù della parentela tecnica con gli altri modelli della serie A320, l'ACJ può essere pilotato dopo un normale Type rating Airbus. In caso di voli transoceanici, il pilotaggio è sottoposto alle restrizioni ETOPS.I concorrenti principali sono il Boeing Business Jet e i modelli a lungo raggio della Bombardier, della Gulfstream Aerospace e della Dassault. Tuttavia questi ultimi dispongono di spazi interni ridotti.A319LRQuesta versione è simile all'ACJ ed è stata elaborata proprio in base a questo modello. Con un A319LR si possono trasportare 48 passeggeri su voli intercontinentali, ovvero a lungo raggio. La differenza tra l'A319LR e l'ACJ è, che il primo è dotato soltanto di 4 serbatoi invece di 6. Il raggio d'azione usuale è di 8.300 km, che fa di quest'aereo il componente col più elevato raggio d'azione della famiglia degli A320.Il concorrente diretto dell'A319LR è il Boeing 737-700ER.A320L'A320 è un aeroplano bipropulsore con un corridoio centrale nella cabina, quattro ingressi per i passeggeri e quattro uscite d'emergenza. L'Airbus A320 può contenere fino a 180 passeggeri. In una tipica versione a due classi (business ed economy class) ne può contenere fino a 150. Nel vano di carico possono essere sistemati 7 container LD3, 3 nella parte anteriore e 4 in quella posteriore. L'A320, come già dice il nome stesso, è il modello base della fortunata famiglia degli A320.A320-100Il progetto A320 fu iniziato nel 1982, il primo volo fu effettuato nel 1987. L'aeroplano ottenne la sua omologazione l'anno successivo e già nel marzo 1988 fu consegnato alla Air France il primo A320. Dell'A320-100 furono prodotti soltanto 21 esemplari; questo modello non era ancora dotato di alette d'estremità e disponeva di serbatoi per il carburante più piccoli rispetto a quelli dei futuri A320-200.A320-200Poco tempo dopo la sua introduzione, il modello A320-100 venne tolto dal mercato e sostituito con la variante A320-200. Questo dispone, in confronto al suo predecessore, di alette d'estremità, d'un maggiore raggio d'azione e di un maggior peso consentito al decollo. Fu omologato nel 1988 e tuttora è il velivolo più venduto al mondo.L'A320-200 divenne presto un concorrente diretto, soprattutto per il simile Boeing 737-400, da prendere sul serio ed è più venduto del Boeing 737-800.A320 PrestigeNel novembre 2005 l'Airbus presentò l'A320 Prestige, insieme all'A318 Elite, come membro della serie "Airbus Corporate Jet", caratterizzata da aeroplani d'affari più spaziosi e più lussuosi.A320 EnhancedA320 Enhanced (o A320E) è l'appellativo di una versione rielaborata dell'A320 che dovrà essera consegnata dal 2009. Le spese dirette di gestione della nuova versione dovrebbero ammontare al 5% in meno dell'attuale A320-200. Ciò sarà reso possibile tramite un'aerodinamica migliore, diminuzione del peso e nuovi propulsori. Tra l'altro, nel 2006, l'Airbus ha testato per la prima volta su prototipi A320 dei nuovi tipi di alette d'estremità. Questi dovrebbero permettere una maggiore efficienza economica. In tutto sono state testate due varianti: la prima, ideata direttamente da Airbus, assomiglia come forma alle spigolose alette d'estremità presenti sull'A330 e sull'A340; la seconda proviene dalla ditta Aviation Partners, che tra l'altro produce le alette d'estremità per il Boeing 737 e 757. Queste alette ricordano nella forma le più sottili "Blended Winglets" della famiglia Boeing 737NG.Lo scopo degli esperimenti era quello di appurare se l'impiego delle winglets rende e se sí, quale dei due disegni delle winglets è il più efficiente. Nell'ottobre del 2006 è stato reso noto che Airbus non è più in grado di perseguire il progetto, in quanto gli aumenti d'efficienza non abolivano sufficientemente il maggiore consumo di carburante, causato dal peso addizionale delle alette.Per l'A320E sono previste modifiche sia all'aerodinamica, sia ai propulsori, al fine di migliorarne ulteriormente la redditività.Le modifiche saranno assunte probabilmente su tutti i membri della famiglia degli A320.A321L'A321 è un aereo bipropulsore con un corridoio centrale nella cabina e 8 ingressi per i passeggeri. In una tipica versione a due classi, la cabina offre posto a 186 passeggeri. Nella versione più ristretta ad una sola classe, l'aereo può contenere fino a 220 passeggeri.L'A321 è in diretta concorrenza con i modelli più grandi della famiglia dei Boeing 737. Anche il Boeing 757-200 rientra nella stessa categoria di capacità, ma con un'autonomia più elevata, tuttavia è uscito di produzione il 28 novembre 2005.Per l'A321 è stato ideato un nuovo sistema di ipersostentatori, visto che il massimo angolo d'attacco raggiungibile al decollo, a causa della lunghezza del velivolo, è più ridotto di quello dell'A320. L'A321 dispone di un sistema ipersostentatore a doppia incrinatura.Gli interni della flotta di Alitalia sono stati curati dalla Italdesign Giugiaro.A321-100Il progetto A321 ebbe inizio nel 1989 con la prima versione A321-100. Il primo volo fu effettuato nel 1993. Nel dicembre dello stesso anno l'aereo ottenne l'omologazione in Europa.A321-200L'elaborazione della variante A321-200 fu iniziata nel 1995, il primo volo avvenne nel 1996. Il suo raggio d'azione fu elevato a 5500 km tramite l'aggiunta di serbatoi supplementari e altre piccole modifiche. Dal maggio 2002 tutti gli A321 consegnati sono di tipo 200. In termini di prezzi l'A321-200 si attesta dai 72 milioni USD in su.Dati tecniciCifre riguardanti le venditeAeromobili similiIncidentiNoteVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniAerei civiliAirbus A320 family
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http://it.wikipedia.org/wiki/Lo%C3%AFe_Fuller
Loïe Fuller.Fu con Isadora Duncan e Ruth St. Denis una delle pioniere della danza statunitense, artefice di una nuova idea del ballo, svincolato dalle rigide imposizioni del balletto classico all'insegna della riscoperta delle possibilità espressive del corpo.BiografiaSi formò come attrice teatrale e danzatrice in spettacoli folkloristici, vaudeville, circhi, burlesque e teatro di varietà, ricavando da queste esperienze il gusto per la teatralità immediata, il movimento repentino e veloce oltre che l'arte dell'improvvisazione. Le sue molteplici esperienze nei diversi generi teatrali percorsero un lasso temporale ravvisabile tra il 1865 ed il 1891, anni durante i quali la Fuller si esercitò anche come manager, autrice teatrale e coreografa a Parigi, Londra e New York: fu proprio grazie al suo intervento che Isadora Duncan poté organizzare le proprie tournée in Europa.Fisicamente non molto alta ma aggraziata e di bell'aspetto, fortemente miope, Loïe Fuller non si definì mai una danzatrice nel senso stretto della parola: non aveva mai studiato danza, ma riteneva l'espressione corporea un bisogno imperativo per l'espressione interiore delle emozioni.Scritturata