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Nei giorni scorsi l’azienda di mobili svedese IKEA ha sostituito tutti i sedili di un cinema vicino Mosca con 17 letti a due piazze, nell’ambito di una campagna pubblicitaria per la Russia. IKEA ha poi filmato le reazioni degli spettatori, che non ne sapevano niente e pagavano per entrare a vedere normalmente un film. L’iniziativa fa parte di una campagna più ampia, chiamata “Ikea Love“, e in questo caso è stata organizzata con la collaborazione dei gestori del cinema, il Kinostar de Lux, che si trova in un centro commerciale di Khimki, qualche chilometro a nord ovest di Mosca.
L’iniziativa di IKEA in un cinema in Russia. Tutti i sedili sono stati sostituiti con file di letti matrimoniali, come parte di una campagna promozionale chiamata “Ikea Love”.
I risultati del referendum costituzionale stanno arrivando, dopo la chiusura dei seggi che si erano aperti stamattina alle 7: attraverso gli exit poll e gli scrutini in diretta, e poi con maggiore affidabilità con le proiezioni dei voti scrutinati. Gli elettori hanno votato per decidere se approvare o respingere la riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e proposta dal governo di Matteo Renzi (che ha promesso che lascerà il suo incarico, nel caso la riforma venga respinta). Non è previsto un quorum, quindi il risultato del referendum sarà valido indipendentemente da quante persone andranno a votare. Se la maggioranza avrà votato Sì, la riforma sarà approvata. Se la maggioranza avrà votato No, sarà respinta. Alle 19, l’affluenza ai seggi è stata appena superiore al 57 per cento. A partire da questi dati sarà difficile immaginare quella finale, ma al momento sembra che supererà il 65 per cento degli aventi diritto. Il Post segue le operazioni di voto e lo spoglio con un liveblog, che trovate qui sotto (qui se arrivate da mobile). Non è necessario aggiornare la pagina, gli aggiornamenti più recenti compaiono da soli in testa. Il liveblog sui risultati del referendum costituzionale continua qui ➡️
I risultati del referendum costituzionale. I seggi hanno chiuso alle 23, gli exit poll danno il No piuttosto avanti: le notizie man mano che arrivano.
Cosa sarà è la serie di incontri online sull’”autunno che ci aspetta” organizzata dal festival Pensavo Peccioli, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo ed è stato rinviato a causa del coronavirus. Il Post è partner del progetto e ospiterà le dirette delle conversazioni in streaming ogni giorno: giovedì alle 18,30 Luca Sofri intervista Marino Sinibaldi.
Cosa sarà, con Marino Sinibaldi. Un appuntamento del festival online di cui il Post è partner, con un ospite al giorno.
Lo streaming video dalla Leopolda new TWTR.Widget({ version: 2, type: ‘search’, search: ‘leopolda’, interval: 30000, title: ‘Leopolda 2011’, subject: ‘Big Bang’, width: 610, height: 600, theme: { shell: { background: ‘#8ec1da’, color: ‘#ffffff’ }, tweets: { background: ‘#ffffff’, color: ‘#444444’, links: ‘#1985b5’ } }, features: { scrollbar: true, loop: false, live: true, behavior: ‘all’ } }).render().start();
Il Big Bang di Renzi su Twitter. La discussione in rete intorno al convegno di Matteo Renzi, in diretta.
Le tensioni di questi giorni tra il governo e le regioni hanno trovato probabilmente ieri il loro punto più alto, quando il ministro per i rapporti con le regioni Raffaele Fitto ha convocato un incontro tra i presidenti di regione e il ministero dell’Economia e questi hanno rigettato l’offerta, per bocca del presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani, dicendo di voler discutere e trattare direttamente con Berlusconi. Le ragioni di queste tensioni sono i tagli contenuti nella manovra finanziaria in discussione in questi giorni al senato. Il testo su cui si sta lavorando taglia quasi nove miliardi di euro in due anni dai fondi destinati alle regioni. Le regioni scalpitano da settimane: sostengono che un taglio di questa entità li costringerebbe a rinunciare ad alcuni servizi fondamentali offerti ai cittadini, costringendoli alla bancarotta o alla restituzione allo stato delle loro deleghe su sanità e trasporti. Il governo non ci sente, sostiene che le regioni vengono amministrate in modo allegro e sprecone – Tremonti ha fatto più volte riferimento alle costosissime sedi aperte all’estero – e tira dritto.
Perché le regioni ce l’hanno con il governo. La manovra taglia 8,5 miliardi di euro. Secondo le regioni mette a rischio servizi fondamentali, il governo chiede di eliminare gli sprechi.
Winamp è morto. Google Reader è morto. Ma la perdita di oggi è quasi troppo da sopportare. Microsoft ha annunciato che ucciderà le Clip Art. L’ondata di emozioni – possa riposare in pace anche Google Wave – è difficile da controllare. Microsoft sostituirà la libreria immagini di Clip Art integrando nei suoi programmi la ricerca immagini di Bing, consentendo agli utenti di Office di inserire facilmente foto e immagini con licenza Creative Commons nei propri progetti e documenti. Microsoft ha spiegato: «La libreria di Clip Art e immagini di Office.com ha chiuso i battenti. L’utilizzo della libreria di immagini di Office è diminuita di anno in anno, poiché i clienti si affidano sempre di più ai motori di ricerca».
La fine delle Clip Art. Microsoft ha annunciato che chiuderà la libreria di immagini un tempo molto utilizzate nei documenti e nelle presentazioni.
WhatsApp, la popolare app per mandarsi messaggi, ha annunciato che comincerà a condividere i dati e le informazioni sui suoi utenti con Facebook, la società che gestisce l’omonimo social network e che ha comprato WhatsApp nel febbraio 2014. Il cambiamento è riflesso in un aggiornamento dei “termini di servizio” e dell'”informativa sulla privacy” di WhatsApp, i due documenti principali che regolano i rapporti tra WhatsApp e i suoi utenti: a ogni utente verrà chiesto di approvare le nuove condizioni di servizio in modo che WhatsApp possa cominciare a condividere i dati con Facebook. Altri cambiamenti dei termini di contratto riguardano la cosiddetta “crittografia end-to-end” e altre novità recenti di WhatsApp. La condivisione dei dati con Facebook è una questione abbastanza grossa: implica che due società diverse, per quanto una appartenga all’altra, si scambino dati sensibili sui loro utenti per migliorare il loro servizio. Facebook, per esempio, potrà avere accesso alle liste di amici e contatti di WhatsApp e usare queste informazioni per suggerire nuovi amici ai suoi utenti e targettizzare meglio la sua pubblicità o offrire nuovi servizi alle aziende (per esempio la possibilità di avvertire più tempestivamente i suoi clienti di qualche novità). Facebook, inoltre, potrà avere accesso al numero di telefono usato da ogni utente per registrarsi su WhatsApp e a informazioni sull’utilizzo dell’app (per esempio l’ultima volta che si è eseguito l’accesso). La condivisione dei dati non segue comunque nessun cambiamento a livello organizzativo o societario: Facebook e WhatsApp continueranno per tutti gli altri aspetti a essere gestite in modo autonomo e separato e WhatsApp continuerà a non vendere pubblicità come fatto fin qui.
WhatsApp condividerà i dati degli utenti con Facebook. Numeri di telefono e liste di amici, per esempio: per migliorare il servizio e vendere meglio la pubblicità.
A partire da mercoledì è disponibile anche a Roma Amazon Prime Now, il servizio di Amazon che permette di fare la spesa e ricevere ciò che si è acquistato in tempi brevissimi. Fino a oggi in Italia il servizio era disponibile solo a Milano e nei comuni limitrofi, dove era stato attivato nel 2015. Nell’offerta di Prime Now a Roma rientrano circa 8.000 prodotti dei supermercati Pam Panorama: alimenti, prodotti per la cura personale e per la casa. Si può scegliere di ricevere la spesa al piano entro un’ora dall’acquisto, pagando un extra di 7,99 euro, oppure – se si fanno almeno 50 euro di spesa (almeno 25 euro, fino alla fine del 2018) – si può indicare una finestra temporale di due ore nell’arco della giornata in cui ricevere il corriere, senza costi aggiuntivi. Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 8 di mattina a mezzanotte.
Anche a Roma si può fare la spesa con Amazon Prime Now.
A Lampedusa sono riprese le ricerche dei corpi dei dispersi nell’affondamento di un barcone carico di migranti nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre. I sommozzatori hanno riportato in superficie 74 corpi. Il numero dei morti accertati è salito a 185. Il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge ha visitato l’isola nella mattina di domenica e ha dichiarato che il governo metterà in campo: «strumenti per rivedere le norme sull’immigrazione e il reato di clandestinità», riferendosi probabilmente alla possibilità di modificare la legge Bossi-Fini, la n. 189 del 2002, e la legge n. 94 del 2009, che prevede il reato di clandestinità.
A Lampedusa sono riprese le ricerche. Finora sono stati recuperati 74 corpi e il numero dei morti è salito a 185, mentre questa mattina sull'isola è arrivato il ministro Kyenge.
C’è una foto di un allocco visivamente bellissima e anche un po’ impressionante, tra le migliori immagini di animali degli ultimi sette giorni, raccolte dal Post. Più rassicuranti, tra i pennuti, ci sono dei piccoli di nandù. Anche questa settimana un gatto ha sfidato la solennità di un plotone militare, mentre la foto più spettacolare è piena di cavalli e dinamismo, ma soprattutto cavalli. E poi ragni, foche, lupi piccoli e maiali piuttosto grossi, tra gli animali più fotogenici di questa settimana. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Allocchi simmetrici e un po' splatter, gatti irriverenti e vitelli-da-bellezza, tra gli animali più fotogenici della settimana.
Nella storia dell’arte, come in quella della letteratura, ci sono moltissimi personaggi che si definivano artisti e in tanti casi venivano considerati tali dai propri contemporanei, ma poi sono stati dimenticati, oppure hanno ottenuto un piccolo riconoscimento tardivo, restando però noti solo a una piccola nicchia. Alfredo Accatino, autore televisivo e scrittore, ha raccolto le storie di 83 personaggi di questo genere in due libri pubblicati da Giunti, Outsiders, del 2017, e Outsiders 2, uscito a settembre. In mezzo ci sono persone anche note che forse non metteremmo nella categoria degli artisti, come Bettie Page, altre che tennero segreta la propria produzione creativa per essere scoperti solo dopo la morte, come Vivian Maier e Henry Darger, e artisti cosiddetti “underground”. Vissuti nel Novecento e in 25 paesi diversi, gli artisti di Outsiders 2 sono perlopiù sconosciuti, anche se magari qualcuno si ricorda di aver visto un’opera dell’artista Dada Hannah Höch in un museo di Berlino, oppure durante una visita turistica a Milano ha sentito nominare l’architetto Tomaso Buzzi. Pubblichiamo il capitolo del libro che parla proprio di Buzzi, che tra gli anni Trenta e Cinquanta era apprezzatissimo in Italia e il cui stile oggi è lontano dalla sensibilità contemporanea. È sua, tra le altre cose, la grande villa con le colonne da tempio greco sulla spiaggia di Sabaudia, vicino al Circeo. Accatino racconta la sua vita, e quella degli altri artisti, mescolando testimonianze e fonti scritte, con un tono personale e lontano da quello formale dei manuali di storia dell’arte.
La storia di un architetto che una volta era molto famoso. Quella di Tomaso Buzzi, inventore delle Terrazze Martini e progettista di una grande villa sulla spiaggia di Sabaudia, raccontata in "Outsiders 2", una raccolta di storie di artisti poco convenzionali.
La cantante statunitense Donna Summer è morta di cancro a 63 anni. La notizia, anticipata da TMZ, è stata confermata dalla famiglia della cantante. Donna Summer era nata nel 1948 a Boston e fu definita “la regina della Disco” grazie soprattutto alle collaborazioni col produttore Giorgio Moroder: guadagnò grandissima notorietà negli anni Settanta e vinse cinque Grammy. Nata LaDonna Andre Gaines, non era soltanto una cantante di musica dance e nel tempo aveva inciso anche canzoni R&B, rock e gospel.
È morta Donna Summer. Aveva 63 anni, era malata di cancro.
Zscaler, una compagnia di sicurezza informatica, ha annunciato di avere scoperto che Adult Player, un’applicazione per piattaforme Android che offre materiale video-pornografico a chi la installa, scatta a loro insaputa fotografie degli utenti dalla fotocamera frontale, per ricattarli successivamente. Secondo Zscaler quando l’utente inizia ad usarla, l’app gli scatta una foto, che viene poi mostrata sullo schermo del dispositivo – che da quel momento è bloccato – insieme a un messaggio di ricatto: l’applicazione chiede 500 dollari, circa 450 euro, per non diffondere fotografia e dati dell’utente. Il messaggio di ricatto rimane sullo schermo anche se il telefono viene spento e riacceso. Un esperto di sicurezza ha detto a BBC che il ransomware – termine con cui si indicano queste forme di virus o truffe che bloccano i dispositivi o minacciano di cancellare i dati su di essi, chiedendo dei soldi per non farlo – è in crescita. Intel Security, una compagnia globale di sicurezza informatica, ha detto che gli esempi di ransomware sono cresciuti del 127 per cento dal 2014, soprattutto su computer e portatili. Raj Samani, capo direttore tecnologico di Intel Security Europa, ha spiegato che questo tipo di crimine è molto facile da mettere in atto ed è anche molto proficuo: Intel ha scoperto gruppi che avevano guadagnato con questo sistema più di 75mila dollari in dieci settimane.
L’app porno che scatta foto agli utenti. Per ricattarli chiedendo 500 dollari, secondo una società di sicurezza informatica che ne ha spiegato il funzionamento.
La pagina dei commenti del Corriere della Sera pubblica oggi una riflessione di Guido Vitiello che mette in discussione l’ossessivo rapporto con l’indagine sul passato della politica italiana (non quello della Storia, naturalmente, né quello della Giustizia), che ha appena generato una nuova “Commissione parlamentare di inchiesta” sul caso Moro. Il tema è interessante perché spesso l’impressione è che la giusta ricerca di verità condivise su cui fondare il dibattito politico e le contrapposizioni diventi uno slogan pigro che lega gli sviluppi dei tempi contemporanei a “misteri” che riguardano tutt’altra Italia e vengono usati per contrapposizioni sterili. La nuova commissione d’inchiesta sul caso Moro ha fatto appena in tempo a insediarsi che già si respira un’aria di déjà-vu. Il suo presidente Giuseppe Fioroni ha dichiarato che «si cambia verso solo se si chiudono i conti col passato» ed è la traduzione in lingua renziana di una frase di Sciascia: «Bisogna rifondare la verità se si vuole rifondare lo Stato». Sciascia, però, lo diceva nell’agosto del 1978, a tre mesi dalla morte di Moro. Che lo si ripeta pari pari trentasei anni dopo indica una volontà di riaprire i conti più che di chiuderli e tradisce un rapporto non proprio sano con il passato. Riuscite a immaginare una commissione americana del 2037 sugli attentati del 2001? L’idea che il Paese non possa «cambiare verso» se prima non ha chiarito le puntate precedenti non si applica solo al caso Moro. La si sente ripetere su ciascuno dei luoghi di scavo dell’archeologia giornalistico-giudiziaria italiana, dalla presunta trattativa Stato-mafia alla stagione delle stragi, dal delitto Pasolini alla P2.
Incatenati ai “conti con il passato”. Guido Vitiello commenta sul Corriere della Sera l'insediamento di una nuova "Commissione parlamentare d'Inchiesta sul caso Moro".
