source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
In una sera di dicembre del 2014, il volo FD9101 di AirAsia decollò da Bangkok diretto verso Nanchino, nella Cina orientale. Poco dopo il decollo un passeggero chiese a un’assistente di volo dell’acqua calda per la sua compagna, che voleva prepararsi dei noodles istantanei, ma gli fu detto di attendere perché l’aeroplano era ancora in fase di ascesa verso la quota di crociera e non era stabile. L’uomo se la prese, iniziò a urlare e gettò del cibo nel corridoio dell’aereo saltandoci sopra, mentre gli altri passeggeri provavano a calmarlo. In seguito gli fu portata l’acqua calda come richiesto, ma ci fu un’altra dura lite con l’assistente di volo che aveva chiesto l’equivalente di un paio di euro per il servizio, trattandosi di un volo low cost. Il passeggero chiese uno scontrino e il resto in valuta cinese, mentre la sua compagna prese l’acqua bollente e la lanciò verso l’assistente di volo. Poi la coppia minacciò di fare saltare in aria l’aeroplano e continuò a protestare quando il pilota annunciò che a causa dei disordini a bordo era stato costretto a invertire la rotta, tornando a Bangkok. La storia della coppia cinese è solo un esempio – estremo, certo – della “violenza in volo” (“air rage”), un comportamento sociale che sociologi e psicologi hanno iniziato a studiare più approfonditamente da qualche anno, e che dice molto su come determinati contesti possano influenzare il nostro comportamento, anche senza noodles istantanei di mezzo.
La lotta di classe in volo. I passeggeri si arrabbiano più facilmente a bordo di un aereo se c'è una divisione tra economy e prima classe, dice una nuova ricerca.
Olivia Colman è stata premiata come miglior attrice protagonista durante la cerimonia degli Oscar 2019: è stata una vittoria inaspettata, perché per Colman era la prima nomination in carriera, e perché ci si aspettava la vittoria di Glenn Close, che ha ricevuto sette nomination agli Oscar ma non ha mai vinto (è l’attrice vivente che ne ha ricevute di più senza vincere mai). Olivia Colman wins and calls out her “idol” Glenn Close at the #oscars: https://t.co/T3YCU1WzbB pic.twitter.com/Svr7Sr0T0q
Olivia Colman ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista. Per il film "La Favorita", ambientato all'inizio del Settecento e diretto da Yorgos Lanthimos.
Quando, il 16 marzo, la Francia ha adottato misure restrittive simili a quelle dell’Italia per contenere la diffusione del coronavirus, due strade di Montmartre, a Parigi, sono rimaste bloccate nel tempo: a Rue Berthe e Rue Androuet era infatti stato allestito il set di un film ambientato nel 1942, quando, durante la Seconda guerra mondiale, Parigi era sotto l’occupazione nazista. Nei giorni successivi all’introduzione delle restrizioni non c’è stato il tempo di smantellare il set: sono quindi rimaste vecchie insegne di vecchie botteghe, avvisi e manifesti, che rendono l’atmosfera ancora più straniante. Il film per cui era stato allestito il set si intitola Adieu monsieur Haffmann ed è diretto da Fred Cavayé, con l’attore Daniel Auteuil nel ruolo del protagonista. È l’adattamento di un’opera teatrale di successo dallo stesso titolo, che racconta la storia di un gioielliere ebreo che, con l’arrivo dei nazisti, si nasconde nella cantina del negozio e lo affida ai suoi dipendenti. Parigi rimase sotto la dominazione nazista dal 14 giugno del 1940 al 24 agosto del 1944; in quel periodo la polizia francese rastrellava i quartieri in cerca di ebrei, che venivano arrestati e mandati nei campi di concentramento.
A Parigi è rimasto il set di un film ambientato negli anni Quaranta. A causa delle restrizioni dovute al coronavirus, in due vie restano insegne e manifesti usati per ricreare gli anni dell'occupazione nazista.
Mercoledì 17 maggio l’ISTAT ha pubblicato il rapporto annuale del 2017 (il 25esimo) sulla situazione economica e sociale dell’Italia. Al centro dell’analisi di quest’anno c’è la struttura della società italiana, analizzata attraverso le caratteristiche di nove gruppi, diversi dalla divisione in classi tradizionali utilizzata finora. I gruppi sono stati descritti da più punti di vista e sul sito è presente anche un quiz che permette di capire a quale tipologia familiare si appartiene. Dal rapporto abbiano selezionato alcuni dati e contenuti interessanti. L’identità sociale non c’è più Nel rapporto le famiglie residenti in Italia sono state suddivise in nove gruppi sociali in base a diversi parametri: quello economico (reddito, condizione occupazionale), quello culturale (titolo di studio posseduto) e quello socio-demografico (cittadinanza, dimensione della famiglia, ampiezza demografica del comune di residenza). Due dei nove gruppi si possono definire a reddito medio (giovani blue-collar, famiglie degli operai in pensione), quattro a basso reddito (famiglie a basso reddito con stranieri, famiglie a basso reddito di soli italiani, famiglie tradizionali della provincia, anziane sole e giovani disoccupati) e tre benestanti (famiglie di impiegati, pensioni d’argento e classe dirigente). Il gruppo dei blue collar sono famiglie in cui la persona di riferimento è operaio a tempo indeterminato in tre casi su quattro e lavoratore atipico (lavoratore dipendente con contratto a termine o lavoratore indipendente con contratto di collaborazione) nei restanti casi. Il gruppo è rappresentato soprattutto da famiglie con un numero di componenti non particolarmente elevato, tipicamente coppie senza figli o persone sole.
13 dati dal rapporto dell’ISTAT sull’Italia. Quali sono le nuove "identità sociali", chi legge di più, chi ascolta più la radio, chi ha più tempo libero, chi spende e per che cosa e altro ancora.
Domenica 9 e lunedì 10 giugno si voterà per il ballottaggio in 67 comuni italiani, di cui 11 capoluoghi, dopo il primo turno delle elezioni amministrative che si è svolto due settimane fa. Gli aventi diritto al voto per i ballottaggi sono 4.485.637. Si voterà anche in Sicilia, per il primo turno di votazione in 142 comuni, di cui 4 capoluoghi di provincia: Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. La Sicilia, regione a statuto speciale, decide autonomamente la data delle proprie elezioni locali.
Guida ai ballottaggi. Domenica e lunedì si vota in 11 capoluoghi di provincia: la situazione città per città, a partire da Roma.
Se tutto procederà senza intoppi, l’Italia potrebbe avere un nuovo governo già nel corso delle prime due settimane di aprile. Il problema principale è che gli intoppi potenziali sono moltissimi: visto il risultato inconcludente delle elezioni del 4 marzo servirà un accordo trasversale tra Movimento 5 Stelle e centrodestra, oppure tra una di queste due forze e il Partito Democratico, per arrivare alla formazione di un governo. La novità principale dalle elezioni a oggi è l’accordo raggiunto da centrodestra e Movimento 5 Stelle per la scelta dei presidenti di Camera e Senato, che secondo gran parte degli osservatori ha reso un po’ più probabile la formazione di un qualche tipo di governo con il sostegno sia della Lega che del Movimento. Ne sapremo di più la prossima settimana, quando il 3 aprile cominceranno le consultazioni con il presidente della Repubblica. Nel frattempo, queste sono le principali date da tenere d’occhio.
Breve guida al nuovo governo. Le consultazioni cominceranno il 3 aprile: cosa dobbiamo aspettarci e cosa succederà nel frattempo, già a partire da oggi.
L’ultimo episodio di Game of Thrones, il terzo dell’ottava stagione, è stato di gran lunga il più spettacolare e ambizioso di tutta la serie: secondo molti, dell’intera storia della televisione. Per oltre ottanta minuti ha mostrato la monumentale battaglia tra “i vivi e i morti”, cioè tra i buoni e i più cattivi dei cattivi, con tale un livello di produzione e di effetti speciali che moltissimi l’hanno paragonata a quella del fosso di Helm del secondo capitolo del Signore degli Anelli, tuttora una delle più riuscite scene di guerra nella storia del cinema. “La lunga notte” è stato secondo molti la cosa più spettacolare nella storia delle serie televisive, ed è costato con ogni probabilità un bel pezzo dei 90 milioni di dollari messi a disposizione da HBO per l’ultima stagione di Game of Thrones. Eppure, fin dai primi minuti dalla messa in onda, in tantissimi si sono lamentati sui social network – negli Stati Uniti, in Italia, praticamente ovunque – che le immagini fossero troppo scure, e che non si riuscisse a distinguere cosa stava succedendo nella battaglia. Se è improbabile pensare che sia stata una svista nell’imponente produzione di Game of Thrones, c’è ragione di pensare che qualche problema in realtà ci sia stato. Se siete qui è estremamente probabile che abbiate già visto “La lunga notte”, ma nel caso ci siate finiti per sbaglio e siate tremendamente imprudenti questo è il punto in cui vi avvertiamo degli SPOILER.
L’ultimo episodio di “Game of Thrones” era troppo scuro? se ne sono lamentati in tantissimi: è una questione un po' di stile, un po' di tecnica e un po' dello schermo su cui l'avete visto.
La grande quantità di nuovi iPhone venduti nel corso degli ultimi tre mesi ha consentito ad Apple di superare Research In Motion (RIM), il produttore dei BlackBerry, nella classifica delle vendite di telefoni cellulari su scala globale. Stando ai dati forniti dalla società di rilevazione IDC, Apple è quarta nella classifica preceduta da LG Electronics al terzo posto, Samsung al secondo e da Nokia al primo posto. Dalla lista dei cinque più grandi produttori di telefoni cellulari scompare, invece, Sony Ericsson la cui quota di mercato continua a scendere.
Sui telefoni Apple supera RIM, ma parliamo del 4%. La società di Steve Jobs è ora al quarto posto nella classifica dei produttori, dominata da Nokia e Samsung.
Ieri Franco Gallo, 75 anni, è stato eletto presidente della Corte costituzionale. Gallo faceva parte della Corte dal 2004 ed è stato ministro delle Finanze nel 1993-1994, durante il governo Ciampi. Alcuni commentatori, tra cui Oscar Giannino (candidato alle prossime elezioni politiche) e il giornalista Christian Rocca, hanno fatto notare in modo molto critico la consuetudine di eleggere alla carica di presidente della Corte un giudice che si trova a pochi mesi dalla pensione. In realtà, la questione è nota da tempo e ha qualche giustificazione nel funzionamento della Corte stessa. A prima vista, la carica di presidente della Corte costituzionale – detta Consulta dal palazzo di Roma in cui ha sede, che a sua volta prende il nome da un antico organo dello Stato della Chiesa – sembra essere una delle più brevi e a più alto ricambio della nostra Repubblica. Nei 57 anni dall’elezione del primo presidente, nel 1956, si sono succedute nella carica 35 persone, con una durata media – Gallo escluso – di diciannove mesi e mezzo; il primo fu Enrico De Nicola, che nei primi anni della storia repubblicana fu anche presidente della Camera, del Senato e soprattutto il primo presidente della Repubblica, trovandosi a ricoprire nella sua vita quattro delle cinque maggiori cariche dello Stato. In confronto, i presidenti del Consiglio, in un periodo di tempo di un decennio maggiore, sono stati “solo” 25 (anche se i governi che hanno presieduto sono stati più del doppio, sessantuno).
I brevi presidenti della Consulta. Ieri è stato eletto il nuovo presidente della Consulta, ancora una volta a pochi mesi dalla pensione: ci sono ragioni per pensare male?.
Siamo abituati a pensare alle biciclette come a una tecnologia già perfetta e che “va bene così com’è”: due ruote, pedali e catena. Le innovazioni nel campo delle biciclette, tuttavia, vanno avanti dalla seconda metà del 1800, quando è stata inventata la bicicletta. Ancora oggi le novità e le sperimentazioni sono molte: dai materiali, alle forme del telaio, ai tipi diversi di propulsione. BBC ha messo insieme una lista di 10 biciclette presentate nel corso del 2015, che per un motivo o per l’altro hanno qualcosa di notevole e interessante: si va dalle biciclette in legno e quelle in bambù, fino a quelle da cargo e quelle a forma di razzo. Chi non vorrebbe una bici a forma di razzo? Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le 10 migliori biciclette del 2015, secondo BBC. Quella da cargo, quella di legno e quella che piace di più ai bambini, per esempio: e due sono italiane.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto venerdì che presenterà in Consiglio dei ministri un “decreto sicurezza 2”, un nuovo decreto legge che come il primo “decreto sicurezza” dovrebbe occuparsi principalmente dell’arrivo di immigrati in Italia e di ordine pubblico. Dopo l’annuncio, è circolata una prima bozza del testo: parla di un accrescimento dei poteri del ministro dell’Interno in materia di traffico navale e sbarchi dei migranti nei porti italiani (sottraendoli al ministero delle Infrastrutture); prevede pene molto severe per le Ong e per i manifestanti che agiscono contro le forze dell’ordine; e assegna maggiori risorse alle forze dell’ordine e agli uffici giudiziari per smaltire gli arretrati nei tribunali. Si tratta, appunto, di una bozza, non c’è ancora niente di concreto: il testo dovrà essere discusso e approvato dal Consiglio dei ministri e dovrà poi essere convertito in legge dal Parlamento. A giudicare dalle tensioni di questi giorni con gli alleati di governo, ottenere l’approvazione del testo sarà però piuttosto complicato.
Che cos’è questo “decreto sicurezza 2”. Lo ha annunciato Salvini e ne sta circolando una bozza: parla di immigrazione e ordine pubblico, ma non è chiaro se e quando sarà presentato in Consiglio dei ministri.
Stefanel S.p.a, società di cui fa parte la storica omonima azienda di abbigliamento con sede a Ponte di Piave in provincia di Treviso, è in crisi da tempo: nei primi sei mesi dell’anno le perdite hanno superato i 13 milioni di euro, i ricavi sono passati da 77 a 67 milioni e lo scorso settembre il debito con le banche, al quarto giro di mancato rimborso, è salito a circa 86 milioni di euro. Negli ultimi giorni il consiglio di amministrazione ha fatto sapere di aver «valutato e deliberato» di presentare domanda di ammissione al concordato preventivo «in bianco» o «con riserva». Durante la riunione è stato deciso che anche Finpiave S.p.a., che detiene poco più del 20 per cento del capitale di Stefanel, presenterà una domanda simile. La formula del concordato preventivo «in bianco» o «con riserva» prevede che si presenti al tribunale una domanda incompleta di concordato preventivo, uno strumento a disposizione di un’impresa in crisi o in stato di insolvenza. All’atto del deposito il giudice concede un termine compreso fra 60 e 120 giorni (prorogabile di ulteriori 60 giorni in presenza di giustificati motivi) per integrare il ricorso stesso. Chi ne fa richiesta, Stefanel in questo caso, viene tutelato da possibili azioni dei singoli creditori, può proseguire con la sua attività e guadagna tempo per trovare una soluzione alla crisi. Allo scadere dei termini fissati dal tribunale, l’impresa deve o presentare il piano di concordato definitivo con la necessaria documentazione o depositare una domanda per l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti (trovare cioè un accordo con i creditori per ripagare solo parte dei debiti, e sottoporlo semplicemente all’omologazione del tribunale).
