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Power and Food è un progetto fotografico di Dan Bannino che associa a politici e persone potenti del presente e del passato una foto dei loro cibi preferiti. Potete sfogliarle provando a indovinare chi è goloso di coppe di gelato e chi di fette di formaggio (trovate le risposte nelle didascalie). Bannino è un fotografo italiano che da anni vive all’estero: nel suo stile si mischiano cultura pop e riferimenti artistici legati ai periodi Barocco e Rinascimentale. La serie Power and Food è stata realizzata l’anno scorso: Bannino ha raccontato al Post di aver avuto l’idea leggendo in un articolo che Hillary Clinton portava sempre in borsetta una bottiglietta di Tabasco. Era il periodo delle elezioni statunitensi e così Bannino ebbe l’idea di raccontare con le fotografie la contrapposizione tra i gusti culinari di Clinton e quelli del suo rivale Donald Trump. Poi decise di non limitarsi a loro due, si mise a cercare online i piatti preferiti di altre persone potenti e in pochi giorni radunò il materiale sufficiente per realizzare il progetto. Le fotografie accostano cibi e oggetti a formare dei pattern sempre diversi, ma tutti caratterizzati da colori saturi e contrasti tra luce e ombra.
I piatti preferiti dei potenti. Di cosa è golosa la Regina Elisabetta? E Vladimir Putin? Un progetto fotografico risponde in modo dissacrante e colorato a queste domande.
Carlo Verdelli racconta oggi su Repubblica come negli ultimi anni sia aumentato notevolmente il numero di bar gestiti da cinesi a Milano, passati dai 120 del 2007 agli attuali 552 (con una crescita del 335 per cento), oltre a ristoranti e centri massaggi: molto spesso sono frutto di trattative sottobanco e di soldi in contanti offerti a proprietari indeboliti dalla crisi. Un terrestre su cinque è cinese. Un bar di Milano su cinque, pure. Anzi, un po’ di più: uno su quattro e mezzo. Nel 2007 erano appena 120. Adesso sono 522 su 2.300 totali. In sei anni, una crescita del 335%, che non ha riscontri in nessun’altra città italiana. Terzi, dopo di loro e naturalmente gli italiani, gli egiziani, con un marginale 2%. Se poi a Milano aggiungiamo l’hinterland, i piccoli bar con titolare cinese salgono a 709. Il tutto mentre nella capitale dello shopping (ex?), da gennaio a oggi hanno tirato giù la saracinesca 140 vetrine, con la prospettiva di una Caporetto entro l’anno, comparto ristorazione compresa.
I bar cinesi di Milano. Nel 2007 erano 120, adesso sono 552: una crescita del 335 per cento in sei anni, e Carlo Verdelli su Repubblica ne spiega le ragioni.
Il 23 gennaio del 1960, sessant’anni fa, una specie di sommergibile costruito in Italia si immerse circa 300 chilometri al largo dell’isola di Guam, nell’oceano Pacifico: era il batiscafo Trieste, e cinque ore dopo avrebbe raggiunto per la prima volta nella storia dell’umanità il punto più profondo della crosta terrestre, il cosiddetto abisso Challenger nella fossa delle Marianne, quasi 11mila metri sotto al livello del mare. A bordo del Trieste c’erano gli esploratori Jacques Piccard e Don Walsh, che diventarono i primi uomini a spingersi a quelle profondità, e lo rimasero per oltre cinquant’anni, finché nel 2012 non fece la stessa cosa il regista James Cameron. A metà del Novecento, le esplorazioni delle profondità marine erano una cosa nuova. Gli abissi erano rimasti perlopiù un mistero fino alla seconda metà dell’Ottocento inoltrata, quando l’ambiziosa spedizione della nave britannica HMS Challenger condusse la prima vera missione di ricerca marina globale, che grazie a particolari sonde e draghe fece le prime vere scoperte sugli ecosistemi presenti oltre i mille metri di profondità, provando quelle che fino ad allora erano teorie poco condivise. Ma perché un uomo si spingesse personalmente in profondità toccò aspettare fino agli anni Trenta del Novecento, quando l’ingegnere Otis Barton e il naturalista William Beebe diventarono i primi uomini a superare i 200 metri di profondità, a bordo della sfera sommergibile Bathysphere.
La gran storia del batiscafo Trieste sul fondo dell’oceano. Il 23 gennaio 1960 un prodigioso sommergibile costruito in Italia si posò sul punto più profondo della fossa delle Marianne, con due uomini a bordo.
Il 5 giugno inizierà la prima edizione di Milano Photo Week, sette giorni di mostre, incontri, visite, laboratori e progetti dedicati alla fotografia. Tra gli oltre 100 eventi organizzati – qui c’è il programma completo – ci saranno le proiezioni alla Fondazione Stelline del documentario Robert Doisneau: Through the Lens di Clementine Deroudille, e di un film sul fotografo Bill Cunningham; il progetto 365+1 Ritratti a Milano di Leica Camera Italia, nel quale diversi fotografi professionisti realizzeranno 365 ritratti alle persone che vivono o passano a Milano; un dibattito sui collettivi fotografici in Italia a BASE Milano; e 17 archivi fotografici della città aperti alle visite, insieme a tante mostre che sarà possibile visitare. La Milano Photo Week finirà domenica 11 giugno: qui sotto trovate un’anticipazione di alcune delle cose in programma. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Una settimana a Milano per appassionati di fotografia. Dal 5 all'11 giugno ci sarà la prima edizione di Milano Photo Week: sette giorni di mostre, incontri, visite, laboratori e progetti.
La compagnia aerea irlandese Ryanair ha riportato nel secondo trimestre un calo del 29 per cento dei profitti. L’utile netto è stato di 99 milioni di euro, a differenza dei 139 milioni di euro realizzati l’anno scorso. Le entrate totali del bilancio presentato a giugno sono state di 1,28 miliardi di euro, grazie alla crescita del traffico aereo pari all’11 per cento rispetto all’anno scorso e un aumento medio delle tariffe del 4 per cento. Nonostante questo Ryanair ha diminuito i propri utili a causa dell’aumento significativo dei costi del carburante. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, l’utile per azione nel secondo trimestre è stato di 6,9 centesimo di euro, rispetto a una previsione degli analisti di 9 centesimi. I costi del carburante sono aumentati nell’ultimo anno del 27 per cento, per una spesa totale da parte di Ryanair di 554 milioni di euro, il 10 per cento in più rispetto al secondo trimestre del 2011. Howard Millar, il capo del settore finanziario, ha detto che «l’austerità è pungente» e che «ci sono in giro meno soldi». Millar ha confermato la decisione dell’azienda di eliminare per il prossimo inverno i voli di 80 aerei sui 270 della flotta attuale, perché con «con il costo attuale di carburante a 100 dollari al barile non ha senso farli volare, più si vola e più si spende».
I profitti di Ryanair scendono di un terzo. Ma è colpa dei costi: ricavi e passeggeri sono in aumento.
Save the Children, organizzazione umanitaria per la difesa dei bamini, ha presentato una nuova campagna intitolata Illuminiamo il Futuro: prevede tre settimane di sensibilizzazione e raccolte fondi e l’apertura in cinque città dei Punti Luce, centri gestiti in collaborazione con una rete di organizzazioni in alcune aree con forte scarsità di servizi. L’iniziativa, si legge nel comunicato di Save the Children, è stata ideata “per porre l’attenzione sulla crescente povertà educativa fra i minori in Italia, strettamente correlata a quella economica, che sta privando i bambini e gli adolescenti di tutte le opportunità di crescita formativa e culturale”. La campagna è accompagnata da un video dal titolo La prima volta, il mondo scoperto dai bambini, che mostra alcuni bambini alle prese con delle importanti “prime volte” (la prima volta che si suona il piano o la batteria, o la prima volta che si vede il mare) prima di chiudersi con il messaggio: “In Italia oltre un milione di bambini vive in povertà assoluta. Bambini che non hanno la possibilità di vivere le loro “prime volte”, esperienze importanti per il loro domani”.
“La prima volta”, il mondo scoperto dai bambini. Il video della nuova campagna di Save the Children, sulla povertà educativa e culturale in Italia.
Nel mese di settembre FCA, Fiat Chrysler Automobiles, è andata meglio di Ford negli Stati Uniti: è la prima volta che succede dal gennaio 2007. Le immatricolazioni di veicoli FCA sono state 199.819, il 15 per cento in più rispetto allo stesso mese nell’anno precedente. Le vendite sono andate bene soprattutto grazie ai marchi Jeep e Ram, che fanno parte di FCA. Negli Stati Uniti, le immatricolazioni di veicoli Ford a settembre sono state invece 197.404. Per l’azienda sono andate molto bene anche le vendite retail, quelle direttamente in negozio. È andato male il marchio FIAT, che di FCA è solo una parte: ha venduto negli Stati Uniti solo 1.185 veicoli, il 46 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2017. FCA outsells Ford for first time in 11 years. https://t.co/FkY5YEYF9P pic.twitter.com/2GzavU6oBl
A settembre negli Stati Uniti FCA ha venduto più auto di Ford: non succedeva da 11 anni.
Nel 2017 un’indagine avviata dalle ricerche di una biologa e youtuber inglese, Sally Le Page, portò a scoprire che la maggior parte delle principali società idriche del Regno Unito – almeno dieci – ammetteva la rabdomanzia tra le pratiche impiegate per individuare la presenza di acqua nel sottosuolo. La biologa ne era venuta a conoscenza casualmente, quando i genitori avevano avuto bisogno di installare un nuovo tubo dell’acqua nella rete domestica. Dopo essersi rivolti a una delle aziende più note, i Le Page avevano ricevuto in casa un tecnico incaricato che, prima di iniziare qualsiasi lavoro, aveva cominciato ad aggirarsi nella loro abitazione reggendo in mano, in parallelo, due bacchette metalliche a forma di L. La rabdomanzia – una parola composta dall’unione di due parole greche che significano “verga” e “divinazione” – è una pratica con origini piuttosto lontane nel tempo ma considerata oggi una forma di divinazione, dopo che numerosi studi condotti nel corso degli anni hanno appurato la mancanza di riscontri validi ad accreditarla come una tecnica scientifica. Generalmente, i rabdomanti affermano che le bacchette si incrocino in presenza di acqua corrente sotto il suolo calpestato, individuando in questo modo il luogo migliore per scavare per esempio un pozzo freatico (che sfrutta pompe artificiali) o artesiano (che porta naturalmente l’acqua in superficie) per irrigare un campo.
I rabdomanti continuano a cercare l’acqua. Breve storia di una pratica suggestiva e priva di fondamento scientifico, sopravvissuta nei secoli e apprezzata ancora oggi.
La conferenza stampa tenuta da Silvio Berlusconi, Gianni Letta e Giulio Tremonti (ma soprattutto dal terzo) è durata poco meno di mezz’ora. Tremonti ha parlato di quattro pilastri di intervento, “due di finanza pubblica e due di crescita e sviluppo”. Ecco i punti salienti esposti nella conferenza stampa. 1. Riforma del lavoro «Uno dei quattro pilastri – ha detto Tremonti – sará la riforma del lavoro. C’è un testo importante giá elaborato, sará presentato alle parti sociali per essere presentato al Senato».
Cosa han detto Tremonti e Berlusconi. Poche cose (quattro, per Tremonti): soprattutto che il pareggio di bilancio sarà inserito nella Costituzione e che viene anticipato al 2013.
Al Rally dell’Appennino reggiano, in provincia di Reggio Emilia, un’auto è uscita di strada e ha investito due spettatori della gara, uccidendoli. L’incidente è avvenuto sabato pomeriggio a Canossa. I due spettatori uccisi avevano 21 e 35 anni, scrivono i giornali. I due membri dell’equipaggio dell’auto uscita di strada sono invece rimasti illesi.
Al Rally dell’Appennino reggiano, in provincia di Reggio Emilia, un’auto è uscita di strada e ha ucciso due spettatori.
Il numero di persone che dicono di essere atee è in continuo aumento in tutto il mondo, tanto da fare ipotizzare che nella storia dell’uomo non ci siano mai state così tante persone che non credono in un dio come ai giorni nostri. Secondo un sondaggio realizzato un paio di anni fa da Gallup International su un campione di oltre 50mila persone in 57 paesi del mondo, la percentuale di persone che sostengono di essere religiose è passata dal 77 al 68 per cento tra il 2005 e il 2011, mentre quelli che dicono di essere atei sono aumentati del 3 per cento. Nel complesso, dice la ricerca di Gallup, in tutto il mondo si può stimare con un buon grado di approssimazione che il 13 per cento della popolazione sia atea (in Italia l’8 per cento), con un altro 23 per cento che si considera “non religiosa”. Partendo da questi dati, Rachel Nuwer ha scritto un lungo articolo su BBC Future chiedendosi se il progressivo aumento di non credenti porterà un giorno alla fine delle religioni. Predire il futuro non è naturalmente possibile, ma l’andamento del numero di fedeli degli ultimi anni e altri indicatori possono dare qualche indizio su come potranno andare le cose per chi crede e per chi è ateo nei prossimi secoli.
Ci sarà mai la fine delle religioni? non ci sono mai state così tante persone nel mondo che non credono in un dio, ma forse è la nostra stessa mente il più grande ostacolo alla fine della fede.
Il primo fine settimana dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale è stato molto movimentato, con riunioni e manifestazioni di tutti i principali partiti politici italiani e delle loro opposizioni interne. Non ci sono state notizie particolari, tra moltissime discussioni: ma questo è uno di quei casi in cui queste discussioni messe insieme fanno una notizia, vista l’incertezza sulla durata della legislatura in corso e la possibilità che si vada a votare nel corso del 2017. Le elezioni sono più vicine? In teoria è possibile andare a votare immediatamente, con la legge elettorale Italicum modificata dalla Corte Costituzionale alla Camera, e con il Consultellum – cioè il vecchio “Porcellum” modificato dalla Corte nel 2014 – valido al Senato. Qui abbiamo spiegato come funzionerebbe il sistema in questo caso. L’ostacolo principale è che al momento in Parlamento ci sono sia una maggioranza che un governo apparentemente stabili. Per il PD sarebbe politicamente difficile sfiduciare per la seconda volta consecutiva un governo guidato da un suo stesso esponente: era già accaduto nel febbraio del 2014, quando il partito obbligò alle dimissioni il presidente del Consiglio Enrico Letta, senza un motivo preciso. Nel corso di un incontro del PD che si è tenuto a Rimini tra sabato e domenica, alcuni leader del partito hanno spiegato con quale percorso si potrebbe superare questo ostacolo.
Un intenso weekend di politica. Le prime discussioni dopo la sentenza sull'Italicum sembrano avvicinare le elezioni anticipate e una scelta molto complicata per Berlusconi.
È possibile vedere online, da qualche giorno, il primo trailer del nuovo film di David Fincher (Se7en, Fight Club, The Social Network): The Girl with the Dragon Tattoo uscirà nelle sale statunitensi nel periodo natalizio, assai atteso. È tratto dal primo libro della trilogia Millennium, scritta dall’autore svedese Stieg Larsson e pubblicata postuma nel 2005: pubblicato in Italia col titolo Uomini che odiano le donne, è stato un best seller internazionale e ha già avuto un adattamento cinematografico, nel 2009, co-prodotto da Svezia e Danimarca. Ora, a distanza di soli due anni e seguendo il doppio filone che vede una particolare passione da parte dello showbusiness statunitense sia per i remake di prodotti autoctoni che per la scoperta e il rifacimento di prodotti europei, Fincher mette le mani sulla stessa storia.
Il trailer dello Stieg Larsson “americano”. Le prime immagini del nuovo film di David Fincher, tratto dal bestseller Uomini che odiano le donne.
La polizia italiana ha detto di avere identificato il corpo di uno sciatore morto vicino al Cervino nel 1954, che era stato ritrovato tredici anni fa ma la cui identità era rimasta finora ignora. La polizia ha scoperto chi fosse ricavando alcune informazioni dall’esame del DNA dei resti del corpo, e diffondendole sui social network invitando le persone a spargere la voce. L’uomo si chiamava Henri Le Masne, scomparso sul Cervino il 26 marzo 1954, a 35 anni. Il corpo dell’uomo era stato ritrovato sopra Cervinia, in Valtournanche, a circa 3.100 metri di altitudine e insieme ad alcuni oggetti personali: biglietti della funivia, sci, occhiali da vista, una camicia con le iniziali MM (ma che potrebbero anche essere HM, visto che il tessuto era molto consumato) e una moneta da 5 lire coniata tra il 1946 e il 1950. Non si era mai riusciti a risalire all’identità dell’uomo, nonostante fossero state fatte ricerche tra i vecchi documenti del luogo del ritrovamento. Grazie al consulto di un collezionista di sci, la polizia aveva però scoperto che l’uomo doveva essere benestante, per la qualità della sua attrezzatura.