Il disegno di legge sulla riforma della scuola si chiama “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”: è stato chiamato dal governo “La Buona Scuola”. Il ddl è stato presentato lo scorso 27 marzo in Parlamento, dopo una consultazione pubblica che è durata diversi mesi e ha coinvolto quasi due milioni di persone, secondo i dati del governo. Attualmente è in esame presso la Settima commissione della Camera (Cultura, Scienza e Istruzione): è diviso in 8 capi ed è composto da 24 articoli. Organico e autonomia Uno dei principi fondamentali della riforma “La Buona Scuola” è il rafforzamento dell’autonomia scolastica, cioè una maggiore libertà nella gestione degli edifici, della didattica, dei progetti formativi e dei fondi a disposizione di ogni singola scuola: le istituzioni scolastiche avranno l’onere di determinare triennalmente la propria offerta formativa e a questa triennalità saranno legati altri adempimenti dell’amministrazione, come gli organici, la mobilità del personale e le assunzioni.
Cosa cambia con la riforma “La Buona Scuola”. I cambiamenti previsti dal disegno di legge del governo Renzi e in discussione in Parlamento, contro cui protestano insegnanti e studenti.
Alle 18.15 del 13 febbraio 1983, poco dopo l’inizio della proiezione della commedia francese La Capra con Gérard Depardieu, un cortocircuito mandò a fuoco il cinema Statuto di Torino: morirono 64 delle 100 persone presenti in sala, soffocate dai fumi velenosi prodotti dalla combustione dei materiali sintetici “ignifughi”, e incapaci di uscire dalle porte di sicurezza, chiuse a chiave per impedire l’accesso dalla strada a spettatori non paganti. Quella domenica fu una terribile ferita per Torino, ma anche il punto di partenza per riscrivere le norme sulla sicurezza nei locali pubblici italiani. Il cinema Statuto, mai riaperto dopo l’incendio e abbattuto nel 1996 per costruire un condominio, era una sala di “seconda visione” da 1200 posti in via Cibrario, a pochi metri dalla centrale piazza Statuto. Da qualche mese era stata ristrutturata, ottenendo una regolare certificazione: tutto a norma di legge. I lavori erano stati gestiti dal geometra Amos Donisotti, che aveva già supervisionato opere simili in altri 120 cinema di Torino e provincia. Quella domenica di febbraio, il film La Capra attirò solo un centinaio di persone, complici una nevicata e il fatto che la pellicola fosse alla tredicesima settimana di proiezione. Le perizie, effettuate nei mesi successivi anche con simulazioni dal vivo (12 sopravvissuti accettarono di partecipare), dimostrarono che l’incendio era partito da un cortocircuito elettrico: le scintille avevano dato fuoco a una tenda, che era poi caduta sull’ultima fila di poltrone. Gli spettatori in platea si accorsero del fuoco, ma trovarono chiuse 5 delle 6 uscite di sicurezza affacciate sulla strada. Alcuni riuscirono a raggiungere l’ingresso ma il proprietario del cinema, Raimondo Capella, temendo il panico, preferì lasciare le luci spente e il proiettore in funzione. Intanto, mentre dalla platea quasi tutti erano riusciti a scappare sfondando le porte, la sala si era già riempita di fumo velenoso, ossido di carbonio e acido cianidrico, prodotto dalla combustione lenta dei materiali usati per l’arredamento: il poliuretano espanso e il tessuto ignifugo delle poltrone (omologato regolarmente), la plastica delle lampade al soffitto, la stoffa delle tende. Quando gli spettatori in galleria si resero conto del pericolo era già troppo tardi: il fumo, salendo, li soffocò nell’arco di due o tre minuti («il tempo massimo in cui si riesce a trattenere il fiato», spiegarono i periti). I soccorsi impiegarono almeno tre ore per tirare fuori gli ultimi corpi: inizialmente, non era nemmeno chiaro che ci fosse qualcuno da salvare. A causa del fumo tossico, i vigili del fuoco entrarono a fatica, trovando i primi cadaveri ancora seduti in poltrona, nel corridoio e a pochi metri dall’uscita. Alle 21.30, ne furono scoperti 12 ammassati nei bagni.
L’incendio al cinema Statuto di Torino, 30 anni fa. L'incidente - in cui morirono 64 persone - portò alla riscrittura delle norme sulla sicurezza nei locali pubblici.
Un gruppo di storici medievali che lavora negli archivi dell’Università di York, Regno Unito, ha trovato le prove che nel Quattordicesimo secolo una monaca simulò la propria morte costruendo un manichino «a somiglianza del proprio corpo» per fuggire dal convento e perseguire, così scrisse l’arcivescovo dell’epoca, «la via della lussuria carnale». Si chiamava Giovanna di Leeds ed era una monaca del convento San Clemente di York. La professoressa Sarah Rees Jones, responsabile degli archivisti e del gruppo di ricerca, ha raccontato che la scoperta della storia di Giovanna di Leeds è stata «straordinaria». Alcune parti dei sedici volumi redatti tra il 1304 e il 1405 dagli arcivescovi della contea dell’epoca, per registrare le attività religiose, sono già stata pubblicate, ma non sono mai state tradotte integralmente dal latino e esaminate. Ora, grazie a un finanziamento, il Borthwick Institute for Archives dell’Università di York, in collaborazione con gli Archivi nazionali, sta lavorando alla traduzione e alla successiva pubblicazione online dei testi. Come parte di questo lavoro, gli studiosi hanno scoperto in una nota la storia della monaca che si finse morta.
La monaca che si finse morta per scappare dal convento. Anzi, come è scritto nei documenti del Quattordicesimo secolo trovati da un gruppo di storici, per "perseguire la via della lussuria".
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato una nuova ordinanza regionale con le misure per contenere il contagio da coronavirus, che saranno in vigore dal 14 aprile al 3 maggio 2020. L’ordinanza è arrivata in seguito al decreto del governo annunciato venerdì sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che prolunga le misure restrittive fino al 3 maggio ma garantisce la riapertura di alcune attività, come le librerie, le cartolerie e gli studi professionali. – Leggi anche: Cosa potrà riaprire
In Lombardia le librerie e le cartolerie resteranno chiuse. Lo stabilisce un'ordinanza della Regione, che introduce misure più restrittive rispetto a quelle approvate dal governo.
Il Singles’ Day, una specie di Black Friday orientale che ricorre l’11 novembre, non è molto conosciuto in Italia, ma ogni anno aumentano sia i siti di e-commerce che propongono sconti in questa giornata, sia le ricerche su Google che lo riguardano – anche se nella variante italianizzata “Single Day”. Quest’anno poi è probabile che ne abbiano sentito parlare più persone del solito visto che Chiara Ferragni, la più famosa influencer italiana, è stata protagonista di un evento digitale di promozione del Singles’ Day organizzato da Alibaba, il più grosso e-commerce in Asia. Secondo la storia che va per la maggiore su internet, il Singles’ Day – o Guanggun Jie come viene chiamato in Cina – fu inventato nel 1993 da un gruppo di studenti di Nanchino come occasione di celebrazione per le persone single, in opposizione a San Valentino. Divenne ufficialmente una ricorrenza commerciale di internet nel 2009, quando Jack Ma, il fondatore di Alibaba, lo scelse come festività in cui provare a fare la stessa cosa che Amazon fa con il Black Friday.
Da dove arriva il Singles’ Day. Oggi è il "Black Friday cinese", la più grande ricorrenza commerciale mondiale, a cui quest'anno ha partecipato anche Chiara Ferragni.
Domenica pomeriggio numerosi abbonati alla piattaforma di streaming online Dazn hanno segnalato problemi nella visione di Inter-Cagliari e di Verona-Lazio, due partite della trentesima giornata di Serie A. I problemi sono iniziati nei primi minuti di Inter-Cagliari e sono proseguiti per tutto il pomeriggio. Sui social network sono circolate molte critiche alla piattaforma, che ha da poco ottenuto i diritti per trasmettere tutte le partite di Serie A a partire dalla prossima stagione, fino al 2024. Dazn prima si è scusata dei problemi, poi spiegato che «il problema è derivato dal fallimento del servizio di autenticazione fornito da un nostro partner esterno che non è stato in grado di risolvere velocemente. […]. Il nostro partner è attualmente al lavoro per risolvere una problematica che sembra coinvolgere più paesi a livello europeo e stiamo investigando ulteriormente la natura del danno ed eventuali responsabilità».
Dazn ha avuto problemi nella trasmissione di Inter-Cagliari.
La crescita dei contagi da coronavirus in quasi tutte le regioni italiane e la parallela progressione della campagna vaccinale hanno imposto nuove riflessioni sui criteri utilizzati per decidere i colori delle regioni – bianco, giallo, arancione e rosso – che servono per stabilire le misure restrittive contro la diffusione del contagio. Come ha anticipato il ministro della Salute Roberto Speranza, con un decreto legge che sarà approvato nei prossimi giorni verrà data più importanza ai ricoveri negli ospedali piuttosto che agli altri indicatori usati finora, come il numero di contagi in rapporto alla popolazione. «In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori», ha spiegato Speranza a margine della organizzata dalla presidenza semestrale slovena del Consiglio dell’Unione europea con i ministri di Germania, Portogallo e Slovenia.
I nuovi criteri per i colori delle regioni. Li ha anticipati il ministro della Salute Roberto Speranza: i ricoveri negli ospedali conteranno più dell'incidenza dei contagi.
La modella staunitense Gigi Hadid ha risposto martedì, con una lunga nota sul social network Instagram, alle critiche di chi l’aveva accusata di non essere adatta a fare la modella. Gigi Hadid è una delle modelle più famose degli ultimi anni e ha acquisito una popolarità da celebrity che va oltre il mondo della moda con tutte le complesse implicazioni che tanta notorietà porta nel rapporto con i fans e i followers (Hadid ne ha 6 milioni e mezzo, su Instagram). Hadid è spesso criticata per le sue caratteristiche fisiche – è magra, ma non magrissima come la gran parte delle modelle che si vedono sfilare di solito, e formosa – e viene accusata di essere una raccomandata. Hadid ha vent’anni ed è figlia di Yolanda Foster, a sua volta modella e poi attrice famosa soprattutto per il suo ruolo nella serie televisiva Real Housewives of Beverly Hills: per questa ragione, scrive il New York Times, Hadid fa parte di quelle modelle che sono arrivate sulle passerelle “già famose”, come Kendall Jenner (del clan Kardashian/Jenner) o Hailey Baldwin (figlia dell’attore Stephen Baldwin).
Gigi Hadid contro i suoi “haters”. La modella staunitense ha risposto con una lunga nota su Instagram a chi l'accusa di non essere adatta a fare la modella.
Nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 settembre a Los Angeles, in California, c’è stata la cerimonia di premiazione della 68esima edizione degli Emmy Awards, i premi statunitensi assegnati agli show della stagione televisiva che si è conclusa la scorsa primavera. La serata è stata presentata da Jimmy Kimmel, uno dei più famosi comici e conduttori tv statunitensi, che a un certo punto ha distribuito dei panini con burro di arachidi e marmellata. Tra i più fotografati ci sono alcuni dei vincitori: la lista completa è qui. C’erano gli attori di Game of Thrones (che ha vinto in tutto 12 premi) Keith Harrington, Emilia Clarke e Sophie Turner; Julia Louis-Dreyfus di Veep – Vicepresidente incompetente (Miglior serie comedy) e Sarah Paulson con quelli di People v. O.J. Simpson: American Crime Story (Miglior miniserie). E poi la solita sfilza di abiti, smorfie, gente che si mette in posa e stringe forte il premio appena ricevuto.
Le foto più belle degli Emmy Awards 2016. Gli attori premiati, le pose buffe e le facce simpatiche della cerimonia dei premi della tv statunitense.
È stato diffuso il primo trailer di Independence Day: Resurgence, sequel del film del 1996 Independence Day. Il trailer è stato diffuso da 20th Century Fox, domenica 13 dicembre. La trama del nuovo film è costruita a partire da quella di Independence Day: gli alieni che erano stati sconfitti in un’epica battaglia sono tornati e anche se nei 20 anni che sono passati dal primo attacco la Terra si è rafforzata migliorando le sue tecnologie militari la loro forza è ancora troppo grande, e la battaglia impari. Independence Day: Resurgence è diretto da Roland Emmerich, lo stesso regista del primo film, e nel cast ci sono Jeff Goldblum e Bill Pullman, che avevano recitato nel primo Indepence Day, e poi Liam Hemsworth (fratello di Chris), Joey King e Maika Monroe. Il film uscirà a giugno negli Stati Uniti. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il primo trailer di “Independence Day: Resurgence”. Uscirà nel 2016 ed è il sequel di "Independence Day": il regista è sempre Roland Emmerich e alcuni attori del cast sono gli stessi del primo film.
Questa settimana esce #ScrivimiAncora, diretto da Christian Ditter e basato sull’omonimo romanzo di Cecelia Ahern, sulla storia di Rosie e Alex, due ragazzi nati a Dublino che sognano di partire per gli Stati Uniti, che negli anni continuano a coltivare il loro rapporto di amicizia grazie a una fitta corrispondenza. Una folle passione è il nuovo film della regista danese Susanne Bier ispirato al romanzo Serena dello scrittore Ron Rash, con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence (al loro terzo film insieme): ambientato sul finire degli Anni Venti sulle montagne del North Carolina racconta la storia d’amore di due giovani neosposi molto ambiziosi, il cui rapporto presto diventa una vera e propria ossessione, con esiti drammatici. La Spia – A Most Wanted Man, basato sul romanzo psicologico Yssa il buono di John le Carré, è il nuovo film di Anton Corbijn, uno degli ultimi interpretati da Philip Seymour Hoffman, sulla storia di un musulmano ceceno che emigra clandestinamente ad Amburgo, dove viene coinvolto nella guerra internazionale al terrorismo. Dracula Untold, diretto da Gary Shore, racconta il motivo per cui il conte Vlad è diventato il conte Dracula, il famoso personaggio della letteratura mondiale. Un fantasma per amico è la trasposizione cinematografica del libro per ragazzi di Otfried Preusler Il piccolo fantasma, su un simpatico fantasma che desidera vedere com’è il mondo alla luce del giorno. Confusi e felici è la nuova commedia di Massimiliano Bruno su un gruppo di pazienti che si unisce per aiutare lo psicanalista che li ha in cura, caduto in depressione. Escono infine Annie Parker di Steven Bernstein e Ritorno a l’Avana del regista francese Laurent Cantet.
I film del weekend. Un altro film con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, uno degli ultimi con Philip Seymour Hoffman e uno che ha come titolo un hashtag, tra gli altri: tutti i trailer.
Dardano Fenulli fu un generale dell’esercito italiano, nato a Reggio Emilia nel 1889 e morto a Roma nel 1944 nella strage delle Fosse Ardeatine. Fenulli incomiciò la sua carriera nell’esercito arruolandosi come volontario nel 1906, studiò all’Accademia Militare di Modena e ottenne il grado di capitano per i suoi meriti durante la Prima guerra mondiale. Fenulli partecipò anche ai combattimenti contro la guerriglia nei territori colonizzati dell’Etiopia e durante la Seconda guerra mondiale venne nominato Generale di Brigata. Dopo il proclama di Badoglio del 1943, che annunciava l’armistizio tra l’esercito italiano e gli Alleati, Fenulli condusse alcune operazioni contro l’esercito tedesco nei territori di Roma, fino a quando non ci fu il cessate il fuoco tra le due fazioni: dopo entrò a far parte dei movimenti partigiani e continuò a combattere i tedeschi. Nel febbraio 1944 venne arrestato dall’esercito nazista e tenuto prigioniero nelle carceri di via Tasso, a Roma. Venne ucciso il 24 marzo 1944 e poi premiato con la medaglia d’oro al valore militare. Scrive il sito dell’ANPI, associazione nazionale partigiani d’Italia:
Chi era Dardano Fenulli. Un generale dell'esercito italiano che passò dalla parte dei partigiani e fu fucilato dai tedeschi nella strage delle Fosse Ardeatine.
