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Lo stilista Ralph Lauren ha annunciato le sue prossime dimissioni dall’incarico di amministratore delegato della sua casa di moda – che si chiama, appunto, Ralph Lauren – e sarà sostituito da Stefan Larsson. Le dimissioni saranno effettive da novembre: Larsson farà comunque riferimento a Lauren, che continuerà ad avere un ruolo nella società sia strategico che creativo perché rimarrà presidente del consiglio di amministrazione e direttore creativo. Ralph Lauren rimarrà anche il maggior azionista dell’azienda, dato che possiede l’81 per cento delle azioni. Stefan Larsson ha 41 anni e dal 2012 è presidente della marca di abbigliamento low-cost Old Navy, società sussidiaria del marchio Gap, dalla quale si dimetterà il 2 ottobre. Nella sua carriera Larsson si è fatto notare per i risultati economici che è riuscito a ottenere. Quando è arrivato a Old Navy l’azienda si trovava in un periodo complicato: dal 2006 al 2008 le vendite erano scese per oltre un miliardo di dollari e Old Navy non era in grado di competere con concorrenti come H&M. Grazie alla gestione di Larsson, improntata alla ricerca dello stile e alla diminuzione dei tempi di produzione, l’anno scorso Old Navy è riuscita a raggiungere quasi i 6 miliardi di dollari nelle vendite negli Stati Uniti (circa il 40 per cento delle entrate globali di Gap). Prima del suo incarico in Old Navy, Larsson ha lavorato per quindici anni come dirigente proprio da H&M, nel periodo in cui l’azienda svedese ha aumentato le vendite annuali da 3 a 17 miliardi di dollari e si è diffusa in 44 nazioni, dalle 12 iniziali.
Ralph Lauren si è dimesso da Ralph Lauren. Da novembre lo stilista non sarà più l'amministratore delegato dell'azienda che ha il suo nome (anche se resterà presidente e maggior azionista).
Charles Dickens nacque esattamente duecento anni fa, il 7 febbraio 1812 a Portsmouth in Inghilterra. Dopo divenne un valido giornalista e editore, ma soprattutto uno dei più famosi romanzieri inglesi di sempre e il più grande scrittore dell’era Vittoriana. Le sue opere – Il circolo Pickwick, Oliver Twist, Tempi difficili, David Copperfield, Casa desolata, Grandi speranze – sono state tradotte in tutto il mondo e hanno ispirato numerosi film. Mentre il suo primo romanzo, Il circolo Pickwick, è un’opera dalla forte vena umoristica che fornisce un ritratto dell’Inghilterra tutto sommato benevolo, negli anni e nelle opere successive Dickens diventò sempre più critico nei confronti della povertà e della stratificazione sociale creati dal Vittorianesimo e dall’industrializzazione. Ne nacque il cosiddetto romanzo sociale, che si concentrava sui ceti economicamente svantaggiati e che denunciava l’ipocrisia, i soprusi e i pregiudizi nei loro confronti. In questo senso, Oliver Twist è una delle opere più famose, con le sue descrizioni della miseria e del crimine della Londra dell’Ottocento. Un’altra caratteristica importante della produzione narrativa di Dickens, oltre ai personaggi apparentemente vuoti e privi di sentimenti (e per questo definiti “burattini”), erano i romanzi a puntate, cosa per la quale è stato spesso disprezzato come “scrittore da feuilleton”. A differenza di molti suoi colleghi, Dickens non scriveva i romanzi in anticipo, ma ne decideva la trama di puntata in puntata, anche a seconda della reazione del pubblico, inventando così nuove situazioni in brevissimo tempo per lo stupore degli altri scrittori. Tra le altre cose, il personaggio Disney di Paperon de Paperoni è stato ispirato da una delle più famose creazioni di Dickens, ossia il tirchio Ebenezer Scrooge, protagonista del racconto Canto di Natale (A Christmas Carol). Charles Dickens morì il 9 giugno 1870 a Gads Hill Place, in Inghilterra, per un’emorragia cerebrale.
10 link su Charles Dickens. Guida rapida per leggersi tutti i romanzi, o almeno sostenere una dignitosa conversazione da bicentenario con l'aiuto di Matt Damon, Christopher Hitchens e South Park.
Uno sciopero del settore della scuola è stato indetto per venerdì 13 novembre. Lo sciopero riguarda il personale docente, quello dirigente e quello ATA; è stato organizzato dai sindacati Unicobas, Anief, Cub Scuola, Cobas e Usi Surf. Lo sciopero è stato proclamato per manifestare contro la riforma della scuola – soprannominata dal governo la “Buona Scuola” e diventata legge lo scorso luglio – e riguarda l’intera giornata di venerdì. In alcune città italiane ci saranno anche delle manifestazioni: una a Roma in piazza della Repubblica e una a Milano a largo Cairoli. A Roma sono previsti anche cortei di studenti a Porta San Paolo la mattina e a piazza Sant’Apostoli il pomeriggio. Le motivazioni dello sciopero, viene scritto da Unicobas, riguardano i metodi di valutazione degli insegnanti, il sistema scuola-lavoro introdotto dalla riforma, le disparità di trattamento tra gli assunti prima e dopo l’entrata in vigore della legge e il contenuto delle leggi delega ancora da discutere in Parlamento. Vengono chiesti maggiori investimenti («raddoppio immediato») e l’eliminazione dei tagli effettuati sul personale ATA.
Lo sciopero della scuola di venerdì 13 novembre. È stato indetto per protestare contro la riforma "La Buona Scuola": tutte le cose da sapere.
La maggior parte dei film che vediamo sono americani, poi arrivano gli italiani e tutti gli altri film anglofoni: canadesi, britannici e australiani. Ma i film li fanno anche gli altri, e a volte li fanno pure belli. Di recente ci siamo presi a cuore i vostri “non so cosa guardare” e vi abbiamo consigliato i migliori film classici, horror, italiani e documentari da guardare su Netflix. Qui avanti ci sono i film più interessanti che trovate su Netflix e che non sono né in italiano né in inglese. Curiosità: l’Oscar per il Miglior film straniero è in realtà l’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Un film britannico insomma vale solo se in gaelico; un film australiano se in una lingua aborigena.
Volete vedere un film che non sia né italiano né americano o inglese? su Netflix ce ne sono diversi molto buoni, così poi potrete dire "ho visto un film argentino...".
Quella di quest’anno era la 62esima edizione dei David di Donatello, i premi assegnati dall’Ente David di Donatello dell’Accademia del Cinema Italiano. La cerimonia di premiazione è stata condotta da Carlo Conti ed è avvenuta in uno studio di Roma, nella serata di mercoledì 21 marzo. I David di Donatello sono i riconoscimenti italiani più famosi per chi lavora nel cinema. Quest’anno il premio principale – quello di Miglior film – è stato assegnato a Ammore e Malavita, una commedia musical dei Manetti Bros. Era il film con più candidature, e ha ottenuto in totale quattro riconoscimenti: qui abbiamo spiegato cos’è e di cosa parla. Gli altri candidati al Miglior film erano A Ciambra, Gatta Cenerentola, La tenerezza e Nico, 1988. Durante la cerimonia sono stati assegnati in tutto più di venti David, compresi quelli per il Miglior film straniero (Dunkirk), il Miglior film dell’Unione Europea (The Square) e i premi speciali a Stefania Sandrelli, Diane Keaton e Steven Spielberg. Altri film molto premiati sono stati Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli e A Ciambra, con cui Jonas Carpignano ha vinto il premio per il Miglior regista.
David di Donatello 2018: tutti i vincitori, in ordine. Nella 62esima edizione dei premi cinematografici italiani più importanti, il David al Miglior film è andato a "Ammore e Malavita".
I saldi invernali del 2019 sono incominciati oggi, sabato 5 gennaio, in quasi tutte le regioni italiane (tranne che in Basilicata e in Sicilia, dove già erano iniziati). La data in cui finiranno i saldi varia invece da regione a regione: si passa da metà febbraio in Liguria e in Trentino-Alto Adige a inizio aprile in Campania. C’è quindi tempo, ma come al solito chi prima arriva, più cose trova. La durata dei saldi in tutte le regioni italiane
Oggi sono iniziati i saldi in quasi tutta Italia. Le cose da sapere per chi ha intenzione di fare acquisti.
I cartoni animati li guardavamo tutti: e quando non potevamo ce li facevamo raccontare all’intervallo, per non restare indietro. Poi però i pressanti impegni dell’adolescenza, le misteriose dinamiche delle programmazioni televisive e chissà cos’altro ci impedivano spesso di vederli finire, quei cartoni: era un’epoca complicata per guardare le cose dall’inizio alla fine, sia per le pratiche delle tv che per l’età degli spettatori. Recuperare i cartoni animati in streaming, cercarne la trama online o discuterne su Reddit non si poteva: e quindi abbiamo tutti – chi più chi meno – un’infanzia segnata da grandi storie mai concluse. Pensiamo quindi di fare cosa utile e gradita raccontandovi in breve e mostrandovi quando possibile il finale di 25 cartoni animati di qualche anno fa. C’è un po’ di tutto: tanto Giappone e tantissimi anni Ottanta e Novanta, ma non solo. Holly e Benji e Mila e Shiro imprescindibili, per cominciare. Ma anche Papà Gambalunga, Hello Spank, Galaxy Express 999 e lo straziante finale di Lady Oscar (con quella rosa bianca che se non c’avete pianto da piccoli, piangerete ora). Ci sono poi Candy Candy e Piccoli problemi di cuore: in Italia non ce li avevano raccontati giusti. Se vi capitano davanti cartoni che non guardavate, vi potrebbero sembrare storie da matti (cristalli d’argenti, viaggi nel tempo, livelli Super Saiyan come se piovesse, treni a vapore intergalattici), ma sono comunque lacune culturali da colmare. Certo, c’è anche il finale di Dov’è finita Carmen Sandiego? E certo: SPOILER.
Come finivano i vecchi cartoni animati. All'epoca era complicato guardare le cose dall'inizio alla fine: Mila va alle Olimpiadi o no? Chi era Papà Gambalunga? Dov'è finita Carmen Sandiego?.
Da qualche settimana NRKbeta, un sito di news di tecnologia che fa parte della tv di stato norvegese, sta sperimentando un nuovo sistema per la moderazione dei commenti: per poter commentare alcuni articoli, ciascun lettore deve rispondere correttamente a un piccolo quiz per dimostrare di avere effettivamente letto il testo dell’articolo. Il direttore di NRKbeta Marius Arnesen ha raccontato a Nieman Lab che l’esigenza di un sistema più efficace di moderazione è nata quando alcuni articoli hanno raggiunto lettori al di fuori della “bolla” degli appassionati di tecnologia che forma la base dei commentatori del sito, per esempio quando un articolo di NRKbeta è apparso nella homepage di NRK, il sito principale del gruppo: in quel momento «siamo stati raggiunti da molte persone che non sono molto a loro agio con i toni da usare online». Al momento solamente alcuni articoli sono provvisti di questo sistema di moderazione: quelli considerati più “a rischio” perché trattano un tema particolarmente delicato.
Per commentare questo articolo, dovete superare un test. È l'idea di un sito di tecnologia norvegese per assicurarsi che i lettori abbiano davvero letto e capito l'articolo che vogliono commentare (e che moderino i toni).
L’arte del Novecento – complessa, concettuale, di non facile comprensione spesso persino per gli adulti – è tra gli argomenti più difficili da spiegare e far conoscere ai ragazzi. Fausto Gilberti, artista e disegnatore di Brescia famoso per i suoi disegni di figure stilizzate, esili e con grandi occhi stralunati, sembra aver trovato il modo per farlo attraverso gli “omini” stilizzati che lo hanno reso famoso, in una serie di libri pubblicati dalla casa editrice Corraini. Finora ne sono stati pubblicati tre: uno dedicato a Piero Manzoni, uno a Jackson Pollock e un altro a Yves Klein. In collaborazioni con la Fiera del libro per ragazzi – organizzata a Bologna dal 30 marzo al 2 aprile – e il Dipartimento educativo del MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna), Corraini ha organizzato la mostra “Fausto Gilberti e i suoi libri. Un artista racconta gli artisti: Manzoni, Pollock, Klein…”, che presenta le opere illustrate in cui Gilberti spiega a bambini e ragazzi la vita e l’arte dei tre grandi artisti del Novecento. Gilberti, con poche parole e con la semplicità delle sue tavole illustrate, racconta, per esempio, come Manzoni «iniziò a creare opere bizzarre che nessun altro aveva mai fatto», oppure perché «inventò le basi magiche», «firmò corpi nudi come fossero sculture, sculture viventi» e «invitò il suo pubblico a mangiare la sua arte». Fino a spiegare il “Fiato d’artista” e la ancora più famosa “Merda d’artista” di Manzoni.
La Merda d’artista, spiegata ai ragazzi. Le tavole di Fausto Gilberti, artista e disegnatore, spiegano e raccontano l'arte del Novecento, in particolare quella concettuale.
All’inizio di agosto Mat Honan, giornalista della versione statunitense della rivista Wired, ha perso in poche ore dati e informazioni personali salvate online nel corso degli anni a causa di un attacco di un gruppo di hacker. La sua vicenda ha fatto molto discutere online perché gli autori delle violazioni non hanno sfruttato complicati software o altri accorgimenti, ma semplicemente le mancanze e le debolezze delle soluzioni di sicurezza presenti nei sistemi di alcune grandi società che offrono servizi online come Apple e Amazon. Dopo aver raccontato l’incubo che ha vissuto per diverse ore dopo l’attacco (qui trovate tutta la sua storia), Honan ha spiegato sempre su Wired come è riuscito a rientrare in possesso dei propri account e soprattutto dei suoi dati. Quando si accorse che qualcosa non stava funzionando per il verso giusto con il suo iPhone e il suo portatile – entrambi collegati al servizio di sincronizzazione iCloud per avere sempre i propri dati a portata di mano, salvandoli online – Honan decise di staccare immediatamente la connessione di casa, pensando che qualcuno si potesse essere intrufolato nella sua rete. Dopo aver contattato l’assistenza Apple, senza riuscire a risolvere molto, andò da un vicino per usare la sua connessione ed effettuare il reset della password di iCloud, evitando così che gli hacker potessero nuovamente accedere al suo account.
Recuperare tutto online. Come il giornalista di Wired che aveva perso i suoi dati a causa di un attacco hacker ha rimesso insieme i pezzi della sua vita digitale.
Aggiornamento alle 23.00 Nell’allagamento di alcune zone della Liguria centrale e della città di Genova causato da un nubifragio e dall’esondazione di alcuni torrenti sono morte sei persone: tra loro, due bambine di 1 e 8 anni. La situazione è ancora critica: molti quartieri sono allagati, manca l’elettricità e le linee telefoniche non funzionano. Il Comune di Genova sta provvedendo ad allestire gli spazi per accogliere gli sfollati che, per ora, sono oltre 120. Sono previste forti precipitazioni fino a domenica. Il Comitato di protezione civile del comune di Genova ha vietato la circolazione delle auto private dalle 6.00 di domani mattina. 22.55. Alcune immagini dell’alluvione.