La crisi di Stefanel. La storica azienda di abbigliamento è nei guai da tempo: il cda ha detto di voler presentare domanda di ammissione a una particolare formula di concordato preventivo.
È morto, a 66 anni, Luca Nicolini, tra i fondatori del Festivaletteratura di Mantova, uno dei più noti e frequentati festival italiani di libri. Nicolini, di professione libraio, fondò il festival nel 1997 insieme alla moglie Carla Bernini e ad altri sei privati cittadini che formarono un comitato che organizza il festival da allora. Gli altri membri del comitato sono Laura Baccaglioni, Annarosa Buttarelli, Francesco Caprini, Marzia Corraini, Paolo Polettini e Gianni Tonelli. – Leggi anche: Cosa sta succedendo nell’editoria
È morto Luca Nicolini, tra i fondatori del Festivaletteratura di Mantova.
Negli ultimi giorni i giornali italiani hanno dedicato molto spazio a due storie di razzismo avvenute a Melegnano, in provincia di Milano, e a Foligno, in provincia di Perugia. Sono due storie diverse per contesto, per dimensioni e per gravità, ma in molti le stanno commentando associandole a un clima generale di ostilità verso gli stranieri che si sarebbe creato in Italia da un certo tempo: mesi o anni, a seconda dell’interpretazione che ne viene data. Se la storia di Melegnano è molto chiara e inequivocabile, quella di Foligno non lo è ancora del tutto. Sempre negli ultimi sette giorni, intanto, ci sono state altre due aggressioni contro persone non bianche: una a Napoli, e una a Covelo, in Trentino. Melegnano Quella di cui si è parlato di più ha coinvolto Bakary Dandio, 21enne nato in Senegal e adottato da una coppia italiana di Melegnano, poco fuori Milano. Dandio arrivò in Italia nel 2015, attraversando il Mediterraneo su un barcone dopo esser passato per i famigerati centri di detenzione in Libia, dove le persone vengono picchiate e torturate e i diritti umani vengono sistematicamente violati. Dandio è stato poi adottato da Paolo Pozzi e Angela Bedoni, una coppia italiana, che lo conobbero nel centro di accoglienza della città dove lavoravano come volontari. Pozzi e Bedoni hanno un altro figlio, di 27 anni, e avevano anche una figlia: la sera di Natale del 2007 era stata uccisa da un SUV che la investì su un marciapiede mentre era insieme agli amici.
Le due storie di razzismo di cui si parla negli ultimi giorni. Due delle tante degli ultimi mesi: le minacce contro un 21enne africano di Melegnano, e l'“esperimento sociale” in una scuola elementare di Foligno.
Oggi il Tribunale civile di Bologna ha accolto il ricorso di due richiedenti asilo ai quali, per via del decreto sicurezza voluto da Matteo Salvini, era stata negata la possibilità di iscriversi all’anagrafe utilizzando il permesso di soggiorno per richiesta di asilo. Il Corriere della Sera scrive che i magistrati hanno spiegato che «la mancata iscrizione ai registri anagrafici impedisce l’esercizio di diritti di rilievo costituzionale ad essa connessi, tra i quali rientrano ad esempio quello all’istruzione e al lavoro» e che il decreto sicurezza «non contiene un divieto esplicito di iscrizione per i richiedenti asilo, bensì evidenzia come il permesso di soggiorno per richiesta di asilo non costituisce titolo per l’iscrizione all’anagrafe». A marzo, il Tribunale di Firenze aveva preso una simile decisione nei confronti di un altro richiedente asilo, di nazionalità somala, e aveva costretto il comune di Scandicci a registrarlo all’anagrafe. Entrambe le sentenze hanno quindi sconfessato il decreto sicurezza, scrive La Stampa, che a parere dei giudici «è contrario a norme di livello superiore».
Le due sentenze sui migranti che hanno fatto arrabbiare Salvini. I tribunali di Bologna e Firenze hanno dato ragione a tre migranti cui era stata negata la possibilità di iscriversi all'anagrafe, contraddicendo il "decreto sicurezza".
Oggi, martedì 28 aprile sono in corso due scioperi del trasporto pubblico: uno a Milano e uno Roma. A Milano lo sciopero è stato indetto da Cub Trasporti e riguarda il personale ATM viaggiante e di esercizio: potrà causare disagi e rallentamenti di tram, metro e autobus, è iniziato alle 8.45 di stamattina e durerà fino alle 15. Anche i dipendenti della società Nord Est Trasporti – che gestisce il trasporto pubblico della città di Monza – sciopereranno negli stessi orari. Lo sciopero di martedì 28 è stato indetto per protestare contro il potenziamento previsto per i mezzi pubblici di Milano durante l’EXPO ed è stato indetto dopo che il 14 aprile il prefetto di Milano aveva precettato i lavoratori in occasione di un altro sciopero indetto per gli stessi motivi. Il comune ha deciso di sospendere l’Area C per la giornata di oggi.
Lo sciopero a Roma dei mezzi Cotral e Tpl e quello a Milano dei mezzi ATM. Riguarda gli aderenti a diversi sindacati e avrà orari diversi nelle due città: tutte le cose da sapere.
Johnny Depp è stato accusato dall’attrice Amber Heard di violenza domestica e un giudice di Los Angeles, in California, ha imposto un’ingiunzione restrittiva nei confronti di Depp, vietandogli di avvicinarsi a Heard, con cui è sposato dal febbraio 2015: è una misura preliminare, in attesa di un’udienza in tribunale che dovrebbe essere a giugno. Depp e Heard si erano sposati nel febbraio 2015 e il 23 maggio lei ha aveva chiesto il divorzio, citando nella domanda le «differenze inconciliabili» con Depp. Ora Heard lo ha accusato di violenza domestica, sostenendo che alcuni giorni prima della richiesta di divorzio lui l’ha «attaccata violentemente» mentre erano nella loro casa. Il Guardian scrive che insieme alla richiesta Heard ha fatto avere al giudice alcune fotografie: una mostra un livido sulla sua faccia, in un’altra si vedono bottiglie rotte e pezzi di vetro sul pavimento. Amber Heard submitted this photo as evidence for her domestic violence restraining order https://t.co/sA3BZc3D6f pic.twitter.com/VjHxoobna6
Amber Heard ha accusato Johnny Depp di violenza domestica. Alcuni giorni fa Heard aveva chiesto il divorzio dall'attore americano: ora ha ottenuto un'ingiunzione restrittiva nei suoi confronti.
Due anni fa, in una lista che come questa anticipava quali sarebbero state le serie tv più interessanti dell’anno, presentavamo Chernobyl, secondo molti una delle migliori serie degli ultimi anni, definendola «una miniserie di HBO sul più famoso incidente nucleare della storia, nel 1986 in Ucraina». Poche parole, perché in effetti se ne sapeva pochissimo. E un anno fa, tra le serie più attese dell’anno segnalammo, tra le altre, Hunters, Little America e Space Force su cui c’erano buone aspettative, ma che poi non sono piaciute o non si sono fatte notare granché. Tutto questo per dire che ci abbiamo provato anche quest’anno, scegliendo trenta nuove serie (niente nuove stagioni di vecchie serie, dunque) che sono attese per il 2021. Di alcune si sa già il giorno e il mese di arrivo, su altre c’è invece meno certezza: perché non si sa con precisione quando arriveranno e, in certi casi, se arriveranno quest’anno. Ce n’è anche una che avevamo segnalato tra le nuove serie del 2019 e poi anche del 2020, e che invece si è fatta attendere. Ma questo potrebbe essere l’anno buono. Siamo partiti con le (poche) serie di cui è noto il momento di uscita, poi ci sono tutte le altre. Quelle che erano già uscite nel 2020 negli Stati Uniti non le abbiamo messe.
30 nuove serie tv per il 2021. Tanta fantascienza, molte storie tratte da libri, tanta Marvel, un po' di Star Wars e un buon numero di storie nuove, mai raccontate prima.
Cosa sarà è la serie di incontri online sull’”autunno che ci aspetta” organizzata dal festival Pensavo Peccioli, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo ed è stato rinviato a causa del coronavirus. Il Post è partner del progetto e ospiterà le dirette delle conversazioni in streaming ogni giorno: lunedì alle 18,30 Marianna Aprile intervista Chiara Francini.
Cosa sarà, con Chiara Francini. Un appuntamento del festival online di cui il Post è partner, che durerà per tutto maggio con un ospite al giorno.
Alla Settimana della moda femminile di New York, che durerà fino al 18 febbraio, sono state presentate anche le collezioni disegnate da popstar famose per le proprie linee di abbigliamento o in collaborazione con altre aziende. Kanye West è arrivato alla terza collezione per Yeezy, la linea creata da Adidas Originals apposta per lui, Rihanna è alla sua prima collezione da direttore creativo di Puma, e la cantante Beth Ditto ha realizzato una collezione di abiti di taglie abbondanti firmata a suo nome. Cantanti o attori che fanno gli stilisti non sono una novità. L’ex componente delle Spice Girls, Victoria Beckham, ha fondato un marchio porta il suo nome e che ha ricevuto molte critiche positive. La maggior parte dei personaggi famosi che si reinventano stilisti però inizia come freelance collaborando con altre aziende, come per esempio le gemelle Mary-Kate e Ashley Olsen, diventate famose con la serie tv americana Gli amici di papà, che recentemente hanno aperto una loro azienda, The Row. Anche molte modelle hanno disegnato linee di abbigliamento o di intimo, come Naomi Cambpell e Giselle Bündchen.
Le sfilate di Kanye West e Rihanna a New York. Alla Settimana della moda c'erano anche collezioni disegnate da personaggi famosi, che non si sono limitati a fare da testimonial ma hanno avuto un ruolo decisivo.
L’incasso dei film proveniente dalla vendita dei biglietti è il modo più comune per valutarne il successo: è vero che ci sono molti fattori da considerare, e ci sono stati film che hanno trovato un grande successo dopo la loro uscita al cinema, ma i film che incassano di più sono spesso quelli che sono piaciuti di più alla maggioranza delle persone che vanno al cinema. Nella classifica dei film che hanno incassato di più in assoluto, e che privilegia quelli più recenti, ci sono prevalentemente film che appartengono a una saga, come gli Avengers, Harry Potter, Iron Man, Pirati dei Caraibi, anche se i primi due in classifica sono Avatar e Titanic (entrambi diretti da James Cameron). C’è anche un film attualmente al cinema: Fast & Furious 7 è diventato nei giorni scorsi il settimo film dai maggiori incassi nella storia del cinema, e può ancora migliorarsi. I dati sono quelli di Box Office Mojo raccolti da questa pagina di Wikipedia: sono considerati solamente i ricavi provenienti dalla vendita di biglietti per il cinema.
I film che hanno incassato di più nella storia. E se si tiene in considerazione l'inflazione?.
Alle 11 di mercoledì 2 dicembre – quando in Italia era già tardo pomeriggio – le azioni di Netflix quotate alla borsa di New York hanno raggiunto il loro più alto valore di sempre. In quel momento ogni azione di Netflix – la società che offre servizi di streaming online on demand attraverso il suo sito e la sua app – valeva 131,24 dollari, circa 120 euro. Nelle ore successive le azioni hanno perso una piccola parte del loro valore, ma nel pomeriggio del 3 dicembre ogni azione di Netflix continuava a valere 126,81 dollari: un ottimo valore, che raramente le azioni Netflix aveva raggiunto in passato. Le azioni di Netflix nell’ultimo anno
L’ottimo 2015 di Netflix. Il valore delle sue azioni è cresciuto del 150 per cento in un anno e ha appena toccato il punto più alto di sempre: c'entrano l'espansione del servizio e l'offerta di nuove cose da vedere.
Martedì il Consiglio d’Europa – l’organizzazione internazionale che si occupa di promuovere la democrazia e il rispetto dei diritti umani in Europa – ha pubblicato un rapporto [pdf] che critica l’Italia per la mancanza di assistenza e infrastrutture per accogliere le persone rifugiate provenienti dall’Africa, che vengono abbandonate a una vita di povertà e isolamento. La relazione è stata stilata da Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio, e si basa sulle osservazioni da lui raccolte durante una visita in Italia lo scorso luglio. Il rapporto arriva mesi dopo che la Corte europea per i diritti dell’uomo aveva condannato l’Italia per aver respinto nel 2009 un gruppo di migranti eritrei e somali in Libia – da dove erano partiti – contro la loro volontà, senza essere identificati (alcuni avrebbero potuto avere diritto di asilo) e senza essere informati sulla loro destinazione, dove sarebbero potuti essere perseguitati, torturati o uccisi. Muižnieks ha lodato l’Italia per aver messo fine alla pratica dei respingimenti illegali e per aver concesso lo status di rifugiato politico – in tutto sono circa 58 mila persone – ma ha criticato la totale mancanza di politiche per integrare e aiutare i rifugiati, che vengono relegati ai margini della società e sono vittime di razzismo e violenza.
L’Italia abbandona i rifugiati. Lo dice un rapporto del Consiglio d'Europa, che critica la mancanza di strutture e cita il famigerato "Palazzo della vergogna" di Roma.
Negli ultimi mesi la moda della “moda brutta” – promossa tra i primi da Prada e recentemente fatta propria dal direttore creativo di Balenciaga, Demna Gvasalia – si è arricchita di un nuovo stile: è stato soprannominato da Vogue “dadcore chic“, perché ricerca e rivaluta l’abbigliamento sfigato, brutto ma funzionale tipico dei padri degli anni Novanta e portato di solito solo da un certo tipo di uomo di mezza età. Vi verranno subito in mente pantaloni beige a vita alta, jeans sformati, sandali aperti col calzino, camicie hawaiane, marsupi, sneaker che sembrano scarpe ortopediche. Il grafico mostra la ricerca della parola “Dadcore” su Google negli ultimi cinque anni. (Google Trends)
Andrà di moda vestirsi come i padri? cioè vestirsi male, con abiti sciatti ma comodi: è il nuovo stile su cui si stanno buttando diverse importanti aziende di moda.
Chiara Moroni è in un regime anagrafico anomalo per il parlamento italiano: considerata l’elevata età media della politica, è decisamente giovane, compie 36 anni tra poco. Ma non si può considerare una deputata “nuova” o inesperta: è stata eletta la prima volta nel 2001, nove anni fa. Per il grande pubblico e la stragrande maggioranza degli elettori non è però un viso noto, e non appartiene a quella piccola porzione di parlamentari che si vedono frequentemente in televisione. Il suo intervento appassionato e deciso oggi, durante il dibattito alla Camera sulla mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Giacomo Caliendo, ha quindi colpito e sorpreso molti degli spettatori della diretta televisiva.
La trentaquattresima. Chi è Chiara Moroni, che ieri in parlamento ha difeso il garantismo dagli abusi, prima di lasciare il PdL ed entrare nel gruppo di Futuro e Libertà.
L’emittente televisiva americana HBO ha diffuso un nuovo trailer della terza ed ultima stagione di The Newsroom, la serie sul giornalismo scritta da Aaron Sorkin con protagonista Jeff Daniels, che andrà in onda negli Stati Uniti a partire dal prossimo 9 novembre. Nel trailer vengono mostrati tutti i protagonisti e anche delle anticipazioni sui temi che verranno trattati negli ultimi sei episodi, tra cui Wikileaks e le bombe alla Maratona di Boston. Ad agosto era stato diffuso un trailer in cui venivano mostrate le pagine di quella che sembrava essere la sceneggiatura dell’ultima stagione.