Il Musée du Quai Branly di Parigi, che dal 1996 ospita collezioni di oggetti e opere d’arte provenienti da tutto il mondo non occidentale, inaugurerà l’11 settembre la terza edizione della biennale Photoquai, che presenta quarantasei fotografi provenienti da ventinove paesi dell’Est Europa, Asia, Sud e Centro America, Africa, Medioriente e Oceania. Ogni fotografo esporrà una serie di dieci immagini sul Lungosenna che costeggia il museo e nel suo giardino, gli spazi allestiti per la biennale. Il direttore del museo Stéphane Martin racconta che l’obiettivo primario della biennale è far conoscere al pubblico francese i lavori di fotografi che sono per la maggior parte poco noti in Europa. L’esposizione ha anche una missione unificatrice, che consiste «nel trasformare lo scambio di punti di vista sul mondo in un sistema per scambiare un posto con l’altro».
Le foto degli altri. L'11 settembre apre a Parigi Photoquai, la biennale dedicata ai fotografi di tutti i continenti tranne il nostro.
I carabinieri di Reggio Emilia giovedì mattina hanno messo agli arresti domiciliari sei persone e hanno notificato altre misure cautelari a dieci persone in seguito a una complicata indagine con la quale sostengono di aver scoperto una vasta organizzazione criminale che aveva lo scopo di togliere bambini a famiglie in difficoltà e affidarli, dietro pagamento, a famiglie di amici o conoscenti. Secondo i carabinieri, tra i membri dell’organizzazione ci sono assistenti sociali, psicologi dei servizi sociali della Val d’Enza, e amministratori locali, come il sindaco del comune di Bibbiano: avrebbero utilizzato diverse tecniche per togliere i bambini ai loro genitori. La più diffusa sarebbe stata quella di convincerli di aver subito abusi sessuali, ma si parla anche di documenti e prove manomesse per giustificare provvedimenti molto radicali. Questo piano, spiegano gli investigatori, sarebbe stato messo in atto per ottenere denaro dai genitori delle famiglie affidatarie.
La storia degli abusi a Reggio Emilia. Sei persone sono state arrestate perché avrebbero sottoposto alcuni bambini ad abusi per toglierli ai loro genitori e darli in affido in cambio di soldi, ma si sa ancora pochissimo.
Giovedì 26 settembre ci sarà uno sciopero dei trasporti a Roma e nel Lazio, della durata di due ore, dalle 10 alle 12. Lo sciopero coinvolgerà i dipendenti di ATAC, Roma TPL (l’azienda dei trasporti privata che gestisce parte delle linee urbane della capitale) e Cotral (la compagnia dei trasporti della regione Lazio), ed è stato proclamato dopo i casi di aggressione nei confronti di alcuni autisti per richiedere maggiore sicurezza. In un comunicato, il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) ha spiegato: «I lavoratori delle aziende COTRAL, ATAC, Roma TPL e Consorziate non possono diventare lo sfogo per i disagi che i cittadini vivono quotidianamente, per incuria delle istituzioni, per la completa assenza di interventi che migliorino la qualità della vita e della mobilità». Non sono previsti invece disagi per le linee ferroviarie gestite da Trenitalia.
Giovedì 26 settembre ci sarà uno sciopero dei trasporti a Roma.
L’Istituto superiore di sanità e l’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma hanno comunicato di aver identificato tre casi di Chikungunya – una malattia virale che si contrae da zanzare infette e causa, tra le altre cose, febbre alta – nella zona di Anzio, vicino a Roma. Come spiega il comunicato, «i pazienti hanno riferito la comparsa dei sintomi nel mese di agosto e nessuno di essi aveva viaggiato all’estero nei 15 giorni che hanno preceduto l’insorgenza dei sintomi. Al momento quindi l’ipotesi più verosimile è che i casi si siano infettati nell’area di domicilio». L’Istituto superiore di sanità ha anche detto che «il rischio complessivo di un’ulteriore diffusione è considerato basso a livello regionale e molto basso a livello nazionale ed internazionale». Sono comunque state attivate tutte le misure di controllo e prevenzione e, tra le altre cose, sono state sospese le donazioni di sangue nell’area colpita. In particolare, le donazioni di sangue sono state sospese per 28 giorni per chi è stato ad Anzio. Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità ha detto a Repubblica: «Probabilmente il numero complessivo dei contagi è superiore a tre. Ma la zona è già stata disinfestata e l’arrivo dell’autunno impedirà all’epidemia di estendersi oltre». Il virus della Chikungunya si contrae dalle zanzare e ha sintomi simili alla dengue, la malattia infettiva tropicale: la parola “chikungunya” fu usata la prima volta per definire la malattia in Tanzania nel 1952, in lingua kimakonde (una lingua del Mozambico) significa “ciò che contorce”. Il virus causa febbre con forti dolori ad articolazioni e muscoli: provoca raramente la morte ma può lasciare ai malati dolori da debilitazione muscolare per mesi o anche per anni. La malattia colpisce le persone in modo diverso anche a seconda dell’eta: i bambini guariscono in fretta, mentre il 20 per cento circa degli adulti – soprattutto gli anziani e le persone con malattie croniche – ha dolori forti, difficili da trattare. Come con la dengue, la malattia non ha una cura – si possono solo curare i sintomi e aspettare che passi – né un vaccino. In Italia ci furono dei casi nel luglio del 2007, nei paesi di Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna. Circa 130 persone contrassero il virus, attraverso le punture delle zanzare tigre: un anziano morì dopo il ricovero all’ospedale di Ravenna.
Ci sono stati 3 casi di Chikungunya nella zona di Anzio, vicino a Roma. È una malattia virale trasmessa dalle zanzare, con sintomi simili a quelli della dengue.
Il 30 luglio la procura di Milano ha chiesto al giudice per le indagini preliminari che si proceda con il processo nei confronti di nove persone per l’incidente ferroviario di Pioltello, comune della città metropolitana di Milano, nel quale il 25 gennaio del 2018 morirono tre persone e quasi cento rimasero ferite. I nove sono manager, dipendenti e tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, la società che gestisce le infrastrutture ferroviarie nazionali: a loro sono contestati, a vario titolo, i reati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Non saranno processati invece Cinzia Farisé e Alberto Minoia, che all’epoca dei fatti erano rispettivamente amministratore delegato e direttore operativo di Trenord (né la stessa azienda di trasporti), così come Amedeo Gargiulo, allora direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e Giovanni Caruso, responsabile dell’ispettorato dell’Agenzia. Secondo la procura il deragliamento del treno Cremona-Milano fu causato dalla rottura di un giunto dei binari difettoso da mesi: non sono stati rilevati malfunzionamenti nei vagoni e nella motrice Trenord, così come era stata esclusa qualsiasi responsabilità del macchinista e del capotreno.
La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio di 9 persone per l’incidente ferroviario di Pioltello.
Facebook, il social network fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg e tra le più potenti società al mondo, è stato denunciato per «comportamenti anticoncorrenziali e metodi di concorrenza sleali» dalla Federal Trade Commission (FTC) – l’agenzia governativa statunitense per la tutela dei consumatori e della privacy – e dalla Procura generale di New York: la denuncia di quest’ultima è stata sottoscritta dalle procure di altri 45 Stati, e da quelle del District of Columbia e di Guam. Le due cause, anche se coordinate, sono separate, ha detto la Procura generale di New York. La procuratrice generale di New York, Letitia James, ha detto che «per quasi un decennio, Facebook ha usato il suo potere di dominio e monopolio per schiacciare i rivali più piccoli e soffocare la concorrenza, il tutto a spese degli utenti». Dei 50 stati americani, non hanno partecipato alla causa solo Georgia, South Dakota, Alabama e South Carolina.
Gli Stati Uniti vogliono smontare Facebook. La Federal Trade Commission e la Procura generale di New York la accusano di aver creato un monopolio con le acquisizioni di WhatsApp e Instagram.
Un pezzo rilevante delle ragioni con cui ogni quattro anni gli americani scelgono il loro presidente non riguarda necessariamente la politica, i progetti, i programmi, bensì le qualità personali del candidato: il suo carisma, il suo carattere, la sua capacità di presentarsi credibilmente come simbolo del paese. D’altra parte una campagna elettorale lunga due anni – fra incontri quotidiani con gli elettori, mille decisioni da prendere sotto pressione, frequenti dibattiti televisivi – fa venire fuori i tratti caratteriali dei candidati oltre che le loro idee: se sono calorosi, se sono empatici, se hanno l’aria “presidenziale”. L’aspetto dei candidati è parte di questo racconto. Lo fu per John Fitzgerald Kennedy, lo fu per Ronald Reagan, lo fu per Barack Obama: e quindi inevitabilmente lo è anche per Hillary Clinton. Clinton è l’unica donna oggi candidata alla presidenza e, se sarà eletta, diventerà la prima presidente donna degli Stati Uniti. Questo vuol dire, tra le altre cose, che non ci sono altri modelli a cui guardare: come ogni candidato Clinton deve convincere gli elettori della sua capacità di essere presidenziale non solo per le sue idee ma anche per l’atteggiamento e il modo di fare, cosa che passa inevitabilmente per la sua immagine. Clinton fin qui ha cercato di rimediare all’errore della campagna del 2008, quando aveva sottovalutato questo aspetto e si era presentata come la classica donna che non bada a frivolezze come i vestiti.
Come deve vestirsi una donna che vuol fare il presidente. E soprattutto, parlarne è sessista? O è come parlare dei capelli di Trump? La candidatura di Hillary Clinton ha riaperto la discussione sulle donne al potere e come decidono di vestirsi.
Il Premio Nobel per la Chimica è stato assegnato oggi a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna “per avere sviluppato un sistema di editing del genoma”. Il sistema CRISPR/Cas9, sviluppato dalle due ricercatrici, ha messo a disposizione una nuova potente soluzione per cambiare il DNA degli animali, delle piante e di altri microorganismi, con una precisione senza precedenti. Questo sistema ha permesso negli ultimi anni di sviluppare nuove terapie contro i tumori e potrebbe rendere possibile la cura di diverse malattie ereditarie. Un’enorme guerra Anche se non ce ne rendiamo conto, da quando esiste la vita batteri e virus si fanno una guerra senza quartiere, dandosele di santa ragione. I batteriofagi (o fagi), per esempio, sono particolari virus che vanno a caccia di batteri. Si stima che da soli ogni giorno uccidano il 40 per cento circa dei miliardi di miliardi di batteri che vivono negli oceani (se ne formano di nuovi miliardi quotidianamente).
Il Nobel per la Chimica a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna. Per avere sviluppato il sistema di editing del genoma CRISPR/Cas9 per modificare pezzi di materiale genetico con grande precisione.
Martedì sera un piccolo aereo è precipitato sulle alture di Calizzano, in provincia di Savona, e le due persone a bordo sono morte. L’aereo era partito da Vercelli ed era diretto a Villanova d’Albenga. I soccorritori sono arrivati sul luogo dell’impatto dopo che questo era stato localizzato da un elicottero della Marina Militare. Le due persone che sono morte nell’incidente erano Lorenzo Castaldi, 70 anni, e Andrea Giussani, 35, e stavano volando sul monomotore Diamond DA20. È possibile che l’incidente sia stato causato dalla nebbia.
Un piccolo aereo è precipitato in provincia di Savona e le due persone a bordo sono morte.
Dopo la liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane rapite lo scorso luglio in Siria, si è scritto e parlato molto del pagamento di un presunto riscatto e su come l’Italia ha condotto le trattative. La questione riguarda l’Italia, in questo caso, ma anche molti altri paesi europei sono accusati di pagare spesso per la liberazione degli ostaggi. Sul Corriere della Sera di oggi, Angelo Panebianco fa una proposta: affidare le trattative all’Europa e non ai governi nazionali in modo da avere una linea di condotta comune e diversi altri vantaggi. Alle polemiche, più o meno inevitabili, è necessario, prima o poi, fare seguire la riflessione. Altrimenti, si finisce per polemizzare a vuoto. Con la certezza di ricominciare daccapo la volta successiva. Bisogna piegarsi sempre e comunque ai tagliagole e pagare i riscatti salvando così la vita dei rapiti? Oppure farlo significa sì riportare a casa quella singola persona ma anche finanziare nuove imprese criminali e, soprattutto, accrescere le probabilità che altre persone vengano successivamente rapite? Sappiamo che i governi italiani (di destra e di sinistra, senza eccezioni) hanno sempre pagato o almeno lo hanno fatto tutte le volte che hanno potuto. E sappiamo anche che molti altri governi europei fanno la stessa cosa. Solo gli anglosassoni no o, per lo meno, è quanto in genere affermano.
Chi dovrebbe gestire i sequestri. Angelo Panebianco propone di affidare le trattative all'Europa e non ai governi nazionali, in modo da avere una linea di condotta comune sui riscatti e diversi altri vantaggi.
A causa di un problema tecnico non ancora ben identificato, nelle ultime ore decine di migliaia di account a Gmail, il servizio di posta elettronica di Google, sono stati azzerati senza alcun preavviso per gli iscritti. Il malfunzionamento ha interessato almeno 150mila utenti, che a partire da ieri si sono ritrovati con la loro casella di posta elettronica vuota, senza file allegati e senza cronologia delle loro chat. I forum di assistenza di Google si sono riempiti di segnalazioni di iscritti preoccupati per aver perso tutte le loro informazioni e tutte le email scambiate, magari negli ultimi anni. I tecnici di Google hanno segnalato il problema sulla Apps Status Dashboard, la pagina dove pubblicano gli aggiornamenti sullo stato dei servizi online forniti agli iscritti. Secondo la società, il problema interessa lo 0,08% degli utenti che usano Gmail, una percentuale contenuta, ma che si traduce comunque in decine di migliaia di persone considerato che il servizio ha circa 200 milioni di utenti attivi su base mensile.
La posta perduta di Gmail. Un malfunzionamento ha azzerato 150mila account, cancellando email, allegati e chat.
Susan Sarandon è un’attrice statunitense (di origini gallesi e italiane, per la precisione di Ragusa) che quest’anno compirà 65 anni e che ha una lunga carriera alle spalle: tra i suoi grandi successi ricordiamo il ruolo di Janet nel Rocky Horror Picture Show e quello di Louise in Thelma & Louise. Ha vinto l’Oscar per la sua interpretazione in Dead Man Walking del 1995, ma è stata candidata cinque volte. È nota anche per il suo impegno politico e in iniziative sociali. Nata Susan Abigail Tomalin, ha tenuto il cognome del suo primo marito (Chris Sarandon, anche lui attore) come pseudonimo anche dopo il divorzio, che risale al 1979 (successivamente ha avuto relazioni con i registi Louis Malle e Franco Amurri, e poi con l’attore Tim Robbins, dal quale si è separata due anni fa). E queste cose se siete dei fans potevate anche saperle. Quello che è meno noto di Susan Sarandon, anche se dalle foto non si direbbe, è che ha una vera e propria passione per il ping pong, tanto da avere aperto nel 2009, insieme ad altri soci, un locale a New York, SPiN, che si presenta come “America’s premiere ping-pong social club”. Ha un ristorante, un bar e soprattutto 17 tavoli da ping pong. E oggi Sarandon ha partecipato come ospite d’onore al torneo a squadre “Cina vs Resto del mondo” che si è tenuto a Shangai.