Genova sommersa. Un violento nubifragio e l'esondazione dei torrenti ha allagato la città e ucciso sei persone, tra cui due bambine.
Border (Gräns) del regista iraniano-danese Ali Abbassi ha vinto la sezione Un Certain Regard del festival di Cannes, quella dedicata ai film più originali e sperimentali per estetica o contenuto: è un adattamento del romanzo horror Lasciami entrare dello svedese John Ajvide Lindqvist. È stato scelto tra i 18 film in concorso da un’apposita giuria, presieduta dall’attore Benicio del Toro insieme alla regista e scrittrice palestinese Annemarie Jacir, al regista russo Kantemir Balagov, all’attrice francese Virginie Ledoyen e alla direttrice del Telluride Film Festival, che si tiene a settembre in Colorado, Julie Huntsinger. La premiazione si terrà in serata. È anche la giornata dei photocall di Capharnaum, presentato giovedì e girato dalla regista libanese Nadine Labaki, su un bambino che intenta una causa legale contro i genitori; di Libre, diretto dal francese Michel Toesca, che racconta delle migliaia di migranti che cercano di attraversare il confine tra Italia e Francia in Val Roia; e di Knife + Heart di Yann Gonzalez, con Vanessa Paradis nella parte di una produttrice di film porno nella Parigi del 1979.
Le foto del penultimo giorno a Cannes. È stato scelto il vincitore della sezione "Un Certain Regard", per ora si sono visti Benicio Del Toro e Vanessa Paradis.
Il National Museum of Natural History di Washington – cioè il museo di storia naturale – è uno dei più famosi tra quelli che fanno parte dello Smithsonian Institution, l’importante istituto di istruzione e ricerca amministrato e finanziato dal governo degli Stati Uniti. Chip Clark ha lavorato come fotografo del museo dal 1973 fino a quando è morto, nel 2010, scattando numerose fotografie agli archivi dei dipartimenti dove viene conservato gran parte del materiale che solitamente non è visibile al pubblico: ci sono decine di cassetti con uccelli, mammiferi e pesci tassidermizzati, fossili e piante, tra le altre cose. Le collezioni del museo di storia naturale sono così vaste che – nonostante i tre piani di spazio espositivo – solo meno dell’uno per cento viene messo in mostra; l’archivio del museo rappresenta circa il 90 per cento delle collezioni di tutto lo Smithsonian Institute. Sono risorse che permettono di dare un contributo alla conoscenza scientifica, conservando esemplari in molti casi rarissimi che dicono qualcosa sulla storia delle specie.
Dentro i cassetti dello Smithsonian. Come è organizzata l'enorme collezione del museo di storia naturale di Washington, con ossi di balena, piante e uccelli colorati, tra le altre cose.
Nella puntata di Report di ieri sera si è parlato delle inchieste sulla clinica San Raffaele e del suo fondatore don Luigi Verzé. Il servizio di Alberto Nerazzini – intitolato “La Divina Provvidenza” – è partito dal suicidio dello scorso luglio di Mario Cal, braccio destro di don Verzé, per cercare di capire come una fondazione ufficialmente senza scopo di lucro avesse potuto accumulare debiti per un miliardo e mezzo di euro. Una delle risposte l’ha data Renato Botti, ex direttore generale del San Raffaele dal 2003 al 2011: «Il disastro qui non sono le mazzette, che ci sono. Le spese folli del don sono il vero problema».
Gli affari di don Luigi Verzé. L'inchiesta di Report di ieri sera prova a spiegare che cosa c'è dietro il miliardo e mezzo di debiti del San Raffaele.
Giovedì 17 dicembre è stato pubblicato su YouTube il primo episodio della web-serie :DRYVRS, scritta, prodotta e interpretata dal musicista statunitense Jack Dishel, che in ogni episodio incontra strani personaggi dopo aver chiamato un servizio di taxi simile a Uber. Nella prima puntata l’autista del taxi chiamato da Jack è l’attore Macaulay Culkin, famoso per aver interpretato il personaggio di Kevin McCallister nel film del 1990 Mamma, ho perso l’aereo e nel suo sequel del 1992. Nel primo film il bambino di otto anni Kevin McCallister veniva lasciato a casa da solo per errore dalla sua famiglia partita per le vacanze di Natale e doveva cavarsela per una settimana, imparando a sbrigare le faccende domestiche e soprattutto difendendo la casa da due ladri ostinati e imbranati. Nella puntata di :DRYVRS Macaulay Culkin, che ora ha 35 anni, interpreta l’adulto Kevin McCallister: dopo aver raccontato al suo passeggero i traumi causati dall’essere stato abbandonato dalla sua famiglia a Natale, e i pessimi rapporti che ancora ha con sua madre, reagisce a un’aggressione come avrebbe fatto il personaggio di Mamma, ho perso l’aereo.
Il bambino di “Mamma, ho perso l’aereo”, da grande. Macaulay Culkin ha interpretato la versione adulta del personaggio che lo ha reso famoso, e che soffre ancora dei traumi causati da quell'abbandono.
L’intervista ad Angelino Alfano che il Giornale oggi annuncia in prima pagina è interessante e rivelatrice di molte cose: e soprattutto della diffusa inclinazione a inventare dati e fatti, tanto nessuno obietta o controlla. La conversazione è dedicata alla sicurezza e alla criminalità a Milano, tema su cui non sono spiegate le competenze di Alfano (ha studiato a Milano, all’università, però): e infatti tutte le informazioni che fornisce e usa sembrano derivare unicamente da “una passeggiata in via Padova”, e da “mi ha detto una signora”. Una prima cosa notevole dell’intervista sono le domande poste dall’intervistatore, un misto di finta meraviglia e contraddittorio e letture terroristiche della realtà:
Le percentuali di Alfano. Un piccolo esemplare fact-checking sui dati sulla criminalità diffusi dal segretario del PdL dopo una passeggiata a Milano.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
È esplosa un’autobomba in provincia di Vibo Valentia, un uomo di 42 anni è morto.
Mark Zuckerberg, fondatore e direttore esecutivo di Facebook, ha annunciato una serie di strumenti per favorire l’e-commerce, il più importante dei quali sono gli Shops. Saranno disponibili su Instagram e Facebook e consentiranno ai negozi di aprire, gratuitamente, delle vetrine con un catalogo dei loro prodotti; gli utenti potranno acquistarli direttamente su Facebook e Instagram o venire reindirizzati sul sito del venditore. Facebook ha detto che prossimamente gli Shops saranno disponibili su tutti i social e le piattaforme del gruppo, tra cui Messenger e WhatsApp: in questo modo, i venditori avranno accesso a quasi tre miliardi di persone con un unico catalogo online. Today we're introducing Facebook Shops, which will make it easy for businesses to set up a single online store on both @facebookapp and @instagram, and soon @messenger and @WhatsApp too pic.twitter.com/bBloRGBFzP
Shops è la nuova funzione di Facebook che permette ai negozi di creare cataloghi per vendite online.
Adriano Sofri ha raccontato su Repubblica un pezzo poco conosciuto della riforma scolastica del governo di Matteo Renzi, soprannominata “La Buona Scuola” e approvata ieri dalla Camera (ora passerà al Senato). Sofri scrive che all’articolo 21 la riforma prevede che il governo assuma una “delega” per riformare l’istituto degli insegnanti di sostegno, quelli che cioè si occupano specificamente di alunni con difficoltà di varia natura. Secondo Sofri, il governo proverà a separare più nettamente le carriere degli insegnanti “di ruolo” da quelli di sostengo, e fare specializzare questi ultimi a trattare con studenti affetti da particolari malattie o condizioni. In questo modo, secondo alcuni, l’insegnante di sostegno diventerebbe però una specie di balia dai compiti para-sanitari: cosa che creerebbe maggiori difficoltà nell’inserimento degli alunni interessati dal sostegno nelle attività regolari della classe e della scuola, contribuendo alla loro esclusione. Nell’espressione “insegnante di sostegno”, c’è un’involontaria minorità, come di qualcuno che stia di rincalzo, aspettando di esser chiamato all’occorrenza al fianco di ragazzi a loro volta certificati da una minorità.
Il pezzo della riforma della scuola di cui non si parla. È quello sugli insegnanti di sostegno, che invece rischia di complicare le cose e il futuro di un sacco di ragazzi e famiglie.
La sfilata più attesa della Settimana della moda di Parigi, che si è svolta dal 25 settembre al 3 ottobre, è sempre quella di Chanel, e quest’attesa ormai non è più dovuta tanto agli abiti disegnati dallo stilista Karl Lagerfeld, ma alle grandiose scenografie che costruisce ogni volta attorno alla collezione e alla sua idea centrale: le modelle hanno sfilato di volta in volta con carrelli tra gli scaffali dei supermercati, tra cavi e server, puntando fiches nei casino, e tra i gate e i tabelloni con gli orari dei voli della Chanel Airlines. Per la collezione della primavera/estate 2018 Lagerfeld ha ricostruito le Gole del Verdon, in Provenza, facendo allestire rocce, piante e finte cascate nel Grand Palais, per presentare spolverini, cappelli e stivali di plastica, ombrelli e borse trasparenti e impermeabili. L’allestimento è stato spettacolare come al solito, con cascate alte quindici metri e grotte da cui uscivano le modelle, a partire dalla prima, Kaia Gerber, la figlia di Cindy Crawford, che aveva aperto anche la sfilata di Moschino a Milano. Si sono viste soprattutto giacche strette con spalline in evidenza e tagliate in vita accompagnate da minigonne sfilacciate, e anche molto più denim del solito, spesso impreziosito da ricami. La sfilata è stata chiusa da una serie di abiti chiari, traslucidi, che riflettevano la luce dell’acqua delle cascate.
La sfilata di Chanel tra le cascate del Grand Palais. Appositamente allestite con la solita grandiosa scenografia, alla Settimana della moda di Parigi.
Il 6 marzo il vicepresidente del Senato e noto dirigente leghista Roberto Calderoli stava presiedendo una seduta durante la quale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno contenenti diversi impegni più o meno generici per il governo contro il cancro (qui il testo completo). Alla fine della votazione, Calderoli ha detto: «Il caso ha voluto che a presiedere ci sia una persona che il cancro ce l’ha avuto e da sei anni e mezzo sta combattendolo».
Roberto Calderoli e il cancro. Ha parlato di nuovo della sua malattia durante una seduta del Senato, di cui è vicepresidente, e tutta l'aula lo ha applaudito.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
“Un atto doveroso”. Fare Futuro spiega il voto dei finiani sulla retroattività del lodo Alfano.
Lunedì 13 agosto è morta a 90 anni Helen Gurley Brown, la storica direttrice della rivista Cosmopolitan, che ha rivoluzionato i giornali femminili e contribuito al cambiamento culturale riguardo il ruolo delle donne nella società, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Helen Gurly Brown nel 2001 a New York (George De Sota/Newsmakers)
20 vecchie copertine di Cosmopolitan. Ieri è morta Helen Gurley Brown, storica direttrice della rivista che ha rivoluzionato i giornali femminili (e non solo).
Sul Corriere della Sera di oggi il sociologo Giuseppe De Rita propone ai partiti politici di abbandonare la pratica di scrivere lunghi programmi prima di presentarsi alle elezioni per raccogliere consensi: il termine «programma» è invecchiato, dice De Rita; spesso i programmi si riducono a vuoti elenchi programmatici e, infine, i grandi «quadri di sintesi del presente e di previsioni di futuro» si riducono all’espressione retorica delle proprie intenzioni a lungo termine mentre ciò che interessa oggi è soprattutto un’azione specifica e puntuale. Sarebbe meglio, dice De Rita, dare spazio «a una logica di “agenda” scadenzata nel breve periodo, articolata per specifici scopi, che quindi lavori sull’esistente più che sulle intenzioni». «Non impiccatevi alla stesura di ambiziosi programmi di medio–lungo periodo. Questo è il disinteressato consiglio che mi viene spontaneo dare alle forze politiche che sembrano non poter fare a meno della ideazione, redazione, lancio e sostegno di ardite proposte programmatiche.
Non ripartiamo dai programmi. Giuseppe De Rita contro il vuoto totem del programma elettorale, da rimpiazzare con scadenze concrete.
United Airlines, una delle più grandi compagnie aeree degli Stati Uniti e la terza al mondo per ricavi, ha trovato il modo di risparmiare sul carburante per i suoi aeroplani cambiando la carta che utilizza per Hemispheres, la rivista per i passeggeri che lascia su ogni sedile. La nuova carta è un po’ più leggera e la differenza le permetterà di risparmiare oltre 640mila litri di carburante ogni anno. Il minore consumo si traduce in un risparmio stimato intorno ai 290mila dollari, stando a una comunicazione interna di United, della quale ha dato conto il Los Angeles Times: La compagnia aerea gestisce 744 aerei di varie dimensioni, con capacità tra 50 e 366 passeggeri ciascuno. Per un classico 737 che trasporta 179 passeggeri, la riduzione di peso equivale a circa 5 chilogrammi per volo.
La creativa trovata di United Airlines per risparmiare carburante. La compagnia aerea statunitense sta usando una carta più leggera per la rivista offerta ai passeggeri, risparmiando così 640mila litri di carburante all'anno.
Il 21 luglio 1987, trent’anni fa, uscì Appetite for Destruction, il primo e più famoso disco dei Guns N’ Roses. Divenne immediatamente uno dei dischi rock più venduti della storia, e ancora oggi è considerato uno dei migliori dischi d’esordio di sempre. Negli anni successivi i Guns N’ Roses hanno fatto altri buoni dischi, poi hanno cambiato formazione più volte, e da qualche mese sono in tour con tre dei cinque componenti originali. Luca Sofri, peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist scelse le loro dieci migliori canzoni: queste qui. Vendettero una quantità enorme di dischi in un tempo brevissimo, annacquando di melodia una specie di hard rock: un’ultima zampata dell’hard rock prima di andare del tutto fuori moda e cedere ad altri nomi di categoria il primato del baccano musicale.
Le dieci migliori canzoni dei Guns N’ Roses. Scelte dal peraltro direttore per il suo libro Playlist, oggi che sono passati trent'anni dall'uscita di "Appetite for Destruction".
La “Writers Guild of America (West)”, il sindacato degli sceneggiatori televisivi statunitense, ha pubblicato una lista delle 101 serie televisive americane scritte meglio. La WGAW rappresenta gli sceneggiatori di Hollywood ed è molto più importante della “Writers Guild of America (East)”, che fa riferimento alla costa est degli Stati Uniti: ha circa 19 mila iscritti ed è stata fondata nel 1954. Di seguito le prime 15 posizioni della classifica.
Le 15 serie tv scritte meglio. Le ha scelte il sindacato degli sceneggiatori statunitensi: tre sono ancora in corso, tre sono in bianco e nero, una sola è animata (facile).