Il nuovo trailer della terza stagione di The Newsroom. Andrà in onda negli Stati Uniti a partire dal prossimo 9 novembre e parlerà di molti argomenti (tra cui Wikileaks e le bombe alla Maratona di Boston).
Twitter ha aggiunto una nuova opzione che serve per nascondere i tweet di un utente dalla propria timeline, senza doverlo bloccare o smettere di seguire. La funzione si chiama “Nascondi” o “Togli voce” (“Mute” nella versione inglese) e stando a Twitter era richiesta da tempo dagli iscritti al social network, alla ricerca di una soluzione attenuata rispetto a soluzioni più drastiche come smettere di seguire qualcuno o bloccarlo per impedirgli di avere qualsiasi tipo di contatto con il proprio profilo. “Nascondi” può essere utilizzata sia sulla versione per browser di Twitter sia sulle applicazioni per iOS (iPhone, iPad e iPod Touch) e per Android. L’opzione sarà messa a disposizione di tutti gli iscritti nelle prossime settimane. Tra le ragioni di usare la possibilità “Nascondi” per un utente che si segue, ci può essere il desiderio di rimuovere dalla timeline temporaneamente i tweet di un utente oppure quello di non fargli sapere di aver smesso di seguirlo. Browser Per non vedere più nella propria timeline i tweet di uno specifico utente che si segue si possono seguire due strade: uno, si clicca su “Altro” nella parte inferiore di un tweet e dal menu a discesa su “Togli voce a”; due, si va nel profilo della persona che si vuole ammutolire, si fa clic sull’icona a forma di ingranaggio e dal menu a discesa si seleziona “Togli voce a”. In entrambi i casi viene mostrato subito dopo un avviso che conferma l’operazione, in modo da poterla annullare subito in caso di errore.
Come funziona il “Togli voce” di Twitter. Un nuovo modo per non vedere i tweet indesiderati di utenti seguiti, che genera qualche confusione.
Negli Stati Uniti la maggior parte dei Repubblicani – il 74 per cento per essere precisi, secondo un sondaggio di CBS News – ritiene molto probabile o in qualche modo probabile che gli uffici di Donald Trump siano stati messi sotto sorveglianza, nonostante la Casa Bianca non abbia fornito alcuna prova per sostenere l’accusa fatta dall’attuale presidente americano, secondo cui l’ordine di eseguire le intercettazioni sarebbe partito dal suo predecessore Barack Obama. Adoro dati come questi. Dicono moltissimo sugli esseri umani come specie: come elaboriamo le informazioni, la nostra incapacità di valutare una situazione in modo imparziale, gli onnipresenti errori cognitivi, la difficoltà di trarre anche soltanto una semplice conclusione razionale basata su delle prove. Da questi dati si possono trarre lezioni per gli investitori che vogliono comprendere meglio come funziona la loro mente e come controllare il loro comportamento. Ciascuno dei punti di seguito può essere applicato alle persone che hanno partecipato al sondaggio citato sopra, ma anche a quasi tutti gli investitori.
Non siamo fatti per accettare la realtà. Crediamo solo a quello a cui vogliamo credere, scrive Barry Ritholtz su Bloomberg, e il discorso si applica sia alle posizioni politiche sia al modo in cui investiamo i soldi.
Praticamente ogni giorno da qualche parte nel mondo c’è qualcuno che segnala di avere visto in cielo un oggetto volante non identificato (UFO). Molte di queste segnalazioni sono raccolte e catalogate da associazioni che si occupano di tenere traccia degli avvistamenti, nella speranza che prima o poi da uno di questi oggetti salti fuori un extraterrestre (anche se formalmente un UFO non è necessariamente un disco volante, ma semplicemente un fenomeno aereo sconosciuto a chi lo osserva). Il National UFO Reporting Centre degli Stati Uniti è una delle organizzazioni che tengono traccia con assiduità degli avvistamenti e in circa 40 anni di attività ne ha catalogati oltre 90mila, la buona parte dei quali si è verificata su territorio statunitense. Utilizzando i dati raccolti tra il 2000 e il 2014 dal National UFO Reporting Centre, l’Economist ha preparato un grafico per mostrare dove si sono concentrati gli avvistamenti negli Stati Uniti, e soprattutto in quali ore del giorno sono più frequenti le segnalazioni. Ne risulta che le persone tendono a vedere gli UFO soprattutto nelle prime ore della sera, soprattutto di venerdì quando si inizia a bere e fare baldoria per l’arrivo del fine settimana. Gli avvistamenti nelle lore di luce (quando lavora la maggior parte delle persone) sono invece pochi, così come sono molto bassi i numeri delle segnalazioni nelle ore centrali della notte quando si dorme: ed era abbastanza intuibile. Negli Stati Uniti dal 2000 al 2014 il maggior numero di avvistamenti si è verificato nello stato di Washington, seguito dal Montana e dal Vermont. Negli stati dove ci sono grandi metropoli la quantità di segnalazioni è sensibilmente più bassa.
Le ore in cui si avvistano più UFO. Le ha messe insieme l'Economist in un grafico: salta fuori che se ne vedono di più quando si beve.
Negli Stati Uniti una settima persona è morta per un disturbo che sembra legato all’uso di sigarette elettroniche: si tratta di un uomo di 40 anni e secondo quanto dichiarato da un funzionario della sanità pubblica aveva «una grave lesione polmonare». La morte è avvenuta lo scorso fine settimana in California, mentre le altre erano avvenute in Kansas, Illinois, Indiana, Minnesota e Oregon. Secondo il Centro federale per la prevenzione e il controllo delle malattie, un’importante agenzia pubblica americana, ad oggi sono stati registrati 380 possibili casi di malattie polmonari riconducibili all’uso di sigarette elettroniche in 36 stati americani. Il numero crescente di persone che si sono sentite male dopo avere utilizzato le sigarette elettroniche ha fatto ipotizzare diversi medici che la causa siano dei composti chimici impiegati nelle ampolle, ma finora non è stato possibile identificare una sostanza o un prodotto in particolare.
Negli Stati Uniti una settima persona è morta per un disturbo che sembra legato all’uso di sigarette elettroniche.
Facebook ha pubblicato una serie di liste delle cose che sono circolate di più sulle sue pagine e i suoi diari (timeline) nel corso del 2013, come aveva già fatto lo scorso anno.
Il 2013 su Facebook. Le cose che sono circolate di più sul social network quest'anno da Lampedusa a Margherita Hack passando per l'aumento dell'IVA.
È ancora in corso lo scrutinio delle schede per le elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise, ma i risultati certi ormai ci sono. Il primo è stato dato da Francesco Storace che ha ammesso la sconfitta telefonando a Nicola Zingaretti per congratularsi della sua vittoria: Zingaretti sarà governatore del Lazio. Lo stesso è avvenuto in serata in Lombardia, dove Ambrosoli ha ammesso che il vincitore è Maroni. I dati reali dicono che in Lombardia, a quasi tutte le sezioni scrutinate, Maroni è davanti con il 42,88%, seguito da Ambrosoli col 38,21%, Carcano (M5S) col 13,59%, Albertini col 4,12%. Nel Lazio, 80% delle sezioni, Zingaretti è in vantaggio con il 40,91%, seguono Storace col 29,08%, Barillari (M5S) col 20,37% e Bongiorno col 4,59%. In Molise invece, 319 sezioni scrutinate su 393, il candidato di centrosinistra Frattura ha il 44,13% contro il 27,05% del presidente uscente Iorio. Le proiezioni confermano questa tendenza – vincerebbero Maroni, Zingaretti e Frattura – ma nessun candidato fin qui ha annunciato vittoria e sconfitta.
Il PD non sa cosa fare. Bersani ha detto che il PD «non ha vinto» e «si prenderà le sue responsabilità», ma la proposta al M5S è un po' vaga; intanto Zingaretti ha vinto nel Lazio e Ambrosoli ha perso in Lombardia.
Sabato 20 agosto, alcune decine di migranti che da settimane sono accampati vicino alla stazione di Como hanno provato a salire a bordo di un treno diretto in Svizzera, e sono stati bloccati dalla polizia schierata in tenuta anti sommossa. Secondo alcuni giornalisti che si trovano sul posto, il tentativo è iniziato quando si è diffusa la falsa voce che alcune centinaia di migranti fossero riusciti a oltrepassare il confine svizzero salendo a bordo di un treno. La situazione a Como è complicata sin dalla fine di luglio, quando la polizia svizzera ha iniziato a controllare il confine in maniera sistematica bloccando la strada ai migranti che cercavano di raggiungere il paese. In pochi giorni, nel parco davanti alla stazione ferroviaria di Como si è formato un accampamento dove al momento vivono circa 500 persone. Si tratta di un numero a spanne, visto che ci sono continui arrivi e partenza. Venerdì, poche ore prima di cercare di salire sul treno, i migranti avevano scritto una lettera al prefetto della città chiedendogli di fare pressioni affinché il confine venisse riaperto e lamentando che alcuni di loro sono stati trasferiti con la forza “al sud Italia”, probabilmente in alcuni centri hotspot. Nella lettera, si legge:
I migranti bloccati a Como. Sono circa 500 e da settimane stanno cercando di arrivare in Svizzera: ieri hanno provato salire in massa a bordo di un treno, ma sono stati fermati dalla polizia.
In un interrogatorio con i magistrati del 16 giugno 2009, Gaspare Spatuzza descrisse quello che a oggi è uno degli episodi più concreti della lunga storia di rapporti reali, raccontati e presunti di Silvio Berlusconi con la mafia: stando al racconto di Spatuzza, un mafioso che si era da un anno dichiarato “collaboratore di giustizia” dopo undici anni in carcere, il suo boss Giuseppe Graviano gli diede un appuntamento all’inizio di gennaio del ’94 al bar Doney di via Veneto a Roma, alla vigilia dell’attentato poi fallito allo stadio Olimpico di Roma (e anche dell’arresto dello stesso Graviano a Milano). Questo è il racconto di Spatuzza, ripetuto in successivi processi. Aveva un’aria gioiosa e mi disse che avevamo ottenuto tutto quel che cercavamo grazie a delle persone serie che avevano portato avanti la cosa. Io capii che alludeva al progetto di cui mi aveva parlato già in precedenza, in un altro incontro a Campofelice di Roccella (…) Poi aggiunse che quelle persone non erano come quei quattro crasti dei socialisti che prima ci avevano chiesto i voti e poi ci avevano fatto la guerra (…) Ve l’avevo detto che le cose sarebbero andate a finire bene (…) Poi mi fece il nome di Berlusconi. Io gli chiesi se fosse quello di Canale 5 e lui rispose in maniera affermativa. Aggiunse che in mezzo c’era anche il nostro compaesano Dell’Utri e che grazie a loro c’eravamo messi il Paese nelle mani.
Cosa c’entra Spatuzza con Berlusconi. Il mafioso che ha rivelato l'organizzazione della strage di via D'Amelio ha raccontato anche un pezzo della lunga storia di accuse sui rapporti tra Berlusconi e la mafia.
Che l’autunno sia una stagione molto fotogenica è stato ampiamente dimostrato, e tra le cose che si possono fotografare non ci sono solo i cervi e daini, ma anche bellissimi stormi di storni in volo. O un cigno, sul lago, nella nebbia: parte seconda. Poi un po’ di animali che mostrano i denti e un cane che avrà bisogno di un lungo bagno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly beasts. Un cigno nella nebbia, stormi di storni e una bufaga dal becco rosso, tra le più belle foto di animali della settimana.
Alla fine della lunga seduta per il dibattito sulla mozione di sfiducia alla Camera, ieri sera il deputato del Popolo della Libertà Mario Pepe ha chiesto la parola per fare una proposta che ai più è sembrata strampalata: riunire in seduta segreta il Parlamento per il voto finale sul governo. Pepe ha motivato così la sua richiesta, liquidata rapidamente dal presidente della Camera Gianfranco Fini: In queste ore, le vite private di alcuni parlamentari sono passate al setaccio da un’inchiesta per reati non ancora consumati. Questo è un atto di intimidazione sul voto libero di domani. C’è un clima di tensione. Domani verranno dei pullman per far cadere il Governo dal basso. Per cui, signor Presidente, le chiedo di convocare, sulla base dell’articolo 64 della Costituzione, il Parlamento in seduta segreta al fine di garantire l’incolumità dei parlamentari.
Le Camere possono riunirsi in segreto? storia e appigli della sbilenca proposta dell'onorevole Pepe.
Blogger è uno dei servizi più utilizzati per gestire un blog online e tra giovedì e venerdì è rimasto praticamente inaccessibile per oltre 20 ore. Il sistema è gestito da Google e ha diversi milioni di iscritti, che negli ultimi due giorni hanno segnalato di non poter accedere ai loro blog per inserire nuovi post, commentare o modificarne la grafica. Il problema ha interessato l’intero servizio ed è stato causato da un’operazione di manutenzione non andata a buon fine da parte del motore di ricerca. Lunedì scorso gli iscritti a Blogger avevano ricevuto una comunicazione, dove si diceva che per ragioni tecniche il sistema non avrebbe funzionato per circa un’ora nella giornata di mercoledì a causa di alcuni lavori di manutenzione. Giovedì il servizio è collassato in parte: i blog della piattaforma erano accessibili per la lettura, ma era impossibile aggiungere nuovi contenuti o commenti ai post.
Che cosa è successo a Blogger. Il servizio gestito da Google è rimasto inaccessibile per più di 20 ore a causa di problemi tecnici.
Coconino Press-Fandango ha pubblicato Sputa tre volte di Davide Reviati, fumettista e illustratore autore di molti graphic novel fra i quali Morti di sonno, uscito nel 2009 e vincitore di diversi premi internazionali. Il libro racconta la storia di un gruppo di adolescenti che vivono fra la periferia cittadina e la campagna, vicino a un casolare in cui abita una famiglia rom, e affronta i temi dell’amicizia, della convivenza, dei pregiudizi, della paura del diverso, e della difficoltà di crescere. Al racconto delle vicende quotidiane dei ragazzi di provincia si intreccia la storia delle persecuzioni subite del popolo rom. In appendice Reviati ha disegnato un fumetto biografico, Storia di Papusza, in cui narra la vita della poetessa rom polacca Bronislawa Wajs.
Dove nasce un graphic novel. Le foto dello studio in cui il disegnatore Davide Reviati ha realizzato il suo nuovo graphic novel, Sputa tre volte.