dal 1892 alle Folies-Bergère, riscosse enorme successo e fu immediatamente ricercata e ritratta dagli artisti dell'epoca, tra i quali Henri de Toulouse-Lautrec. Il suo nome venne spesso ricordato come Loïe Fuller'" o, più semplicemente, "'La Loie'".Debitrice delle nozioni di illuminotecnica ricevute indirettamente dalla frequenza dei palcoscenici dei più svariati generi teatrali, la Fuller si rese conto che il dinamismo del movimento era prodotto non tanto dal solo movimento del corpo, ma dell'abbinamento tra questi e la luce, il colore, il suono: fu così che nacquero a solo e coreografie di forte impatto visivo, che videro la danzatrice liberarsi dei costumi classici del balletto a favore di lunghe tuniche in seta colorata, che col roteare sulle gambe producevano effetti innovativi rispetto alla tradizione ballettistica e della messinscena.Le innovazioni della Fuller, ballerina dilettante, sono quindi da ricercarsi soprattutto nella cura illuminotecnica degli allestimenti più che per veri e propri meriti legati alla disciplina. Precorse ed influenzò, rimanendone influenzata a sua volta, il liberty, con continui richiami al floreale ed al virtuosismo cromatico, sempre presente nelle sue performance. Debitrice della sua formazione fu anche il teatro simbolista, anche se non ebbe contatti diretti con esso.Apertamente omosessuale, non fece del suo orientamento sessuale uno scandalo ma non si nascose con le sue allieve, con le quali sovente ebbe rapporti che andavano al di là di quello professionale.Morì a Parigi, città a lei molto cara, di polmonite, il 1 gennaio del 1928. È tuttora sepolta nel cimitero di Père Lachaise.NoteBibliografiaAltri progettiCollegamenti esterniDanzatori LGBTLoie Fuller
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http://it.wikinews.org/wiki/La_lettera_di_Magaldi_svela_il_%26quot%3BBerlusconi_Occulto%26quot%3B
La lettera di Magaldi svela il "Berlusconi Occulto".Come annunciato il 22 luglio, Gioele Magaldi, leader della loggia massonica del "Grande Oriente d'Italia Democratico", ha pubblicato sul suo sito una lettera aperta al Fratello Silvio Berlusconi. Il messaggio, a cui ne seguiranno altri dato che "la posta in gioco è piuttosto complessa e importante", ha il preciso obiettivo di fare luce sui risvolti massonici del Presidente del Consiglio.Il Gran Maestro Magaldi ricorda subito che l'iniziazione massonica avuta ai tempi della P2 è indelebile e fa riferimento all'interesse che Berlusconi nutre per l'esoterismo in generale. Il massone, quindi, elenca in punti gli aspetti del "Silvio Segreto" cominciando dalla "natura iniziatica e massonica del complesso di Villa Certosa in Sardegna" e del mausoleo funebre presente all'interno di Villa San Martino ad Arcore. Continua rivelando gli interessi del Presidente del Consiglio per l'astrologia e cita alcune letture del mondo massonico a cui Berlusconi si sarebbe ispirato per utilizzare le televisioni al fine di condizionare le masse di spettatori. L'ultimo punto, invece, riguarda la gestione del potere imprenditoriale, mediatico e politico che, stando alla lettera, "è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell'establishment massonico mondiale".La lettera, dopo una lunga serie di diffide e ammonizioni, cambia destinatario e si rivolge ad alcuni rappresentanti di spicco dell'opposizione a cui viene suggerito di costituire "una coalizione che si candidi a governare il Paese nel giorno in cui l'attuale governo Berlusconi fosse sfiduciato in Parlamento o terminasse naturalmente la legislatura".
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http://it.wikipedia.org/wiki/Riposto
Riposto.Riposto'" ("Ripostu" in siciliano, che significa "ripostiglio" o "cantina") è un comune di circa 14.000 abitanti della provincia di Catania.GeografiaRiposto sorge sul mar Ionio, sulla costa che va da Catania a Messina, e rappresenta uno dei più storici e caratteristici paesi marinari dell'area jonico-etnea. È praticamente congiunta alla cittadina di Giarre, con cui condivide anche la stazione ferroviaria. Possiede un grande e moderno porto turistico denominato "Marina di Riposto" o "Porto dell’Etna" per la sua posizione.StoriaLa storia di Riposto è strettamente connessa a quella di Giarre e di Mascali, della cui Contea faceva parte. Il suo nome deriva dal siciliano "u ripostu" ovvero il ripostiglio o la cantina, dato che a Riposto venivano depositate le ingenti quantità di vino e prodotti agricoli raccolte nelle vicine città in prossimità dell'imbarco per l'esportazione.La zona venne presto popolata da messinesi, fuggiti da un'epidemia di peste, che nel 1710 costruirono la Chiesa della Madonna della Lettera.Nel 1815 la città ottenne, insieme alla vicina Giarre, l'autonomia da Mascali, ma i commercianti ripostesi chiesero presto la secessione delle due città, che avvenne nel 1841.Nel 1820, grazie ad un decreto reale di Ferdinando I di Borbone venne costruita proprio a Riposto una delle primissime scuole pubbliche in Sicilia, la seconda scuola nautica dopo quella di Palermo, intitolata al navigatore siciliano Luigi Rizzo, l'attuale "Istituto Tecnico Nautico "Luigi Rizzo" e nel 1906 venne iniziata la realizzazione del porto. Alla fine del secolo XIX si verificò il boom economico di Riposto. A Riposto vi erano le sedi consolari di Svezia, Romania, Norvegia, Uruguay, Francia, Brasile, Grecia, Gran Bretagna. Nel 1885, vi si pubblicava la rivista settimanale "La Sicilia Vinicola".L'espansione coloniale verso la Libia, avvenuta sotto il governo da Giolitti nel 1911-12 prima, e la guerra mondiale dopo, impoverirono Riposto in conseguenza della chiusura dei suoi mercati di esportazione-importazione, che costituivano sino al 1919 una delle principali ricchezze del paese. Oltre a ciò l'arruolamento e la morte durante il conflitto bellico di molti dei suoi marinai contibuirono al declino commerciale e sociale.Nel 1939 Riposto fu riunita nuovamente al comune di Giarre con il nome di Giarre-Riposto finché, per volere della gerarchia fascista ed in seguito ad interessamento del podestà giarrese Giuseppe Vasta Parisi e del ripostese on.le Achille Arcidiacono, allora sottosegretario alla Marina Mercantile, con Real Decreto del settembre 1939 nacque il comune di Jonia; dalla fusione appunto dei due centri vicini il nuovo comune prese nel 1942 la denominazione di Jonia. Numerose polemiche conseguirono all’accentramento dei servizi pubblici a Giarre, soprattutto in considerazione delle differenti origini e vocazioni delle popolazioni dei due comuni (marinara e commerciale la ripostese, contadina la giarrese) e della differente estrazione sociale. Pertanto nel 1945 i due comuni, specie per le pressioni dalla parte ripostese furono nuovamente separati, riprendendo le rispettive denominazioni.Evoluzione demograficaLuoghi d'interesseBasilicaLa Chiesa Madre di