Susan Sarandon e il ping pong. Le foto del torneo di Shangai, dove l'attrice era ospite d'onore.
Domenica 12 febbraio allo Staples Center di Los Angeles c’è stata la 59esima cerimonia di premiazione dei premi Grammy, i più famosi premi musicali americani. Adele è stata l’artista più premiata della serata, vincendo con il suo disco 25 il premio più importante di tutti, quello per il miglior disco dell’anno, oltre a quello per il migliore disco pop cantato. Adele ha poi vinto con “Hello” il premio per la canzone dell’anno, per la miglior registrazione dell’anno (diversi perché il primo tiene conto delle vendite ed è assegnato agli autori della canzone, e non agli interpreti) e quello per la migliore performance pop di un solista. Adele ha vinto tutti e cinque i Grammy a cui era candidata. Nella categoria più importante, quella per il miglior disco dell’anno, Adele ha battuto Justin Bieber (con Purpose), Drake (con Views), il cantautore country Sturgill Simpson (con A Sailor’s Guide To Earth) e soprattutto Beyoncé, che con il suo disco Lemonade era considerata da molti la favorita. La stessa Adele, nel commosso discorso con il quale ha accettato il premio, ha detto che meritava di vincerlo Beyoncé, che ha definito “l’artista della mia vita”. Dal pubblico, Beyoncé – a sua volta visibilmente emozionata – ha scandito “I love you” ad Adele. Secondo Ben Sisario, giornalista di musica del New York Times, Adele nel backstage ha detto: «Sentivo che era il suo momento di vincere. Cosa cazzo deve fare per vincere il disco dell’anno?».
Chi ha vinto i Grammy 2017. Ai più famosi premi musicali americani Adele ha sbancato, ma ha detto che meritava di vincere Beyoncé: tra gli altri ha avuto una gran serata Chance the Rapper.
Carlos Ruiz Zafón ha due appartamenti uno di fianco all’altro a Beverly Hills. Uno è quello in cui vive, mentre l’altro è quello che chiama la sua “caverna del drago”. Nella caverna del drago l’autore del bestseller internazionale L’Ombra del vento ha disseminato più di 400 tra statue e altre rappresentazioni di draghi, il segno dell’anno in cui è nato nel calendario cinese. L’oggetto più importante dell’appartamento, però, è un pianoforte a coda. Quando è bloccato su un personaggio e fatica a inserirlo nella sua narrazione complessa e intricata, Zafón, che è un musicista autodidatta, si siede al pianoforte. Mentre compone, scopre nuovi segreti dei suoi personaggi che prima gli erano sfuggiti; per lui scrivere un libro è come aver composto una colonna sonora. Zafón è considerato l’autore spagnolo più letto dopo Miguel de Cervantes, l’autore del Don Chisciotte, e contrariamente a molti autori contemporanei non vuole che i suoi libri diventino film. Si reggono su un equilibrio molto delicato e hanno trame labirintiche e intrecciate tra loro: per questo Zafón teme che se qualcuno ci mettesse mano le storie salterebbero in aria. «Adattare una mia opera sarebbe come tradirla – ha detto – Se la tocchi esplode. Nessuno può migliorarla perché nessuno sa com’è stata messa insieme. Molti espedienti narrativi sono spinti al limite. Esploderebbe». Zafón è talmente irremovibile che ha pensato di inserire nel suo testamento una disposizione che impedisce di trarre film dai suoi libri, anche dopo la sua morte. Questa ostinazione fa di Zafón un’anomalia nel panorama degli autori di libri di grande successo, e potrebbe in parte spiegare come mai – benché in Italia sia piuttosto conosciuto – in paesi come gli Stati Uniti molte persone non ne abbiano mai sentito parlare, o perlomeno ne ricordino a fatica il nome. «Non c’è niente di nobile in questo», ha detto Zafón, «posso concedermi il lusso di dire: “No, grazie”».
Lo scrittore spagnolo più letto dopo Cervantes. La storia del successo di Carlos Ruiz Zafón, l'autore di "L'ombra del vento", il primo romanzo di una tetralogia ambientata a Barcellona.
Il risultato più commentato del secondo turno delle elezioni amministrative di domenica è quello della Toscana, dove il centrosinistra è stato sconfitto dal centrodestra a Pisa, Siena e Massa, le tre città capoluogo della regione dove si è votato a questo giro. Siti e giornali parlano di “tracollo” della sinistra in Toscana; di sicuro è una sconfitta con un forte valore simbolico, avvenuta in una delle regioni dove la sinistra ha la sua più lunga e gloriosa tradizione. A Pisa, la più grande delle tre città, il candidato di centrodestra Michele Conti ha battuto per duemila voti il candidato di centrosinistra Andrea Serfogli. L’affluenza è stata del 55 per cento, soltanto tre punti in meno del 58 per cento registrato al primo turno (un risultato comunque molto basso per la Toscana). A Siena il candidato di centrodestra Luigi De Mossi ha superato per meno di 400 voti il sindaco uscente Bruno Valentini, del PD. L’affluenza in città è stata poco superiore al 56 per cento. A Massa il candidato di centrodestra Francesco Persiani ha battuto nettamente il sindaco uscente del PD Alessandro Volpi.
Il PD si è sbriciolato in Toscana. Il centrosinistra ha perso Massa, dove governava dagli anni Novanta; Pisa, dove non perdeva dagli anni Settanta; e persino Siena, dove non aveva mai perso.
“Faccende private” ormai fa ridere. La dimensione e la qualità delle pretese faccende private di Silvio Berlusconi hanno raggiunto livelli che riuscire a spiegare ai colleghi stranieri che le cose sono più complesse, che in Italia in questi anni si sono sviluppati fenomeni sociali ampi di cui Berlusconi è stato sintomo, animatore e corollario, e in modi diversi, e che la macchietta del pagliaccio donnaiolo è superficiale e offensiva per spiegare un intero paese, beh, è diventato impossibile: ci siamo arresi, è un pagliaccio donnaiolo. Ma le opinioni degli altri non sono la priorità, in questo momento. Non è la priorità nemmeno una revisione in peggio della lettura di questi anni da cui avevamo cercato di tenerci alla larga, che pure forse andrà fatta: il paese ha litigato per due decenni sulla giustizia, sull’informazione, sulla laicità, sulla cultura, sull’inizio della vita e la fine della vita – temi altissimi benché discussi con deprimente approssimazione – ma quando riusciremo a guardarlo da lontano rischiamo di vedere scene di film porno con anziani.
La facciamo finita? Poi arriva un momento in cui ci si ricorda di come sono i paesi normali, e si pretendono le dimissioni di Silvio Berlusconi. Ora.
Tra i 26 capoluoghi di provincia in cui domenica 5 giugno si terranno le elezioni amministrative c’è anche la città di Cosenza, un comune di circa 70 mila abitanti e con una storia elettorale recente piuttosto ingarbugliata, le cui vicende di alleanze e accordi tra i partiti e nei partiti presentano alcune significative incongruenze – ma anche qualche analogia – rispetto ai rapporti politici su scala nazionale. Dal febbraio scorso, a Cosenza, le funzioni del sindaco uscente Mario Occhiuto sono esercitate dal commissario prefettizio Angelo Carbone, che si è insediato contestualmente allo scioglimento del consiglio comunale dopo l’approvazione di una mozione di sfiducia da parte del consiglio nei confronti del sindaco. Sia il lavoro del sindaco uscente – eletto al ballottaggio nel 2011 con il 53,31 per cento dei voti, e all’epoca sostenuto da Udc e PdL – sia la decisione dei componenti del consiglio firmatari della mozione sono stati oggetto di critiche reciproche e argomento di discussione tra fazioni opposte dell’opinione pubblica. In breve: all’amministrazione di Occhiuto viene generalmente contestata la gestione dei conti pubblici e le modalità di affidamento dei lavori di costruzione di alcune opere (recenti indagini preliminari della Procura di Cosenza si sono concluse con l’archiviazione); ai firmatari della mozione di sfiducia – alcuni dei quali ora candidati alla carica di sindaco – viene invece contestata l’intempestività con cui hanno ritirato il sostegno all’amministrazione dopo aver a lungo partecipato alle attività del consiglio comunale.
Guida alle elezioni di Cosenza. Sono più ingarbugliate dell'ultima volta, e non era facile: il sindaco uscente, di Forza Italia e da poco decaduto, si è ricandidato contro il candidato del PD e quello di NCD.
Questa settimana esce al cinema 12 anni schiavo, il nuovo film di Steve McQueen (Hunger, Shame), candidato a nove premi Oscar tra cui quello per il miglior film: interpretato da Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti, Lupita Nyong’o e Brad Pitt (che ne è anche produttore), il film racconta la storia vera di Solomon Northup, un afroamericano di New York rapito e venduto come schiavo nel 1841. The Lego Movie, diretto da Phil Lord e Chris Miller (i registi di Piovono polpette) è un film d’animazione digitale in 3D ambientato nel mondo dei famosi mattoncini Lego. Saving Mr. Banks, con Tom Hanks ed Emma Thompson, racconta la storia vera di come Walt Disney ottenne i diritti del romanzo Mary Poppins della scrittrice australiana Pamela Lyndon Travers, dopo vent’anni di continue richieste. Lone Survivor è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo autobiografico di Marcus Luttrell, ex marine delle forze speciali statunitensi in missione in Afghanistan, e racconta la storia della sua squadra, colpita in un attacco da parte dei talebani e costretta a sopravvivere nella zona montana di Hindu Kush. Escono infine Pompei, film in 3D che ripercorre l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse la città ai tempi dell’impero romano e Amori elementari, di Sergio Basso, sui primi amori di alcuni bambini di una scuola elementare in un paesino delle Dolomiti.
I film del weekend. Il film candidato a 9 premi Oscar "12 anni schiavo", quello sui Lego e la storia di come Walt Disney comprò i diritti di "Mary Poppins", tra gli altri: tutti i trailer.
Nell’ultima settimana un’edizione del 1981 del Libro di Mormon, il principale libro sacro del mormonismo, ha ricevuto su Amazon quasi quattrocento recensioni dai toni molto accesi. Al momento sulla pagina ci sono oltre 500 recensioni, ma aumentano rapidamente: giovedì ne sono state scritte almeno un centinaio. Alcuni utenti hanno dato solo una stella al libro, altri cinque, cioè il massimo: le recensioni negative sono state scritte sia da non credenti per criticare i commenti positivi, sia da fedeli della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni (la principale chiesa mormonica), che si lamentano di essere stati invitati a votare da altri fedeli. L’autore del Libro di Mormon è Joseph Smith, che fondò la confessione religiosa dei mormoni nel 1830, ed è considerato un profeta dai seguaci della religione. I mormoni credono che il libro contenga le rivelazioni divine che un angelo di nome Moroni avrebbe consegnato nel 1827 a Smith, iscritte nella lingua degli antichi egizi su tavole d’oro. Il libro racconta come Lehi, un profeta vissuto nel 600 a.C., guidò un gruppo di persone dalla Palestina all’America, e come Gesù Cristo apparve a questa comunità dopo essere risorto. Lo scrittore Mark Twain nel 1872 definì il libro di Smith “cloroformio in forma cartacea”.
La battaglia delle recensioni al libro dei mormoni, su Amazon. Negli ultimi giorni ne sono state scritte 400 (positive e negative) dopo che la congregazione di un'università dello Utah ha chiesto agli studenti di votarlo online.
A settembre arriverà su Netflix Countdown: Inspiration4 Mission To Space, una docuserie che racconterà la missione con cui l’azienda spaziale privata SpaceX porterà in orbita per tre giorni quattro civili. La serie sarà diretta da Jason Hehir, regista della docuserie su Michael Jordan The Last Dance. La missione raggiungerà un’altitudine superiore a quella della Stazione Spaziale Internazionale e sarà la prima il cui equipaggio sarà completamente formato da civili. Countdown: Inspiration4 Mission To Space avrà quello che Variety ha definito «un accesso esclusivo alla missione»: sarà divisa in cinque parti e racconterà «quasi in tempo reale» le fasi precedenti. I primi due episodi saranno disponibili il 6 settembre, il terzo e il quarto una settimana dopo. L’ultimo episodio uscirà invece a fine mese, alcuni giorni dopo il lancio, che è previsto per il 15 settembre.
Netflix farà una docuserie sulla missione spaziale con civili di SpaceX.
Ogni giorno decine di milioni di persone condividono link e dicono di che umore sono su Twitter. In molti casi si tratta di informazioni superflue o che interessano un numero ristretto di iscritti, ma se gli stessi dati vengono messi insieme e analizzati possono fornire del buon materiale per uno studio sociologico su larga scala. I ricercatori della Cornell University Scott A. Golder e Michael W. Macy hanno da poco pubblicato sulla rivista scientifica Science i risultati di una interessante ricerca sociologica su Twitter, che dimostra quanto siano comuni e simili i nostri cambiamenti di umore nel corso della settimana e delle singole giornate. I ricercatori hanno analizzato i tweet pubblicati da oltre 2,4 milioni di iscritti al social network in 84 paesi del mondo, andando alla ricerca dei messaggi contenenti alcune parole chiave come “grandioso”, “che schifo” e le emoticon. Per lo studio sono stati utilizzati quattrocento tweet in inglese per ogni utente, inviati in un periodo di tempo compreso tra il febbraio del 2008 e il mese di gennaio del 2010.
Di che umore è il mondo? i ricercatori della Cornell University hanno provato a scoprirlo analizzando i messaggi inviati su Twitter da 2,4 milioni di persone.
L’esercito degli Stati Uniti ha appena fatto entrare in servizio un nuovo tipo di razione pronta per essere mangiata: la pizza. Per la precisione si tratta di una fetta di pizza di circa 8 per 13 centimetri, con mozzarella e salame (per motivi non chiari questo condimento è definito “alla siciliana”). Ogni fetta è chiusa in un sacchetto impermeabile e, una volta confezionata, può durare fino a tre anni. Si tratta di un prodigio di tecnologia alimentare, elaborato dai centri di ricerca dell’esercito dopo anni di studio. La nuova razione fa parte dei cosiddetti MRE, “Meals ready to eat”, o “pasti pronti per essere consumati”, cioè le razioni da combattimento dell’esercito degli Stati Uniti, quelle che i soldati americani si aspettano di consumare quando sono in missioni o in luoghi difficili da raggiungere e dove non è possibile organizzare normali cucine e servizi di mensa. Ci sono 24 tipi diversi di razioni MRE e hanno tutte le stesse caratteristiche: non hanno bisogno di essere cucinate o di subire altri trattamenti, possono essere mangiate appena aperte, resistono in qualsiasi ambiente e temperatura e durano a lungo.
L’ultima invenzione dell’esercito americano è questa pizza. È un prodigio di tecnologia alimentare e verrà distribuita ai soldati in missione: è condita con mozzarella e salame e può durare fino a tre anni.
La missione spaziale cinese Chang’e 4 è partita verso la Luna nella sera di venerdì, quando in Italia erano le 19.23. Lo scopo della missione è portare un rover sulla faccia della Luna che dalla Terra non si vede, il cosiddetto “lato oscuro”: la Luna ha un periodo di rotazione che coincide al suo periodo di rivoluzione, per questo dalla Terra se ne vede sempre solo una faccia. Da programma la missione Chang’e 4 atterrerà nel cratere Von Kármán. Se tutto andrà bene, sarà la seconda missione spaziale cinese ad atterrare sulla Luna dopo Chang’e-3 nel 2013; prima di Chang’e-3 era dal 1976 che un oggetto costruito dalle persone non arrivava sulla Luna. Gli strumenti di Chang’e 4 studieranno la composizione del suolo lunare e gli effetti del vento solare sulla superficie della Luna; la missione ha anche lo scopo di capire se sia possibile fare osservazioni radioastronomiche dalla Luna invece che dalla Terra, per evitare le interferenze prodotte dalle attività umane sul nostro pianeta. Secondo l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua poi Chang’e-4 porterà sulla Luna alcuni semi e uova di bachi da seta per verificare se possano germinare e schiudersi a una gravità più bassa di quella della Terra. Verso l'infinito e oltre.