L’Italia, dopo. (L’Italia, Post: ci avevate pensato?). Ci abbiamo pensato tutti, prima di ieri sera, magari un attimo appena, nell’attesa passiva e impotente, nella curiosità disincantata e scandalizzata su come sarebbe andata a finire in Parlamento. Dopo Berlusconi, come sarà l’Italia? Non è finita, è vero, ma va a finire. Questo è un Paese dove le cose spesso non finiscono: vanno a finire. Il pensiero di “come sarà” prende tutti, a sinistra e a destra, sopra e sotto, e più al centro, ovviamente: al centro sono i più curiosi, passano di qua e di là – più di là, ovviamente. In questa attesa del “dopo” sono gli “anni berlusconiani”. Per parte mia, è da mesi che chiamo amici al telefono per dirgli che – fonte sicura – di lì a qualche ora cadrà il governo: così, per vedere l’effetto che fa. (Una volta l’ho scritto pure su Facebook – era primavera, Fini era Fini prima di diventare e rimanere Fini. “Nelle prossime 72 ore, la fonte è sicura, cadrà Berlusconi”: ha fatto un certo effetto). Passavano finanziarie e manovre correttive, crisi economiche e coniugali, escort e intercettazioni, giovani hostess e cavalli berberi, 25 luglio e tutto questo agosto – l’ho fatto molte volte: nessuno mi crede più. Nessuno ci crede più, benché il “dopo” debba sempre arrivare. La fiducia della Camera di ieri è proporzionale – ma per difetto – alla sfiducia del Paese per domani. Non solo la sfiducia nel Governo che, nel marasma sociale, si estende pericolosamente alle istituzioni e alla politica in generale. La sfiducia nel dopo: vederlo, immaginarlo, determinarlo. Eccoli, gli anni berlusconiani: un futuro che non esiste al di là delle parole – sempre le stesse, sempre quelle da quindici anni in qua. (Bel problema, questo delle parole. Sarà materia da storici, ma la frase che riassume un’epoca, pronunciata con intenti opposti di rabbia e indulgenza, di accusa e di scusa, forse è proprio questa: “sono solo parole…”).
L’Italia dopo Berlusconi. Giuseppe Provenzano immagina come sarà il Paese quando tutto questo finirà, anzi: quando andrà a finire.
Come raccontano oggi tutti i quotidiani italiani, ieri mattina venti carabinieri del Nucleo operativo ecologico – sì, è strano, ci arriveremo – hanno perquisito le redazioni di Milano e Roma del Giornale, nonché le abitazioni private del condirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, e del vicedirettore Nicola Porro. I due risultano sotto indagine per “concorso in violenza privata” ai danni di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e gli inquirenti hanno sequestrato gli hard disk dei loro computer. La storia ha varie sfaccettature, ve la raccontiamo dall’inizio. Chi è chi Cominciamo da una guida ai protagonisti della vicenda: alcuni sono piuttosto noti, altri lo sono molto meno. Vittorio Feltri è il direttore editoriale del Giornale, Alessandro Sallusti ne è il direttore responsabile, Nicola Porro il vicedirettore. Emma Marcegaglia è la presidente di Confindustria. Fin qui ci siamo. Gli altri protagonisti di questa storia sono Rinaldo Arpisella, portavoce e segretario particolare di Emma Marcegaglia, Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, e Mauro Crippa, responsabile comunicazione di Mediaset. I magistrati di Napoli che dirigono l’inchiesta sono Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock. Giandomenico Lepore è il procuratore capo di Napoli.
La storia del Giornale e di Emma Marcegaglia. Un guaio in cui persino le abituali fazioni si trovano spaesate.
Il nuovo show di Louis CK si trova a pagamento su Internet e lo si può’ anche regalare. Costa 5 dollari. Louis CK è un attore comico americano di origini molto miste (si chiama Szekely, cognome ungherese) che ha un pubblico trasversale: pesca molto tra i giovani e non è confinato alle solite New York, Los Angeles. Per capirci, un comico popolare che usa molti riferimenti sessuali e che potrebbe stare tra Luttazzi e la Littizzetto: ma solo per darvi un’idea. Fa ridere, è bravo, i suoi shows sono sempre sold out. Ha deciso di usare You Tube come preview e di creare una sua piattaforma da cui vendere il suo spettacolo: con grande successo, in 110mila lo hanno acquistato immediatamente e questo stabilisce un precedente interessante. Costi di produzione (alti) velocemente recuperati e un futuro su cui riflettere.
Il successo online di Louis CK. Il comico americano vende in rete i suoi spettacoli, e si inventa un nuovo modello di business.
Secondo la procura di Milano, Imane Fadil, la donna di origine marocchina nota per essere stata una delle testimoni nel processo “Ruby Ter”, morì per un’aplasia midollare: una forma di anemia in cui il midollo osseo smette di produrre globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Dopo mesi di indagini sulla morte di Fadil, avvenuta l’1 marzo, la procura ha quindi dato l’autorizzazione alla sua sepoltura, escludendo responsabilità dei medici e la possibilità che sia stato un caso di avvelenamento. Fadil era stata ricoverata il 29 gennaio all’Humanitas di Milano, in condizioni cliniche molto gravi. Era stata presa in carico da un gruppo multidisciplinare che aveva provato ogni intervento clinico possibile per la cura e l’assistenza della paziente, senza però riuscire a capire la causa della sua condizione. Sulla morte della donna la procura di Milano aveva aperto un’inchiesta per omicidio volontario contro ignoti, e per giorni sui giornali erano circolate speculazioni sulla possibilità che Fadil fosse morta per avvelenamento da sostanze radioattive. Era un’ipotesi resa maggiormente suggestiva dal fatto che Fadil fosse stata coinvolta come testimone in uno dei processi sulla presunta compravendita di testimonianze che coinvolge Silvio Berlusconi, ma gli esami medici avevano poi escluso questa possibilità.
Imane Fadil morì di aplasia midollare, dice la Procura di Milano.
Un nuovo tipo di anticorpi in grado di attaccare fino al 99 per cento delle varianti virali dell’HIV, il virus che causa l’AIDS, è stato sperimentato con successo nei primati, dimostrando inoltre la sua capacità di prevenire le infezioni virali. Il risultato è stato ottenuto da un gruppo di ricercatori dei National Institutes of Health degli Stati Uniti in collaborazione con l’azienda farmaceutica Sanofi. Il risultato è stato definito un “entusiasmante passo avanti” dalla International AIDS Society nella ricerca di soluzioni per tenere sotto controllo l’HIV, evitando che porti a complicazioni che causano una riduzione delle aspettative di vita dei malati. I primi test sugli esseri umani saranno avviati a partire dal prossimo anno, con l’obiettivo di capire se possa essere efficace per prevenire o trattare le infezioni da HIV. Una volta contratto il virus dell’HIV, le difese immunitarie del nostro organismo faticano (e spesso falliscono) nel tenere sotto controllo l’infezione perché il virus ha la capacità di mutare creando sue varianti, che eludono la sorveglianza degli anticorpi. Il sistema immunitario non riesce a tenere testa a tutte le mutazioni, lasciando quindi aperta la strada a una moltiplicazione del virus. Gli attuali farmaci hanno lo scopo di ridurre la sua diffusione, ma comportano diversi effetti collaterali e devono essere assunti per tutta la vita.
Contro l’AIDS proveremo anche questi super anticorpi. Un nuovo trattamento ha dato ottimi risultati sulle scimmie, fornendo protezione contro il 99 per cento delle varianti del virus che causa l'AIDS.
Dopo la nomina di Saverio Romano a ministro dell’Agricoltura e quella di Nello Musumeci, della Destra, a sottosegretario al Lavoro, questa settimana ci aspetta un’altra infornata di nomine di governo a personaggi che si sono distinti negli ultimi mesi per avere sostenuto in modo decisivo il governo, magari arrivando dall’opposizione. Secondo Alberto Custodero, che anticipa molti di questi nomi su Repubblica di oggi, le nomine saranno varate dal Consiglio dei ministri domani “o al più tardi venerdì”. Il Consiglio dei ministri dovrebbe nominare sei sottosegretari e due viceministri, per sostituire gli esponenti finiani che hanno lasciato il governo lo scorso anno. Non sarà nominato, invece, il ministero delle Politiche comunitarie, precedentemente occupato da Andrea Ronchi e vacante da cinque mesi (cinque mesi in cui, tra l’altro, il governo italiano ha avuto molto da criticare all’Unione Europea). Gli altri nomi sarebbero questi, scrive Custodero.
Le nomine-premio al Governo. Le anticipazioni di Repubblica sulle molte imminenti nomine di sottosegretari e viceministri.
L’ora legale è stata introdotta da poche ore, cioè nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo: le 2 sono diventate le 3. Come saprete, abbiamo dormito un’ora in meno, ma da oggi ci sarà più luce di sera, quindi forse ne è valsa la pena. Recupereremo l’ora dormita in meno il prossimo ottobre, quando dall’ora legale si tornerà a quella solare. In Italia l’ora legale fu introdotta durante la Prima guerra mondiale – nel 1916 – per risparmiare sull’energia usando meno l’illuminazione elettrica e sfruttando di più la luce del sole del periodo estivo. Il motivo per cui si continua a fare è sostanzialmente rimasto invariato.
Le cose da sapere sull’ora legale, che è tornata questa notte. Un'ora non è esistita e la recupereremo a ottobre, come ogni anno si discute sul fatto se sia davvero necessario.
Il 27 ottobre si è aperta la sesta edizione del Festival internazionale del film di Roma. Il Festival, che si svolge all’Auditorium Parco della musica, terminerà il 4 novembre. La prima sera è stato presentato fuori concorso The Lady di Luc Besson, dedicato alla storia dell’attivista e politica birmana Aung Sa Suu Kyi. Tra gli altri film presentati ci sono Breaking Dawn, la prima parte dell’ultimo episodio della saga di Twilight, A Few Best Man, una commedia del regista australiano Stephen Elliott che ha riscosso grandi apprezzamenti, Mon pire cauchemar con Isabelle Huppert, e Hysteria con Maggie Gyllenhaal e Rupert Everett, la storia di un medico che in epoca vittoriana inventa il vibratore per curare le donne isteriche. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto del Festival del film di Roma. È iniziato il 27 ottobre, ci sono già passati Penelope Cruz, Luc Besson, Maggie Gyllenhaal, Rupert Everett e un ariete.
Da quando il sito statunitense Buzzfeed ha pubblicato parte dell’audio e la trascrizione di una conversazione avvenuta all’hotel Metropol di Mosca tra un consigliere di Matteo Salvini – Gianluca Savoini – e alcune persone di lingua russa in cui si parlava di come fare arrivare finanziamenti illegali alla Lega, la politica italiana è stata agitata da accuse e teorie sui legami tra la Russia e la Lega, e la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per corruzione internazionale. Di tutte le molte cose che non conosciamo ancora di questa storia, una è piuttosto laterale ma alimenta ipotesi più delle altre, soprattutto da parte di chi si considera vicino alla Lega: chi ha dato notizia dell’incontro del Metropol all’Espresso? Chi ha registrato la conversazione, e chi ha fatto avere quella registrazione al giornalista Alberto Nardelli, autore dell’articolo di Buzzfeed? È una questione che sta appassionando in particolare giornalisti e opinionisti di destra e vicini al governo, che su questo tema hanno già pubblicato dozzine di articoli, quasi tutti parzialmente o del tutto campati in aria, frutto di teorie prive di riscontri, di congetture e di ammiccamenti. Ma la questione esiste, al di là del desiderio di qualcuno di provare grandi complotti internazionali: la registrazione può essere arrivata ai giornalisti da qualcuno degli italiani presenti all’incontro o da qualcuno dei russi, o da altri che fossero presenti o che stessero spiando la riunione. In ognuno di questi casi, gli scenari e le possibili conclusioni cambierebbero enormemente.
Chi è la fonte dell’audio, nel caso Lega-Russia? e soprattutto – mentre la domanda agita soprattutto giornali e opinionisti vicini al governo – è davvero importante saperlo?.
Nel quotidiano riepilogo diffuso dalla Protezione Civile sui dati del contagio da coronavirus in Italia compaiono ogni giorno due numeri che sembrano definire la stessa cosa e che però sono diversi, confondendo un po’ le idee a molte persone. Per fare un esempio, domenica la Protezione Civile ha annunciato un aumento dei positivi al coronavirus di 3.957, pur essendo l’aumento complessivo dei contagiati uguale a 5.560. Per farla molto breve, il primo numero si riferisce solo all’aumento delle persone che sono in quel dato giorno “positive al coronavirus”, e quindi non comprende chi lo è stato ma non lo è più, cioè le persone guarite e le persone morte. Il secondo numero invece indica il totale delle tre categorie di persone.
Perché ogni giorno ci sono due numeri diversi sull’aumento dei contagi. Se lo chiedono in molti, ed è utile capire la differenza.
La commissione industria del Senato ha bocciato martedì l’emendamento presentato dai relatori Simona Vicari (PdL) e Filippo Bubbico (PD) che chiedeva una proroga di 30 anni per le concessioni demaniali marittime. La data di scadenza per la concessione delle spiagge è il 31 dicembre 2015, mentre la proposta di modifica chiedeva di spostare il termine al 31 dicembre 2045. Il termine è stato quindi fissato al 2020, per andare incontro alla Commissione UE che, con la cosiddetta Direttiva Bolkestein sulla concorrenza, aveva fissato degli obblighi per le concessioni demaniali. Le spiagge, secondo la normativa europea, sono considerate “servizi su suolo pubblico” e per questo motivo devono essere aperte alla libera concorrenza ed assegnate con un’asta pubblica. Governo battuto in commissione Industria del Senato sulla proroga delle concessioni demaniali sulle spiagge, inserita nel dl Sviluppo. La proroga di 30 anni prevista inizialmente è stata sì ridotta a 5 anni – dal 2015 al 2020 -, dopo i rilievi della commissione Bilancio, ma va comunque contro il parere dell’esecutivo che si oppone a qualsiasi ipotesi di slittamento del termine del 2015, supportando la propria posizione con le osservazioni dell’Ue.
Che succede con le concessioni sulle spiagge. Il governo voleva abolire ogni proroga alla loro scadenza ma è stato battuto al Senato, dove il rinvio è stato mantenuto ma ridotto da 30 a 5 anni.
È morta Judith Krantz, nota scrittrice americana di romanzi rosa: aveva 91 anni. In Italia i suoi libri erano pubblicati da Mondadori, anche se Krantz era nota soprattutto negli Stati Uniti. Il New York Times l’ha definita «una delle scrittici più vendute di tutti i tempi», con più di 85 milioni di copie in più di 50 lingue. Prima di dedicarsi alla scrittura, Krantz aveva lavorato nel mondo della moda, per poi passare al giornalismo: nella sua carriera ha lavorato per diversi importanti magazine femminili come Maclean’s, Cosmopolitan e Good Housekeeping. Scrisse il suo primo romanzo, Scrupoli, a 50 anni, nel 1978. Successivamente ne ha scritti altri nove, l’ultimo dei quali nel 1998.
È morta Judith Krantz, nota scrittrice di romanzi rosa: aveva 91 anni.
Dopo il simile intervento di Standard & Poor’s del 20 settembre, un’altra importante agenzia di rating ha declassato i titoli di stato italiani: Moody’s lo ha portato martedì sera al livello A2 dall’attuale Aa2: ovvero tre posizioni più in basso (la classificazione prevede tre gradi – 1, 2, 3 – per ogni rango da Aaa a C, passando per Aa, A, Bbb, eccetera). L'”outlook” – le prospettive – è stato classificato negativo. Il taglio era stato preso in considerazione lo scorso giugno, quando l’Italia era stata messa sotto osservazione. Tra le ragioni esposte per il downgrade ci sono “le instabilità economica e politica” che rendono lungo e rischioso il processo di attuazione delle misure di risanamento. E nel testo di Moody’s si annuncia la possibilità di ulteriori declassamenti se le cose dovessero peggiorare. – Che cosa sono le agenzie di rating – I diciotto eletti dello AAA
Anche Moody’s declassa l’Italia. L'istituto di rating ha portato il paese ad A2, con prospettive negative.