Lo sciatore morto sul Cervino e identificato dopo 60 anni. Grazie agli esami del DNA e a un appello sui social network della polizia italiana, che ha raggiunto sua nipote, in Francia.
In media ogni giorno negli Stati Uniti muoiono sette bambini e adolescenti a causa di una ferita d’arma da fuoco. Il giornalista del Guardian Gary Younge ha avuto un’idea semplice ma molto forte per far capire cosa significa concretamente questo numero, dati a parte: ha scelto un giorno completamente a caso, ha cercato le storie di bambini e adolescenti morti quel giorno per un colpo di pistola o fucile, e poi ha indagato sulle loro storie parlando con familiari e amici. Le loro storie sono arricchite da riflessioni intelligenti sul modo in cui i giornalisti dovrebbero occuparsi di queste storie, sulle responsabilità delle famiglie e dei media. Ne è venuto fuori un libro sensibile e molto toccante. Si intitola Un altro giorno di morte in America e si può trovare nelle librerie da oggi; lo ha pubblicato la casa editrice Add. Younge è britannico e nero: la sua famiglia è originaria delle isole Barbados. Per via del suo lavoro di giornalista ha vissuto negli Stati Uniti dal 2003 al 2015. Sia sua moglie che i suoi due figli sono cittadini americani. La sua storia personale – di straniero in America, di persona afroamericana, di giornalista e di padre – lo ha portato a interrogarsi molto sul problema delle armi da fuoco negli Stati Uniti e in particolare delle conseguenze che ha per gli afroamericani, sia per gli eccessi della polizia contro cui è nato il movimento #BlackLivesMatter sia per la criminalità di certe città e quartieri abitati soprattutto da afroamericani. Secondo Younge, il modo in cui sono raccontate le storie delle vittime da arma da fuoco – quelle di tutti i giorni, non quelle che muoiono nelle sparatorie di massa – rivela che «le loro morti non contano granché». Dei dieci ragazzi che morirono nel giorno che ha scelto a caso per il suo libro, il 23 novembre 2013, sette erano neri, due ispanici e uno bianco.
“Un altro giorno di morte in America”. Il giornalista Gary Younge ha preso un giorno a caso – il 23 novembre 2013 – e ha raccontato le storie di 10 ragazzini uccisi quel giorno in America da un'arma da fuoco: un estratto dal suo libro.
Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ha tenuto un discorso di un’ora durante l’ultima giornata della Leopolda, il raduno annuale organizzato a Firenze dai suoi sostenitori, in cui ha parlato del referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, di alcune iniziative per contrastare la diffusione di notizie false e di altre idee per il futuro del partito. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src='https://connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.11';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Cosa ha detto Matteo Renzi alla Leopolda. Ha parlato delle notizie false, della sconfitta al referendum dell'anno scorso e ha detto che le donne devono «guidare» il paese.
Nuovo mese, nuovo articolo del Post con le novità di Netflix per tutto il mese. Perché, come forse avrete notato, il catalogo di Netflix cambia ogni giorno e c’è sempre qualcosa di nuovo che arriva e qualcos’altro che viene tolto (o che viene tolto, fa dei giri immensi e poi ritorna). Tra i nuovi arrivi che già si possono guardare ci sono i film Interstellar e District 9, due film di fantascienza tra loro molto diversi. Oppure un documentario del 2018 con la storia di Alexandria Ocasio-Cortez prima che venisse eletta al Congresso degli Stati Uniti. Arrivano poi: una serie che sembra BoJack Horseman e che in effetti è disegnata dalla stessa mano; E.T. – L’Extra-Terrestre, The Blues Brothers, Mad Max: Fury Road e, cambiando genere, lo speciale comico di Saverio Raimondo. La nuova serie più interessante viene dalla Germania, arriverà a fine maggio, e si intitola Come vendere droga online (in fretta).
Netflix Italia: le novità di maggio. Film notevoli ("The Blues Brothers" e "Mad Max: Fury Road "), un paio di serie interessanti e uno spettacolo comico di Saverio Raimondo, tra le altre cose.
Con l’arrivo dei primi caldi primaverili stanno iniziando a comparire le prime zanzare anche in Italia, e in molti si chiedono se la loro presenza possa contribuire a un’ulteriore diffusione del coronavirus, peggiorando l’epidemia in corso. Anche se non ci sono ancora prove scientifiche affidabili su zanzare e diffusione della COVID-19, le cose già note su questi insetti lasciano abbastanza tranquilli entomologi e ricercatori: a oggi non ci sono elementi per ritenere che le zanzare facciano aumentare il rischio di contagio. Perché le zanzare succhiano il sangue Le zanzare sono tra gli insetti più diffusi al mondo, sono alla base dell’alimentazione di numerosi uccelli e specie acquatiche, e sono un grande fastidio per molti animali, compresi gli esseri umani. Questi insetti si nutrono delle sostanze zuccherine presenti nei fiori, ma dopo l’accoppiamento le femmine hanno bisogno di proteine ed energia per produrre le uova e vanno quindi alla ricerca di sangue.
Le zanzare possono trasmettere il coronavirus? non ci sono prove scientifiche che lo suggeriscano, anche sulla base delle cose che conosciamo già su questi insetti.
I dettagli su una recente ricerca scientifica che ha portato alla creazione di un virus influenzale mutato molto più contagioso di quello originario potranno essere regolarmente pubblicati, entro pochi mesi, nonostante le preoccupazioni delle autorità statunitensi. I timori sono legati alla possibilità che i terroristi possano realizzare e diffondere nuovi virus letali, difficili da tenere sotto controllo e contrastare. La decisione di pubblicare le informazioni è stata presa ieri, venerdì 17 febbraio, dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dopo due mesi di dibattito e grandi polemiche sullo studio scientifico. Ventidue esperti si sono riuniti per due giorni a Ginevra, dove ha sede l’OMS, per discutere sulla vicenda e dare un parere ufficiale da parte dell’organizzazione internazionale. Secondo la maggioranza degli esperti, i rischi di cui si è parlato in queste settimane sono stati chiaramente sopravvalutati, specialmente se confrontati con quelli legati ad altri virus simili già esistenti in natura. Le informazioni contenute nello studio scientifico, ricordano, si potrebbero rivelare utili per capire meglio l’evoluzione del virus e la probabilità che si sviluppi una pandemia, cioè un contagio su grande scala. Per questo motivo ha senso che siano resi pubblici e condivisi nella comunità scientifica.
Lo studio censurato sull’aviaria sarà pubblicato? l'OMS dice che i timori sulla ricerca scientifica dei virus modificati sono eccessivi e ne consiglia la diffusione, dopo una pausa di riflessione.
Ieri notte tre detenuti sono evasi dal carcere dell’isola di Favignana, in Sicilia. Secondo le autorità del carcere l’evasione è avvenuta intorno alle 3 di notte, e sembra che i tre siano riusciti a scappare dopo aver segato le sbarre alle finestre. Non è chiaro se i tre si siano allontanati a nuoto o siano ancora sull’isola. Tvio, un sito di news che si occupa di Trapani, scrive che all’esterno del carcere è stato avvisato «un lenzuolo, dal quale probabilmente si sono calati».
Ieri notte 3 detenuti sono evasi dal carcere dell’isola di Favignana, in Sicilia.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
La storia degli articoli copiati su Repubblica. Il corrispondente dell'Agi da Pechino accusa frequenti plagi, il Foglio riassume la questione.
Il 4 febbraio è morto a Roma il cantautore, paroliere e produttore Giampiero Artegiani: aveva 63 anni. Artegiani aveva iniziato la sua carriera suonando nei Semiriamis, una band di rock progressive in cui cantava Michele Zarrillo, per poi tentare la strada da solista. Negli anni Ottanta ottenne un discreto successo come cantante e partecipò per due volte al Festival di Sanremo, nel 1984 con “Acqua alta in piazza San Marco” e nel 1985 con “… E le rondini sfioravano il grano”, brano con cui arrivò terzo in classifica. Negli anni successivi decise di abbandonare il ruolo di cantante, per dedicarsi alla produzione e alla scrittura di canzoni per altri artisti. Tra i suoi molti lavori si ricorda soprattutto la canzone “Perdere l’amore”, scritta insieme a Marcello Marrocchi, con cui Massimo Ranieri vinse il Festival di Sanremo del 1988.
È morto il cantautore Giampiero Artegiani, che compose “Perdere l’amore”: aveva 63 anni.
A Roma oggi è in programma uno sciopero del trasporto pubblico di 4 ore, dalle 8.30 alle 12.30. Lo sciopero è stato indetto dal sindacato Unione Sindacale di Base e riguarderà sia l’intera rete dei trasporti cittadini, che è gestita dall’azienda ATAC, sia il trasporto suburbano e interurbano, e le ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Viterbo e Termini-Centocelle. Aderiscono allo sciopero anche i lavoratori di Roma TPL – la compagnia privata che gestisce una parte della rete dei trasporti – e quelli di COTRAL, la compagnia dei trasporti della regione Lazio. Oltre a riguardare il trasporto pubblico, lo sciopero interesserà anche i dipendenti comunali e delle aziende partecipate, i lavoratori delle cooperative sociali e dei servizi socio sanitari educativi. La mobilitazione è stata indetta «per rivendicare la prosecuzione delle iniziative di difesa collettiva, per migliori condizioni di lavoro, salariali, dignità sui posti di lavoro, per la salute e la sanità, istruzione/formazione, trasporti pubblici e non sottoposti alle ‘regole del mercato degli appalti’, alle esternalizzazioni con gestioni penalizzanti, privatistiche». Per le 9.30 è previsto un presidio in Piazza del Campidoglio, davanti alla sede di rappresentanza del Comune di Roma.
A Roma è in corso uno sciopero dei mezzi pubblici e di varie categorie di lavoratori.
Gli utenti di Snapchat stanno tornando a crescere: nel primo trimestre del 2019 la compagnia ha annunciato che gli utenti attivi ogni giorno sulla piattaforma sono 190 milioni, il 2,2 per cento in più rispetto al trimestre precedente, quando erano 186 milioni. La crescita non è elevata, ma considerando che l’anno scorso la compagnia aveva 191 milioni di utenti giornalieri attivi, potrebbe essere un buon segno sulla fine della crisi di Snapchat. Per quanto riguarda i profitti, Snapchat ha guadagnato 320 milioni di dollari, il 39 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma la compagnia non è ancora in utile; le perdite, 316 milioni di dollari, ammontano comunque a 76 milioni di dollari in meno rispetto allo scorso anno.
Gli utenti di Snapchat stanno tornando a crescere.
In Italia, di “lotteria degli scontrini” – un sistema a premi basato sulle ricevute d’acquisto, organizzato dal governo contrastare l’evasione fiscale – si iniziò a parlare in modo concreto nel 2019, insieme al cashback di stato. Entrambi, infatti, fanno parte del Piano Italia Cashless, pensato per favorire l’uso di pagamenti elettronici e ridurre l’evasione fiscale. A differenza del “cashback di stato”, già partito a dicembre, la lotteria degli scontrini deve invece ancora partire. Avrebbe dovuto farlo già nell’estate 2020, e poi dall’1 gennaio di quest’anno. Invece, anche a causa della pandemia, è stata rinviata due volte. Ancora non c’è una data certa e ufficiale, ma sembra essere arrivata la volta buona. Il Sole 24 Ore parla, infatti, di una probabile partenza prevista per l’1 febbraio, con la prima estrazione mensile che dovrebbe essere calendarizzata per venerdì 12 marzo. Un rapido ripasso Dal punto di vista di chi vorrà parteciparvi, il funzionamento della lotteria sarà piuttosto semplice. Basta andare sul sito appositamente creato dal governo, inserire il proprio codice fiscale e ottenere quindi il proprio “codice lotteria”, che – una volta attiva la lotteria – andrà mostrato agli esercenti dopo aver fatto un pagamento. In breve, a ogni euro speso corrisponderà un biglietto virtuale della lotteria degli scontrini, un sistema a estrazione che – una volta a pieno regime – avrà estrazioni settimanali, mensili e annuali, sia per gli acquirenti che per gli esercenti. Per gli acquirenti (chi paga) i premi settimanali saranno di 25mila euro e quello annuale di 5 milioni di euro; per gli esercenti si parla di premi settimanali da 5mila euro e di un premio annuale da 1 milione di euro.
A che punto siamo con la “lotteria degli scontrini”. Dopo un paio di rinvii, a febbraio dovrebbe partire, seppur non proprio a pieno regime, con una prima estrazione prevista per marzo.
Domenica 19 agosto è una delle giornate che Autostrade per l’Italia e il CCISS – il servizio di informazione che una volta chiamavamo Viaggiare informati – considerano più problematiche per quanto riguarda il traffico sulle autostrade. Migliaia e migliaia di persone rientreranno in auto dalle ferie, e Autostrade per l’Italia ha usato per questo il famoso “bollino rosso”, la previsione corrispondente al maggior traffico. A questa pagina trovate le previsioni di Autostrade per l’Italia, mentre qui quelle del CCISS. È utile anche sapere che il sistema “tutor” è stato riattivato nei giorni scorsi. Sul sito di Autostrade per l’Italia e sulla sua app trovate anche le condizioni del traffico in tempo reale, un servizio che forniscono anche le mappe di Google Maps. Sul sito di Autostrade per l’Italia è anche possibile inserire il percorso previsto per il proprio viaggio e avere utili informazioni su code e possibili criticità lungo il tragitto.
Le informazioni sul traffico sulle autostrade, per domenica 18 agosto. Dove trovare gli aggiornamenti e le previsioni su code e incidenti, oggi che molti rientrano dalle vacanze.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. I Pet Shop Boys mi hanno di nuovo spostato il concerto di Londra: al 22 maggio 2022! Credo che sia l'impegno più lontano nel tempo che abbia mai avuto in vita mia. Stasera sono sbrigativo e scusate ma non mi succedeva da anni: il dannato Music di Apple (che è una sòla che ha inutilmente sostituito iTunes) mi ha cancellato tutte le playlist e passerò la nottata a sincronizzare vecchi backup e picchiarmi con file dai suffissi pieni di consonanti nella cartella "Libreria". Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Riccardo Cocciante. Bellissima e imbarazzante per tutti.
Nella notte tra mercoledì e giovedì Lega e Movimento 5 Stelle hanno trovato un accordo parziale sui migranti a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye sbarcati ieri a Malta dopo giorni di navigazione nel Mar Mediterraneo. All’incontro hanno partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che aveva mediato una prima intesa sui migranti con alcuni paesi dell’Unione Europea, e i vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I tre hanno deciso di accogliere una decina di persone (donne con mariti e figli) che verranno affidati alla Chiesa Valdese, che si occuperà completamente della loro accoglienza. Allo stesso tempo Conte chiederà un incontro urgente con il commissario europeo per le Migrazioni, Dīmītrīs Avramopoulos, per fare eseguire il “ricollocamento” di oltre 200 migranti sbarcati in Italia la scorsa estate che alcuni paesi europei si erano detti disponibili ad accogliere, senza però poi rispettare la promessa. Su questo secondo punto però Lega e M5S sembrano aver dato una versione diversa. Le tensioni tra i due partiti di governo sui migranti della Sea Watch 3 e Sea Eye erano iniziate mercoledì, quando il governo italiano aveva annunciato di essere uno degli otto paesi europei disponibili ad accogliere parte delle persone a bordo delle due navi. La decisione era stata presa da Giuseppe Conte e dal M5S senza consultare il ministro dell’Interno, Matteo Salvini (cosa che Salvini ha fatto notare più volte). Mercoledì pomeriggio Salvini aveva detto di non avere autorizzato l’arrivo in Italia di alcun migrante e aveva sottolineato come diversi paesi europei che la scorsa estate si erano impegnati ad accogliere i migranti sbarcati in Italia non avevano mantenuto le promesse.
Non è ancora chiaro cosa intenda fare il governo con i migranti sbarcati a Malta. Si è impegnato ad accogliere una decina di persone, uomini compresi: ma la Lega pone delle condizioni, il M5S apparentemente no.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
Che cos’ha in testa Mario Monti. Prova a spiegarlo Eugenio Scalfari, raccontando su Repubblica il colloquio avuto con il presidente del Consiglio uscente sul suo futuro politico.