È partita la missione spaziale cinese per studiare la faccia nascosta della Luna.
Bryan Cranston ha detto spesso che ha avuto fortuna, nella vita. Che è forse l’unico modo per spiegare a qualcuno che non ne sa niente come abbia fatto uno con una ventennale esperienza da attore secondario di serie tv e sitcom degli anni Novanta a diventare quello che forse è l’attore più famoso della televisione americana degli ultimi anni. Per la sua interpretazione di Walter White, il professore di chimica protagonista di una delle serie più di successo di sempre, Breaking Bad, Cranston – che è nato il 7 marzo 1956, e oggi compie 60 anni – è stato nominato al premio Emmy come miglior attore protagonista in una serie drammatica per ognuna delle cinque stagioni della serie, vincendo tre volte. Agli Oscar di quest’anno era candidato come Miglior attore protagonista per il film Trumbo. Basta vedere un qualsiasi episodio di Breaking Bad per capire che Cranston non è arrivato per caso al successo, anche se il caso ha avuto la sua parte. La nuova “età d’oro” delle serie tv americane, cominciata all’incirca a metà degli anni Duemila, è arrivata esattamente quando lui ne aveva bisogno. E gli è andata bene che una delle idee più fenomenali della storia della televisione sia venuta proprio in quel periodo a Vince Gilligan, uno sceneggiatore quarantenne che casualmente aveva scritto l’unico episodio di X-Files in cui ha recitato Cranston, nel 1998. Soprattutto Cranston ha avuto fortuna che quando il network AMC accettò di produrre la serie, Gilligan si ricordò di quell’attore di cui aveva intuito il talento dieci anni prima, quando aveva interpretato un riparatore di tetti razzista.
Bryan Cranston ha già sessant’anni. Storia, foto e video di uno bravissimo di cui Hollywood si è accorta molto tardi.
Gabriel García Márquez, uno dei più grandi e amati scrittori del mondo, è morto giovedì a Città del Messico: aveva 87 anni, era nato in Colombia e aveva vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1982. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla famiglia e, al Post, da fonti del suo editore italiano, Mondadori. Márquez era molto malato da tempo, e le sue condizioni erano peggiorate nelle ultime ore, come avevano riportato molti media messicani e internazionali, dopo il suo ricovero in un ospedale di Città del Messico all’inizio di aprile. Il più celebre romanzo di García Márquez, Cent’anni di solitudine, fu pubblicato per la prima volta nel 1967: tra gli altri suoi libri più famosi ci sono L’autunno del patriarca, Cronaca di una morte annunciata e L’amore ai tempi del colera. Il successo dei suoi romanzi fu tra i principali responsabili di una grandissima crescita di interesse per la letteratura sudamericana. Il necrologio del New York Times lo associa a Dickens, Hemingway e Tolstoj nella capacità di farsi amare dai critici e dalle masse di lettori. Il solo incipit di Cent’anni di solitudine è leggendario e adorato dai suoi lettori, ed è considerato da molti uno dei più straordinari della storia della letteratura.
La morte di Gabriel García Márquez. Aveva 87 anni, aveva vinto il Nobel per la letteratura, era amatissimo da mezzo secolo e malato da tempo.
È iniziata oggi la 72esima edizione del festival di Cannes, con la cerimonia di apertura e la presentazione del primo tra i film in concorso che potrebbero vincere la Palma d’oro: The Dead Don’t Die di Jim Jarmush. Tra i primi da fotografare c’erano Julianne Moore, Bill Murray, Javier Bardem e Tilda Swinton. Nel pomeriggio c’è stato il photocall della giuria del festival, presieduta quest’anno dal regista Alejandro G. Iñárritu (l’anno scorso la presidente era stata l’attrice Cate Blanchett) e composta dai registi Kelly Reichardt, Robin Campillo, Yorgos Lanthimos, Enki Bilal e Pawel Pawlikowski e dalle attrici Maimouna N’Diaye, Elle Fanning e Alice Rohrwacher.
È iniziato il festival di Cannes. Con il photocall della giuria e la presentazione del film "The Dead Don’t Die": tra gli altri c'erano Alejandro Iñárritu, Elle Fanning e Bill Murray.
Le recensioni di film scritte dal pubblico su siti come IMDb o Rotten Tomatoes sono un’enorme raccolta di dati sui gusti e le opinioni di migliaia di persone in tutto il mondo, che non esisteva fino a pochi anni fa quando quelle opinioni si sentivano solo sui marciapiedi fuori dai cinema, o nei bar. Il sito di raccolta e analisi di dati Priceonomics ha sfruttato la cosa, analizzando migliaia di recensioni di film per capire quali sono gli attori che, in base ai dati, piacciono al pubblico e non ai critici e quelli che, al contrario, sono bravissimi per i critici e non sono invece apprezzati dal pubblico. Priceonomics ha preso i dati di Open Movie Database – un sito con tantissime informazioni sui film – sulle recensioni dei film fatte su Rotten Tomatoes, dove a ogni film è associato un voto medio dato dai critici e un voto medio dato dal pubblico. Entrambi i voti vanno da 0 a 100 (anche se sono calcolati in maniera un po’ diversa). Priceonomics ha fatto i dovuti aggiustamenti, ha preso in considerazione solo i film che avevano almeno 1.000 voti da parte degli utenti (non tanti, per gli standard di Rotten Tomatoes) e ha guardato tutti i film fatti da quelli che ha definito “117 attori popolari”, facendo poi una media della differenza tra il voto che critici e pubblico hanno dato a ognuno dei loro film. Il voto non è quindi dato all’attore, ma ai film in cui l’attore ha recitato.
“Snobbati dalla critica”. Una classifica di Priceonomics sugli attori che piacciono un sacco al pubblico ma per niente ai critici, e viceversa.
Alle 17.58 del 23 maggio 1992, il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta – Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani – vennero uccisi in un attentato vicino allo svincolo autostradale dell’A29 a Capaci, a pochi chilometri da Palermo. La carriera di Falcone Giovanni Falcone, che aveva compiuto 53 anni cinque giorni prima dell’attentato (era nato il 18 maggio 1939) era uno dei magistrati antimafia più celebri d’Italia. Da poco più di un anno era a capo della Direzione Affari Penali del ministero della Giustizia, chiamato dall’allora ministro socialista Claudio Martelli.
Cosa fu la strage di Capaci. La storia di Giovanni Falcone e di che cosa successe il 23 maggio 1992.
Dura da molti anni su Internet una critica e uno scetticismo sul luogo comune della grande modernità dell’uso del Web da parte di Beppe Grillo e del suo movimento: il luogo comune è stato diffuso da Grillo stesso e dai media tradizionali, poco preparati a capire la dimensione del fenomeno. Un articolo piuttosto esauriente sulla maniera riduttiva e unilaterale di usare la Rete da parte di Grillo fu scritto da Massimo Mantellini sul suo blog già nel 2007 (poi ripreso anche da alcuni giornali). Oggi quello scetticismo arriva sul Corriere della Sera, grazie a un’analisi, più attenta di quelle che circolano di solito, da parte di Serena Danna. Si continua a ripetere che all’origine della vittoria del Movimento 5 Stelle ci sia un uso sapiente dalla Rete, affermazione significativa dell’arretratezza tecnologica dell’Italia. Il successo di Beppe Grillo nasce e si consolida sul blog, strumento che — pur nella sua resistenza — appartiene a una fase iniziale di Internet. Dal 2005 — anno di fondazione di www.beppegrillo.it — a oggi, mentre il web si adattava alle dinamiche di scambio e interazione tipiche dei social network, il blog è rimasto fedele a se stesso, diventando contenitore dei temi caldi del movimento e — per usare le parole del docente di Harvard Cass Sunstein — «cassa di risonanza» delle opinioni dei suoi lettori. Invece di aprirsi alle diversità e al confronto — caratteristiche imprescindibili del web sociale — il Movimento 5 Stelle si è chiuso a doppia mandata nell’universo del leader. Il progetto di Grillo e Casaleggio ricorda quello dei colossi del web Google e Facebook, che lavorano per creare una dimensione esclusiva di navigazione online dove tutta l’attività dell’utente si svolge dentro il perimetro del mondo di valori, idee, contenuti e servizi costruito su misura per lui. Su Twitter, il popolare social da 140 caratteri, lo stesso Grillo — che ha più di un milione di follower — segue quasi esclusivamente esponenti del Movimento che, a loro volta, lo usano per comunicare in maniera unidirezionale e creare una contrapposizione tra Noi — il movimento — e Loro — tutti quelli che non ne fanno parte.
Grillo e il mito del suo uso di Internet. In realtà, spiega Serena Danna sul Corriere, è "a bassa tecnologia", arretrato e unilaterale.
È in corso uno scontro tra Lega e Fratelli d’Italia, i due principali partiti della destra, sulla nomina del presidente del COPASIR, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che esercita il controllo sulle attività dei servizi segreti e ha ampi poteri. Attualmente il presidente, nominato nel 2019, è della Lega: ma la legge prevede che l’incarico spetti a un partito di opposizione, condizione in cui in questo momento si trova soltanto Fratelli d’Italia, che quindi lo pretende. I giuristi sembrano prevalentemente d’accordo con la richiesta, ma la Lega sta opponendo una certa resistenza, appellandosi a un precedente di una decina di anni fa che però sembra avere caratteristiche sostanzialmente diverse. Il COPASIR Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è stato istituito dalla legge numero 124 dell’agosto 2007, che gli attribuisce la funzione di verificare «in modo sistematico e continuativo» che l’attività dei servizi segreti sia svolta nel rispetto delle leggi, della Costituzione e nell’interesse della Repubblica e delle sue istituzioni.
Fratelli d’Italia e Lega si contendono la presidenza del COPASIR. La guida del comitato che controlla i servizi segreti spetterebbe al partito di Meloni, l'unico all'opposizione, ma il partito di Salvini non vuole cederla.
L’amministratore delegato di Twitter, Dick Costolo, ha annunciato giovedì che lascerà il suo incarico il prossimo primo luglio. Gli subentrerà temporaneamente Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter, presidente del consiglio d’amministrazione e già CEO di Twitter tra il 2007 e il 2008 (è anche il fondatore di Square, tra le molte altre cose); nel frattempo il consiglio d’amministratore di Twitter cercherà un nuovo amministratore delegato permanente. Costolo era CEO di Twitter dal 2010, quando era subentrato al co-fondatore Evan Williams. Nei mercati aperti il valore delle azioni di Twitter è cresciuto molto dopo l’annuncio. Welcome back, @jack !! https://t.co/3papmyUKg0
Il capo di Twitter si dimette. Dick Costolo ha annunciato inaspettatamente che lascerà l'incarico il primo luglio.
Sono passati tre anni da quando Diego Bianchi, già protagonista di un suo culto grazie a quello che scriveva sul suo blog “La zeta di Zoro” ma soprattutto grazie ai suoi videocommenti dedicati al Grande Fratello e non solo, decise di dedicarsi alla ricostruzione della passione della sua vita: e raccontò la storia della sinistra italiana e del PCI in particolare, con le evoluzioni più attuali. Fu la prima puntata di una serie di video battezzata “Tolleranza Zoro” che diede poi al suo autore notorietà e popolarità nazionali e televisive, soprattutto con la svolta dell’arruolamento a “Parla con me”. Al Post, dove siamo fans devoti, abbiamo selezionato per cultori e profani – in celebrazione di questi tre anni – le cinque migliori puntate di sempre di Tolleranza Zoro, anzi le quattro. La quinta l’abbiamo chiesta all’autore. Daje.
Le cinque migliori Tolleranza Zoro di sempre. Dalle rovine dell'Aquila alla nascita del PD, passando per le elezioni e il racconto del PdL: il meglio scelto dal Post e da Zoro stesso.
L’ultimo libro del fotografo Nick Turpin si intitola On The Night Bus e raccoglie ritratti di persone dietro i finestrini appannati degli autobus di Londra. Fa parte della collana “Tales from the City”, dedicata a diversi progetti fotografici sulle città e pubblicata da Hoxton Mini Press. Turpin ha scattato le fotografie con un teleobiettivo nella zona della stazione della metropolitana di Elephant & Castle, nel corso di due inverni: mostrano persone assorte, stanche o intente a parlare con i vicini, scene normali in cui ci imbattiamo ogni giorno. I ritratti di Turpin sembrano quasi quadri, con i finestrini appannati che attenuano e sfocano i lineamenti del volto dei passeggeri. Turpin è nato nel 1969 a Londra, dove vive e si occupa di fotografia pubblicitaria dopo aver lavorato sette anni come fotografo per l’Independent. Nel 2000 ha fondato un collettivo internazionale di fotografi di strada, In-Public. Tra le altre cose, ha scattato anche la copertina della prima edizione del celebre libro Il diario di Bridget Jones, di Helen Fielding.
Dietro i finestrini appannati di Londra. Fotografie che sembrano quadri di passeggeri stanchi e assorti seduti sugli autobus, in cui riconoscersi facilmente.
La Stampa di oggi ha pubblicato alcuni stralci di una lettera del papa emerito Benedetto XVI – che ha lasciato il papato circa un anno fa, il 28 febbraio 2013 – nella quale Ratzinger smentisce che sia stato costretto a “dimettersi” a causa di alcune pressioni riguardo la gestione dei casi di pedofilia nella Chiesa e della vicenda di alcuni documenti sottratti dal suo collaboratore Paolo Gabriele: e che quindi, secondo quanto scritto da alcuni, la sua scelta non sia avvenuta “liberamente”, una delle due condizioni previste dal diritto canonico per riconoscerne la validità (la seconda è che la rinuncia venga “debitamente manifestata”). L’ipotesi, come spiega lo stesso articolo nel quale è contenuta la lettera, era circolata da giorni su alcuni giornali italiani: Antonio Socci, su Libero, aveva scritto che «per ottenere una decisione in tal senso [la rinuncia papale] si può premere in molti modi. Non necessariamente con un’imposizione diretta» e che «il problema della validità canonica delle sue dimissioni è enorme». Andrea Tornielli, uno dei vaticanisti della Stampa, ha quindi scritto a Ratzinger per chiedergli spiegazioni, ottenendo una risposta due giorni dopo, il 18 febbraio. Le presunte pressioni sul Papa erano già state smentite dall’arcivescovo Georg Gänswein, segretario di Benedetto XVI, nel corso di un’intervista a Famiglia Cristiana pubblicata il 10 febbraio 2014.
La lettera di Benedetto XVI alla Stampa. «Non c'è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia», ha scritto per smentire i retroscena secondo cui si dimise a causa di pressioni esterne.
Lo studio di architettura californiano AECOM (uno dei più importanti al mondo) ha progettato la nuova sede della casa discografica Sony Music a Madrid. I nuovi uffici si trovano sul Paseo de la Castellana, nel centro di Madrid, vicino a imprese e aree commerciali: i vecchi uffici erano invece situati in un vecchio palazzo lontano dal centro della città, con un design obsoleto e senza gli spazi adeguati. Sony ha voluto uno spazio innovativo per aumentare la produttività e promuovere la collaborazione tra i dipendenti: c’è un grande auditorium per tenere eventi e concerti e i nuovi uffici sono molto grandi e colorati, per “emanare un’atmosfera fresca, in linea con i valori del brand nell’epoca della musica digitale”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I nuovi uffici di Sony Music a Madrid. Le foto dei nuovi uffici progettati dallo studio d'architettura AECOM, che non sembrano uffici.