Nel 2015 il numero dei residenti in Italia è calato di 179 mila unità rispetto al 2014, una delle diminuzioni più significative dalla Seconda guerra mondiale ad oggi. È il dato più importante tra quelli pubblicati ieri dall’ISTAT nel report “indicatori demografici“, una statistica annuale che raccoglie i più importanti dati sulla situazione della popolazione italiana. Ecco cinque numeri per capire un po’ meglio cosa sta succedendo ai residenti in Italia.
In Italia siamo sempre meno. Ed era dalla Seconda guerra mondiale che non morivano così tante persone, dice ISTAT nel suo ultimo rapporto demografico riferito al 2015.
Un paio di settimane fa il McDonald’s Happy Meal Project ha fatto il giro di blog e quotidiani online (il Post l’aveva linkato qui). Per 145 giorni l’artista newyorkese Sally Davies ha fotografato un panino e una busta di patatine della catena di fast-food più popolare del mondo, con un risultato prevedibile: l’aspetto del cibo tra il primo e l’ultimo giorno era quasi lo stesso.
Perché i panini di McDonald’s non invecchiano. Salon tenta di spiegare la resistenza degli hamburger alla muffa.
Ieri il governo regionale della Lombardia, guidato dal centrodestra, ha annunciato un piccolo rimpasto nella propria giunta: la novità più rilevante è stata l’ingresso di Letizia Moratti, che sostituirà Giulio Gallera come assessore al Welfare, oltre a diventare vicepresidente del governo regionale. Moratti è una delle leader politiche più note nel centrodestra, ma da circa dieci anni era praticamente sparita dalle scene politiche, dopo averle dominate fin dagli anni Novanta: si era riparlato di lei proprio in questi giorni a causa del suo ruolo nel sostenere la controversa comunità di San Patrignano, raccontata nella celebrata docuserie di Netflix Sanpa. Dopo la sconfitta del maggio 2011 alle elezioni comunali di Milano, in cui aveva tentato la rielezione a sindaca della città, Letizia Moratti aveva di fatto abbandonato la politica: prima annunciò l’uscita dal suo partito, il Popolo della Libertà, e poi rinunciò alla carica di consigliera comunale, nel gennaio 2012. Secondo molti, nel suo ritorno in politica ha avuto un ruolo importante il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, a lei molto legato: e già oggi si parla apertamente del fatto che fra due anni sarà la candidata del centrodestra alla carica di presidente della Regione, quando scadrà il mandato dell’attuale presidente Attilio Fontana.
Il ritorno di Letizia Moratti. Breve storia di una delle figure più rilevanti nel centrodestra italiano, tornata in politica dopo quasi dieci anni di assenza.
La casa produttrice di videogiochi Activision Blizzard ha annunciato di voler chiudere la propria divisione che si occupa di Guitar Hero, uno dei videogame più popolari degli ultimi anni, quello che devi usare una chitarrina di plastica e far finta di suonare come una rockstar, per intenderci. Questo significa che per il 2011 non ci saranno nuove edizioni del videogioco e potrebbero non essercene più in futuro in assoluto. Quelli di Activision dicono di volersi concentrare sul mercato online, realizzando nuovi videogiochi che sfruttino la possibilità di rimanere connessi con i propri amici, un settore in espansione che potrebbe consentire alla società di recuperare qualche soldo in più, anche alla luce delle ultime prestazioni deludenti sul mercato. Secondo i responsabili dell’azienda, i videogame musicali hanno fatto ormai il loro tempo, anche se il grande successo di Guitar Hero era stato messo in crisi dalla concorrenza del successivo Rockband, creato dalla stessa società dopo una serie di passaggi di proprietà.
La fine di Guitar Hero. Non ci saranno nuove versioni del videogioco per sentirsi una rockstar con una chitarrina di plastica davanti alla TV.
Hai tenuto il piede piegato in una strana posizione per un po’ di tempo, e ora lo senti intorpidito, tanto da non riuscire a stare bene in piedi. Quando succede, di solito diciamo di avere il piede “addormentato” e di sentire un certo formicolio. La perdita di sensibilità, comune anche alle gambe e alle braccia, è causata da una “compressione temporanea dei nervi”, spiega Rebecca Traub, docente di neurologia alla Columbia University. Quando il nervo resta pizzicato, non invia correttamente i segnali ai nervi spinali e al cervello. I nervi trasportano i segnali elettrici come l’acqua attraverso un tubo per annaffiare, dice Steven Vernino, professore di neurologia presso la University of Texas e membro dell’American Academy of Neurology. I segnali sono trasmessi da una specifica parte del corpo al cervello, dove sono riconosciuti e da dove parte un messaggio di risposta. Per esempio, se tocchi una stufa molto calda, i nervi della mano lanciano un segnale verso il cervello dove viene interpretato come dolore, in modo che ci sia una rapida reazione che porta a togliere la mano dalla superficie incandescente.
Perché viene il formicolio? non è "per via del sangue che non arriva": tutta questione di nervi.
La band rock britannica dei Radiohead ha fatto causa alla cantante americana Lana Del Rey, nome d’arte di Elizabeth Woolridge Grant, accusandola di avere plagiato “Creep”, forse la loro canzone più famosa, nella sua canzone “Get Free”, contenuta nel disco Lust For Life, uscito quest’anno. Lo ha confermato la stessa Del Rey su Twitter, scrivendo: «La storia della causa è vera. Nonostante io sappia che la mia canzone non è ispirata a Creep, i Radiohead lo pensano e vogliono il 100 per cento dei ricavi – ne ho offerti fino a 40 negli scorsi mesi, ma accettano solo il 100. I loro avvocati sono stati implacabili, e quindi ce la vedremo in tribunale». It’s true about the lawsuit. Although I know my song wasn’t inspired by Creep, Radiohead feel it was and want 100% of the publishing – I offered up to 40 over the last few months but they will only accept 100. Their lawyers have been relentless, so we will deal with it in court.
I Radiohead hanno fatto causa a Lana Del Rey per aver plagiato “Creep”. Dicono che “Get Free”, che fa parte del suo ultimo disco, ci assomigli troppo (ed è difficile dar loro torto).
Domenica 11 giugno si voterà a Padova per eleggere il nuovo sindaco. Secondo i sondaggi realizzati nelle ultime settimane il primo turno dovrebbe essere vinto da Massimo Bitonci, ex sindaco della Lega Nord Nord sfiduciato lo scorso novembre dalla sua stessa maggioranza. Al secondo posto, con circa una decina di punti di distacco, dovrebbe arrivare Sergio Giordani, candidato sostenuto dal PD. Il terzo e il quarto posto sono contesi tra il candidato del Movimento 5 Stelle Simone Borile e Arturo Lorenzoni, il candidato della sinistra. La situazione di Padova è complicata perché da più di sei mesi la città è governata da un commissario. Lo scorso novembre, infatti, il sindaco Bitonci è stato costretto a lasciare il suo incarico in seguito alle dimissioni di 17 consiglieri comunali, tra cui anche due consiglieri di Forza Italia che facevano parte della sua maggioranza. Bitonci, che fa parte della Lega Nord, aveva vinto le elezioni del giugno 2014 con una vasta coalizione di centrodestra, ma dopo la vittoria i suoi alleati avevano iniziato ad accusarlo di avere uno stile di leadership troppo accentratore e di non dare abbastanza importanza al loro contributo. Come scrisse di lui il Mattino di Padova, descrivendo i suoi primi anni da sindaco: «Ha perso per strada, dopo una brevissima luna di miele, i moderati e poi pezzi di Forza Italia fino a inimicarsi anche gli alleati più stretti».
A Padova l’ex sindaco prova a farsi rieleggere. Massimo Bitonci era caduto dopo essere stato scaricato dai suoi alleati, ma ora dicono che è tutto risolto; probabilmente si andrà al ballottaggio.
Negli ultimi anni il numero di persone che hanno investito in criptovalute è aumentato enormemente, man mano che da valuta digitale di cui parlava ossessivamente una nicchia di internet diventavano uno strumento di investimento molto conosciuto e discusso. Non ci sono dati certi, ma si stima che oltre 100 milioni di persone nel mondo possiedano criptovalute, un numero cresciuto a ritmo molto elevato nell’ultimo periodo. Chi investe in criptovalute ha probabilmente fatto ottimi affari in questi mesi, poiché tutto il settore è in forte crescita: chi per esempio ha investito 1.000 euro in bitcoin alla fine del 2020 oggi ha già quasi quadruplicato l’importo iniziale. Ma chi volesse cominciare a godersi il suo patrimonio ha un problema: rispetto ad altri tipi di investimenti, capire come pagare le tasse può essere complicato. Per questo, tante persone non sono ancora riuscite a riscuotere i guadagni, per il momento immagazzinati in formato digitale su qualche sito specializzato.
In Italia pagare le tasse sui bitcoin è complicato. Molti hanno accumulato dei patrimoni in criptovalute, ma la normativa fiscale per convertirli in euro è confusa e frammentata.
Oggi al festival del cinema di Venezia è il giorno della presentazione di Notturno, l’atteso film del regista italiano Gianfranco Rosi, che nel 2013 aveva già vinto un Leone d’oro per il miglior film con il documentario Sacro GRA. Notturno è stato girato nel corso di tre anni sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, e «racconta la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS». L’altro film in concorso presentato oggi è Laila in Haifa del regista israeliano Amos Gitai: ambientato in un locale notturno di Haifa, in Israele, è presentato così: «Nel corso di una notte, attraverso una serie di incontri e situazioni si intrecciano le storie di cinque donne, che nelle loro relazioni e identità personali sfidano ogni categoria e classificazione». Fuori concorso c’è invece il film Hopper/Welles di Orson Welles, su una sua conversazione con l’attore e regista Denis Hopper che risale al 1970, e Love After Love della regista cinese Ann Hui, che in serata sarà premiata con il Leone d’oro alla carriera.
Le foto di martedì a Venezia. Con registi e attori del film israeliano "Laila in Haifa", del documentario italiano "Notturno" e del cinese "Love after love".
L’agenzia fotografica Getty Images ha diffuso una serie di fotografie scattate negli ultimi giorni dal fotografo Vittorio Zunino Celotto a Parigi. La serie fa parte del progetto “Enjoy the Silence” e le foto hanno la particolarità di essere state scattate e ritoccate con uno smartphone. Celotto aveva in precedenza realizzato una serie analoga su Milano, su Torino e su Roma. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Parigi vista dallo smartphone. 20 fotografie della città e dei suoi monumenti, in bianco e nero.
Con le sfilate di ieri 7 marzo si è concluso il cosiddetto mese della moda: quel susseguirsi di settimane in cui gli stilisti presentano le loro collezioni (in questo caso quelle autunno/inverno 2017-2018) a New York, Londra, Milano e infine Parigi. Quella di Parigi è la più prestigiosa, per storia e tradizione, e tra i grandi marchi che hanno sfilato ci sono quelli storici e abituali, come Chanel e Dior, e quelli più recenti ma che hanno già un grosso seguito, soprattutto sui social network, come H&M con la sua collezione Studio o Fenty X Puma, la collezione disegnata da Rihanna. Per quelli che non se ne occupano per lavoro, rimane il gusto di sfogliare le foto scattate in quei giorni: c’erano razzi che si sollevavano da terra, borse a forma di pianeti, ritratti di modelle nei backstage e abiti stravaganti difficili da capire. Come sempre sono stati eventi spettacolari pensati per stupire il pubblico e rendere abiti e accessori affascinanti e desiderabili, sfruttando luci, espedienti e scenografie che non hanno eguali anche nel loro essere fotogenici. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Parigi è sempre Parigi. Le foto più belle scattate attorno alle passerelle della settimana della moda più prestigiosa al mondo.
Il primo concorso indetto in Italia riservato a ginecologi non obiettori di coscienza e il bando di un ospedale in provincia di Rovigo per assumere due biologi non obiettori per il centro di procreazione medicalmente assistita hanno spostato e allargato nelle ultime settimane la discussione sulla cosiddetta “obiezione di coscienza”: la possibilità di sottrarsi ad alcuni obblighi di legge per motivi etici o religiosi. Anche nelle discussioni più comuni non si parla solamente dei possibili correttivi che possano rendere certa e senza complicazioni l’applicazione di una legge, ma della liceità stessa dell’obiezione in un sistema normativo (ci sono paesi in cui l’obiezione di coscienza non è concessa: Svezia, Finlandia, Norvegia, tra gli altri). Poi, lontani sia dall’opzione correttiva che da quella abolizionista, ci sono i difensori dell’obiezione a-tutti-i-costi. In generale (e al di qua dei dogmi religiosi) le loro argomentazioni fanno riferimento alla “libertà di coscienza” e al fatto che l’obiezione sia un diritto riconosciuto per legge che ha un fondamento costituzionale. Nella storia dell’obiezione di coscienza ci sono un prima e un dopo. Nel “prima” chi sceglieva di obiettare decideva di andare contro, letteralmente, a un divieto o a una legge: la sua disubbidienza era una colpa per la quale pagava un prezzo, la prigione di solito. Nel “dopo” l’obiezione è stata “legalizzata”, ammessa cioè nel sistema giuridico, e sono stati stabiliti dei limiti entro i quali il disubbidiente ha il diritto di disubbidire, non è più un colpevole e non deve essere punito. In questo passaggio, il termine “obiezione” non è stato però sostituito, nonostante sarebbe più corretto, per la fase del “dopo”, parlare di opzione, possibilità o sottrazione a una certa norma, come ha spiegato bene Chiara Lalli nel suo libro “C’è chi dice no”.
L’obiezione di coscienza non è un’obiezione. Come funziona in Italia e che problemi ci sono nel sottrarsi ad alcuni obblighi di legge per motivi etici o religiosi.
Savannah, in Georgia, è il quarto porto per container più trafficato degli Stati Uniti e non si affaccia sul mare. I porti di Los Angeles, Long Beach e New York – New Jersey si trovano sulla costa a diretto contatto con le acque marine, mentre il porto della Georgia si trova sul fiume Savannah e dista più di 32 chilometri dal mare. La quantità di imbarcazioni nell’area è in continuo aumento e le autorità locali stanno studiando il modo per rendere più profondo il canale che conduce dal mare al porto, ma l’operazione potrebbe costituire un pericolo per l’ambiente, spiegano sull’Economist. Il segreto del rapido sviluppo dell’area portuale di Savannah è il costo molto basso della terra per la costruzione di infrastrutture e depositi. Società come Home Depot, IKEA e la catena di distribuzione Wal-Mart hanno puntato molto sul porto, costruendo centri di raccolta e distribuzione delle merci che superano i 100mila metri quadri. Queste aree si trovano a pochi passi da alcune strade a scorrimento veloce e dalla ferrovia, così il materiale scaricato dalle navi cargo può essere rapidamente caricato su camion e treni per essere distribuito nel paese.
Il porto di mare lontano dal mare. L'area portuale di Savannah in Georgia dista 32 chilometri dall'Atlantico, è in continua espansione e preoccupa gli ambientalisti.