Nella notte tra domenica e lunedì ci sarà la 90esima cerimonia di premiazione degli Oscar, in cui saranno assegnati 24 premi. Quelli di cui più si parla sono sei, quelli per Migliori film e Miglior regia e i quattro per la recitazione (attori-e-attrici, protagonisti-e-non). Ci sono poi sei premi per film di altro tipo: straniero, d’animazione, documentario, cortometraggio, cortometraggio d’animazione e cortometraggio documentario. Restano 12 premi: uno è quello per la Miglior canzone, che si spiega da sé; gli altri 11 sono i cosiddetti premi tecnici, perché premiano determinati professionisti di alcuni campi del cinema. Sono premi importanti, spesso determinanti per rendere un film quello che è, ma se ne parla poco: ricordate chi ha vinto la Miglior scenografia l’anno scorso? Cosa cambia tra Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro? Cosa rende “non originale” una sceneggiatura? Ecco.
Gli Oscar per tutte le altre cose. Le cose da sapere sulle categorie di cui si parla meno: dalla fotografia al sonoro (che è diverso dal montaggio sonoro).
Dall’11 marzo fino al 14 giugno 2015 la navata grande del Musée des Arts Decoratifs di rue de Rivoli, a Parigi, ospita Piero Fornasetti la Folie pratique, una grande retrospettiva dedicata a Piero Fornasetti, importante designer milanese. La mostra è la più grande dedicata a Fornasetti fin qui (dopo la grande mostra alla Triennale di Milano del 2013) e raccoglie 1.475 pezzi realizzati tra il 1913 e il 1988 appartenenti all’archivio di Fornasetti curato dal figlio, Barnaba Fornasetti: litografie, manifesti per eventi teatrali, riviste e soprattutto i suoi oggetti iconici, piatti e portaombrelli. Piero Fornasetti è stato un pittore, stampatore, progettista, collezionista, stilista, decoratore e gallerista. Ha disegnato e realizzato circa 13 mila tra oggetti e decorazioni, alcuni dei quali diventati delle vere e proprie icone: il più riconoscibile è sicuramente il piatto, il cui motivo è una variante del viso della cantante lirica Lina Cavalieri, di cui esistono 350 versioni. La mostra è organizzata e prodotta da Les Arts Décoratifs, la Triennale Design Museum e Immaginazione srl/Barnaba Fornasetti ed è accompagnata da un volume monografico con oltre 350 illustrazioni curato da Patrick Mauriès, con testi di Barnaba Fornasetti, Olivier Gabet, Gio Ponti e Giovanna Quadri Curzio.
La mostra di Fornasetti a Parigi. Oltre mille pezzi del grande designer milanese esposti al Museo di Arti Decorative fino al prossimo al 14 giugno.
In questi anni di crisi si sente spesso dire dai politici che, per risolverla, sarebbe necessario “un nuovo New Deal” – “nuovo patto”, in inglese – con riferimento alla serie di interventi varati dal governo degli Stati Uniti dopo la crisi economica del ’29. A metà febbraio, ad esempio, il presidente di Confindustria ha chiesto ai rappresentanti dei partiti “un New Deal tra le forze produttive del paese”. Lo stesso concetto è stato più volte evocato dai leader del Partito Democratico e da altre forze politiche. Oggi sono 80 anni esatti da quando il primo della lunga serie di provvedimenti che composero il New Deal venne approvato. Che cosa fu il New Deal Quando nel luglio del 1932 Franklin Delano Roosevelt accettò la nomination del partito democratico per correre come candidato presidente, pronunciò uno storico discorso che introdusse per la prima volta l’espressione New Deal nel dibattito politico:
Che cos’è il New Deal. Quella cosa - iniziata 80 anni fa - che secondo molti ci farebbe uscire dalla crisi, e che aiutò gli Stati Uniti a uscire da quella del '29.
Tra le foto di animali più belle della settimana ci sono maialini tedeschi fortunati e altri meno fortunati. I primi, esemplari di Bentheim Black Pied – una razza di piccoli maiali domestici selezionata in Germania – si godono il sole in un parco di Warder. Un maialino morto, invece, è stato mostrato da un manifestante durante una protesta di fronte alla Porta di Brandeburgo, a Berlino, per denunciare il trattamento degli animali negli allevamenti intensivi e nei laboratori di sperimentazione. Ci sono anche alligatori, in branco o in solitaria, come un piccolo esemplare di alligatore albino, e anche un cane e un gatto vestiti in modo decisamente buffo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Un posto al sole. Piccole tartarughe che raggiungono il mare, uno scimpanzè che gioca con un pallone e un alligatore albino, nelle foto di animali più belle della settimana.
“Lilmiquela” è il seguito account Instagram di Miquela Sousa, una modella statunitense che da un po’ di tempo ha iniziato anche una carriera da cantante. Lil Miquela ha oltre 550mila follower su Instagram e pubblica costantemente foto di se stessa vestita con abiti di Chanel, Supreme, Proenza Schouler, Vans e molti altri marchi. I suoi post, simili a quelli di moltissime altre modelle sui social, raccolgono decine di migliaia di like, ma hanno una particolarità: ritraggono una modella generata al computer, che non esiste davvero. Almeno per quanto se ne sa.
La modella con 500mila follower che non esiste. Si chiama Lilmiquela e pubblica immagini simili a quelle di una normale fashion blogger, solo che è fatta al computer.
Il Metropolitan Museum of Art (Met) di New York ospita fino all’1 febbraio 2015 una mostra sul pittore greco Domínikos Theotokópulos, più conosciuto come “El Greco”. La mostra è stata organizzata in occasione del 400° anniversario della morte del Greco, che produsse le sue opere durante il Rinascimento Spagnolo e fu anche scultore. Il Met e la Società Ispanica Americana hanno unito le loro collezioni per creare la mostra più completa realizzata fin qui, esposta finora soltanto al Museo del Prado di Madrid. El Greco aveva uno stile drammatico ed espressionistico, che non fu del tutto apprezzato dai suoi contemporanei: non assecondava i gusti dei committenti e imponeva il suo complesso modo di dipingere, quindi i suoi quadri venivano pagati ma spesso i committenti non gli ordinavano altre opere. Utilizzava colori dalle sfumature forti, le figure che dipingeva erano spesso allungate e slanciate in modo innaturale, le proporzioni tra i personaggi spesso non venivano rispettate. El Greco trovò invece grandi apprezzamenti nel Diciannovesimo secolo: oggi viene considerato come una specie di precursore del cubismo, anche se gli studiosi moderni dicono che non appartiene a nessuna scuola convenzionale. Molti artisti si ispirarono a lui, tra cui Manet, Cézanne, Picasso, Modigliani, Matisse, Chagall, Kokoschka, Beckmann, Giacometti, Pollock e Bacon.
I quadri di El Greco a New York. La mostra più completa del pittore considerato precursore del cubismo, che non appartiene a nessuna scuola convenzionale.
Il governo guidato da Mario Draghi deve ancora adottare 483 decreti attuativi che servono per rendere operative e concrete le leggi approvate negli ultimi due anni, anche quelle approvate dai due governi guidati da Giuseppe Conte: al momento ne sono stati adottati 486, il 50,2 per cento dei complessivi 969. I provvedimenti attuativi possono essere di diversi tipi: decreti ministeriali, decreti del presidente della Repubblica, provvedimenti direttoriali, deliberazioni del CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), protocolli d’intesa, linee di indirizzo, documenti di programmazione.
Mancano ancora quasi 500 decreti attuativi. Sono la metà di quelli previsti per rendere operative le leggi e si sta studiando un modo per accelerare i tempi.
Il Corriere della Sera dice che il tribunale di Roma ha condannato Pietro Grasso, ex presidente del Senato, a pagare 83.250 euro al Partito Democratico per la storia dei contributi non versati al partito negli anni successivi alla sua elezione al Senato, nel 2013. La cifra consiste in circa 1.500 euro al mese che i parlamentari sono tenuti per statuto a versare al PD per contribuire a finanziarlo, ma che Grasso non aveva mai versato. Nel dicembre del 2017 il tesoriere del PD Francesco Bonifazi aveva chiesto pubblicamente a Grasso, che nel frattempo ha lasciato il PD per diventare leader della lista Liberi e Uguali, di pagare gli arretrati per i 56 mesi nei quali era stato sentaore del PD, ma Grasso si era rifiutato con una lettera nella quale aveva sostenuto di non esserne stato informato, aggiungendo che non pensava di doverlo fare in quanto presidente del Senato, e quindi figura in un certo senso esterna al partito.
Pietro Grasso è stato condannato a pagare 83.250 euro al PD, scrive il Corriere della Sera.
Emma Stone, Jair Bolsonaro (a cavallo), Roman Abramovich, Drake, l’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush e quello attuale Joe Biden, Sergio Castellitto e Paris Hilton: sono meno della metà delle persone che valeva la pena fotografare in settimana, che comunque non erano molte. Con l’elenco ci fermiamo qui per non togliere tutto l’effetto sorpresa, ma c’è spazio anche per chi era alla prima di Crudelia, tennisti e politici, tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Drake, Emma Stone e George W. Bush, tra quelli da fotografare in settimana.
L’architetto spagnolo Santiago Calatrava è famoso in tutto il mondo per il suo stile dinamico e maestoso allo stesso tempo, per gli arditi progetti legati all’ingegneria (ponti, soprattutto), e per opere come l’Art Museum di Milwuakee, il James Joyce Bridge di Dublino, la stazione dell’Alta Velocità e il ponte sull’autostrada a Reggio Emilia. Ma un articolo sullo Herald Tribune, la versione internazionale del New York Times, racconta le polemiche e i problemi riguardo alcune sue costruzioni spagnole, polemiche e problemi che agli italiani sono familiari per via delle questioni intorno al suo ponte pedonale alla stazione di Venezia. A Valencia in Spagna, dove è nato 58 anni fa, Calatrava ha costruito – con un budget di 300 milioni di euro – la Ciutat de les Arts i les Ciències (la Città delle Arti e delle Scienze): un complesso mastodontico su una superficie di 350 mila metri quadri, che comprende al suo interno un planetario, una sala conferenze, un ponte, un teatro dell’opera, un museo della scienza e che costituisce la sua opera più grande realizzata finora.
Contro Calatrava. Molte città spagnole hanno avuto da ridire sui progetti commissionati all'architetto che qui ebbe problemi con Venezia: l'ultima è la sua, Valencia.
Fino al primo febbraio 2015 sarà in corso a Palazzo Reale a Milano la mostra “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985“, dedicata al pittore bielorusso naturalizzato francese Marc Chagall, uno dei più importanti e apprezzati del Novecento. Si tratta della più importante retrospettiva su Chagall realizzata in Italia negli ultimi 50 anni, e raccoglie oltre 200 opere provenienti da importati musei internazionali – come il MoMa e il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington DC, il Museo nazionale russo di San Pietroburgo, il Pompidou di Parigi – e da oltre 50 collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. La mostra fa parte di Milano Cuore d’Europa, una rassegna culturale dedicata all’importanza di Milano nella costruzione dell’identità europea, caratterizzata da eventi, esposizioni e rassegne nell’autunno 2014. La retrospettiva è organizzata in ordine cronologico ed espone capolavori e opere inedite di Chagall dal 1908 – la data a cui risalgono i primi lavori – fino alle ultime, monumentali opere degli anni Ottanta: dagli esordi in Russia, al primo soggiorno francese e al ritorno in Russia, dove rimase fino al 1921; dal secondo esilio in Francia, alla fuga dal nazismo negli Stati Uniti, fino al ritorno definitivo in Costa Azzurra, in Francia.
I quadri di Marc Chagall a Milano. Le foto della più grande retrospettiva organizzata in Italia negli ultimi cinquant'anni su uno degli artisti più importanti e apprezzati del Novecento.
Da lunedì in Italia si parla molto della sentenza della Corte di Cassazione sulla detenzione di Salvatore “Totò” Riina, capo dell’organizzazione mafiosa “Cosa nostra” tra gli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, condannato a diversi ergastoli per omicidi e stragi, compresa quella in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, nel 1992. Riina, che fu arrestato nel 1993 dopo una lunga latitanza, ha 86 anni ed è molto malato: ha gravi problemi cardiaci, renali e soffre di parkinsonismo vascolare. Attualmente Riina è ospitato presso la clinica universitaria di Parma, la città nel cui carcere sta scontando la pena: la sentenza della Cassazione si riferisce a una decisione del 2016 del tribunale di sorveglianza di Bologna, che decide sulle richieste di pene alternative alla detenzione in carcere presentate dai condannati. Il tribunale aveva negato il differimento della pena per Riina (cioè la sua sospensione o la sua trasformazione in arresti domiciliari) richiesto dal suo avvocato per gravi problemi di salute. Il tribunale di sorveglianza aveva quindi stabilito la compatibilità delle condizioni di salute di Riina con il regime carcerario a cui è sottoposto: la Cassazione ha però annullato la sentenza di Bologna, perché le sue motivazioni sono «carenti» e «contraddittorie» in alcuni punti. La Cassazione ha quindi deciso semplicemente che deve essere emessa una nuova sentenza, con motivazioni diverse.
Dov’è Totò Riina adesso. Da un anno e mezzo sconta il 41 bis all'ospedale di Parma per i suoi problemi di salute, in condizioni simili a quelle del carcere.
Ricercatori ed esperti stanno cercando di capire se la nuova grave ondata di COVID-19 in India delle ultime settimane sia legata a una specifica variante del coronavirus, e se questa sia più contagiosa e rischiosa delle altre già in circolazione. Questa “variante indiana” (B.1.617) è nota da diversi mesi, ma fino a poco tempo fa non aveva suscitato particolari preoccupazioni, soprattutto se confrontata con la più conosciuta e diffusa “variante inglese” (B.1.1.7), ora prevalente in diversi paesi occidentali. La situazione in varie aree dell’India è drammatica, con ospedali sopraffatti dalla quantità di pazienti con forme gravi di COVID-19 e migliaia di morti. Lunedì 26 aprile i nuovi casi positivi segnalati sono stati oltre 350mila: nessun paese ne aveva mai registrati così tanti in un solo giorno. Secondo diversi esperti, inoltre, le cifre ufficiali sono assai distanti dall’effettiva quantità dei contagiati e dai numeri sui decessi comunicati giornalmente.
Che cosa sappiamo della “variante indiana”. È ancora presto per stabilire se sia la causa principale della nuova grave ondata in India e se sia più contagiosa, dicono i ricercatori.