Riposto, magnifico ed imponente edificio neoclassico, a tre navate e a croce latina in stile neo-classico, risale al periodo tra la fine del XVIII ed il XIX secolo ed è dedicata al santo protettore dei marinai San Pietro. Nel progetto originario era prevista la collocazione di statue marmoree e un campanile, che non sono mai stati realizzati. Presto però, tra pochi mesi, le cinque statue già realizzate, saranno collocate e per l'occasione ci sarà una bellissima manifestazione popolare. La Chiesa Madre ripostese presenta all'interno una lavorazione elaborata, particolarmente di pregio è l'altare maggiore con gli scranni in legno di fine '700, i pilastri con capitelli corinzi, l'altare dell'Addolorata in marmo e legno.Al suo interno, nelle cappelle laterali, sono esposte numerose tele di illustri pittori siciliani del Settecento e dell'Ottocento.La facciata, in pietra bianca di Comiso, è ispirata alla Basilica di San Giovanni in Laterano, e all'interno sono custoditi un organo a canne francese di fine '800 e un pulpito di scuola siciliana.Chiesa della Madonna della LetteraL'odierna Chiesa della Madonna della Lettera è stata la prima chiesa di Riposto; tuttavia l'odierna struttura è solo la quarta ricostruzione. La prima fu costruita durante la dominazione arabo-normanna, la seconda durante spagnola, la terza nel '700 e l'ultima nel 1868.Al suo interno sono custoditi un dipinto di Giuseppe Zacco raffigurante la Madonna della Lettera che sostituisce un'icona bizantina ormai perduta, un organo settecentesco ed una cripta con l'ossario dove si trovano un pozzo d'acqua marina ed i colatoi utilizzati per il trattamento delle salme, dove ancora oggi, durante l’alta e la bassa marea, l’acqua si alza e si abbassa.AltroFrazioniTorre Archirafi è la frazione storicamente più legata a Riposto (il borgo fa parte di questo comune dal 1841, cioè dalla secessione da Giarre). Prende nome una delle sette torri difensive della Contea di Mascali.Altre frazioni sono Altarello (in buona parte amministrata da Giarre), Archi, Carruba (in parte amministrata da Giarre), Praiola e Quartirello.EconomiaL’economia ripostese è basata sull'agricoltura (uva da vino, agrumi, patate novelle), sul commercio (importante è l'esportazione dei vini), sulla pesca (è presente un grosso mercato ittico) e l’artigianato. Ultimamente sta acquistando importanza anche il turismo, grazie al completamento del porto turistico e alla presenza di attrezzature ricettive e balneari.Presenti poi alcune industrie come la dolciaria Dolfin, attiva a livello nazionale.Inoltre il panificio D'angelo sito a MASCALI via catania messina n.1 che distribuisce in tutta la zona jonica un pane tadizionale siciliano di grano duro.il sito internet è: www.d'angelopane.comCulturaLa stagione più viva, da un punto di vista culturale, è l'estate. Da anni nel centro rivierasco si organizzano una serie di eventi che attirano un pubblico numeroso. Da segnalare la rassegna di musica "Musiche Migranti" che si tiene sul finire dell'estate e che vede esibirsi gruppi provenienti da tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo.ReligioneIl patrono di Riposto è San Pietro, protettore dei pescatori. Tuttavia è importante anche il culto della Madonna della Lettera, patrona di Messina.CinemaIl noto cantautore Franco Battiato ha girato nella cittadina ionica, a cui è rimasto sempre profondamente legato, parte del suo film "Perduto amor".LetteraturaNe "I Malavoglia" di Giovanni Verga, Bastianazzo annega in seguito al naufragio della propria nave mentre trasporta un carico di lupini da Acitrezza a Riposto.MusicaRiposto ha un forte legame con la musica. Infatti essa fu visitata nel 1882 dal compositore tedesco Richard Wagner, e inoltre è la città natale del cantautore Franco Battiato.Personalità legate a RipostoTrasportiLa città è servita da un porto turistico moderno, dalle Ferrovie dello Stato e dalla Ferrovia Circumetnea. L’Aeroporto di Catania-Fontanarossa è a circa 30 km ed è facilmente raggiungibile a mezzo dell'autostrada Messina-Catania.AmministrazioneGalleria fotograficaCollegamenti esterniRiposto|Comuni della provincia di CataniaRiposto
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http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_della_Ragione
Alberto della Ragione.Onorificenze.BiografiaNato a Piano di Sorrento nel 1892 da una famiglia di media borghesia, frequenta l'Istituto Nautico della sua città, conseguendo il diploma di Capitano di lungo corso. Nel 1914, conseguita un anno prima la laurea in ingegneria navale, inizia la sua carriera di insegnante di matematica presso l'Istituto Nautico di Livorno, lavoro che durerà ininterrottamente fino al 1927, quando lascia l'insegnamento per la libera professione, ricoprendo importanti incarichi nell'industria navale prevalentemente a Genova, specializzandosi nel recupero di navi affondate. Appassionato d'arte, da sempre ama gli artisti dell'ottocento napoletano; è quasi per caso - l'acquisto fortuito all'asta di un Signorini - che comincia l'interesse per l'arte contemporanea. Nel 1931, dopo la visita alla Prima Quadriennale, cede tutta la sua collezione del XIX secolo alla Galleria Milano di Vittorio Barbaroux, ricevendone in cambio un piccolo tesoro: 52 de Pisis, 17 Carrà, 17 Morandi, 14 Campigli, 47 Sironi. Con la somma (105.000 lire) che gli serviva per acquistare un appartamento, nel 1938, sempre da Barbaroux, compra uno dei cinque Modigliani (l'"Autoritratto") provenienti dalla Collezione Riccardo Gualino, sfidando il clima politico e culturale ostile all’arte "giudaica" (nessuna istituzione pubblica tenta di aggiudicarsi le altre opere). Punta soprattutto sui giovani, su quelli rifiutati dai galleristi perché troppo rischiosi o che la critica ufficiale trascura o attacca per ragioni politiche e culturali con pesanti accuse di ebraismo. Durante tutto il fascismo prosegue sulla strada intrapresa di collezionista e mecenate: non essere iscritto al Fascio non gli impedisce, nel 1941, la vittoria del primo premio alla Mostra delle collezioni d’arte contemporanea di Cortina d'Ampezzo, dove espone la sua raccolta, e il titolo di Benemerito delle Arti.Nello stesso anno la sede di Milano di "Bottega di Corrente" - chiusa dal Regime per lo spirito libertario dei suoi artisti - viene rilevata e ribattezzata "Galleria della Spiga": una delle gallerie più all'avanguardia d'Italia. Treccani, Birolli, Guttuso, Cassinari, Morlotti, Migneco, Sassu, Santomaso, Tomea, Valenti, Vedova, e gli scultori Manzù, Broggini e Fontana, sono gli artisti di "Corrente" che si ritrovano poi alla "Spiga" nel comune rifiuto dell'arcaismo e del classicismo, ma anche dell'esclusivo intellettualismo delle avanguardie. Il realismo, passato attraverso il filtro dell'espressionismo, è lo strumento per esprimere la loro ricerca e i propri dissensi. Le opere