Nel weekend c’è stata la prima apertura straordinaria del nuovo camminamento “in quota” delle mura medievali che circondano tuttora gran parte del centro di Pisa, soprattutto nella parte della città a nord dell’Arno, quella che a Pisa è nota come “Tramontana”. Il progetto di restauro di diverse parti delle mura e di apertura al pubblico del camminamento è iniziato nel 2012, e si è di fatto concluso con l’apertura di questi giorni. Le aperture straordinarie gratuite si terranno il primo weekend di ognuno dei prossimi tre mesi, in attesa che venga data in concessione la gestione del camminamento e della vendita dei biglietti (a un prezzo che un portavoce del Comune annuncia sarà “allineato con quello dei monumenti di piazza dei Miracoli”, quindi intorno ai cinque euro): i progetti del Comune sono che sia operativa un’apertura quotidiana a pagamento dal mese di aprile. Dopo una prima giornata di apertura più tranquilla sabato, la domenica e la bella giornata hanno portato a visitare il camminamento migliaia di persone, soprattutto pisani, curiosi di vedere la città da una prospettiva inedita e rivelatrice di tantissime aree poco conosciute. Già nella tarda mattina il passaggio delle persone in alcuni punti era diventato molto lento, e nel pomeriggio si sono formate lunghe file in corrispondenza di ciascuno dei quattro accessi da terra al percorso. Il camminamento permette di seguire praticamente tutto il percorso delle mura a nord dell’Arno, arrestandosi subito dopo piazza dei Miracoli: ma è in programma la prosecuzione anche di un ultimo tratto fino alla Cittadella, davanti al fiume. L’organizzazione di questi accessi nei primi weekend del mese è stata seguita da volontari di alcune associazioni locali e della Croce Rossa, la quale ha coinvolto soprattutto molti profughi africani ospitati a Pisa per la sorveglianza e la pulizia del tracciato.
Il nuovo camminamento sulle Mura di Pisa. È stato inaugurato nel weekend, con tantissimi visitatori, qualche polemica, e un sacco di panorami nuovi.
Da venerdì scorso l’account Twitter di Unicef Italia sta ricevendo insulti o critiche per il lavoro che l’agenzia svolge con le organizzazioni non governative e la Guardia Costiera per salvare i migranti che rischiano di annegare cercando di raggiungere l’Italia, e sta rispondendo ai messaggi che riceve con fermezza e pazienza. Il tweet originale di Unicef Italia diceva: «Rispetto per chi soccorre, rispetto per chi soffre, rispetto per chi muore, nessun rispetto per chi infanga», ed era accompagnato da una foto di due persone mentre soccorrono una bambina in mare. Il tweet è stato pubblicato in corrispondenza delle polemiche sulla storia dei cosiddetti “taxi per migranti”, come sono state definite da qualcuno le organizzazioni non governative che operano servizi di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Le polemiche erano state alimentate da alcune dichiarazioni del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, del Movimento 5 Stelle, e del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.
L’eroico social media manager di Unicef Italia. Da giorni risponde a chi insulta e accusa le organizzazioni che salvano i migranti nel Mediterraneo.
L’altroieri è morta Eleonora Chiavarelli Moro: si è saputo ieri sera. Aveva 94 anni, era stata la moglie di Aldo Moro, protagonista privata di tutta la vita del politico democristiano fino al suo assassinio da parte delle Brigate Rosse il 9 maggio 1978, e protagonista pubblica dei quasi due mesi del suo sequestro con i suoi disperati tentativi di ottenere aiuto per salvare la vita di suo marito. E con le emozionanti lettere che Aldo Moro le scrisse in quei giorni. La Stampa oggi ripubblica un’intervista a Eleonora Moro di due anni fa, il Post ripubblica alcune lettere scritte da Aldo Moro sotto sequestro. Mia carissima Noretta, Desidero farti giungere nel giorno di Pasqua, a te ed a tutti, gli auguri più fervidi ed affettuosi con tanta tenerezza per la famiglia ed il piccolo in particolare. Ricordami ad Anna che avrei dovuto vedere oggi. Prego Agnese di farti compagnia la notte. Io discretamente, bene alimentato ed assistito con premura. Vi benedico, invio tante cose care a tutti e un forte abbraccio. Aldo
16 marzo – Le lettere di Aldo Moro a sua moglie. È morta Eleonora Moro, che cercò di salvare la vita a suo marito. Lui le scrisse lettere dolorose e bellissime.
Aggiornamento delle ore 20.10: i test sui due turisti provenienti da Hong Kong e in isolamento da stamattina sulla nave “Costa Smeralda” sono negativi: «Dopo aver effettuato tutte le verifiche secondo i protocolli operativi sui due passeggeri della nave ormeggiata al porto di Civitavecchia il riscontro è negativo». Lo ha fatto sapere in una nota l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani, che si è occupato di esaminare i prelievi fatti oggi sui due passeggeri. Le persone che hanno concluso la loro crociera e che sono bloccate a bordo della nave al porto di Civitavecchia potrebbero sbarcare già in serata. Diversi giornali scrivono che la nave ripartirà alle 18 di domani per Savona. ***
I test sui passeggeri della nave da crociera “Costa Smeralda” sono negativi. La nave è ferma da questa mattina nel porto di Civitavecchia: a bordo ci sono circa seimila persone.
William Shakespeare scrisse, molto probabilmente, il Re Lear in quarantena, durante un picco di contagio di peste bubbonica; quattrocento anni dopo la prima edizione della tragedia, pubblicata in una miscellanea delle opere del suo autore nel 1623, è stata venduta durante un altro lockdown, quello per contenere il contagio del coronavirus. È stata battuta all’asta da Christie’s in ottobre per 10 milioni di dollari (8,4 milioni di euro), un rialzo notevole del prezzo di partenza, stimato tra i 4 e i 6 milioni di dollari. Il cosiddetto “First Folio” di Shakespeare, rarissimo in versione completa, non è un caso isolato e dall’inizio del lockdown il mercato dei libri e dei manoscritti rari e antichi sta prosperando, in controtendenza rispetto alle difficoltà degli altri settori dell’editoria. Succede perché i libri antichi sono oggetti di lusso acquistati soprattutto da ricchi appassionati, simili a tappeti preziosi, gioielli o auto d’epoca, le cui vendite sono aumentate dall’inizio della pandemia. Chi se li può permettere in molti casi non è stato toccato dalla crisi e si ritrova con più soldi, non avendoli spesi in cene al ristorante o in vacanze, e con più tempo libero per scorrere i cataloghi e fare acquisti online.
I libri rari e antichi vendono di più. Perché gli appassionati ricchi sono ricchi anche durante la pandemia e a guardare i dati delle grandi case d'asta stanno investendo.
Un gommone che trasportava migranti è naufragato sabato al largo della Libia. Stando alle informazioni diffuse finora, i soccorritori hanno salvato almeno 85 persone e hanno recuperato 8 corpi. Il naufragio si è verificato nella mattina, intorno alle 11 a circa 40 miglia nautiche dalla costa della Libia, già in acque internazionali. Sono intervenute navi della Guardia Costiera e della Marina Militare italiana per prestare soccorso. Alcune ONG nella zona stimano che però i morti possano essere almeno 25 e che sia passato diverso tempo, tra il naufragio e l’arrivo dei soccorsi.
Un gommone che trasportava migranti è naufragato al largo della Libia, ci sono almeno 8 persone morte.
Nella terza stagione di Boris, la famosa serie tv italiana sul dietro le quinte di una soap opera televisiva, c’è un attore scarso, Martellone, che si crede un fenomeno e si lamenta perché non gli danno i ruoli che vorrebbe: come Pietro Pacciani o Giovanni Spadolini, leader del Partito Repubblicano. Nella serie, spiega Martellone, finisce che entrambi i ruoli li danno a Pierfrancesco Favino: «Una volta c’erano i ruoli, per gli attori. Adesso li fa tutti Favino». La scena di Boris andò in onda nel 2010: nel frattempo Favino ha fatto tanti ruoli ed è pure finito a condurre il Festival di Sanremo, anche se per ora non ha interpretato né Pacciani né Spadolini. È uno dei più famosi, versatili e apprezzati attori italiani, e oggi compie oggi 50 anni. Figlio di genitori pugliesi, Favino è nato e cresciuto a Roma, dove si diplomò all’Accademia nazionale di arte drammatica Silvio D’Amico. Iniziò a recitare a teatro facendo un po’ di tutto, da Quer pasticciaccio brutto de via Merulana ai Fratelli Karamazov. La tv arrivò nei primi anni Novanta, con un piccolo ruolo nel film Una questione privata, tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio. Il cinema invece nel 1995, con il film Pugili. Ha raccontato che all’inizio non gli davano ruoli troppo complessi – «Non sono mai stato un giovane problematico, sempre abbastanza sano, facevo l’amico sano dell’attore nevrotico» – e che comunque pensava che sarebbe finito a fare l’attore comico: «Facevo ridere la famiglia e i compagni di classe con le mie imitazioni. A sette anni, Drupi, Fausto Leali e Totò erano i miei cavalli di battaglia».
«Adesso li fa tutti Favino». Lo diceva infastidito un personaggio di "Boris": in realtà tutti no, ma tantissimi sì (e oggi compie 50 anni).
L’ultimo messaggio per i suoi colleghi, per i dipendenti e per i clienti di Apple fu inviato pubblicamente da Steve Jobs il 24 agosto scorso. Con una lettera asciutta ed essenziale, nel suo noto stile, in quel giorno annunciò di aver lasciato il proprio incarico di amministratore delegato della società: Ho sempre detto che se fosse mai arrivato il giorno in cui io non fossi stato più in grado di rispettare i miei obblighi e le aspettative come CEO di Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Sfortunatamente quel giorno è arrivato.
Think Different. La storia e le foto di Steve Jobs, che si è aggiunto al pantheon che creò.
L’inizio dell’anno scolastico ha portato con sé l’odore di matite appena temperate, il cigolio delle scarpe sul linoleum lucidato da poco, e il ritorno dell’ostruzionismo da parte dei bambini alla domanda: «Cosa hai fatto a scuola oggi?». Da generazioni la risposta più frequente è: «Niente», seguita da vicino da «Non so» e da «Non mi ricordo». Quando mia figlia iniziò l’asilo volevo disperatamente sapere come passava le mattinate, ma non riuscivo o strapparle nessuna informazione. Alcuni esperti consigliano di lasciare ai figli lo spazio e il tempo per rilassarsi prima di iniziare con le domande. Ci ho provato, ma mia figlia continuava a non collaborare. Altre persone mi hanno suggerito di fare domande più specifiche ma comunque aperte: internet è piena di elenchi di alternative bizzarre a «come è andata oggi?». Quando però ho chiesto a mia figlia chi l’avesse fatta ridere o a che giochi avesse fatto in cortile, ho ottenuto solo sospiri di irritazione e risposte enfatiche come: «Piantala di chiedermi queste cose!». Quando quest’anno ha iniziato la scuola, ho provato con un nuovo approccio a tavola: le ho chiesto se voleva sapere come era andata la mia giornata. Da quel giorno in avanti, non mi ha mai detto di no. Le racconto di riunioni e fotocopie, della stampante inceppata e di come avevo perso e poi ritrovato le mie chiavi, dei giochi in cortile, di che lezioni ho fatto e di quanti bambini hanno chiesto di andare in infermeria. Parto dall’appello della mattina e concludo con la fine delle lezioni. Insegno nella stessa scuola che frequenta mia figlia, che però fa lezione in un altro campus. Quando finisco, come se fosse arrivato il suo turno a un gioco di carte, mia figlia mi racconta la sua giornata. Mi dice quale audiolibro ha ascoltato in biblioteca, che si è cambiata da sola gli stivaletti di gomma impermeabili per mettersi delle scarpe sportive, e perché era stata messa in punizione. Mi racconta a quali bambini sono state assegnate delle piccole attività da fare in classe e chi si è seduto vicino a lei all’intervallo. Mi canta le canzoncine che ha imparato a scuola e poi si avvicina e mi chiede sussurrando: «Tu hai scritto delle lettere sulla sabbia oggi?», per poi aggiungere «Io sì!».
Il trucco per farsi raccontare dai figli com’è andata la loro giornata. Sul Washington Post una madre dice di averlo trovato: per non rassegnarsi a «niente», «non so» e «non mi ricordo».
A Milano da diverso tempo si parla molto del Bosco Verticale: ne parlano parecchio i milanesi, ma per chi non vive in città non è così scontato sapere di cosa si tratta. Il Bosco Verticale sono due grattacieli alti rispettivamente 111 metri e 76 metri, costruiti tra il 2009 e il 2014 nel quartiere Isola, quello dove c’è la stazione di Porta Garibaldi. Il nome Bosco Verticale deriva dal fatto che durante i lavori di costruzione sulle ampie terrazze dei due grattacieli sono stati piantati oltre mille alberi, piccoli cespugli e piante da fiore. Piante, alberi e cespugli che negli ultimi mesi sono cresciuti e fioriti: il Bosco Verticale è stato progettato per ospitare tante piante quante ne ospiterebbero 7mila metri quadri di un normale bosco orizzontale. La due torri che formano il Bosco Verticale sono state progettate dal Boeri Studio di Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra, uno studio d’architettura che negli ultimi anni si è specializzato nella progettazione di edifici in aree urbane da valorizzare o recuperare. Il Bosco Verticale è stato inaugurato nel 2014 e ha vinto, nel novembre di quello stesso anno, il premio International Highrise Award, un importante premio internazionale assegnato ogni due anni al grattacielo più innovativo del mondo. Si è conteso il premio finale con altri quattro grattacieli: il De Rotterdam di Rotterdam (Paesi Bassi), lo One Central Park di Sydney (Australia), il Renaissance Barcelona Fira Hote di Barcellona (Spagna) e lo Sliced Porosity Block di Chengdu (Cina).
Cos’è il “Bosco Verticale”, per i non milanesi. Non è un bosco, per cominciare: sono due grattacieli – con molti terrazzi, e molto verde – nel quartiere Isola di Milano, vicino alla stazione Porta Garibaldi.
Venerdì 8 marzo Silvio Berlusconi non si è presentato al tribunale di Milano dove è in corso il processo sul caso Ruby, giustificando la propria assenza con due certificati medici nei quali si fa riferimento a un “grave disturbo della vista”. Considerata la mancata presenza di Berlusconi in aula, l’avvocato della difesa Niccolò Ghedini ha chiesto il rinvio del processo a nuova data. Il pubblico ministero, Ilda Boccassini, ha chiesto ai giudici di respingere la richiesta, ricordando che i problemi di salute di Berlusconi non potevano essere considerati un “legittimo impedimento assoluto”. Dopo avere visionato la documentazione medica prodotta dall’ospedale San Raffaele di Milano, dove è stato ricoverato Berlusconi e dove probabilmente resterà per la notte, il collegio dei giudici ha deciso di accogliere la richiesta di legittimo impedimento. Il processo sul caso Ruby è stato quindi rinviato al prossimo 11 marzo, cosa che ne ritarderà ulteriormente lo svolgimento già alquanto travagliato.
E che cos’è l’uveite? cioè la malattia agli occhi per cui Silvio Berlusconi è in ospedale (e non si è presentato al processo Ruby).