L’ultimo episodio della sesta stagione di Game of Thrones è andato in onda domenica 26 giugno negli Stati Uniti, e in contemporanea in Italia su Sky Atlantic. È stato un episodio più lungo del solito (durava 69 minuti) e sono successe un sacco di cose: molti personaggi sono morti, e molte linee narrative hanno avuto una svolta decisiva. Insieme al penultimo episodio, quello della battaglia tra Jon Snow e Ramsay Bolton, l’episodio di domenica – intitolato The Winds of Winter – è stato il più apprezzato di tutta la serie su IMDb, il sito che raccoglie le recensioni degli utenti: ha 10 stelle su 10. Abbiamo raccolto alcune cose che vorrete sapere dopo averlo visto, e abbiamo chiarito alcuni punti che potrebbero non essere chiarissimi. Oggi più che mai: E quindi davvero R+L=J Partiamo con l’elefante nella stanza. Dopo anni di discussioni, che sono cominciate prima della serie tv tra i lettori dei libri di George Martin, è stata confermata la più importante e diffusa teoria dei fan su Game of Thrones: Jon Snow non è il figlio illegittimo di Ned Stark, avuto con una donna del sud di Westeros, ma è il figlio di Lyanna Stark e Rhaegar Targaeryen. Lyanna Stark era la sorella minore di Ned Stark, e promessa sposa di Robert Baratheon (il marito di Cersei, che lei uccide nella prima stagione), mentre Rhaegar Tarheryen era il primogenito di Aerys II Targeryen, il Re Folle ucciso da Jaime Lannister e a cui è succeduto sul Trono di Spade Robert Baratheon: Rhaegar, che morì prima degli avvenimenti raccontati nella serie, è quindi il fratello maggiore di Daenerys Targaryen. Tywin Lannister, padre di Cersei, Jaime e Tyrion, voleva che Rhaegar sposasse Cersei, ma Aerys II decise invece di farlo sposare con Elia Martell, sorella di Oberyn. Rhaegar però rapì Lyanna Stark, e il padre e il fratello di lei, Rickard e Brandon Stark, andarono a protestare dal Re Folle, ma vennero uccisi: fu a quel punto che Ned Stark e Robert Baratheon cominciarono la ribellione che rovesciò il regno del Re Folle (con l’aiuto di Jaime). Rhaegar morì nella ribellione, e Ned raggiunse sua sorella Lyanna nella Torre della Gioia, a Dorne, dove l’aveva portata Rhaegar. Nell’ultimo episodio, Bran ha una visione che mostra suo padre Ned insieme a sua sorella Lyanna, che sta morendo dopo aver partorito un figlio. Lyanna dice a Ned di proteggere suo figlio mentendo sulle sue vere origini, perché sa che se Robert Baratheon scoprisse che è il figlio di Rhaegar lo ucciderebbe, per eliminare un potenziale pretendente al trono (se vi ricordate, nella prima stagione Robert discute anche di fare uccidere Daenerys).
Tutto sull’ultimo episodio di “Game of Thrones”. Le cose che vi siete chiesti e quelle che non sapete di volere sapere, che poi per un anno basta.
Grazie alle moltissime missioni spaziali organizzate in quasi 60 anni di esplorazioni spaziali, il logo della NASA – l’ente spaziale statunitense – è una delle immagini più conosciute e riconoscibili al mondo. Il cerchio blu cobalto con le due linee rosse e la scritta NASA è l’emblema utilizzato più di frequente, ma molti ricordano un altro logo molto stilizzato e che ebbe un notevole successo tra il 1975 e il 1992, anno in cui fu ritirato. Conosciuto come “the worm”, “il verme”, il logo mostra il solo nome della NASA ed è rimasto in bella vista per anni su alcune delle più importanti astronavi realizzate dalla NASA come gli Shuttle, il cui programma è terminato nel 2011. Per molti quel logo simboleggia più di tutto le esplorazioni spaziali della NASA e, a distanza di quasi vent’anni dal suo ritiro, è stata avviata una campagna su Kickstarter per fare una ristampa del manuale con le indicazioni, gli standard e le istruzioni di immagine coordinata per utilizzare “il verme”. L’idea è venuta a Hamish Smyth e Jesse Reed, due designer che lavorano per lo studio Pentagram, e che in passato avevano organizzato un’iniziativa simile per ristampare il manuale di immagine coordinata della metropolitana di New York, apprezzatissimo progetto di design curato tra l’altro da Massimo Vignelli e Bob Noorda. In quel caso i fondi su Kickstarter furono raccolti in poco tempo e permisero di ristampare migliaia di copie del manuale, che furono poi distribuite ai partecipanti della raccolta fondi. Reed ha spiegato al New York Times che molti già allora proposero di ripetere l’esperienza stampando proprio il manuale con le indicazioni del logo della NASA. L’obiettivo della campagna era raccogliere almeno 158mila dollari e, a 33 giorni dalla scadenza, ne sono stati già raccolti più di 273mila.
Il “verme” della NASA, da ristampare. Una campagna su Kickstarter vuole resuscitare il testo che introdusse un vecchio e amato logo della NASA.
Sabato 16 febbraio è scaduto il mandato di Tito Boeri alla guida dell’INPS, il gigantesco istituto che si occupa di erogare le pensioni e tutte le altre forme di previdenza sociale in Italia. Il governo però non ha ancora trovato un suo sostituto e l’INPS, la società con il bilancio più grande del paese, è al momento senza una guida. A bloccare la nomina di un successore di Boeri sono le divisioni tra le due principali forze di maggioranza. Il Movimento 5 Stelle spinge affinché sia nominato Pasquale Tridico, professore di Economia e principale autore della norma sul reddito di cittadinanza. La Lega vorrebbe invece Mauro Nori, ex direttore generale dell’INPS tra 2010 e 2015. L’assenza di un accordo ha lasciato per ora senza una guida l’istituto che dovrebbe gestire le due riforme più importanti per il governo: quota 100 e reddito di cittadinanza.
Chi prenderà il posto di Tito Boeri all’INPS. Il suo mandato da presidente è scaduto sabato, ma il governo non ha ancora trovato un sostituto alla guida dell'istituto che gestirà "quota 100" e il "reddito di cittadinanza".
Il New York Times ha raccontato la storia della «stilista più influente di cui non avete mai sentito parlare»: è la statunitense Carol Spencer, che ha 86 anni e dal 1963 al 1998 ha disegnato i vestiti di Barbie, la più famosa bambola del mondo. In occasione dei 60 anni della bambola, messa in vendita dall’azienda Mattel negli Stati Uniti il 9 marzo del 1959, è uscito anche un libro dedicato a Spencer, la sua stilista più significativa: si intitola Dressing Barbie e raccoglie più di 100 fotografie di abiti, alcune provenienti dall’archivio di Spencer, insieme ad aneddoti sul lavoro a Mattel all’epoca, con la creatrice della bambola Ruth Handler, e Charlotte Johnson, a capo del gruppo di sarte e stilisti. (Dressing Barbie)
Carol Spencer, la stilista di Barbie. Disegnò i vestiti della bambola più famosa al mondo per 35 anni, ispirandosi alla moda dell'epoca e finendo per influenzarla.
Janet Woodcock, la commissaria ad interim della Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia statunitense che tra le altre cose si occupa dell’approvazione dei farmaci), ha chiesto al governo americano di aprire un’indagine indipendente sul processo con cui la FDA stessa ha approvato l’Aduhelm, un discusso e controverso farmaco contro il morbo di Alzheimer. Woodcock ha scritto in una lettera al dipartimento della Salute che le relazioni tra il responsabile della revisione dei dati e l’azienda produttrice del farmaco, la Biogen, «potrebbero essere avvenute al di fuori della corrispondenza formale». – Leggi anche: Il nuovo discusso farmaco contro l’Alzheimer
La commissaria dell’FDA ha chiesto un’indagine indipendente sull’approvazione da parte della stessa FDA di un discusso farmaco contro l’Alzheimer.
L’imprenditore piemontese Ezio Bigotti, presidente del gruppo STI che si aggiudicò numerose commesse Consip, e Massimo Gaboardi, ex tecnico petrolifero Eni, sono finiti agli arresti domiciliari venerdì mattina nell’ambito di un’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Siracusa” gestito dall’Eni. Bigotti e Gaboardi sono accusati di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Il loro arresto è legato all’inchiesta che da un anno la procura di Messina sta portando avanti su una specie di “comitato d’affari” in grado di condizionare i processi al Consiglio di Stato e al Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana. Questo comitato sarebbe stato retto dell’avvocato Pietro Amara, legale di Eni, dal suo collega Giuseppe Calafiore e dall’ex magistrato Giancarlo Longo.
L’imprenditore Ezio Bigotti è stato arrestato nell’indagine per le sentenze pilotate in Sicilia in cui è coinvolta anche Eni.
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana ci sono molti musicisti che hanno partecipato al concerto benefico “Shining A Light”, promosso dal network statunitense A&E per sensibilizzare sul tema dei conflitti razziali negli Stati Uniti: sul palco hanno cantato, tra gli altri, Sting, Ed Sheeran, Sia e Pharrell Williams. Mentre Barack Obama si trovava a Manila, nelle Filippine, per il summit APEC, la first lady statunitense Michelle Obama ha dato di nuovo prova di essere una grande appassionata di ballo scatenandosi col coreografo colombiano Sergio Trujillo nella Diplomatic Room della Casa Bianca, durante un evento dedicato agli studenti che partecipano a corsi di arte e spettacolo. A Los Angeles, invece, c’è stata la prima di Youth di Paolo Sorrentino, dove si sono visti i protagonisti del film Jane Fonda, Paul Dano e Madalina Diana Ghenea. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Michelle Obama scatenata (al solito), il sindaco di Londra maltrattato da un ciclista e due Jennifer Lawrence, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Facebook chiuderà Direct, l’applicazione che poteva essere utilizzata per mandare messaggi diretti tramite Instagram, senza dover aprire l’app principale. Direct sarà chiusa nei prossimi mesi e le conversazioni saranno trasferite sulla tradizionale applicazione di Instagram, che già da tempo ha una sua sezione per i messaggi. Direct era stata diffusa alla fine del 2017 ed era un tentativo di Facebook di imitare alcune funzionalità di Snapchat, ma non raccolse mai un particolare successo. La società si era ripromessa di diffonderla in tutti i paesi, ma l’esperimento era stato poi confinato ad alcune aree geografiche, compresa l’Italia. Facebook negli ultimi mesi ha annunciato piani ambiziosi per unificare i sistemi per i messaggi di Messenger, Instagram e WhatsApp, quindi la decisione di chiudere Direct potrebbe rientrare nel piano di riorganizzazione. Il social network ha comunque comunicato la chiusura dell’applicazione senza dare motivazioni ufficiali.
L’app per messaggi Direct di Instagram sarà chiusa a breve.
Oggi apre l’edizione invernale della fiera d’arte moderna e contemporanea Art Basel, che si tiene ogni anno a Miami, in Florida. La fiera, che ha raggiunto la sua undicesima edizione, resterà aperta fino al 9 dicembre. Ospiterà le opere di oltre duemila artisti del XX e XXI secolo di 260 gallerie d’arte provenienti da Nord America, Europa, America Latina, Asia e Africa. Oltre ad artisti affermati del Novecento saranno proposti anche quelli contemporanei non ancora affermati, con opere d’arte visuale, performativa, e pubblica. La Art Basel è stata organizzata per la prima volta nel 1970 a Basilea, in Svizzera, ed è una delle principali fiere internazionali di arte moderna e contemporanea. Da maggio 2013 una versione della fiera verrà organizzata anche a Hong Kong. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di Art Basel a Miami. Le foto dell'edizione invernale di una delle principali fiere d'arte moderna e contemporanea: più di duemila opere da 260 gallerie.
I giornali di oggi riprendono la notizia che circola da ieri su una contestazione del fisco italiano nei confronti di Google, accusata di avere evaso il pagamento di alcune imposte in Italia tra il 2009 e il 2013, utilizzando un sistema piuttosto consolidato tra le grandi multinazionali dell’informatica per pagare le tasse per le loro attività europee in Irlanda, dove fino a qualche anno fa c’era un regime fiscale agevolato. Le informazioni sulle indagini da parte della Guardia di Finanza non sono ufficiali e si parla di “fonti investigative”, ma ci sono elementi piuttosto concreti e una stessa conferma per quanto indiretta della responsabile dell’Agenzia delle Entrate sull’iniziativa. Reuters scrive che giovedì 28 gennaio la Guardia di Finanza di Milano ha notificato un verbale a Google, nel quale si sostiene che l’azienda statunitense abbia evaso 227 milioni di euro tra il 2009 e il 2013, cifra dedotta da una serie di calcoli sulle attività svolte nel nostro paese in quegli anni:
L’indagine del fisco italiano su Google. Secondo giornali e agenzie, la Guardia di Finanza ha contestato all'azienda il mancato pagamento di 227 milioni di euro di tasse.
Analizzando i dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler della NASA, è stato scoperto il primo pianeta con dimensioni paragonabili a quelle della Terra in orbita in una “zona abitabile”, l’area intorno a una stella dove è possibile che un corpo celeste abbia acqua allo stato liquido sulla sua superficie: una condizione fondamentale per consentire la vita, almeno nelle forme in cui la conosciamo. Il pianeta è stato chiamato Kepler-186f e si trova a 500 anni luce dalla Terra (4,73 milioni di miliardi di chilometri), nel sistema della stella Kepler-186 osservabile nella costellazione del Cigno. La stella intorno a cui orbita Kepler-186f, insieme ad altri quattro pianeti, ha dimensioni e massa pari a circa la metà di quelle del nostro Sole. È una nana rossa, il tipo più comune di stelle nella Via Lattea, la galassia in cui si trova anche il nostro sistema solare. Secondo i ricercatori i primi segni di vita su altri pianeti potrebbero essere riscontrati in corpi celesti che orbitano intorno a stelle di questo tipo, proprio perché sono le più numerose nella nostra galassia.
Il cugino della Terra. È stato chiamato Kepler-186f e si trova a circa 4,73 milioni di miliardi di chilometri da noi, in una "zona abitabile" dove è possibile che ci siano le condizioni per la vita.
Ieri il consiglio di amministrazione di Hewlett Packard (HP), il più grande produttore di personal computer al mondo, ha confermato di essere al lavoro per abbandonare la produzione dei PC per concentrarsi meglio sulla creazione di sistemi informatici per le aziende. L’annuncio segna un momento storico per HP e secondo molti analisti è la concreta dimostrazione di quanto rapidamente stia cambiando l’informatica, sulla scia del successo dei tablet e degli smartphone, ambito in cui la HP non è riuscita a imporsi nonostante un enorme investimento di risorse. Le modalità della separazione del settore PC non sono al momento ancora chiare. HP potrebbe optare per una separazione parziale, mantenendo quindi un minimo di controllo, oppure per un completo abbandono con la vendita delle attività al miglior offerente. Il piano di riorganizzazione prevede anche la prossima chiusura dell’area che si occupava della progettazione e dello sviluppo dei tablet, rinunciando a fare concorrenza a Samsung e Apple, e l’acquisizione per 10,25 miliardi di dollari della società informatica Autonomy che produce servizi informatici per le aziende.