Quando a EPolis i giornalisti decidono di andare in assemblea per discutere di un fatto, non lasciano il computer per entrare in uno stanzone col tavolo lungo e coi microfoni. In EPolis invece si telefona al centralino – che è in Sardegna dove c’è la redazione centrale – e ci si mette in contatto. Venezia con Palermo, Napoli con Torino, Cagliari con Firenze e Bologna e via discorrendo, diciannove città italiane, tante quante le edizioni di questo giornale. EPolis è un giornale free-pay italiano, lo trovi gratis nei bar e dal salumiere oppure a 50 centesimi in alcune edicole. Oggi ci lavorano circa centotrenta giornalisti; se contiamo tecnici, grafici, amministrativi, pubblicità, sono perlomeno duecento persone. EPolis ha una caratteristica che lo rende diverso da tutti i giornali d’Italia: la gran parte dei suoi giornalisti è in telelavoro. Qualche anno fa dicevano che quello lì era il futuro. Significa che le notizie te le devi trovare così come fanno tutti gli altri tuoi colleghi. Devi scrivere e stare attento alle querele, devi titolare tentando di farti capire e devi sempre riempire quel benedetto colonnone di brevi di cronaca nera. Però lo fai da casa. Il buono è che puoi vedere tuo figlio non solo la sera quando dorme; il cattivo è che quando il sindaco non risponde al telefono e inizi ad urlare come un ossesso, tuo figlio non capisce e piange; non è mica un caposervizio di politica, lui.
EPolis, un buon giornale nei guai. Un giornalista del quotidiano free-pay racconta perché rischia di chiudere.
Ieri Matteo Renzi ha accusato il giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo di aver utilizzato in passato una clausola di riservatezza per non rivelare alcune informazioni relative a una causa per diffamazione intentatagli da Matteo Renzi, e risoltasi con un risarcimento extra-giudiziario a favore di Renzi. Lillo è l’autore dell’articolo pubblicato ieri sul Fatto Quotidiano in cui viene riferito il contenuto di un’intercettazione tra lo stesso Renzi e suo padre Tiziano. Su Facebook, Renzi ha scritto: Marco Lillo mi conosce visto che già in un caso ha preteso di mettere una clausola di riservatezza così da non dire fuori se e quanto ha dovuto pagare: fanno sempre così i teorici della trasparenza, altrui.
La questione tra Marco Lillo e Matteo Renzi. Sui giornali di oggi si riparla di una piccola storia di notizie false, accordi di riservatezza, risarcimenti e scambi di persona.
PayPal, uno dei più grandi sistemi per i pagamenti elettronici al mondo, ha annunciato di essersi ritirato dalla Libra Association, l’organizzazione che avrà il compito di gestire la valuta virtuale Libra promossa da Facebook. In un comunicato diffuso venerdì 4 ottobre, PayPal ha spiegato di avere al momento altre priorità interne, senza escludere che ci possano essere nuove collaborazioni in futuro. L’abbandono di PayPal potrebbe portare ulteriori complicazioni allo sviluppo di Libra, progetto sul quale c’è un crescente scetticismo degli analisti e una certa ostilità da parte delle istituzioni, a cominciare dal governo degli Stati Uniti e dall’Unione Europea. La Libra Association, oggi in fase di fondazione, dovrebbe essere l’organismo di controllo e per la promozione dello sviluppo di Libra. Prima dell’abbandono di PayPal era composta da 28 soci, compresi i più importanti gestori di carte di credito come Mastercard e Visa. Ogni socio partecipa all’iniziativa con 10 milioni di dollari, che costituiranno il fondo al quale sarà agganciato il valore di Libra. Secondo Facebook – che non gestirà direttamente la valuta, ma solo un sistema di pagamento (altre aziende potranno crearne di propri) – Libra potrà semplificare gli acquisti online e lo scambio di denaro tra miliardi di persone, ma c’è il timore che la nuova valuta possa essere sfruttata per il riciclo di denaro e altre attività illecite. Queste obiezioni sono state sollevate da diversi governi, che hanno finora trovato insoddisfacenti le rassicurazioni da parte dei promotori dell’iniziativa.
PayPal ha lasciato il progetto per costituire Libra, la valuta digitale promossa da Facebook.
Uno sciopero nazionale e generale è stato indetto per domani, venerdì 8 marzo, dai sindacati CUB (Confederazione Unitaria di base), USB (Unione Sindacale di Base) e SGB (Sindacato Generale di Base). Gli scioperi saranno in realtà due, uno di 24 ore e uno di 4, dalle 8:30 alle 12:30. Tra i motivi della protesta ci sono la violenza sulle donne – domani sarà la Festa della donna –, la discriminazione di genere, la disparità di salari tra uomini e donne, il diritto ai servizi pubblici e al reddito universale. Allo sciopero ha aderito anche il movimento femminista Non una di meno. Lo #scioperofemminista significa astenerci da qualsiasi attività lavorativa, di cura, domestica, del consumo,… #lottomarzo incrociamo le braccia e scendiamo in piazza. Organizziamoci in ogni luogo di lavoro, scuola, università, casa, strada … #noiscioperiamo #nonunadimeno pic.twitter.com/dH5tA2EnJy
Lo sciopero generale e nazionale di domani, venerdì 8 marzo. Riguarderà i mezzi di trasporto, le scuole, le strutture sanitarie e non solo, e durerà l'intera giornata.
Da più parti si levano cori e appelli in favore di un migliore sfruttamento del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Delle contraddizioni insite in taluni di essi (per esempio in quello, assai fortunato, promosso dal giornale di Confindustria) ha scritto con competente acume Tomaso Montanari, un coraggioso storico dell’arte che incontreremo in azione tra qualche riga: lo stesso concetto di “sfruttamento”, e la soggiacente idea – peraltro ampiamente messa in pratica – che la cultura rappresenti in via primaria un business, meriterebbero infatti più di una riflessione critica. Qui intendo più modestamente presentare tre esempi che mi stanno a cuore e che conosco più o meno direttamente. Pur nella diversità (ma sono tra coloro che, giusto l’art. 9 della Costituzione, considerano alla stessa stregua l’integrità del paesaggio e l’integrità del patrimonio storico e artistico nazionale), essi testimoniano almeno tre realtà: – preoccupanti carenze nelle istituzioni preposte al controllo e alla gestione dei beni culturali e dell’ambiente; – una diffusa tendenza alla commistione di affari e logiche politiche all’interno di processi che dovrebbero avere per obiettivo esclusivamente la publica utilitas (non solo la bellezza e la memoria, ma anche la salute); – la malcelata ostilità – che sfocia talora in vere e proprie forme di intimidazione – nei confronti di chi pone il problema (purtroppo sempre troppo pochi, soprattutto all’interno dell’ipergarantita casta degli intellettuali). Forse chi lamenta la disaffezione dei cittadini rispetto ai partiti dovrebbe meditare sulla distanza tra la politica ufficiale (con alcune significative eccezioni) e i mille comitati e le mille iniziative popolari di cittadini che per fortuna in ogni angolo del Paese ancora si mostrano vigili sui destini del loro territorio e del loro passato. Del resto, come indica Salvatore Settis nel capitolo conclusivo del suo aureo Paesaggio Costituzione Cemento (Einaudi 2011), è proprio da quei comitati e da quelle iniziative che, forse, fia salute. Faremo iniziare il Grand Tour, per una volta, dal Mezzogiorno.
Napoli, Tivoli, Venezia: storie di artistici disastri. Filippomaria Pontani racconta a chi è stata affidata una preziosa biblioteca, la montagna di rifiuti che incombe su Villa Adriana, e le navi da crociera che solcano prepotenti i canali veneziani.
La casa editrice L’ippocampo ha tradotto e pubblicato un bel libro illustrato sulla storia della casa discografica Motown, una delle più leggendarie della storia della musica americana e quella che ha contribuito di più al successo internazionale e all’affermazione della musica soul e nera negli anni Sessanta e Settanta. Motown introdusse anche una estetica e delle mode che sono poi rimaste o riapparse ciclicamente anche fuori dalla musica, e in questo le immagini del libro sono ben più di un accessorio delle storie raccontate. E ci sono tutti quelli famosi – Marvin Gaye, Diana Ross, Michael Jackson, Smokey Robinson, i Temptations, Stevie Wonder – insieme a nomi rimasti meno famosi ma di grande successo ai tempi. Il libro si chiama Motown. Il sound della giovane America e i due autori sono Adam White e Barney Ales: il primo è un giornalista musicale di lungo curriculum che è stato poi anche vicepresidente della casa discografica Universal, il secondo è un ex presidente della stessa Motown e collaboratore del suo fondatore Barry Gordy. Il libro è uscito in Italia contemporaneamente agli Stati Uniti (era stato pubblicato a primavera nel Regno Unito). Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La musica Motown da vedere. È uscito un bel librone illustrato sulla casa discografica più cool della storia della musica nera.
Aggiornamento sabato 7 febbraio – Lo sciopero dei treni previsto tra la sera di sabato 7 e la sera di domenica 8 febbraio non si farà: il sindacato USB ha annunciato di averlo rinviato per il brutto tempo che ha causato cancellazioni e ritardi negli ultimi due giorni ai treni di Trenitalia e Trenord. ***
Lo sciopero dei treni di sabato e domenica non si farà. Oggi e domani la circolazione ferroviaria sarà regolare: Trenitalia e Trenord hanno annunciato il rinvio dello sciopero per il brutto tempo.
Il sito Mashable ha pubblicato un articolo sul lavoro dei moderatori dei commenti online, intervistando in particolare la moderatrice del sito di discussioni Debate.org, Alex Chrum, 25 anni. Il tema è da addetti ai lavori, forse – al Post interessa molto, da tempo: e ancora di più ora che abbiamo avviato una nuova politica di moderazione dei commenti – ma l’obiettivo dell’articolo è proprio mostrare ai non addetti ai lavori un mondo e delle dinamiche che dall’esterno non sono quasi mai percepiti. «Onestamente, è la cosa emotivamente più faticosa che abbia fatto nel mio lavoro», dice Chrum.
Vita di un moderatore di commenti. Deprimente e disorientata, racconta una che lo ha fatto per un anno, spiegando come manchino criteri e standard condivisi per un lavoro che è al centro di internet.
I responsabili del CERN, il più grande laboratorio al mondo per la fisica delle particelle con sede a Ginevra, in Svizzera, stanno pubblicando online un enorme archivio di fotografie scattate in oltre mezzo secolo di attività. La digitalizzazione sta interessando circa 250mila immagini, realizzate tra il 1955 e il 2005: la prima parte è già online e interessa oltre 120mila fotografie che coprono un periodo da metà degli anni Cinquanta al 1985. La maggior parte delle immagini non ha una didascalia, se ne conosce solo l’anno: sono sconosciute molte informazioni per esempio sul luogo preciso in cui sono state scattate o sulle persone che vi compaiono. Gli archivisti del CERN hanno invitato la grande comunità di ricercatori del centro di ricerca a dare una mano, fornendo informazioni su ciò che è stato fotografato in quegli anni. Le foto d’epoca del CERN pubblicate finora mostrano di tutto: dalle strumentazioni utilizzate nei suoi laboratori, a lavagne zeppe di equazioni, passando per feste di Natale, clown nelle aule del centro di ricerca e le fasi di costruzione degli enormi acceleratori di particelle sotterranei, progressivamente estesi e utilizzati ancora oggi per le ricerche sull’atomo.
Scienza vintage. Il CERN di Ginevra ha pubblicato un'enorme quantità di fotografie d'archivio, e cerca aiuto su internet per ricostruire didascalie e informazioni su quello che mostrano.
Per festeggiare la Giornata Internazionale della donna, l’8 marzo, si regalano sempre le mimose (il cui nome scientifico è acacia dealbata). È una tradizione oramai piuttosto diffusa, e fin dai giorni prima si vedono dozzine di mazzi di mimose esposti in tutti i fiorai o venduti agli incroci dai venditori ambulanti. Esistono versioni molto romantiche e fantasiose sul perché si regali proprio la mimosa per la festa della donna, ma molte sono invenzioni e non hanno alcun fondamento di verità. La tradizione di regalare mimose è solo italiana, anche se in moltissimi paesi è tradizioni regalare fiori alle donne l’8 marzo. Fino agli anni Settanta, l’8 marzo è sempre stato considerato una festa di sinistra, strettamente legata al partito socialista: per questa ragione durante i vent’anni di regime fascista la festa della donna non fu mai particolarmente considerata o celebrata (il partito socialista era illegale all’epoca). Nel 1946, appena finita la guerra, si festeggiò l’8 marzo per la prima volta in maniera più o meno “ufficiale”, anche se la Democrazia Cristiana era piuttosto ostile alle celebrazioni.
Perché si regala una mimosa per la Giornata Internazionale della Donna. È una tradizione recente che c'è quasi solo in Italia: ha a che fare con il fatto che sono economiche e che fioriscono a marzo.
Tra mercoledì e giovedì si è andata precisando la vicenda che, martedì mattina, aveva portato all’arresto di un ufficiale della Marina militare italiana e al fermo di un ufficiale militare russo in servizio all’ambasciata russa di Roma, colti in flagrante mentre compivano un atto di spionaggio ai danni dell’Italia. L’ufficiale italiano è stato arrestato con le accuse di spionaggio e rivelazione di segreto, mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha fatto sapere mercoledì di avere espulso due funzionari russi, tra cui quasi certamente l’ufficiale coinvolto nello scambio di documenti. L’ufficiale italiano L’ufficiale italiano coinvolto nel caso di spionaggio si chiama Walter Biot, ha 55 anni e ha il grado di capitano di fregata. La sua carriera è stata quella tipica di un ufficiale di Marina: fino al 2010 prestò servizio su varie imbarcazioni militari, tra cui la portaerei Garibaldi, poi tra il 2010 e il 2015 fece parte del gabinetto del ministero della Difesa, nel servizio di pubblica informazione. Nel 2015 passò allo Stato maggiore della difesa, cioè l’organo che coordina l’attività di tutte le forze armate italiane e intrattiene le relazioni con le varie organizzazioni internazionali, tra cui la NATO, quando si tratta di questioni militari.
Cosa sappiamo dell’ufficiale di Marina fermato per spionaggio. Si chiama Walter Biot, si incontrava con il militare russo in un parcheggio a Spinaceto, nella periferia sud di Roma.
Il direttore di Repubblica Mario Calabresi ha annunciato che il condirettore Tommaso Cerno lascerà il giornale. Anche Cerno sembra averlo confermato con un tweet dal suo profilo, anche se piuttosto criptico. Stamattina il direttore del Foglio Claudio Cerasa aveva scritto che Cerno si candiderà col Partito Democratico alle prossime elezioni politiche. @Tommasocerno ha fatto una scelta di vita personale e importante e lascia @repubblica un grande in bocca al lupo https://t.co/1s66wKjX0H
Tommaso Cerno lascia la carica di condirettore di Repubblica, probabilmente per candidarsi alle elezioni politiche.
Il decreto Sicurezza, voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e responsabile dell’introduzione di norme più rigide in tema di immigrazione e sicurezza urbana, non può essere applicato in maniera retroattiva: lo ha stabilito mercoledì la Corte di Cassazione, esprimendosi su un ricorso del ministero dell’Interno contro tre casi di concessione di permessi di soggiorno per motivi umanitari. La Corte ha confermato la possibilità per tutte le persone che avevano fatto richiesta di protezione internazionale prima del 5 ottobre 2018, giorno dell’entrata in vigore del decreto, di potersi vedere riconoscere la vecchia protezione umanitaria, praticamente eliminata con il decreto sicurezza. La Corte ha anche stabilito che il solo dato di essersi inseriti socialmente e economicamente nella società italiana non è sufficiente per dare ai migranti il permesso di soggiorno per motivi umanitari: occorre comparare anche la «specifica compromissione» dei diritti umani nel paese di origine di chi richiede il permesso di soggiorno per motivi umanitari.
La Corte di Cassazione ha detto che il decreto Sicurezza di Salvini non può essere applicato in modo retroattivo.
Sabato il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che consentirà a familiari, visitatori e volontari di fare visita agli ospiti delle residenze sanitarie e socio-sanitarie assistenziali (RSA). L’ordinanza sarà in vigore fino al 30 luglio 2021: prevede «di norma» non più di due visitatori per ospite alla volta, e che tutti i visitatori possiedano una “certificazione verde COVID-19”, ovvero i documenti che attestano l’avvenuta vaccinazione contro il coronavirus, la guarigione dall’infezione o la negatività al virus tramite tampone molecolare o antigenico. Speranza ha detto che «è ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti», ma che condivide «la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli».