Le tecnologie di grafica digitale permettono di creare immagini talmente sofisticate che molte persone scambiano Shudu, una modella con la pelle nera che ha 108mila follower su Instagram, per una donna vera. Come altre modelle molto popolari sul social network, come ad esempio Lilmiquela, non lo è: è stata creata dal fotografo britannico Cameron-James Wilson usando il software per la creazione di effetti speciali Daz 3D. Per Wilson Shudu è un’opera d’arte, ispirata dalle modelle con la pelle scura e volta a rappresentarle, come lui stesso ha spiegato in un’intervista con la rivista Harper’s Bazaar. Alcune celebrità afroamericane come la cantante Alicia Keys e la top model Naomi Campbell hanno apprezzato Shudu, mentre molte altre donne nere hanno criticato Wilson, accusandolo di qualcosa di simile alla cosiddetta “appropriazione culturale”, cioè l’uso di elementi di una cultura diversa dalla propria in un processo creativo, un comportamento per cui c’è molta sensibilità e attenzione negli Stati Uniti e nel mondo della moda in generale.
Storia di una modella finta. Shudu è una donna nera che ha migliaia di follower su Instagram, ma è stata creata in digitale da un artista bianco che sta ricevendo molte critiche.
A oltre due anni dalla loro prima presentazione al pubblico, i Google Glass non sono ancora in commercio; i ritardi che si stanno accumulando per il loro sviluppo confermano che Google non ha molto chiaro quali piani seguire per il suo nuovo prodotto. La società aveva ipotizzato di metterne in vendita una versione liberamente acquistabile da tutti entro la fine di quest’anno, ma a quanto pare l’avvio delle vendite sarà rimandato a un momento imprecisato del 2015. Da mesi siti di tecnologia, giornali, analisti e osservatori si chiedono se Google Glass avrà mai un futuro e se non sia invece una tecnologia nata morta. I Google Glass sono frutto di un ambizioso progetto della divisione di Google che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie, dalle automobili che si guidano da sole ai palloni aerostatici utilizzati per portare Internet nelle parti del mondo dove non ci sono infrastrutture adeguate per le telecomunicazioni, passando per nuovi sistemi per la diagnosi precoce del cancro. Attraverso un piccolo prisma che fa da schermo, montato in prossimità di una delle loro lenti, i Google Glass mostrano informazioni rilevanti per chi li indossa: indicazioni stradali, aggiornamenti dai social network e altri tipi di notifiche. L’idea è offrire un modo più pratico per avere queste informazioni sempre a portata di mano, senza dovere estrarre di continuo dalla tasca il proprio smartphone e tenere le mani occupate. Gli occhiali hanno inoltre una videocamera, che può essere utilizzata per realizzare video dalla prospettiva di chi li indossa.
Qui un tempo era tutto Google Glass. E invece sempre più esperti e analisti pensano che gli occhiali di Google siano nati morti, mentre gli sviluppatori di applicazioni preferiscono dedicarsi agli smartwatch.
L’arrivo dei negozi online ha cambiato il modo in cui facciamo acquisti e obbligato le aziende a strutturarsi tenendo conto dei nuovi strumenti e delle nuove esigenze dei clienti. È un meccanismo ancora più evidente nella moda, dove ci sono in gioco i grandi marchi con i loro siti e negozi monomarca, i rivenditori online e fisici, la concorrenza delle grandi catene di fast fashion. Negli ultimi tempi si sono rafforzate alcune convinzioni sulle abitudini di chi compra online, ma spesso si tratta di falsi miti che non aiutano le vendite delle aziende e che non facilitano gli acquisti. Jeremy Sporn e Stephanie Tuttle della società di ricerca Retail & Consumer Goods hanno intervistato 1.500 persone statunitensi che avevano acquistato abbigliamento e scarpe di recente, e pubblicato i risultati sulla Harvard Business Review, una rivista dell’università di Harvard, sfatando un po’ di falsi miti e dando qualche consiglio per migliorare shopping e profitti. La ricerca è costruita sugli Stati Uniti e non sull’Italia, ma dà comunque l’idea del mercato della moda e di come potrebbe cambiare nei prossimi anni. Falso mito: Si fa shopping mescolando esperienza fisica e online In realtà: Si compra attraverso un unico canale, solitamente quello fisico
5 falsi miti su come facciamo shopping. Compriamo più volentieri online o nei negozi? Ed è vero che "cerchiamo sempre qualcosa di nuovo"?.
Dalla sera di domenica 8 febbraio i principali giornali internazionali hanno cominciato a pubblicare parte di una grande inchiesta sull’evasione fiscale legata alla cosiddetta “lista Falciani”, di cui si parla da diversi anni, e alla filiale di Ginevra della HSBC, una banca inglese tra le più grandi del mondo. L’inchiesta – che è stata chiamata “SwissLeaks“, che è durata otto mesi e che riguarda anche l’Italia – è stata condotta, tra gli altri, dai britannici Guardian e BBC, dal francese Le Monde (che ha fornito gli elenchi), dal tedesco Suddeutsche Zeitung e dall’Espresso, ed è stata coordinata dall’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), rete di 185 giornalisti di 65 paesi diversi con sede a Washington che ha lavorato di recente all’inchiesta sul Lussemburgo (“LuxLeaks”). “SwissLeaks” racconta tre cose principali: i numeri di questo vasto sistema di elusione ed evasione fiscale a livello mondiale, i nomi delle persone coinvolte e il fatto che il meccanismo fosse accettato e in qualche modo incoraggiato da HSBC. I numeri e la lista La storia comincia quando un tecnico informatico della filiale di Ginevra di HSBC, Hervé Falciani, sottrae alla banca una serie di dati – che per questo vengono chiamati anche “lista Falciani” – riguardo il periodo tra il novembre del 2006 e il marzo del 2007. Secondo i dati, circa 180,6 miliardi di euro sarebbero transitati a Ginevra sui conti di circa 100 mila clienti della banca svizzera e di 20 mila società offshore. Circa 7 mila di questi conti sono intestati a cittadini italiani con quasi sei miliardi e mezzo di euro affidati alla filiale svizzera di HSBC: per numero di clienti l’Italia è al quinto posto dopo la Svizzera, la Francia, il Regno Unito e il Brasile mentre è al settimo per quanto riguarda le somme depositate. Oltre 5,7 miliardi sarebbero stati distribuiti da HSBC in paradisi fiscali soltanto per conto di clienti francesi, scrive Le Monde.
L’inchiesta sui conti in Svizzera, spiegata. Per chi vuole capire una volta per tutte la storia riguardo HSBC e la "lista Falciani" di cui si parla da anni e che domenica sera è tornata sui giornali di mezzo mondo.
Giovedì 15 gennaio sono state annunciate al Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills le nomination agli Academy Awards 2015, cioè i premi Oscar: i più importanti e famosi premi cinematografici al mondo. La premiazione si terrà il 22 febbraio a Los Angeles e sarà condotta da Neil Patrick Harris. I film che hanno ricevuto più nomination sono Grand Budapest Hotel (tra cui miglior film e miglior regia) e Birdman (miglior film e miglior attrice non protagonista per Emma Stone) con nove candidature; The Imitation Game ne ha ottenute otto, American Sniper e Boyhood sei. I candidati al premio per il Miglior film sono otto: questi otto. Boyhood Regista: Richard Linklater Attori: Ellar Coltrane, Ethan Hawke, Patricia Arquette, Lorelei Linklater In Italia dal 23 ottobre 2014 Candidato anche nelle categorie: miglior attore non protagonista (Ethan Hawke), miglior attrice non protagonista (Patricia Arquette), miglior regia (Richard Linklater), miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio.
Guida agli 8 film candidati all’Oscar. I trailer e le cose da sapere sui candidati al premio come Miglior film, per arrivare pronti al 22 febbraio.
Un’ordinanza del tribunale di Trapani ha stabilito che la somministrazione del controverso trattamento Stamina venga proseguita su un bambino di tre anni e mezzo già sottoposto a una prima infusione agli Spedali Civili di Brescia all’inizio di giugno. Gli Spedali Civili di Brescia sono un’azienda sanitaria pubblica e nei mesi scorsi sono già stati al centro delle attenzioni e delle contestazioni nell’ambito del trattamento Stamina. Il 6 giugno il vicepresidente di Stamina Foundation Marino Andolina era stato indicato come commissario degli Spedali da un’ordinanza del tribunale di Pesaro, con lo scopo di trovare più facilmente medici disposti a proseguire le infusioni del controverso trattamento al bambino. Andolina è però indagato dalla procura di Torino per truffa e somministrazione pericolosa di farmaci nell’ambito dell’inchiesta sul trattamento Stamina, insieme con Davide Vannoni e decine di altre persone, tra cui alcuni medici che eseguirono le infusioni agli Spedali Civili di Brescia. La decisione di indicare Andolina come commissario era stata definita «un impazzimento giudiziario senza precedenti» dalla ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo, una dei massimi esperti italiani di cellule staminali.
Una nuova ordinanza su Stamina. Il tribunale di Trapani ha stabilito la somministrazione del controverso trattamento Stamina a un bambino già sottoposto a una prima infusione agli Spedali Civili di Brescia.
Mercoledì sono state annunciate le nomination della 62esima edizione dei Grammy, i più importanti premi dell’industria discografica statunitense, attribuiti ai musicisti americani con una valutazione che tiene in grande considerazione i risultati di vendite e la popolarità. Come hanno fatto notare diversi siti, ci sono state molte nomination per artiste donne e sia Lizzo che Billie Eilish sono state nominate in ognuna delle quattro categorie più importanti, compresa quella per la miglior canzone. Lizzo ha avuto otto nomination e Billie Eilish 6, così come il rapper Lil Nas X. Tra i candidati della categoria “Best Traditional Pop Vocal Album” c’è l’italiano Andrea Bocelli. Le categorie sono più di 80 e tutte le nomination di ognuna sono qui. Qui avanti, invece, ci sono quelle di alcune delle categorie principali. La cerimonia di premiazione dei Grammy sarà il 26 gennaio allo Staples Center di Los Angeles, in California. Registrazione dell’anno “Hey, Ma” — Bon Iver “Bad Guy” — Billie Eilish “7 Rings” — Ariana Grande “Hard Place” — H.E.R. “Talk” — Khalid “Old Town Road” — Lil Nas X featuring Billy Ray Cyrus “Truth Hurts” — Lizzo “Sunflower” — Post Malone and Swae Lee
Le nomination per i Grammy Awards 2020.
Goffredo Buccini sul Corriere della Sera scrive del processo sul naufragio della Costa Concordia e del suo imputato più famoso, l’ex comandante Francesco Schettino, per cui la procura ha chiesto una condanna a 26 anni di carcere. Buccini dice che la richiesta non è sproporzionata, qualora venisse accertata la colpa di Schettino, ma che i commenti e gli insulti rivolti a Schettino dal procuratore di Grosseto siano fuori luogo e finalizzati a «un annullamento del reo» piuttosto che alla sua condanna. Il pm ha definito Schettino «bicefalo, tanto che per lui possiamo coniare il profilo dell’incauto idiota» e ha aggiunto, durante la sua requisitoria: «Dio abbia pietà di Schettino, perché noi non possiamo averne alcuna».
Schettino va giudicato, non umiliato. La pena chiesta per il comandante della Concordia non è esagerata, scrive Goffredo Buccini sul Corriere, ma lo sono gli insulti del pm che gli ha dato dell'idiota.
Air Berlin, la seconda compagnia tedesca per importanza, ha dichiarato bancarotta dopo che il suo principale azionista Etihad ha detto che non avrebbe fornito altri capitali alla società. Air Berlin è in crisi da almeno 10 anni, ha chiuso il 2016 con perdite per 782 milioni di euro e negli ultimi mesi del 2017 ha perso circa un quarto dei passeggeri rispetto a un anno prima. Per il momento gli aerei di Air Berlin continueranno a volare grazie a un prestito ponte di 150 milioni di euro del governo tedesco, mentre si cerca un nuovo acquirente per la società. La ministra dell’economia tedesca Brigitte Zypries ha detto che grazie al prestito i voli dovrebbero poter continuare per almeno tre mesi.
Air Berlin ha dichiarato bancarotta. La seconda compagnia tedesca per importanza è in crisi da anni e ha chiuso il 2016 con perdite di 782 milioni: per ora gli aerei continueranno a volare grazie a un prestito del governo.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Loyle Carner. Non è una canzone, è una lettera. Poi è anche una canzone.
L’azienda automobilistica tedesca Volkswagen ha accettato di pagare tra gli 87 e i 127 milioni di dollari australiani (tra i 54 e i 79 milioni di euro) nell’ambito di una causa collettiva avviata in Australia e legata al cosiddetto “Dieselgate“, lo scandalo del 2015 dei motori diesel modificati per farli risultare meno inquinanti di quanto in realtà fossero. La somma precisa della cifra che Volkswagen verserà dipenderà da quanti proprietari di auto coinvolte nello scandalo aderiranno alla causa. Finora Volkswagen ha pagato circa 30 miliardi di euro per multe e cause legate al Dieselgate in tutto il mondo.
Volkswagen pagherà fino a 79 milioni di euro in Australia nell’ambito di una causa collettiva legata al cosiddetto “Dieselgate”.
Il presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato a sei anni di carcere per abuso e falso, e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La condanna si riferisce ad alcuni fatti risalenti al triennio 2008-2010, quando Scopelliti era sindaco di Reggio Calabria: secondo il tribunale, durante questo periodo Scopelliti era a conoscenza dell’alterazione dei bilanci comunali. Scopelliti è presidente della regione dal 30 marzo 2010, eletto con il Popolo della Libertà ma passato poi al Nuovo Centrodestra nel novembre 2013. Ora, per la legge Severino, scatta automaticamente la sua sospensione da presidente della giunta regionale. Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti è stato condannato, come ex sindaco di Reggio Calabria, a 6 anni di reclusione per abuso e falso e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per le vicende legate alle autoliquidazioni dell’ex dirigente comunale Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010. Il pm aveva chiesto 5 anni.
La condanna al presidente della Calabria. Giuseppe Scopelliti è stato condannato a 6 anni di carcere e all'interdizione perpetua ai pubblici uffici, per una vicenda risalente a quando era sindaco di Reggio Calabria.
Da qualche ora sulla Terra ci sono circa 2 chilogrammi di rocce lunari, le prime a raggiungere il nostro pianeta negli ultimi 44 anni. Sono state trasportate dalla missione spaziale cinese Chang’e 5, che nelle prime ore di giovedì (in Italia era mercoledì pomeriggio) ha completato il proprio viaggio di 23 giorni per raggiungere la Luna, prelevare campioni e portarli indietro. La Cina è il terzo paese nella storia delle esplorazioni spaziali ad avere trasportato rocce lunari sulla Terra: la sua è stata una delle missioni più complesse che abbia mai effettuato oltre l’orbita del nostro pianeta. Ritorno La capsula contenente il carico lunare è atterrata nella Mongolia Interna centrale, la regione autonoma cinese nel Nord del paese, scelta per buona parte dei rientri delle missioni spaziali cinesi. È stata rapidamente identificata dalle squadre di recupero, che hanno messo al sicuro le rocce, avendo cura di mantenerle isolate dall’ambiente esterno per evitare contaminazioni. Il loro studio potrebbe offrire nuovi dettagli sulla storia geologica della Luna e sulle sue origini, dettagli importanti per comprendere meglio come si sia evoluto il nostro Sistema solare.
La Cina ha portato un pezzo di Luna sulla Terra. Sono arrivate le rocce lunari prelevate dalla missione Chang'e 5: è uno dei più grandi successi nella storia spaziale cinese.