HP non farà più computer? hewlett Packard ha annunciato il prossimo disimpegno della produzione dei pc, per concentrare gli sforzi su software e servizi per le aziende.
I Radicali Italiani hanno annunciato di aver raccolto le 33 mila firme necessarie per organizzare un referendum cittadino consultivo a Roma sulla messa a gara del servizio di trasporto pubblico attualmente gestito dalla società ATAC, che si trova in grave crisi, è vicina al fallimento e offre notoriamente un servizio di qualità molto scadente. Per organizzare un referendum consultivo era necessario raccogliere le firme di almeno l’1 per cento degli abitanti della città, cioè circa 30 mila persone. L’anno prossimo dovrebbe quindi tenersi un referendum non vincolante in cui sarà chiesto ai romani se vogliono che il comune metta a gara – occhio, non vuol dire necessariamente privatizzare: ci arriviamo – il servizio di trasporto pubblico della città. «È la prima volta dall’istituzione di Roma Capitale che si riesce nell’impresa di promuovere un referendum comunale con le firme dei cittadini», hanno scritto i Radicali Italiani in un comunicato stampa. La consegna delle firme dovrebbe avvenire domani in Campidoglio. Subito prima del deposito ci sarà una conferenza stampa in cui i leader dei Radicali spiegheranno i risultati che sono sono riusciti a raggiungere durante la campagna referendaria “Mobilitiamo Roma!” e i prossimi passi che intendono compiere.
A Roma ci sarà un referendum su ATAC. I Radicali sono riusciti a raccogliere abbastanza firme per fare un referendum consultivo sulla liberalizzazione del trasporto pubblico.
Negli ultimi giorni il clima a Washington e a Berlino è stato piuttosto simile. C’è solo una notevole differenza tra le due capitali: mentre gli statunitensi non prenderebbero mai in considerazione la possibilità di vivere e lavorare in edifici senza aria condizionata, molti tedeschi pensano che la vita senza climatizzatore sia molto meglio. Questo modo diverso di vedere le cose non riguarda solo Berlino e Washington: molti degli europei in visita negli Stati Uniti spesso si lamentano del “freddo glaciale” negli autobus e negli alberghi. I turisti statunitensi che raggiungono l’altra parte dell’oceano Atlantico, al contrario, si stupiscono dalla capacità degli europei di fare i conti col caldo, sia al lavoro sia a casa. Nel complesso possiamo dire che l’Europa pensa che l’amore degli Stati Uniti per l’aria condizionata sia abbastanza una scemenza. Gli europei si interrogano su questa particolare fissazione degli Stati Uniti da un po’ di tempo: nel 1992 il docente Gwyn Prins dell’università di Cambridge definì l’affezione degli statunitensi per l’aria condizionata come “un’epidemia pervasiva e inconsapevole”. E secondo l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) sta diventando sempre peggio: la richiesta di aria condizionata è sempre aumentata negli ultimi dieci anni.
Gli americani sono malati di aria condizionata? il Washington Post spiega perché noi europei siamo meno fissati coi condizionatori e non teniamo temperature artiche al chiuso in estate.
Microsoft ha annunciato una serie di importanti aggiornamenti per il suo servizio Outlook.com, tra i più usati al mondo per inviare, ricevere e gestire la posta elettronica. Le novità riguardano diversi aspetti del funzionamento di Outlook.com e saranno introdotte nel corso dei prossimi mesi, in tempo per l’uscita di Windows 10, la nuova versione del sistema operativo di Microsoft che rimpiazzerà l’attuale Windows 8.1 (Windows 9 non esiste: l’azienda è passata al 10 per dare l’idea di un cambiamento più incisivo). Disordine Le modifiche più rilevanti di Outlook.com riguardano l’aggiunta di alcuni strumenti per filtrare meglio e in modo automatico la posta. “Clutter” (“Disordine”) è una nuova sezione della casella di posta in arrivo dove il sistema inserisce automaticamente i messaggi di posta meno rilevanti, come quelli contenenti promozioni o altre indicazioni dai siti cui si è iscritti. Il sistema ha anche un’opzione per spostare i messaggi messi erroneamente in “Clutter” nella casella di posta principale e viceversa. La funzione ricorda molto quella aggiunta da Google a Gmail due anni fa per suddividere e organizzare meglio i messaggi in schede separate a seconda del loro contenuto.
Com’è fatto il nuovo Outlook.com. Microsoft ha aggiornato il suo servizio di posta elettronica con nuovi filtri, anteprime ed estensioni.
Tra le molte peculiarità e abitudini del giornalismo italiano, aumentate dalla sua transizione al digitale, ce ne sono alcune che poi diventano parte dell’identità di questa o quella testata, diventando come un genere a parte (spesso poco giornalistico), con i loro cultori ed estimatori. Ci sono i titoli-con-gioco-di-parole-a-tutti-i-costi della Gazzetta dello Sport, per esempio, i video delle rigide riunioni di redazione di Repubblica, o le volgarità e allusioni in prima pagina di Libero o del Giornale. Il sito del Corriere della Sera – il più antico e paludato tra i quotidiani maggiori – è riuscito a fare una cosa simile con le sue gallerie fotografiche di sterminate dimensioni, con decine e decine e decine di foto ripetitive e inutili, sottratte dai social network, spesso a corredo di argomenti altrettanto ripetitivi e futili, costruite per ottenere clic con sprezzo della pazienza dei comuni mortali, e anche un po’ del ridicolo: generando quindi una specie di culto online, e ipotesi su dove potrà ancora spingersi il numero complessivo delle immagini la volta successiva. Col tempo le gallery infinite di Corriere.it – il cui sito è consultabile da chi paga un abbonamento, oltre un limite di articoli mensili – sono passate da essere un laterale accessorio a un elemento caratterizzante della homepage del giornale, con presenze frequentissime, richiami e titoli molto in evidenza e molto clickbait, e con una struttura che invita il lettore a scorrere decine e decine di foto – 40, 90, 150, anche 170 – per avere risposta a una domanda che normalmente viene posta nella didascalia della prima immagine, e che strada facendo spesso si perde completamente.
Le più lunghe gallery di Corriere.it. Sono ormai uno spericolato genere a sé nell'evoluzione del giornalismo digitale: "Per scoprire chi è andate fino all’ultima foto della gallery" (l'ultima di 175).
Lunedì 22 luglio la rivista online statunitense Slate ha raccontato la storia di un piccolo lago nei pressi di Buxton, una cittadina inglese 40 chilometri a sud di Manchester, la cui acqua il mese scorso è stata colorata artificialmente di nero per scoraggiare chiunque avesse voglia di immergersi: il suo bel colore azzurro chiaro, che invogliava molte persone a nuotarci dentro, era infatti dovuto all’altissima concentrazione di ossido di calcio, una sostanza che viene utilizzata nel processo di estrazione di minerali da una azienda poco distante, la quale successivamente scarica l’ossido e altri materiali di scarto nel lago. Come si presentava il lago fino a qualche mese fa (le immagini sono del 2011):
Spiagge inquinate bellissime. Quella di Buxton, in Inghilterra, dove l'acqua è stata colorata per evitare che qualcuno ci facesse il bagno, e una simile in Toscana.
Dopo l’accordo per acquisire il 100 per cento delle quote di Chrysler, il titolo di FIAT ha chiuso con un rialzo del 16 per cento alla Borsa di Milano, dove è quotato, mostrando il gradimento dei mercati finanziari per l’operazione. Ora secondo gli analisti si procederà con una fusione dei due marchi, che formeranno il settimo gruppo di produzione di automobili più importante del mondo. Alcune fonti vicine alla FIAT hanno detto a Reuters che Sergio Marchionne, amministratore delegato FIAT e Chrysler, potrebbe scegliere di quotare il nuovo gruppo a New York, spostando così il baricentro della società dall’Italia agli Stati Uniti. Questa mossa consentirebbe a Marchionne di esibire direttamente i guadagni del gruppo sul mercato finanziario più importante del mondo: potrebbe così convincere gli investitori che FIAT non è più una piccola azienda europea e che dopo la fusione con Chrysler può competere con gli altri due colossi statunitensi dell’auto, General Motors e Ford. La quotazione a New York allontanerebbe poi in qualche modo la dirigenza della FIAT dai problemi che ha in Italia, soprattutto nei rapporti con i sindacati.
FIAT si quoterà in borsa a New York? dopo l'acquisizione di Chrysler ci sarà la fusione, e poi secondo Reuters il gruppo sposterà dall'Italia le proprie operazioni.
Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede giovedì mattina ha annunciato che la riforma della prescrizione sarà approvata nel disegno di legge anticorruzione e che entrerà in vigore solo nel gennaio 2020. La riforma porterà al blocco totale della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, sia in caso di condanna che in caso di assoluzione. Questo vuol dire che, se l’emendamento sarà approvato, una volta terminato il primo grado di giudizio i reati non potranno più essere prescritti, indipendentemente dalla lunghezza degli eventuali processi che dovessero seguire. «La riforma della prescrizione – ha detto Bonafede – è nel ddl anticorruzione, rimarrà nel ddl anticorruzione e andrà in Aula la prossima settimana»
Il governo ha trovato un accordo sulla prescrizione. L'emendamento per introdurre il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio non sarà ritirato, ma la riforma entrerà in vigore solo nel 2020.
Dopo il tema, per gli studenti delle superiori impegnati con l’esame di maturità e arrivato il momento della seconda prova. Al classico l’autore della versione di greco da tradurre è Platone con un testo su Socrate e la politica. Il brano è tratto dall’Apologia di Socrate e Studenti.it ne ha rapidamente pubblicato una traduzione online, insieme ad alcune indicazioni sulle prove nelle altre scuole superiori. Infatti, cittadini ateniesi, io [32b] non ho mai esercitato nessuna carica in città se non come membro della Bulé; e capitò che la mia tribù Antiochide avesse la pritania quando decideste di giudicare tutti insieme, illegittimamente (paranomos), come sembrò in un secondo momento a tutti voi, i dieci strateghi che non avevano raccolto [i naufraghi] della battaglia navale. Ma in quel momento io solo fra i pritani mi opposi a voi, per non fare niente contro la legge, e votai contro. E mentre c’erano oratori pronti a denunciarmi e a trascinarmi in giudizio e voi gridavate e li incitavate, [32c] io pensavo che era per me doveroso rischiare il tutto per tutto con la legge e la giustizia, piuttosto che stare con voi deliberando cose ingiuste, per paura della prigione o della morte. E questo fu quando la città aveva ancora una costituzione democratica. Ma quando si affermò l’oligarchia, i trenta mi rifecero chiamare al Tholo con altri quattro, e mi ingiunsero di portar via da Salamina Leonte di Salamina per metterlo a morte. Essi davano molti ordini del genere a numerosi altri, perché volevano contaminare con le loro colpe più persone possibili. E anche allora, [32d] tuttavia, provai non a parole ma con i fatti che della morte non m’importa – se non è detto troppo rusticamente – proprio nulla, mentre non agire in modo ingiusto ed empio mi sta del tutto a cuore. Perciò quel governo, pur essendo così potente, non mi turbò tanto da indurmi a fare qualcosa di ingiusto, e, uscito dal Tholo, mentre gli altri quattro erano andati a Salamina a prendere Leonte, io mi ero allontanato e me ne ero andato a casa.
Maturità 2010: le tracce d’esame della seconda prova. Platone al classico, geometria piana e solida allo scientifico (PNI), estimo per i geometri e crisi finanziaria per gli ITC.
Il Partito Democratico ha annunciato sui social network e su Youdem che candiderà alle prossime elezioni politiche in Lombardia l’ex direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli. Galli è nato a Milano il 13 marzo 1951, si è laureato in Economia Politica all’Università Bocconi nel 1975 e nel 1979 ha svolto attività di ricerca presso il Fondo Monetario Internazionale a Washington. Fra il 1980 e il 1995 ha lavorato al Servizio Studi della Banca d’Italia, rappresentandola in vari organismi internazionali. Dal marzo del 1995 a febbraio del 2003 è stato capo economista di Confindustria, di cui poi è stato direttore generale dal 2 febbraio 2009 a luglio 2012. Galli è stato anche docente universitario di econometria e di economia monetaria e membro del Comitato Scientifico dell’Ente Einaudi, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e riviste scientifiche ed è consigliere del CNEL. Galli è membro del board dell’Istituto Bruno Leoni, un centro studi di ispirazione liberale: quando Galli divenne direttore generale di Confindustria il sito di IBL si congratulò pubblicando questa nota:
Giampaolo Galli candidato con il PD. Fino a luglio era direttore generale di Confindustria.
Da ieri sera, l’ex dirigente di Google Marissa Mayer è il nuovo presidente e amministratore delegato (CEO) di Yahoo. Avrà il compito di risollevare le sorti della società, in affanno da anni a causa di scelte commerciali poco efficaci (soprattutto di fronte al dilagare di Google) e di problemi interni che hanno portato a frequenti sostituzioni dei propri manager e della carica di CEO. Yahoo ha scelto Mayer per la sua esperienza nel settore delle ricerche online e dei servizi per i singoli utenti, ambiti in cui la società ha faticato a innovare e a mantenere il passo rispetto alla concorrenza di Google. Marissa Ann Mayer ha 37 anni e si è laureata alla Stanford University in scienze, conseguendo anche un master in informatica. Si è specializzata nella ricerca sull’intelligenza artificiale. Nel 1999 fu la ventesima persona a essere assunta da Google e la prima donna a lavorare per la società. All’epoca Google non aveva le attuali dimensioni e Yahoo era invece uno dei motori di ricerca più usati e popolari. Nella sua lunga carriera all’interno della società, Mayer ha contribuito a progettare e rifinire molti dei prodotti che oggi usano centinaia di milioni di persone in tutto il mondo come Gmail, Google News e Google Immagini. Ha avuto anche un ruolo importante nel definire la classica ed essenziale pagina iniziale del motore di ricerca, quella completamente bianca con il solo logo di Google e il campo in cui inserire i termini da cercare online.
Marissa Mayer, il nuovo CEO di Yahoo. Ha 37 anni, aspetta un bambino, fino a ora ha lavorato per Google e avrà un bel da fare.
I risultati definitivi delle primarie del Partito Democratico (PD) diffusi domenica, nel corso dell’Assemblea Nazionale del partito che ha ufficialmente eletto Nicola Zingaretti segretario del partito, sembrano il frutto di un calcolo a tavolino più che di una normale distribuzione statistica. Secondo i dati ufficiali diffusi dal partito, infatti, i tre candidati – Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti – hanno raccolto ciascuno un numero di voti assoluti che corrisponde a una percentuale “tonda”, senza decimali. #AssembleaPd I risultati ufficiali delle #PrimariePd: @nzingaretti 1.035.955 voti pari al 66%, @maumartina 345.318 voti pari al 22%, @bobogiac 188.355 voti pari al 12%
C’è qualcosa di strano nei risultati finali delle primarie del PD. Ogni candidato ha ottenuto un numero di voti assoluti che corrisponde a una percentuale "tonda", senza decimali.
Nelle ultime settimane alcune aziende farmaceutiche e centri di ricerca hanno diffuso i primi dati sull’efficacia dei loro vaccini contro il coronavirus, comunicando risultati migliori delle attese. Pfizer e BioNTech hanno rilevato un’efficacia del 95 per cento del loro vaccino, Moderna del 94,5 per cento e AstraZeneca del 70 per cento circa, anche se su quest’ultimo si sono accumulati alcuni dubbi. L’efficacia rilevata durante le sperimentazioni racconta però solo una parte della storia. Leggendo “efficacia del 95 per cento” si potrebbe pensare che un vaccino protegga – in condizioni normali – 95 persone su 100 dalla COVID-19, la malattia causata dal coronavirus, ma le cose sono più complicate di così. I test clinici non possono per loro natura mostrare che cosa accadrà realmente tra la popolazione, una volta che i vaccini saranno somministrati a milioni di individui nella comunità: forniscono insomma un’efficacia stimata, inevitabilmente diversa da quella di comunità, che diventa nota solo dopo l’impiego del vaccino per diverso tempo.