Il 18 febbraio è stata inaugurata a Teheran la prima boutique di Roberto Cavalli in Iran. Renato Semerari, l’amministratore delegato dell’azienda di moda che ad aprile è stata acquistata dal fondo di private equity Clessidra, ha detto che dopo la fine delle sanzioni internazionali imposte all’Iran e cancellate il 16 gennaio, i marchi di lusso vogliono rivolgersi agli «80 milioni di potenziali clienti». Il negozio si trova nel quartiere Zafaraniyeh, una zona elegante nel nord della capitale iraniana, ha due piani e copre una superficie di circa 350 metri quadrati. Sia la collezione femminile sia quella maschile sono in vendita nella boutique, che propone anche la linea per bambini, quella per lo sport, gli occhiali e l’arredamento. Roberto Cavalli non è il primo marchio che apre un punto vendita monomarca a Teheran. Il 30 luglio 2015, due settimane dopo l’accordo sul nucleare iraniano, è stato inaugurato all’interno di un centro commerciale un negozio di Piquadro, l’azienda di pelletteria specializzata in borse per il lavoro. A marzo dovrebbe aprire la prima boutique iraniana di Versace. Altre italiane, come Mango, Benetton ed Escada, hanno già da tempo negozi monomarca a Teheran. Fino al 2010 l’Italia era il secondo partner commerciale europeo dell’Iran dopo la Germania, e molti imprenditori italiani sono interessati a riprendere i rapporti con l’Iran.
Roberto Cavalli ha aperto un negozio a Teheran. È il primo della casa di moda in Iran, dopo la fine delle sanzioni internazionali; Benetton e Piquadro ci sono già, a marzo arriverà Versace.
Il critico cinematografico del New York Times, Anthony Oliver Scott, ha stilato la classifica dei 20 migliori film del 2012. Scott ha anche tracciato un bilancio della situazione dell’industria cinematografica, citando le critiche più frequenti che le vengono rivolte: “La televisione è meglio dei film; il livello del pubblico è in uno stato di declino permanente; gli studios di Hollywood hanno rinunciato a puntare sul pubblico adulto; il digitale sta distruggendo il cinema come lo conosciamo”. Secondo Scott la risposta più giusta a queste critiche sarebbe un “So what?“, “Embé?”, dato che nonostante il momento di crisi la gente continua e continuerà sempre ad andare al cinema, e quest’anno sono usciti secondo lui molti film di valore e degni di nota. La classifica è strutturata in questo modo: i primi dieci film sono messi in ordine di preferenza mentre dall’undicesimo al ventesimo posto ci sono i film che secondo Scott hanno meritato una menzione speciale, in ordine alfabetico. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 20 migliori film del 2012. Li ha scelti il critico cinematografico del New York Times: alcuni sono già usciti in Italia, altri arriveranno, altri ancora non si sa.
Lo chiamano lunedì tempestoso, ma giovedì è altrettanto brutto mercoledì è peggio e martedì altrettanto triste
Il grande libro del rock (e non solo) – 16 marzo. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: T-Bone Walker, Eugenio Bennato, Elliott Murphy, Tammi Terrell.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 480 casi positivi da coronavirus e 31 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 1.528 (33 in meno di ieri), di cui 191 nei reparti di terapia intensiva (6 in meno di ieri) e 1.337 negli altri reparti (27 in meno di ieri). Sono stati analizzati 34.380 tamponi molecolari e 40.269 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’1,38 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,01 per cento. Nella giornata di domenica i contagi registrati erano stati 806 e i morti 12. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lazio (83), Campania (68), Emilia-Romagna (58), Sicilia (58) e Lombardia (51).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, lunedì 5 luglio.
Tra le foto di animali più speciali della settimana ce n’è una che mostra i due cani della famiglia Obama, Bo e Sunny, fotografati da parecchi visitatori e giornalisti all’interno della Casa Bianca. Ed è una notizia: dopo 40 anni, infatti, la Casa Bianca ha abolito il divieto per i turisti di scattare fotografie durante le visite. La notizia è stata data con un comunicato e con un video-annuncio su Instagram da Michelle Obama. In Cambogia il Cambodian Mine Action Center (CMAC), in collaborazione con l’organizzazione non governativa belga APOPO, ha cominciato ad addestrare dei ratti per individuare le mine antiuomo e altri ordigni inesplosi che sono disseminati in parti estese del territorio nazionale. Si tratta di ratti importati per lo più dall’Africa e che hanno già compiuto delle operazioni simili in Mozambico e Angola. E poi ci sono le foto degli animali che hanno caldo, ovviamente: perché non deve essere facile essere un orso polare ad Hannover, di questi tempi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Caldi bestiali. Ratti che rimuovono mine antiuomo, tacchini in fuga per le vie della Pennsylvania e ippopotami svenuti dal caldo, tra le foto di animali più belle della settimana.
Con l’approvazione da parte del governo della Grecia di una prima serie di importanti riforme richieste dai creditori internazionali per concedere un nuovo prestito, il governo di Alexis Tsipras è riuscito a superare uno dei punti più delicati degli ultimi giorni per evitare il fallimento del paese. Il voto ha però comportato una divisione all’interno di Syriza, il principale partito di governo e il cui leader è Tsipras, con più di 30 suoi deputati che hanno votato contro le nuove riforme definendole inaccettabili perché di fatto portano a nuove misure di austerità in Grecia, in contraddizione con quanto promesso da Syrizia nell’ultima campagna elettorale. Le autorità europee stanno valutando l’esito del voto parlamentare, preparando i prossimi passaggi per concedere il nuovo prestito, che potrebbe raggiungere gli 86 miliardi di euro. Cosa ha approvato il Parlamento Le riforme approvate nella notte sono solo una parte di quelle richieste dal nuovo accordo stretto dal governo greco con i leader dei paesi dell’eurozona nella mattina di lunedì scorso. Il Parlamento ha votato per:
Che cosa succede adesso alla Grecia. La BCE ha aumentato i fondi di emergenza per le banche greche, si parla di un "prestito ponte" da 7 miliardi di euro e di un rimpasto del governo Tsipras.
Un comitato consultivo della Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia federale statunitense che si occupa della sicurezza alimentare e dei farmaci) ha votato a favore dell’approvazione della flibanserina, un farmaco per curare la mancanza di desiderio sessuale nelle donne. Hanno votato a favore 18 membri del comitato, mentre 6 si sono detti contrari; la FDA ha tempo fino al 18 agosto per decidere se consentirne o meno l’utilizzo negli Stati Uniti. Non è la prima volta che la commissione deve prendere una decisione sulla flibanserina: già due volte ne aveva respinto l’uso dopo il parere negativo di un comitato consultivo, che però stavolta è stato positivo. La flibanserina viene spesso descritta dalla stampa come “il Viagra delle donne”, per una di quelle semplificazioni giornalistiche molto diffuse, ma in realtà il Viagra – la famosa pillola contro le disfunzioni erettili negli uomini – non c’entra. Nel 2004 Pfizer, l’azienda farmaceutica che produce il Viagra, cercò di venderlo anche alle donne: fu un insuccesso, però, dato che il farmaco aumentava il flusso sanguigno nelle zone pelviche femminili senza alcun risultato sul desiderio sessuale. Il meccanismo della flibanserina è invece completamente diverso: e infatti, come spiega Bat Sheva Marcus, specialista delle disfunzioni sessuali al Medical Center for Female Sexuality di New York, «è ridicolo chiamarla il Viagra femminile. Non c’entra niente con l’irrorazione sanguigna». La flibanserina, una pillola di color rosa, deve essere assunta ogni sera, contrariamente al Viagra che va preso solo prima dell’atto sessuale. Il farmaco agisce a livello cerebrale, regolando in particolare il livello di due neurotrasmettitori: la dopamina, legata ai meccanismi di piacere e appagamento, e la noradrenalina, rilasciata come reazione a un forte stimolo esterno.
Il farmaco per il desiderio sessuale delle donne. Un comitato consultivo statunitense ha approvato la messa in vendita della filibanserina, di cui si parla da anni per via di un disturbo che riguarda una donna su dieci.
La scrittrice inglese Jane Austen morì il 18 luglio 1817 a 41 anni. Gran parte della sua biografia medica è confusa e le circostanze della sua morte continuano a essere un mistero. Da duecento anni gli storici esaminano attentamente le poche prove disponibili, come le lettere scritte negli ultimi anni di vita in cui si lamentava di coliche biliari, dolori al viso e febbre. Gli studiosi hanno indicato diverse cause possibili per la sua morte, tra cui cancro allo stomaco, linfoma di Hodgkin o un disturbo surrenale noto come malattia di Addison. Un articolo pubblicato giovedì dal sito della British Library – la biblioteca nazionale britannica – ha proposto una teoria all’apparenza più drammatica: se fosse stato invece del veleno – e non un tumore o un problema alle ghiandole surrenali – a uccidere l’autrice di Ragione e sentimento? In questo caso però non si tratterebbe di un terribile complotto e nemmeno di un assassinio, ma di arsenico contenuto in una fornitura d’acqua contaminata o di un misto di medicinali. L’articolo è stato però accolto con una certa dose di scetticismo.
Forse Jane Austen è morta avvelenata, per sbaglio. È una nuova teoria della British Library, che partendo da un paio di occhiali della scrittrice è risalita all'arsenico.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 12.715 nuovi casi positivi da coronavirus e 421 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 22.316 (351 in meno di ieri), di cui 2.218 nei reparti di terapia intensiva (52 in meno di ieri) e 20.098 negli altri reparti (299 in meno di ieri). Sono stati analizzati in totale 152.869 tamponi molecolari e 145.141 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’7,7 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,6 per cento. Nella giornata di venerdì contagi registrati erano stati 13.572 e i morti 477. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.832), Campania (1.366), Emilia-Romagna (1.324) e Lazio (1.138).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, sabato 30 gennaio.
Mentre alle Scuderie del Quirinale di Roma è in corso, fino al 31 agosto, la prima retrospettiva italiana dedicata all’artista messicana Frida Kahlo, dal 16 marzo all’8 giugno il Museo di arte latinoamericana a Long Beach, in California, espone Frida Kahlo, Her Photos, una mostra con oltre 250 fotografie provenienti dall’archivio della sua casa in Messico, la Casa Azul. Alcune sono autoscatti, altre foto di famiglia, altre raccontano pranzi con gli amici e il marito Diego Rivera, altre sono state realizzate da artisti e fotografi. La mostra espone anche fotografie di suoi amici, come Man Ray, Tina Modotti e Edward Weston. Frida Kahlo veniva da una famiglia di fotografi professionisti – lo erano sia suo padre Guillermo che la nonna materna – e si serviva spesso delle immagini per elaborare i suoi quadri. L’esposizione è divisa in sei sezioni: i genitori Guillermo e Matilde; la Casa Azul; il suo corpo paralizzato dall’incidente; le relazioni che ha avuto; la fotografia e la battaglia politica. Le fotografie mostrano un’immagine spesso insolita, più naturale e familiare rispetto agli autoritratti in posa: le complicate acconciature, i vestiti tradizionali e la postura rigida e quasi ieratica sono sostituiti da capelli sciolti e camicie larghe. In alcune scene Frida Kahlo fuma una sigaretta in giardino, dipinge un quadro o si diverte a tavola con gli amici. Alcune delle fotografie esposte vennero realizzate da Nick Muray, un fotografo ungherese che conobbe nel 1931 e che fu il suo amante per dieci anni, mentre era già sposata con il pittore messicano Diego Rivera. Muray è anche famoso per aver pubblicato, sempre nel 1931, la prima foto a colori su una rivista americana e per aver realizzato le prime copertine a colori di Time.
Fotografie insolite di Frida Kahlo. La più importante artista messicana mentre fuma in giardino, dipinge a letto dopo un intervento chirurgico o ride a tavola con gli amici, nelle immagini esposte in California.
Il WWF ha da poco confermato la scoperta di oltre duecento nuove specie nell’area intorno al fiume Mekong, una subregione definita “Greater Mekong” (Gran Mekong) che comprende la Cambogia, il Laos, la Birmania, la Thailandia, il Vietnam e la provincia dello Yunnan in Cina. L’area, densa di foreste ancora incontaminate, è considerata uno dei più importanti “hotspot di biodiversità”, cioè i luoghi sulla faccia della Terra in cui vive un’altra concentrazione di specie geneticamente diverse tra loro. Le scoperte sono state condotte principalmente nel 2010, dichiarato dall’ONU Anno internazionale della biodiversità, cui segue il Decennio della biodiversità iniziato quest’anno. L’area del Greater Mekong solo tra il 1997 e il 2009 ha portato alla scoperta di 1.376 nuove specie. Lo scorso anno sono state identificate 145 nuove specie di piante, 28 nuovi rettili, 25 specie di pesci, 7 di anfibi, due nuove specie di mammiferi e un uccello. Una quantità considerevole che dimostra quanto sia importante la preservazione di quell’area del mondo, spiegano gli esperti del WWF. Probabilmente a causa del cambiamento climatico, la subregione si sta riscaldando in modo anomalo con sensibili conseguenze per la flora e per la fauna. Le inondazioni sono diventate più violente e frequenti, mentre nella stagione secca aumentano i periodi di forte siccità.
Le nuove specie scoperte dal WWF. Sono oltre duecento, tutte intorno al fiume Mekong, e tra queste ci sono un geco psichedelico e una scimmia che quando piove starnutisce in continuazione.
Per i 70 anni di Robert De Niro (nato a New York il 17 agosto 1943) il sito Flavorwire ha pubblicato una selezione delle migliori scene in cui l’attore perde la testa: e come la perde lui, nei film girati in quasi 50 anni di carriera, davvero pochi altri nella storia del cinema.
Robert De Niro perde la testa. Una raccolta delle migliori scene in cui si scompone, per i suoi settant'anni (e molte fotografie).
È morto a 100 anni l’imprenditore Joseph Nissim, fondatore del Bolton Group, la grande azienda multinazionale che controlla marchi molto noti, tra cui Rio Mare, Simmenthal, Neutro Roberts, Bilboa, Brioschi e Collistar. Nissim era nato in Grecia da una famiglia di origine ebraica, era fuggito prima dell’arrivo dei nazisti e aveva combattuto la Seconda guerra mondiale nell’esercito britannico. Nel 1949 si era stabilito in Italia e dopo aver lavorato per la multinazionale americana Procter & Gamble aveva fondato la propria azienda, che negli anni si era ingrandita acquisendo sempre più marchi. Oggi il Bolton Group, gestito da Marina Nissim, sua figlia, e dall’amministratore delegato Soly Benveniste, controlla più di 50 marchi e ha più di cinquemila dipendenti. Nissim viveva da anni a Ginevra, in Svizzera, ed era famoso per la sua riservatezza e moderazione.
È morto l’imprenditore Joseph Nissim, fondatore del gruppo dei marchi Rio Mare e Neutro Roberts, tra gli altri.
Venerdì 25 ottobre ci sarà uno sciopero generale e nazionale, convocato dai sindacati CUB (Confederazione Unitaria di Base) e SGB (Sindacato Generale di Base), della durata di 24 ore. Riguarderà tutti i settori, pubblici e privati, ma quelli che solitamente provocano più disagi sono il settore dei trasporti e in misura minore quello scolastico. ? Causa sciopero indetto dal Sindacato Generale di Base (SGB) sono possibili possibili variazioni di orario e rallentamenti dei servizi domani, venerdì 25 ottobre, ⏰ dalle ore 8:30 alle 15:30.