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che consente le visite in RSA a chi ha una “certificazione verde”.
La 70esima edizione del Festival del cinema di Cannes – il più importante al mondo – è iniziata il 17 maggio e a chi dovesse seguirne le vicende (e non solo le tante e belle foto) capiterà di leggere di proiezioni di film seguite da fischi o, al contrario, da standing ovation accompagnate da lunghi e sonori applausi. Capita ogni anno e capita piuttosto spesso: altre volte i fischi si mischiano invece agli applausi, finché una delle due reazioni non diventa maggioritaria. Todd VanDerWerff ha scritto su Vox che «si potrebbe pensare che quelli che partecipano al festival [soprattutto giornalisti e professionisti del cinema] abbiano due sole modalità: andare in visibilio e alzarsi in piedi oppure mettersi con rabbia a fare “buuu” verso i registi e gli attori che hanno osato mancare di rispetto al grande schermo». In molti altri importanti festival cinematografici, compreso quello di Venezia, è più raro sentire fischi o assistere a lunghe standing ovation. Non esiste un vero e proprio motivo per cui a Cannes sia ormai abitudine fischiare o applaudire con grande enfasi, anche per diversi minuti, ma ormai è quasi una tradizione. Non è poi nemmeno detto che un film fischiato vada male – nei cinema o magari agli Oscar – o che un film accolto con una standing ovation di dieci minuti ottenga poi qualche altro tipo di successo a Cannes, nei cinema o nelle recensioni di tutti i giornalisti che non erano a vederlo al festival. A Cannes sono stati per esempio fischiati Pulp Fiction di Quentin Tarantino e Taxi Driver di Martin Scorsese, due film che poi vinsero la Palma d’oro: il premio più importante, assegnato da una giuria di poche persone. Qualche anno fa la Brooklyn Academy of Music organizzò una rassegna dal titolo “Fischiati a Cannes” e proiettò L’eclisse di Michelangelo Antonioni, Crash di David Cronenberg e Fuoco cammina con me, il film di Twin Peaks.
Perché a Cannes si fischia e si fanno così tante standing ovation? ormai è una specie di tradizione, ma spesso non è un buon indicatore per capire come andrà quel film, al botteghino e allo stesso festival.
Alle 20.30 di oggi, sabato 31 dicembre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella terrà il suo secondo messaggio di fine anno agli italiani: sarà trasmesso in diretta in contemporanea sulle tv Rai, Mediaset e La7 e si potrà seguire anche in streaming, per esempio sul sito della Rai. I discorsi di fine anno della più importante carica politica esistono in molti stati e il primo a farlo in Italia fu Luigi Einaudi nel 1949: Einaudi è stato il secondo presidente della Repubblica, in carica dal maggio 1948, quando prese il posto di Enrico De Nicola. Da quel momento ogni presidente ha tenuto ogni anno un discorso di fine anno: prima li si faceva via radio, poi anche in tv. Einaudi iniziò il suo primo messaggio di fine anno dicendo: «Nel rigoglio di intimi affetti suscitato da questa trasmissione mi è caro interpretare con la mia parola il fervore di sentimenti che, come sulla soglia di ogni anno, cosi nell’attuale vigilia tutti ci accomuna in un palpito di mutua comprensione e di fraterna solidarietà». Augurò un anno «per tutti foriero almeno di talune fra le soddisfazioni desiderate», e si augurò che potesse «confortarsi di una atmosfera di pace in cui sia a tutti dato di realizzare nuove tappe sulle vie del civile progresso». Questo è invece il discorso del 1950, registrato dalla INCOM (Industria Corti Metraggi Milano). In realtà ne furono registrati due: uno per gli italiani in Italia e uno per quelli all’estero.
I messaggi di fine anno dei presidenti della Repubblica. Pezzi di storia d'Italia e del mondo, raccontati in un tipico italiano "presidenziale": il primo a farlo fu Einaudi, i più famosi sono quelli di Cossiga e Pertini.
Lunedì è iniziata alla Camera la discussione generale sulla nuova legge elettorale, quella chiamata “Italicum”, che se fosse approvata così com’è diventerebbe definitiva ed entrerebbe in vigore dal primo luglio del 2016. Finora la proposta di legge ha avuto un percorso complicato, che si mantiene tale anche nel suo ultimo passaggio. Per arrivare all’approvazione il prima possibile (come vuole il presidente del Consiglio Matteo Renzi) e impedire che il testo venga modificato dalla Camera (cosa che comporterebbe il ritorno al Senato, con ritardi e rischi ulteriori, perché il PD non ha il vantaggio di voti che ha alla Camera) circolano in queste ore diverse ipotesi, oltre a quella della procedura ordinaria di discussione e voto: voto di fiducia sulle pregiudiziali di costituzionalità; rinvio della discussione alla prossima settimana, dunque all’inizio di maggio, attraverso il cosiddetto “contingentamento dei tempi” che riduce notevolmente la possibilità di fare ostruzionismo; voto di fiducia nella fase successiva sui singoli articoli del disegno di legge.
Cosa succede ora con l’Italicum. Quali sono le ipotesi su come Renzi vorrà ottenere l'approvazione della legge elettorale, da qui a dieci giorni.
Martedì attorno alle 7 il parroco don Roberto Malgesini è stato accoltellato e ucciso sotto casa sua in piazza San Rocco a Como. Don Malgesini, che aveva 51 anni ed era originario della Valtellina, secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato ucciso mentre stava per iniziare il suo consueto giro per la distribuzione delle colazioni ai senzatetto. Don Malgesini è stato colpito da diverse coltellate, tra cui quella mortale al collo. Il sindaco di Como Mario Landriscina ha annunciato che verrà proclamato il lutto cittadino. Secondo quanto scrive Repubblica a uccidere don Malgesini sarebbe stato un senzatetto di origini straniere e con problemi psichici, che dopo aver accoltellato il sacerdote sarebbe andato a piedi a costituirsi alla caserma dei carabinieri, che si trova a poche centinaia di metri dalla chiesa di San Rocco. Al momento non ci sono testimoni dell’omicidio, quindi è difficile ricostruire cosa sia successo fra il sacerdote e il suo presunto assassino, che, sempre secondo Repubblica, don Malgesini conosceva, assisteva e con il quale sembra fosse in buoni rapporti.
A Como è stato ucciso a coltellate un sacerdote che assisteva i senzatetto.
Sono giorni di scambi di auguri per le feste e per l’anno nuovo, negli uffici, a scuola, nei negozi e anche in Quirinale. Qui la cerimonia si è tenuta mercoledì pomeriggio nel Salone dei corazzieri, e hanno partecipato le più alte cariche dello stato, i rappresentanti delle istituzioni, dei partiti politici e della società civile. Insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha anche tenuto un discorso, c’erano il presidente emerito Giorgio Napolitano, il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Camera Roberto Fico, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi, insieme a sottosegretari, senatori e presidenti di Regione.
Fotografie di auguri dal Quirinale. Alla tradizionale cerimonia per le feste tenuta dal presidente della Repubblica c'erano tutti i rappresentanti delle istituzioni, tranne Salvini.
Lunedì il consiglio di amministrazione di Thomas Cook, la grande agenzia di viaggi britannica, ha annunciato il fallimento della società, dopo l’esito negativo delle ultime trattative per salvarla portate avanti nel weekend. La bancarotta mette a rischio circa 22mila posti di lavoro nel mondo, e rende ora necessaria un’enorme operazione per rimpatriare le circa 500mila persone che sono in viaggio con i tour offerti dall’agenzia e con la compagnia aerea Thomas Cook Airlines, le cui attività sono state interrotte con effetto immediato e le cui prenotazioni sono state interamente cancellate. Secondo il Financial Times, di questi turisti 150mila sono britannici: l’operazione con cui verranno riportati a casa sarà «la più grande operazione di rimpatrio d’emergenza di sempre in tempi di pace». Il ministro dei Trasporti britannico Grant Shapps ha già detto che saranno organizzati voli charter gratuiti per riportarli a casa. Molti turisti sono bloccati negli aeroporti di diverse città del mondo, dopo che il loro volo è stato cancellato. Il Guardian scrive di lunghe code negli aeroporti di alcune località turistiche della Spagna, molto frequentate dai turisti britannici, come Palma di Maiorca. Condor, compagnia aerea tedesca sussidiaria di Thomas Cook, ha fatto sapere che i suoi voli oggi saranno operativi come al solito, e di aver chiesto un prestito ponte al governo tedesco per poter continuare le proprie attività.
Il fallimento di Thomas Cook. Da lunedì l'agenzia di viaggi britannica ha cessato tutte le sue attività, e ora ci sono circa 500mila turisti bloccati in giro per il mondo e in attesa di essere rimpatriati.
Due anni fa, Catherine Duff non se la passava per niente bene a causa di una grave infezione da Clostridium difficile, un batterio molto comune nell’intestino che in caso di squilibri può moltiplicarsi creando enormi colonie, che portano forti crampi, nausea, vomito, diarrea e nei casi più gravi complicazioni che possono portare alla morte. Duff, che all’epoca aveva 56 anni e viveva nell’Indiana, era alla sesta infezione da C. difficile e non sapeva come uscirne. Il suo gastroenterologo le disse che la soluzione più pratica rimasta sarebbe stata operarla e rimuoverle il colon, dove di solito vive il batterio. L’idea di sottoporsi a un intervento così invasivo e con diversi rischi spinse Duff a cercare qualche soluzione alternativa – se necessario anche estrema, anche se non avrebbe mai immaginato potesse essere così estrema. Facendosi aiutare dai suoi familiari, Duff trovò su Internet alcune ricerche scientifiche pubblicate da un medico australiano, Thomas Borody, che aveva iniziato a trattare i suoi pazienti affetti da C. difficile con la “batterioterapia fecale”, in parole più semplici con un trapianto di feci.
I trapianti di cacca, parliamone. Storia di un nuovo trattamento molto schifoso e molto efficace per curare una grave infezione al colon.
Ieri sera, poco prima delle edizioni principali dei telegiornali, Renata Polverini ha tenuto una conferenza stampa in cui ha infine annunciato le proprie dimissioni da presidente della regione Lazio. L’annuncio è arrivato dopo una settimana di incertezze sul destino del suo incarico e della sua maggioranza, coinvolta nella vicenda dell’uso improprio e poco trasparente, per lo meno, dei finanziamenti al gruppo consiliare del Popolo della Libertà. Solo venerdì scorso Polverini aveva annunciato in Consiglio di voler proseguire in seguito all’approvazione da parte dello stesso Consiglio di una nuova serie di tagli, presentati come la soluzione per riportare trasparenza e dignità alle istituzioni del Lazio. L’ex presidente aveva concluso il proprio intervento dicendo ai consiglieri che “se ve la sentite di andare avanti, io me la sento”. Le dimissioni dei consiglieri Nonostante gli annunci di Polverini sulla risoluzione della crisi, negli ultimi giorni le cose in Regione per l’ex presidente sono peggiorate. Tra domenica e lunedì mattina, tutti i consiglieri dell’opposizione hanno annunciato le loro dimissioni, 29 in tutto. Le dimissioni di altri 7 consiglieri avrebbero determinato lo scioglimento automatico del Consiglio regionale. Alle dimissioni dell’opposizione si è aggiunto l’unico consigliere di Futuro e Libertà per l’Italia e, nel pomeriggio, Pier Ferdinando Casini ha comunicato a Polverini che anche i suoi sei consiglieri si sarebbero dimessi, facendo di conseguenza scattare la fine automatica del Consiglio come previsto dallo statuto della Regione. Nonostante gli inviti a ripensarci da parte di diversi esponenti del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi compreso, Polverini si è resa conto di non avere più i numeri e ha annunciato una conferenza stampa.
8 cose sul Lazio dopo Polverini. Come si è arrivati alle dimissioni del presidente della Regione, la crisi del PdL e il ruolo del PD nella gestione dei fondi, che cosa succede adesso.
Da quando fu presentato per la prima volta alla comunità scientifica tre anni fa, il cosiddetto “Vangelo della moglie di Gesù”, un piccolo e controverso frammento di papiro che contiene un riferimento esplicito al fatto che Gesù avesse una moglie, è stato intensamente studiato e discusso. L’autenticità del papiro viene dibattuta sin da quando Karen L. King, una rispettata professoressa della facoltà di teologia di Harvard, lo presentò alla comunità scientifica nel 2012, sostenendo che risalisse al IV secolo e fosse stato scritto da un’antica comunità cristiana. Il Vaticano però l’ha sempre considerato un falso e altri importanti scienziati hanno criticato la teoria di King, spiegando che il papiro – scritto in copto, una lingua discendente dall’egiziano e scritta coi caratteri greci – presenta strani errori di grammatica e che la sua provenienza non è chiara. Di recente il Boston Globe ha fatto un punto sul dibattito attorno al papiro, spiegando che al momento l’ipotesi più diffusa è che sia un falso, ma che c’è ancora margine affinché la sua autenticità venga dimostrata con nuovi test scientifici. Il papiro Il papiro è stato presentato da King nel settembre del 2012 durante durante il Convegno Internazionale di Studi Copti. Il frammento – che misura 4 centimetri per 8 ed è scritto su entrambi i lati con inchiostro nero – contiene un dialogo tra Gesù e i suoi discepoli. King dice di averlo acquistato da un venditore anonimo – di cui non ha mai voluto rivelare l’identità – che a sua volta dice di averlo comprato dall’imprenditore tedesco Hans-Ulrich Laukamp. Il papiro contiene solamente frasi spezzate scritte in una grammatica piuttosto incerta, ed è possibile solamente fare ipotesi su che tipo di testo fosse. Alla quarta riga del lato recto c’è scritto:
Com’è finita la storia della moglie di Gesù? la scoperta del papiro che tre anni fa fece notizia in tutto il mondo fa ancora discutere gli esperti: l'ipotesi più diffusa è che sia un falso, ma non ci sono prove definitive.
Finalmente il sistema-Venezia è venuto giù, scrostando una parte (soltanto una parte) di quel sistema dei “padroni del Veneto” denunciato da Renzo Mazzaro in un aureo libretto del 2012. Siamo dinanzi, nelle parole del procuratore Nordio, a un sistema non molto distante da quello della Tangentopoli di 20 anni fa, solo un po’ più sofisticato, e fondato su una complessa rete di fondi neri destinati a far lievitare i costi delle grandi opere (dal MOSE alle bonifiche ai lavori per la salvaguardia di Venezia) per consentire il pagamento di tangenti. E molti temono che l’onda delle indagini non abbia a fermarsi qui. In breve: il 28 febbraio 2013 erano stati arrestati il presidente dell’impresa di costruzioni Mantovani SPA Piergiorgio Baita e diversi suoi collaboratori, con l’accusa di aver creato fondi neri tramite fatture false, tra l’altro in relazione ad alcune opere del succulento corpaccione del MOSE, il sistema di paratie mobili destinato a proteggere Venezia dall’acqua alta, sulla cui efficacia e sulle cui ricadute ambientali (specie in confronto ad altre soluzioni possibili) illustri scienziati hanno peraltro espresso negli anni dubbi più che fondati. L’11 luglio 2013 era finito agli arresti domiciliari, insieme ad altre 13 persone, Giovanni Mazzacurati, anziano presidente del Consorzio Venezia Nuova (gestore e responsabile del medesimo MOSE, nonché di diverse altre opere legate alle acque, alle bonifiche e alla portualità), con l’accusa di aver pilotato delle gare d’appalto, grazie al suo ventennale ruolo di direzione del Consorzio (ha recentemente percepito una liquidazione di 7 milioni di euro) e delle sue comprovate frequentazioni con tutti i livelli della politica locale e nazionale. Non è dunque un caso che dopo questi due arresti, e dopo le prime confessioni (talora con patteggiamento) di alcuni accusati minori (un ruolo dirimente è stato svolto in questa vicenda dalla segretaria Claudia Minutillo, preposta a portare materialmente in Svizzera i denari illeciti), la preoccupazione in città sia divenuta palpabile. Tutti sapevano (era bastato seguire l’efficacissimo servizio di Report del 27 maggio 2012, in cui figuravano diversi personaggi oggi agli arresti, e che Orsoni definì “spazzatura”) che attorno al MOSE – da anni l’unica grande opera cittadina finanziata con molti miliardi – si muovevano risorse a iosa, in grado di influenzare e condizionare potentemente il livello economico, politico e culturale della città.