di Van Gogh, Ensor, Munch, Kokoschka, Kirchner, "Guernica" di Picasso (1937), sono i nuovi modelli, etici prima che estetici, emblematici della tragicità contemporanea. Con questi artisti della Ragione instaura uno stretto rapporto, aiutandoli anche nei momenti di maggiore difficoltà economiche, politiche e personali: tutta la famiglia Mafai viene ospitata nella sua casa di Quarto dei Mille perché Antonietta Raphael, moglie di Mario Mafai, rischia l'espulsione a causa delle leggi razziali. Lo stesso fà con Guttuso e con Birolli; protegge poi Santomaso e Vedova e non c'è artista che con della Ragione non abbia rapporti di amicizia e di stima.Nel 1969, grazie anche all'intercessione di Carlo Ludovico Ragghianti, oltre duecento opere della sua collezione vengono donate alla città di Firenze, primo nucleo di un futuro Museo Internazionale d'Arte Contemporanea. Della Ragione giustifica la donazione, "frutto di una vita di intensa passione", quale "attestazione di affetto per Firenze, tremendamente ferita dalla inondazione del 1966, nonché un atto di adesione agli sforzi che si fanno per restituire alla città il ruolo di viva capitale dell'arte". La collezione doveva essere esposta a Palazzo Pitti, poi in Piazza della Signoria; venne infine viene chiusa in deposito. Ancora oggi la Raccolta di arte contemporanea Alberto della Ragione è in attesa di una definitiva sistemazione. Tre anni dopo, nel 1973, a S. Margherita Ligure, Alberto della Ragione muore all'età di ottantuno anni.NoteBibliografiaVoci correlatePenisola Sorrentina|Alberto della Ragione
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http://guide.supereva.it/grafologia_e_test/interventi/2009/11/amore-contrastato
I) venerdì notte sognò ke era in auto con la moglie ma d’improvviso la terra cominciò a franare come se fosse la fine del mondo..e rendendosi conto ke stavano per morire lui cerca di aggrappare la mano dell’ex e le dice di amarla invocandola a sua volta di farsi dire ti amo visto ke ormai dovevano morire,ma lei nn gli risponde, alla fine franano perkè sotto di loro c’era il mare…ma nn riesce più a trovarla pur cercandola sugli scogliDott…cosa pensa di questi sogni in cui lui sembra nn riuscire a liberarsi dell’amore (lui dice ke nn la ama più in realtà) per una donna per la quale in realtà vivono la guerra dei separati….hanno 3 bei bimbi ai quali lui è legato e nn ha mai tollerato la dissoluzione di questo nucleo, so ke lei è molto credente come me del resto, e da parte mia voglio kiederle perkè se dio ama la famiglia e anke il mio amico la ama….se ne ritrova senza!!Pubblicato il 21 novembre 2009 in: Lei & Lui
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http://archive.globalproject.info/art-19070.html
Dopo l’ennesima ordinanza di stampo proibizionistico emanata dalla giunta Zanonato, che prevede la sanzione di 500 euro a chiunque venga sorpreso a comprare o consumare sostanze stupefacenti in luogo pubblico, i cittadini indignati dell’altra Padova hanno deciso di ribellarsi, di liberarsi da quest’ennesimo tentativo di reprimere e criminalizzare ogni comportamento ritenuto deviante. Da qui nasce la volontà diffusa di dar vita a quella che è stata la “spinellata di massa” che lo scorso mese ha avuto luogo in Piazza delle Erbe. E’ stato il primo passo compiuto dai cittadini dell’altra Padova, un primo momento che ha fatto emergere con forza tutto il “profumo della libertà”, l’allergia e la voglia di ribellarsi e disobbedire a quella che è stata l’ultima delle molte, troppe ordinanze di questa giunta, che non hanno fatto altro che nascondere i problemi che in realtà rimangono fortemente tangibili all’interno della città.Piazza delle Erbe come luogo simbolico della città di Padova e di tutte le sue contraddizioni, la piazza per antonomasia dei giovani e non, che vogliono ricavarsi spazi di socialità all’interno di una società sempre più frenetica e alienante che questi spazi e luoghi li teme. Piazza delle Erbe oggetto di numerose ordinanze del nostro filo-sovietico sindaco-sceriffo, con i suoi coprifuochi e retate, con i suoi abitanti di ogni qual genere e sorta nel bene e nel male, la piazza luogo di incontro e appuntamento, dal mercato della mattina al tanto temuto spritz della sera, la piazza degli studenti, dei bar all’aperto, la piazza di tutti, ma soprattutto la piazza del mercoledì sera.Infatti non solo il luogo non è stato scelto per casualità, anche il giorno e l’orario non lo sono. Lo spritz del mercoledì sera; se a qualcosa dobbiamo accreditare la colpa del tanto fomentato odio per questo luogo è proprio a questo evento, questa ormai sancita scadenza, il momento in cui migliaia di giovani e meno giovani si ritrovano per un appuntamento non dato, ma che di fatto esiste, nello stesso luogo, per condividere le proprie emozioni, esperienze o solo per staccare dalla routine quotidiana. Un luogo che in quei momenti dimentica la desertificazione che le politiche di questa amministrazione hanno causato nelle altre sere della settimana, lasciando spazio unicamente a quello che l’altra faccia della piazza, quella dello spaccio, dell’isolamento e dell’insicurezza sociale.L’abbiamo ripetuto più volte e oggi lo ribadiamo con ancor più voce: l’unica sicurezza è la garanzia dei diritti, è la garanzia di un reddito, è la garanzia di un tetto degno sotto cui vivere, è la garanzia di vedersi riconosciuta una dignità in quanto soggetti. Oggi la sicurezza deve essere questo, ma, viceversa, è proprio tutto ciò che vediamo fuggire dal nostro sguardo. Evidentemente esistono altre problematiche: l’abuso delle sostanze, la continua ricerca dello sballo e il disagio per le strade; ma come gli ultimi cinque anni di amministrazione Zanonato hanno dimostrato, non sono sicuramente le politiche repressive e proibizioniste a limitare o sconfiggere tutto ciò: non si possono trattare i problemi sociali come problemi di ordine pubblico!Lo scenario che abbiamo innanzi a noi non è dei più sereni, sempre più vediamo trasformarsi la realtà che ci circonda in una copia non troppo lontana da quella descritta da Orwell in 1984, ma l’abbiamo già detto: il finale di quel libro non ci piace e siamo convinti che oggi si possa riscrivere, ma solo la cooperazione tra gli individui, la messa in relazione delle proprie soggettività, può e deve tracciare linee di fuga da tutto ciò. Dobbiamo e vogliamo farlo prima che gli sgomberi degli spazi sociali, le telecamere ad ogni angolo, i militari nelle nostre città, le unità cinofile davanti alle nostre scuole, il fatto che fumarci una canna sia indice di grave tossicodipendenza e pericolosità sociale divengano normalità, divengano routine che non indigna. Dobbiamo farlo con la capacità che ci contraddistingue, la capacità di esprimere la passione che ci muove, i desideri che ci fanno vivere, la rabbia degna che ci fa lottare.