Lo sciopero generale di venerdì 25 ottobre. Riguarderà tutti i dipendenti pubblici e privati, con orari variabili a seconda del settore: le cose da sapere.
Mercoledì 20 dicembre il Consiglio di Stato a sezioni riunite ha deciso in via definitiva che gli insegnanti in possesso di un diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 dovranno essere esclusi dalle Graduatorie a Esaurimento, cioè le graduatorie a cui sono iscritti i docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento e che sono utilizzate per l’assunzione in ruolo. La sentenza ha stabilito che chi ha il diploma magistrale dovrà essere inserito non nelle GaE ma nelle Graduatorie d’istituto, quelle che vengono utilizzate per le supplenze annuali e temporanee. Negli ultimi anni altre cinque sentenze sempre del Consiglio di Stato avevano invece inserito i diplomati nelle GaE; la sentenza definitiva smentisce queste decisioni precedenti. La sentenza, scrive Repubblica, ha a che fare con la graduatoria che avrebbe deciso chi sarebbe stato assunto prima e riguarda due fasce di docenti della scuola d’infanzia: da una parte circa sessantamila persone con il diploma che erano state inserite nelle Graduatorie a Esaurimento (cioè i maestri e le maestre che insegnano nella scuola con il vecchio titolo preso entro il 2001/2002) e dall’altra «tutti gli aspiranti maestri e soprattutto le maestre d’infanzia che, laureate e già escluse dalle assunzioni della Buona scuola, in queste stagioni hanno attaccato l’inserimento dei magistrali avvenuto a colpi di sentenze amministrative».
La nuova sentenza sugli insegnanti diplomati. Non potranno essere inseriti nelle graduatorie che permettono l'assunzione, ma solo in quelle utilizzate per le supplenze.
Oltre 1200 impiegati della NASA hanno iniziato oggi il loro ultimo giorno di lavoro presso l’ente spaziale. Buona parte dei dipendenti ha lavorato per anni ai programmi spaziali dello Shuttle, alcuni da più di vent’anni, spiega la CNN. La NASA sta progressivamente abbandonando l’utilizzo degli Shuttle per inviare in orbita gli astronauti, concentrando le proprie ricerche su un sistema più economico e sostenibile per i viaggi spaziali: si stima che con la chiusura definitiva del programma spaziale dello Shuttle novemila persone perderanno il posto di lavoro o saranno destinate a nuovi incarichi. La prima fase di licenziamenti arriva a due giorni di distanza dall’approvazione del budget per la NASA messo a disposizione dal governo statunitense. Grazie al via libera del Congresso al NASA Reauthorization Act, l’ente spaziale potrà fare affidamento su nuovi finanziamenti per 19 miliardi di dollari. Per rendere operativa la legge manca ancora la firma del presidente Obama.
La NASA sta per licenziare 1200 impiegati. I primi effetti della progressiva chiusura del programma spaziale dello Shuttle, che volerà un'ultima volta nel 2011.
In Norvegia c’è un progetto per costruire un enorme tunnel per navi, il primo di queste dimensioni, che consentirà di accorciare la rotta tra due fiordi, evitando di circumnavigare una penisola in tratti di mare piuttosto turbolenti. Il piano per la realizzazione della nuova infrastruttura è stato avviato alcuni anni fa e la costruzione vera e propria del tunnel dovrebbe iniziare già il prossimo anno. Il governo è nell’ultima fase di valutazione della fattibilità del progetto, che dovrebbe avere un costo complessivo di circa 250 milioni di euro. La penisola di Stad si trova nella parte settentrionale della contea di Sogn of Fjordane, nell’ovest della Norvegia. Non avendo isole che la proteggono dal mare, la penisola è estremamente ventosa e questo ostacola spesso le rotte delle navi che costeggiano i fiordi, sia per il trasporto dei passeggeri sia per quello delle merci. Un tunnel sarebbe quindi la soluzione ideale per creare una nuova rotta che consenta di passare da un lato all’altro della penisola direttamente in nave.
In Norvegia vogliono costruire un enorme tunnel per navi. Una galleria lunga 1.700 metri sotto una penisola dovrebbe servire per evitare tratti di mare molto turbolenti.
Nelle città italiane numerosi sistemi telematici controllano oggi in tempo reale lo stato del traffico, la posizione e i movimenti dei mezzi pubblici, l’occupazione dei parcheggi, il livello di inquinamento. Spesso i sistemi sono indipendenti tra loro e gestiti da enti diversi, a volte invece esistono collegamenti in grado di raccogliere tutti i dati su unica piattaforma, come ad esempio a Torino, dove è stata creata una società apposita (5T srl) per gestire in modo integrato i sistemi telematici per il traffico e i trasporti. I gestori dei sistemi raccolgono i dati principalmente per migliorare i propri servizi: i gestori dei parcheggi possono segnalare la disponibilità di posti liberi su display posti lungo le strade di accesso e indirizzare opportunamente gli automobilisti, la localizzazione dei mezzi pubblici permette al centro di controllo di intervenire per correggere ritardi, deviazioni o anomalie nella frequenza dei passaggi e permette di indicare nei display alle fermate la previsione di arrivo dell’autobus, i sensori del traffico permettono di dare informazioni agli automobilisti con display, su internet o di regolare i semafori, e via dicendo. In tutti i casi i dati grezzi sono elaborati dagli enti gestori, e vengono rese pubbliche informazioni utili, più o meno complete, più o meno integrate. Che siano sistemi separati o che siano sistemi integrati, i dati raccolti sono quindi sempre stati considerati, dagli enti, un patrimonio da proteggere. C’è stato un tempo, qualche anno fa, in cui si pensava di poter ricavare utili “vendendo” i dati, ad esempio a società che li avrebbero rivenduti come valore aggiunto a clienti finali: come i gestori dei vari numeri telefonici in grado di trovare ristoranti, dare le previsioni meteo e informare sullo stato del traffico. In realtà ci si è resi conto che non c’era un mercato dei dati e quindi questo patrimonio non ha un valore economico sensibile.
La condivisione dei movimenti del tram. A Torino hanno capito che l'accessibilità dei dati genera applicazioni e servizi utili per tutti.
Alexandra Elbakyan è una donna kazaka di 27 anni: studia storia della scienza e nel tempo libero gestisce Sci-Hub, un sito che mette gratuitamente a disposizione di chiunque ne abbia bisogno circa 47 milioni di articoli accademici che altrimenti si troverebbero solo a pagamento. Da qualche anno Sci-Hub è diventato per il contesto accademico quello che tra il 1999 e il 2001 Napster è stato per l’industria discografica: è gratis, moltissime persone lo usano ma c’è chi lo considera illegale, perché offre gratuitamente qualcosa che altri vendono e che è coperto da diritto d’autore. Più in generale, le questioni che riguardano Elbakyan e Sci-Hub si inseriscono quindi nel grande e ancora non risolto dibattito sul copyright ai tempi di internet. Il Washington Post ha intervistato Elbakyan via internet e lei ha spiegato: «Ci sono molti argomenti per sostenere che la violazione di copyright non equivale a un furto. Ma anche se lo fosse, in questo caso è un furto giustificato. Tutto il contenuto [degli articoli accademici] dovrebbe essere disponibile senza limitazioni. Ma nel caso della ricerca e dell’istruzione le leggi sul copyright sono particolarmente nocive». C’è ovviamente chi ha paragonato Elbakyan a Robin Hood ma lei ha spiegato di non ritenerlo un buon paragone: «quello che faceva Robin Hood era illegale, e condividere libri e articoli di ricerca non dovrebbe essere illegale».
Il sito che fa scaricare gratis gli articoli accademici a pagamento. La storia di "Sci-Hub", che da anni offre gratuitamente milioni di articoli accademici e ha grandi problemi di copyright.
Gli Stati Uniti hanno esteso di 90 giorni il permesso temporaneo con cui Huawei può continuare a fare affari nel paese nonostante il divieto deciso a fine maggio dall’amministrazione di Donald Trump. L’estensione del permesso temporaneo, annunciata oggi dal segretario al Commercio statunitense Wilbur Ross, significa che Huawei, tra le altre cose, potrà continuare a offrire ai suoi clienti i servizi di Google, su tutti i sistemi operativi Android. Huawei, che negli ultimi anni è diventata una delle aziende tecnologiche più promettenti del mercato, non dovrà quindi rinunciare ancora alla licenza per il sistema operativo Android, come previsto dal divieto di maggio. Secondo qualcuno l’estensione della licenza è un tentativo di permettere a Huawei di continuare a fare affari negli Stati Uniti, dando così all’azienda più tempo per aderire alle richieste dell’amministrazione Trump; secondo altri, invece, il rinvio è stato deciso per permettere alle aziende statunitensi che fanno affari con Huawei di prepararsi con più calma all’entrata in vigore del divieto.
È stato esteso il permesso temporaneo con cui Huawei può continuare a fare affari negli Stati Uniti.
È uscito da qualche giorno un disco nuovo di Bill Callahan, avevamo parlato di lui e di una sua canzone qui. Segnalo al volo la canzone Pigeons perché ho notato che è quella più bella per me, per Malika Ayane e per Justin Curto di Vulture. Hanno fatto una nuova canzone i New Order. Era stata messa insieme per vendere qualcosa con l'occasione del tour americano - annullato - con i Pet Shop Boys, e si sente. È morto Gary Peacock, grande contrabbassista di eccezionale coolness, che i più ignoranti di jazz tra noi conoscono soprattutto per i dischi con Keith Jarrett. Su Youtube c'è una bella conversazione con lui del 2015, invecchiato assai ma sempre figo. Vent'anni fa oggi fu presentato al festival di Toronto (uscì nei cinema americani la settimana dopo) Almost famous, gran bel film sugli anni leggendari del rock e dei suoi fan: che cito spesso, lo so. Oggi poi compie 60 anni Aimee Mann, brava brava cantautrice americana di cui parlammo qui, e nota soprattutto per le canzoni di Magnolia, il film. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Un’altra canzone di Neil Diamond. Ma potete sostituirla con una delle versioni di molti altri, se volete: se vi piacciono quelli che fanno i fenomeni.
Per un milione e mezzo di dollari potete comprare il testo originale di Vincent di Don McLean. Lui è quello di American Pie e che è involontariamente responsabile di Killing me softly. Vincent invece è leggendaria per una generazione che si ricorda dello sceneggiato Lungo il fiume e sull'acqua (al minuto 2.25). Per via di una cosa che ho scritto sotto ho trovato Springsteen che fa Jump dei Van Halen, divertendosi molto. È stata diffusa una versione inedita di quel travolgente pezzo di Prince che si chiamava I could never take the place of your man. Non c'è paragone con quella "ufficiale" successiva, ma approfitto per citarla che è sempre un piacere. I asked if she wanted to dance And she said all she wanted was a good man And wanted to know If I thought I was qualified, yeah And I said, baby don't waste your time I know what's on your mind I may be qualified for a one night stand But I could never take the place of your man Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Joe Strummer. E pure dei Mescaleros, certo: che si porta via tutta la baracca.
“A seminar la buona pianta” è un festival dedicato all’ambiente, allo sviluppo sostenibile e al rapporto che abbiamo con le piante, organizzato dal 2012 (con la sponsorizzazione ufficiale di Aboca, una grande azienda toscana di erboristica), sotto la direzione della giornalista Giovanna Zucconi. Il festival declina in modi inventivi il tema delle piante e questa edizione si aprirà con un reading di brani dedicati alle piante tenuto dall’attore Fabrizio Gifuni all’Orto botanico di Brera. Gli eventi di sabato si svolgeranno alla Fondazione Feltrinelli e ruoteranno attorno agli aspetti finanziari ed economici dell’ecologia e della cura dell’ambiente: ci saranno incontri con Stefano Massini, drammaturgo e autore di Lehman Trilogy, e Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia insieme a Michele Serra; la proiezione del documentario Before the Flood – Punto di non ritorno del regista Fisher Stevens e con Leonardo DiCaprio, dedicato al cambiamento climatico. La serata si concluderà con lo scrittore indiano Amitav Ghosh e con uno spettacolo del meteorologo Luca Mercalli insieme alla Banda Osiris. Domenica il sindaco di Milano Giuseppe Sala inaugurerà la “Passeggiata botanica” lungo il Naviglio grande, e poi l’attrice Lella Costa leggerà un monologo scritto da Michele Serra e dedicato ai Navigli e alle acque di Milano. Il festival sarà concluso da un dialogo tra Giovanna Zucconi e il musicista Vasco Brondi delle Luci della centrale elettrica, dedicato all’ultimo disco del gruppo, Terra. Il programma del Festival, a cui si partecipa gratuitamente fino a esaurimento posti, si trova interamente qui.
La nuova edizione di “A seminar la buona pianta” sarà a Milano dal 29 settembre all’1 ottobre. È un festival dedicato al nostro rapporto con l'ambiente e le piante: ci saranno tra gli altri Fabrizio Gifuni e Vasco Brondi.
La porta d’entrata, verde scuro, pesante, è all’interno di un ingresso come gli altri. Superata la guardiola (un ufficio, qualche calendario della polizia appeso a un chiodo, delle agenti penitenziarie che sbrigano le nostre pratiche e ci fanno lasciare le borse in un armadietto) si entra in un corridoio. Siamo “dentro”, come si dice, anche se non sembra. Il carcere femminile della Giudecca a Venezia è un posto diverso da come ci si immagina una prigione: più volte ci si ritrova a pensare che è un posto bello e poi subito dopo a pensare che un posto così, bello non può essere. È diverso perché quasi tutte le detenute lavorano, perché c’è una sezione speciale per le madri – anche se la legge le prevede, non è facile trovarne di attive in Italia – ed è diverso perché è solo per donne. Questo significa molte cose, ma due in particolare, dicono le persone che ci lavorano: i reati commessi dalle persone qui dentro hanno una fortissima componente affettiva e molte delle condanne più lunghe nascono da uno strano incastro «tra chi usa la legge e chi invece la applica».
Le donne della Giudecca. Storie da uno dei pochissimi carceri femminili d'Italia e delle persone che lo abitano: a volte per una "alleanza" particolare tra magistrati e mariti.