I mobili argini di Venezia. Del disastro veneziano raccontato dagli arresti di oggi sono complici in molti, spiega Fillippomaria Pontani: e soprattutto nelle classi colte e accademiche.
Martedì 16 dicembre i carabinieri hanno arrestato 59 persone dopo un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Milano nei confronti della famiglia Libri-De Stefano-Tegano, considerata legata alla ‘ndrangheta di Reggio Calabria. Secondo i magistrati l’organizzazione era guidata da Giulio Martino, arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati insieme ai fratelli Vincenzo e Domenico. L’indagine è iniziata circa un anno e mezzo fa a causa di alcuni spari contro l’auto di un imprenditore proprietario di alcune concessionarie. L’uomo aveva rapporti con Giulio Martino, già arrestato negli anni Novanta e recentemente per traffico di droga. Le accuse, come riportato dal Corriere della Sera, sono di associazione mafiosa, traffico di armi, corruzione di pubblico ufficiale, estorsione e associazione finalizzata al traffico internazionale illecito di sostanze stupefacenti. Il comandante provinciale dei carabinieri, Maurizio Stefanizzi, ha detto: «È da 20 anni che non c’erano operazioni di questo tipo nell’area metropolitana milanese». L’operazione è stata portata avanti da circa quattrocento carabinieri non solo a Milano e riguarda, secondo i magistrati, i modi in cui la ‘ndrangheta cercava di prendere il controllo del settore economico-imprenditoriale lombardo. La famiglia Libri-De Stefano-Tegano avrebbe corrotto alcuni imprenditori locali per aggiudicarsi forniture e appalti a Milano, alcuni sarebbero anche stati vittime di estorsione. Gli indagati avrebbero anche corrotto pubblici ufficiali e gestito un grosso traffico di cocaina, hashish e marijuana.
59 arresti contro la ‘ndrangheta a Milano. È un'inchiesta per un mucchio di reati, su tutti associazione mafiosa, che riguarda anche un tentativo di controllare il servizio catering allo stadio San Siro.
Aveva 78 anni e secondo TMZ è morto per complicazioni dopo un intervento al cuore. Vincent era nato a North Adams, Massachusetts, aveva iniziato a recitare negli anni Settanta ed aveva lavorato più volte con Martin Scorsese: fu anche in Toro Scatenato e Quei bravi ragazzi. Il ruolo per cui fu più apprezzato rimane quello del boss mafioso Phil Leotardo, che nelle ultime stagioni dei Soprano diventa uno dei personaggi principali del cast. Il personaggio di Leotardo fu ispirato ad un noto boss di New York, Jackie D’Amico, che è ancora in vita. RIP Frank Vincent. Phil Leotardo is one of my favorite characters ever, and this scene slays me to this day. https://t.co/WSrQiGNnaC
È morto Frank Vincent, noto soprattutto per la parte di Phil Leotardo nei Soprano. Aveva 78 anni ed era famoso anche per la sua collaborazione con Martin Scorsese.
Da quando è uscito Mad Max: Fury Road, le recensioni agli spray argentati in vendita su Amazon non sono più popolate da appassionati di cucina e cake design, bensì da messaggi sconnessi che parlano di kamikaze, di resurrezioni e del Valhalla. Chi ha visto il film sa di cosa si parla, per gli altri non è uno spoiler: nel film un gruppo di personaggi – i cosiddetti “emivita” – è solito colorarsi la bocca con uno spray argentato prima di suicidarsi in battaglia, così da arrivare in paradiso, il Valhalla.
Le recensioni agli spray argentati su Amazon, dopo “Mad Max”. Prima erano popolate da appassionati di cucina e cake design, ora da gente strana che cerca il Valhalla.
Anche l’ossatura dell’economia-mondo, lo shipping, vuole la sua blockchain, cioè la tecnologia alla base dei Bitcoin e delle altre criptovalute. Uno dei registri di validazione informatica più promettenti sta per essere sperimentato anche dal primo armatore specializzato nel trasporto di container, la compagnia marittima danese Maersk Line, che porta in giro per il globo quasi un quarto dei container che vedete in giro. A marzo dell’anno scorso ha avviato con International Business Machines (IBM) una collaborazione. Martedì le due società hanno annunciato la stipula di un accordo «per migliorare l’efficienza e la sicurezza» del trasporto mercantile, per creare «un ecosistema di compagnie». In pratica una società ad hoc per adattare la tecnologia dei blocchi e dei nodi di Satoshi Nakamoto alla miriade di prestazioni documentali richieste per far viaggiare la merce da un porto all’altro. Un container su un mezzo di trasporto automatico nel porto di Shanghai, Cina (Imaginechina via AP Images)
Forse le blockchain cambieranno anche il mondo delle spedizioni. La tecnologia alla base dei Bitcoin verrà sperimentata per gestire l'enorme flusso di merci spedite ogni giorno da una parte all'altra del mondo.
C’era una volta…a Hollywood è il nuovo film diretto da Quentin Tarantino, nei cinema italiani da oggi. Tra le tante peculiarità di Tarantino, un regista che si occupa in modo quasi maniacale di qualsiasi aspetto di ogni suo film, c’è una grande attenzione alle canzoni. Tarantino viene descritto come un grande conoscitore di musica e nei suoi film alterna canzoni famose, spesso citando indirettamente altre scene che in passato avevano usato quelle canzoni, a canzoni molto più di nicchia, che in certi casi tornano almeno di moda o diventano famose proprio grazie a lui. Succede anche in C’era una volta…a Hollywood: ne parliamo per due paragrafi, ma se pensate che “scrivere di musica è come ballare di architettura“, potete scendere in fretta fino alla colonna sonora, e ascoltarla. C’era una volta…a Hollywood è un film ambientato in un passato ben definito: bisognava decidere quindi se scegliere solo canzoni che si potevano effettivamente sentire allora, a fine anni Sessanta, o se fare scelte anacronistiche, come a volte capita nei film. Mary Ramos, la coordinatrice musicale della maggior parte dei film di Tarantino (colei che insieme a lui sceglie le canzoni e come e quando usarle), ha raccontato a Rolling Stone che in C’era una volta…a Hollywood «non c’è nessuna canzone uscita dopo il 1969», nonostante molti artisti avessero proposto di realizzare canzoni inedite o di «interpretare cover di brani usciti in quegli anni».
La colonna sonora di “C’era una volta…a Hollywood”. Le canzoni del nuovo film di Quentin Tarantino, in una playlist comprensibilmente molto anni Sessanta.
Dal 20 gennaio 2016 in Italia esiste una legge che permette ai minori stranieri di essere tesserati presso le federazioni sportive italiane. La legge riconosce il principio dello ius soli sportivo ed è rivolta a tutti i minori che risiedono regolarmente sul territorio “almeno dal compimento del decimo anno di età”: per loro è prevista l’iscrizione alle federazioni “con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani”. La legge permette ai minori stranieri di fare sport, ma non dà la possibilità di essere inseriti nelle selezioni nazionali, per le quali è necessario avere la cittadinanza. Alcune federazioni hanno iniziato ad applicare il principio ancor prima che diventasse legge per tutti: lo ha fatto la federazione dell’hockey su prato, quella di atletica leggera e quella pugilistica. Quest’ultima ha tra le sue atlete Sirine Chaarabi, la pugile diciottenne di origini tunisine che la scorsa settimana ha avviato una petizione e scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché le riconosca la cittadinanza per meriti sportivi, così da permetterle di partecipare come atleta italiana agli europei di Sofia di luglio e ai mondiali che si svolgeranno in India a novembre. Di recente si è poi parlato del caso di due bambini di una scuola elementare di Ladispoli esclusi da un torneo regionale di scacchi perché, anche se nati in Italia, non sono italiani: la Federazione scacchistica italiana permette di iscriversi a questi tornei se si è italiani o iscritti alla Federazione da almeno un anno.
Cos’è lo “ius soli sportivo”. Una nuova legge permette ai minori stranieri di venire tesserati nelle federazioni sportive italiane, ma non di gareggiare in nazionale.
Fino al 2 settembre 2015 la galleria Foam di Amsterdam ospita Swinging Sixties London – Photography in the Capital of Cool, una mostra fotografica che racconta la cosiddetta Swinging London, termine che indica l’insieme di tendenze e dinamiche culturali che si svilupparono nel Regno Unito (e a Londra in particolare) negli anni Sessanta. Tra i fotografi esposti ci sono Terence Donovan, Brian Duffy, John French, Norman Parkinson, John Hopkins, John Cowan, Eric Swayne e Philip Townsend. Le foto raccontano un’epoca piena di cambiamenti sociali e tutte le manifestazioni della cosiddetta “cultura pop” degli anni Sessanta, a partire dalla nascita del culto della celebrità, con le foto di personaggi famosi del mondo della musica e della moda, dal rock alle riviste alla rivoluzione nel campo del design, con Londra che diventa il centro di questa trasformazione nello stile e nella cultura. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La “Swinging London” degli anni Sessanta, in mostra. La cultura pop a Londra negli anni Sessanta raccontata in una mostra alla galleria Foam di Amsterdam.
Nel febbraio del 2017 il Parlamento Europeo aveva approvato una risoluzione sulla promozione della parità di genere nella salute mentale e nella ricerca clinica, spiegando come il concetto biologico di sesso si ripercuotesse diversamente sullo stato di salute di una persona: con uno squilibrio a sfavore delle donne. La medicina, fin dalle sue origini, ha avuto un’impostazione androcentrica, relegando gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti specifici correlati alla riproduzione. Ma le differenze biologiche vanno oltre gli organi della riproduzione e implicano per le donne problemi specifici e conseguenti esigenze sanitarie. Nonostante le donne rappresentino la metà della popolazione mondiale, restano sotto-rappresentate nella ricerca biomedica e nella sperimentazione, che continuano a fondarsi sul tacito presupposto che donne e uomini siano fisiologicamente simili in tutto. I dati dicono che le ricerche condotte negli Stati Uniti negli ultimi 50 anni, per esempio, sono state fatte soprattutto su soggetti maschili: vale per la fisiologia, la farmacologia e l’endocrinologia, ma il campo più squilibrato è la neuroscienza: nel 2009, per le sperimentazioni, la proporzione tra animali maschi e animali femmine era di circa sei a uno. Questi ampi divari di genere non solo limitano le conoscenze, ma mettono a rischio la vita e la salute delle donne.
Gli stereotipi di genere alterano la ricerca scientifica. Le ricerche e le sperimentazioni escludono i topi femmina, per esempio, sulla base di teorie smentite dai fatti: e ne nascono gravi problemi di salute pubblica.
Lunedì pomeriggio in senato si discuterà la legge sulle intercettazioni, e il gruppo del PDL al senato ha diffuso una lista di undici emendamenti che ammorbidiscono il profilo della legge e di fatto accolgono molte delle osservazioni che erano state portate avanti dalla corrente finiana del partito. La modifica più importante è quella che permette ai giornalisti di pubblicare “per riassunto” gli atti delle indagini. Dall’altra parte si vieta però la pubblicazione anche parziale – e anche per riassunto – delle intercettazioni fino alla fine conclusione delle indagini preliminari, così come del testo delle ordinanze di custodia cautelare. Modificati anche il comma sulle riprese televisive, che saranno disciplinate da un’apposita normativa, e quella che permetteva solo ai giornalisti professionisti di effettuare registrazioni di comunicazioni private ai fini dell’attività cronaca: potranno farlo anche i giornalisti pubblicisti.
Sparare cento per ottenere ottanta. Diffusi alcuni emendamenti alla legge sulle intercettazioni, sarà permessa la pubblicazione degli atti "per riassunto".
È stato catturato oggi a Napoli il boss della camorra Marco Di Lauro. Ha 37 anni, e da tempo era uno dei latitanti più ricercati in Italia. Il Mattino scrive che Di Lauro è stato arrestato dalla polizia in via Scaglione, nel quartiere di Chiaiano. Di Lauro era latitante dal 2004. È considerato il leader del clan Di Lauro, uno dei più potenti della camorra, che opera soprattutto a Secondigliano e Scampia: nel 2013 un’operazione di polizia aveva portato all’arresto di un centinaio di affiliati al gruppo, che però ha continuato ad esistere.
È stato catturato il boss della camorra Marco Di Lauro. È stato trovato a Napoli, da tempo era uno dei latitanti più ricercati in Italia.
Il MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino, ospiterà fino al 12 aprile la mostra Marco Polo, La Via della Seta nelle fotografie di Michael Yamashita. Le 76 immagini della mostra raccontano i tre anni, dal 1998 al 2001, in cui il fotografo statunitense Michael Yamashita ha ripercorso il viaggio del mercante veneziano Marco Polo, descritto da lui stesso nel libro Il Milione: partì da Venezia nel 1271 e in 17 anni percorse la Via della Seta – quasi 10mila chilometri di strade già usate ai tempi degli antichi romani – attraversando gli attuali Afghanistan, Iraq, Iran e spingendosi fino alla Cina, prima di far ritorno a casa. In Catai, l’antico nome della Cina, Marco Polo divenne fidato consigliere e ambasciatore del Kublai Khan, il fondatore del primo impero cinese della Dinastia Yuan, e restò al suo servizio per oltre dieci anni. La mostra, arricchita da alcuni documentari, è divisa in tre sezioni: la prima, Da Venezia fino alla Cina, è dedicata al primo viaggio di Marco Polo; la seconda, La permanenza in Oriente, racconta il tempo passato alla corte del Kublai Khan; la terza, II ritorno via mare, ripercorre il viaggio di ritorno avvenuto navigando nell’Oceano Indiano. Come ha raccontato lo stesso Yamashita:
Il viaggio di Marco Polo 700 anni dopo. Un fotografo giapponese in tre anni ha ripercorso e raccontato i paesi descritti nel "Milione": le sue foto sono esposte a Torino.
Il gruppo Fiat Industrial, operativo dal primo gennaio 2011 in seguito alla scissione di Fiat S.p.A, ha annunciato oggi una fusione con CNH Global controllata all’88 per cento da Fiat Industrial. Nascerà dunque una nuova società che trasferirà la propria sede legale dall’Italia all’Olanda e avrà la quotazione principale in Borsa a New York. Il nome della newco che verrà costituita non è stato ancora deciso, ma il presidente di Fiat Industrial, Sergio Marchionne, ha spiegato che con quest’operazione verranno integrate tutte le attività di macchine agricole (Cnh), motori (Fpt Industrial) e veicoli commerciali (Iveco) di Fiat Industrial. E che questo comporterà «una maggiore competitività» sul mercato e «un grande vantaggio per gli azionisti». Marchionne ha anche precisato che «cambierà la struttura del capitale ma non l’assetto operativo»: non ci dovrebbero dunque essere né esuberi né diminuzioni di attività.
Fiat Industrial ha annunciato una fusione con CNH Global. La nuova "newco" avrà la sede legale fuori dall'Italia e la principale quotazione in Borsa a New York.
Sabato sera la Protezione Civile ha dato i dati aggiornati sulle persone che sono risultate positive ai test per il coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia: sono in tutto 1.128, circa 240 in più rispetto a ieri. Le persone che avevano contratto il virus e che sono morte sono state finora 29: otto nella giornata di sabato, tutti «anziani» secondo quanto ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. In generale, la maggior parte delle persone morte in Italia che erano risultate positive al coronavirus avevano malattie pregresse e condizioni di salute precarie. 50 persone sono state dichiarate guarite, perché dopo aver contratto il virus sono risultate negative ai successivi test: le ultime 4 in Liguria. Escludendo i decessi e i guariti, le persone ammalate in Italia al momento sono 1.049, mentre i tamponi effettuati, ha detto stasera Borrelli, sono stati oltre 18.500. Sabato il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha annunciato – in anticipo rispetto al comunicato ufficiale del governo – che nella sua regione, in Lombardia e in Veneto le scuole e le università resteranno chiuse un’altra settimana come misura precauzionale, come raccomandato dall’Istituto Superiore di Sanità. Dovrebbero riaprire nel resto del Nord Italia: di sicuro in Liguria (fatta eccezione per la provincia di Savona) e in Friuli Venezia Giulia, i cui presidenti hanno a loro volta fatto un annuncio sulla questione. Si attende però il contenuto del primo decreto legge del governo per controllare e gestire le conseguenze della diffusione del coronavirus in Italia, che dovrebbe dare informazioni più precise anche sulle scuole: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che sarà diffuso domani.