212,413
http://it.wikipedia.org/wiki/Roger_Dean
Roger Dean.È noto in particolare per la realizzazione di copertine di innumerevoli album discografici a partire dagli anni sessanta, soprattutto degli Yes e di altri gruppi di rock progressivo.BiografiaDean nacque in Inghilterra. Figlio di un militare, visse in diverse parti del mondo. Nel 1959, tornato in Inghilterra, ottenne il diploma come designer alla Canterbury School of Art. Nel 1968 si laureò presso il Royal College of Art di Londra.I suoi primi lavori nel settore delle copertine discografiche furono per un gruppo chiamato Gun e per gli africani Osibisa. Soprattutto questa seconda opera contribuì ad attirare molta attenzione. In quello stesso anno Dean diede inizio al suo rapporto di collaborazione più importante, quello con gli Yes, realizzando la copertina dell'album "Fragile". Dean creò anche il cosiddetto "logo classico" degli Yes, che apparve sul successivo "Close to the Edge". Da allora, Dean ha curato quasi tutte le copertine degli Yes, nonché la coreografia di moltissimi loro concerti e le copertine degli album solisti dei membri degli Yes o di altre formazioni della grande "famiglia Yes" (per esempio i Badger e gli Asia). Inoltre, Dean ha realizzato copertine anche per molti altri celebri gruppi, soprattutto della scena del "progressive", quali Uriah Heep e Gentle Giant.La maggior parte delle opere di Dean rappresentano paesaggi fantastici con un'atmosfera fra il fantasy e la "new age". Le sue immagini sono caratterizzate da una grande armonia, senso di equilibrio e di pace, e proprio in questo senso sono il perfetto complemento delle atmosfere celesti e positive della musica degli Yes (come ebbe a osservare Steve Howe, "there is a pretty tight bond between our sound and Roger's art").Fra i tratti caratteristici dei paesaggi di Dean ci sono:La maggior parte delle opere di Dean sono dipinti realizzati con l'uso coordinato di diverse tecniche quali acquarello, inchiostro, carboncino, collage e altre.Oltre a dipingere, Dean ha anche realizzato progetti di architettura e di architettura di interni, anch'essi caratterizzati dallo stesso tipo di curve e di armonie dei suoi dipinti. Recentemente l'architettura è divenuta uno dei suoi principali interessi, e sono state realizzate diverse abitazioni basate sui suoi progetti.Sono state pubblicate due raccolte di lavori di Dean: "Views" (1975) e "Magnetic Storm" (1984). Le sue opere di architettura sono state esibite al Victoria and Albert Museum e presso la Royal Academy.All'inizio del 2004, Dean ha annunciato di voler realizzare un film intitolato "Floating Islands", con la coproduzione di David Mousley. Il film sarà basato sulle "rocce volanti" che appaiono nei dipinti di Dean per l'album "Yessongs", e che continuano una storia iniziata con "Fragile" (e ripresa poi da Jon Anderson nel suo album solista Olias of Sunhillow). Il film dovrebbe utilizzare "rendering" 3D delle immagini di Dean e la colonna sonora dovrebbe essere, ovviamente, degli Yes.Dean si reca ogni estate al North East Art Rock Festival, e ha progettato la maggior parte dei loghi utilizzati nella storia del festival.Dean vive a Brighton dal 1972.Elenco di opereElenco delle principali copertine di albumGunEarth & FireNucleusLighthouseKeith Tippett GroupRamasesAtomic RoosterOsibisaYesGentle GiantBudgieUriah HeepMcKendree SpringBadgerGreensladeDave GreensladeSteve HoweJohn LodgeAsiaBarry DevlinIt BitesRick WakemanSpace NeedleThe London Symphony OrchestraGlass HammerAd InfinitumVermilionBirdsongs of the MesozoicGrobschnittRainbow BandMidnight SunDr. Strangely StrangeAltriCopertine di videogiochiBibliografiaCollegamenti esterniYes|Dean, RogerRock progressivo|Dean, RogerRoger Dean (artist)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Montoro_Inferiore
Montoro Inferiore.Montoro Inferiore'" è un comune italiano di 10.407 abitanti della provincia di Avellino in Campania. Confina con i comuni di Bracigliano, Contrada, Fisciano, Forino, Mercato San Severino, Montoro Superiore ed è a pochissimi chilometri da Solofra.Geografia politicaLa frazione capoluogo, "'Piano'", è ormai identificata "de facto" con il toponimo Montoro Inferiore, colloquialmente nota anche come "Piano di Montoro".StoriaDi antichissime origini, Montoro deriva il suo nome, secondo alcuni, dalla valle ubertosa detta Mons Aureus, secondo altri da Mons Taurus (Monte del Toro), una collina così chiamata ancora oggi, o da Mons Laureicum (Monte dell'Alloro), per la presenza di questa specie arborea sulle pendici che cingono la valle. Recenti scavi archeologici dimostrano la presenza di antichi insediamenti nell'area di Montoro, risalenti al Paleolitico superiore.CuriositàPur rientrando nei territori della provincia di Avellino, Montoro Inferiore, come anche Montoro Superiore e in minor misura Solofra, ha una cultura e un legame più forte con Salerno che con Avellino.Evoluzione demograficaPersonalità legate a MontoroL'economia di Montoro InferioreLe tabelle in questa sezione sono prelevate dal sito del Comune realizzato dal progetto Asmenet (un progetto di servizi informativi per 592 Enti Locali di Campania, Calabria e Basilicata).AgricolturaAttività ProduttiveNota: U.L. sta per Unità Lavorative.AmministrazioneLa amministrazione in carica è stata eletta nelle elezioni del 6-7 giugno 2009, sulla base dei seguenti risultatiNoteComuni sparsiComuni della provincia di AvellinoMontoro Inferiore
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http://www.tvblog.it/post/5805/ascolti-tv-i-dati-auditel-di-lunedi-23-luglio-2007/9