Apple sta per raggiungere i 50 miliardi di applicazioni per iPhone e per iPad scaricate dal proprio App Store, che fu messo online nel luglio del 2008. Per l’occasione, la società ha lanciato un concorso per premiare con un buono da 10mila dollari la persona che scaricherà la 50miliardesima applicazione. Apple ha anche diffuso i dati sulle “applicazioni più amate” e scaricate di sempre per il proprio smartphone. Più scaricate a pagamento 1. WhatsApp Messenger 2. Fruit Ninja 3. Angry Birds 4. Akinator 5. Il Test del Tontolone 6. Monopoly 7. Cut the Rope 8. UNO 9. Trucca il Tuo Schermo 10. Punti Patente 11. iSuoneria 12. Trivial Pursuit 13. Shazam Encore 14. Camera+ 15. Dov’è la mia acqua? 16. Angry Birds Seasons 17. Hipstamatic 18. Doodle Jump 19. ilMeteo Plus 20. Angry Birds Space 21. Panoramatic 360 22. Fruit Ninja: Puss in Boots 23. Sveglia iHandy Pro 24. Tiny Wings 25. Avanti un Altro
Le app per iPhone più scaricate di sempre. Tra quelle a pagamento vince WhatsApp, Facebook è la prima applicazione tra quelle gratuite.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 4.452 casi positivi da coronavirus e 201 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 13.228 (550 in meno di ieri), di cui 1.689 nei reparti di terapia intensiva (65 in meno di ieri) e 11.539 negli altri reparti (485 in meno di ieri). Sono stati analizzati 125.370 tamponi molecolari e 137.494 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 3,2 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,3 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 3.452 e i morti 140. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Campania (598), Lombardia (598), Piemonte (437), Sicilia (411) e Puglia (407).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 18 maggio.
Il pollo è l’animale più mangiato negli Stati Uniti, più del maiale o del manzo. A causa delle molte raccomandazioni di mangiare meno carne rossa e più carne bianca, l'”ossessione” per il pollo cominciata trent’anni fa non è mai finita. Superare una domanda così alta di pollo ha avuto conseguenze particolari: ha richiesto di superare i confini di ciò che era biologicamente possibile. Il grafico qui sotto dà l’idea di quanto pollo mangino gli americani. L’americano medio mangia oggi in un anno quattro volte la quantità di pollo di un americano dell’inizio Novecento, secondo i dati dal dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Oggi si mangiano 35 chili di pollo a persona all’anno.
Perché i polli americani sono sempre più grossi? si sono ingranditi di quattro volte negli ultimi 50 anni: c'entra l'ossessione per la carne bianca, tra le altre cose.
La stilista italiana Raffaella Curiel ha ceduto una parte del suo marchio di alta moda Curiel Couture a RedStone Haute Couture Group, un’azienda cinese che si occupa di moda, soprattutto europea: negli ultimi anni ha acquistato anche l’azienda italiana di prêt-a-porter Giada e ha importato in Cina i prodotti degli stilisti italiani Salvatore Ferragamo e Valentino e del francese Saint Laurent. Raffaella Curiel e la figlia Gigliola Castellini Curiel manterranno un ruolo nell’azienda che, ha detto l’amministratore delegato di RedStone, Yizheng Zhao, continuerà a lavorare in Italia e aprirà nuove sedi a Shanghai, New York, Londra e Parigi. Dopo Krizia e Francesco Scognamiglio, un’altra importante azienda di moda italiana è stata quindi acquistata o in parte ceduta a imprenditori cinesi. La holding cinese possiede ora buona parte delle quote della nuova società, creata insieme alla famiglia Curiel: la Curiel Ldt. Controllerà oltre al marchio anche l’archivio dell’azienda: tantissimi modelli e cartamodelli storici, oltre giornali e riviste che ne documentano la storia. La nuova società cercherà di rilanciare il marchio partendo dalla sua importante tradizione e rendendolo più internazionale e contemporaneo.
Un altro marchio di moda italiano comprato da un gruppo cinese. È Curiel Couture: fondato a Trieste nell'Ottocento, gestito da sole donne, è uno dei pochi rimasti a occuparsi solo di alta moda.
A partire da oggi, domenica 21 febbraio, in alcune regioni italiane cambieranno le restrizioni in vigore per contenere la pandemia da coronavirus. Il ministro della Salute ha firmato un’ordinanza che prevede che Campania, Molise ed Emilia-Romagna passino dalla zona gialla a quella arancione. In zona arancione è consentito muoversi liberamente solo all’interno del proprio comune; ci si può spostare al di fuori solo per motivi lavorativi, di salute o situazioni di necessità. Queste tre regioni si aggiungono a Umbria, Abruzzo, Toscana, Liguria e alle province autonome di Trento e Bolzano, che si trovavano già in zona arancione.
I nuovi colori delle regioni. Campania, Molise ed Emilia-Romagna passano in zona arancione, e ci sono molti comuni in zona rossa in tutta Italia.
Il settimanale Businessweek racconta nel suo ultimo numero il fenomeno del “copyright trolling” e le sue più recenti evoluzioni. L’espressione definisce – “trolling” è un termine che ormai da molti anni è usato in rete per definire attività di molestie e teppismo online – una pratica che alcune società di contenuti editoriali e studi legali hanno cominciato a perseguire per contrastare la pirateria e il download illegale di materiali coperti da diritto d’autore, traendone guadagni nella forma di risarcimenti e patteggiamenti da parte di chi viene minacciato di denunce e procedimenti giudiziari. L’utente che ha scaricato file illegali tramite sistemi peer-to-peer viene identificato attraverso l’indirizzo IP del suo computer e contattato da uno studio legale, per conto della casa produttrice del file, con l’accusa di aver violato le leggi sul diritto d’autore. Per evitare la causa in tribunale, con sanzioni che possono arrivare a 150mila dollari anche per un singolo file, gli avvocati offrono all’utente la possibilità di patteggiare, in cambio di alcune migliaia di dollari. Nella maggior parte dei casi, l’utente accetta. La pratica, che aveva finora come oggetto la presunta violazione di diritti d’autore su film e musica, ha trovato un nuovo terreno di applicazione nel cinema porno.
Splendori e miserie del “copyright trolling”. La pratica di ricattare gli utenti che hanno scaricato file protetti dal diritto d'autore chiedendo loro patteggiamenti e risarcimenti si è estesa al porno.
Nel quarto giorno della 68esima edizione Festival di Cannes – che finirà il 24 maggio – sono stati presentati diversi film: due in concorso, due che fanno parte della sezione “Proiezioni speciali” e due della sezione Un Certain Regard. È stato presentato per esempio The Sea of Trees, di Gus Van Sant, con Naomi Watts e Matthew McConaughey. Parlando del film, McConaughey ha detto: «è la miglior sceneggiatura che mi è capitato di leggere negli ultimi cinque anni». Il film è ambientato in Giappone e racconta l’incontro, e il successivo viaggio, tra un uomo giapponese (Ken Watanabe) e il protagonista, interpretato da Matthew McConaughey. Il 16 maggio è anche stato il giorno di Nanni Moretti e di Mia Madre, al cui photocall erano presenti, insieme a Moretti, Margherita Buy e John Turturro. Sia Moretti che Van Sant hanno già vinto la Palma d’oro di Cannes: Moretti grazie a La stanza del figlio, nel 2001; Van Sant per il film Elephant, nel 2003. I due film fuori concorsi del quarto giorno di Cannes sono Panama, film serbo del regista Pavle Vuckovic e A Tale of Love and Darkness, il primo film da regista di Natalie Portman. Il film di Natalie Portman racconta la vita di una famiglia israeliana alla fine degli anni Quaranta, quando fu creato lo stato di Israele. Gli altri due film presentati nel quarto giorno del Festival di Cannes sono Maryland di Alice Winocour e Nahid, di Ida Panahandeh. Il 16 maggio è stato anche presentato Steve McQueen: The Man & Le Mans: un documentario sull’attore Steve McQueen, morto nel 1980, e sulla sua passione per le auto da corsa.
Le foto del quarto giorno di Cannes. È stato presentato “The Sea of Trees” con Naomi Watts e Matthew McConaughey, ma anche il film di Nanni Moretti: le foto più belle.
L’Agcom, l’autorità garante delle comunicazioni che in periodo elettorale si occupa tra le altre cose di verificare il rispetto della par condicio, ha pubblicato un comunicato in cui esprime un “forte richiamo” nei confronti del TgLa7, del Tg4 e di Studio Aperto. Secondo l’autorità, il telegiornale di La7 avrebbe dato troppo spazio al Movimento 5 Stelle e alla Lega, a danno soprattutto del Partito Democratico e di Forza Italia. Tg4 e Studio Aperto avrebbero favorito Forza Italia. L’Agcom ha espresso anche due richiami “semplici” nei confronti di Sky TG24 e RaiNews24, che avrebbero dedicato troppo spazio al Movimento 5 Stelle, alla Lega e a Liberi e Uguali (il primo), e a Liberi e Uguali (il secondo). I richiami riguardano il periodo tra il 15 e il 21 gennaio. Un nuovo comunicato sarà pubblicato dopo il prossimo 28 gennaio, quando terminerà la seconda settimana di rilevazioni. La sanzione che l’Agcom può comminare per le violazioni della par condicio sono piuttosto basse, tra i mille e i ventimila euro. Nei casi più gravi può ordinare che siano mandate in onda trasmissioni “compensative”, che diano spazio a chi è stato trascurato, ma può anche arrivare a sospendere le trasmissioni che violano sistematicamente il regolamento per un periodo massimo di 30 giorni. Solitamente, però, l’autorità si limita a formulare richiami e a comminare multe dall’importo non troppo elevato.
L’Agcom ha “fortemente” richiamato quasi tutti i telegiornali per il mancato rispetto della par condicio. E tutti per aver dato troppo spazio ai partiti di opposizione, a danno degli altri.
È morto a 81 anni Ferdinando Imposimato, magistrato italiano conosciuto per essere stato giudice istruttore in diversi importanti casi di terrorismo politico in Italia, come il rapimento di Aldo Moro e l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, oltre che nel caso dell’attentato a papa Giovanni Paolo II del 1981. Imposimato era stato ricoverato lo scorso 31 dicembre al Policlinico Gemelli di Roma nel reparto di rianimazione. Imposimato era nato il 9 aprile 1936 a Maddaloni, in provincia di Caserta. Suo fratello Franco, sindacalista, fu ucciso dalla camorra nel 1983. Imposimato era stato anche senatore e deputato, tra il 1987 e il 1996, candidato come indipendente per il Partito Comunista Italiano. A partire dalla fine degli anni Ottanta collaborò con le Nazioni Unite come consulente legale per la lotta al traffico di droga in Sud America. Negli ultimi anni era stato nominato presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, e si era avvicinato al Movimento 5 Stelle, diventando una delle personalità più apprezzate dai sostenitori del partito di Beppe Grillo, che lo avevano anche considerato come possibile presidente della Repubblica nelle consultazioni online che organizzarono nel 2013.
È morto il magistrato Ferdinando Imposimato, aveva 81 anni. Fu parlamentare e giudice istruttore in molti importanti processi degli anni Settanta e Ottanta, come quello sul rapimento di Aldo Moro.
Da tempo le grandi aziende di internet producono enormi ricavi e continuano a espandersi velocemente, rafforzando il loro potere. Ma molte cose sono cambiate, soprattutto negli ultimi anni: allo scadere del decennio che le ha viste al centro dei cambiamenti di buona parte delle nostre abitudini e più in generale delle nostre società, Google, Amazon, Facebook e le altre grandi piattaforme devono affrontare come mai prima le attenzioni dei governi, della politica, del potere giudiziario e dei media, che criticano le loro dimensioni e il potere che hanno raggiunto. Il dibattito intorno alla loro stessa esistenza condizionerà un pezzo importante dell’economia mondiale e potrà avere conseguenze sulle nostre abitudini e sul modo in cui utilizziamo Internet ogni giorno. Per anni le grandi società tecnologiche si sono potute ingrandire grazie alla sostanziale mancanza di regole da parte del governo degli Stati Uniti. Si riteneva che un numero eccessivo di leggi e regolamenti potesse danneggiare la loro crescita, compromettendo un settore ancora relativamente giovane e dinamico per la concorrenza. A distanza di anni, quell’approccio sembra convincere sempre meno sia il potere politico sia quello giudiziario negli Stati Uniti, dopo una più precoce crescita di timori e di interventi in Europa, inevitabilmente poco efficace.
Che aria tira per le grandi piattaforme. Non è il loro momento migliore, diciamo: tra indagini, regole e qualche rallentamento dei successi in borsa.
La scienza contemporanea, in tutti i suoi campi, ha raggiunto livelli di complessità tali per cui è molto difficile – per chi nella vita si occupa d’altro – capire bene ciò che sappiamo, oggi, sulla vita, l’Universo e tutto quanto. Anche leggendo i libri di scienza rivolti a lettori non specialisti ci vuole tempo e concentrazione per farsi un’idea di cosa siano cose come i bosoni, le onde gravitazionali o le stringhe (posto che queste esistano). Leggendo questi libri, e interessandoci agli attuali confini della scienza, possiamo però sperimentare una forma contemporanea di sublime: quella sensazione che mescola fascino e paura che i romantici dell’Ottocento provavano di fronte a tempeste e paesaggi naturali. Che oggi si possa trovare il sublime nella contemplazione dei buchi neri e delle teorie sull’origine della vita è la tesi di Leggere la terra e il cielo. Letteratura scientifica per non scienziati, un saggio pubblicato da Laterza e da oggi in libreria. Lo ha scritto Francesco Guglieri, editor della narrativa straniera da Einaudi e autore per varie riviste culturali, nonché grande appassionato di fantascienza e libri di scienza. Nel suo saggio ne passa in rassegna 19 – tra cui gli ormai classici Dal Big Bang ai buchi neri di Stephen Hawking, Il gene egoista di Richard Dawkins e L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks, ma anche i più recenti L’ordine del tempo di Carlo Rovelli e Sapiens di Yuval Noah Harari – mettendo insieme un’agile guida alla lettura che invoglia a saperne di più, di tutto.
L’effetto che ci fanno i buchi neri. Sono «macchine potentissime per creare metafore», dice Francesco Guglieri nel suo saggio dedicato al sublime contemporaneo: quello dei libri di scienza.
Da diversi giorni è tornato sulle prime pagine di molti giornali italiani il nome di Piercamillo Davigo, magistrato 65enne noto per le sue posizioni spesso radicali e che negli anni Novanta lavorò alle inchieste di “Mani Pulite”. Da alcune settimane Davigo è il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, l’organo di rappresentanza sindacale dei magistrati, e in occasione della sua nomina ha dato diverse interviste a importanti giornali e televisioni, usando toni molto polemici sulla politica italiana. Martedì 19 aprile Davigo è stato intervistato da Giovanni Floris su La7, dove ha detto che «nessuno viene messo dentro per farlo parlare; viene messo fuori se parla, che è una cosa diversa». Venerdì 22 è uscita una sua dura intervista sul Corriere della Sera, in cui fra le altre cose Davigo ha spiegato che i politici «non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi» e in cui ha criticato parecchio il governo di Matteo Renzi. La sera di venerdì 22 ha tenuto un discorso all’università di Pisa dicendo fra le altre cose: «Dire che i magistrati devono parlare solo con le loro sentenze equivale a dire che devono stare zitti».
Perché si riparla di Piercamillo Davigo. Era uno dei magistrati di "Mani Pulite", oggi è presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati e sta dando interviste molto dure contro i politici e il governo.