I casi di coronavirus in Italia sono più di mille. Sono 240 in più rispetto a ieri, ma il 52% è in isolamento a casa senza sintomi, o con sintomi lievi: i morti risultati positivi sono 29.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 669 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi venerdì dalla Protezione Civile, e 119 morti. In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 229.327 casi accertati e 32.735 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 572, 23 in meno di ieri. Sono state testate 42.579 persone e analizzati 72.410 tamponi, per un totale di 3.391.188 tamponi e 2164426 persone dall’inizio dell’epidemia. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 2.120, per un totale di 138.840. In Lombardia sono stati registrati 441 casi di contagio, il 66 per cento del dato nazionale, e 56 decessi nelle ultime 24 ore (il 50 per cento del totale). Il bilancio nella regione continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 86.825 casi di contagio e 15.840 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati sono stati 88, di cui 40 a Milano, ma la provincia con più nuovi casi oggi è Bergamo, 102. Nelle altre regioni italiane i casi sono enormemente meno, in Piemonte un ottavo della Lombardia, in Emilia-Romagna e Liguria un decimo, e poi a calare.
Le notizie di sabato sul coronavirus in Italia. I casi rilevati sono 669 in più di ieri e i morti sono 119. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 572.
Paolo Villaggio, uno dei più popolari e apprezzati attori e comici italiani, è morto stamattina a Roma: aveva 84 anni ed era ricoverato in ospedale da qualche giorno. Villaggio – che nella sua lunga carriera aveva fatto moltissime cose diverse – era famoso soprattutto per il personaggio di Ugo Fantozzi, un goffo e sfortunatissimo ragioniere dalla vita mediocre al quale capitavano ogni genere di disgrazie e umiliazioni. Il personaggio di Fantozzi inizialmente era stato creato da Villaggio per articoli e libri satirici: solo successivamente, riscontrato grande successo iniziale, Fantozzi era diventato il protagonista di una serie di dieci film e il simbolo della sua comicità grottesca. Le prime storie su Ugo Fantozzi furono raccontate da Villaggio in alcuni monologhi comici i cui testi furono poi pubblicati sulla rivista L’Europeo; quei testi diventarono poi nel 1971 un primo libro, Fantozzi, che vendette oltre un milione di copie. Ci furono degli altri libri della serie, mentre il primo film, Fantozzi, uscì nel 1975. Un anno dopo uscì Il secondo tragico Fantozzi, anche questo diretto da Luciano Salce. I due film di Salce sono considerati i migliori e per l’epoca anche i più completi e innovativi: il personaggio del ragionier Fantozzi era particolarmente attuale – un uomo medio continuamente vessato dalla vita, dalla società e dai colleghi, consapevole dell’essere continuamente sopraffatto, i cui tentativi di riscatto falliscono inesorabilmente – e Villaggio utilizzò registri molto diversi, giocando sia con la lingua (le storpiature del cognome di Fantozzi e delle coniugazioni verbali) che con il corpo, e usando una serie di frasi ed espressioni destinate a entrare nella cultura popolare italiana.
12 scene memorabili di Fantozzi. Dalla sveglia al Capodanno, dalla corazzata Potëmkin alla mitica partita scapoli contro ammogliati, da rivedere oggi che è morto Paolo Villaggio.
Ieri sera in molti hanno fatto una breve trasferta da Cannes a Cap D’Antibes, dove era stato organizzato il gala di beneficenza 2012 amfAR’s Cinema Against AIDS, e anche se poi sono tornati tutti in buon ordine a sorridere tra conferenze stampa, proiezioni e photocall, c’è chi, come Paul Giamatti, comincia ad accusare un po’ il colpo. È il giorno di Cronenberg, e del suo Cosmopolis, che ha un cast che monopolizza i fotografi ed esce al cinema oggi, nello stesso giorno in cui è stato presentato in concorso. In gara oggi c’era anche In the Fog, di Sergei Loznitsa, un film ambientato nel 1942 nella zona del confine occidentale dell’Unione Sovietica, allora in mano ai tedeschi.
David Cronenberg a Cannes. Insieme a Clive Owen, Gerard Butler, Boris Becker e uno stanco Paul Giamatti: solo lui ha fatto il saluto vulcaniano di Star Trek, però.
Gianroberto Casaleggio, nato a Milano nel 1954, è il co-fondatore del Movimento 5 Stelle insieme a Beppe Grillo. Prima di diventare il “guru” del movimento – come lo si chiama regolarmente sui giornali – ispirandone le linee guida e la strategia comunicativa, Casaleggio ha avuto diverse esperienze di lavoro come imprenditore ed esperto di Internet: ha iniziato la sua carriera lavorando all’Olivetti e alla fine degli anni Novanta è stato nominato amministratore delegato della Webegg. La Webegg – in cui inizialmente Olivetti aveva una partecipazione – era un’importante società italiana di consulenza che faceva parte del gruppo Telecom Italia, specializzata nella comunicazione su Internet. I clienti erano aziende e l’amministrazione pubblica. Tra giugno e luglio 2004, durante un periodo di grandi cambiamenti nell’assetto societario di Telecom, il controllo di Webegg venne venduto ad un’altra società di consulenza, la Value Partners Spa, che lo pagò circa 43 milioni di euro. Telecom mantenne comunque una partecipazione.
Chi è Gianroberto Casaleggio. Ovvero l'altra persona di cui si parla molto in questi giorni riguardo al Movimento 5 Stelle, oltre a Beppe Grillo.
È stato diffuso il primo trailer di “Aloha“, il nuovo film scritto, prodotto e diretto da Cameron Crowe – il regista di “Jerry McGuire” e “Quasi Famosi” – che uscirà negli Stati Uniti il 29 maggio 2015. Il cast di “Aloha“, che precedentemente era stato intitolato “Deep Tiki” e “Volcano Romance“, è ricco di attori famosi: il candidato agli Oscar 2015 come miglior attore Bradley Cooper, la candidata agli Oscar come miglior attrice non protagonista Emma Stone, e poi Alec Baldwin, Rachel McAdams, Bill Murray e John Krasinski. Il protagonista, Bradley Cooper, viene mandato a Honolulu per supervisionare il lancio di un satellite; arrivato sull’isola incontra una vecchia fidanzata, Rachel McAdams, e una pilota dell’Air Force, Emma Stone, che cercherà di fermare il lancio.
Il trailer di “Aloha”, il nuovo film di Cameron Crowe. Ha un cast incredibile – Alec Baldwin, Bradley Cooper, Emma Stone, Bill Murray, Rachel McAdams – e uscirà negli Stati Uniti il 29 maggio.
Quando erano solo i media tradizionali a rendere notizie, fatti e commenti di dominio pubblico, era ancora possibile mettere dei paletti, limitare o rimandare la diffusione di certe informazioni, addirittura bloccarne del tutto la fuoriuscita: pratiche come l'”embargo”funzionavano, nessuno anticipava contenuti di programmi tv registrati o di libri ancora da pubblicare o exit poll elettorali. O informazioni private. Con l’avvento di internet, e in particolare dei social network, non è più così semplice. L’ingiunzione da parte di una corte a mantenere riservate certe informazioni, spesso in occasione di indagini o di processi in corso, può perdere così di ogni valore pratico: chi possiede tali informazioni ha tutti i mezzi per diffonderle su larga scala, senza che sia necessario il coinvolgimento di una rete televisiva o di una testata giornalistica. Durante il fine settimana su Twitter è stata pubblicata una lista di celebrity britanniche associate a un fatto o delle immagini su cui un tribunale aveva espresso un “gag order“, l’ingiunzione a mantenere tali informazioni riservate. Racconta il Telegraph:
Il grande buco della serratura su Twitter. Spopola un account di storie che i tribunali britannici avevano ordinato di non pubblicare online.
Sarà inauguarata giovedì sera, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, una mostra dedicata ad alcune opere dell’artista tedesco Gerhard Richter, curata da Wolfgang Schoppmann e Hubertus Butin. Richter, nato nel 1932 a Dresda, è uno degli artisti contemporanei più complessi e completi: il suo lavoro si snoda tra pittura, fotografia, installazione, scultura e grafica, raccontando storie e concetti sempre diversi. Considerato anche uno dei più quotati artisti viventi, è stato il terzo artista le cui opere sono state più vendute nel 2012. In mostra a Torino saranno esposte circa 150 opere dalle “Edizioni 1965-2012” provenienti dalla collezione privata di Thomas Olbricht, un collezionista berlinese che acquista arte contemporanea e ora possiede opere di artisti molti importanti come Thomas Schütte, Cindy Sherman, Marlene Dumas. Olbricht per 25 anni ha seguito con attenzione le produzioni artistiche di Richter e negli ultimi due decenni ha riunito circa 200 opere dal ricco corpus di Edizioni dell’artista. La Collezione Olbricht è l’unica collezione d’arte privata al mondo che vanta il possesso di ogni singola edizione – tranne una 48 Portrait, prodotta in 4 edizioni solo per i musei – che Richter abbia mai realizzato, in un periodo tra il 1965 e il 2012.
10 opere d’arte di Gerhard Richter. Sono in mostra da giovedì a Torino circa 150 opere di uno dei più complessi e quotati artisti viventi.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
L’ansia del Pd bolognese. In attesa che Cevenini dica se pensa di proseguire o ritirarsi, circolano ipotesi e spaesamenti.
Il 24 giugno ad Arese, vicino a Milano, al Museo Storico Alfa Romeo, è stata presentata alla stampa internazionale l’Alfa Romeo Giulia, un modello di berlina a tre volumi lungo circa 4,7 metri che sarà venduto in Europa a partire da febbraio-marzo 2016 e arriverà qualche mese dopo negli Stati Uniti. La data della presentazione è stata scelta perché corrisponde al 105esimo compleanno dell’Alfa Romeo, che fu fondata il 24 giugno 1910 a Milano come ALFA (acronimo di “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”) e nel 1918 cambiò nome in “Alfa Romeo” in seguito all’acquisizione del controllo della società da parte di Nicola Romeo. L’Alfa Romeo è stata di proprietà dello Stato italiano dal 1933 al 1986, per poi essere venduta al gruppo Fiat, oggi Fiat Chrysler Automobiles (FCA).
La presentazione della nuova Alfa Romeo Giulia, le caratteristiche. È il primo di otto modelli pensati per riportare Alfa a competere con i marchi di lusso tedeschi.
Il governo ha trovato un accordo per nominare Paolo Savona, attuale ministro agli Affari Europei, alla presidenza di Consob, l’autorità garante della Borsa in Italia. Lo riferiscono diversi giornali, secondo cui la nomina è stata confermata stamattina in una riunione del Consiglio dei ministri. La carica di presidente della Consob è vacante da settembre, cioè da quando Mario Nava si dimise dopo le pressioni di Lega e Movimento 5 Stelle, che lo avevano giudicato incompatibile con il suo incarico perché contemporaneamente dipendente della Commissione europea. L’incarico di presidente di Consob dura sette anni: sulla carta Savona dovrebbe rimanere in carica fino al 2026, anno in cui compirà 90 anni. Savona è un economista ed ex professore universitario che negli ultimi tempi ha condiviso diverse posizioni contro l’efficacia dell’euro e contro la gestione della Banca Centrale Europea di Mario Draghi, trovandosi allineato con Lega e M5S. La proposta di nominarlo ministro dell’Economia, sostenuta soprattutto della Lega, fece fallire il primo tentativo di formare il governo fra Lega e Movimento 5 Stelle: ai tempi fu respinta da Sergio Mattarella, che considerava pericoloso dare l’incarico a una persona esplicitamente euroscettica. Nel secondo tentativo, Savona fu infine nominato ministro degli Affari europei, una carica molto meno rilevante.
Paolo Savona sarà il nuovo presidente di Consob. L'82enne ministro degli Affari europei sostituirà Mario Nava, che si era dimesso a settembre su pressione del governo.
Il 3 ottobre scorso è stata inaugurata a Palazzo Blu di Pisa la mostra Amedeo Modigliani et ses amis, in cui sono esposte molte delle opere realizzate dal pittore e scultore italiano, uno dei più importanti del Novecento. La mostra di Palazzo Blu – che proseguirà fino al 15 febbraio 2015 – è stata concepita in modo da ricreare l’atmosfera culturale in cui visse Modigliani, dal periodo della sua formazione a Livorno, dove nacque il 12 luglio 1884, fino agli anni vissuti a Parigi, dove morì il 24 gennaio 1920, a 35 anni, per una tubercolosi. La maggior parte delle opere esposte appartiene al periodo della cosiddetta Scuola di Parigi, termine coniato dal critico d’arte André Warnod: ci si riferisce a quel gruppo di artisti, riuniti a Parigi nel primo decennio del Novecento, che vollero sperimentare e approfondire le tecniche moderne della pittura concentrandosi sulla figura, a differenza dell’altra corrente dominante all’epoca che si rifaceva all’astrattismo tipico di alcune avanguardie come il Cubismo, il Futurismo, il Surrealismo, il Dada.
Le opere di Amedeo Modigliani a Pisa. Fino a febbraio 2015 sono esposte le opere del famoso pittore e scultore livornese e degli artisti della Scuola di Parigi, da Constantin Brancusi a André Derain.
Giovedì 26 maggio la giunta comunale di Bergamo ha approvato un nuovo regolamento per limitare il gioco d’azzardo in città, stabilendo fasce orarie in cui non si potranno usare slot machine e videopoker e in cui sarà vietata la vendita dei biglietti delle lotterie istantanee (come i “Gratta e vinci”), nonché la possibilità di fare scommesse su eventi sportivi. Il “Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo” era stato promesso da tempo dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che in più occasioni aveva detto di volere limitare la pratica in città. Le nuove regole dovranno essere esaminate dal consiglio comunale prima di entrare in vigore: il voto è previsto per il prossimo 6 giugno. Cosa stabilisce il regolamento Il regolamento ha l’obiettivo di tutelare “la salute pubblica, il risparmio familiare, la serenità domestica, l’integrità del tempo di lavoro, la sicurezza e il decoro urbani”. Per farlo indica tre orari in cui il gioco d’azzardo è vietato:
Bergamo contro il gioco d’azzardo. La giunta ha approvato un regolamento che vieta slot machine, videopoker, scommesse e lotterie in tre orari della giornata.
I doughnut o donut sono le ciambelle dolci, fritte e glassate di Homer Simpson, portate in Italia dalle grandi catene di fast food americane e ora comuni anche al bar sotto casa; negli Stati Uniti se ne mangiano 10 miliardi all’anno (una media annuale di 31 a testa) e spuntano da sacchetti da asporto e piattini in innumerevoli film e serie tv: sono, insomma, un simbolo dell’America e della sua egemonia gastronomica, ma come molti cibi dalla stessa fama furono inventati oltreoceano. – Leggi anche: Quattro piatti “tipici” degli Stati Uniti
La storia dei doughnut, ciambelle non americane. Arrivano dai Paesi Bassi, all'inizio non avevano il buco, diventarono popolari tra le truppe americane in Francia e forse le conoscete come donut.
Come ogni anni Forbes, la rivista statunitense di economia e finanza, ha pubblicato la lista delle 100 celebrities più pagate del 2017: o meglio, degli ultimi 12 mesi, dal giugno 2016 al giugno 2017. Il concetto di celebrità usato da Forbes è semplice: lo sono tutte le persone famose, qualsiasi cosa facciano. L’anno scorso la prima in classifica era la cantante Taylor Swift, che quest’anno è invece 49ª. Il suo posto l’ha preso il rapper e imprenditore Sean Combs, che negli anni si è fatto di volta in volta chiamare Puff Daddy, Puffy, Diddy e P. Diddy: l’anno scorso aveva guadagnato 55 milioni di euro (senza calcolare le tasse e eventuali percentuali pagate agli agenti); quest’anno ha guadagnato 115,9 milioni di euro, più del doppio. Un notevole contributo l’ha dato la vendita – per circa 70 milioni di dollari – di un terzo di Sean John, la sua marca di abbigliamento. Dietro di lui ci sono Beyonce e J.K. Rowling. Le cento celebrità della lista hanno guadagnato in tutto circa 4,5 miliardi di dollari e l’ultimo della classifica è il calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic, con 28,5 milioni di euro. Le donne sono 16 su 100, gli statunitensi circa un terzo, i paesi rappresentati 12 (senza l’Italia e con 12 britannici); la più giovane persona della lista è Kylie Jenner, che ha 19 anni. Questa è invece la lista dei primi 25, in cui si scopre che LeBron James guadagna meno di James Patterson e che Phil McGraw ha fatto più soldi di Bruce Springsteen. Si scopre anche che l’attore Mark Wahlberg è al 20º posto: c’entrano un paio di film azzeccati (per esempio l’ultimo Transformers) e qualche attività parallela (è testimonial di AT&T e protagonista di Wahlburgers, un reality show sulla catena di fast-food di cui è proprietario insieme al fratello).