Nella notte tra mercoledì e giovedì un razzo Soyuz partito dalla Guyana francese ha trasportato in orbita i primi 6 satelliti di OneWeb, una società della Virginia che ha l’ambizioso obiettivo di costruire una costellazione di 650 satelliti per rendere accessibile Internet da ogni parte del mondo. Il lancio è andato secondo i piani e i satelliti, grandi ciascuno quanto un frigorifero, saranno utilizzati per testare il funzionamento dei sistemi progettati da OneWeb, in vista della costruzione della costellazione vera e propria. Negli ultimi anni diverse aziende spaziali e satellitari hanno manifestato il loro interesse per la trasmissione di Internet dall’orbita terrestre, con iniziative molto costose, ma che potrebbero fruttare ogni anno svariati miliardi di dollari. Già oggi ci sono servizi per accedere a Internet tramite i satelliti, ma le tecnologie utilizzate sono poco pratiche, la velocità delle connessioni spesso deludente e con significativi ritardi nella comunicazione. Il problema non è solamente dovuto al modo in cui sono fatti gli attuali satelliti, ma anche alla loro distanza dalla Terra: solitamente 36mila chilometri, necessari per fare in modo che il satellite sia sempre puntato sulla stessa porzione di territorio (orbita geostazionaria).
Arriva Internet dallo Spazio. La società OneWeb ha lanciato i primi 6 satelliti dei 650 che userà per costruire un'enorme costellazione satellitare, e offrire connessioni in ogni angolo del pianeta.
Lucy Feldman del Wall Street Journal ha notato che negli ultimi tempi molte copertine di libri americani e inglesi sono diventate gialle. La sua ipotesi è che la necessità di essere visibili online – Amazon negli Usa ormai copre intorno al 50 per cento delle vendite – stia spingendo grafici ed editori a usare colori sempre più sgargianti in copertina, rinunciando al contrasto più forte per l’occhio umano, ovvero il nero su bianco. A riprova dell’invasione gialla, Feldman ha fotografato una distesa di libri recenti, giallo limone, giallo cartuccia di stampante, giallo Pantone 108 o 803. Il colpo d’occhio è convincente, ma lo stesso effetto si sarebbe potuto ottenere facilmente radunando copertine bianche, nere, rosse o bianche (le monocromie sono limitate, i colori primari sono tre – RGB). In Italia, poi, il giallo non sarebbe una novità. È almeno dal 1929 – quando nacque la collana I libri Gialli, meglio nota come i Gialli Mondadori – che il giallo è una delle dominanti dell’editoria. Vent’anni fa, Stile libero Einaudi lo usò per le coste, e fu imitato da molti, per esempio da Strade blu Mondadori e dalle Farfalle Marsilio. Ed è almeno dagli anni Ottanta che grafici ed editori italiani puntano su colori accesi. L’effetto, paradossale, è che in un mondo coloratissimo, è l’assenza di colore a spiccare. Così è aumentato il bianco: sulla scia dei Supercoralli Einaudi sono arrivate, per dirne alcune, Isbn, Nottetempo, Quodlibet, la serie Bianca Feltrinelli (che è bianca fino a un certo punto).
Le copertine dei libri diventano un’altra cosa? non sono più solo gli involucri di un blocco di pagine, ma anche dei rettangolini che guardiamo online: due grafici spiegano se questo cambia le cose.
Venerdì sera alle 23.15 ora locale, le 6.15 di sabato mattina in Italia, l’uragano Patricia ha raggiunto la costa sud-occidentale del Messico ed è ora diretto verso nord-est. L’uragano Patricia è il più forte uragano mai registrato nelle Americhe e uno dei più estesi di sempre. Al momento dell’arrivo a terra, l’uragano era classificato di livello 5, il più alto della scala Saffir-Simpson, usata per quantificare l’intensità dei cicloni tropicali. Nel corso della notte la classificazione dell’intensità dell’uragano è stata rivista ed è stata fatta scendere da 5 a 4, e poi a 2. L’astronauta statunitense Scott Kelly, che al momento si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale, ha twittato alcune foto scattate venerdì che danno un’idea ancora più chiara dell’estensione dell’uragano. Hurricane #Patricia looks menacing from @space_station. Stay safe below, #Mexico. #YearInSpace pic.twitter.com/6LP2xCYcGD
L’uragano Patricia visto dallo spazio. L'astronauta Scott Kelly l'ha fotografato dalla Stazione Spaziale Internazionale: e visto da là sembra davvero immenso.
Nella homepage del sito di FICO Eataly World, il parco tematico dedicato al settore agroalimentare aperto a Bologna nel 2017, compare la scritta “Nutriamo una grande fiducia”. FICO è chiuso a causa del coronavirus, ma non è fermo: la settimana scorsa gli azionisti – Eataly e Coop Alleanza 3.0 – hanno approvato un nuovo piano strategico, che introduce il biglietto a pagamento, e prevede un aumento di capitale di cinque milioni di euro per rilanciare il parco dopo due anni molto difficili. Secondo i piani e le speranze, entro i prossimi tre anni ci sarà una ripresa con un aumento del numero di visitatori e del fatturato in linea con le aspettative fissate prima dell’apertura. Ma per tanti motivi, tra cui l’incertezza dovuta all’epidemia, non sarà affatto facile rispettare la previsione di 6 milioni di visitatori all’anno. La priorità adesso sarebbe riaprire a Pasqua, anche se tutto dipenderà dall’andamento dei contagi e dalle misure restrittive decise dal governo.
Cos’è andato storto a FICO. Il parco tematico agroalimentare di Bologna sta progettando un rilancio per quando finirà l'epidemia, che si è aggiunta a diversi problemi strutturali.
Un tribunale russo ha stabilito che in tutta la Russia deve essere bloccato l’accesso al servizio di messaggistica Telegram. La decisione è stata presa in risposta a un ricorso presentato dall’ente statale russo che si occupa di comunicazione, dopo che Telegram si era rifiutato di mettere a disposizione dei servizi di intelligence i messaggi dei suoi utenti. Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha detto ripetutamente che la sua società non avrebbe mai condiviso con nessuno dati degli utenti e messaggi, tanto meno con i governi che ne avessero fatto richiesta. In Russia l’app Telegram è piuttosto diffusa ed è molto usata anche dalle autorità.
In Russia un tribunale ha deciso che Telegram dovrà essere bloccato.
L’Eurovision Song Contest del 2019 – il più grande concorso musicale del mondo, noto soltanto come “Eurovision”, o “Eurofestival” per i più attempati – è stato vinto dal cantante che rappresentava i Paesi Bassi, Duncan Laurence, con la canzone Arcade. Laurence era considerato il favorito già dall’inizio della competizione; i Paesi Bassi non vincevano l’Eurovision dal 1975. L’Italia è andata comunque molto bene: è arrivata seconda dopo essere andata vicina a mantenere il primo posto, grazie a un buon piazzamento tra le giurie dei diversi paesi europei e un ottimo risultato nel televoto. L’Italia era rappresentata da Mahmood con la sua canzone “Soldi”, vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo. L’Italia non vince l’Eurovision dal 1990, con Toto Cutugno; l’ultimo secondo posto era arrivato nel 2011 con Raphael Gualazzi. Altre informazioni salienti: il Regno Unito è arrivato ultimo in classifica, peraltro ottenendo pochissimo dal televoto; la Germania avrebbe fatto anche peggio se non avesse ottenuto qualcosa dalle giurie tecniche, perché dal televoto ha ottenuto zero.
I Paesi Bassi hanno vinto l’Eurovision, l’Italia con Mahmood è arrivata seconda. Il video della canzone vincitrice e la classifica finale.
Dopo giorni di polemiche, email di protesta e documenti riservati circolati online, Apple ha deciso di rispondere direttamente ai suoi clienti per dare la sua versione dei fatti sui cali di ricezione del nuovo iPhone 4. In alcuni casi la nuova versione dello smartphone indica una drastica perdita del segnale, un malfunzionamento che numerosi osservatori avevano attribuito alla scelta di collocare le antenne del telefono sulla cornice metallica dello stesso. L’ipotesi era dunque che le due antenne, quella per il WiFi e il GPS e quella per la rete cellulare, entrassero in contatto tra loro quando l’iPhone 4 veniva impugnato alla base, creando così un’interferenza che riduceva sensibilmente la capacità di ricezione del dispositivo. Nella lettera da poco pubblicata online, Apple smentisce questa ipotesi attribuendo la colpa al software dello smartphone:
iPhone 4 prende benissimo, solo che esagera. Secondo Apple sono le tacche che si sbagliano: il comunicato ufficiale.
Martedì 4 giugno il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha scelto i componenti della “commissione per le riforme costituzionali”. La commissione dovrà fornire indicazioni e consigli sulle riforme che saranno discusse dal Parlamento, e giovedì 6 sarà ricevuta al Quirinale. Michele Ainis – Università Roma 3
Chi fa parte della “commissione per le riforme costituzionali”. Sono 35, 25 uomini e 10 donne: soprattutto docenti universitari e costituzionalisti, e c'è qualche faccia nota.
Da martedì ci sono molti problemi nella provincia di Catania e in quella di Messina, in Sicilia, a causa del cattivo tempo. La pioggia ha allagato le due stazioni ferroviarie di Alcantara e Letojanni, due della linea Messina-Catania, dove la circolazione dei treni è rimasta bloccata fino alle 10.00 circa di stamattina. Sulla linea Siracusa-Catania il servizio è sospeso dalle 16.00. Sospesa anche la Gela-Modica-Siracusa. I servizi di previsione meteo dicono che continuerà a piovere molto forte per tutto il giorno, domani invece le cose dovrebbero migliorare. Sull’autostrada Messina-Catania il traffico è fortemente rallentato dalla pioggia. Il brutto tempo sta creando danni anche alle imbarcazioni che raggiungono le isole della Sicilia: a Vulcano una nave ha urtato la banchina del porto durante la manovra. In molte città sono rimaste chiuse le scuole, mentre è rimasta aperta l’Università di Messina per i test universitari che devono rispettare un calendario nazionale. L’allerta meteo della protezione civile in Sicilia annuncia pioggia per circa 200 millimetri nella giornata di oggi (la media mensile è di 100 millimetri). La situazione peggiore è quella di Giardini Naxos, città sul mare nella provincia di Messina dove l’acqua ha trascinato le macchine e i cassonetti della spazzatura. #Weather | Flood in #Sicily in Giardini di Naxos – Taormina. Cars swept away by water. #Italy pic.twitter.com/FcYSvYILV9
La situazione meteo a Catania e Messina. Specialmente sulla costa orientale la pioggia ha trascinato macchine e cassonetti. Il traffico è molto complicato.
Lo scorso 18 gennaio Wikipedia, insieme con molti altri siti web, ha oscurato le proprie voci enciclopediche per protestare contro le proposte di legge su Internet negli Stati Uniti. Nei giorni seguenti, le due leggi (SOPA e PIPA) sono arrivate a un punto morto, ma sono in programma già altri provvedimenti come il Protecting Children from Internet Pornographers (PCIP) e su scala globale l’Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA). Il primo, proposto negli Stati Uniti, obbligherebbe i fornitori delle connessioni al Web (provider) a conservare per 18 mesi le attività svolte online dai propri clienti, mentre il secondo intende creare un accordo commerciale plurilaterale per la protezione della proprietà intellettuale. Come è avvenuto con SOPA e PIPA, anche queste due proposte sono state duramente criticate dai sostenitori della libera circolazione dei contenuti online. Secondo i detrattori, questo tipo di leggi non riusciranno a raggiungere il loro obiettivo principale, cioè ridurre la pirateria, ma al massimo complicheranno la vita agli utenti senza apportare alcun beneficio. Negli ultimi anni la pirateria online ha sempre dimostrato di essere in grado di evolversi per superare leggi e gli interventi che cercavano di limitarla. Esistono centinaia di norme in tutto il mondo che vietano e sanzionano la circolazione non autorizzata online di prodotti protetti dal diritto d’autore, eppure la chiusura di un singolo sito web o di un sistema per scaricare illegalmente contenuti non ha fatto altro che incentivare nuove scorciatoie e nuovi sistemi di condivisione illeciti.
La pirateria non finirà mai. Preso atto di questa semplice verità, ci sono delle cose che le major possono fare per convincere gli utenti a scaricare di meno e comprare di più: ecco quali.
La redazione del Post, lo sapete, è del partito di quelli che preferiscono cercare i regali di Natale online, col giusto anticipo, lontano dalla calca dei negozi. Uno dei siti con più potenziale per trovare oggetti e vestiti che non siano uguali a quelli di tutti gli altri è Etsy. Essendo però meno intuitivo di altri siti, in Italia è meno frequentato che altrove. Abbiamo preparato una guida facile per esplorarlo e farci acquisti in sicurezza, per chi non l’ha mai usato. Se invece lo conoscete e usate già, potete saltare direttamente in fondo all’articolo, dove trovate un po’ di consigli su che cosa comprare. Facendo attenzione ai tempi di spedizione. Che cos’è Etsy Etsy è un sito di e-commerce per vendere e comprare oggetti fatti a mano, oggetti usati o vintage, oppure prodotti che appartengano alla categoria dei “materiali per creare”: è un marketplace, nel senso che non è chi gestisce il sito a vendere direttamente, ma dei rivenditori terzi che lo usano come piattaforma, sul modello di eBay. Ci sono regole definite su quello che può essere venduto su Etsy e il modo in cui deve essere presentato: perché un capo di abbigliamento sia messo in vendita come “vintage”, ad esempio, deve avere almeno 20 anni.
Come fare acquisti su Etsy, una guida. Come orientarsi, a cosa stare attenti e cosa si può trovare, con qualche suggerimento (per i regali, ad esempio).
“Atlas” è un robot dalla forma umanoide progettato dalla Boston Dynamics, una società di ingegneria robotica fondata nel 1992 e comprata da Google nel 2013 (oggi, con la ristrutturazione aziendale di Alphabet, la divisione fa parte di GoogleX). Boston Dynamics aveva già presentato alcuni modelli di robot molto all’avanguardia, come Cheetah e BigDog; in una presentazione alla Fab Lab Conference, un evento per addetti ai lavori che si è svolto all’inizio di agosto, il fondatore di Boston Dynamics Marc Raibert ha illustrato i progressi di Atlas in alcuni video. In uno di questi video si vede Atlas camminare su un terreno particolarmente difficoltoso ricreato in laboratorio, fatto di grossi sassi: il robot riesce a camminare in maniera spedita e mantiene l’equilibrio grazie alla rotazione di quella che negli umani è la caviglia. In un altro video Atlas è in equilibrio su un piede solo e gli viene lanciata addosso una palla molto pesante: Atlas riesce a mantenere l’equilibrio più o meno come farebbe un essere umano, usando le braccia e il busto per rimanere in asse con il terreno. In seguito viene mostrato Atlas camminare in un ambiente esterno, un bosco, dove quindi ci sono numerosi ostacoli che non si è mai trovato di fronte. Nonostante questo riesce a camminare senza molte difficoltà e dove il terreno è liscio cammina molto velocemente, seppure in modo un po’ goffo.
Il nuovo video con i progressi dei robot di Google. Una passeggiata nel bosco del robot umanoide "Atlas": se la cava abbastanza bene, per essere un robot.