pubblicato: martedì 24 luglio 2007 da ShareTesta a testa in prima serata tra i film delle ammiraglie con una prevalenza in valori assoluti per Sister Act e in share per Sotto il sole della Toscana in prima tv su Canale 5. Cresce leggermente Close to Home e prevale su Lucignolo. Bene il documentario In un altro Paese su Raitre e ancora scarsi riscontri per la serie The Unit nonostante fosse al lunedì. Access a Soliti Ignoti.La sfida film tra Raiuno e Canale 5 vede vincitore in valori assoluti (causa termine anticipato rispetto al concorrente) Sister Act e in share la prima televisiva in chiaro Sotto il sole della Toscana avente tra gli interpreti anche il nostro Raoul Bova.Risultato eccellente soprattutto per Sister Act, una delle pellicole più replicate in tv che, grazie alla simpatia di Whoopi Goldberg, ottiene sempre ascolti molto buoni.In leggera salita la serie Close to Home con Jennifer Finnigan che riesce nell’impresa di superare in valori assoluti (non in share) il magazine Lucignolo Bellavita, che a sua volta si mantiene su un buon 11% di share.Molto bene il documentario sulla mafia trasmesso da Raitre, In un altro Paese, che quasi supera il programma di Italia 1 e vince sulla messa in onda di The Unit, serie troppo sofisticata per la prima serata che floppa anche al lunedì.Access prime time ancora a Soliti Ignoti con un recupero per Cultura Moderna e sempre in access cresce ancora Tempesta d’amore ormai stabilmente apprezzata dai telespettatori di Rete 4.Ieri è stata la prima giornata dell’esperimento tv-movie prima del preserale (Insieme per forza) e il risultato non è stato da buttare via: 1 Contro 100 non è aumentato di molto ma il tv-movie ha ottenuto ben il 19% di share dando un traino maggiore al quiz e facendo calare leggermente Reazione a catena. Vedremo come proseguiranno le prossime giornate. L’esordio è incoraggiante.I dati:SOLITI IGNOTI Rai 1 5.235 27,95%CULTURA MODERNA Canale 5 4.412 23,43%TEMPESTA D’AMORE Rete 4 1.707 9,44%RENEGADE - SFIDA INFERNALE Italia 1 1.647 9,40%UN POSTO AL SOLE D’ESTATE Rai 3 1.409 7,74%TOPOLINO & CO. Rai 2 1.103 6,53%WARNER SHOW Rai 2 935 6,02%WARNER SHOW Rai 2 690 4,97%SISTER ACT UNA SVITATA IN… - LUNEDIFILM Rai 1 4.176 22,84%SOTTO IL SOLE DELLA TOSCANA - I FILMISSIMI Canale 5 4.065 24,39%CLOSE TO HOME-GIUSTIZIA AD… - L’UOMO INVISIBILE Rai 2 2.056 10,96%CLOSE TO HOME-GIUSTIZIA AD… - REO CONFESSO Rai 2 1.840 9,56%LUCIGNOLO Italia 1 1.875 11,12%IN UN ALTRO PAESE Rai 3 1.762 9,32%THE UNIT - LA TRUFFA Rete 4 1.303 10,57%THE UNIT - ADDESTRAMENTO SPECIALE Rete 4 1.039 5,41%PRES.LUCIGNOLO Italia 1 1.026 5,40%THE UNIT - IL TRAFFICANTE DI ARMI Rete 4 1.003 5,66%IL VEDOVO - LA VALIGIA DEI SOGNI La 7 973 5,18%BEAUTIFUL Canale 5 4.102 27,67%CENTO VETRINE Canale 5 3.791 28,77%LA SIGNORA IN GIALLO - L’UOVO DI MEZZANOTTE Rai 1 2.657 20,02%DRAGON BALL WHAT’S MY DESTINY Italia 1 2.403 19,41%VIVERE Canale 5 2.265 20,95%NARUTO Italia 1 2.074 15,09%STUDIO SPORT Italia 1 2.062 14,07%IL COMMISSARIO REX - LA FIGLIA RUBATA Rai 1 1.816 25,33%LA SIGNORA IN GIALLO - BUFFALO NEW YORK Rai 1 1.665 20,66%ORGOGLIO CAPITOLO TERZO Rai 1 1.652 19,06%SLAMBALL Italia 1 1.649 11,06%INCANTESIMO Rai 1 1.631 15,56%FORUM Rete 4 1.617 15,34%CARABINIERI 4 - PICCOLI GANGSTERS Canale 5 1.527 16,71%LE SORELLE MCLEOD - TEMPO SCADUTO Rai 1 1.454 21,27%INSIEME PER FORZA - TANTE STORIE Canale 5 1.376 19,62%CICLISMO - TOUR DE FRANCE Rai 3 1.350 15,16%BEVERLY HILLS 90210 - NUOVI AMORI Italia 1 1.236 12,62%GIUDICE AMY - PAURA DI CAMBIARE Canale 5 1.195 11,65%CUORI TRA LE NUVOLE Canale 5 1.056 13,01%L’ITALIA SUL 2 - I PARTE Rai 2 1.021 8,64%RICOMINCIO DA QUI Rai 2 807 10,03%L’ITALIA SUL 2 - II PARTE Rai 2 794 8,70%NERO WOLFE - DELITTI D’AMORE Rete 4 695 6,42%COM’E’ DURA L’AVVENTURA Rete 4 542 7,61%SENTIERI Rete 4 423 5,18%REAZIONE A CATENA Rai 1 3.199 23,79%1 CONTRO 100 Canale 5 2.544 22,26%REAZIONE A CATENA-L’INTESA … Rai 1 2.313 22,72%1 CONTRO 100 I SOLDI O IL MURO Canale 5 1.675 19,61%WILL AND GRACE - TUTTO E’ IN VENDITA Italia 1 1.140 8,26%WILL AND GRACE - COWBOYS E IRANIANI Italia 1 941 8,47%MURDER CALL - FALSI ALLARMI La 7 285 2,63%PASSAGGIO A NORD OVEST Rai 1 1.435 16,42%IL MISTERO DELLA FONTE - BRIVIDI D’ESTATE Canale 5 973 18,34%PRIMO PIANO Rai 3 967 7,09%TRIBBU’ SEGNALI DI FUMO Rai 2 834 5,34%TRIBBU’ Rai 2 797 8,65%IL BIVIO Italia 1 587 12,38%CARAMELLE DA UNO SCONOSCIUTO - CINEMA D’ESTATE Rete 4 503 11,20%CALCIO CAMPIONATO DEL MONDO - REPUBBLICA CECA-ITALIA La 7 459 5,29%TG1 ore 20:00 5.014 32,00%TG5 ore 20:00 4.299 27,18%CINEMA 1 300 1,60%FOX 64 0,34%Articoli similiAscolti Tv Giovedì 2 settembre 2010: Il peccato e la vergogna con 5,7 mln (28,53%) batte Montalbano in replica. 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http://it.wikipedia.org/wiki/Romano_Guardini
Romano Guardini.BiografiaNato a Verona nel 1885, in una famiglia di quattro fratelli. Già nel 1886 la famiglia si trasferì a Magonza. Qui Romano Guardini frequentò le scuole fra cui il Ginnasio umanistico, presso il quale superò gli esami finali nel 1903. Dopo avere frequentato per due semestri la facoltà di chimica a Tubinga e tre semestri di economia politica a Monaco di Baviera e Berlino, decise di entrare in seminario.Romano studiò teologia a Friburgo in Brisgovia e Tubinga. Nel 1910 fu ordinato sacerdote a Mainz, dove lavorò brevemente quale assistente spirituale, prima di ritornare a Friburgo per il dottorato con il professor Engelbert Krebs, titolo che egli ottenne nel 1915 con un lavoro su Bonaventura. Sempre con una tesi su Bonaventura ottenne, nel 1922, l'abilitazione all'insegnamento della teologia dogmatica, mentre, nel contempo, era attivo nella pastorale giovanile nel movimento giovanile cattolico. Nel 1923 ottenne la cattedra di filosofia della religione e visione cattolica del mondo a Berlino, che conservò fino al 1939, quando fu prematuramente pensionato dai nazisti. Dal 1943 al 1945 si ritirò a Mooshausen, villaggio in cui si era creato, fin dal 1917, un cerchio di strette amicizie e dove un suo amico, Josef Geiger, era parroco.Nel 1945, con la fine del regime di Hitler, ottenne la cattedra di filosofia della religione e visione cattolica del mondo a Tubinga, nel 1948 passò alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera; egli fu fra i fondatori della Katholische Akademie, che distribuisce ogni anno il rinomato premio a lui intitolato. Nel 1952 Guardini vinse il Premio alla Pace dei librai tedeschi.Nel 1962 dovette cessare la propria attività accademica per motivi di salute, i quali gli impedirono pure di partecipare al Concilio Vaticano II, quale membro della commissione liturgica, come era stato inizialmente previsto.Guardini si spense il 1° ottobre 1968. Sepolto nel cimitero dei sacerdoti presso l'oratorio San Filippo Neri di Monaco. In ricordo della sua attività accademica, le sue spoglie furono traslate nel 1997 alla presenza del Vescovo ausiliare Tewes nella chiesa universitaria Sankt Ludwig di Monaco, nella quale egli per molti