Diventato famoso per il video sullo scandalo che aveva coinvolto il golfista Tiger Woods, il gruppo taiwanese Next Media Animation ha preparato un video per illustrare le ultime vicende italiane. https://www.youtube.com/watch?v=03ispQRy-JI
Berlusconi e Ruby, animati. Il gruppo taiwanese che gira dei servizi pseudogiornalistici su notizie da tutto il mondo ha fatto un video sul Bunga Bunga.
Il 7 marzo del 1965, 50 anni fa, la polizia dello stato americano dell’Alabama si unì a gruppi di cittadini volontari e assaltò seicento persone che stavano manifestando pacificamente sul ponte Edmund Pettus, nella città di Selma. Senza che ci fosse alcuna provocazione, i poliziotti caricarono i manifestanti a cavallo, li colpirono con i bastoni e lanciarono loro contro del gas lacrimogeno. Decine di persone rimasero ferite e le immagini degli scontri fecero il giro del mondo. Fu uno dei momenti più importanti nella lotta per i diritti civili dei neri americani e spinse l’allora presidente degli Stati Uniti, Lyndon Johnson, a promulgare il “Voting Rights Act”, la legge che vietò le discriminazioni elettorali su base razziale e che è considerata oggi uno dei risultati più importanti raggiunti dal movimento per i diritti civili. Gli eventi di Selma hanno anche ispirato il film “Selma”, uscito nel 2014 e candidato come miglior film agli Oscar 2015. Le leggi Jim Crow All’epoca degli scontri di Selma – erano gli anni Sessanta – negli stati americani del sud era ancora in vigore la segregazione razziale. I neri godevano soltanto di limitati diritti politici e civili e non potevano votare. L’insieme di leggi che non permetteva loro di votare veniva identificato sotto il nome di “Jim Crow“: erano norme che risalivano agli anni immediatamente successivi alla Guerra civile americana, terminata nel 1865. All’epoca il governo federale aveva imposto agli stati ribelli del sud la fine della schiavitù. Per cercare di limitare gli effetti della liberazione degli schiavi, i politici del sud avevano introdotto le leggi “Jim Crow” che di fatto rendevano i neri dei cittadini di serie B. Per quasi un secolo la Corte Suprema respinse tutti i ricorsi contro queste leggi. Poi, nel 1964, il presidente Johnson impose il “Civil Rights Act”, che rendeva illegali le discriminazioni su base razziale, religiosa e sessuale. In molti stati restavano però in vigore quelle leggi che impedivano ai neri di votare.
Gli scontri di Selma, 50 anni fa. Quando centinaia di manifestanti pacifici furono attaccati dalla polizia dell'Alabama: fu il momento di svolta nella lotta per i diritti civili dei neri americani.
Dal 14 ottobre fino all’8 febbraio 2015, il Museo Jeu de Paume in Place de la Concorde di Parigi, in Francia, ospita una grande retrospettiva dedicata al fotografo statunitense Garry Winogrand, considerato il maestro della “street photography”: Winogrand, morto nel 1984 a 56 anni, è conosciuto soprattutto per le sue foto scattate in luoghi pubblici tra New York e il Bronx, tra il New Mexico e Los Angeles. La mostra raccoglie 238 fotografie che ripercorrono le tappe del suo lavoro e raccontano l’America dalla ripresa economica post-bellica sino agli anni Ottanta: scatti di vita di strada i cui protagonisti sono coppie e gruppi di giovani, celebrità e perfetti sconosciuti, strade e marciapiedi. Il percorso della mostra si articola in tre parti in base ai soggetti: Down the Bronx, con le foto scattate a New York dal dopoguerra fino al 1971; A student of America, con foto scattate negli stessi anni ma durante i viaggi in giro per gli Stati Uniti e infine Born and Bust, sezione dedicata agli ultimi lavori, realizzati dagli anni Settanta in poi, tra il Texas, il sud della California, Chicago e Miami. Tutte le fotografie sono accompagnate da commenti e spiegazioni dello stesso Winogrand, spesso ironici e divertenti, così come un video realizzato dal fotografo nel 1977. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le fotografie di Garry Winogrand. In mostra al museo Jeu de Paume di Parigi, in una grande retrospettiva dedicata al maestro della “street photography”.
La procura di Torino ha concluso una grande indagine sulla gestione finanziaria del Salone del Libro, la più grande fiera dell’editoria italiana, tra il 2010 e il 2015 e 29 persone sono indagate. Tra loro ci sono l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, l’attuale assessora regionale alla Cultura Antonella Parigi, Rolando Picchioni, ex presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, l’ente che gestiva il Salone, e Giovanna Milella, che era succeduta a Picchioni nel 2015. L’inchiesta ha vari filoni e riguarda vari reati: peculato, turbativa d’asta e falso in bilancio. Il Salone del libro ha guai finanziari da diversi anni, emersi per la prima volta nel 2015, dopo che l’anno precedente aveva chiuso con perdite di 489mila euro. Tra le azioni illecite scoperte dalla procura ci fu anche la sovrastima del marchio del Salone. Nel 2009 il suo valore fu valutato pari a 1,8 milioni di euro e in quanto tale inserito a bilancio nel 2010: in questo modo la Fondazione potè chiudere in attivo il bilancio. Secondo le valutazioni della procura però il marchio valeva molto meno: il 24 dicembre è stato venduto all’asta per 600mila euro (da una base di 385mila) all’Associazione Città del Libro, messa insieme da otto fornitori della Fondazione per il libro che avevano crediti nei confronti del Salone.
29 persone sono indagate dalla procura di Torino per la cattiva gestione del Salone del Libro tra il 2010 e il 2015. Tra loro c'è anche l'ex sindaco della città Piero Fassino e l'attuale assessora regionale alla Cultura Antonella Parigi.
Ieri si è tenuta la prima giornata di concerti al festival di Glastonbury, il più importante festival musicale d’Europa, che come ogni anno si svolge alla Worthy Farm di Pilton, in Inghilterra. È stata soprattutto la giornata dei Radiohead – che hanno chiuso le esibizioni sul palco principale del festival – e di Lorde, al primo concerto in Europa del suo nuovo tour. Fra gli altri hanno suonato anche i Pretenders, i Royal Blood, i Future Islands e gli xx. Nei prossimi due giorni suonerà ancora un sacco di altra gente famosa, fra cui Katy Perry, i Foo Fighters, Liam Gallagher, Solange Knowles, i National, gli Alt-J, Thundercat, i Moderat, e molti altri ancora. I concerti proseguiranno fino a domenica 25. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto del primo giorno di concerti al Glastonbury. Al più importante festival musicale in Europa ieri hanno suonato soprattutto Radiohead, Lorde e Royal Blood.
Il primo lancio del Falcon Heavy, il razzo spaziale più grande e potente disponibile sulla Terra, è avvenuto oggi da Cape Canaveral, in Florida, ed è stato un successo. Tutto ha funzionato come previsto e il razzo, progettato e realizzato dalla compagnia spaziale statunitense SpaceX, ha portato in orbita il suo carico: un’automobile Tesla Roadster, diretta verso l’orbita di Marte intorno al Sole. Il lancio era atteso con grande interesse dall’industria spaziale, considerato che i voli inaugurali sono spesso ad alto rischio e qualcosa potrebbe andare storto. Qui sotto potete rivedere la registrazione del lancio
Il primo storico lancio del Falcon Heavy. L'atteso volo inaugurale del gigantesco razzo della compagnia spaziale SpaceX di Elon Musk è stato un successo, e ha portato un'automobile nello Spazio.
Zacinto è una delle più famose isole della Grecia, è conosciuta per essere stata per sei secoli un dominio della Serenissima e per essere stato il luogo di nascita del poeta Ugo Foscolo, che le dedicò il sonetto “A Zacinto”. Secondo il Wall Street Journal, l’isola potrebbe essere anche conosciuta per un’altra caratteristica: quella di essere il luogo europeo con il maggior numero di abitanti non vedenti. Circa l’1,8 per cento della popolazione lo scorso anno ha richiesto i sussidi pubblici di invalidità affermando di essere non vedente, ha di recente spiegato il ministro della Salute. Stando al dato, sull’isola ci sarebbe quindi una concentrazione di ciechi nove volte superiore rispetto a quella di molti altri paesi d’Europa, almeno secondo il confronto con i dati pubblicati nel 2004 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il ministero della Salute greco sta indagando da tempo su quella che sembra essere un’anomalia, anche sulla base della segnalazione delle autorità locali stupite dal crescente numero di non vedenti sull’isola. Tra le persone che hanno fatto richiesta per i sussidi per i ciechi a Zacinto ci sono anche un cacciatore di uccelli e un tassista, ha spiegato un funzionario locale. Il problema, con sfumature e intensità diverse, interessa molte altre zone della Grecia con un numero crescente di persone che fanno richiesta per ottenere i sussidi. Il problema delle false invalidità è molto esteso e costa ogni anno al governo centinaia di milioni di euro. La grave crisi economica del paese ha ulteriormente aggravato il problema.
I ciechi di Zacinto. L'isola greca ha una delle più alte concentrazioni di non vedenti in Europa, racconta il Wall Street Journal, spesso fasulli.
In Corea del Sud le autorità sanitarie sono al lavoro per evitare un’epidemia di MERS (sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus), il cui primo caso fu identificato nell’autunno del 2012 in Arabia Saudita. Finora tre sudcoreani sono morti a causa della malattia e le persone contagiate sono almeno 35. Per prevenire nuovi contagi, il governo ha imposto la chiusura temporanea di 700 scuole e almeno 1.600 persone sono state messe in quarantena, sempre per precauzione. Si tratta del numero più alto di contagi all’esterno del Medio Oriente registrato fino a ora e ci sono polemiche e critiche nei confronti del governo sudcoreano per come ha gestito l’emergenza. MERS Non è ancora chiaro se il virus che causa la MERS si trasmetta per via aerea o per contatto diretto. Dopo l’infezione, il virus causa diversi sintomi come febbre, tosse e sindromi respiratorie acute, come la polmonite, cui si accompagnano sintomi di altro tipo a carico di stomaco e intestino. Non esiste una cura contro la MERS e nemmeno un vaccino per rendersi immuni al virus: i pazienti contagiati sono quindi trattati con diverse terapie, tese soprattutto a ridurre i sintomi e ad aiutare il loro sistema immunitario a contrastare la proliferazione del virus. Nei pazienti con malattie croniche respiratorie o con problemi immunitari la MERS può causare la morte. La malattia per ora si è presentata in un numero ridotti di casi e questo incide sulle conoscenze generali dei rischi e dei sintomi che può provocare.
La MERS in Corea del Sud. A causa di una malattia sono morte 5 persone e ci sono almeno 35 contagiati: il governo è stato criticato per avere reagito tardivamente.
L’economista Mario Draghi ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico di provare a formare un nuovo governo tecnico, dopo che le trattative per formarne uno politico con i partiti dell’attuale maggioranza (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali e Italia Viva) non sono andate a buon fine. Il M5S però ha detto di non voler sostenere Draghi, e l’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in particolare ha argomentato dicendo che il suo partito non cederà perché per governare ha già fatto di tutto, «perfino annientarci negli uffici a lavorare». Non ci vengano a chiedere di votare Mario Draghi. Abbiamo fatto di tutto. Perfino annientarci negli uffici a lavorare pur di dare una mano a chi ne aveva bisogno. Questo per noi è stato governare l’Italia.
Toninelli dice che il M5S ha fatto di tutto per governare, «perfino annientarci negli uffici a lavorare». E quindi adesso che non vengano a chiedere di votare Mario Draghi, aggiunge l'ex ministro.
Su Repubblica Concita De Gregorio intervista la senatrice Emma Bonino, che alle ultime elezioni regionali del Lazio fu la candidata del centrosinistra al posto di governatore e fu sconfitta da Renata Polverini (51,1% contro 48,3%) e oggi commenta la crisi alla regione seguita all’inchiesta sugli abusi dei fondi pubblici ai gruppi consiliari. La distribuzione di pani e pesci fra tutti i gruppi consiliari del Lazio, Pd compreso, la chiama “grande spartizione inevitabile”. Su ‘inevitabilè sorride ruvida. “Beh, sì. Alla luce della “grande spartizione inevitabile” si capisce qualcosa di più sulla sorte della mia candidatura alla Regione Lazio”. Emma Bonino, vicepresidente del Senato, sta partendo per New York: è attesa stasera a chiudere la sessione di lavoro con le leader del Benin e del Burkina Faso sulla lotta alle mutilazioni genitali femminili. Mi scusi, ma dovremmo parlare invece dei toga party con teste di suino a Roma Nord… “Prego, non si imbarazzi. Non è mica colpa sua. E’ l’Italia, la conosco”. E dunque vorremmo ricordare la sua campagna elettorale nel 2010, quando perse per pochi voti contro Renata Polverini…
Emma Bonino su Lazio, soldi e Polverini. Perse con il 48% nel 2010: ora chiede che si cambino leggi e regole, invece di dimissioni, nuove elezioni e ricominciare daccapo.
Questa settimana esce il nuovo film dei fratelli Coen, A proposito di Davis, ispirato alla vita del cantante folk degli anni Sessanta Dave Van Ronk. Il film, che ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al festival del cinema di Cannes del 2013, è interpretato da Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake e John Goodman. RoboCop, diretto da José Padilha, è il remake di RoboCop – Il futuro della legge del 1987, sulla storia di un poliziotto che dopo essere rimasto gravemente ferito viene salvato dalla OmniCorp, una multinazionale della tecnologia che lo trasforma in un superpoliziotto robot. All is Lost – Tutto è perduto, scritto e diretto da J.C. Chandor, ha come unico interprete Robert Redford: è infatti la storia di un uomo che si ritrova a vagare da solo nell’Oceano Indiano dopo che il suo yacht ha subito un incidente. Hansel & Gretel e la strega della foresta nera è un adattamento moderno della fiaba dei fratelli Grimm: Hansel e Gretel stavolta sono due fratelli che vivono in una casetta vicino Pasadena, in California, e la strega della foresta una spacciatrice di marijuana. Escono infine Smetto quando voglio, diretto da Sydney Sibilia, una commedia su un gruppo di ricercatori e laureati impegnati in lavori umili, che decide di mettere su una banda di spacciatori di una droga “legale” creata da loro e Khumba, un film d’animazione sudafricano su una zebra che ha il corpo a strisce solo per metà.
I film del weekend. Il nuovo film dei fratelli Coen, il remake di RoboCop e una commedia italiana su un gruppo di ricercatori, tra gli altri: tutti i trailer.