Le celebrities più pagate del 2017. Al primo posto c'è Sean Combs (che magari conoscete con un altro nome): dietro di lui un po' di gente che vi aspettereste e altri che invece proprio no.
Fa schifo l’Ipad. Il mio iPad fa schifo. Lo guardo, appoggiato sul tavolo proprio sopra un album acquarello trecento grammi al metro quadro, in conflitto aperto con pennelli e penne e blocchi di colore giganti. Il tavolo da disegno, tavolo, che vuol dire in legno, è tutto intorno, con barattoli e acqua e matite e pennarelli e gomma. Un barattolo. Quello che lavorò come posacenere per anni e adesso (poverino) si è ridotto a contenere pelle di lapis. L’iPad sta in mezzo e sopra a questo. Nel mezzo. Io lo guardo e penso: che schifo. Fa veramente schifo. È una quadretta tabletta nerastra e muta. Unta. Terribilmente unta di ditate e impronte digitali che CSI ci potrebbe fare una stagione intera a razzolarci sopra. Davvero, quella tavoletta lì, la mia almeno, fa veramente schifo. Forse perchè io la uso accanto al cane e il cane tocco e lui mi sbava sulla mano e io passo le dita sullo schermo e impasto. Ora, insomma, sullo schermo c’è questo fango misto. Cerchi di dita e segni. Un graffio? Un pelo. Soffio. Almeno quello non c’è più. Poi accendo. Che vuol dire: scorro un dito sulla melma (ennesima ulteriore scia) e tutto cambia. Ci viene fuori illuminata subito una foto, cara a me solo, che fa da buongiorno. Sblocco, che è un gesto che conosco, visto che da quando sono stato morso da Steve Jobs, e son diventato vampiro schiavo, mi son preso pure un aifono ed ho imparato che s’entra nel mondo scorrendo “sblocca” da sinistra a destra. Sblocco e scompaiono le macchie e l’unto e s’apre una finestra su quel mondo perfetto e funzionante e pulito che è l’ambiente digitale. Così diverso da quello faticoso e puzzolente e dalle meccaniche farraginose che è il fuckin’ reale, dominato da sudori e zanzare e bollette ricatto d’equitalia. Ho un amico che già nel primo ottanta sognava di abbandonare questa dimensione. Sognava di essere un giorno amoeba collegata ad un personal computer, anzi, ad un cervello elettronico, che al tempo qualcuno ancora li chiamava così. Lui si immaginava nudo, senza peli, collegato con dei tubi a un mondo diverso fatto di corrente e uno e zero ed uno e zero e si e no e luce e buio e perfetto quasimmortale e limpido e lontano dai sentimenti dolorosi. Sognava, praticamente di divenire un giocatore di World of warcraft con il vizio della depilazione. Questo non accadde del tutto. Accadde in parte, ma questo sarà oggetto, se dovesse essere il caso, d’altro racconto. L’iPad di per se è un affarino di centimetri x per centimetri x, di peso x, che si tiene in mano e ci si fanno delle cose. Mi ha fregato quando ho visto che c’erano bipedi che ci disegnavano. Un illustratore ci faceva le copertine per il New Yorker. Un altro, pittore, montava questa roba a corrente su un cavalletto normale, come fosse una tela, e ritraeva un barbuto. Queste cose io le ho viste sul web. Credo partendo da un collegamento della colonnina delle segate di Repubblica. Il luogo perfetto per noi scemi, per iniziare escursioni che possono farci perdere pure una giornata intera. Ieri, partendo da lì, ho conosciuto la ragazza senza faccia. Quella che un amico ci ha sparato in faccia con un fucile, perchè era ubriaco. Bell’amico. Insomma, lei senza faccia senza naso, senza vista, senza olfatto, si è ritrovata senza tutte quelle cose a sedici anni. Diciassette forse. Poi è divenuta adulta e, cieca, s’è innamorata di un altro cieco e lui di lei e si sono quindi innamorati l’uno dell’altra, fortunati, e si sono sposati ed hanno avuto un bambino. E poi un gruppo di medici ha deciso di costruire una faccia in silicone per questa donna fortunata senza faccia, con gli occhi e il naso e tutte le parti che mancavano. E lo hanno fatto e l’hanno fissata al viso della donna con dei magneti in titanio. Ora lei si mette questa faccia dove prima stava il buco, e sembra proprio una faccia e con quella faccia lì, dove prima portava una mascherina nera da zorro integrale, si mostra al bambino di pochi mesi e lo abitua a questa faccia nuova della sua mamma e con quella faccia lì, di silicone realistico lei gli parla e lo cresce e lo ama e gli insegna a dire la prima parolina che non sarà “faccia”. Sarà “mamma”, ci scommetto.. E io piangevo, alla fine. Questo ieri. Ma una volta prima avevo visto questo articolo che parlava degli illustratori con l’iPad e avevo pensato “che stronzata” e avevo sentito pure in risposta, il tavolo e il legno del tavolo e le mine sul tavolo e gli acquarelli giganti che con un sospiro di sollievo avevano detto, “eh si.” Poi ho riguardato il video e quelle illustrazioni per il N.Y. erano forti. Due ore dopo, con la macchina andavo a Mediaworld. Ci andavo con la macchina senza assicurazione, che Equitalia mi ha fatto il blocco amministrativo dell’auto per una multa di quando ero piccino. Quindi ci andavo piano piano stando attento a tutto, ma proprio attento che non so se lo sapete ma le auto con il blocco amministrativo l’assicurazione non le copre mica. Alla sera ho fatto il primo disegno. Ho provato diverse applicazioni, le più complete e sofisticate le ho scartate dopo poco. Sono convinto che le limitazioni siano fondamentali nell’espressione artistica. Hai cento pennelli possibili? Vade retro. Dammene tre. Via, va bene quattro. Brushes. Questo è il nome dell’applicazione/religione alla quale mi sono votato. Non ha tre pennelli, ne ha di più. Ma ne ha meno di altri. Insomma è facile da usare e semplice quanto basta da non doverci pensare. Quanti cervelli avete voi? Io ne ho uno, e se devo fare una cosa difficile come disegnare, non posso permettermi che metà di quel cervello sia impiegato a ricordare comandi. Quindi Brushes, che è facile. L’ho avviato. L’ho toccato. Mi ha ricordato un giorno a Piombino. Milioni di anni fa. C’era un Amiga 1000. Credo fosse un 1000. Perdonatemi se sbaglio i dettagli. Ero in questa casa di amici di amici di amici e c’era questo Amiga 1000. C’era un gioco di allunaggio. Con il LEM si scendeva sulla superfice lunare. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Disegni che non esistono. Gipi racconta com'è disegnare con iPad, e parecchie altre cose.
La Corte d’Assise di Roma ha condannato Valentino Talluto a 24 anni di carcere con l’accusa di lesioni gravissime per aver contagiato 30 donne con il virus dell’Hiv. L’uomo era stato arrestato nel 2015 al termine di un’indagine iniziata con la denuncia di una donna, alla quale si erano poi aggiunte le altre. Per Talluto, che ha 33 anni ed è originario di Caltanissetta, la Procura aveva chiesto la condanna all’ergastolo: è stato invece assolto dalle accuse di epidemia e tentate lesioni.
Valentino Talluto è stato condannato a 24 anni di carcere per aver contagiato 30 donne il con il virus dell’Hiv.
È morto lo scrittore britannico V.S. Naipaul, premio Nobel per la letteratura nel 2001: aveva 85 anni. Naipaul, il cui nome intero era Vidiadhar Surajprasad Naipaul, è ricordato per il modo spietato e controverso in cui scrisse del colonialismo, che rispecchiava il suo rapporto complesso con la terra d’origine, l’ex colonia britannica di Trinidad e Tobago. Nei suoi romanzi e nei suoi saggi, Naipaul descrisse in maniera impietosa e con uno stile riconoscibile e brillante colonizzatori e colonizzati, raccontando l’arroganza dei britannici e l’ambiguità morale dei movimenti indipendentisti del terzo mondo. Ma questo gli attirò, oltre agli elogi e al riconoscimento della critica, moltissime accuse di apologia del colonialismo, di occidentalismo e di anti multiculturalismo, alimentate dalle sue frequenti provocazioni.
È morto lo scrittore V.S. Naipaul. Raccontò le ex colonie britanniche in modo crudo e controverso, e vinse il premio Nobel nel 2001: aveva 85 anni.
In un momento in cui l’economia dei paesi occidentali è in forte crisi, lo sguardo tende inevitabilmente a spostarsi verso le economie cosiddette emergenti e i loro meccanismi. L’Economist di questa settimana parla di quella dell’India. L’India offre un panorama rassicurante a chiunque creda nella combinazione di democrazia e capitalismo. Il contrasto con l’autoritarismo della Cina conforta i sostenitori del laissez-faire. Alcune aziende indiane si sono dichiaratamente ispirate al modello americano, ma in realtà se un marziano arrivasse a Bombay troverebbe una combinazione di San Paolo, Seul e Shanghai, con una spruzzata di Silicon Valley.
Il futuro dell’India. L'enorme crescita economica non si è accompagnata al rafforzamento dello Stato, scrive l'Economist, creando una situazione di pericolosa instabilità.
Martedì 12 maggio è stato pubblicato su YouTube Black Angel, un cortometraggio di circa 22 minuti che era stato scelto da George Lucas per essere proiettato nei cinema prima di L’Impero colpisce ancora, il secondo film della saga di Star Wars uscito nel 1980. Black Angel è stato scritto e diretto da Roger Christian, regista britannico che nel 1978 ha vinto il premio per la miglior scenografia per aver curato quella del primo film di Star Wars. Il film racconta la storia di un cavaliere che torna nella propria terra dopo le Crociate ma la trova quasi deserta in seguito all’arrivo di una misteriosa epidemia. Black Angel venne proiettato prima di L’Impero colpisce ancora in alcuni cinema in Europa e in Australia, ma non venne mai pubblicato su VHS o DVD: la sua pellicola era stata ritenuta scomparsa per trent’anni, dal 1981 al 2011, quando è stata ritrovata e restaurata.
“Black Angel”, il corto che veniva proiettato prima dell'”Impero colpisce ancora”. Fu voluto da George Lucas e venne girato in Scozia: per trent'anni non se ne è saputo niente, da due giorni è su YouTube.
Sui giornali di oggi, dopo l’esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative, diversi articoli si occupano del nuovo sindaco di Torino, Chiara Appendino, e di Francesco Profumo, ex ministro dell’Istruzione e ex rettore del Politecnico. «Appendino apre il caso San Paolo», scrive per esempio il Corriere della Sera. Oggi Profumo è presidente e membro del comitato di gestione della Compagnia di San Paolo, una ricca e influente fondazione bancaria molto radicata in città, e proprio la sua nomina aveva fatto molto discutere. La Compagnia di San Paolo è una delle più potenti fondazioni bancarie del paese e controlla poco più del 9 per cento del capitale di Intesa San Paolo. Il Corriere scrive che «alla fine del 2014 il valore di mercato del suo portafoglio di attività finanziarie ammontava a 6,7 miliardi di euro». La Compagnia è anche il principale finanziatore privato del comune di Torino: finanzia attività di ricerca, istruzione, cultura e politiche sociali. La Compagnia è gestita dal consiglio generale. I componenti di questo consiglio e il presidente hanno un mandato di quattro anni e sono scelti da esponenti degli enti locali, delle istituzioni economiche e culturali: due vengono indicati dal comune di Torino.
Chiara Appendino e le dimissioni di Profumo. Il primo caso affrontato dalla nuova sindaco di Torino riguarda le nomine in una delle più ricche e potenti fondazioni bancarie del paese.
Il 27 maggio è uscito negli Stati Uniti il primo volume di Fight Club 2, il sequel del romanzo del 1996 Fight Club dello scrittore americano Chuck Palahniuk, su cui è basato l’omonimo e altrettanto celebre film di David Fincher del 1999. La cosa notevole è che Fight Club 2 è stato scritto da Palahniuk in forma di fumetto: lui stesso ha scritto e sceneggiato tutta la storia, mentre i disegni sono di Cameron Stewart, un disegnatore canadese che in passato ha lavorato anche con Marvel e DC Comics. Il sequel è incentrato sullo stesso e anonimo protagonista del primo romanzo: inizia circa 10 anni dopo le vicende di Fight Club, il protagonista è sposato con Marla Singer – il personaggio che nel film è interpretato dall’attrice Helena Bonham Carter – ha un figlio piccolo e ha lasciato da anni il circolo di lottatori clandestini in cui era entrato anni prima. Il secondo numero di Fight Club 2 uscirà il 24 giugno, mentre l’ultimo numero della storia dovrebbe uscire nel febbraio del 2016. Tutte le copertine sono disegnate da David Mack, un disegnatore americano noto per i suoi lavori con Marvel. Per ora non è ancora chiaro quando Fight Club 2 sarà pubblicato in Italia.
Com’è il sequel di “Fight Club”. Il seguito del famoso romanzo – su cui si basò il film di David Fincher – uscirà da qui al 2016 in dieci volumi a fumetti: cosa se ne dice.
È nata una discussione e una polemica intorno ad alcune manifestazioni in programma in questi giorni a Macerata, la città delle Marche dove una settimana fa è stato ritrovato il corpo fatto a pezzi di Pamela Mastropietro e dove sabato un giovane neofascista ha organizzato un attentato contro i migranti, ferendone almeno sei. Il sindaco di Macerata, Romano Carancini del PD, aveva chiesto ieri di annullare tutte le manifestazioni in programma per evitare «divisioni o possibili violenze». I movimenti e partiti che avevano organizzato la manifestazione antifascista di sabato 10 febbraio hanno deciso allora di annullare il loro corteo. L’invito del sindaco però non è stato accolto né da alcuni gruppi di sinistra, che hanno confermato una manifestazione per sabato, né dai neofascisti di Forza Nuova, che stasera hanno in programma una fiaccolata in città.
Sono giorni agitati a Macerata. Il sindaco aveva chiesto di annullare tutte le manifestazioni, ma stasera ci sarà una fiaccolata non autorizzata di Forza Nuova e sabato una manifestazione antifascista.
Per molti qui al Post, ma non solo, le star della settimana sono stati questi due e il loro abbraccio, insieme ai tanti che gli sono girati attorno in questi giorni e qualche volta ci hanno commosso un po’: Meryl Streep, Sigourney Weaver e Carole King, per dirne alcuni. L’altro grande evento della settimana è stato il Comic-Con di San Diego, in California, la più importante fiera per chi si occupa di film, fumetti e serie tv, dove vengono sempre presentate molte novità (quelle di quest’anno le trovate qui): tra gli ospiti c’erano Tilda Swinton e Mads Mikkelsen, una pensierosa January Jones, e Benedict Cumberbatch, che ha da poco compiuto 40 anni. Tra gli altri che valeva la pena fotografare ci sono i calciatori del Chelsea che giocano a calcio balilla con un gruppo di ragazzini, il presidente turco Erdogan che parla con gli operai di un cantiere, Jennnifer Aniston e Madalina Ghenea (ricordate chi è?) al Giffoni Film Festival, e la prima conferenza stampa di Theresa May, il nuovo primo ministro britannico, davanti al Cupolone. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. I calciatori del Chelsea che giocano a calcio balilla, Susan Sarandon che protesta, e Lena Dunham sul set di "Girls" tra chi andava fotografato questa settimana (e di chi sono queste gambe?).
Di Philip Roth e dei suoi libri due cose si dicono sempre: che è il più grande romanziere americano contemporaneo e che non gli hanno mai dato il premio Nobel. Ogni anno qualcuno chiede che lo facciano, ma ormai è più una provocazione che altro: è non averlo vinto, il primato di Roth. Gli estimatori di Roth hanno tutti un romanzo di Roth preferito e non si mettono mai d’accordo (su una cosa sono d’accordo: che i film tratti dai suoi libri sono scarsi): quelli che lo hanno scoperto da ragazzi sono rimasti affezionati al Lamento di Portnoy (soprattutto i maschi, che qualcuno finalmente gli parlava di temi molto cari, e bistecche di fegato), altri hanno seguito la maturità e l’invecchiamento dei suoi personaggi fino all’attore in declino di L’umiliazione, e altri ancora adorano le altre storie in mezzo, a cominciare da quella meravigliosa di Indignazione. Lui, poi, dice di preferire Il teatro di Sabbath e Pastorale americana.