anni aveva predicato.Il contributo teologico, filosofico e scientificoRomano Guardini è definito "Padre della Chiesa del XX secolo" dalla sua biografa Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz.I suoi studi ebbero per oggetto temi tradizionali riesaminati alla luce delle sfide della modernità e reciprocamente l'analisi di problemi attuali affrontati dal punto di vista cristiano e in specie cattolico.Egli è teologo di riferimento anche per l'attuale Pontefice Benedetto XVI, il quale volentieri lo ha citato nelle proprie numerose pubblicazioni teologiche. Riferendosi allo sviluppo del pensiero di Guardini, Joseph Ratzinger evidenzia, tra l'altro, l'originaria posizione più vicina alle tesi liberali e successivamente il progressivo avvicinarsi dell'autore a posizioni più tradizionali.Guardini è considerato peraltro uno dei più significativi rappresentanti della filosofia e teologia cattolica del XX secolo, in specie per quanto riguarda la liturgia, la filosofia della religione, la pedagogia, l'ecumenismo e in generale la storia della spiritualità.Le sue interpretazioni letterarie di filosofi e poeti come Rilke, Raabe e Dostoevskij furono e sono tuttora apprezzate al di là del mondo cattolico stesso.La profondità e chiarezza delle sue esposizioni del pensiero e della vita di Socrate, Platone, Agostino, Dante Alighieri, Pascal, Kierkegaard o Friedrich Nietzsche restano esempi convincenti della sua capacità di evidenziare il legame fra la vita del pensatore e la sua filosofia, sapendolo nel contempo metterlo alla portata del lettore.Questo legame insieme a una filosofia e teologia al servizio dell'uomo sono le caratteristiche degli scritti di Guardini.Nella sua prima grande opera: "Lo spirito della liturgia" (1917) Guardini pose le pietre miliari del cosiddetto “Movimento liturgico” e del rinnovamento della liturgia. Con tale contributo egli influenzerà fortemente la riforma liturgica poi avviata dal Concilio Vaticano II.Senza negare la propria inclinazione agostiniana e platonica, egli ha saputo sottolineare sempre anche l'importanza dell'altro polo, quello tomistico e ha indicato, già nella sua dissertazione, Bonaventura e, in seguito, John Henry Newman come pensatori che potevano fungere da ponte fra le due filosofie. Ciò si rispecchiava pure nel suo concetto di verità che egli stesso definiva polifonico. Lo stesso può dirsi per la sua predilezione per il Medioevo, che mai ha avuto carattere restaurativo, anche se alcuni autori interpretarono in tal senso il suo libro "Das Ende der Neuzeit".Nella teologia politica egli mediò tra le posizioni dei cattolici socialisti e di quelli più tradizionalisti, ciò che gli fu rimproverato da ambo le parti. Durante il nazismo cercò, anche a costo di alcuni compromessi, di salvaguardare la sfera di autonomia della sua cittadella degli studi (die Burg), i nazisti lo fecero tuttavia oggetto di spionaggio e de facto egli era esiliato a Mooshausen. La sua resistenza passiva al nazismo è comunque attestata dai suoi scritti, che i suoi lettori già allora interpretavano come un rigetto dell'ideologia nazista. Dopo la guerra egli pubblicò la sua riflessione politico teologica "Der Heilsbringer", nella quale fin dall'inizio qualificava come totalitaria la pretesa redentiva del regime nazista. Egli si preoccupò, in seguito, di elaborare un'etica del potere che valesse sia nei confronti delle ideologie politiche sia dei nuovi anonimi poteri dell'era contemporanea (media, burocrazia, economia).Nel 1946 Guardini si definì come un cattolico democratico, dove l'accezione non va intesa tanto in senso politico ma filosofico, nel senso che pur sottolineando la libertà e la pluralità delle Autorità, si deve riconoscere ancora la validità di valori assoluti. Egli fu fra i promotori dell'Accademia per la formazione politica a Tutzing.In pedagogia Guardini evidenziò nelle sue lettere ai giovani la necessità dell'autocontrollo e dell'equilibrio fra autorità e libertà in una creativa obbedienza della coscienza.Per la sua attività Guardini è stato più volte premiato. A lui sono intitolate una cattedra a Monaco e una a Berlino, città in cui ha sede la fondazione Guardini.OpereBibliografiaNoteAltri progettiCollegamenti esterniReligiosi italianiReligiosi tedeschiPersonalità legate a MagonzaPersonalità legate a VeronaPersonalità legate a Monaco di BavieraRomano Guardini
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bhe io bazzico qui da poco, però se trovo dei post banali e senza interesse li salto a piè pari senza tregua per non annoiarmi troppo. fare precipitare in un baratro di silenzio certe belinate è sempre la miglior risposta. almeno credo. qui sopra ho voluto solo dare una piccola risposta indiretta a quanto detto da liberopensiero sulla sedicente tenuta morale della chiesa kattolica e soprattutto a questa frase ('E poi, scusate, in materia di temi eticamenti sensibili, a me sembra oggettivamente più stimolante un confronto con le posizioni, le idee e la cultura di Papa Benedetto o di Ruini'-cit). 'temi eticamente sensibili' e 'papa benedetto', come li leggi li leggi, ma messi assieme fanno sempre scompisciare dal ridere. ciau
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Non male anche il Parc Monceau, al centro di una lussuosa zona residenziale dell’VIII arrondissement. Una location più bohemienne la troviamo al Pont des Arts, che in primavera ed estate è affollato di artisti, fotografi, pittori e musicisti. Il Parc des Buttes-Chaumont è il più grande del magico quartiere di Belleville e conta anche su un rilassante laghetto. Ma la vera metà da intenditori del far nulla si trova in un angolo dei giardini del Lussemburgo: la Fontaine des Médicis è il luogo ideale dove spostare una delle grandi sedie di cui il parco è dotato, per ammirare le anatre che si godono la piscina, prendere il sole e oziare lasciando che il tempo trascorra placido.Molti suggeriscono, una volta a Parigi, di mollare per un pò i classici monumenti, Champs Elysees, Louvre e “cosette” del genere e di immergersi nella real life parigina: un modo interessante per farlo potrebbe essere fare due passi in questi due mercati domenicali, magari riuscendo anche a spuntare qualche buon affare.Il primo, il marché des Enfants Rouges, ha luogo a Rue