Il 12 ottobre la multinazionale statunitense Johnson & Johnson, una delle più grandi al mondo nel settore farmaceutico, ha detto di aver sospeso la fase finale della sperimentazione del suo vaccino per il coronavirus. Johnson & Johnson ha spiegato di aver deciso l’interruzione perché uno dei volontari che si era sottoposto alla sperimentazione aveva contratto una malattia di cui al momento non si conoscono le cause. A settembre Johnson & Johnson aveva annunciato di aver avviato la fase finale di test clinici sul proprio vaccino. Anche se l’azienda era in lieve ritardo rispetto ad altri concorrenti – come Pfizer, AstraZeneca e Moderna – la sua fase 3 era la più grande finora organizzata, con l’impiego di circa 60mila volontari. Johnson & Johnson aveva detto che si sarebbe potuto capire qualcosa sull’efficacia del vaccino entro la fine del 2020.
Johnson & Johnson ha sospeso le sperimentazioni sul vaccino contro il coronavirus.
Da ieri la polemica probabilmente più discussa sui social network e sui siti e giornali italiani riguarda uno spettacolo per bambini, il suo direttore d’orchestra e Babbo Natale. Giovedì 29 dicembre si è tenuta a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, la prima italiana dello spettacolo Disney in Concert: Frozen, in cui musicisti e cantanti si esibivano mentre veniva proiettato su uno schermo il popolare film d’animazione della Disney. Alla fine dello spettacolo, durato circa due ore, il direttore d’orchestra Giacomo Loprieno ha preso in mano il microfono e secondo le testimonianze ha detto: «Comunque Babbo Natale non esiste». Diversi giornali hanno raccontato di pianti dei bambini presenti e di proteste dei loro genitori: molti di loro si sono lamentati, con una certa rabbia e indignazione, anche sulla pagina Facebook dell’evento, tanto che è stata chiusa dalla società che lo ha gestito, la Dimensioni Eventi Torino. Alcuni genitori ne hanno quindi aperta un’altra per continuare le proteste. Loprieno non ha spiegato perché ha detto quella frase, anche se alcuni hanno scritto che si era probabilmente stizzito perché alcune famiglie stavano abbandonando lo spettacolo troppo presto, durante gli applausi. Il personale dell’Auditorium si è scusato su Facebook coi genitori, aggiungendo che Loprieno si era scusato subito coi genitori, sotto il palco e in biglietteria, per la sua “uscita infelice”.
La storia del direttore d’orchestra e Babbo Natale. Il primo ha detto che il secondo non esiste dopo uno spettacolo per bambini a Roma, provocando pianti e proteste da parte dei genitori: alla fine è stato licenziato.
Questa notte è stata introdotta l’ora legale, che da una cinquantina d’anni (ma a tratti c’è stata già anche prima) rende più difficile del solito un risveglio domenicale ogni anno. Per riconciliarsi con il mondo e aiutare una ripartenza dolce, la selezione delle cose più lette sul Post in questa settimana. – La riforma del lavoro in 4 punti Che cosa cambierà con l’articolo 18, i contratti a termine e i congedi di paternità, e come funzionerà la nuova “Assicurazione Sociale Per l’Impiego”: i punti chiave della riforma del lavoro, che è stata approvata il 23 marzo dal Consiglio dei ministri “salvo intese“.
Sunday Post. Le 13 cose più lette sul Post di questa settimana, dal nuovo iPad alla riforma del lavoro.
L’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo della Marina militare, è indagato per associazione a delinquere, abuso d’ufficio e traffico d’influenza nell’inchiesta della procura di Potenza che ha portato alle dimissioni di Federica Guidi e in cui è coinvolto anche Gianluca Gemelli, compagno dell’ex ministra dello Sviluppo economico. De Giorgi sarà interrogato il prossimo venerdì e andrà in pensione il prossimo giugno. Nel frattempo la Procura di Potenza, quella di Roma, la magistratura militare ma anche la presidenza della Repubblica, la presidenza del Consiglio e il ministro della Difesa, hanno ricevuto un documento anonimo che contiene diverse presunte informazioni su De Giorgi: ne scrivono i giornali di oggi riportando ampi stralci di questo dossier, ma senza verificare l’attendibilità di quanto contiene e dicendo che comunque le procure dovranno verificare ogni circostanza descritta. Il dossier è anonimo e, scrivono sia Repubblica che il Corriere della Sera, sembra essere stato scritto da un ex collega di De Giorgi che ha avuto accesso a documenti riservati. Nelle trentacinque pagine di dossier ci sarebbero anche alcuni atti ufficiali e documenti originali che attestano vari pagamenti in cui è coinvolto De Giorgi. Il Corriere aggiunge che l’autore avrebbe scritto di non avere «il coraggio di venire allo scoperto perché ho già abbondantemente pagato per non essermi piegato alle richieste del capo di Stato maggiore».
Cos’è questa storia del “dossier De Giorgi”. Magistratura e governo hanno ricevuto un documento anonimo che accusa il capo della Marina militare indagato dalla procura di Potenza.
Dopo decenni passati in cattività per un programma di riproduzione delle tartarughe giganti Chelonoidis hoodensis, una specie dell’arcipelago delle Galapagos, il centenario esemplare maschio di nome Diego è andato in pensione: questa settimana è stato portato sull’isola Española, in Ecuador, dopo aver contribuito, si stima, alla nascita del 40 per cento dei duemila esemplari della sua specie presenti oggi alle Galapagos. Tra le foto da sfogliare ce n’è una di Diego mentre viene trasportato a spalla sull’isola. Gli altri animali che valeva la pena fotografare sono poi un eloderma orrido, cioè una lucertola velenosa, una tartaruga alligatore, capre con collane e accessori e una serie di cuccioli: un piccolo elefante, una piccola bertuccia, cicogna, giraffa e piccoli leoni bianchi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Una tartaruga che ha contribuito al salvataggio della sua specie, un eloderma orrido e la solita serie di cuccioli, tra gli animali da fotografare questa settimana.
Domenica 6 novembre riprenderà l’iniziativa #Domenicalmuseo del ministero dei Beni culturali, che porterà all’apertura gratuita di tutti i musei, i parchi e le aree archeologiche statali in tutta Italia ogni prima domenica del mese. Sul sito del ministero è disponibile un elenco di tutti i musei, le aree archeologiche, gli scavi, i giardini e i parchi statali che saranno aperti gratuitamente nell’ambito dell’iniziativa, divisi per regione e città; qui ci sono quelli di Milano e Roma. Acquario e Civica Stazione Idrobiologica Milano Viale Gadio, 2 – Milano Orario: dalle 9.00 alle 17.30 (ultimo ingresso 17.00)
I musei gratis in tutta Italia domenica 6 novembre. È un'iniziativa del ministero dei Beni culturali, che si ripeterà ogni prima domenica del mese.
Disney ha annunciato che entro la fine del prossimo anno aprirà negli Stati Uniti Disney+, il suo servizio per vedere film e serie tv in streaming destinato a fare concorrenza a Netflix e agli altri distributori (e produttori) di contenuti video online. Le intenzioni di entrare in questo settore erano già state annunciate da Disney un paio di anni fa, quando la società aveva annunciato di volere rimuovere tutti i propri contenuti da Netflix entro il 2019, in vista della creazione di una propria offerta streaming. Il catalogo comprenderà i film più famosi di Disney realizzati in passato e le ultime novità, compresi i film Marvel e quelli della saga di Star Wars. Saranno compresi anche diversi film Pixar e numerose serie animate, classiche e rivisitate. Per ora la società non ha fornito dettagli e scadenze sulla diffusione del servizio al di fuori degli Stati Uniti.
Il servizio per vedere film e serie in streaming di Disney si chiamerà Disney+ e aprirà nel 2019.
I viaggi all’estero dei politici e di chi ha incarichi istituzionali sono importanti per mantenere saldi i rapporti con i paesi amici, stringere nuovi rapporti diplomatici e creare nuove occasioni per il commercio. A volte però le cose sfuggono di mano. In una lunga inchiesta pubblicata su Repubblica, Davide Carlucci prova a fare qualche conto per capire quanto ci costano le trasferte di chi ci amministra e il quadro che ne viene fuori non è incoraggiante. Nel 2009 in Piemonte si sono spesi circa 267mila euro per pagare i viaggi dei Consiglieri regionali. La Lombardia ha speso qualcosa in meno, circa 240mila euro, ma in compenso ne ha spesi 200mila per le sole spese del presidente, della giunta e dei sottosegretari. Se si contano anche le missioni in territorio regionale, la spesa aumenta considerevolmente e raggiunge i 3,6 milioni di euro.
Un paese di navigatori. La grande passione per le trasferte all'estero dei politici italiani ci costa un sacco di soldi, racconta un'inchiesta di Repubblica.
Per essere luglio, la politica italiana sembra essere più agitata del solito. Stamattina i principali giornali hanno dedicato diverse pagine a indagare le ragioni e le possibili conseguenze delle dimissioni di Enrico Costa, fino a ieri ministro per gli Affari Regionali e deputato di Alternativa Popolare, il partito guidato da Angelino Alfano. Secondo le ricostruzioni dei principali giornalisti parlamentari, la scelta di Costa ha poco a che fare con il governo – e ancora meno con lo ius soli, come invece si è scritto nei giorni scorsi – e molto con le dinamiche interne del centrodestra, le possibili alleanze in vista delle prossime elezioni e le speranze, e soprattutto i timori, di molti parlamentari per il loro futuro politico. Qualche settimana fa Costa aveva minacciato le dimissioni in caso di approvazione dello ius soli: lo ius soli è effettivamente stato rimandato, eppure lui si è dimesso lo stesso – cosa che fa pensare che Costa avesse intenzione di dimettersi a prescindere dall’approvazione della legge. In un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, Costa ha spiegato che in effetti lo ius soli non c’entra con la sua decisione e che si è dimesso perché ha deciso di tornare a collaborare con Silvio Berlusconi. Visto che Forza Italia si trova all’opposizione non aveva senso rimanere al governo. «Non potevo più tenere i piedi in due scarpe», ha spiegato a Tommaso Labate del Corriere.
Succedono parecchie cose nel centrodestra. Le dimissioni del ministro Costa hanno a che fare più con il "ritorno di Berlusconi" che con lo ius soli e i migranti.
Lunedì sono scaduti i termini per la presentazione delle domande di sanatoria per i lavoratori irregolari per il 2012, e mentre le stime parlano di circa 500 mila persone in Italia, sono stati 134.576 i moduli regolarmente inviati online al sito del ministero dell’Interno. Ma il dato significativo che si può estrarre esaminando le richieste è che l’87 per cento degli stranieri irregolari nel nostro paese (almeno di quelli che vogliono uscire allo scoperto) fa la badante. Cioè ben 101.000 richieste sono state presentate per il “settore domestico”, mentre sarebbero solo 15.000 circa gli impiegati in tutti gli altri settori, dall’industria all’agricoltura, all’edilizia. È chiaro che si tratta di una immagine irreale, risultato di una risposta “elastica” al sistema di regolarizzazione. La procedura, quest’anno, non prevede tetti massimi (e relative corse alla graduatoria), ma il datore di lavoro deve versare un contributo forfettario di mille euro. A questo va aggiunta la regolarizzazione della posizione contributiva, retributiva e fiscale del lavoratore per un minimo di sei mesi. Ed ecco il punto: fatto il regolamento, trovato l’inganno. Per una colf il conto arriva a 2.000 euro, ma nel caso di un manovale edile di un’impresa artigiana, ad esempio, il datore di lavoro può pagare anche 7.000 euro. In pratica, per risparmiare, si fa domanda di regolarizzazione per lavoro domestico e una volta ottenuto il permesso di soggiorno si cambia, in maniera più o meno fittizia, datore di lavoro.
Perché gli irregolari sono tutti badanti? in realtà non è vero, ma le norme sulla sanatoria dei lavoratori stranieri generano dati poco affidabili.
Sergio Marchionne, manager italo-canadese fino a pochi giorni fa amministratore delegato del gruppo automobilistico FCA, è morto la mattina del 25 luglio nell’ospedale di Zurigo dove era ricoverato da quasi un mese. Sia la famiglia che FCA avevano deciso di non diffondere informazioni precise sulle sue condizioni, peggiorate di molto nell’ultima settimana: secondo diverse fonti erano diventate «irreversibili», e l’azienda aveva comunicato la sua sostituzione come amministratore delegato. Marchionne era stato ricoverato il 27 giugno scorso per affrontare un intervento alla spalla; i giornali ipotizzano che potesse avere un tumore ai polmoni. Nei suoi anni alla guida di FIAT, dal 2004, e in seguito di FCA, Marchionne è stato l’artefice del risanamento dell’azienda automobilistica e del suo rilancio internazionale, anche grazie all’acquisizione della statunitense Chrysler. Si sarebbe dovuto dimettere dal ruolo di amministratore di FCA nei primi mesi del 2019.
È morto Sergio Marchionne. L'ex amministratore delegato di FCA è morto nell'ospedale di Zurigo dove era ricoverato da quasi un mese: aveva 66 anni.
La Marsigliese, l’inno della Francia, venne composta nel 1792: il testo e la musica furono scritti dall’ufficiale dell’esercito francese Claude Joseph Rouget de Lisle. Inizialmente il nome non fu Marsigliese ma Chant de guerre pour l’armée du Rhin, divenne nota come Marsigliese perché cantata dalle truppe di volontari provenienti da Marsiglia durante il viaggio verso Parigi, dov’erano diretti per assaltare il Palazzo delle Tuileries e porre fine alla monarchia. L’assenza della firma di Rouget dal primo spartito della Marsigliese ha sempre fatto dubitare dell’autenticità dell’opera: è certo che le melodie non sono originali e che vennero copiate dal Tema e variazioni in do maggiore del compositore italiano Giovanni Battista Viotti, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento. L’opera ha una certa somiglianza anche con il concerto per pianoforte ed orchestra n. 25 in do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart. La Marsigliese fu subito adottata come inno dai rivoluzionari e fu proclamata inno nazionale il 14 luglio del 1795. L’inno fu poi bandito da Napoleone nel 1807: bisognerà aspettare fino al 1876 prima che diventi di nuovo inno nazionale della Francia.
Breve storia della Marsigliese. Fu il simbolo della Rivoluzione francese e ha un testo molto cruento: più volte si è parlato di cambiarlo ma non se n'è mai fatto nulla.
Altre cose, ma propedeutiche. Martedì prima di dire della canzone di Rickie Lee Jones, avevo raccontato di come Glen Hansard la sera prima avesse concluso il concerto con la formidabile Hotellounge dei Deus. Con imperdonabile sbadataggine mi era però sfuggita l'apprezzabile coincidenza per cui un verso di Hotellounge dice "I'm in love with Rickie Lee Jones' voice". (c'è una bella versione di Hotellounge di Adem, in cui lui però dice "I'm in love with Emmylou Harris' voice". Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei dEUS. Altre cose, ma propedeutiche. Martedì prima di dire della canzone di Rickie Lee Jones, avevo raccontato di come Glen Hansard la sera prima avesse concluso il concerto con la formidabile Hotellounge dei Deus. Con imperdonabile sbadataggine mi era però sfuggita l’apprezzabile coincidenza per cui.