17 libri di Philip Roth. Gli incipit del romanziere americano che non ha mai vinto il Nobel e martedì ha compiuto 80 anni: per scegliere da dove cominciare.
Gli utili annuali di Prada, la famosa marca di moda italiana, sono diminuiti per la prima volta da quando l’azienda si è quotata nella borsa di Hong Kong, quattro anni fa: sono stati pari a 450,7 milioni di euro, meno dei 475,9 milioni di euro previsti dagli analisti, mentre l’anno precedente erano stati pari a 627,8 milioni di euro. La riduzione è legata al calo di vendite in Europa, che è stato del 4,9 per cento, ma soprattutto in Cina, dove secondo gli analisti è stato causato dalla campagna anti-corruzione lanciata dal governo tre anni fa: il mercato asiatico, che assorbe il 35,7 per cento delle vendite totali di Prada, nell’ultimo anno è diminuito del 3,1 per cento. Considerato che il calo delle vendite in Europa è causato in parte dalla crisi economica e in parte dalla diminuzione del turismo proveniente dall’Asia, si può dire che la crisi di Prada è legata in buona parte all’Asia e soprattutto alla Cina. Negli Stati Uniti e in Giappone l’azienda ha invece aumentato la vendita al dettaglio, cosa che non è stata però sufficiente a controbilanciare il calo di profitti in Asia. Prima della campagna anti-corruzione, in Cina erano molto diffuse diverse pratiche per corrompere i dirigenti del governo cinese: banchetti dispendiosi, viaggi in hotel a cinque stelle e regali di lusso. La riforma li ha resi più facili da tracciare e punire: tra le conseguenze c’è stata anche la diminuzione dei viaggi dei ricchi dell’entroterra a Macao, l’unica città cinese in cui i casinò e il gioco d’azzardo sono legali. Lo stesso è accaduto a Hong Kong, dove il turismo è stato indebolito soprattutto dalle proteste anti-governative: nel 2014 i manifestanti hanno bloccato le strade principali della città, occupandole per 79 giorni. Il risultato è stato un notevole calo delle vendite dei beni di lusso a Hong Kong e Macao, che si sono parzialmente riversate nella Corea del Sud, nuova meta di molti ricchi e dirigenti cinesi: qui Prada dice infatti di aver registrato un aumento delle vendite. La diminuzione dei profitti di Prada in Cina è anche legata però a un minor interesse verso il marchio da parte dei clienti orientali – sempre più interessati a prodotti sofisticati, di nicchia e senza grossi loghi – e ai tassi di cambio sempre più volatili. Prada infine è stata colpita anche dall’aumento dell’aliquota fiscale, passata dal 30,9 per cento dell’anno prima al 31, 2 per cento del 2014.
Il calo delle vendite di Prada ha a che fare con la legge anti-corruzione cinese? secondo diversi analisti è uno dei principali motivi per cui l'azienda per la prima volta in 4 anni ha guadagnato meno del previsto.
Il 14 ottobre 1994 uscì nei cinema americani Pulp Fiction, probabilmente il film più famoso di Quentin Tarantino, che generò da subito un culto intorno al regista e al suo modo di fare cinema. Fin dalla sua uscita Pulp Fiction fu riconosciuto come un grande film, sia dal pubblico che dalla critica: vinse la Palma d’oro a Cannes e ottenne il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995 su ben sette nomination, tra cui quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio, oltre a quelle per gli attori John Travolta, Uma Thurman e Samuel L. Jackson. Ancora oggi Pulp Fiction continua a essere considerato uno dei film più amati di sempre (tra le altre cose, è al quinto posto tra i film della famosa Top 250 del sito IMDb) e rivela molto dei gusti, delle ossessioni e dello stile del suo regista, dai giochetti stilistici con la macchina da presa fino al suo rapporto con la musica. Di seguito, una lista di fatti e aneddoti che gli appassionati probabilmente conoscono già, ma forse non tutti; e per gli altri, hai visto mai ci sia qualcuno che debba recuperarlo. La colonna sonora del film
Cose che forse non sapete di Pulp Fiction. Compie vent'anni uno dei film più famosi e amati di sempre, pieno di storie e aneddoti, origine di mille citazioni.
Lo scorso gennaio Google comunicò ai propri utenti che non avrebbe più tollerato le censure imposte dal governo di Pechino per la ricerca dei contenuti online. La decisione, maturata anche in seguito a una serie di violenti attacchi informatici provenienti dalla Cina, portò alla sospensione dei servizi di Google.cn, la versione cinese del motore di ricerca, e alla rimozione dei filtri che impedivano di visualizzare alcuni link nelle pagine dei risultati. A sei mesi di distanza dall’inizio del nuovo corso, in Cina le cose sembrano complicarsi ulteriormente: il governo di Pechino potrebbe impedire a Google di rinnovare la propria licenza per operare nel paese con il dominio Google.cn, spiegano i responsabili del motore di ricerca sul loro blog. Al momento rinviamo tutti quelli che usano Google.cn su Google.com.hk, la versione per Hong Kong del nostro motore di ricerca. Questo reindirizzamento, che consente di offrire risultati non censurati in cinese semplificato, ha funzionato bene per i nostri utenti e per Google stesso. Tuttavia, è ormai chiaro dai contatti che abbiamo avuto con le autorità del governo cinese che il reindirizzamento non è considerato accettabile, e che se continueremo a rinviare gli utenti la nostra licenza da Internet Content Provider non sarà rinnovata (scade il 30 giugno). Senza una licenza ICP, non possiamo gestire un sito commerciale come Google.cn, dunque Google verrebbe sostanzialmente spento in Cina.
Google tratta sulla censura cinese. Il motore di ricerca riapre parzialmente per ottenere il rinnovo della licenza per operare nel paese.
“Assenzio” è la nuova canzone di J-Ax e Fedez, due rapper che insieme hanno fondato la casa discografica Newtopia, che nel gennaio 2017 pubblicheranno il loro nuovo disco e che dal marzo 2017 inizieranno il loro tour. “Assenzio” è stata scritta da J-Ax e Fedez (cioè Alessandro Aleotti e Federico Lucia) ed è cantata anche da Levante – nome d’arte della cantautrice Claudia Lagona – e Stash, soprannome di Antonio Fiordispino, il cantante e il frontman dei The Kolors (che nel 2015 hanno vinto la 14esima edizione di Amici). “Assenzio” è la prima canzone di Fedez e J-Ax dopo Vorrei ma non posto, che ha vinto cinque dischi di platino e non potete non aver sentito, anche per caso. Il video è diretto da Mauro Russo, è stato in parte girato a Milano e ci sono alcuni effetti speciali piuttosto ben fatti. 11 Marzo – Torino, Pala Alpitour 13 Marzo – Bologna, Unipol Arena 15 Marzo – Firenze, Nelson Mandela Forum 18 Marzo – Roma, Palalottomatica 28 Marzo – Napoli, Palapartenope 31 Marzo – Acireale, Pal’Art Hotel 3 Aprile – Reggio Calabria, Palacalafiore 5 Aprile – Bari, Palaflorio 7 Aprile – Padova, Kioene Arena 8 Aprile – Conegliano Zoppas Arena 10 Aprile – Milano, Mediolanum Forum SOLD OUT 11 Aprile – Milano, Mediolanum Forum 16 Aprile – Trieste, PalaTrieste 19 Aprile – Genova, 105 Stadium 21 Aprile – Montichiari (BS), PalaGeorge 22 Aprile – Pesaro, Adriatic Arena
Il video di “Assenzio”, la nuova canzone di J-Ax e Fedez, con Stash e Levante. È il loro nuovo singolo, che anticipa di qualche mese l'uscita del loro nuovo disco e il tour, che inizierà a marzo.
Raffaele Lombardo è a un passo dall’annuncio di un nuovo ennesimo rimpasto del suo governo regionale, il quarto dalla sua elezione del 2008. Ieri il presidente della regione Sicilia ha annunciato che la nuova giunta sarà presentata martedì, e che non vedrà la partecipazione di “politici in servizio permanente ed effettivo”. I tratti dello schieramento che sosterrà la nuova giunta si vanno definendo, e disegnano uno scenario frammentato e inedito che giustifica la definizione di “laboratorio” che è stata data alla Sicilia nelle ultime settimane. Salvo novità dell’ultimo minuto, sosterranno la nuova giunta il Movimento per l’Autonomia, i finiani di Futuro e Libertà, la parte dell’UdC più lontana da Cuffaro, Alleanza per l’Italia e il PD. Per capire come si è arrivati a questo casino bisogna fare diversi passi indietro, e ripercorrere la storia dall’inizio. E l’inizio ha a che fare con le dimissioni di Salvatore Cuffaro da presidente della regione, a causa della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, e la successiva elezione di Raffaele Lombardo, sostenuto da tutto il centrodestra. Il primo governo Lombardo è un governo che litiga molto, a causa di varie divisioni trasversali: quella tra Lombardo e Cuffaro, quella interna al PdL tra l’ala vicina a Micciché e quella vicina ad Alfano e Schifani, quella interna all’UdC tra Cuffaro e D’Alia. Quando la direzione antimafia di Palermo mette sotto indagine l’assessore ai beni culturali Antinoro, dell’UdC, Lombardo ne approfitta per il primo rimpasto e lancia il suo secondo governo: fuori l’UdC, dentro alcuni esponenti tecnici e provenienti dalla cosiddetta società civile, tra cui Caterina Chinnici (figlia di Rocco Chinnici, il magistrato assassinato dalla mafia) alle autonomie locali.
Che diavolo succede in Sicilia? la storia dei quasi quattro governi di Raffaele Lombardo, e di cosa significano per la regione e per il Paese.
Mercoledì Spotify, il più grande servizio di streaming musicale al mondo, si è quotato in borsa: è andato tutto liscio e il valore delle sue azioni, che per le modalità con cui è avvenuta la quotazione potevano subire notevoli variazioni rispetto alla valutazione iniziale, si sono attestate su un valore superiore alle aspettative. Nel momento dell’apertura della borsa di New York, le azioni di Spotify hanno debuttato a 165,90 dollari, molti di più dei 132 dollari della valutazione iniziale. Alla chiusura della borsa erano a 149,01 dollari, per una valutazione totale di Spotify a 26,5 miliardi di dollari. La quotazione in borsa di Spotify era il momento più importante nella storia dell’azienda, anche se arrivato con un metodo inusuale, che è stato osservato e commentato con curiosità e che potenzialmente potrebbe essere imitato da altre società simili: invece di ricorrere a un’offerta pubblica iniziale (IPO), Spotify ha scelto una “quotazione diretta” alla borsa di New York. Normalmente con un’IPO una società posseduta da poche persone o investitori decide di raccogliere nuovi capitali creando nuove azioni e vendendole al pubblico: questo avviene con l’intermediazione delle banche, che trovano grandi investitori disposti a comprare le azioni settimane prima, e che intervengono per mantenere stabile il prezzo delle azioni se durante la quotazione le cose non vanno come previsto.
Spotify si è quotata in borsa. Ma lo ha fatto in un modo inusuale e rischioso, senza un'IPO e senza intermediari: è andato tutto liscio, per ora.
La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta della procuratrice generale Elisabetta Cennicola e ha deciso di annullare la sentenza della Corte d’Appello sul caso dell’omicidio di Marco Vannini e di far ripetere il processo. Marco Vannni fu ucciso il 17 maggio 2015 a Ladispoli, in provincia di Roma, nella villa della fidanzata Martina. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti a ucciderlo fu il padre della ragazza, Antonio Ciontoli, che gli sparò sotto la spalla destra per sbaglio mentre gli stava mostrando una pistola di sua proprietà. Vannini venne portato in pronto soccorso in codice verde perché Ciontoli non rivelò inizialmente di avergli sparato, ma disse che il ragazzo si era ferito con un pettine scivolando nella vasca. Vannini morì poche ore dopo.
La Corte di Cassazione ha deciso che si dovrà ripetere il processo di appello sul caso dell’omicidio di Marco Vannini.
Nella serata di mercoledì 21 novembre, le “parti sociali” hanno firmato l’accordo con il governo che stabilisce le “Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia”. Il provvedimento è stato sottoscritto da Associazione Bancaria Italiana (ABI), Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), Confindustria, Lega Cooperative, Rete Imprese Italia, CISL, UIL e UGL, ma non dalla CGIL, che ne aveva criticato i contenuti già a partire da settembre, quando erano iniziati i primi confronti del governo con le parti in causa. Nel documento, tra molte affermazioni generiche e valutazioni sul recente passato, si chiede al Parlamento di rendere stabile la detassazione del salario di produttività per chi ha un reddito fino a 40mila euro lordi, con imposta al 10 per cento. Viene poi richiesta la possibilità di avere sgravi contributivi sulla contrattazione di secondo livello (quella che integra il contratto collettivo nazionale di lavoro con ulteriori acquisizioni). Nelle linee programmatiche si parla anche della necessità di rendere più equo il fisco, alleggerendo la pressione fiscale nei confronti di imprese e lavoro “del tutto sproporzionata e tale da disincentivare investimenti e occupazione”.
Cosa c’è nell’accordo sulla produttività. Molta fuffa e qualche linea guida su lavoro e formazione concordate da governo, imprese e sindacati (con il rifiuto della CGIL).
Apple ha ammesso di rallentare temporaneamente gli iPhone nei casi in cui la loro batteria sia vecchia o deteriorata, per evitare improvvisi spegnimenti o altri errori che li renderebbero inutilizzabili. L’ammissione è stata diffusa dall’azienda per rispondere a un ampio confronto tra gli utenti nato negli ultimi giorni su Reddit, in seguito all’analisi sul comportamento degli iPhone quando sono quasi scarichi o hanno una batteria molto consumata. L’analisi sembrava confermare la ricorrente accusa nei confronti di Apple secondo cui le nuove versioni del suo sistema operativo, iOS, sarebbero pensate appositamente per rallentare gli iPhone più datati e incentivare in questo modo il passaggio e l’acquisto dei modelli più recenti, la cosiddetta “obsolescenza programmata”. La versione di Apple è diversa e sembra sfatare almeno in parte questo luogo comune. La discussione è nata in seguito a una segnalazione su Reddit e un seguente post di John Poole, uno sviluppatore di Geekbanch, azienda che produce sistemi per valutare le prestazioni di dispositivi di vario tipo. Poole ha tenuto sotto controllo le prestazioni di un iPhone 6s e di un iPhone7 nel corso del tempo, arrivando alla conclusione che le versioni 10.2.1 e 11.2.0 di iOS hanno introdotto un sistema per ridurre temporaneamente la capacità di calcolo di questi modelli. La versione 10.2.1 era stata introdotta da Apple circa un anno fa proprio con l’obiettivo di risolvere un problema che talvolta interessava gli iPhone 6 e 6s: si spegnevano improvvisamente e senza preavviso, anche se l’indicatore della batteria indicava ancora carica disponibile. Apple aveva poi fatto qualcosa di analogo di recente, con 11.2.0, per affrontare lo stesso problema con i più recenti iPhone 7 con batterie vecchie o deteriorate in seguito ai numerosi cicli di carica/scarica.
Apple ha ammesso di rallentare i vecchi iPhone, ma per un buon motivo. Lo fa per evitare che la batteria logora finisca per spegnere il telefono all'improvviso o danneggiarlo.
La battaglia di Borodino si combatté il 7 settembre 1812 tra le truppe dell’Impero francese e dei suoi alleati, comandate da Napoleone Bonaparte, e quelle dell’Impero russo, comandate dal generale Mikhail Kutuzov. Oggi, a distanza di 200 anni, i membri di alcune associazioni di appassionati di storia moderna hanno ricostruito la scena della battaglia a Borodino, che si trova a circa 110 chilometri da Mosca, e hanno indossato i costumi dell’epoca. La battaglia, che è passata alla storia anche come “battaglia della Moscova” fu una delle più sanguinose delle guerre napoleoniche e provocò tra le 60 mila e le 100 mila vittime. In realtà la battaglia, visto che nessuno dei due schieramenti ebbe la meglio sull’altro, non ebbe un esito decisivo per la guerra. Decisiva fu invece la ritirata strategica decisa dai russi, soprattutto perché spinse le truppe comandate da Napoleone Bonaparte al loro inseguimento verso Mosca. Una scelta che si rivelò disastrosa per l’esercito napoleonico che dovette affrontare il rigido inverno russo.
La battaglia di Borodino, 200 anni dopo. Fu una delle battaglie più sanguinose delle guerre napoloniche, i russi si ritirarono e Napoleone decise di seguirli, sbagliando.