De Britagne (mappa), in pieno centro: qui potrete trovare principalmente cibo (formaggi, salumi, pesce fresco) e vini, ma anche fiori ed altre amenità. Trattasi del mercato coperto più antico della città, fondato nel 1615. E’ aperto dal martedì alla domenica dalle 8 alle 13.Consigliabile anche il vicino mercato della domenica de la Bastille, a Boulevard Richard-Lenoir (mappa). Più “tradizionale”, in quanto all’aperto, e più a buon mercato - a patto di non far capire che siete turisti - con bancarelle di cibo, sia da portare…a casa sia da consumare al momento (si va dai vini pregiati al…pollo allo spiedo). Il mercato è attivo ogni domenica dalle 7 alle 15.Vi abbiamo spesso consigliato mete e luoghi da non perdere e cose da fare a Parigi, città stupendamente eterna e magnificamente metropolitana (per non parlare delle famose luci..). Ma, come ogni bravo turista assennato sa bene, sono sempre molte di più le cose a cui badare, quelle da evitare per trovarsi in situazioni spiacevoli. In questo ci viene incontro la lista delle 10 cose da NON fare a Parigi, che sarà bene tenere da conto in vista della nostra prossima gita primaverile in giro per l’Europa. Si comincia con una banalità: non fare shopping sugli Champs Elysées, dove trovate solo le solite grandi catene e soliti i consueti grandi marchi che non mancano nella vostra città.Evitate poi di farvi abbindolare da uno dei sontuosi ristoranti che, per quanto pieni di stelle e forchette, non meritano un conto di oltre 400 euro, vini esclusi. Cercate di non dedicare giornate intere al Louvre o al Museo d’Orsay, preferendo e scoprendo le esposizioni minori. Rifuggite dall’indossare abbigliamenti inadeguati al passeggio urbano: calzoncini da tennis e tenute ipersportive non sono appropriati per il trekking urbano parigino. Dovendo muoversi tra un’attrazione e l’altra, tra un museo e un lungosenna, non utilizzate i taxi: restereste intrappolati nel traffico, maledicendo questa scelta (molto meglio provate il Velib o l’Autolib).Scordatevi poi le atmosfere Bohèmienne della Rive Gauche: saranno solo la scusa per carpirvi 15 euro per un toast e un succo d’arancia! Non perdete tempo a fare file per salire in cima alla Torre Eiffel, dato che ci sono altri luoghi elevati da cui ammirare Parigi. Diffidate delle tariffe esageratamente basse degli alberghi, se non volete dormire in stanze inadeguate che vi faranno dimenticare ogni accenno all’atmosfera parigina. Rifuggite da una dieta incentrata sui croissant, dato che le pasticcerie di Parigi brulicano di altre specialità tutte da provare. Per non rovinare la vostra permanenza nei pressi della Senna, infine, sgombrate la mente dagli stereotipi e dai pregiudizi sui parigini: sarà un bene per voi e per loro!Esattamente come a casa (o anche meglio probabilmente…) qui è possibile non solo assaporare una ottima cioccolata calda, magari standosene seduti all’aperto su quei piccoli e francesissimi tavolini che guardano ai piccoli negozi della zona, ma anche gustare le torte e i dolci, ovviamente fatti in casa, che fanno bella mostra in vetrina.Anche se l’Italia in quanto a prodotti enogastronomici ha ben poco da invidiare agli altri stati europei, bisogna pur dare una possibilità anche alla cucina e alle specialità altrui, cercando di scoprirne le eccellenze. Ecco allora una lista dei luoghi del gusto da frequentare a Parigi per apprezzare le migliori produzioni e le specialità francesi e non solo….Vino, piatti pronti da portare via e una ristorazione basata sulla tradizione francese modernizzata e rivista sono il piatto forte de L’Avant-Goût Côté Cellier, rinomato per il pot au feu, tipico bollito di carne e verdure. Ruota (o meglio svolazza) intorno al miele Les Abeilles, dove gustare aceto, mostarda, caramelle e tutte le declinazioni possibili del dolce prodotto dell’operosità delle api (aperto dal martedì al sabato, dalle 11 alle 19). Se il cibo russo è la vostra passione, Petrossian, aperto sin dal 1920, è l’insegna che dovete cercare: vodka, vero caviale, salmone e altre leccornie.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Cubula
Cubula.La Cubula'" (detta anche "'Piccola Cuba'") è un piccolo edificio di pianta quadrata con archi a sesto acuto su ogni lato decorati con fasce bugnate e sormontato da una cupola emisferica in stile arabo-normanno nel tipico colore rosso.Il padiglione, realizzato nel 1184 da architetti fatimidi, si trova dove un tempo scorrevano le acque che alimentavano il lago Alberira ed è situato all'interno dell'immenso giardino del Parco del Genoardo voluto dal re Guglielmo II di Sicilia, detto "il Buono". All'interno del parco era possibile ammirare numerosi chioschetti, dimore nobiliari, fontane, laghetti, alberi di ogni specie (soprattutto di agrumi e magnolie), nonché la Cuba Sottana, più nota con il nome di Castello della Cuba. Ecco perché il re aveva scelto per esso il nome di Genoardo che deriva dall'arabo "Gennai al ard", ovvero: "Paradiso della Terra".Per la sua particolare ubicazione, così immersa nel verde, la Cubula veniva spesso usata come luogo di riposo dal sovrano e dai suoi ospiti.Il particolare edificio in pietra tagliata a conci regolari, con i suoi ogivali a tre ghiere leggermente incassate, di cui quella centrale con un caratteristico motivo a rilievo, ricorda nell'aspetto altre chiese del capoluogo siciliano, come ad esempio la Basilica La Magione e la Chiesa di Santo Spirito. Lo stesso motivo lo si ritrova nel frontone della Cattedrale e nel campanile della Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio.Oggi la Piccola Cuba si trova all'interno del giardino di Villa Napoli. Originariamente nota con il nome di Cuba Soprana o Torre Alfaina, la villa fu costruita intorno al XII secolo, ma diventò di proprietà della famiglia Napoli solamente nel XVIII, passando prima nella mani dei Ventimiglia, poi dei Rao e infine dei Torres. Quando Don Carlo Napoli l'acquistò, apportò considerevoli modifiche alla struttura originaria, tanto da far effettivamente scomparire la Cuba Soprana e dando invece vita ad una tipica villa settecentesca con scala a duplice rampa contrapposta. Solo il chioschetto, a pochie centinaia di metri di distanza dalla villa, è rimasto immutato nei secoli.Voci correlateNoteMonumenti di Palermo