Che cos’è “l’efficacia di un vaccino”. Una rapida guida per capirlo, visto che ne sentiamo parlare da settimane con le annesse speranze di fermare la pandemia da coronavirus.
Il 26 ottobre, il consiglio di stato – l’organo giurisdizionale che si occupa della tutela dei diritti dei privati nei confronti della pubblica amministrazione – ha stabilito che le trascrizioni negli archivi di stato civile dei comuni italiani degli atti di matrimonio tra persone dello stesso sesso contratti all’estero sono nulle. Per i giudici, il matrimonio omosessuale è privo «dell’indefettibile condizione della diversità di sesso fra i nubendi», le due persone che si vogliono sposare. Il 18 ottobre del 2014 il sindaco di Roma Ignazio Marino aveva fatto la trascrizione nei registri di stato civile dei matrimoni celebrati all’estero di 16 coppie gay che ne avevano fatto richiesta al comune. La decisione di Marino seguiva una soluzione simile già adottata un mese prima dal sindaco di Bologna Virginio Merola, e poi seguita anche dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e da altri in base a quel principio di reciprocità per cui due persone sposate in Spagna o nel Regno Unito sono sposate anche in Italia, e viceversa.
Qual è la decisione del consiglio di stato sui matrimoni gay celebrati all’estero. Le loro trascrizioni nei vari comuni italiani sono illegittime: la legge prevede una differenza tra i sessi.
Walt Mossberg, il temuto e rispettato giornalista esperto di tecnologia del Wall Street Journal, ha deciso: grazie ai tablet si può fare a meno dei computer portatili, o quasi. Mossberg è arrivato a questa conclusione dopo aver utilizzato un iPad per una decina di giorni nel corso di un viaggio a Parigi. E se lo dice Mossberg, siate d’accordo o no, per l’industria dei computer il giudizio conta molto: negli ultimi anni Mossberg ha dimostrato spesso intuizioni sagge oltre ad avere costruito un seguito che rende rilevante qualunque cosa dica. L’idea non era tanto quella di testare l’iPad in generale, spiega Mossberg, ma quella di provare a vedere se con un tablet si possono fare le stesse cose che si fanno solitamente in mobilità con un laptop. Oltre alla tavoletta di Apple, già sul mercato dalla scorsa primavera, stanno per arrivare sul mercato molte altre tablet prodotte da grandi aziende come HP, Dell e Samsung, che cercheranno di sfidare il modello attualmente più venduto ritagliandosi uno spazio in un settore in forte crescita.
iPad al posto del portatile, si può. Walt Mossberg del Wall Street Journal ha utilizzato solo un tablet per dieci giorni ed è riuscito a fare tutto quel che voleva, o quasi.
Gilberto Benetton, uno dei fondatori del gruppo Benetton e tra le persone più ricche d’Italia, è morto oggi a 77 anni. Era malato da tempo. Gilberto Benetton – nato nel 1941 a Treviso – nel 1965 aveva fondato insieme ai fratelli Carlo, Giuliana e Luciano l’azienda di abbigliamento Benetton, che ebbe subito un grande successo e permise alla famiglia Benetton di investire anche in altri settori. La società finanziaria dei Benetton – Edizione srl, di cui Gilberto Benetton era vicepresidente – controllava, tramite la società Atlantia, Autostrade per l’Italia.
È morto a 77 anni Gilberto Benetton, uno dei fondatori del gruppo Benetton.
Un tempo i vestiti erano tutti su misura: stavano bene ma costavano tanto e richiedevano tempo, oltre alla scocciatura di andare dalla sarta a farsi prendere le misure. Poi sono arrivati i vestiti in serie, economici, subito disponibili e tutti uguali, al massimo accorciati o stretti in vita con pochi ritocchi. È il tipo di abbigliamento a cui siamo abituati, che ha portato al successo delle grandi catene di abbigliamento e agli acquisti compulsivi online. Ora l’imprenditore giapponese Yusaku Maezawa – il fondatore di Zozotown, la più grande piattaforma online giapponese di abbigliamento – sta provando a fondere le due cose, permettendo di acquistare online vestiti realizzati a distanza, su misura. Lo strumento per farlo è la Zozosuit, una tuta disponibile da gennaio 2018 che calcola, attraverso un’apposita applicazione, le dimensioni esatte di chi la indossa. Zozotown la manda gratis a chiunque la chieda, anche in Italia. La Zozosuit è stata realizzata insieme alla startup neozelandese StretchSense, dopo sette anni di tentativi e versioni più tecnologiche ma più costose. Il giornalista Kenji Hall l’ha provata e ha raccontato come funziona sull’ultimo numero di Monocle. Per prima cosa bisogna indossare la tuta, che aderisce dal collo alle caviglie ed è fatta di un tessuto nero e ricoperta da 300 marcatori bianchi. A quel punto si scarica la app di Zozo sullo smartphone, ci si posiziona a una distanza di circa due metri e si ruota lentamente su sé stessi in senso orario, mentre il telefono scatta 12 fotografie. Sullo schermo compare una ricostruzione in 3D del corpo del cliente con 18 misurazioni, che permettono di realizzare un perfetto abito su misura. I modelli tra cui scegliere sono quelli di Zozo, la minimale marca di vestiti fondata sempre da Maezawa, dove «non esistono taglie ma forme». Vista la sua precisione, c’è anche chi la usa per capire i progressi fatti durante una dieta.
Come comprare abiti su misura senza uscire di casa. Un'azienda giapponese regala una tuta che misura il corpo di chi la indossa, e potrebbe rivoluzionare il nostro modo di fare shopping.
L’INPS, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ha messo a disposizione sul proprio sito un simulatore per chi vuole chiedere l’anticipo pensionistico (APE). L’APE consiste nella possibilità che hanno alcune categorie di lavoratori di anticipare la data del proprio pensionamento grazie a un prestito che copre i contributi ancora da versare. Il prestito viene restituito dai lavoratori in 20 anni attraverso delle trattenute dalla pensione mensile, quando maturano i termini per riceverla. L’APE esiste in via sperimentale dal maggio scorso e si potrà fare richiesta per ottenere il pensionamento anticipato fino al 31 dicembre 2019. Il simulatore dell’INPS permette di calcolare – in base alle diverse circostanze di ogni lavoratore – l’importo del prestito e quello della rata per il suo rimborso. Il simulatore dell’INPS per il pensionamento anticipato lo trovate qui. Nella stessa pagina sono presenti tutte le istruzioni per usarlo.
Il simulatore dell’INPS per chi vuole chiedere l’anticipo pensionistico (APE). Permette di calcolare l'importo del prestito necessario per chiedere il pensionamento anticipato e quello della rata per la sua restituzione.
Poco dopo la mezzanotte c’è stato un terremoto di magnitudo 3.2 con epicentro nel comune di Gallicano nel Lazio, a est di Roma. La scossa è stata 52 minuti dopo la mezzanotte e l’ipocentro del terremoto è stato a una profondità di circa 10 chilometri. Per ora non si ha notizia di danni a cose o a persone. [DATI #RIVISTI] #terremoto ML 3.2 ore 00:52 IT del 30-12-2018 a 4 km W Gallicano nel Lazio (RM) Prof=10Km #INGV_21307351 https://t.co/2cNeAwAbV2
Nella notte c’è stato un terremoto di magnitudo 3.2 a est di Roma.
Tra le persone fotogeniche trovate questa settimana sulle agenzie fotografiche si fanno notare il primo ministro britannico Boris Johnson e Carrie Symonds nel giardino nel numero 10 di Downing Street, nel giorno del loro matrimonio, a Londra. Ci sono anche l’attore Milo Ventimiglia, la 500 Miglia di Indianapolis e Joe Biden in bici. E poi gli sforzi dei tennisti Serena Williams e Mikael Ymer al Roland Garros, Paul Rudd e Capitan America, tre calciatori della nazionale italiana e la risata di Kamala Harris. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Milo Ventimiglia, Paul Rudd, Boris Johnson e Carrie Symonds sposi, tra le persone da fotografare in settimana.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Dove nascono più bambini in Italia. In Trentino ed Emilia Romagna la media del numero di figli per famiglia è superiore a quella europea, ecco perché.
Entro la mezzanotte il governo italiano dovrà decidere se fare delle concessioni alla Commissione Europea che ha chiesto di modificare la legge di bilancio oppure se procedere sulla strada che probabilmente porterà a un nuovo scontro con le autorità europee. La decisione sarà presa nel tardo pomeriggio, quando il ministro dell’Economia Giovanni Tria, favorevole a trattare, si incontrerà con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e con i capi della maggioranza Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i quali hanno fatto sapere di non essere molto inclini a fare concessioni. Il problema è che la legge di bilancio viola in maniera plateale numerose regole di bilancio europee e il governo non ha fatto quasi nessun tentativo di trovare una mediazione. La Commissione Europea, che è incaricata di farle rispettare, ha fatto numerose contestazioni alla legge di bilancio italiana, la più grave delle quali è che non porterà a una riduzione dell’enorme debito pubblico italiano, ma anzi, con ogni probabilità lo farà aumentare. Per questa ragione, la Commissione ha minacciato di aprire nei confronti dell’Italia una “procedura per debito eccessivo” che nel peggiore dei casi potrebbe concludersi con una serie di sanzioni economiche nei confronti del nostro paese. Ma la Commissione contesta anche il deficit previsto dalla legge, perché troppo alto, e le previsioni macroeconomiche contenute nei documenti governativi, perché troppo ottimiste.
Oggi il governo deve rispondere alla Commissione Europea. Bisogna decidere se fare qualche concessione sulla legge di bilancio o decidere di tenerla così com'è: la decisione arriverà entro sera.
Venerdì 24 ottobre il canale di YouTube dei Foo Fighters ha diffuso “The Feast And The Famine”, la seconda canzone estratta dal nuovo disco dei Foo Fighters, “Sonic Highways”, che uscirà il prossimo 10 novembre. “Sonic Highways” è l’ottavo album in studio dei Foo Fighters, a tre anni dall’uscita di “Wasting Light”.
La nuova canzone dei Foo Fighters. Si chiama "The Feast And The Famine" ed è il secondo brano estratto dal nuovo album "Sonic Highways", che uscirà il 10 novembre.
Negli ultimi sette giorni in Italia sono stati registrati 43.204 casi di contagio da coronavirus, più del doppio della settimana precedente. È un aumento molto preoccupante e che si distingue drasticamente dai dati registrati in questa seconda fase dell’epidemia, come del resto dimostrato dall’inasprimento delle misure restrittive nazionali e locali e dalla generale trasformazione del clima generale, dopo la relativa tranquillità estiva. In termini assoluti, i contagi registrati questa settimana hanno praticamente raggiunto quelli delle peggiori settimane di fine marzo: in realtà sappiamo che allora i contagiati reali erano fino a 10 volte quelli accertati, mentre quelli che ora sfuggono al monitoraggio sono molti meno. Questo non vuol dire che la situazione sia tranquilla o che non ci sia da preoccuparsi, anzi: soltanto che siamo in una fase diversa. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. Negli ultimi sette giorni i contagi sono stati più del doppio della settimana precedente, e iniziano a vedersi gli effetti sui decessi e i ricoveri.
Oggi sul Corriere della Sera Luigi Ferrarella riferisce di un notevole inciampo dell’inchiesta contro il vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Franco Nicoli Cristiani, arrestato lo scorso novembre per un’inchiesta su una storia di tangenti. Erano la chicca di una importante intercettazione ambientale, e di conseguenza anche un ghiotto titolo di giornale, «i big babol» intesi dagli inquirenti come banconote da 500 euro per una tangente di 100.000 euro al vicepresidente del Consiglio regionale lombardo Franco Nicoli Cristiani per trasformare una cava in discarica d’amianto. Solo che adesso emerge che la moglie dell’imprenditore pagatore della tangente, il 26 settembre in auto con il mediatore della mazzetta, in realtà non aveva detto «stai parlando dei big babol?» a proposito delle banconote da 500 euro, ma «stai parlando dei big brothers», riferendosi a due fratelli soci del marito.
L’intercettazione sbagliata. Tra le accuse contro il vicepresidente del consiglio regionale lombardo c'era la storia delle tangenti "big babol": ma era un errore di trascrizione.
L’azienda produttrice di automobili elettriche Tesla è sotto indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, secondo alcune fonti consultate da Bloomberg. L’indagine è stata avviata in seguito ad alcune dichiarazioni diffuse nei mesi scorsi dal CEO della società, Elon Musk, sulla possibilità di rendere nuovamente privata Tesla e di ritirarla quindi dalla Borsa. L’annuncio aveva portato ad alcune oscillazioni delle azioni e a nuove speculazioni da parte degli investitori. L’indagine avviata, riferisce sempre Bloomberg, sarebbe per frode e potrebbe avere conseguenze per Musk e la società. Per ora l’ufficio del procuratore generale a San Francisco non ha diffuso commenti per confermare o smentire la notizia.
Tesla è indagata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per alcuni tweet del suo CEO Elon Musk, dice Bloomberg.
In Calabria ci sono ancora 59 incendi attivi, un dato che è in diminuzione rispetto a mercoledì, quando ne erano stati registrati 110: ma la situazione continua a essere grave. Il presidente della regione Nino Spirlì ha detto che degli incendi attivi 12 sono “di interfaccia”, ovvero si sono sviluppati al confine tra una zona boscosa e una urbana, e che le maggiori criticità sono state rilevate nella provincia di Reggio Calabria, in particolare nelle zone Bagaladi, Cardeto, Grotteria, Mammola, Martone, San Luca e Cittanova. Gli incendi stanno riguardando da giorni diverse aree del Sud Italia: per molti è probabile la causa dolosa, come nel caso di un rogo appiccato da un piromane in provincia di Benevento e registrato da una telecamera nascosta, ma altri sono causati anche dal grande e anomalo caldo registrato negli ultimi giorni. Mercoledì la giunta regionale della Calabria ha chiesto al governo di dichiarare lo stato di emergenza, come avevano già fatto in precedenza anche la Sicilia e la Sardegna.
Ci sono ancora 59 incendi attivi in Calabria.
Dopo averlo anticipato nelle scorse settimane, oggi l’ex ministro ed eurodeputato eletto con il PD Carlo Calenda ha presentato il suo nuovo partito. Si chiama “Azione” e nelle prime righe del suo manifesto è scritto che sarà un partito fondato sul «liberalismo sociale» e sul «popolarismo di Sturzo». Nelle sue prime interviste per annunciare la creazione del partito, Calenda ha spiegato di averlo fondato perché le tradizionali forze moderate, come PD e Forza Italia, si sono alleate con la Lega e il Movimento 5 Stelle. Azione invece «diventerà il pilastro di un grande Fronte Repubblicano e Democratico capace di ricacciare populisti e sovranisti ai margini del sistema politico». In un’intervista al Messaggero, Calenda ha elencato i principali sostenitori che il suo partito ha raccolto fino a questo momento:
Calenda ha fatto un partito. Si chiama "Azione" e dice che sarà il partito di chi «fatica, di chi lavora e di chi studia»: ma se i sondaggi non saranno positivi non si presenterà alle elezioni.